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  • Celebrati insieme funerali ragazzi Terni

    Celebrati insieme funerali ragazzi Terni

    (ANSA) – TERNI, 13 LUG – Celebrati nel Duomo di Terni i funerali di Gianluca Alonzi e Flavio Presuttari, i due adolescenti di 15 e 16 anni trovati morti nel sonno nei loro letti martedì scorso. Centinaia le persone che, nel rispetto delle misure anti-Covid, hanno partecipato alle esequie, celebrate congiuntamente. Tra loro tanti amici e compagni di scuola dei due ragazzi. La folla che non è potuta entrare in chiesa ha assistito sul sagrato. “Ci turba profondamente che due splendidi ragazzi, accolti con gioia alla vita dalle loro famiglie, e amati da tanti amici e conoscenti, siano stati oggetti da parte di alcuni di sguardi malefici, pronti a danneggiarli solo per bramosia di una manciata di soldi e di un’illusoria esperienza di potere e dominio su di loro” ha detto don Luca Andreani, che ha celebrato il funerale insieme a don Alessandro Rossini. “Erano dei ragazzi buoni”, di buon cuore, “fregati’ dal male” ha aggiunto il religioso. Lunghi applausi e il lancio di palloncini bianchi ha accompagnato l’arrivo e l’uscita dei feretri.

  • Catalfo, altre 18 settimane Cig, prosegue stop licenziamenti

    (ANSA) – ROMA, 23 LUG – “Il nuovo decreto conterrà un pacchetto di misure per il lavoro che comprende la proroga della cassa integrazione di ulteriori 18 settimane” . Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, al tavolo sulla riforma degli ammortizzatori sociali con Cgil, Cisl e Uil. La cassa partirebbe dal 15 luglio. Per le settimane di Cig si adotterebbe la formula 9+9. In alternativa ci sarebbe “uno sgravio per quelle aziende che decidono di far rientrare i propri dipendenti al lavoro”. Catalfo ha anche spiegato che nel prossimo decreto ci sarà la decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, e “la prosecuzione del blocco dei licenziamenti, con alcune eccezioni come la cessazione di attività”. (ANSA).

  • Cassa integrazione, numeri contrastanti

    Cassa integrazione, numeri contrastanti

    Il sesto rapporto Uil del Lario sulla cassa integrazione nelle province di Como e Lecco rileva che la richiesta delle ore di Cig da parte delle imprese nel mese di giugno è diminuita rispetto al mese precedente. Ma se si considera invece il confronto tra giugno 2020 e giugno 2019 l’incremento delle ore è notevole. Numeri dai quali si evince lo tsunami emergenziale economico e sociale che sta vivendo il Paese a seguito del Covid-19.

    A Como le cifre parlano di un -62% di ore di cassa integrazione totali nel confronto tra giugno e maggio 2020 ma addirittura di un +394% nel paragone tra il mese di giugno del 2020 e quello del 2019.

    «Anche se è in frenata la richiesta della cassa integrazione nel mese di giugno rispetto al mese precedente, fatto dovuto alla ripartenza delle attività produttive, si conferma la drammatica situazione economica. A rischio ci sono numerosi posti di lavoro», dice il segretario Uil del Lario,Salvatore Monteduro.

  • Casinò, la soluzione passa dal Parlamento. Possibile l’ingresso dei privati ma bisogna cambiare le norme

    Casinò, la soluzione passa dal Parlamento. Possibile l’ingresso dei privati ma bisogna cambiare le norme

