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  • Nomina di Molteni a sottosegretario, c’è il veto dei Dem

    Dal Partito Democratico arriva il niet sul nome del canturino Nicola Molteni, nella foto, quale sottosegretario all’Interno. L’indiscrezione è stata riportata ieri dal quotidiano “La Repubblica” come il principale dei veti imposti dal partito di Zingaretti. No al braccio destro di Salvini, insomma, considerato che proprio Molteni era stato sottosegretario all’Interno durante il primo governo Conte. I Dem, che nelle poltrone dei ministri sono rimasti un po’ indietro rispetto agli altri gruppi parlamentari, vorrebbero ora viceministri e sottosegretari. Possibilmente donne, come D’Elia e Madia. Non viene mai fatto invece il nome della comasca Chiara Braga. Per il Carroccio, ad ogni modo, quello di Molteni resta il primo nome. Matteo Salvini vorrebbe il fedelissimo (con lui nella foto) per marcare stretto il ministro Luciana Lamorgese, con la quale notoriamente la Lega non ha un buon rapporto.Nelle ultime ore, però, il Pd avrebbe messo il veto non solo su Molteni, ma sulla nomina di un deputato leghista come sottosegretario all’Interno, bocciando pure Stefano Candiani, che era stato l’altro sottosegretario dell’Interno nel governo gialloverde.

  • Nautica: ceo Navico, ripresa passa da diporto e ambiente

    (ANSA) – GENOVA, 18 FEB – “La ripresa della nautica dopo lo shock economico del Covid è iniziata già nel 2020 dal diporto e dalla pesca amatoriali, inoltre la pandemia ha incentivato numerose aziende a puntare sulla sostenibilità ambientale”. Così il presidente e amministratore delegato della multinazionale norvegese Navico, specializzata in elettronica per la navigazione e proprietaria dei marchi Simrad, B&G, Lowrance e C-map, Knut Frostad sintetizza quali potrebbero essere gli effetti a lungo termine del virus sull’industria nautica. “Nella seconda metà del 2020 la domanda di tecnologie per la navigazione è stata persino difficile da soddisfare a causa di un rallentamento nel trasporto merci e di una carenza di materiali e componenti, nonché dell’aumento dei costi nella logistica globale, ciò ha creato la tempesta perfetta”, testimonia Frostad. “Ma nonostante tutto quello che abbiamo sofferto a livello globale a causa dell’emergenza sanitaria internazionale, siamo ottimisti sulle opportunità per il 2021: in tutto il mondo i porti turistici e i laghi sono sempre più frequentati perché la nautica è una delle poche attività in cui puoi davvero controllare chi ti è vicino”. “Non abbiamo smesso di investire in ricerca e sviluppo lanciando negli ultimi mesi alcune nuove tecnologie come il sonar live ActiveTarget, il display B&G Nemesis o la cartografia C-MAP Reveal”, ricorda. “L’innovazione secondo Navico passa attraverso la sostenibilità, un tema centrale per la ripartenza post covid – sottolinea Frostad – perciò nel 2020 abbiamo deciso di rimuovere la plastica monouso dai nostri prodotti, di ridurre le dimensioni degli imballaggi e usare solo materiali riciclabili, di ridurre i trasporti per via aerea del 90%, di ridurre l’utilizzo della carta negli uffici del 95% e di ridurre i consumi energetici”. (ANSA).

  • Messina, patrimoniale sarebbe grande sconfitta

    (ANSA) – MILANO, 18 FEB – “Sono convinto che la patrimoniale, se mai sarà attuata negli anni futuri, rappresenterà la grande sconfitta per non aver individuato soluzioni che sono alla portata di tutti”. Lo ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso di un convegno della Fisac-Cgil. “Quindi – ha aggiunto – sono totalmente contrario alla patrimoniale ma sono favorevole all’individuazione di modalità che tolgano dal bilancio pubblico degli attivi per valorizzare il risparmio degli italiani. E questo eviterebbe alle famiglie di trovarsi espropriato dei propri risparmi”. (ANSA).

