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  • Cittadinanza onoraria di Como a Liliana Segre. Un sì quasi unanime, ma c’è qualche distinguo

    Cittadinanza onoraria di Como a Liliana Segre. Un sì quasi unanime, ma c’è qualche distinguo

    Il dibattito sull’Italia attraversata da un’ondata di odio e di razzismo arriva inevitabilmente anche sul Lario. A Como e a Cantù è stata avanzata la proposta di dare a Liliana Segre la cittadinanza onoraria. Nel capoluogo l’idea è stata lanciata dall’ex deputata Adria Bartolich, la quale ha ricordato come la senatrice Segre fosse stata incarcerata a Como prima di essere deportata ad Auschwitz; a Cantù dal Partito Democratico.Un rapido giro dei capigruppo a Palazzo Cernezzi è servito a capire che la proposta piace, ma non sono mancati distinguo e pareri negativi.Favorevole, «a titolo personale non avendo ancora sentito i colleghi», si è detto Enrico Cenetiempo, capogruppo di Forza Italia. «Stavamo pensando anche noi di fare la stessa cosa», afferma.«Assolutamente favorevole» il capogruppo Pd, Stefano Fanetti, che parla di «un fatto importante e significativo, un gesto che farebbe onore a Como Città della Resistenza europea». D’accordo pure il capogruppo e il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Matteo Ferretti e Stefano Molinari. «È una proposta condivisibile – dice quest’ultimo – un doveroso riconoscimento. L’importante è che in tutto questo non ci sia faziosità». Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica, dice: «Siamo totalmente d’accordo. Ci piacerebbe che, in un clima di sostegno corale da parte del consiglio, il sindaco Mario Landriscina si facesse promotore convinto di questa idea che, in tempi rapidi, può essere trasformata in realtà».Perplesso, invece, il capogruppo della Lega, Giampiero Ajani. «Il mio parere personale è che questa sia un’idea a orologeria, serva a sviare. Mi dispiace per la signora, ma prima di dare la cittadinanza vediamo, valutiamo perché mi sembra tutto un po’ affrettato».Contrario invece Alessandro Rapinese, capogruppo della Lista Rapinese. «Tutto il rispetto per la signora e totale condanna per ogni episodio di odio e intolleranza, ma non sono d’accordo».Sulla questione interviene poi l’ex vicesindaca di Como ed ex ministro alla Famiglia, Alessandra Locatelli. «Quando verrà ufficializzata la proposta – dice – la valuteremo e la Lega non avrà nulla in contrario. Mi spiace solo che questo avvenga in un momento in cui qualcuno ha anche tentato di strumentalizzare la storia della signora Segre che è simile a quella di mia zia, Ada Borgomainerio, deportata ad Auschwitz a 16 anni, e che rappresenta per tutti un monito. Il rispetto per la vita e per ogni persona dipende dalla cultura, dall’educazione e dalla civiltà che siamo in grado di trasmettere anche ai nostri figli. Per non dimenticare nessun tipo di orrore e di violenza».Sul fronte canturino c’è da registrare l’opinione di Nicola Molteni, deputato della Lega già sottosegretario all’Interno nel governo gialloverde. «Liliana Segre è una donna straordinaria. Condanno senza se e senza ma le ingiurie, le offese e le minacce che le sono state rivolte e, al contempo, chi ammorba la nostra comunità con una complice indifferenza. Condanno l’antisemitismo e tutte le forme di totalitarismo ideologico dal nazismo al comunismo, al fondamentalismo islamico. La senatrice Segre merita la cittadinanza di Cantù e di ogni Comune italiano perché il suo impegno trascende i limiti territoriali e politici. Ripudio ogni vigliacco tentativo politico di strumentalizzare per scopi di visibilità una donna che è patrimonio di tutti».

