Non c’è pace nella maggioranza di centrodestra che da un anno e mezzo governa la città di Como. L’uscita di Forza Italia dalla giunta e la conseguente decisione di appoggiare soltanto dall’esterno il sindaco Mario Landriscina è una “ferita” difficile da rimarginare. Nonostante varie riunioni convocate per svelenire gli animi e trovare vie d’intesa più solide e tranquille, i rapporti tra i partiti rimangono molto tesi. In particolare quelli tra la Lega e Forza Italia.Una delle questioni irrisolte, almeno sul piano politico, riguarda la commissione speciale sicurezza, votata in consiglio comunale dai forzisti e dalle minoranze.Oggi approda in aula la nomina dei componenti della commissione speciale e la fragile tregua siglata una settimana fa attorno al tavolo della maggioranza sembra già essere saltata.La Lega non intende dare via libera alla presidenza di Vittorio Nessi, ex magistrato antimafia, capogruppo di Svolta Civica e per questo chiede che ciascun consigliere comunale di maggioranza possa votare fino a 5 preferenze. In questo modo, con un patto tra loro, Carroccio e Lista civica Landriscina potrebbero eleggere 4 dei 5 componenti di maggioranza, lasciando il quinto a Fratelli d’Italia ed escludendo così Forza Italia dalla commissione.«Mi sembra ormai acclarato che ogni consigliere di maggioranza debba avere a disposizione 5 preferenze – dice Giampiero Ajani, capogruppo della Lega – Forza Italia fa parte del centrodestra, credo che dovrebbe anche adeguarsi e sposare la legittima richiesta avanzata dagli altri gruppi». L’ipotesi di un’ulteriore rottura non preoccupa Ajani: «Mi auguro che non si sfasci nulla», dice.Ma le cose sono un po’ più complesse di come sembrano. Il 23 gennaio scorso, la commissione I ha discusso la proposta di delibera di istituzione della commissione sicurezza e all’unanimità, con i voti anche dei due rappresentanti della Lega (Alessandra Bonduri e Andrea Valeri) ha «concordato nel votare un solo candidato all’interno della scheda».Il cambiamento di rotta dei leghisti ha ovviamente sorpreso Forza Italia, ma il capogruppo Enrico Cenetiempo non vuole commentare, ricordando soltanto «quanto deciso tutti assieme in commissione».È facile immaginare che cosa potrebbe accadere se Forza Italia non riuscisse a eleggere un suo consigliere nella commissione speciale: la navigazione della giunta diventerebbe improvvisamente tempestosa. E tutto tornerebbe in discussione, a partire dalla sfiducia a Elena Negretti.
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Cassonetti non autorizzati e abiti rivenduti in Senegal: denunciato 40enne
Prelevava abiti di ogni tipo, destinati dai cittadini a fini solidali e umanitari, da due cassonetti che erano stati piazzati senza tuttavia avere le dovute autorizzazioni. Indumenti che poi caricava su un furgone e che stoccava in due armadi metallici che teneva in un garage di Limbiate. Il tutto in attesa di spedire la merce in Senegal per essere rivenduta.
La polizia locale di Cantù, da mesi lavorava al caso. Da quando cioè erano giunte segnalazioni di cittadini su uno strano giro di recupero di indumenti che ruotava attorno in particolar modo ad un cassonetto in via Milano a Cantù. Oggi gli agenti sono passati al contrattacco, fermando un sospettato mentre era intento a recuperare abiti per caricarli sul suo furgone.
Si tratta di un italiano 40enne di origini senegalesi, residente appunto a Limbiate dove aveva il garage in cui stoccava la merce. Il furgone bianco che stava utilizzando per il trasporto è stato posto sotto sequestro come pure i due armadi. L’uomo invece è stato denunciato alla procura della repubblica con l’ipotesi di reato di traffico illecito di rifiuti non pericolosi.
L’uomo fermato e denunciato avrebbe detto di prelevare gli indumenti da due cassonetti, da quello monitorato di via Milano e da un secondo posto in via Fossano, sempre a Cantù.
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Cantù, esordio vincente per Brienza: successo nella sfida contro Cremona
Ha preso il via nel migliore dei modi l’esperienza di Nicola Brienza sulla panchina della Pallacanestro Cantù. Per l’Acqua S.Bernardo è infatti giunto il successo con Cremona con il punteggio di 82-66. La formazione di coach Romeo Sacchetti, giunta a Desio come terza forza del campionato, è costretta ad alzare bandiera bianca di fronte ad una Cantù che ha saputo andare oltre l’ennesima settimana difficile, con l’addio di coach Evgeny Pashutin, che è fuggito in Russia per andare a guidare l’Avtodor Saratov.
Il tutto, in attesa di notizie sul fronte societario, con il patron Dmitry Gerasimenko chiamato a scegliere fra due offerte – dalla Svizzera e dall’America – per la vendita della società e dell’area del palazzetto di Cucciago.
«Sicuramente sentivo una responsabilità particolare. Sono molto contento per come è andata la partita – ha spiegato coach Brienza in sala stampa – e dell’applicazione che abbiamo avuto difensivamente. È stata una settimana complicata, inutile negarlo. Per questo, però, sono molto felice per la fiducia che i ragazzi hanno riposto in me e per la risposta che hanno dato oggi in campo. Negli scorsi giorni ho detto al gruppo che la stagione doveva andare avanti, dopo quello che era accaduto, e che avremmo dovuto lavorare duramente per toglierci delle soddisfazioni, visto che ritengo che ci siano molti margini di miglioramento. Ciò che ho chiesto è stata partecipazione: avrei voluto vedere una squadra partecipe e coerente con quello che avevamo preparato: Fin dalle prime azioni i giocatori hanno dimostrato di aver recepito il mio messaggio».
