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  • Il Casinò di Campione dovrà tagliare 15 milioni di spese. Previsto il licenziamento di quasi un terzo dei dipendenti

    Il Casinò di Campione dovrà tagliare 15 milioni di spese. Previsto il licenziamento di quasi un terzo dei dipendenti

    Il Casinò di Campione d’Italia

    Chiusura del ristorante, eliminazione di figure tradizionali come i “valletti” e gli chasseur, quelli che altrove sono più comunemente definiti fattorini.

    E poi, cancellazione di figure professionali ai più sconosciute ma che a Campione d’Italia hanno riempito per decenni le piante organiche della casa da gioco, come ad esempio l’addetto alla pulizia dei tavoli verdi.

    Il tentativo di scongiurare il fallimento e la necessità di proporre al giudice del Tribunale di Como un piano credibile ha costretto i vertici del Casinò di Campione ad avviare la procedura di licenziamento di 156 dei 492 dipendenti a tempo pieno in servizio nell’enclave.

    In termini percentuali, si tratta di un taglio del 31,7%. Una riduzione più che drastica, giustificata dal fatto che senza una simile operazione la struttura non starebbe in piedi. «Soltanto il ricorso alla procedura di riduzione del personale consente di adottare quelle iniziative» che permetteranno «in modo strutturale la prosecuzione dell’attività», si legge nel documento inviato nelle ultime ore ai sindacati. Un documento, peraltro, ricco di informazioni e dettagli sulla situazione di crisi della casa da gioco.

    A partire dai numeri che hanno portato all’attuale situazione di instabilità dei conti e all’ennesimo bilancio in profondo rosso.Nel 2017, il casinò dell’enclave ha registrato una perdita dell’1,8% degli incassi, una diminuzione inferiore rispetto alla media delle altre case da gioco italiane, ma che conferma un trend negativo ormai in atto da tempo. Particolarmente vistoso il calo degli ingressi, che nel 2017 sono stati poco più di 672mila rispetto agli oltre 711mila dell’anno precedente.

    Più nel dettaglio, per quanto riguarda i diversi giochi, tengono le entrate delle slot – stabili a circa 64 milioni di euro – e quelle del poker; aumentano gli incassi del Black Jack, mentre crollano invece quelle della roulette tradizionale, passate dai quasi 9,5 milioni del 2015 a poco più di 6 milioni dello scorso anno.

    «La procedura di licenziamento collettivo – si legge ancora nel documento – è un elemento indispensabile».

    Qualcosa che non si può più ulteriormente procrastinare, soprattutto se si vuole «preservare un corretto equilibrio» nei conti.In realtà, gli interventi «radicali» previsti dai vertici della casa da gioco interessano tutti i settori, nessuno escluso. E sono particolarmente drastici nel settore della ristorazione che nel 2017 ha perso 2,5 milioni di euro. Il ristorante sarà quindi chiuso e ceduto con ogni probabilità a un service esterno. Sarà dimezzato anche il personale che rientra nella categoria degli ausiliari, mentre subiranno un taglio del 22% gli addetti ai giochi e del 23% gli impiegati amministrativi.

    Tre le righe del documento anche un dato interessante sulle assenze per malattie e congedi, «passate da 8.910 giornate nel 2016 a 11.399 giornate nel 2017». Nonostante la crisi e il contratto di solidarietà, insomma, la percentuale di assenteismo al casinò è cresciuta in un anno del 2,5%, dall’8,5 all’11 per cento.

    I 50 milioni di euro di stipendi pagati ogni anno dal Casinò dovranno quindi diventare non più di 35. Per fare in modo che i tavoli verdi tornino a versare al Comune i 15 milioni necessari a tenere in piedi il “sistema Campione”. L’alternativa è forse il fallimento e una crisi senza futuro.

  • Casate, il palaghiaccio riaprirà, ma con capienza ridotta

    L’annuncio ufficiale è stato dato ieri sera, in diretta tv. Dagli studi di di “Etg+Sindaco” Mario Landriscina ha parlato anche dei problemi degli impianti sportivi della città. Il primo cittadino ha dato una notizia attesa, ma che non soddisfa certo i tanti appassionati di sport del ghiaccio sul Lario, ovvero la riapertura degli spalti (con una capienza massima fino 99 posti) del palaghiaccio di Casate.

