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  • Orticolario, apertura con dedica al genio di Trabella. A Villa Erba incontri, esperienze e workshop

    Orticolario, apertura con dedica al genio di Trabella. A Villa Erba incontri, esperienze e workshop

    L’undicesima edizione di Orticolario, intitolata “Fantasmagoria” e dedicata a bacche e piccoli frutti e al tema del viaggio, è iniziata con la presenza di molti visitatori fin dal mattino, complice la bella giornata.Davanti alle darsene di Villa Erba è stato consegnato all’architetto svizzero Paolo Bürgi, paesaggista di fama internazionale, il premio “Per un giardinaggio evoluto”. Il presidente della manifestazione, Moritz Mantero, ha presentato Bürgi ricordando con rammarico che questo compito sarebbe toccato al comasco Emilio Trabella, anch’egli paesaggista e botanico, nonché cofondatore di Orticolario, scomparso nello scorso mese di maggio.«Ci manca moltissimo – ha detto Mantero – e dieci anni insieme a lui ci hanno permesso di imparare un sacco di cose. Quando ci assale qualche dubbio, ci chiediamo: “Cosa farebbe Emilio? Come deciderebbe lui?” E, quasi sempre, la risposta arriva». A Trabella , definito da Renzo Piano “l’uomo che sussurra alle piante”, è tra l’altro dedicata questa edizione dell’evento. Per Bürgi, il paesaggio è un termine indefinibile, ma strettamente legato al movimento. Lo scultore Nicola Salvatore, altro protagonista di questa edizione di Orticolario con l’allestimento delle sue balene, ha descritto il premio da lui stesso preparato: una calla, che oltre a rappresentare un fiore, rimanda al termine greco “kalòs”, vale a dire “bello. L’architetto svizzero che ha ricevuto il riconoscimento ha a sua volta ricordato Trabella «Emilio è una persona straordinaria ed è qui con noi». Poi ha sottolineato i due aspetti prevalenti di Orticolario: i tanti piccoli stand che caratterizzano la tre giorni in corso e «le migliaia di persone a caccia di piante, tutte sorridenti».La manifestazione proseguirà domani e domenica con incontri, eventi, esperienze, workshop, spettacoli e visite guidate. Ampia l’offerta di piante rare, insolite e da collezione, proposte da selezionati vivaisti italiani e internazionali, oltre che di artigianato artistico. Una festa di colori, profumi e miracoli della natura. Per informazioni e prenotazioni: orticolario.it; tel. 348.12.38.407 e 031.93.09.90.

  • Minaccia gli agenti con una bottiglia di birra: patteggia 6 mesi

    Minaccia gli agenti con una bottiglia di birra: patteggia 6 mesi

    In due erano in sella ad una moto, senza casco e ubriachi. Sono stati fermati dagli agenti della polizia locale di Como poi supportati dalle volanti. Uno di loro, non pago, ha pensato bene di reagire, brandendo una bottiglia di birra e minacciando i presenti. Il 24enne, residente a San Fermo, è finito inevitabilmente in manette, processato per direttissima dove ha patteggiato 6 mesi. Il fatto è andato in scena nella notte tra giovedì e venerdì tra via Napoleona, via Varesina e via Salvadonica dove è poi stato fermato il ciclomotore. Un agente delle volanti è rimasto ferito in modo lieve.

  • Il presidente di Federsolidarietà, Aldo Montalbetti: «Servizio civile, un “pass” per il mondo del lavoro»

    Il presidente di Federsolidarietà, Aldo Montalbetti: «Servizio civile, un “pass” per il mondo del lavoro»

    «Una grande opportunità che i più giovani forse non sfruttano come potrebbero».Aldo Montalbetti, presidente diFedersolidarietà Insubria– l’associazione che riunisce le cooperative sociali aderenti a Confcooperative – lancia un appello ai ragazzi: «Fatevi coinvolgere. Entrate nel Servizio civile nazionale».