  • Campione d’Italia, manifestazione domani contro l’ingresso nello spazio doganale europeo

    Campione d’Italia, manifestazione domani contro l’ingresso nello spazio doganale europeo

    “Uniti per tutelare il futuro della nostra comunità”. Il Comitato civico e i residenti di Campione d’Italia chiamano nuovamente a raccolta tutti i cittadini per protestare per la situazione di grave crisi del paese. L’appuntamento è per le 11 di domani mattina davanti al Comune dell’enclave. La manifestazione è stata convocata per protestare contro l’applicazione della direttiva dell’Unione Europea che prevede, dal prossimo 1° gennaio, l’inclusione di Campione d’Italia nello spazio doganale e contro l’ipotesi di una nuova tassa, una sorta di Iva ridotta, per tutte le attività dell’enclave prevista nella bozza della Finanziaria 2020. «L’entrata territoriale nell’Unione Europea e l’istituzione della nuova tassa locale penalizzano gravemente una comunità già fortemente provata», spiegano i referenti del Comitato civico. «È necessaria una massiccia partecipazione alla manifestazione – aggiungono – per sostenere la richiesta della sospensione della normativa europea, disastrosa per Campione e la riapertura della casa da gioco, motore principale dell’economia del paese». Il commissario di Campione Giorgio Zanzi, che recentemente è stato ricevuto al ministero delle Finanze, ha dichiarato che «l’impegno da parte del Mef per arrivare a chiedere la proroga c’è. Serve per evitare la morte di Campione e per avere il tempo di trovare un accordo con il Canton Ticino sui problemi che si aprirebbero se dovesse diventare esecutiva l’inclusione dell’enclave nello spazio doganale europeo».

  • Cabaret per Kibarè con Verduci

    Cabaret per Kibarè con Verduci

    Arriva il secondo appuntamento con la rassegna comica “Cabaret per Kibarè”, venerdì 15 novembre alle ore 21 presso l’Auditorium Padre Arcangelo Zucchi, in via Grassi a Cermenate. Giorgio Verduci ci presenterà il suo spettacolo “Donovan Scapini” . garanzia di una serata di risate.I biglietti, offerta minima 15 euro, sono disponibili presso Kibarè onlus, emailinfo@kibareonlus.orgoppure 366.5004157. I proventi di questa rassegna sono devoluti ai progetti dell’associazione.

  • Azzurri, resiste ancora il tabù dello stadio Sinigaglia

    Azzurri, resiste ancora il tabù dello stadio Sinigaglia

    Calcio – Prima DivisioneFinora l’unica vittoria stagionale tra le mura amiche è quella dell’esordio con il San MarinoLo stadio Sinigaglia continua a rimanere tabù per il Como. La stagione 2012-2013 rimane sempre positiva per gli azzurri di mister Silvio Paolucci. che sono a un punto dalla zona playoff.E se non ci fosse stata la penalizzazione per la questione della fideiussione, i lariani sarebbero direttamente fra le prime cinque, alla pari con Portogruaro e Trapani. E proprio i siciliani saranno i prossimi avversari degli azzurri, domenica, ancora allo stadio cittadino.Perché, dopo lo 0-0 con laCremonese, in calendario c’è una nuova gara interna. E rimane la curiosità di vedere che in questa stagione gli azzurri hanno vinto soltanto una volta sul campo amico, all’esordio contro il San Marino.Poi sono arrivati soltanto pareggi e la sconfitta dello scorso 21 ottobre contro il Pavia.I dirigenti azzurri che più seguono da vicino la squadra – il vicepresidente Pietro Porro e il direttore sportivo Mauro Gibellini – hanno già sottolineato in queste settimane che si tratta di una casualità.I numeri dicono che i lariani in trasferta hanno ottenuto due sconfitte e altrettanti pareggi, mentre allo stadio Sinigaglia sono giunti, oltre al successo con il San Marino e lo stop con il Pavia, ben cinque pareggi.Il Como, peraltro, contro le formazioni che guidano il campionato ha finora sempre ben figurato. La squadra di Paolucci, infatti, è stata l’unica a fermare la capolista Lecce (2-2 al Sinigaglia): i salentini finora hanno infatti sempre vinto, a parte nella gara con i lariani.Nel penultimo turno giocato è giunto un buon pari in trasferta a Bolzano con l’Alto Adige (0-0 contro una delle squadre più in forma), mentre alla quarta giornata gli azzurri avevano impattato (1-1) contro il Portogruaro.E anche nello 0-0 con la Cremonese, costruita per vincere il campionato, alla fine sono stati gli azzurri quelli che avrebbero meritato il successo. Il che fa ben sperare per la gara con il Trapani.