    © A.Nassa | Il sindaco di Como, Mario Landriscina

    «Questa è una delle “sorprese” trovate al mio insediamento – ha detto il sindaco Mario Landriscina – credo che siano stati praticamente conclusi i lavori che consentiranno l’utilizzo della struttura, pur con un numero di spettatori limitati. Spero di dare notizia dell’avvenuta apertura già martedì prossimo».

    L’apertura sotto i cento spettatori consente di evitare prescrizioni ben più rigide che riguardano la sicurezza degli impianti dedicati allo sport come allo spettacolo.

    «In caso contrario le opere da realizzare avrebbero avuto tempi ben diversi» ha spiegato Landriscina.«Certo – ha aggiunto – più avanti dovremo mettere mano al palaghiaccio in modo più consistente, ma lo faremo di concerto con le associazioni che lo utilizzano per dare loro una prospettiva e un respiro diverso da quello attuale. Abbiamo già un progetto da sottoporre alle società e ci può essere anche una seconda soluzione da mettere sul tavolo nel medio periodo».

  • Capodanno cinese al Teatro Sociale di Como

    Capodanno cinese al Teatro Sociale di Como

    Capodanno cinese mercoledì 23 gennaio, alle ore 20.30, al Teatro Sociale di Como. Il viaggio della Stagione Notte del Teatro Sociale di Como 2018/ 2019 prosegue attraverso il mito del Milione e il viaggio intrapreso da Marco Polo lungo la Via della Seta, per raggiungere la Cina, alla ricerca di sonorità, impalpabili e preziose come la seta, eseguite anche con strumenti musicali antichi, non conosciuti alla pratica occidentale, appartenenti a popoli molto diversi tra loro, che, nell’arco dei secoli, definirono l’identità di un territorio sterminato.

    Secondo il calendario lunare cinese, il prossimo 5 febbraio 2019 inizierà l’anno del segno zodiacale del maiale.The Grand Chinese New Year Concert, uno dei concerti più attesi e conosciuti in tutto il mondo, in occasione delle celebrazioni del “capodanno cinese”, sceglie il Teatro Sociale di Como come unica tappa italiana, mercoledì 23 gennaio alle ore 20.30. The Grand Chinese New Year Concert, si è tenuto, negli ultimi 22 anni, in più di 25 paesi, raggiungendo più di 200.000 spettatori, proponendo un format, unico nel suo genere, la cui genesi è abbastanza recente, nata dall’esigenza di conciliare le caratteristiche tipiche di un’orchestra sinfonica occidentale, e di codificare, anche con nuovi arrangiamenti o commissioni contemporanee, composizioni millenarie, trasmesse oralmente fino al secolo scorso, quando è lentamente iniziato un processo di canonizzazione, che è stato determinato anche dall’influenza che la musica classica occidentale ha esercitato in Cina durante tutto il XX secolo.  Sul palcoscenico del Sociale il Maestro Pang Kapang dirigerà la Suzhou Chinese Orchestra, nata per volontà del governo di Suzhou e del nuovo Distretto della città, con l’intento di promuovere la cultura nazionale cinese.  Il concerto affascinerà il pubblico con armonie insolite e sonorità dal sapore lontano, grazie all’utilizzo di strumenti originali cinesi che eseguiranno antichi brani della tradizione cinese, sacra e profana, i cui accordi risalgono a circa 3000 anni fa, filologicamente rielaborati; vicende simili a quanto accaduto alle rapsodie omeriche, e alla scrittura della poesia epica greca, concepita in metrica, ovvero in musica, e trascritta solo dopo secoli di vulgate tramandate a voce.  Biglietti a 25 euro più la prevendita.

