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  • Andrea Mauri: «Cantù, ora un piano pluriennale»

    Andrea Mauri: «Cantù, ora un piano pluriennale»

    Una serata di saluto e di festa per tutti i tifosi della Pallacanestro Cantù, dopo che la stagione della squadra brianzola è terminata con l’eliminazio – ne da parte di Milano nei playoff per lo scudetto 2018. Appuntamento per questa sera alle 19 al centro Toto Caimi di Vighizzolo. Per il club è ormai tempo di bilanci e di guardare al futuro.

    Tra i primi tasselli, quello dell’allenatore: la piazza chiede a gran voce la conferma di Marco Sodini. I primi contatti su questo fronte sono stati piuttosto freddini. Ora, a bocce ferme, le parti ne riparleranno. «Per questo fine settimana ci concediamo un po’ di riposo – dice l’amministratore delegatoAndrea Mauri– Poi affronteremo un po’, tutto, compreso il discorso che riguarda il tecnico. La mia opinione è che ogni ragionamento debba comunque essere basato su un discorso di programmazione pluriennale su ogni fronte». «Abbiamo chiuso una stagione incredibile – aggiunge – con momenti indimenticabili. Ci sono stati momenti difficili, ripagati dal fatto che alla fine il pubblico abbia sentito come sua la squadra. Questo per noi è il risultato più bello».

    Tra i protagonisti di questa annata,David Reginald Cournooh: «La stagione è stata nel complesso positiva – spiega – anche se c’è un po’ di rammarico per essere usciti dopo uno 0-3 con Milano. Purtroppo siamo arrivati alla fine senza energie». «Il mio è stato un anno di alti e bassi e avrei voluto fare meglio – conclude – Il mio contratto scade a giugno, ma la volontà è di rimanere».

    Chiude un grande protagonista,Christian Burnsin procinto, secondo i rumors, di andare proprio a Milano: «Il mio futuro? Sono aperto a ogni valutazione – conclude – Ma ora mi piace pensare a questa stagione: è stata stupefacente, rispetto alle premesse. Siamo arrivati ai playoff contro una squadra forte come Milano e siamo usciti, ma siamo felici per come è andata». Massimo Moscardi

  • Americani a Cantù, giorni di valutazione. Società e territorio ai raggi X

    Americani a Cantù, giorni di valutazione. Società e territorio ai raggi X

    «Una grande opportunità per la Pallacanestro Cantù e il territorio, una occasione da non perdere». Il termine “decisivo” nella travagliata storia delle principali società di casa nostra – il Calcio Como e Cantù stessa – è stato troppo spesso utilizzato per poi arrivare alla conclusione con il classico pugno di mosche in mano.Quindi, anche a non voler utilizzare il termine “decisivo”, sicuramente il momento è molto importante per la possibile vendita della Pallacanestro Cantù.Negli scorsi giorni gli esponenti di un gruppo americano con diverse attività in Europa hanno studiato la situazione del club brianzolo. Non con i documenti, ma sul posto, direttamente in Brianza, per capire l’impatto della squadra sul territorio. E ovviamente non è mancata la presenza alla partita di sabato contro Avellino, vinta per 83-73, un successo di assoluto rilievo, se si considera che gli irpini erano secondi in classifica.La voglia di investire, sia nella squadra che sul progetto del palazzetto di Cucciago c’è. Ma in questa fase il gruppo si sta soffermando anche sull’attenzione del territorio verso la sua squadra; il che significa partecipazione, interesse e anche sponsorizzazioni e investimenti pubblicitari. Un mix di elementi che sono sotto analisi in una fase in cui anche il lavoro di Tic – Tutti insieme Cantù – è fondamentale per il reperimento di nuove risorse. La stessa Tic, nel progetto di questa realtà statunitense, in caso di un arrivo in Brianza avrebbe un ruolo centrale. E questa settimana, per un «sì» o un «no», è davvero importante.Rimane in corsa, peraltro, anche un altro gruppo europeo, che ha raccolto informazioni e dato la disponibilità a trattare, ma l’impressione è che ora gli investitori statunitensi siano alla stretta decisiva, in un senso o nell’altro.A portare positività ci ha pensato la squadra, che ha vinto contro Avellino sabato sera. In classifica i brianzoli hanno 12 punti e tre formazioni alle loro spalle. Reggio Emilia a 10, Torino e Pistoia a 8. Un margine certo non grandissimo ma rilevante, alla vigilia di una trasferta come quella di domenica prossima Trento, contro una formazione che ha soltanto due punti in più dell’Acqua S.Bernardo.