  • Neve, serve un metodo per evitare guai

    Neve, serve un metodo per evitare guai

    di Marco Guggiari

    Non dovrebbe succedere, ma accade. Siamo sempre in rincorsa, mai pronti per tempo a far fronte alle necessità che si presentano. Nemmeno a quelle prevedibili in quanto tipiche delle stagioni che si avvicendano. Prendiamo il caso della neve. Il Comune è alle prese con un piano spargisale e spazzaneve che, al momento, copre soltanto una delle cinque zone in cui è divisa la città: quella delle frazioni collinari di Camnago Volta, Garzola e Civiglio. Questione di bandi e di offerte che scarseggiano, ma questo non può giustificare tutto. Mettiamo in fila le cose, perché solo in questo modo si può capire qual è il problema. Imprevisti e circostanze sfortunate non possono essere la regola. Anzi, potremmo ribaltare il concetto: siccome lo sono in ogni situazione complessa, e un’amministrazione pubblica lo è, bisogna sterilizzarne gli effetti a priori. Gli esempi recenti, oltre al piano neve in affanno, si sprecano: i finanziamenti regionali persi per il progetto dei nuovi giardini a lago, i ritardi per funzionamento e gestione di servizi diversissimi tra loro, dall’ostello della gioventù al forno crematorio… Sempre questione di bandi, di appalti a somma zero, o di ricorsi che costringono a ripartire dal via. Occorrerebbe un metodo, che invece si stenta a vedere. Un metodo che per evitare la logica emergenziale e dell’urgenza dettata dai fatti (vedi piscina di Muggiò, di cui abbiamo già scritto) si traduca in pilastri di buona gestione. Un metodo che includa quindi la consapevole esigenza di una tempistica anticipata significativa, tale da lasciare comunque rassicuranti margini d’azione qualunque cosa accada. Un metodo che tenga conto del fattore di attrattività di un servizio in capo a chi lo svolge e che deve essere invogliato a farlo a condizioni remunerative e di lavoro accettabili. Un metodo che monitori i percorsi burocratici, tenga conto dell’andamento “storico” delle situazioni simili precedenti, abbia piena consapevolezza dei ritardi connaturati alle pratiche burocratiche. Eviti, in definitiva, ogni improvvisazione, probabilismo, rassegnazione. Un mondo ideale, ci rendiamo conto, ma è necessario tendere il più possibile a quella meta. Se saremo fortunati, ci sarà risparmiata la beffa dell’anno: una nevicata, con i fiocchi, già nel mese di novembre, come invece è successo qualche volta fino a pochi anni fa. Saremo fortunati noi e lo sarà l’amministrazione comunale che, sempre, a fronte di eventi naturali nell’ordine delle cose, sarebbe chiamata a rispondere dell’efficacia e dell’efficienza dimostrata nella loro gestione. Non vorremmo più sentire inviti alla cittadinanza a non uscire di casa per evitare di cadere e infortunarsi su marciapiedi e strade ghiacciate. È successo anche questo, sia pure qualche giunta fa. Altri modi, altri tempi e altro meteo. O, almeno, speriamo.­­

