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  • Cantù sconfitta all’esordio in campionato: Avellino ha vinto con il punteggio di  98-81

    Cantù sconfitta all’esordio in campionato: Avellino ha vinto con il punteggio di 98-81

    Inizio di campionato con il piede sbagliato per la Pallacanestro Cantù. Oggi sul campo neutro di Pistoia, la formazione brianzola è stata superata da Avellino: 98-81 il punteggio finale della partita che ha segnato l’inizio del torneo di serie A 2018-2019 della formazione di coach Evgeny Pashutin.Un match che ha visto gli irpini sempre avanti, con un Caleb Green in forma strepitosa: al termine, per l’americano, ben 32 punti.

  • Cantù, sarà Alice Galbiati a guidare la città fino alle prossime elezioni

    Cantù, sarà Alice Galbiati a guidare la città fino alle prossime elezioni

    «Un gesto di responsabilità». Così il neo vicesindaco Alice Galbiati, da mercoledì sera subentrata al decaduto Edgardo Arosio alla guida di Cantù, ha definito la sua scelta.«I cittadini ci hanno votato in larga maggioranza e mi è sembrato giusto mandare avanti il lavoro cominciato in questo periodo. Ecco perchè, dopo attenta riflessione, ho scelto di guidare la città fino alle prossime elezioni», dice Alice Galbiati. Come noto mercoledì sera si è consumato l’ultimo atto della vicenda che ha coinvolto il sindaco Edgardo Arosio per un caso di incompatibilità. Il fratello e la cognata infatti gestiscono un’impresa di pompe funebri che, prima che Arosio diventasse sindaco, aveva vinto un appalto a Cantù. La legge impedisce che il sindaco abbia un parente fino al secondo grado legato da un appalto al Municipio. La questione dell’incompatibilità era esplosa poco dopo che Arosio, l’estate scorsa, aveva vinto con ampio margine la tornata elettorale. Sindaco e Comune avevano tentato ogni strada pur di rimuovere la causa di incompatibilità. Ma l’appalto non poteva essere cancellato, tantomeno la legge che stabiliva l’incompatibilità. E così, dopo una serie di ricorsi e controricorsi davanti alla giustizia amministrativa, Arosio è stato dichiarato decaduto dalla carica di sindaco. «Sono pronta e per me è un onore potermi dedicare a questo incarico – ha detto Alice Galbiati in precedenza assessore all’Urbanistica e all’Ambiente – La parola d’ordine sarà continuità con quanto avviato dalla giunta fino ad oggi. Solo per fare un esempio, massima concentrazione sulla nuova caserma dei vigili del fuoco e sull’ambiente».

  • Cantù saluta Christian Bianchi: il fisioterapista va al Milan

    Cantù saluta Christian Bianchi: il fisioterapista va al Milan

    Il fisioterapista Christian Bianchi  lascia la Pallacanestro Cantù ed entra nello staff medico del Milan, dove seguirà la formazione Primavera.

    «Spesso gli addii lasciano un alone di tristezza – spiega Andrea Mauri, amministratore delegato della Pallacanestro Cantù -. In questo caso, invece, non posso che essere felice per Christian per la bellissima avventura che lo aspetta».

    «Ho colto un’opportunità lavorativa molto importante – dice Christian Bianchi – non potevo rinunciare. Lascio la Pallacanestro Cantù con una valigia piena di ricordi ma, soprattutto, di tanti grazie. Ringrazio  tutte le gestioni che in questi anni sono state a capo della società per la grande fiducia che hanno riposto in me e nel mio lavoro».

  • Cantù, provoca un incidente e poi fugge. Denunciato per omissione di soccorso

    Cantù, provoca un incidente e poi fugge. Denunciato per omissione di soccorso

    Provoca un incidente e fugge senza prestare soccorso. È accaduto venerdì sera al semaforo tra le vie Lazzaretto e Monte Baldo. Un uomo alla guida di una Smart sarebbe passato con il rosso centrando una Kia per poi allontanarsi.

    Gli agenti della polizia locale di Cantù lo hanno rintracciato nella sua abitazione e trovato probabilmente sotto l’effetto di alcol e droga. È stato denunciato per aver causato un incidente guidando in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di stupefacenti e per omissione di soccorso. La conducente della Kia ha subito lesioni giudicate guaribili in pochi giorni.