  • Merkel dimentica la mascherina e corre a riprenderla

    (ANSA) – BERLINO, 18 FEB – Sta facendo sorridere il siparietto al Bundestag della cancelliera Angela Merkel che, dopo aver concluso il suo discorso al Parlamento tedesco qualche giorno fa, torna a sedersi al suo posto dimenticando sul leggio la mascherina. Dopo qualche secondo di sollievo e soddisfazione per gli applausi ricevuti, Merkel si guarda intorno e realizza di essere l’unica senza mascherina: imbarazzata, corre a riprenderla. E le immagini fanno il giro dei social. In Germania i discorsi all’assemblea del Bundestag si tengono da un podio posto al centro dell’emiciclo e chi parla è autorizzato a togliere la mascherina. Stessa cosa per le conferenze stampa dove gli oratori, a debita distanza, sono gli unici a cui è permesso di non indossare la mascherina. (ANSA).

  • Lutto nel basket e alla Pallacanestro Cantù: è morto Gianni Corsolini

    A 87 anni è scomparso Gianni Corsolini, storico allenatore e direttore sportivo della Pallacanestro Cantù. Tecnico, dirigente, fondatore e presidente della Lega Basket, guida dell’Unione sindacale allenatori professionisti e, negli ultimi anni, appassionato commentatore delle vicende cestistiche e, più in generale, di tutto lo sport. La Federazione lo ha inserito nella Italian Basketball Hall of Fame nel 2009. Lascia la moglie Mara e i figli Luca, giornalista di basket, Claudia e ChiaraFortissimo il suo legame con la Pallacanestro Cantù, ma non vanno dimenticati anche l’amicizia e l’affetto verso la Briantea84, la società da decenni in prima linea nell’attività con ragazzi diversamente abili.Corsolini è stato prima allenatore e poi general manager a Cantù, dove ha lavorato dal 1958 al 1969 e poi dal 1986 al 1996, con, nel 1991, la conquista dell’ultimo trofeo europeo della società, la Coppa Korac.

  • Lutto alla Pallacanestro Cantù: è morto Gianni Corsolini

    Lutto alla Pallacanestro Cantù: è morto Gianni Corsolini

    A 87 anni è scomparso Gianni Corsolini, storico allenatore e direttore sportivo della Pallacanestro Cantù, e negli ultimi, anni appassionato commentatore, di sport e di basket, oltre che autore di libri. In Brianza era giunto come tecnico tra gli anni ’50 e ’60 e poi è stato a lungo dirigente del club brianzolo, che ha seguito con affetto fino all’ultimo.

  • Libano: rimosso giudice dell’inchiesta su esplosione porto

    (ANSAmed) – BEIRUT, 18 FEB – Colpo di scena nell’inchiesta sui responsabili dell’esplosione del porto di Beirut lo scorso agosto nel quale sono morte più di 200 persone e circa 300mila sono rimaste sfollate: è stato rimosso oggi dall’incarico il titolare dell’inchiesta, il giudice Fadi Sawan, secondo quanto riferiscono media di Beirut. La decisione è stata presa dalla corte di cassazione libanese che ha accolto il ricorso, presentato nelle scorse settimane, da due indagati eccellenti, due ex ministri iscritti dal Sawan nella lista dei sospetti colpevoli assieme all’attuale premier dimissionario Hassan Diab. Diab e gli ex ministri Ali Hassan Khalil e Ghazi Zuaiter, entrambi del movimento sciita Amal guidato dal presidente del parlamento Nabih Berri, erano stati iscritti come indagati con le accuse di “negligenze” e “mancanze” per aver consentito che le 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, esplose il 4 agosto scorso, rimanessero stoccate in un hangar del porto per ben 13 anni. I due ex ministri avevano prima rifiutato di essere interrogati, arroccandosi dietro il privilegio dell’immunità istituzionale, e avevano poi presentato un ricorso alla corte di cassazione avanzando “sospetti sull’imparzialità” del giudice Sawan. L’inchiesta era stata così sospesa e gli interrogatori erano stati interrotti. Questi erano ripresi solo nei giorni scorsi. Col verdetto odierno e con la destituzione di Sawan, sarà ora il ministro della giustizia uscente, Marie Claude Najm a nominare un nuovo magistrato. Ma solo il Consiglio superiore della magistratura (Csm) potrà ratificare questa nomina con una procedura tutt’altro che celere. In precedenza, infatti, diverse nomine proposte dal ministro della giustizia erano state respinte dal Csm libanese. (ANSAmed). (ANSA).