  • Caos parcheggi, l’assessore non parla

    Caos parcheggi, l’assessore non parla

    Secondo giorno di silenzio dell’assessore alla Mobilità Vincenzo Bella sul pasticcio parcheggi. In arrivo solo una breve nota dal Palazzo che però non chiarisce, anzi rende forse ancor più confusa la vicenda della sosta a ridosso delle mura. Nell’impossibilità di parlare con l’assessore infatti si apprende che «appena saranno definite le modalità di applicazione (del nuovo piano di sosta) verrà fatto un incontro per spiegarle agli utenti». Un messaggio decisamente sibillino. Va infatti ricordato come sul tavolo ci sia una delibera che parla chiaro e preveda – in 150 stalli blu a ridosso delle mura – la possibilità di sostare per un massimo di due ore, una volta al giorno. Il tutto per agevolare la rotazione della sosta. Un provvedimento che però ha immediatamente scatenato reazioni polemiche, in particolare per l’impossibilità di parcheggiare più di una volta in 24 ore in diverse vie della città. Ma quello che sembra un vero pasticcio o, nella migliore delle ipotesi un errore, ha messo a nudo una certa confusione all’interno della giunta.

    Se infatti arrivano voci sempre più insistenti di un possibile errore da parte degli uffici nell’atto di mettere nero su bianco quanto predisposto per la sosta a ridosso del centro, dall’altro sembra comunque singolare il silenzio dell’assessore che invece potrebbe chiarire in poche righe e pochi minuti quanto accaduto.

    Questo perchè nel frattempo associazioni di consumatori, utenti della strada, categorie e ovviamente i politici, attenendosi a quanto riportato nella delibera, hanno cominciato a “bombardare” il Comune.

    E l’attesa di specifiche o chiarimenti rende il clima sempre più teso. Questo anche perchè la fase di sperimentazione di sei mesi dovrebbe scattare a metà febbraio. Il condizionale è d’obbligo, perchè sempre in base a voci interne a Palazzo sembrerebbe praticamente impossibile far scattare la rivoluzione nei tempi previsti. Ipotizzabile uno slittamento in avanti, almeno fino a inizio marzo.

    Niente di male, ma si tratterebbe di una voce che se confermata avvalorerebbe ancor di più l’ipotesi che in giunta si stia cercando di guadagnare del tempo per mettere una pezza a una situazione quantomeno confusa. E intanto le reazioni non mancano, a partire da un comunicato del Partito Democratico.

    «In giunta siamo al paradosso, approvano delibere ben precise e poi gli stessi assessori le smentiscono. Per la serie, “io non c’ero e se c’ero dormivo”. Ma gli atti parlano». Queste le parole dei consiglieri Pd Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco. «L’assessore Locatelli si giustifica con il libretto delle assenze. Negretti e Butti sostengono che il provvedimento sia stato approvato a loro insaputa: benone! Speriamo non sia sempre così. Oppure, peggio ancora, parlano di “refuso”, che significa un errore di battitura. Alla faccia della tastiera del computer. E il sindaco? Come al solito fischietta guardando in alto». I consiglieri Pd fanno presente che mai come nel caso di un’amministrazione comunale carta canta. «La delibera di giunta numero 500 del 6 dicembre scorso dice chiaramente che gli assenti erano la vicesindaco Locatelli e gli assessori Caldara e Rossotti, che i voti sono stati espressi all’unanimità e che verrà attuata in via sperimentale, per un periodo di sei mesi, la regolamentazione della sosta, consentendo un tempo massimo di stazionamento pari a 2 ore, previo inserimento del numero di targa nel parcometro, che non potrà ripetersi nell’arco della giornata, in viale Lecco, piazza Verdi, via Manzoni, via Ugo Foscolo, largo Leopardi, lungo Lario Trieste, viale Varese». Infine, chiosa il segretario cittadino Tommaso Legnani, «i componenti della giunta non hanno scuse: prendono decisioni politiche che indispettiscono chiunque, cittadini e operatori, e poi inventano storielle per scaricarsi di dosso la colpa. Si assumano le loro responsabilità e vadano avanti per la loro strada. Saranno gli elettori a decidere, a tempo debito, del loro operato».

