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  • Primo passo verso Miss Italia 2019. Alla comasca Martina Pagani il pass per le finali del tour lombardo

    Primo passo verso Miss Italia 2019. Alla comasca Martina Pagani il pass per le finali del tour lombardo

    Primo atto, a MalpensaFiere, per le selezioni che porteranno alla finalissima di Miss Italia 2019. Al casting una giovane comasca ha conquistato il pass per le finali regionali del tour lombardo. Si tratta di Martina Pagani, di Beregazzo, che già lo scorso anno finì tra le prime 10 a Miss 365, nello scorso mese di dicembre a Roma. All’evento di Malpensa hanno preso parte 130 ragazze.

  • Primarie Pd, ecco i nomi dei comaschi che saranno in Assemblea nazionale

    La Commissione regionale per il Congresso ha
    ufficializzato i risultati delle Primarie del Partito democratico di domenica
    scorsa. Il voto per il segretario nazionale porta, infatti, con sé anche
    l’elezione di alcuni candidati all’Assemblea nazionale. Per quanto riguarda la
    provincia di Como, ne faranno parte, per il collegio 8 di Como, Maria Rita
    Livio (mozione Martina), Carla Gaiani, Mauro Guerra, Giuliana Casartelli ed
    Edoardo Pivanti (mozione Zingaretti), Alberto Gaffuri (mozione Giachetti).

    Per il collegio 9 di Cantù, i membri eletti
    all’Assemblea nazionale sono Angelo Clemente Orsenigo (mozione Martina), Savina
    Marelli, Walter Gatti e Anna Maria Borghi (mozione Zingaretti).

  • Presentate le liste comasche del Pd a sostegno di Maurizio Martina

    Ci sono anche il consigliere regionale del Pd ed ex segretario pronvinciale, Angelo Orsenigo e l’ex presidente della Provincia Maria Rita Livio nella lista dei candidati all’Assemblea nazionale del Partito democratico a sostegno di Maurizio Martina.I nomi della lista #fiancoafianco sono stati svelati questa mattina nel corso di una conferenza stampa. Sono dieci i nomi comaschi legati a Martina. Per il Collegio 9 i candidati sono:Angelo Clemente Orsenigo, Franca Enrica Anzani (esponente della Cna lariana e lombarda), Cesare Soldarelli (già vicesindaco di Gravedona ed Uniti) e Alberta Chiesa (docente in pensione ed ex consigliere comunale a Erba).Mentre per il Collegio 8 i candidati sono: Maria Rita Livio, Luigi Monza (sindaco di Mozzate), Patrizia Lissi (consigliere comunale a Como), Pietro Maggioni (Segretario del Circolo PD di Cermenate), Barbara Cereghetti (Membro dell’Assemblea Regionale del PD) e Massimo Verdino (ex assessore a Cologno Monzese).

  • Presentata la direzione strategica dell’Asst Lariana

    E’ stata presentata stamattina la nuova Direzione strategica dell’Asst Lariana. Il direttore generale Fabio Banfi nel corso di una conferenza stampa ha dato ufficialmente il benvenuto alla squadra dirigenziale nominata la scorsa settimana.Matteo Soccio è il direttore sanitario aziendale, mentre Andrea Pellegrini è stato scelto come direttore amministrativo e Raffaella Ferrari come direttore sociosanitario.

    La direzione strategica sarà presentata nei prossimi giorni anche al personale aziendale nell’ambito di due incontri, uno all’ospedale Sant’Anna e uno all’ospedale di Cantù-Mariano.

    “I componenti della nostra Direzione, alla prima esperienza in questo ambito e nel territorio comasco – ha dichiarato il direttore generale Banfi – contribuiranno a rendere ulteriormente attrattiva la nostra azienda grazie al loro profilo professionale e alla loro formazione e ad affrontare le prossime sfide, dal Dea di II livello al rientro dell’ospedale di Menaggio fino alla collaborazione con l’Università dell’Insubria, da rendere finalmente operativa”.

  • Premio “Merini” a Brunate, il 23 marzo la premiazione

    Oltre mille partecipanti, cinquantasei finalisti e anche 800 firme raccolte per intitolare ad Alda Merini un tratto della mulattiera tra Como e Brunate che fece conoscere i suoi nonni. Sono i numeri di un’edizione davvero speciale delPremio Internazionale di Letteratura di Brunate: la settima, che coincide con il decennale della morte della poetessa. Si terrà sabato 23 marzo alle ore 15 presso l’Auditorium della biblioteca, la premiazione. Da Brunate, il “Balcone sulle Alpi”, prende infatti origine la storia della poetessa, poiché in paese dimoravano i nonni paterni ed è con il premio a lei dedicato che Brunate la ricorda insieme a chi l’ha conosciuta e a chi le ha voluto bene. Ingresso libero.