  • Cantù, prima amichevole  contro i Lugano Tigers

    Cantù, prima amichevole contro i Lugano Tigers

    Questa sera  alle ore 19.30 al PalaMaloggia di Chiavenna, prima amichevole stagionale per la Pallacanestro Cantù,  che scenderà in campo contro i Lugano Tigers,  formazione che milita in Swiss Basketball, League, la massima divisione elvetica.Il team ticinese, guidata in panchina da coach Andrea Petipierre, è la terza squadra più titolata della Svizzera con 8 campionati in bacheca. La formazione brianzola è pronta ad affrontare la sfida  dopo due settimane di allenamenti molto intensi agli ordini di Evgeny Pashutin, supportato dal vice Nicola Brienza, tra l’altro ex della partita. Il giovane canturino ricoprì infatti  il ruolo di head coach dei Tigers nella stagione 2016-2017. Oltre ai giocatori sotto contratto, ai biancoblù si sono uniti anche quattro aggregati: Luca Pappalardo e Biram Baparapè, rispettivamente centro della classe 1999 e guardia della classe 1997;  a loro  si sono aggiunti anche i giovani Andrea Ronchetti (ala 1999) ed Elia Massenzana (centro 2001), entrambi prodotti del vivaio canturino.

    Dopo il test contro Lugano i biancoblù sfideranno un’altra squadra svizzera, il Sam Basket Massagno, sabato 1 settembre alle ore 20. Sede del match sempre il PalaMaloggia di Chiavenna. Una curiosità sul Sam Massagno: la formazione rossocrociata fu il primo avversario dei canturini nella Coppa Korac 1990-1991, che avrebbe poi visto il successo della formazione capitanata da Pierluigi Marzorati nella finalissima contro il Real Madrid. Ticinesi e brianzoli si confrontarono nel turno preliminare, con doppia affermazione per la squadra allora allenata da coach Fabrizio Frates (84-118 in Svizzera, 40-126 al palasport Pianella).

  • Cantù, minoranze compatte: «Chiudiamo questa crisi»

    Di Gregorio invoca un commissario prefettizio. Pavesi: «Non si può più andare avanti così»

    «La situazione è drammatica. Siamo guidati da una classe dirigente che si sta letteralmente sfaldando». Non usa giri di parole il capogruppo del Partito democratico nel consiglio canturino, Filippo Di Gregorio, a poche ore dall’ennesima fuoriuscita di un membro della giunta Arosio. L’addio di Alessandro Brianza infatti viene giudicata come la conferma di una città in disfacimento, sul fronte amministrativo.

    «Si tratta di persone che stanno guidando una città alla cieca – afferma Di Gregorio – Molto meglio sarebbe l’arrivo di un commissario prefettizio. Non è possibile andare avanti in questo modo. Si tratta di un gruppo politico che in un anno è andato totalmente in pezzi. Dovrebbero francamente fermarsi e capire che non è più possibile proseguire. Hanno fallito».

    Aggiunge quindi Di Gregorio: «La situazione per il nostro territorio è a rischio. Non possiamo più affidarci a queste persone, è bene che lo capiscano in fretta anche quelli che li hanno votati».

    Altrettanto categorico è il consigliere Francesco Pavesi (Lavori in corso). «Bisogna distinguere le due vicende. Se per le dimissioni del vicesindaco Maspero abbiamo deciso di non dire nulla, visti i motivi personali e di salute addotti come giustificazione, adesso non è più ammissibile andare avanti così. Altre dimissioni a poche ore di distanza significano che l’esperienza Arosio deve fermarsi qui – dice Pavesi – Non abbiamo ancora analizzato bene la vicenda Brianza e non si riesce a capire chi o cosa ci possa essere dietro il suo abbandono ma in ogni caso è necessario fare in modo che si arresti questa situazione di emergenza».Pavesi sottolinea poi «l’incertezza e la preoccupazione che ci accompagnano ormai da tempo e che non possono che proseguire, visti gli ultimi sviluppi. Una situazione che per noi si è trascinata troppo. Bene avrebbe fatto il sindaco Edgardo Arosio a lasciare mesi fa senza proseguire imperterrito».E anche sul web, subito dopo la notizia, si sono immediatamente susseguiti i commenti da parte di cittadini sbalorditi per il rapido succedersi delle dimissioni da parte dei due assessori della giunta.C’è anche chi, su una pagina Facebook di natura ironica, identifica quello di ieri come l’ennesimo “dimissioni day” in una città sempre più in stato di confusione.