    Le ragioni di questo appello sono diverse tra loro. Sono ragioni etiche, culturali ma anche professionali. «In un Paese in cui il mondo del lavoro è un fortino spesso inespugnabile, le possibilità offerte dal Servizio civile sono molte. E non troppo conosciute – dice Montalbetti – Alcuni pensano che si tratti di un parcheggio, in attesa di tempi migliori. O, peggio, di un veicolo di sfruttamento della manodopera a basso costo. Ma non è così».

    Il Servizio civile, oggi, garantisce l’ingresso nel mondo del lavoro dalla porta principale, «in una fase storica in cui questo passaggio si fa sempre più difficile. I giovani hanno sì una retribuzione minima (poco meno di 500 euro al mese,ndr) ma durante il loro part-time si affiancano per un anno a strutture reali e a solide professionalità. Entrano così in contatto con il mondo del lavoro, quello vero».

    C’è un dato che dovrebbe far riflettere, dice sempre il presidente di Federsolidarietà. «Dal vecchio servizio civile obbligatorio è uscito il 70% dei dirigenti attuali della cooperazione sociale. Per il nostro comparto, il Servizio civile è stato una strada privilegiata di accesso al lavoro».

    Oltre a questo, ovviamente, si fa leva sull’impegno di cittadinanza attiva che, dice Montalbetti, «in una società competitiva qual è la nostra non è probabilmente valorizzato come dovrebbe. Le aspettative dei giovani sono diverse? Può darsi, una riflessione più approfondita farebbe comprendere come un simile percorso, sfruttato a pieno, può avere esiti positivi: per la crescita di sé stessi, per l’aiuto che si dà agli altri, per la possibilità di entrare nel mondo del lavoro senza sotterfugi».

    Attualmente, Federsolidarietà cerca 10 giovani da inserire in progetti avviati a Erba, Mariano, Cantù e Mezzegra. La scadenza per le presentazione delle domande è il 10 ottobre.

    Migliaia sono, nel Comasco, le persone che si appoggiano ai servizi delle cooperative sociali, strutture che affiancano lo Stato ma talvolta lo sostituiscono, sostenendo quasi da sole i bisogni dei cittadini.

    «Il Servizio civile – conclude Montalbetti – è un fattore di crescita. Sono convinto che i ragazzi, una volta entrati in contatto con questa esperienza, possono cambiare in meglio la loro vita e quella degli altri».

  • I geometri celebrano i “primi” 90 anni. Installati 5 goniometri per osservare gli “Angoli” della città

    I geometri celebrano i “primi” 90 anni. Installati 5 goniometri per osservare gli “Angoli” della città

    La professione del geometra compie 90 anni e a Como la ricorrenza viene celebrata con uno sguardo particolare su alcuni angoli della città. Da alcuni giorni infatti sono comparsi in 5 punti di Como delle installazioni che ripercorrono le tappe di questa professione e che attirano l’attenzione appunto su cinque “Angoli” – dal nome dell’iniziativa – iconici. E così, grazie a dei particolari goniometri – strumento caro ai geometri – si potranno osservare aspetti d’interesse attraverso un filtro che proietta l’attenzione sugli elementi storico culturali e evidenza sulle facciate anche gli angoli retti presenti. Si passa dal Duomo al Teatro Sociale, alla Basilica di San Fedele, alla statua di Alessandro Volta per finire con l’edificio del Collegio dei geometri e dei geometri laureati della provincia di Como.Oggi la presentazione. Tra gli ospiti il presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi. «Il consiglio nazionale ci ha dato carta bianca per studiare iniziative celebrative e noi abbiamo studiato e realizzato questa soluzione curiosa – spiega il presidente del Collegio dei Geometri della provincia di Como, Corrado Mascetti – Mettendo al centro uno strumento a noi caro come il goniometro che ricorda l’angolo retto di 90 gradi così come i nostri 90 anni di esistenza. Angoli che potranno essere così visti riproposti sui monumenti selezionati». La ricorrenza è servita anche per fare il punto della situazione sulla professione. «La crisi si è ovviamente sentita anche nel nostro campo. Basti dire che gli iscritti nel 2010 erano 1080 e il reddito medio era di circa 30mila euro annui. Nel 2017 siamo scesi a 911 con un redito di 23mila euro. Nel 2019 fortunatamente siamo risalti con 25mila euro e 920 iscritti», spiega il presidente Mascetti che interviene anche sul futuro di Como e delle sue zone degradate. «Ad esempio il progetto avanzato in passato per inserire nell’ex Ticosa degli uffici comunali potrebbe rappresentare un’opportunità», spiega il presidente. Le installazioni rimarranno fino al 17 novembre (tutte le informazioni sulla pagina comogeometra.it/angoli).