  • Porro (Unindustria): «Manca una politica industriale»

    Il presidente: «Incertezze determinate dalle scelte di chi governa»Unindustria Como si prepara a voltare pagina. Il consiglio generale di via Raimondi, lunedì, ha deciso di candidare alla presidenza per il quadriennio 2019-2023 Aram Manoukian, numero uno di Lechler spa. Manoukian succederà a maggio a Fabio Porro. «La mia è stata un’esperienza tremendamente impegnativa ma che mi ha arricchito molto – dice lo stesso Porro al Corriere di Como – se tornassi indietro lo rifarei».L’industriale di Cucciago spiega che l’incarico associativo funziona perché «per statuto si può ricoprire una volta sola nella vita. In questo modo per 4 anni si dà tutta la propria energia e dopo non si corre il rischio dell’abitudine».Un solo mandato, quindi, al quale Porro è arrivato dopo aver ricoperto per 8 anni l’incarico di vicepresidente. «È stata una fortuna perché mi ha aiutato a conoscere l’associazione».Porro lascia in una situazione difficile per le imprese comasche e lombarde. «Mi chiedo sempre come facciano le nostre industrie a essere competitive pagando l’energia il 30% in più della Germania, la manodopera il 20% in più e sopportando una burocrazia assurda».Oltre a questi mali antichi e mai risolti, il presidente di Unindustria sottolinea poi le «incertezze determinate dalle scelte di chi governa e da questa classe politica che appare inadeguata. Pensiamo a ciò che è accaduto con la Francia, il secondo mercato per il nostro export. È stato abbastanza sciocco litigare con Parigi, la dimostrazione di una impreparazione totale. Vero è che sono lì perché gli italiani li hanno votati, ma questo non giustifica certi errori così gravi». La Lombardia, aggiunge Porro, «rimane la regione in Italia con le migliori performance industriali. Purtroppo, al suo interno, Como non ha mai occupato i primi posti. Per una concomitanza di fattori, a partire dalla difficoltà di sfruttare appieno le nostre risorse umane a causa della vicinanza con il mercato del lavoro svizzero».

    La preoccupazione più grande del presidente di Unindustria Como resta sempre il «fardello del debito su figli e nipoti. In italia oggi non c’è una politica industriale, e questo è un elemento grave. Il governo ha fatto una manovra che crea debito, lo stesso reddito di cittadinanza temo che finirà per aiutare chi non ha realmente bisogno. Un Paese manifatturiero deve incentivare la creazione di lavoro: è questo l’elemento chiave, non aiutare chi resta a casa a fare nulla».

  • Platone e Foscolo celebrano i 35 anni di Lietocolle, ed esce un inedito del poeta-soldato bosniaco Faruk Šehić

    Grandi novità nella fucina dell’editrice Lietocolle di Faloppio fondata 35 anni fa da Michelangelo Camelliti.Esce l’inedita raccolta “Ritorno alla natura” del poeta soldato Faruk Šehić, scrittore e giornalista bosniaco. Un libro intenso e particolare, che rievoca le ferite della guerra nell’ex Jugoslavia, “Ritorno alla natura” esce nella traduzione dal bosniaco di Ginevra Pugliese e con postfazione di Giovanna Frene. “La particolarità di questi versi – scrive Frene – è che, pur essendo stati scritti a distanza di tempo, riportano chi scrive (e chi legge) nel mezzo della vicenda bellica, e non a caso i tempi verbali usati sono l’imperfetto e più spesso un presente diventato assoluto. Non viene lasciato terreno all’immaginazione, ma piuttosto si seziona linguisticamente la realtà ricostruendo scene, nomi, luoghi, e poi sensazioni e pensieri, come se fossero davanti agli occhi e nella testa”

    Torna poi l’antologia poeticaIl Segreto delle Fragoleedizione 2020. Il cantiere è già partito e si ispira ai “Sepolcri” di Foscolo e alSimposiodi Platone parafrasandone il senso. Parafrasando il Foscolo deI Sepolcri, la “corrispondenza d’amorosisenza” (e non “sensi”) che dà il titolo alla antologia del prossimo anno di Lietocolle trae sostanza anche dai dialoghi platonici di Socrate, in particolare dalSimposioove l’amore non è desiderio di bellezza, ma desiderio della bellezza di cui si è privi. IlSegreto delle Fragole 2020vuole dunque celebrare l’amore dal punto di osservazione più alto e al tempo stesso più profondo: il mancarsi come elemento scatenante del desiderio di presenza e manifestazione, nell’attraversamento dei sentimenti di nostalgia che ogni relazione amorosa tiene implicitamente nelle pieghe della propria possibilità di originarsi, espandersi e compiersi. Scadenza per l’invio dei testi: 14 luglio. Occorre inviare una poesia inedita per un massimo di 22 versi, esclusivamente in formato Word, un unico file. Informazioni suwww.lietocolle.com. L’esito finale arriverà in settembre.