  • Cantù, minacciato con il coltello per una sigaretta

    Cantù, minacciato con il coltello per una sigaretta

    Minacciano un giovane con il coltello per le sigarette. Rintracciati dai carabinieri, i presunti responsabili, uno dei quali ancora minorenne, sono stati arrestati dai militari dell’Arma con l’accusa di rapina e porto abusivo di coltello.È accaduto a Cantù la notte di mercoledì.I carabinieri della locale stazione sono stati chiamati da un giovane che ha spiegato di essere stato avvicinato, nella centrale piazza Garibaldi, da due ragazzi che pretendendo di avere delle sigarette. Ignorando la richiesta dei due, la vittima ha raggiunto la sua macchina che era parcheggiata in viale Madonna.I due ragazzi, però, lo hanno seguito, continuando a importunarlo, e hanno poi estratto un coltello dallo zaino, puntandolo all’addome del giovane che a quel punto si è visto costretto a consegnare le sigarette ai balordi.Appena i due si sono allontanati, la vittima ha chiesto aiuto ai carabinieri della stazione di Cantù. I militari dell’Arma, raccolta la precisa testimonianza da parte del giovane, con la collaborazione della polizia locale della Città del mobile hanno rintracciato i due presunti aggressori a casa di uno dei due. Sono stati arrestati.Si tratta di due giovani originari del Marocco ma cittadini italiani, un 17enne di Cantù e un 18enne di Vertemate con Minoprio.Il primo è stato rinchiuso al carcere Beccaria di Milano, il secondo al Bassone di Como.

  • Cantù lotta  ma non riesce a vincere. A Desio Sassari conquista i due punti

    Cantù lotta ma non riesce a vincere. A Desio Sassari conquista i due punti

    Alla Pallacanestro Cantù non è riuscita l’impresa. Privi di capitan Ike Udanoh per una forte reazione allergica che gli ha impedito di scendere in campo, i brianzoli hanno accarezzato la vittoria contro Sassari, salvo poi doversi arrendere sul più bello, proprio negli istanti finali di gara. Nell’ultima partita del girone di andata – valida per il quindicesimo turno di serie A di basket – l’Acqua San Bernardo prima ha rimontato uno svantaggio consistente nel corso del secondo quarto, poi ha condotto più volte sia nel terzo che nel quarto periodo, ma alla fine non è riuscita a strappare i due punti, con Sassari che negli istanti conclusivi ha consolidato il vantaggio: la terza vittoria consecutiva è sfumata. Il finale: 88-97 per gli ospiti. Prossimo incontro, sabato 19 gennaio, ancora a Desio, contro Avellino.

    «Per noi è stata una partita difficile in difesa ha detto alla fine coach Evgeny Pashutin – Abbiamo subito 97 punti e questo, ad essere sincero, mi dà parecchio fastidio. Per come ragiono io, per la mia filosofia, 97 punti sono troppi».

    «Nella sconfitta sono molto felice per la prestazione di La Torre, bravo a contestare ogni tiro con le braccia molto alte – ha aggiunto l’allenatore – Abbiamo provato a combattere con Mitchell e Jefferson, che hanno giocato una buonissima partita, ma con i problemi di falli di Gaines e Blakes tutto si è complicato. Ci siamo, dunque, affidati a Mitchell che sentiva particolarmente la gara, facendoci trascinare dal suo entusiasmo».

  • Cantù, l’imperativo dopo lo stop con Avellino:  «Dobbiamo cambiare»

    Cantù, l’imperativo dopo lo stop con Avellino: «Dobbiamo cambiare»

    «Con Trento voglio vedere un’altra Cantù: dobbiamo correggere la fase difensiva, migliorare ai rimbalzi, regalare meno possessi e azioni in campo aperto».Evgeny Pashutin, coach di Cantù, guarda avanti.Dopo la sconfitta con Avellino all’esordio in campionato, il tecnico dei brianzoli è già proiettato sul secondo match. Domenica a Desio (ore 20.45) i brianzoli ricevono Trento, squadra sconfitta a sorpresa in casa nel primo turno da Cremona.Il coach ha parlato ieri in occasione del media-day della società brianzola. «Con Avellino c’è stato un approccio soft della mia squadra. Logico che serva un cambiamento» ha aggiunto.Un’occasione, ieri, per fare il punto con i giocatori, a partire dal nuovo capitanoIke Udanoh. «Il nostro obiettivo? I playoff, e per raggiungerlo dobbiamo lavorare di giorno in giorno per migliorare perché questo è un campionato molto competitivo».Sul ruolo di capitano, Udanoh, 29 anni, americano di Detroit, dice: «Per me è un grande onore e sono sincero: mi sento un leader, lo sono stato fin dal College e spero di essere un riferimento in campo e, soprattutto, nella vita di tutti i giorni».Rispetto agli obiettivi di questa squadra è più cautoTony Mitchell, una delle star della Pallacanestro Cantù 2018-2019. «Non voglio guardare alla fine del campionato, ma all’immediato – spiega lo statunitense, 29 anni, di Swainsboro – Ogni sfida sarà dura ed equilibrata; è necessario pensare a vincere qualunque match, senza pensare al piazzamento in classifica, regalando spettacolo e divertimento e tutti i nostri appassionati tifosi».Decisamente brillante l’italobrasilianoJonathan Tavernari, che si è inventato una serie di gag tra una intervista e un set fotografico, per ravvivare un po’ l’ambiente. «L’esordio con Avellino ci ha indicato la strada su cui lavorare per cercare di migliorare fin dalla prossima partita in casa con Trento – spiega il 31enne di San Paolo, tifoso, a livello calcistico, di Milan e Corinthians – Da parte nostra è mancata soprattutto la tensione difensiva e lo abbiamo pagato».«Su questo dobbiamo lavorare, per essere sempre sul pezzo – aggiunge – e farci trovare pronti quando veniamo chiamati in causa. Sicuramente questa è una squadra ancora in costruzione e il nostro compito, di partita in partita, è di fare sempre un passo in avanti».Il 26enneSalvatore Parrillo, giocatore molto stimato dai tifosi, è uno dei pochi rimasti dallo scorso anno. «Non dimentichiamo che Avellino è una delle squadre più accreditate delle nuova serie A – spiega – Detto questo, è logico che non si devono cercare pretesti ed è giusto pensare a noi stessi e a far bene fin dalla prossima partita, domenica con Trento. Saremo in casa, con il nostro pubblico, contro una formazione che all’esordio è stata sconfitta a sorpresa; ma è logico che da parte nostra ci sia una gran voglia di riscatto immediato».«Dove possiamo arrivare? L’auspicio è fra le prime otto, quindi ai playoff – concludeGerry Blakes, 25 anni, californiano – Dobbiamo giocare e lottare in ogni match e sistemare al più presto la fase difensiva, che con Avellino non ha funzionato. Abbiamo commesso sempre gli stessi errori e ciò non va bene».