    «Il dossier sul Casinò di Campione è stato riattivato». Le certezze sul futuro della casa da gioco più grande d’Europa, al momento, sono pochissime. E le parole del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, confermano in qualche modo tutto lo stato d’incertezza che grava sull’enclave, fino a pochi anni fa paese più ricco d’Italia e oggi fantasma pieno di debiti.La settimana scorsa, in coda a un’intervista rilasciata ad Agipro, il sottosegretario aveva parlato della situazione dei Casinò italiani dopo la pandemia. Assicurando che Campione avrebbe presto riaperto le sue porte ai giocatori. AlCorriere di Comol’esponente Pd spiega ora il senso di quelle parole.«Prima del lockdown – dice Baretta – era iniziato un lavoro interministeriale per trovare una soluzione in vista della riapertura della casa da gioco. Il problema è legato alle modalità di assegnazione della gara per la gestione dei tavoli verdi».Bisogna infatti decidere se sia possibile «lavorare sulla società attuale, che però è in liquidazione e sottoposta a un procedimento fallimentare, oppure muoversi in direzione di una nuova soluzione legislativa».La dichiarazione ottimistica sulla riapertura ad Agipro, dice ancora Baretta, «era legata al fatto che la discussione, sospesa a causa del Covid, è ripresa. Il nostro obiettivo è uno solo: trovare la soluzione giusta. Dopodiché, è vero che non ci sono particolari novità, ma è anche vero che dobbiamo rifare alcuni passaggi molto importanti».Quale possa essere, questa soluzione, il sottosegretario non lo dice. «Non ho mai parlato nel merito della vicenda – spiega infatti Baretta – so che le opinioni sono diverse tra loro, penso tuttavia che si dovrà fare un passaggio in Parlamento». Bisogna insomma cambiare qualche norma, anche in vista di un ingresso dei privati. Altro argomento su cui il sottosegretario non intende sbilanciarsi: «Ho letto anch’io le notizie apparse sulla stampa e il presunto interesse di privati ma noi dobbiamo rispettare il nostro percorso e sciogliere prima il nodo legislativo. L’emergenza ci ha messi in situazione di difficoltà ma ora il dossier è stato finalmente riattivato».

  • Casellati, basta con Dpcm dall’alto

    Casellati, basta con Dpcm dall’alto

    (ANSA) – ROMA, 22 MAG – “Si risolvono in Parlamento i problemi: ritengo che si debba dire basta con i Dpcm calati dall’alto. Il Parlamento è aperto, il Senato è aperto. Sono qui da quasi tre mesi per garantirne la funzionalità. Il Senato non è in quarantena e sa rispondere ai cittadini in tempi brevi e meglio”. Così il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati a Tgcom24

  • Case vacanza sul lago: affitti dimezzati dall’emergenza

    Case vacanza sul lago: affitti dimezzati dall’emergenza

    Case vacanza sul lago di Como, l’emergenza Covid ha abbattuto i prezzi. Sul mercato delle locazioni estive per un bilocale con 4 posti letto, prima dell’emergenza sanitaria, si registravano canoni di 4mila euro al mese: al momento sono scesi a 2mila euro. È quanto emerge dall’analisi sui laghi d’Italia condotta dall’Ufficio Studi Tecnocasa. Nel secondo semestre del 2019, si registravano richieste di case vacanza e ad uso investimento, sia di acquirenti italiani sia stranieri, questi ultimi in particolare sempre più attratti dalle bellezze naturali e architettoniche del Belpaese. Il turismo in crescita ha spinto anche tanti investitori ad acquistare immobili per creare B&B.Poi è arrivato il Covid-19, che ha bloccato tutto. Nel periodo del lockdown si è registrato un aumento di richieste di case con spazi esterni, giardino e metrature più ampie: una tendenza che sta continuando anche per il periodo delle vacanze estive, contrassegnato da nuove esigenze rispetto agli scorsi anni.In tempi di emergenza sanitaria, dunque, i canoni di affitto delle case vacanze sul Lario, in genere più cari, si avvicinano a quelli del Lago d’Iseo e di Bracciano. Sul lago di Garda, invece, i prezzi si alzano, raggiungendo i 4mila euro in alta stagione a Salò e Lazise e i 2.800 euro a Desenzano.