  • “Momenti di sport”, premiata una foto canturina

    “Momenti di sport”, premiata una foto canturina

    Il riconoscimento a Mattia Ozbot con un canestro in bianco e nero di Mitchell

    Podio canturino nel Premio fotografico “Momenti di Sport” 2019, organizzato dal Gruppo lombardo giornalisti sportivi-Ussi Lombardia, giunto alla sua nona edizione.Il terzo posto è infatti andato alla immagine a lato, “Luci e ombre”, di Mattia Ozbot, freelance per l’agenzia Ciamillo&Castoria. Ripreso da remoto con la fotocamera fissata in alto durante la partita Cantù-Pistoia a Desio, l’americano Tony Mitchell va a segno liberandosi di due avversari. «L’effetto particolare della foto, realizzata in bianco e nero, è dato dalle ombre dei tre giocatori e del canestro, vere protagoniste dell’immagine» spiega la giuria.Il primo posto è andato a Roberto Bettini, con una foto di ciclismo, che ritrae la delusione di Fernando Gaviria sconfitto dopo una volata alla Vuelta San Juan 2019 in Argentina.Seconda piazza per Marco Canoniero, con “Footvolley”, uno spettacolare gesto atletico di due giocatori di “calcio-beach volley” a Riccione.

  • L’addio della Comense. Meneghin: «Non mi aspettavo questa fine». Marzorati: «Più rispetto per lo sport»

    L’addio della Comense. Meneghin: «Non mi aspettavo questa fine». Marzorati: «Più rispetto per lo sport»

    L’addio della Comense alla serie AParlano i presidenti di Federazione e Coni regionale«La cosa era nell’aria, ma non mi aspettavo che andasse a finire così». Parole di Dino  Meneghin, presidente della Federazione Basket, nel commentare la vicenda della Comense.Perché quello che è accaduto nell’indifferenza generale sul Lario – la mancata iscrizione del più glorioso club italiano al prossimo campionato di serie A di basket femminile per mancanza di sponsor – ha sicuramente colpito chi ama lo sport dalla palla a spicchi, a  partire dal numero uno della Federazione nazionale, Dino Meneghin appunto.«La situazione del nostro Paesepresenta una serie di squadre in difficoltà, sia nel settore  maschile che in quello femminile – dice ancora il presidente della Fip – Quindi prima di rilasciare dichiarazioni preferisco attendere il prossimo consiglio federale ». Ma sulla  Comense Meneghin dice: «Quello che è successo mi ha sorpreso. Certo, era in qualche modo annunciato, ma pensavo si arrivasse a una soluzione positiva. Invece non è andata così». Sull’argomento ci tiene a intervenire Pierluigi Marzorati, presidente del Coni regionale e  storica bandiera della Pallacanestro Cantù. «Prima di tutto la mia solidarietà va al presidente Antonio Pennestrì – spiega – che ha lasciato da signore. Ma la mia paura è che  quello della Comense non rimanga un caso isolato. E comunque è un caso simbolo, anzi, è l’inizio di un percorso che potrebbe fare molte vittime». «Il problema è che negli ultimi 30  anni ci sono stati troppi sprechi – aggiunge Marzorati – sono stati buttati via soldi a ogni livello e non si è costruito nulla per lo sport». Il presidente del Coni chiede più  considerazione. «E soprattutto rispetto per lo sport – aggiunge – perché, lo ribadisco,  quello che arriva dalla Comense è il segnale di un malessere che si è protratto nel tempo, con una società gloriosa come quella nerostellata che adesso ne paga le conseguenze». «Penso  alla scarsa considerazione che ha la politica per lo sport, che forma gli uomini di domani   dice ancora Pierluigi Marzorati – Per i comuni l’atten zione si limita alla fornitura di targhe per qualche premiazione e spesso l’assessore competente in realtà non capisce nulla  delle nostre problematiche. Invece gli impianti dovrebbero essere una parte rilevante nei piani regolatori: lo sport deve entrare nella pianificazione di una città. E in questa  situazione di poca considerazione succede anche che una squadra come la Comense sparisca».Massimo Moscardi

