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  • Disperso in montagna: salvato nella notte di Capodanno

    Disperso in montagna: salvato nella notte di Capodanno

    Un uomo di 56 anni di Lurate Caccivio è stato salvato nella serata dell’ultimo dell’anno dal Soccorso Alpino della VII Delegazione della Valtellina e della Valchiavenna, e dagli uomini della guardia di finanza.

    Il disperso non era rientrato dopo un’escursione effettuata con le ciaspole in Valfurva, dopo essersi diretto verso i Forni, zona Pizzini . L’allarme è scattato intorno alle 19. Il mancato rientro aveva infatti allarmato la moglie, che ha chiesto aiuto.

    Una ventina i soccorritori impegnati. Soccorsi resi complicati dal buio e da una tormenta. L’uomo è stato poi individuato (grazie all’uso dei fari) in un dirupo, cosciente ma in stato di ipotermia.

    E’ stato raggiunto, messo in sicurezza e caricato su una barella per essere poi trasportato fino a Santa Caterina Valfurva, dove ad attenderlo c’era l’ambulanza per il trasporto in ospedale.

  • Discarica a cielo aperto nell’ex Ticosa

    Discarica a cielo aperto nell’ex Ticosa

    Ombrelli, rifiuti, soprattutto decine e decine di bottiglie di vetro. L’area dell’ex Ticosa davanti alla Santarella è stata trasformata nel giro di poche settimane in una discarica a cielo aperto.Palazzo Cernezzi, con l’assessore Elena Negretti in prima linea, dal 7 novembre scorso aveva messo in campo un’operazione di pulizia dell’area con pochi precedenti.Prima l’intervento con la polizia locale, per invitare i senzatetto a lasciare quei rifugi di fortuna e sbarrare tutti gli accessi della Santarella. Poi, ruspe e giardinieri per disboscare quella che era diventata un’unica selva di rovi e robinie. Un’opera di pulizia molto apprezzata dai comaschi.Peccato che il malcostume di utilizzare l’area come una discarica non sia terminato. L’immagine che pubblichiamo a fianco parla da sola.Decine e decine di bottiglie di birra e superalcolici lanciate al di là della rete metallica che delimita l’area.Qualcuno ha infine pensato di gettare davanti alla Santarella anche un paio di ombrelli, che evidentemente non erano più utilizzabili.

  • Dipendente licenziata, mozione contro l’assessore Negretti

    Dipendente licenziata, mozione contro l’assessore Negretti

    Mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Elena Negretti. La firma, sotto al documento protocollato in Comune, è quella dei consiglieri della Lista Rapinese Sindaco: lo stesso Alessandro Rapinese, Fulvio Anzaldo e Ada Mantovani. A finire nel mirino dei tre consiglieri comunali il caso della dipendente comunale licenziata dall’amministrazione lo scorso 26 gennaio con l’accusa di aver omesso la timbratura del cartellino.

    Accusa caduta dopo la recentissima decisione del Tribunale di Como che ha ordinato il reintegro immediato della dipendente arrivando anche a mettere in dubbio la buona fede dell’amministrazione.

    «La ricostruzione storica degli eventi compiuti dal Tribunale di Como – si legge nella mozione – contrasta inequivocabilmente con gli intenti dichiarati a inizio mandato dall’assessore Negretti e in ogni modo, l’episodio in questione dimostra l’inidoneità di quest’ultima a ricoprire l’incarico».

    Tra gli altri capi d’accusa contenuti nella mozione dei consiglieri anche la mancata costituzione della Commissione comunale per le Pari opportunità, delega in capo all’assessore Negretti, e il mancato aggiornamento della pagina del sito del Comune alla voce dedicata all’argomento. Poi l’ultimo attacco. «Nonostante l’assessore detenga anche la delega alla Sicurezza e alla Polizia locale, venditori e parcheggiatori abusivi esercitano indisturbati la loro attività», si legge nel documento.

    E infine i tre contestano il fatto che durante la discussione per istituire una Commissione Sicurezza speciale, l’assessore «si sia presentata soltanto al termine della seduta», bocciando «la proposta di deliberazione senza confrontarsi con i commissari presenti che avevano espresso all’unanimità parere favorevole all’istituzione della Commissione».

    A rispondere alla mozione di sfiducia è la diretta interessata. «Prendo atto di quanto accaduto ma vorrei capire il perché di questo accanimento nei miei confronti – spiega l’assessore Elena Negretti – Sul caso della dipendente posso dire che una volta che arriva sul tavolo dell’Ufficio competente per i procedimenti disciplinari nei confronti del personale non riguarda più il mio assessorato». Poi conclude: «Rapinese farebbe qualsiasi cosa pur di tenersi la poltrona. Chi lavora invece dà fastidio».