  • Dramma lungo la strada. Esce di strada con il furgone, muore 44enne

    Dramma lungo la strada. Esce di strada con il furgone, muore 44enne

    Altro dramma sull’asfalto oggi alle 12.30 nel territorio del comune di Casnate con Bernate. Un furgoncino di una cooperativa che gestisce il servizio di pulizia delle strade per conto del municipio, è uscito di strada andando a impattare contro un guard rail. A bordo un uomo di 44 anni di Fino Mornasco: le sue condizioni sono apparse subito gravissime.

    Trasportato d’urgenza all’ospedale Valduce di Como, è morto poco dopo l’arrivo in corsia. Sul posto per rilevare l’incidente sono intervenuti gli agenti della polizia locale e in supporto i carabinieri della compagnia di Cantù. L’ipotesi più plausibile è che l’incidente possa essere stato causato da un malore. Di sicuro non ci sono altri mezzi coinvolti nello schianto.

  • Altra settimana di chiusure notturne dell’autostrada

    Altra settimana di chiusure notturne dell’autostrada

    Per programmati lavori di ordinaria manutenzione a partire dalla sera del 21 gennaioAutostrade per l’Italia comunica che sulla A9 Lainate-Como-Chiasso, per lavori di manutenzione ordinaria sono previste alcune chiusure notturne.In particolare sarà chiuso il tratto compreso tra Lago di Como e Como Centro, in direzione di Lainate/Milano:-per tre notti consecutive con orario 22-5, dalle 22 di lunedì 21 alle 5 di giovedì 24 gennaio;-per una notte, dalle 23 di venerdì 25 alle 5 di sabato 26 gennaio.In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo Lago di Como, si dovrà proseguire su Via Bellinzona e sulla SP 17, con rientro in autostrada allo svincolo di Como Centro, per proseguire in direzione di Lainate/Milano;

    Sarà chiuso anche il tratto compreso tra Como Centro e la dogana di Chiasso, in direzione della Svizzera:-per una notte, dalle 22 di giovedì 24 alle 5 di venerdì 25 gennaio.In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo di Como Centro, si dovranno seguire le indicazioni per Chiasso, lungo la SP 17, fino a Via Bellinzona;Sarà chiuso il tratto compreso tra Lago di Como e l’allacciamento con la A59 Tangenziale di Como, in direzione di Lainate/Milano:-per una notte, dalle 22 di giovedì 24 alle 5 di venerdì 25 gennaio.In alternativa, dopo l’uscita obbligatoria allo svincolo di Lago di Como, si dovrà proseguire su Via Bellinzona e successivamente sulla SP 17 con rientro, sulla A9 Lainate-Como-Chiasso, alla stazione di Fino Mornasco, al km 29+900, per proseguire verso Lainate.Si fa presente che saranno regolarmente transitabili i rami di allacciamento dalla A59 Tangenziale di Como alla A9 Lainate-Como Chiasso, in direzione di Lainate/Milano.Per ulteriori informazioni si può chiamare il call center Autostrade al numero 840.04.21.21, attivo 24 ore su 24.