  • Macchiaioli e Tintoretto, così Lecco progetta le mostre

    Macchiaioli e Tintoretto, così Lecco progetta le mostre

    La ricetta delle mostre che aprono la città ai turisti a Lecco si chiama “progettualità” a medio e lungo termine. La scorsa estate Palazzo delle Paure in piazza XX settembre (chiamato così perché un tempo sede di finanza, catasto e dogana), ha proposto 80 immagini in bianco e nero della “fotografa di New York” Berenice Abbot e ha inaugurato così il secondo anno di grandi mostre proposte dal Comune.Per la stagione autunno-inverno ci si affida ai Macchiaioli, protagonisti della mostra aperta nella stessa sede fino al 19 gennaio per raccontare la loro “rivoluzione d’arte” con un’ottantina di opere. Due strategie, la fotografia e la pittura, che si sviluppano in linea con il programma espositivo complessivo che intende valorizzare le collezioni permanenti di Palazzo delle Paure: arte e fotografia.A questo percorso nel periodo dell’Avvento si andrà ad aggiungere una chicca, un’opera di Jacopo Robusti detto il Tintoretto, l’Annunciazione. Arriverà alle Paure dal 6 dicembre al 2 febbraio. Artefice principale dell’evento è il prevosto don Davide Milani.Un programma di interesse, insomma, specie se accostato al silenzio assordante delle grandi mostre latitanti da Como dalla precedente giunta comunale. Impegnata va detto a costruire un nuovo futuro per Villa Olmo, sede strategica di eventi consimili con una fondazione che comprenda sforzi pubblici e privati.Un tempo anche per questa storica dimora neoclassica sul lago di Como si era proposto, in assenza di progetti più impegnativi e strutturati, l’esposizione di un singolo capolavoro.«Senza progetti non si va da nessuna parte – dice Simona Piazza, assessore alla Cultura del Comune di Lecco – Anche portare una singola opera di prestigio comporta un percorso oneroso. Noi abbiamo puntato su un bando ad evidenza pubblica per affidare le mostre a una struttura affidabile e che garantisca la qualità. Non mi sento di contrapporre Lecco a Como, l’ideale sarebbe integrarsi con proposte culturali complementari e siamo pronti a discuterne su tavoli già aperti peraltro su fronti economici e turistici».Notoriamente l’assessore di Lecco non comunica mai i dati di affluenza delle mostre. Ma per i Macchiaioli si parla di 300 visitatori nel fine settimana. «Il bando di affidamento delle mostre scadrà a fine 2020, quando la nostra giunta sarà già terminata essendo il prossimo anno di elezioni amministrative. Abbiamo già quindi la programmazione fissata per il prossimo anno. Le mostre si progettano nel lungo periodo, capendone gli obiettivi con uno sguardo analitico sul territorio. Non possiamo competere con gli eventi di Palazzo Reale a Milano, ma nostro dovere una volta completato il restauro era far decollare Palazzo delle Paure, con la sua collezione permanente. Dopo una sperimentazione di due anni con le associazioni del luogo abbiamo deciso che era il momento di compiere il salto di qualità e ci siamo affidati a una realtà esterna tramite bando. Il fatto di avere tutto concentrato nel centro di Lecco ci permette un’azione più efficace, mentre mi rendo conto che promuovere Villa Olmo e i musei del centro di Como è più impegnativo. Per contro – conclude l’assessore – voi avete il Sociale che va alla grande, mentre il Teatro della Società a Lecco è chiuso per restauri. Si ovvia lavorando sul campo in sinergia con altre realtà e l’amministrazione esce sul territorio con una propria stagione. Insomma non ci si ferma perché manca un luogo per la cultura. Si va avanti se c’è un tessuto socioculturale sensibile».

  • Lariani sulle acque del Po alla SilverSkiff Regatta: va in scena una tra le più dure gare di canottaggio