  • Diminuiscono le culle in provincia di Como. Il capoluogo perde mille residenti

    Diminuiscono le culle in provincia di Como. Il capoluogo perde mille residenti

    Meno nascite in provincia di Como e città capoluogo che in un anno ha perso più di mille residenti. È quanto certifica l’Istat, che ha diffuso i dati del “Bilancio demografico nazionale”. Nello spaccato relativo alla provincia di Como, l’Istituto nazionale di statistica fotografa come sul Lario la forbice tra nascite e morti sia sempre più ampia a favore dei decessi. Nel corso del 2017 il “saldo naturale”, ovvero la differenza tra nati vivi e morti, è stato di -1.465, quasi il doppio rispetto all’anno precedente (-820) e al 2015 (-907) e addirittura oltre il quadruplo dei valori del 2014 (-355).  A subire il maggiore decremento è proprio la città capoluogo. Nel corso del 2017 Como è infatti scesa sotto quota 84mila, che aveva saldamente mantenuto nel corso dell’ultimo quadriennio. La popolazione registrata a Como dall’Istat a fine 2017 è di 83.320 unità. Le femmine pesano maggiormente dei maschi su questo numero, sono 43.454 rispetto ai 39.866. Per quanto riguarda i dati provinciali, a dicembre dello scorso anno, si è scesi dalla soglia dei 600mila, che era invece stata superata nel corso dei primi mesi dell’anno. I residenti sul Lario a fine 2017 erano esattamente 599.301, anche in questo caso con una prevalenza delle donne.  Il dato maggiormente preoccupante, come anticipato, riguarda però il drastico calo delle nascite, che si attestano a 4.558, con una prevalenza di maschi.A dicembre 2016 erano 4.884. In quattro anni i nati sono diminuiti di 465 unità. Nel capoluogo, si sono registrate 611 nascite nel 2017. La flessione è stata progressiva dal 2014, quando i nati della città erano 654. I decessi in provincia sono stati 6.023, in crescita rispetto ai 5.704 del 2016, mentre a Como città sono stati 1.042, in aumento di 96 unità. I numeri dei residenti migliorano grazie agli arrivi. Il saldo migratorio dall’estero ha superato nel corso del 2017 le mille unità (1.244) per la prima volta dal 2014. È calato invece, pur restando positivo, il saldo degli stranieri arrivati a Como città, pari a +271 nel 2017 contro +388 dell’anno precedente. Significativo anche il dato sulle famiglie. Nel Comasco i nuclei familiari registrati sono 258.215. Il numero medio di componenti per famiglia è sempre basso, pari a 2,31 persone, dato stabile ormai dal 2016. Numeri che confermano da una parte il calo consolidato dei nuclei familiari composti da genitori e più di due figli e, dall’altro, l’aumento degli anziani soli e delle famiglie monogenitoriali, che si formano dopo una separazione.

  • Diminuiscono le culle in provincia di Como. E la città capoluogo perde mille residenti

    Diminuiscono le culle in provincia di Como. E la città capoluogo perde mille residenti