  • Cantù, successo fondamentale nella corsa playoff. Le foto del trionfo

    © Cantù-Torino. Tutta la gioia di coach Marco Sodini

    “Ora possiamo finalmente parlare di playoff”. Con queste parole coach Marco Sodini ha aperto la conferenza stampa dopo la partita vinta per 93-90 dalla Pallacanestro Cantù contro la Fiat Torino. Ancora una volta la formazione brianzola ha giocato con grande determinazione, riuscendo a recuperare, ad un certo punto, da 11 di punti di svantaggio e poi  ha saputo gestire al meglio i delicati istanti finali, quando la gara si giocava punto a punto. Un successo di grande valore, perché proietta Cantù sul 2-0 nei confronti diretti con Torino e al sesto posto in classifica a quota 24 punti, in coabitazione con piemontesi, Trento e Sassari. Nel prossimo turno, sabato alle 18, trasferta tutta da vivere per la squadra di coach Marco Sodini, impegnata sul campo di Brescia, reduce dal successo a Capo d’Orlando (78-88) e terza in classifica.  Una curiosità: con i 10 punti di ieri  sera,  il lungo Christian Burns ha superato il traguardo dei 1.000 punti in serie A.

    © Cantù-Torino, una fase del match

    «La partita non è stata bellissima, a tratti ci sono stati degli errori, però l’abbiamo vinta e l’entusiasmo è contagioso – ha poi aggiunto l’allenatore della formazione brianzola –  Dico grazie ai miei giocatori, che godono tutti della mia fiducia, adesso però si resetta tutto perché sabato prossimo andiamo a Brescia, ci aspettano due trasferte difficili a Brescia  ed a Bologna poi. Adesso però siamo 2 a 0 con Torino e questo in una classifica avulsa può fare la differenza, è un grande vantaggio per noi. Ora l’asticella si alza, si deve essere alzata. Mancano sette giornate, l’ultimo posto ce lo scordiamo, adesso dobbiamo giocare e avere la testa da prime otto. Fino a questo momento dovevamo guardare dietro di noi, adesso invece possiamo lottare per i playoff e lo dico senza alcun problema. Finalmente lo posso dire perché abbiamo conquistato la nostra dodicesima vittoria e perché siamo a quota 24 punti. In questa stagione quante volte siamo stati nelle prime otto? Ora  cerchiamo di starci fino in fondo».

  • Cantù-no limits. Cournooh: «A Brescia per puntare al successo»

    © Cantù-Torino

    «Ora possiamo parlare tranquillamente di play-off». Una volta vinta la gara con Torino, e raggiunta quota 24 punti nella classifica di serie A, coach Marco Sodini, allenatore di Cantù, non ha più problemi a parlare di quello che ora è diventato l’obiettivo della sua squadra, gli spareggi per lo scudetto appunto.Lo snodo fondamentale era la partita con i piemontesi, e alla fine domenica è arrivata la tanto attesa vittoria (93-90), nel tripudio di un PalaDesio che mai come in questa occasione è stato un fattore decisivo, come lo era fino a qualche anno fa il Pianella.Una Cantù ora sesta in classifica, che dunque non vuole più accontentarsi e che parte per la prossima trasferta (a Brescia, sabato alle 18), con l’obiettivo di provare a superare una delle squadre più forti del campionato.

    © Cantù-Torino

    Per questa settimana coach Sodini ha deciso di derogare all’imposizione degli allenamenti a porte chiuse. Questo pomeriggio, dunque, tifosi ammessi alla seduta che inizia alle 17.Cantù è lanciata, come sottolinea il play David Reginald Cournooh.«Quella di domenica contro Torino è stata una vittoria fondamentale per noi – spiega il giocatore – Andare sul due a zero contro di loro vuol dire tanto, soprattutto in ottica futura. La classifica è davvero corta, una giornata sei undicesimo, quella dopo sei al sesto posto. Può succedere di tutto».«Adesso ci aspettano due trasferte abbastanza difficili sui campi di Brescia e Virtus Bologna, se vogliamo alzare l’asticella dobbiamo andare al PalaGeorge pensando di vincere – aggiunge Cournooh – Con la Fiat non abbiamo giocato bene nei primi due quarti ma poi siamo tornati per il secondo tempo con tutto un altro piglio, trascinati dall’energia di Chappell, il capitano».