  • «Cantù, le mani della malavita su piazza Garibaldi». Processo al via: in nove davanti al giudice

    «Cantù, le mani della malavita su piazza Garibaldi». Processo al via: in nove davanti al giudice

    L’Antimafia di Milano, che aveva indagato sui fatti di violenza di stampo ’ndranghetista che avevano tenuto sotto scacco per mesi piazza Garibaldi a Cantù – i locali affacciati sulla piazza, le vie limitrofe e, ovviamente, gli acquirenti degli esercizi commerciali – avevano indicato tra le possibili parti lese una decina di persone, tra cui gestori di bar, proprietari di ristoranti e clienti di discoteche e locali notturni. Ieri, all’apertura del processo contro nove persone sospettate a vario titolo di avere un ruolo in queste attività criminali, in aula – non di persona, ma rappresentata dall’avvocato – si è costituita una sola parte civile. Si tratta di un ragazzo che in compagnia di tre amici fu picchiato a sangue all’uscita di un locale notturno. Era il 10 gennaio del 2016.Trasportato in ospedale al Sant’Anna, il giovane – che all’epoca dei fatti aveva 22 anni e che era intervenuto per aiutare un amico – riportò «policontusioni con tumefazione orbitale, emorragia sottocongiuntivale e infrazione costale» per un totale di 25 giorni di prognosi. Agli amici che erano con lui le cose andarono solo lievemente meglio: 15 e 10 giorni di prognosi.L’udienza che si è aperta ieri mattina di fronte al Collegio del Tribunale di Como presieduto dal giudice Luciano Storaci, ha visto in aula nove imputati, tutti ancora detenuti (tranne uno che si trova ai domiciliari).Uno solo ha scelto di non comparire davanti ai giudici, mentre gli altri erano presenti.Sulla sedia della pubblica accusa si è seduto il magistrato della Dda di Milano, Sara Ombra. Le accuse parlano di una serie di attività criminali che ruotarono attorno al centro nevralgico della “città del mobile”, ovvero piazza Garibaldi.Vessazioni che poterono contare, come scrivevano i magistrati meneghini nei giorni delle ordinanze di custodia cautelare, su «una condizione di assoggettamento e omertà che ne derivava dal territorio di riferimento (il Canturino e il Marianese)» e che avevano come scopo «l’acquisizione e il controllo di attività economiche (esercizi commerciali ubicati nella zona centrale di Cantù) attraverso la commissione dei delitti contro il patrimonio e contro l’incolumità individuale» delle persone. Le stesse che tuttavia ieri mattina hanno scelto di non costituirsi parte civile nel processo.Fatti accaduti in rapida successione tra il 10 ottobre 2015, quando venne gambizzato in strada il nipote del boss a capo della Locale di Mariano Comense (in quelle ore, occorre ricordare, nell’apparente pacifica Brianza si arrivò ad un passo dalla guerra di mafia in pieno centro a Cantù), e i primi giorni del mese di gennaio 2016.Pestaggi, «consumazioni non pagate», «atteggiamenti di prevaricazione», allontanamento di clienti, spari di colpi di arma da fuoco contro le auto e altre “amenità” che sono poi confluite nel capo di imputazione cui, a vario titolo, saranno chiamati a rispondere i nove imputati.Tutti gli imputati hanno annunciato – tramite i loro legali – che intendono sottoporsi all’esame del pm. Si tornerà in aula in dicembre.