  • All’Insubria una mostra che fonde pop art e scienza

    All’Insubria una mostra che fonde pop art e scienza

    Dal 25 gennaio al 25 febbraio all’Università dell’Insubria il Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia (via Valleggio 11 a Como) ospita «Out of the blue», mostra di alcuni “poptrait” di Silvio Curti, il termine designa ritratti in chiave pop di scienziati che hanno contribuito al progresso tecnologico e sociale dell’umanità. I lavori sono tutti realizzati con la tecnica dei disegnatori tessili: ecoline e pantone su carta di cotone. Come spiega l’artista, il titolo dell’esposizione è legato all’intuizione scientifica:«Di punto in bianco, un fulmine a ciel sereno. Uno scienziato è colto da improvvisa ispirazione mentre compie un’attività magari quotidiana, banale. Dopo dieci, venti, trenta anni passati ad analizzare un fenomeno, a costruire una teoria, a ripetere esperimenti che non portano i risultati sperati, ha un’idea folgorante e, con la stessa intensità che provoca l’accostamento di due colori complementari, si palesa davanti ai suoi occhi la soluzione». Albert Einstein, Enrico Fermi, Carlo Rubbia, Alessandro Volta, Fabiola Gianotti sono solo alcuni degli scienziati ritratti da Silvio Curti nella serie «Out of the blue», per omaggiare il loro contributo alle tante branche delle scienze naturali, applicate e sociali.Così Curti spiega infine la connessione tra arte pop e scienza: «Come accadde per la nascita della pop art con Hamilton e Lichtenstein, che negli anni ‘60 riuscirono ad attivare una nuova cultura dell’immagine popolare, vorrei contribuire a portare la scienza nelle case della gente».Inaugurazione venerdì 25 gennaio alle ore 19.30 con un piccolo aperitivo, è consigliato registrarsi all’indirizzohttp://bit.ly/Mostra_Outoftheblue; la mostra si visita fino al 25 febbraio.

    Silvio Curti si forma prima al
    Setificio di Como in «Disegno per tessuti», dove riapproderà nel 2017 in
    qualità di docente in grafica. Il suo percorso formativo, comprende inoltre la specializzazione
    in «Restauro dell’Arte Contemporanea» a Brera. Dal 2010 al 2018 lavora
    all’Accademia di Belle Arti Aldo Galli – Ied di Como, portando avanti in
    parallelo la sua carriera artistica. Nel 2016 e nel 2017 è stato ospite nel
    programma sportivo Rai «La Domenica Sportiva», come vignettista. Nel 2016 ha
    inaugurato la sua prima mostra personale a Como, intitolata «Bipolarity», alla
    quale sono seguite altre esposizioni collettive e personali. Negli anni Curti
    ha affinato il suo stile iper-realista, cercando di superare i dettagli della
    fotografia attraverso il disegno. Oggi la sua ricerca artistica si è spostata
    sui colori della pop-art, senza tralasciare l’attenzione ai dettagli. Silvio
    Curti segue un gruppo di lavoro per approfondire e insegnare la tecnica nel
    disegno a matita, che racconta sulle pagine Facebook e Instagram «Come
    disegnare».

  • Allenatore del Como: oggi Corda incontra Pochesci

    Allenatore del Como: oggi Corda incontra Pochesci

    Allenatore del Como nella prossima stagione, Antonio Andreucci non sarà confermato: oggi lo stesso Corda incontra il “papabile”, Sandro Pochesci, romano, classe 1963, lo scorso anno alla Ternana, noto anche per i suoi show nelle conferenze stampa, sempre molto gettonate sui social.La squadra: il collaboratore tecnico del club nelle scorse settimane aveva raggiunto una serie di accordi con club di serie A per il prestito di elementi promettenti. La linea più calda è con l’Inter. Ma non soltanto: Corda sta trattando anche giocatori con Udinese, Atalanta e Genoa.Un lavoro da fare in corsa, visto che il prossimo 23 luglio, fra meno di una settimana, scatterà il ritiro estivo della squadra ad Arona, sulle sponde del Lago Maggiore.

  • Alla Ubik il romanzo sul San Martino

    Il San Martino di Como

    Il San Martino di Como, uno dei principali manicomi italiani, è lo scenario del romanzoDi sangue e di ghiaccioche la nuova casa editrice della galassia Rcs, Solferino, ha pubblicato. L’autore è giovane, si chiama Mattia Conti, ed è nato a Molteno, in provincia di Lecco, nel 1989 e vincitore del Campiello Giovani. La sua è una storia d’amore e di follia, un’avventura nella società dei “diversi”. Un’incalzante avventura ambientata sul Lario di fine Ottocento all’incrocio tra il mondo affascinante dei teatranti e quello cupo dei folli. Domani alle 18 la presentazione alla libreria Ubik in piazza San Fedele 32 a Como, l’autore dialoga con Gerardo Monizza. Ingresso libero.