    Camelliti intanto annuncia che in autunno sarà a Madrid per festeggiare i 35 anni con un grande evento dedicato alla poesia che avrà il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura diretto dalla scrittrice Laura Pugno. “Sarà l’occasione – dice – per incontrare i tanti autori di lingua castigliana e catalana che ho pubblicato in questi anni”. Infatti Lietocolle che ha oltrepassato i mille titoli in catalogo ha ormai una dimensione internazionale molto marcata. Autori e prefatori importanti, voci nuove lanciate e una collana, la “Gialla”, curata con il prestigioso festival “Pordenonelegge” che tornerà alla grande in settembre con grandi autori come Tiziana Cera Rosco e Giovanna Rosadini. Michelangelo Camelliti, che ai libri di poesia caparbiamente dedica una vetrina della cartolibreria di Faloppio dove è nata e ha sede la sua fucina, ora lancia una nuova sfida: portare i libri di poesia sui comodini degli alberghi. «La poesia non ha confini – dice Camelliti – e infatti pubblichiamo da tempo edizioni italiane di grandi poeti internazionali, come l’opera completa dell’argentina Alejandra Pizarnik o i versi del russo Igor Bobyrev o quelli di Antonio Gamoneda, il maggior poeta spagnolo di oggi. Sempre più traduttori ci contattano. Abbiamo già una quarantina di alberghi in Italia cui forniamo questo servizio: copie dei nostri libri fornite gratuitamente, a patto che vengano ospitate in ogni stanza, a disposizione dei lettori. Il pubblico di chi frequenta gli alberghi è assai più ampio di quello delle librerie».

    Italia, popolo di poeti dove meno della metà della popolazione legge almeno un libro l’anno (non solo versi, ma in assoluto). «Credo ostinatamente nel libro come progetto di qualità – prosegue – che resiste nel tempo, una filiera da curare con amore, dall’inizio alla fine. La poesia in Italia soffre di mancanza di cambio generazionale, e noi cerchiamo di portare un contributo concreto, puntando appunto sulla qualità assoluta degli autori, senza filtri e senza padrini o padroni. Nella scelta di autori e autrici, privilegiamo l’originalità, la ricerca e il valore della loro scrittura, non tanto quindi la consueta notorietà dei “soliti nomi”, per questo continuiamo a investire su scritture emergenti e opere prime. LietoColle considera la preziosità del singolo libro, perciò abbiamo ridotto la quantità delle pubblicazioni intensificando rigore e passione».