  • Grandi ex del Milan e il Crotone per il commosso addio a Sergio Mascheroni

    Grandi ex del Milan e il Crotone per il commosso addio a Sergio Mascheroni

    Calciatori e dirigenti del Milan e del Crotone hanno voluto essere presenti oggi a Veniano per stringersi in un ultimo abbraccio a Sergio Mascheroni, 42 anni, comasco preparatore atletico molto noto, morto mercoledì sui monti della valle Antrona, in Piemonte, nella provincia del Verbano Cusio Ossola. L’uomo è precipitato in una scarpata durante una battuta di caccia con il padre. In chiesa tutti i giocatori e dirigenti del Crotone Calcio, club per il quale lavorava il preparatore atletico comasco. Numerosi anche i rappresentanti del Milan, tra i quali Paolo Maldini, attuale dirigente e due grandi ex giocatori brasiliani, il portiere Dida e il difensore Serginho, ma anche i piccoli calciatori del Veniano.

  • “Così il Lario fu romano” al Museo di Musso

    “Così il Lario fu romano” al Museo di Musso

    Sabato 5 ottobre, dalle ore 16, presso il Museo del Marmo di Musso in via Regina 32 si terrà la conferenza a ingresso libero “La Romanizzazione del Lario”. Come ogni anno il classicista Alessandro Cerioli dello Studio Tablinum terrà una conferenza legata al tema classico. Oltre alla romanizzazione del Lario si parlerà del pregiato marmo di Musso.Sarà anche occasione per trattare le vicende di Lucius Minicius Exoratus, notabile romano vissuto nel I secolo d.C., analizzando l’epigrafe dello stesso conservata a Menaggio (nella foto, una ricostruzione storica in suo omaggio sul lungolago, a cura di Tablinum), cercando di comprendere i suoi spostamenti nel vasto impero romano, la sua vita sociale e la sua famiglia. Alle ore 17.30, per il pubblico presente, verranno inscenati due processi romani, civile e penale, così da poter comprendere al meglio come funzionava la giustizia nell’antica Roma.«Questa conferenza – spiega Cerioli – si prefigge di divulgare scientificamente le origini storiche del territorio, approfondirle e far comprendere come avvenne la romanizzazione del Lario. La scelta del Museo del Marmo a Musso è nata per poter dare lustro e visibilità a questo compendio davvero originale, ricordando che le cave di marmo di Musso hanno fornito il materiale per la costruzione di importanti monumenti nella città di Novum Comum e Mediolanum. Sin dalla rifondazione di Novum Comum, voluta da Gaio Giulio Cesare, il Lario si trovò al centro di spostamenti militari prima e scambi commerciali poi e con questa conferenza vogliamo sottolineare l’importanza che già duemila anni fa rivestiva il Lago di Como e di come già allora fosse un territorio attraversato e popolato da personaggi destinati ad avere un ruolo fondamentale nella storia: dalla gens dei Plinii alla gens Minicia, da cui discende Lucius Minicius Exoratus, notabile romano vissuto nel I° secolo d.C., coevo di Plinio il Giovane, la cui epigrafe è ancora visibile nella chiesetta di Santa Marta a Menaggio».«Per tutti i partecipanti ci sarà così la possibilità di rivivere la storia in prima persona: sarà possibile ammirare le toghe candide dei cittadini romani nel corso di un vero processo, inscenato da esperti giuristi, assistendo così alla più alta espressione di ars oratoria mai esistita», conclude Alessandro Cerioli.Informazioni al numero di telefono 0344.537400.