  • Le  memorie lariane del regista  Dino Risi

    Le memorie lariane del regista Dino Risi

    L’anno scorso l’Italia del cinema ha festeggiato il centenario di Alberto Sordi, nato a Roma il 15 giugno 1920. Anche il Lario ha tanti motivi per ricordarlo, specie nell’ambito del turismo dedicato al cinema. «Ho passato sul Lario momenti indimenticabili». Così Sordi rievocò nel 2002, intervistato dal nostro giornale, le riprese di uno dei suoi film più celebri,Una vita difficile, prodotto nel 1961 da Dino De Laurentiis e girato a Lenno e Tremezzo e tra Lierna e Varenna.«Una vita difficile – disse Sordi – si può considerare il romanzo di una vita. La storia nasce da una idea che il regista Dino Risi ed io abbiamo elaborato durante un viaggio tra Israele e Napoli. Silvio Magnozzi è poi tra i miei personaggi più riusciti».E ora Dino Risi viene rievocato dalle parole del figlio, il regista Marco Risi, nel libro uscito da MondadoriForte respiro rapido. La mia vita con Dino Risi(pp. 253, 18 euro), dedicato ai figli Andrea e Tano. Non una biografia ma un film scritto, un requiem commovente e commosso su un padre anch’egli, come il suo personaggio, dalla vita difficile ma anche avventurosa, autore di oltre 50 film, che con Il sorpasso ha firmato forse il titolo italiano più significativo di sempre. Non mancano anche nel libro di Marco Risi riferimenti al territorio insubrico (mamma Claudia era svizzera), alla comasca Alida Valli dei tempi di Piccolo mondo antico e anche al film con Sordi girato sul lago, che è il ritratto di un uomo integerrimo che vive di ideali, prima partigiano e poi giornalista impegnato contro la corruzione. «Il film più bello di Sordi e per molti anche di papà» scrive Marco a proposito di Una vita difficile.Il nostro giornale ebbe modo di intervistare su questo titolo epocale lo stesso Risi, ospite della rassegna “Venerdì letterari” nella biblioteca di Como promossa dalla cugina Carla Porta Musa.«Il film racconta la storia di un partigiano giornalista e scrittore che partecipa con la moglie alla gioia per la vittoria della Repubblica e vive tra esaltazioni e incomprensioni gli slanci dell’Italia del boom economico – disse Risi – Il colore del film era dato dagli avvenimenti storici. Però la linfa, il succo, il piacere di seguire la vicenda, era dato dal rapporto tra l’uomo e la moglie». Il film in versione restaurata venne riproposto nella rassegna gratuita “Territori”. «Ho amato molto il Lago di Como – disse Risi al nostro giornale – Vi andavo spesso in vacanza, da bambino e poi da ragazzo. E continuo ad amarlo tuttora, anche grazie ai ricordi indelebili che mi legano a Una vita difficile. Però mi è rimasta dentro, altrettanto indelebile, l’immagine di quei tramonti malinconici a filo d’acqua, con le campane che suonano il vespro…». «Sordi doveva molto al film – proseguì Risi – Ed è stato lo stesso per me». Marco Risi non manca di rievocare anche un episodio che riguarda la cugina Carla Porta Musa e la scoperta di un film che lo ha segnato come futuro regista: «Avevo dieci anni quando mia madre mi portò con Carla Porta Musa a vedere “Il posto” di Ermanno Olmi. Quel film mi ha cambiato la vita».

  • Landini,impedire competizione imprese con contratti pirata

    (ANSA) – MILANO, 18 FEB – “Bisogna che il Governo metta in campo una legislazione che impedisca che la competizione tra le imprese avvenga sui contratti pirata e sulla riduzione dei diritti delle persone. La precarietà è uno degli elementi che ha determinato l’aumento della povertà e della diseguaglianze”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso del convegno della Fisac-Cgil. “Credo che sia opportuno, oltre alle classiche relazioni sindacali che esistono, avere dei momenti in cui imprese e sindacati si incontrano e si confrontano per il futuro”, ha aggiunto Landini, sottolineando che “sarebbe l’occasione anche per confrontarsi sui cambiamenti che ci sono o che arriveranno. Viviamo una fase che ci sta cambiando e questo richiede anche un cambio della funzione sindacale”. (ANSA).

  • La pandemia non ferma il bimillenario pliniano

    Prosegue nonostante gli inevitabili rallentamenti dovuti alla pandemia il percorso del bimillenario della nascita dell’erudito comasco Plinio il Vecchio. Mentre si sta definendo il comitato locale delle celebrazioni, si lavora al museo “Vis Comensis” (Vis sta per “virtuale, interattivo, storico”) al liceo classico “Alessandro Volta” di Como, promosso da Fondazione Alessandro Volta e Provincia di Como su iniziativa e a cura dell’Accademia Pliniana, motore del bimillenario.