  • Aliquota fissa e ingiustizia certa

    Aliquota fissa e ingiustizia certa

    di Giorgio Civati

    Quanta confusione in tema di tasse. Anzi, quanta ingiustizia: se, infatti, pagare allo Stato una quota dei propri guadagni ha una logica indiscutibile, avendo in cambio tutta una serie di servizi che solo lo Stato, appunto, può gestire, erogare, pagare, il peso delle imposte in Italia è da decenni esagerato, mentre la “macchina” della riscossione aggiunge caos, difficoltà, norme incomprensibili o quasi. Di conseguenza, ogni passo verso una semplificazione o una riduzione delle tasse dovrebbe essere ottima cosa. E invece no, non sempre. Prendiamo la flat tax: sbandierata, usata come tema elettorale, promessa e poi rimandata, la tassa fissa, o piatta che dir si voglia, pare bellissima, come diceva un ex ministro delle finanze riguardo l’argomento. Una sola aliquota, fissa, certa.

    Con pochi o nessun calcolo da fare, niente deduzioni e detrazioni, giustificativi, senza calcoli che si rischia di sbagliare. Eppure anche dietro una simile premessa si nasconde, e neanche tanto, l’ennesima ingiustizia. Quella che sta per debuttare è una imposta fissa del 15% che sostituirà Irpef, Irap e addizionali varie, per professionisti e piccole aziende sotto i 65mila euro di ricavi annui. Circa 2,5 milioni di contribuenti. E dal prossimo anno la flat tax al 20% si estenderà a chi fattura tra i 65 e i 100mila euro. Tutto bene per i diretti interessati: un ipotetico professionista che fatturerà, poniamo, 30mila euro pagherà 4.500 euro di tasse. Il 15%, facile e conveniente. Un bel vantaggio visto da qui. Un’ingiustizia, però, in generale. Sì, perché il dipendente da 30mila euro continuerà a pagare l’Irpef, cioè la tassa sui redditi delle persone fisiche, secondo le solite aliquote: 23% e poi 27% e infine, per un pezzetto di guadagni, il 38%. In totale, 7.720 euro. Ben più del libero professionista o del piccolo imprenditore.

    A parità di guadagni, una fregatura per milioni di dipendenti a reddito fisso e un regalo per i piccoli lavoratori autonomi, le micro aziende, i professionisti. Se l’idea era buona, la realizzazione ci pare decisamente un’altra stortura. Tanto che, anche a Como, molti si interrogano sull’opportunità o meno di restare dipendenti o “mettersi in proprio”. Mantenendo lo stesso rapporto con lo stesso studio professionale o azienda, non più però come dipendenti ma come collaborazioni a partita Iva. Per pagare meno tasse rientrando nell’imposizione al 15%. Ma così facendo si perdono tutele, pensione, malattia e altre caratteristiche del lavoro dipendente. A spanne, un dipendente pagherebbe il 18% in più del proprio datore di lavoro: tanto, tantissimo. Ma quanto “vale” un contratto con assunzione magari a tempo indeterminato? E che senso ha dal punto di vista sociale e generalizzato questa agevolazione a pochi? Como e l’Italia avrebbero il diritto di pagare meno tasse. Ma probabilmente non in questo modo.

  • Alice Gasparini,  il Giro d’Italia 2019 nel mirino. La 21enne è l’unica ciclista “Pro” lariana

    Alice Gasparini, il Giro d’Italia 2019 nel mirino. La 21enne è l’unica ciclista “Pro” lariana