  • Case comunali in via San Bernardino da Siena, vergogna e degrado

    Case comunali in via San Bernardino da Siena, vergogna e degrado

    Il decoro e la dignità dei condòmini delle case popolari di via San Bernardino da Siena (civici 32 e 45), fa a pugni con lo stato di totale abbandono di certi appartamenti e soprattutto con la mancanza, ormai prolungata nel tempo, di interventi di manutenzione ordinaria richiesti invano, ormai da mesi. Addentrandosi lungo i corridoi dei palazzi di via San Bernardino da Siena – si tratta di 96 alloggi di cui 37 vuoti – ed entrando, accompagnati dai condòmini, in alcune case, ci si trova a dover fare i conti con una realtà al limite del tollerabile.Se al piano terra di un immobile si incontra chi, a proprie spese, ha deciso di eseguire piccoli interventi utili a migliorare il decoro, oppure c’è chi ha semplicemente deciso di bloccare le imposte di alcuni alloggi vuoti da anni le cui finestre continuavano a sbattere per il vento, salendo una sola rampa di scale si sprofonda nel degrado più totale.Una porta aperta immette infatti in un mondo che sconfina nell’intollerabile. In uno di questi appartamenti, vuoto ormai da diversi mesi, tutto è buttato per aria. Mobili, letti e suppellettili gettati ovunque. I muri tappezzati di disegni e scritte, sintomo del probabile passaggio di altre persone nel periodo di totale abbandono, e una puzza insopportabile. E lì, sullo stesso pianerottolo, ci sono altri cittadini che devono convivere con questa situazione. Questa e altre gravi mancanze sono state denunciate ieri mattina da un folto gruppo di residenti appoggiati dal Pd comasco. Presente innanzitutto l’ex consigliere comunale Elide Greco da sempre attenta a questi problemi. «Queste persone, che come tutti gli altri comaschi, hanno votato, chiedono poche cose – dice Elide Greco – Nessun intervento faraonico ma solo lavori minimi per rendere più umani e vivibili gli spazi. Da lavori sugli infissi a opere sui caloriferi. Ma anche sui citofoni che non funzionano e che sempre più spesso rendono anche molto complesso per chi arriva, come il postino, rintracciare le persone». Presente anche il consigliere Pd Gabriele Guarisco. «Molti condòmini si danno da fare. Curano il verde, fanno piccoli lavori ma bisogna che l’amministrazione intervenga. Questo è parte di un patrimonio immobiliare che andrebbe ristrutturato e valorizzato mentre sul tema edilizia pubblica, nel documento di programmazione, c’è poco o nulla», dice Guarisco. Tra i tanti problemi anche l’assenza in certi numeri civici di un semplice cancello che impedisca l’accesso agli stabili da parte degli estranei. «Si tratta anche di ragioni di sicurezza. In molti hanno realizzato piccoli cancelletti all’inizio del ballatoio per sentirsi più sicuri. C’è poi chi ha rifatto il bagno anche più di una volta a proprie spese senza alcun sostegno dal Comune», interviene il capogruppo del Pd Stefano Fanetti in compagnia anche del consigliere regionale Angelo Orsenigo, di Luca Gaffuri e Vito de Feudis, segretario del circolo Pd di Como Sud. «Inoltre qui ci sono veramente molti spazi che, se risistemati, potrebbero essere anche utilizzati per far fronte a eventuali emergenze abitative. Inutile invece murare gli accessi degli appartamenti vuoti per impedirne l’ingresso. Bisogna pensare a una politica di recupero», dice Fanetti. In molti hanno voglia di parlare, tutti sono animati da un spirito costruttivo. L’obiettivo è poter rendere più decorosi e sicuri gli spazi che necessitano spesso solamente di piccoli interventi manutentivi. «In passato una delibera del Pd puntava a far sì che i soldi degli affitti venissero reinvestiti per lavori sugli immobili stessi – dice de Feudis – Mi chiedo cosa ne sia stato».