  • Cermenate festeggia Roberta Amadeo, campionessa mondiale di handbike

    Cermenate festeggia Roberta Amadeo, campionessa mondiale di handbike

    Cermenate rende onore domani alla campionessa mondiale di handbike Roberta Amadeo. L’atleta cermenatese, presidente del comitato provinciale dell’Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, negli ultimi Mondiali di ciclismo paralimpico in Olanda ha conquistato due medaglie d’oro. Il programma della manifestazione, aperta a tutti i cittadini e organizzata dal Comune, prevede alle 9.30 il ritrovo in piazza XX Settembre e alle 10 il corteo lungo via Scalabrini che si concluderà nel cortile di Villa Clerici, dove si svolgeranno la cerimonia e un rinfresco.

  • “Caramelloni”, simbolo di degrado, presto la decisione del Comune

    “Caramelloni”, simbolo di degrado, presto la decisione del Comune

    Uno dei simboli del degrado imperante nella zona dello stadio è il “caramellone” pubblicitario che ormai da anni mostra tutto il suo “splendore”, fatto di ruggine e nessuna informazioni per i turisti.Un problema, inserito nel più ampio degrado dell’intera zona, sul quale l’assessore al Turismo Carola Gentilini, sollecitata a un intervento dal Corriere di Como ormai un mese fa, interviene. «Siamo in attesa nei prossimi giorni dei preventivi che ho già sollecitato più volte. Dobbiamo capire se è più conveniente eliminarli, perchè troppo oneroso rimetterli a posto, oppure restaurarli e ricollocarli – spiega l’assessore – Uno, quello in piazza San Rocco, in ogni caso, non potrà più rimanere lì perchè con la presenza della nuova rotonda limita la visuale. Ecco perchè è già stato spostato dalla sua collocazione originale. Stesso discorso per quello nei giardini a lago». Un particolare, quello del “caramellone”, che ovviamente non deve essere trascurato ma che si inserisce in un quartiere ormai sempre più caratterizzato da un decoro urbano inesistente.E che la “cittadella” razionalista di Como sembri sempre più abbandonata, nonostante richiami una percentuale sempre più elevata di turisti, è una realtà ben nota – ormai da anni – alle istituzioni sportive presenti sul lungolago.«Diciamo che manca la manutenzione di base. Non si vedono molti lavori in zona – spiega il presidente della Canottieri Lario, Leonardo Bernasconi – È inoltre una situazione nota e che si ripete da tempo e questo non può che essere un elemento di ulteriore dispiacere». In effetti sia lungo viale Puecher, dove si trovano le sedi di Canottieri Lario e Yacht club, così come nelle aree adiacenti, passando davanti all’Aero Club e poi all’esterno del Novocomum fino a “spingersi” ai giardini a lago, ciò che balza immediatamente agli occhi è l’incuria. Asfalto crivellato o ridotto in briciole, lastre di pietra abbandonate che spuntano pericolosamente dal terreno e altre brutture simili sono all’ordine del giorno.«Noi sempre più spesso ci impegniamo personalmente. Come ovvio interveniamo principalmente sulle aree di immediata pertinenza alla Canottieri. Cerchiamo di pulire, rendere sicuro il passaggio e di evitare e cancellare segnali di degrado – precisa sempre il presidente – Certo sarebbe decisamente più utile sollecitare interventi più strutturali da parte ovviamente del Comune di Como».E la situazione è ben nota anche a Giancarlo Ge, presidente dello Yacht Club. «Purtroppo è ormai veramente da troppi anni che, ciclicamente, ci ritroviamo a parlare di questo problema – spiega il presidente Ge – Eppure le situazioni indecorose e di pericolo in certi punti delle strade del quartiere sono la realtà. Noi facciamo la nostra parte, ma ci vuole un intervento radicale da parte del Comune di Como».