  • Picchiarono un avvocato: tre condanne a 5 anni. Un quarto ragazzo assolto

    Quaranta minuti di camera di Consiglio poi, nel pomeriggio di ieri, è arrivata la sentenza. Pesante per tre dei quattro imputati (5 anni a testa). Leggerissima per l’ultimo, assolto «per non aver commesso il fatto». Stiamo parlando dell’aggressione a un avvocato di Como andata in scena tra via Bossi e via Oriani, in centro, la sera del 26 febbraio 2016.Quel giorno il legale, mentre rincasava, stando al capo di imputazione, fu aggredito da più ragazzi che gli causarono lesioni con una prognosi superiore ai 40 giorni, come testimoniato in aula nel corso del processo dal consulente del pubblico ministero Antonio Nalesso.Davanti ai giudici del Collegio di Como presieduto da Valeria Costi, sono poi sfilati – udienza dopo udienza – una serie di testimoni che hanno raccontato quello che videro quella sera, a partire da una passante che fu la prima a soccorrere l’avvocato.Il legale – sempre secondo la ricostruzione effettuata dall’accusa – riuscì poi a scappare fino a essere soccorso da una seconda donna in auto che lo fece salire a bordo «mentre gli altri si allontanavano».Tra le contestazioni c’era anche quella della rapina, nata dalla scomparsa di una cartelletta che l’avvocato quella sera avrebbe avuto con sé.Dentro, secondo quanto riferito da una collaboratrice dello studio legale, c’erano un atto di costituzione da presentare in tribunale a Monza, ma anche 300 euro in contanti e 450 euro in marche da bollo.Le difese hanno sempre negato ogni contestazione, arrivando a sostenere l’opposto, ovvero che fu l’avvocato ad aggredirli pare dopo essere stato bagnato con schizzi di birra.I giudici, con la sentenza che è arrivata ieri, non hanno però accolto questa tesi difensiva condannando tre imputati su quattro a 5 anni di pena, più il risarcimento del danno in via provvisionale (e in solido) quantificato in 12 mila euro. Si tratta di tre 23enni di Maslianico (il primo) e Como (gli altri due).Assolto per non aver commesso il fatto invece l’ultimo imputato, anche lui 23enne, di Como.Il ragazzo, assistito dagli avvocati Daniela Vigliotti e Valentina Pillosio, è riuscito a dimostrare che al momento dell’aggressione si era già allontanato dal punto dove avvenne il pestaggio. A supposto della tesi difensiva, nelle scorse udienze aveva portato dei tabulati telefonici che dimostravano – secondo i suoi legali – l’aggancio ad una cella telefonica diversa da quella degli amici.Un quinto ragazzo era stato iscritto sul registro degli indagati dal pm Antonio Nalesso.Quest’ultimo tuttavia aveva scelto una via processuale differente, optando per il rito Abbreviato che prevede anche lo sconto di un terzo della pena.Dopo essere stato con dannato in primo grado a meno di due anni solo per le lesioni, in Appello ne ha rimediati quattro dopo che i giudici meneghini gli hanno aggiunto anche la rapina aggravata.

  • Picchia e minaccia la convivente davanti ai figli, comasco in manette

    Minacciata e picchiata dal compagno, anche davanti al figlio minorenne della donna e nonostante la nascita, un anno fa, di una bimba.La vittima, una comasca di 41 anni, ha trovato la forza di denunciare le violenze subìte alla polizia e il convivente, un 31enne lariano, è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti e rinchiuso in carcere al Bassone.Alla fine dell’ottobre scorso, dopo l’ennesima violenza, la donna si è presentata alla Questura cittadina per raccontare agli agenti quello che stava subendo.La relazione con il compagno era iniziata nel 2016 e dal 2017 la coppia aveva deciso di convivere, assieme anche ai due figli della donna, uno maggiorenne e l’altro un ragazzino di 12 anni. Dopo i primi mesi di convivenza, però, l’uomo ha cominciato con offese e umiliazioni nei confronti della 41enne, oltre a ripetute scenate di gelosia.In seguito sono iniziate anche le minacce e le violenze fisiche. Maltrattamenti che si sono interrotti brevemente un anno fa, in concomitanza con la nascita della bimba della coppia, ma sono poi ripresi poco dopo, spesso anche davanti al figlio minorenne della donna e in presenza della piccola.Dopo la denuncia della vittima, gli agenti della polizia di Stato hanno raccolto numerosi elementi di prova e il pubblico ministero titolare dell’inchiesta ha chiesto e ottenuto dal giudice, nei confronti dell’uomo, un ordine di allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna.Il provvedimento però non è bastato perché il 31enne ha continuato a contattare la ex compagna, alternando momenti di pentimento a momenti di rabbia, e ha poi iniziato a farsi trovare sotto l’abitazione della donna o davanti all’ufficio in cui lavora.La Procura ha quindi chiesto e ottenuto dal giudice un provvedimento restrittivo e l’uomo è stato così arrestato e rinchiuso nel carcere comasco del Bassone.

  • Pianella, il progetto era in dirittura d’arrivo. Ma per il nuovo palasport servono 10 milioni. Marson: «Non posso essere io a costruire l’impianto»