    Meno nascite in provincia di Como e città capoluogo che in un anno ha perso più di mille residenti. È quanto certifica l’Istat, che ha diffuso i dati del “Bilancio demografico nazionale”. Nello spaccato relativo alla provincia di Como, l’Istituto nazionale di statistica fotografa come sul Lario la forbice tra nascite e morti sia sempre più ampia a favore dei decessi.Più morti che natiNel corso del 2017 il “saldo naturale”, ovvero la differenza tra nati vivi e morti, è stato di -1.465, quasi il doppio rispetto all’anno precedente (-820) e al 2015 (-907) e addirittura oltre il quadruplo dei valori del 2014 (-355).Como sotto quota 84milaA subire il maggiore decremento è proprio la città capoluogo. Nel corso del 2017 Como è infatti scesa sotto quota 84mila, che aveva saldamente mantenuto nel corso dell’ultimo quadriennio. La popolazione registrata a Como dall’Istat a fine 2017 è di 83.320 unità. Le femmine pesano maggiormente dei maschi su questo numero, sono 43.454 rispetto ai 39.866.Provincia sotto i 600milaPer quanto riguarda i dati provinciali, a dicembre dello scorso anno, si è scesi dalla soglia dei 600mila, che era invece stata superata nel corso dei primi mesi dell’anno. I residenti sul Lario a fine 2017 erano esattamente 599.301, anche in questo caso con una prevalenza delle donne.Meno nasciteIl dato maggiormente preoccupante, come anticipato, riguarda però il drastico calo delle nascite, che si attestano a 4.558, con una prevalenza di maschi.A dicembre 2016 erano 4.884. In quattro anni i nati sono diminuiti di 465 unità. Nel capoluogo, si sono registrate 611 nascite nel 2017. La flessione è stata progressiva dal 2014, quando i nati della città erano 654. I decessi in provincia sono stati 6.023, in crescita rispetto ai 5.704 del 2016, mentre a Como città sono stati 1.042, in aumento di 96 unità.Flussi migratoriI numeri dei residenti migliorano grazie agli arrivi. Il saldo migratorio dall’estero ha superato nel corso del 2017 le mille unità (1.244) per la prima volta dal 2014. È calato invece, pur restando positivo, il saldo degli stranieri arrivati a Como città, pari a +271 nel 2017 contro +388 dell’anno precedente.Famiglie numerose addioSignificativo anche il dato sulle famiglie. Nel Comasco i nuclei familiari registrati sono 258.215. Il numero medio di componenti per famiglia è sempre basso, pari a 2,31 persone, dato stabile ormai dal 2016. Numeri che confermano da una parte il calo consolidato dei nuclei familiari composti da genitori e più di due figli e, dall’altro, l’aumento degli anziani soli e delle famiglie monogenitoriali, che si formano dopo una separazione.Paolo Annoni

  • Dietrofront Regione, Centro Lago e Valli tornano nell’Ats Insubria

    Dietrofront Regione, Centro Lago e Valli tornano nell’Ats Insubria

    Dietrofront sul fronte sanità dopo le proteste del territorio. Una delegazione di sindaci del Centro Lago, della Valle Intelvi e della Val Cavargna questa mattina è stata ricevuta al Pirellone. Entro fine luglio arriverà un progetto di legge regionale per riportare i comuni del Centro Lago e delle Valli nell’Ats dell’Insubria, dopo la riforma varata dalla stessa Regione tre anni fa, nel 2015, che ha smembrato il territorio lariano facendo confluire nell’Ats della Montagna, che fa capo a Sondrio, parte della provincia di Como.

    Un impegno in tal senso è stato assunto oggi dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che ha ricevuto i sindaci con il comasco Alessandro Fermi, presidente del consiglio regionale. Si è chiesto anche che l’ospedale di Menaggio venga ricondotto all’interno dalla stessa Asst Lariana.

    Su 29 Comuni interessati, 27 hanno sottoscritto la richiesta che è stata consegnata a Fermi e all’assessore Gallera da una delegazione composta da una decina di sindaci: Centro Valle Intelvi, Alta Valle Intelvi, Cavargna, Carlazzo, Menaggio, Pigra, Schignano e Tremezzina. Gli unici due Comuni che non l’hanno sottoscritta sono Claino con Osteno e Corrido.

    «Una adesione così convinta e praticamente unanime fa capire che non si tratta di una battaglia di colore politico –ha detto Fermi – ma dell’esigenza di portare all’attenzione regionale un problema che il territorio sente e vive in modo forte. Argegno dista solo 15 chilometri dall’Ospedale Sant’Anna di Como, non c’entra nulla con Sondrio. I vertici dell’Asst Lariana sono ben felici di riaccogliere l’Ospedale di Menaggio, mentre dai Comuni dall’alto lago aderenti alla ex Usl 19, in assenza e nell’impossibilità di dare vita a un’unica Ats lariana, non sono emerse particolari criticità nel restare con Sondrio».«Sarà mia cura – ha garantito Gallera – portare entro fine luglio all’approvazione della giunta regionale uno specifico progetto di legge che ridefinisca gli azzonamenti e i relativi confini territoriali e amministrativi».

  • Salute, Eliana Liotta in scena a Erba

    Salute, Eliana Liotta in scena a Erba

    Sabato 23 giugno alle 17.30 sarà ospite della Libreria di via Volta  in via Volta 28 a Erba Eliana Liotta, giornalista, scrittrice e comunicatrice scientifica, per la presentazione del suo nuovo libroL’età non è uguale per tutti, edizioni La nave di Teseo.