    Primo raduno ufficiale in vista della nuova stagione, in queste ore, per Alice Gasparini (21 anni il prossimo 14 dicembre), unica ciclista professionista comasca.L’atleta lariana è con le compagne di squadra del team Eurotarget-Bianchi-Vittoria, capitanato dall’ex corridore di alto livello Giovanni Fidanza.«Il mio calendario 2019 non è stato ancora stabilito – spiega Alice – Sicuramente non mi dispiacerebbe essere di nuovo al via del Giro d’Italia». La comasca, infatti, vanta già due partecipazioni alla “Corsa rosa” femminile. Due edizioni fa, all’esordio, per lei non fu una esperienza semplice. «Praticamente sono stata avvisata due giorni prima della mia partecipazione – spiega Alice – e di fatto non sono riuscita a giungere pronta ad un impegno così importante. Comunque sono riuscita a terminare la corsa, piazzandomi intorno al 100° posto e tredicesima nella classifica delle giovani».Nel 2018 gli allenamenti sono stati più mirati. «Ho saputo con anticipo della presenza in gara – dice ancora la 21enne di Bizzarone – e ho fatto meglio». Per lei un 60° posto assoluto e 9° tra i giovani. Un Giro tutt’altro che semplice: «Siamo arrivate anche sullo Zoncolan – spiega – che è una delle ascese più impegnative anche per la corsa maschile».Alice Gasparini è professionista da tre anni e si allena quotidianamente. Le sue salite predilette, il Bisbino e Brunate. «Ho iniziato con la formazione astigiana Servetto – afferma – poi dal 2018 sono passata con la squadra di Giovanni Fidanza. Un direttore che ci capisce, che ha figlie giovani che corrono; comprende le nostre difficoltà e ci aiuta a crescere gradualmente. Non ci chiede risultati immediati, ma ci fa fare esperienza».Del resto il passaggio tra le professioniste non è stato facile. «I primi due anni sono stati abbastanza difficili – afferma ancora la comasca, studentessa di scienze motorie all’Università dell’Insubria – Il confronto era anche con atlete di 36-37 anni, quindi di lunga esperienza che non fanno alcuna concessione. Non mi sono trovata benissimo, lo ammetto».Ma in questo panorama di forte concorrenza c’è anche chi non ha mai negato un aiuto alla giovane Alice. «Elisa Longo Borghini con me è sempre stata gentilissima. Ci siamo conosciute, ci conosciamo e scriviamo. Mi ha aiutata molto nel mio passaggio al professionismo». Non una ciclista qualunque: Longo Borghini è di fatto l’atleta italiana del momento. Nel suo palmares vanta anche un bronzo mondiale e uno olimpico.Alice Gasparini è quella che in gergo si definisce una passista. È forte a cronometro ma se la cava anche in salita. Scomodando nomi importanti si potrebbero definire le caratteristiche di personaggi del calibro di Francesco Moser e Fabian Cancellara. A livello giovanile ha già vestito la maglia della Nazionale, togliendosi la soddisfazione di conquistare un argento a cronometro Juniores agli Europei del 2014 in Svizzera. Lo stesso anno, in Spagna, ai Mondiali di categoria terminò tredicesima nella stessa specialità.Una carriera agonistica iniziata all’età di 6 anni. «Mio fratello correva – sostiene Alice – e io andavo a vederlo agli allenamenti. Un signore mi portò una bicicletta e mi fece provare: da lì ho iniziato anche io. La mia prima squadra è stata l’Ambrosoli». Una crescita costante con tutti i passaggi delle categorie giovanili, compreso quello con la formazione di Cadorago, l’unico team femminile delle provincia di Como.«Ho trovato persone che non mi chiedevano risultati – aggiunge – ma volevano che migliorassi progressivamente. Una filosofia di sport che ho sempre condiviso».E di fatto, assieme all’altro Pro Davide Ballerini – che dal 2019 correrà con il Team Astana – Alice è l’ambasciatrice del ciclismo comasco. «Un po’ sento questa responsabilità – conclude – la nostra è una zona bellissima per i ciclisti, ma soprattutto ha una grande tradizione. Il 2019, poi, sarà spettacolare, con l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia a Como e spero, la conferma del traguardo del “Lombardia” in città. Peraltro lo scorso autunno ho seguito la “classica” sul Muro di Sormano: momenti spettacolari e indimenticabili».

  • Albese con Cassano, gioca 1 euro, ne vince 100mila

    Albese con Cassano, gioca 1 euro, ne vince 100mila

    10 e Lotto superfortunato in provincia di Como.

    Ad Albese con Cassano è stata realizzata una vincita da 100.000 euro giocando un solo euro.

    È la vincita più alta d’Italia in questo concorso insieme a quella di pari importo realizzata a Carovigno (Brindisi).

    Il fortunatissimo giocatore comasco ha potuto confrontare direttamente sul monitor in ricevitoria i 9 numeri giocati con i 20 numeri estratti e indovinandoli tutti e 9 ha potuto realizzare una vincita così importante.

    Nel concorso numero 92 di giovedì 2 agosto, lo stesso della vincita di Albese con Cassano, sono stati giocati 28 milioni di euro. Oltre 3,3 milioni le giocate vincenti.