    Una «operazione ponte» verso un futuro che rimane tuttavia incerto. Davide Marson, imprenditore del legno e grande tifoso del basket canturino, da due giorni è il proprietario del palazzetto di Cucciago: un gigantesco scatolone ricco di storia ma pieno di acciacchi; un possibile punto di ripartenza, anche. A patto che qualcuno ci voglia investire dentro una decina di milioni di euro .Lunedì sera Marson ha messo i suoi soldi – molti, più di un milione di euro – nell’operazione che ha portato alla cessione della Pallacanestro Cantù da parte di Dmitry Gerasimenko. Senza quei soldi, non sarebbe successo nulla.Anche per questo, il palazzetto è diventato suo. A garanzia di un “prestito” il cui margine di rischio è davvero enorme. «Tutta l’operazione era pronta già a novembre – dice Marson al Corriere di Como – ed è slittata perché l’arrivo del nuovo sponsor (Acqua San Bernardo, ndr) aveva permesso alla società di tirare avanti ancora un po’».Tre mesi dopo, la situazione era di nuovo diventata ingestibile. Così Marson ha dato 350mila euro a Tutti Insieme Cantù per comprare la squadra e ne ha tirati fuori almeno altri 450mila per intestarsi il palazzetto. In attesa di cederlo al più presto ai futuri proprietari della società. «La mia – ripete Marson – è un’operazione ponte, non ho mire speculative né la forza economica per ristrutturare da solo il Pianella».Per quello, dice l’imprenditore canturino, servono «dai 7 ai 10 milioni di euro».Oltretutto, il nuovo palazzetto servirebbe soltanto a chi vuole prendersi Cantù.«Oggi il basket professionistico sta in piedi unicamente dove le società sono proprietarie degli impianti, centri sportivi polifunzionali che ospitano eventi di ogni genere», spiega Marson.L’acquisto del palazzetto era comunque l’unico modo di trovare una via d’uscita alla crisi di Cantù. Chiunque volesse rilevare la squadra sa ora di poter avere subito anche il campo, completo di progetto di rifacimento.«O torniamo al 1974 con 20 imprenditori che decidono di scommettere sul basket – aggiunge Marson – o vendiamo alla cordata americana che pure ha mostrato interesse. Abbiamo un anno di tempo, non di più. O la risolviamo in questi mesi o fallisce tutto».In realtà, l’imprenditore canturino è molto scettico sul possibile ritorno al passato. «Negli ultimi tre anni abbiamo fatto fatica a trovare sponsor da 10mila euro – dice – nessuno sembra più capire che perdere il basket significa perdere un’eccellenza del nostro territorio».Non tutti sono «matti per i canestri», però. Non tutti rinunciano ad ampliare la propria azienda per comprarsi un palazzetto pieno soltanto dei fantasmi del passato. «Ma io avevo già rischiato quando ho firmato la fidejussione due anni fa per la squadra – aggiunge Marson – l’ho fatto con il cuore allora e l’ho fatto con il cuore oggi».Il progettoLa riqualificazione, si diceva. Il Pianella è chiuso ormai da alcune stagioni, la squadra gioca a Desio dove era già migrata per le partite di coppa. Gerasimenko in questi tre anni e spiccioli in cui è stato alla guida della società ha portato avanti la pratica. In linea teorica, la ristrutturazione del Pianella potrebbe iniziare molto presto.Lo spiega bene il sindaco di Cucciago Claudio Meroni, che sta ovviamente seguendo la trattativa per la cessione di Cantù con molta attenzione. «Il nuovo progetto di rifacimento del vecchio palazzetto è stato presentato in Comune a novembre e subito trasmesso agli enti competenti – dice il sindaco – poche settimane fa, all’inizio di gennaio, si è anche riunita la prima conferenza dei servizi che si è chiusa con una serie di richieste d’integrazione».Il lavoro fatto dai progettisti – dice ancora Meroni – è stato «ottimo, soprattutto in relazione ai tre punti che noi avevamo posto come prioritari sin dal primo momento: l’impatto viabilistico, l’architettura e le altezze e le emissioni in atmosfera».Le richieste d’integrazione dei disegni hanno riguardato i parcheggi, la centrale termica (che garantirebbe pochissime dispersioni) e la valutazione dell’impatto acustico degli eventi (e non soltanto del maggiore traffico). E il team di professionisti che sta lavorando sul Pianella potrebbe depositare a breve queste integrazioni.Secondo il sindaco di Cucciago, in attesa di conoscere le sorti della società, due potrebbero essere al momento le soluzioni praticabili: «decidere di andare avanti con la progettazione, concluderla e depositarla per poi sospendere temporaneamente la pratica; oppure, fermarsi subito» e quindi aspettare di conoscere il volto e il nome dei nuovi proprietari della Pallacanestro Cantù.In ogni caso, Cucciago lavora per avere il nuovo palazzetto. Impianto, aggiunge il sindaco, che «servirebbe a tutto il territorio e non soltanto a noi. Quando abbiamo deciso che si sarebbe potuto realizzare il nuovo palazzetto, abbiamo dato indicazioni precise che sono state rispettate. È stato fatto un lavoro ottimo e abbiamo trovato soluzioni tali per cui il progetto è diventato sostenibile».