    Eliana Liotta, autrice del best sellerLa dieta smartfoode della sua applicazione pratica “Le ricette smartfood”, racconta nel suo nuovo libro come educare se stessi a restare giovani nel corpo e nello spirito, in base alle ricerche scientifiche più attendibili. Il tema è affrontato grazie al contributo multidisciplinare di medici e ricercatori dell’ospedale universitario Humanitas.

    La chiave per restare giovani è spegnere le infiammazioni, monitorare il sistema immunitario, eliminare stress e depressione. Non mancano i suggerimenti pratici per applicare alla quotidianità i risultati delle ricerche scientifiche.

    L’autrice sarà  intervistata da Walter Bruno, direttore della comunicazione del centro di ricerca Humanitas. Parte dei proventi della vendita del libro saranno devoluti alla fondazione Humanitas per la ricerca. Ingresso libero, info allo 031.33.551.28.

  • Dieci giorni dopo l’ergastolo, Brivio di nuovo a processo

    Dieci giorni dopo l’ergastolo, Brivio di nuovo a processo

    Alberto Brivio

    A dieci giorni dalla condanna all’ergastolo in primo grado, Alberto Brivio è di nuovo davanti ai giudici. È iniziato questa mattina infatti un processo a Como che lo vede imputato per un giro di presunti reati fiscali a vantaggio di aziende per cui lavorava, vicende emerse proprio in seguito alle indagini sull’omicidio di Alfio Molteni, architetto ucciso il 15 ottobre 2015.

    Nelle perquisizioni successive all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Brivio e dell’amante – Daniela Rho, moglie di Molteni – emersero una serie di presunti reati di false fatture e riciclaggio che confluirono poi in un secondo e ampio fascicolo che ruotava attorno a importanti aziende della Brianza comasca.

    Ed è proprio per questi motivi che ieri il commercialista è finito di nuovo davanti al giudice. Il processo è stato incardinata e poi rinviato al 4 luglio quando si entrerà nel vivo con i primi testimoni chiamati in aula.

  • Dieci anni fa la scomparsa di Felice Bernasconi, domani la messa in suffragio a Como

    Dieci anni fa la scomparsa di Felice Bernasconi, domani la messa in suffragio a Como

    Dieci anni fa, l’8 dicembre 2008, moriva a ComoFelice Bernasconi, una delle figure di spicco nel campo dell’imprenditoria, dell’associazionismo e della politica comasca.

    Una messa in suffragio viene celebrata domani pomeriggio alle 18 nella basilica del Crocifisso, in viale Varese, la stessa dove furono celebrate le esequie.

    Felice Bernasconi era nato a Como nel 1927. Iniziò giovanissimo la sua carriera di imprenditore nel settore dei materiali da costruzione e in seguito, nel 1949, fondò la Baradello Trasporti, quindi la Baradello Viaggi.

    Per quarant’anni, dal 1965 al 2005, fu presidente della Confcommercio lariana.

    I suoi interessi in campo economico furono diversi e tra essi va sicuramente ricordato l’investimento nel campo delle telecomunicazioni. Fu proprio Bernasconi che nel 1983 fondò, insieme con un altro imprenditore comasco,Maurizio Giunco, l’emittente localeEspansione Tv, da allora voce tra le più importanti e seguite dell’informazione cittadina. Sempre insieme, Bernasconi e Giunco acquistarono e condussero per anni ancheAntenna 3 Lombardia, emittente della quale Bernasconi fu presidente.

    Uomo di punta della Democrazia Cristiana, fu tra i padri costituenti della Regione Lombardia, nel cui consiglio venne sedette per 20 anni, dalla prima legislatura (1970-1975) al 1990. Fu anche sindaco di Como dal 1990 al 1992.

    Dal novembre del 2009 il nome di Felice Bernasconi è inciso nel Famedio del cimitero monumentale di Milano, nello spazio riservato ai personaggi più illustri del capoluogo lombardo.

  • Derby amichevole di basket paralimpico: ad Albate Cantù batte Varese

    Derby amichevole di basket paralimpico: ad Albate Cantù batte Varese

    Derby amichevole per la Briantea84 di basket paralimpico, reduce dal successo in Supercoppa di sette giorni fa (78-45 contro lo Santo Stefano Avis). Ad Albate si sono confrontati UnipolSai Briantea84 Cantù e Hs Varese, davanti a 300 persone. Gli uomini di coach Marco Bergna hanno staccato il secondo risultato positivo di stagione, firmando col punteggio 74-39 il test match che storicamente precede l’avvio della regular season di serie A (17-8, 37-22, 58-31, 74-39 i parziali).