  • “Caramelloni”, il degrado in faccia ai turisti

    “Caramelloni”, il degrado in faccia ai turisti

    Arrugginiti e abbandonati, ma ancora tristemente al loro posto, nonostante i ripetuti annunci da parte del Comune di Como. All’occhio dei cittadini e dei turisti un’immagine di degrado. Sono i “caramelloni” pubblicitari di piazza San Rocco e della zona stadio, che un tempo avevano lo scopo di promuovere gli eventi. A fine gennaio Palazzo Cernezzi, sollecitato ormai da mesi sul problema della loro rimozione o del loro restauro, aveva spiegato che in pochi giorni avrebbe preso una decisione su quale ditta avrebbe dovuto farsi carico di smantellarli. Ad oggi – cinque mesi dopo – nulla è cambiato e i “caramelloni” sono sempre, clamorosamente, negli stessi punti ancor più deteriorati dal maltempo e dagli atti vandalici.«Avevamo fatto fare un preventivo per lo smaltimento, poi con l’emergenza sanitaria ammetto che c’è stato un inevitabile rallentamento e non erano in cima alla lista delle priorità – ha detto l’assessore alla Cultura, Carola Gentilini – è chiaro che ci preme ora sbloccare questa situazione, giovedì ne parlerò anche in giunta con i colleghi».La questione è a cavallo tra due assessorati: Cultura, appunto, e Reti e Strade che fino a pochi giorni fa era guidato dal collega Vincenzo Bella (che poi si è dimesso). Insomma un’altra questione che si aggiunge alle tante in sospeso.Bisogna capire se lo smaltimento va affidato a una o più aziende. L’incertezza riguarda l’affidamento degli interventi, cioè chi si deve occupare di rimuovere i due giganti di ferro e chi di portare via le basi in cemento.Al momento, quindi, l’unico dato di fatto è che i “caramelloni” sono ancora lì e non sono certo un bel biglietto da visita per la città. In tanti forse neppure ricordano la loro funzione originaria. La loro forma particolare vincolava, non poco, la cartellonistica, ma si notavano subito ed erano, in fondo, molto efficaci. Dopo la fine delle grandi mostre, sempre meno utilizzati, si sono via via spenti. Il progressivo abbandono, la ruggine e la mancata manutenzione hanno fatto il resto.

  • Caporalato: migranti sfruttati, due arresti

    (ANSA) – BRINDISI, 21 LUG – Due persone, padre e figlio, sono state arrestate a Brindisi in flagranza di reato con l’accusa di intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro. I controlli sono stati eseguiti dai carabinieri della task force anti-caporalato. E’ emerso che tre migranti, un senegalese e due gambiani, uno solo con il permesso di soggiorno in regola, erano stati impiegati in un’azienda agricola in condizioni di sfruttamento: 8 ore al giorno per 5 euro l’ora. Due di loro erano stati reclutati in nero. A tutti era stato destinato un alloggio precario. Il datore di lavoro risulterebbe essere il 54enne, titolare dell’impresa, a cui sono anche state contestate violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Il padre, 79enne, avrebbe svolto ruolo di intermediario. Sono state inoltre applicate sanzioni amministrative per 47.500 euro e ammende per 28.000 euro. I due si trovano agli arresti domiciliari. (ANSA).

  • Capaci, in Comune Milano lenzuolo TvBoy

    (ANSA) – MILANO, 23 MAG – Anche il Comune di Milano ha voluto ricordare oggi Giovanni Falcone, a 28 anni dalla strage di Capaci in cui morì insieme alla moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, esponendo da Palazzo Marino un lenzuolo bianco e accanto a quello un lenzuolo dell’artista TvBoy raffigurante il giudice e la scritta ‘E’ tempo di andare avanti!’. A srotolarlo, dal balcone della sede del Comune, il vicesindaco Anna Scavuzzo con la fascia tricolore.