    Un grande evento di canottaggio, con un folto gruppo di atleti lariani, il prossimo fine settimana a Torino.Le acque del fiume Po ospiteranno infatti la SilverSkiff Endurance Regatta, competizione alla ventottesima edizione, una tra le più difficili gare di durata.Undici chilometri di percorso, dalla Reale Società Canottieri Cerea, la più antica d’Italia e organizzatrice dell’evento internazionale, fino a poter scorgere il castello di Moncalieri. Una prova a cronometro, che si svilupperà su due giorni. Sabato 9 novembre, dalle ore 13 alle 14.30, sarà la volta dei bambini e dei ragazzi, con il tradizionale appuntamento con il KinderSkiff, dove si prevedono oltre 300 partecipanti. I più piccoli si sfideranno su mille metri. Mentre dai 12 anni la regata è su quattro chilometri.Per tutti gli altri partenza domenica alle 9.30. A distanza di quindici secondi gli atleti si susseguiranno al via. Il SilverSkiff, che negli ultimi anni ha superato i 600 partecipanti, prevede un ordine di partenza molto particolare, in base alla classifica dell’anno precedente per coloro che avevano impiegato meno di 55 minuti. Può quindi capitare che un appassionato presente nel 2018, possa trovarsi fianco a fianco di un olimpionico che invece lo scorso anno era assente.«Questo dettaglio rende la gara molto amata – spiegano gli organizzatori – perché ci si cimenta in una regata di intelligenza nella resistenza, trovandosi sul percorso accanto, anche se per poche palate, a campioni di livello internazionale».Nomi importanti al via con, come si è detto, una bella pattuglia targata Como, con tanti giovani, portati soprattutto dalle società Bellagina e Cernobbio.Tra gli atleti del giro della Nazionale c’è l’iridato 2018 Filippo Mondelli (Fiamme Gialle-Canottieri Moltrasio). A Torino è annunciata la presenza come testimonial di Aisha Rocek (Carabinieri-Lario).Tra i Master sarà in lizza Fabrizio Quaglino, con i colori della Canottieri Lario, presidente della Federazione Canottaggio regionale. Nella stessa categoria Moltrasio schiera Alessandra Sciotto.Quattro portacolori per Cernobbio: gli Juniores Giovanni e Luca Borgonovo, Pietro Pavanelli e Martino Ghitti.Con i colori della Bellagina scenderanno in acqua l’Under 23 Elias Pescialli e gli Juniores Matteo Belgeri, Marco Gandola, Nicole Gilardoni, Fiamma Grassi e Galaxia Sancassani.Il record del percorso è di Mahe Drysdale, Westend Rc, con 40’18’’5 e per le donne appartiene alla torinese Elisabetta Brugo, Armida, che vanta anche il maggior numero di vittorie, quattordici.Al di là dell’Italia, la nazione con più partecipanti, da un po’ di anni, è la Svizzera, con numerosi canottieri schierati da società del Canton Ticino. Seguono Olanda, Germania, Usa, Inghilterra, Francia, Croazia. Poi ancora Belgio, Spagna, Portogallo, Grecia, Brasile, Canada, Norvegia, Egitto, Israele, Repubblica Ceca, Emirati Arabi, Austria e Slovenia.

  • Lanfritto-Maggioni, quarta tappa a Menaggio: domenica  la prova di corsa campestre giovanile

    Lanfritto-Maggioni, quarta tappa a Menaggio: domenica la prova di corsa campestre giovanile

    Riprende domenica prossima a Menaggio il Trofeo Lanfritto-Maggioni di corsa campestre, una delle più importanti manifestazioni giovanili a livello provinciale.Una competizione che si disputa nei mesi invernali ed è composta da sei prove. Le prime tre sono già andate in scena (all’ultima gara, a Erba, hanno partecipato 800 ragazzi).Un evento a tappe, che si svolge da decenni, proposto nel ricordo di Attilio Lanfritto e Giorgio Maggioni, due atleti investiti e uccisi da una vettura mentre si stavano allenando sulle strade di casa.Il prossimo fine settimana, dunque, la gara di Menaggio, organizzata dall’Atletica Centro Lario con il patrocinio del Comune e della Fidal di Como e Lecco. In lizza gli atleti delle categorie Esordienti, Ragazzi e Cadetti. Il programma prevede il ritrovo alle 8.30 e l’inizio delle gare alle 10. Al Trofeo Lanfritto-Maggioni sarà inoltre abbinata anche una prova di cross corto.Il calendario prevede poi l’appuntamento conclusivo di Cernusco Lombardone (provincia di Lecco) del 24 novembre, valido anche come campionato provinciale individuale.