  • Autunno caldo e poche disinfestazioni, invasione di zanzare

    Autunno caldo e poche disinfestazioni, invasione di zanzare

    Il caldo che non accenna a diminuire e le piogge continuano a mantenere alto il livello di presenza delle zanzare in città e in provincia. Notti insonni e punture quotidiane non stanno risparmiando neanche i comaschi, alle prese con i fastidiosi insetti. Una situazione insolita che però, complice appunto il clima particolare, sta caratterizzando questo autunno decisamente insolito sulle rive del lago.«Sul finire della stagione calda è normale che venga raggiunto il numero massimo della popolazione di zanzare – spiega Mario Colombo, entomologo, professore universitario e in passato assessore in Provincia – Questi insetti sono alla ricerca del caldo ed è per questo che sono attirati dalle abitazioni, che sono fonte di calore». Oltre a questo aspetto va anche sottolineato come «l’aumento sia inoltre legato ad altri due aspetti: da una parte la mancanza di disinfestazioni, non c’è controllo da parte degli enti pubblici e se c’è è mal organizzato. L’altro aspetto che contribuisce a questa pullulazione sono anche piccole disattenzioni dei cittadini».Tra gli esempi citati dall’esperto il tenere taniche di acqua negli orti, vasi per la raccolta dell’acqua piovana utilizzata per le irrigazioni. Ma non solo: «Bisogna poi fare attenzione a eventuali rubinetti che perdono e creano un ristagno dove c’è del terreno. Tutto questo contribuisce a tenere in vita e far crescere la popolazione di zanzare», spiega sempre l’entomologo.«Non da ultimo – afferma ancora Colombo – i tombini con acqua stagnante. Anche in questo caso non viene effettuata un’adeguata manutenzione».I consigli per limitare la presenza dei fastidiosi insetti sono: «Chiudere le finestre durante il giorno quando si è fuori casa e spruzzare nell’ambiente uno spray che ripulisca l’aria dalle zanzare – spiega Colombo – Un altro metodo, meno oneroso e più efficace, è l’utilizzo delle piastrine».

  • Al Broletto le foto shock di Gastel

    Al Broletto le foto shock di Gastel

    Giovanni Gastel torna nell’amata Como con la mostra dal titolo “Giovanni Gastel per il Piccolo Principe” sul disagio sociale, curata da Maria Cristina Brandini, realizzata dalla casa famiglia “Piccolo Principe” in collaborazione con il Comune di Como e con il contributo della Casa Vincenziana di Como.È una mostra shock sull’infanzia violata. Sono esposte 28 fotografie in cui l’autore, dopo un’attenta ed amorevole conoscenza personale, ha ritratto bambini ed adolescenti di età varia, appartenenti alla comunità del “Piccolo Principe” di Busto Arsizio, che accoglie creature tolte, dai Tribunali dei Minori, alle proprie situazioni familiari perché, appunto, abusate o maltrattate o comunque non curate idoneamente. A queste immagini fortissime ed emozionanti sono abbinate le storie di altrettanti giovani che documentano questo mondo spesso invisibile.Gastel, che è tra i fotografi italiani più noti, ha con il Lario un debito d’amore. Nipote del grande regista Luchino Visconti, vanta un’esperienza quarantennale nel mondo della moda, e aiutò il maestro ai tempi del montaggio del film Ludwig a Villa Erba di Cernobbio. Gastel si è trovato catapultato dal suo mondo fatto di bellezza e benessere ad una realtà costituita da dolore, profonda sofferenza, ingiustizia.Il concorso di fotografia “L’Onda Nuova”, ideato e curato da Maria Cristina Brandini e totalmente realizzato dalla Casa Vincenziana, dà nel contesto della mostra la possibilità di esporre a talenti italiani o stranieri in ambito fotografico, selezionati da una giuria tecnica presieduta dallo stesso Gastel.