    © Cantù-Torino

    Un tema sottolineato anche dall’allenatore nella conferenza stampa di fine gara: «Anche coach Sodini negli spogliatoi ha cercato di spronarci, chiedendoci maggiore energia in difesa – conclude David – Volevamo riscattare la pesante sconfitta di Venezia, ci siamo riusciti. Non possiamo permetterci “up and down”, l’approccio alla partita deve essere sempre lo stesso: grintosi e concentrati fin da subito».Massimo Moscardi

  • Cantù, il «no» dall’Abruzzo.  Rimangono in lizza due gruppi

    Cantù, il «no» dall’Abruzzo. Rimangono in lizza due gruppi

    La notizia era ormai nell’aria da giorni, dopo i continui rinvii e i silenzi che hanno fatto seguito a dichiarazioni e interviste della fase iniziale. Una offerta da mandare entro il 30 dicembre, poi ai primi di gennaio e che invece non arriverà più.La cordata abruzzese interessata alla Pallacanestro Cantù si chiama fuori. Lo ha confermato Gabriele Marchesani, l’imprenditore che guidava il gruppo, in una intervista all’emittente di Chieti Rete 8.«Ci abbiamo lavorato diverse settimane – ha detto Marchesani – sia per quanto riguarda il fronte sportivo, sia per la questione del palazzetto. Spiegheremo il nostro no con un comunicato; a Cantù, una delle piazze più importanti in Italia e in Europa per titoli vinci, non possiamo che augurare il meglio. Ma abbiamo deciso di declinare per quanto riguarda questa operazione».Nessun’altra dichiarazione anche se, da quanto trapelato, le difficoltà maggiori sarebbero state legate più al discorso del palazzetto che alla situazione della squadra.Un progetto che – a livello teorico – avrebbe poi puntato sulla costruzione di una rosa molto Est-europea e con un minore numero di americani, con un legame a doppio filo con la società di Marchesani, il Teate Chieti. Piano ora destinato a rimanere sulla carta.Ai dirigenti canturini peraltro per ora non sono arrivare comunicazioni ufficiali dall’Abruzzo ma a questo punto, al di là di messaggi ufficiali o meno, l’attenzione è sugli altri due gruppi che stanno a loro volta valutando l’opportunità sia di acquistare il club, sia di investire nel progetto del palazzo dello sport di Cucciago.Due realtà non locali, con anche una multinazionale straniera che sarebbe coinvolta in una delle due cordate. Come per il gruppo di Marchesani, anche a questi soggetti interessati lo staff legale del club ha invitato tutta la documentazione per portare avanti al due diligence.La squadra, intanto, reduce dalla sconfitta interna di sabato sera contro Sassari (87-98 il finale del match), si prepara alla prima gara del girone di ritorno, sabato prossimo a Desio contro Avellino, seconda in classifica a 6 lunghezze dalla capolista Milano.Al giro di boa del campionato i canturini sono giunti con 10 punti e al penultimo posto, alla pari con Reggio Emilia e Pesaro. Alle loro spalle i fanalini di coda Torino e Pesaro, a 8.Da questa mattina sono disponibili i biglietti per la gara fra Acqua S.Bernardo e la formazione irpina, che inizierà sabato alle 20.30.I tagliandi sono disponibili nei consueti punti vendita o dalle 18.30, sabato prossimo al palazzo dello sport di Desio.La stessa società brianzola prosegue nella promozione degli abbonamenti casalinghi per la seconda parte della stagione. Per maggiori informazioni l’invito è di visitare la sezione “biglietteria” del sito internet ufficiale pallacanestrocantu.com.

  • Cantù, esordio in Champions con il Szolnoki Olaj. In tribuna Ujvari, ex Comense

    Cantù, esordio in Champions con il Szolnoki Olaj. In tribuna Ujvari, ex Comense

    Bentornata in Europa. Domani sera la Pallacanestro Cantù torna in una dimensione congeniale alla sua storia, un palcoscenico che negli anni ha regalato tante gioie agli appassionati brianzoli.Alle 20.30 a Desio la squadra di coach Evgeny Pashutin ospita i campioni ungheresi del Szolnoki Olaj. L’incontro è valido per i preliminari di Champions League. In caso di pareggio non si andrà ai supplementari e ci si giocherà tutto sabato sera nel ritorno in terra magiara.In tribuna, a fare il tifo per la squadra ospite, ci sarà, invitato dal club brianzolo, il console ungherese Jenö Csiszár, che sarà al palazzetto con i due figli e la moglie, volto molto noto per gli appassionati di basket lariani. Si tratta infatti di Eszter Ujvari, ex giocatrice che con la Comense vinse l’ultimo scudetto della storia del club nerostellato di basket femminile, nella stagione agonistica 2003-2004.La presentazione completa sul Corriere di Como in edicola giovedì 20 settembre

  • Cantù, decadenza del sindaco Arosio. Procedura rinviata alla  fine di agosto

    Cantù, decadenza del sindaco Arosio. Procedura rinviata alla fine di agosto

    Rinviato per ferie il procedimento che porterà alla decadenza del sindaco di Cantù Edgardo Arosio. Il primo cittadino, come è ormai noto, è incompatibile per il caso del bando nelle mani dell’impresa di pompe funebri del fratello e della cognata.Per evitare di trovarsi alle prese con l’avvicendamento ai vertici del Comune nel clou delle vacanze estive, i gruppi consiliari della città del mobile hanno deciso di spostare a fine agosto l’avvio dell’iter previsto dalle normative.Per la giornata di venerdì dunque è convocata una riunione del consiglio comunale, durante la quale però non si farà cenno alla questione legata al primo cittadino.L’assemblea si occuperà di altri temi messi all’ordine del giorno, un documento nel quale non compare l’ormai nota questione della decadenza del sindaco. Una scelta fatta appunto per evitare di essere costretti poi a chiudere il capitolo Edgardo Arosio in pieno agosto, quando magari mancherebbe anche il numero legale.Tutto rinviato, dunque. Il procedimento sulla decadenza del primo cittadino si aprirà il 27 agosto prossimo.In quella data, il consiglio comunale dovrebbe appunto prendere atto dell’incompatibilità del primo cittadino e di fatto dunque della fine del suo mandato. Scatterà quindi l’iter per arrivare, a fine settembre, al cambio della guardia. Edgardo Arosio ha deciso di non dimettersi e l’incarico passerà dunque al vice, che guiderà il Comune di Cantù fino alle elezioni, probabilmente nella primavera del 2019.Massimo riserbo al momento sul nome del vice. Con ogni probabilità, l’attuale numero due di Arosio, Matteo Ferrari, sarà sostituito da un esponente della Lega, partito di cui è espressione il sindaco eletto. Una scelta che, da quanto trapelato, sarebbe condivisa da tutta la maggioranza della cittadina brianzola.

  • Cantù, da mercoledì mattina chiusa alle auto una parte di piazza Garibaldi

    Cantù, da mercoledì mattina chiusa alle auto una parte di piazza Garibaldi

    A Cantù, dalle 8 di mercoledì mattina e fino alla conclusione del cantiere, piazza Garibaldi sarà in parte chiusa al traffico per consentire gli interventi di taglio e riposizionamento delle lastre di pietra sconnesse della pavimentazione. I lavori interesseranno il tratto di piazza compreso tra le vie Roma e Ariberto. Per questo motivo, da mercoledì i veicoli provenienti da via Roma saranno costretti a svoltare a sinistra, verso via Manzoni. Inoltre, residenti e mezzi commerciali potranno percorrere via Ariberto da viale Madonna senza però entrare in piazza Garibaldi. L’accesso in via Matteotti sarà possibile da piazza Volontari della Libertà (solo per residenti e mezzi adibiti al carico e allo scarico delle merci), con divieto di ingresso in piazza Garibaldi.