Cantù è alla sua quinta vittoria nelle ultime sei partite disputate. Sabato prossimo l’Acqua S.Bernardo è attesa dalla trasferta di Reggio Emilia poi, dopo lo stop per la Coppa Italia e la Nazionale, il campionato riprenderà con due sfide casalinghe, il 3 marzo con Brindisi, il 10 con la Virtus Bologna di coach Stefano Sacripanti. In classifica brianzoli in una zona tranquilla, al nono posto a due punti dalla zona playoff e a +8 dall’ultima, Pistoia, che però non ha ancora giocato in questo turno. Nel posticipo è attesa dal difficile match con la capolista Milano.
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Caccia aperta alle nuove droghe Il Sant’Anna è all’avanguardia
Si chiamano Shaboo, Popper, Ketamina, Salvia Divinorum, Burundanga e sono solo alcune delle 450 nuove sostanze psicoattive (raggruppate nella sigla Nsp) attualmente in circolazione a cui forze dell’ordine ed esperti danno quotidianamente la caccia in quanto assai pericolose per la salute.Il Laboratorio di Tossicologia dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, che dal 2017 collabora in questo ambito con l’Istituto Superiore di Sanità, ha messo a punto un’innovativa metodica che consente di scoprire nel sangue, nei capelli, nell’urina e nella bile di un paziente oltre 200 nuove sostanze in circa 35 minuti. Il metodo si utilizza, ad esempio, in caso di incidente stradale e di malori in giovani e giovanissimi portati dai genitori o dal 118 in Pronto soccorso.Le nuove sostanze psicoattive sono pericolose perché possono provocare intossicazioni anche mortali e perché si possono acquistare liberamente in Internet.«Questa metodica – spiega Luca Ferlin, biologo del laboratorio di analisi – perfezionata con la collaborazione del personale tecnico della Tossicologia, permette di poter identificare in poco tempo oltre che le principali sostanze d’abuso anche le Nuove sostanze psicoattive».«Il Sant’Anna – ha specificato Fabio Banfi, direttore sanitario dell’Asst Lariana – è una delle poche strutture ospedaliere in Italia ad avere queste competenze e collabora con le autorità giudiziarie, con le forze dell’ordine, l’Ats, i Sert e la casa circondariale».Il metodo, introdotto un anno fa e ampliato negli ultimi mesi, è stato utilizzato già per 200 persone su richiesta dei due Pronto soccorso e delle due Pediatrie dell’Asst, negli ospedali di San Fermo e Cantù.
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Azzurri verso gli impegni mondiali di Enduro. Il lariano Balboni nello staff tecnico
Primi raduni stagionali per la squadra azzurra Under 23 di motociclismo, categoria Enduro. A fianco delle promesse tricolori, selezionate dal c.t. Cristian Rossi, il comasco Andrea Balboni, team manager della formazione Under23 e tecnico sportivo federale.Un 2019 che ha preso il via sulla scia di uno storico risultato ottenuto lo scorso anno: in Cile, alla Sei Giorni di Enduro, l’Italia ha infatti conquistato il titolo mondiale Junior a squadre, oltre che un ottimo 3° posto nel World Trophy. Dello staff tecnico faceva parte, appunto, anche Balboni. Egli stesso in passato è stato motociclista con ottimi i risultati nel motocross e nell’Enduro con i colori del Motoclub Intimiano e in Nazionale.I primi raduni del 2019 sono stati a Rosolina Mare, in Veneto, e in Sardegna. Il prossimo sarà ad Arco di Trento alla fine di questo mese. La prima prova del Mondiale sarà in Germania il 23 e 24 marzo.I piloti che fanno parte della Nazionale sono Andrea Verona, Claudio Spanu, Emanuele Facchetti, Manolo Morettini, Matteo Pavoni e Lorenzo Macoritto.
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San Martino, il vescovo Cantoni prega per i malati dell’Hospice
Mercoledì 5 dicembre alle 16 il Vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, celebrerà una messa all’Hospice San Martino di Como. Il presule lariano porterà il suo saluto e gli auguri di Natale agli ospiti dell’Hospice e ai volontari dell’Associazione Accanto Onlus che affiancano l’équipe medica della struttura e i familiari nel difficile compito di assistere i ricoverati nella fase avanzata della malattia.Inserita nel parco dell’area di San Martino a Como, la struttura dell’Hospice accoglie 10 ospiti in fase avanzata della malattia (AIDS e oncologici), che non possono trarre beneficio dalle terapie e che non possono essere curati a domicilio. All’Hospice l’approccio è globale, ci si fa carico del paziente nella sua totalità, senza trascurare gli aspetti sociali, psicologici e spirituali della persona. L’assistenza medica e infermieristica è garantita 24 ore su 24 ed è disponibile uno psicologo per gli ospiti e i familiari.
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Progressione Libertas, canturini al 5° posto in serie A2 di volley
«Una vittoria fondamentale su un campo ostico con un quarto set al cardiopalma con muri, ricezioni ed ultimo punto impossibili. Tutti i ragazzi sono stati bravissimi». Ambrogio Molteni, presidente del Pool Libertas Cantù, legge così l’ultima “perla” della sua squadra. La formazione di pallavolo, protagonista del campionato di serie A2 maschile, nell’ultimo turno ha avuto il merito di espugnare il campo di Catania.Un avversario tutt’altro che abbordabile per i brianzoli, visto che si giocava in Sicilia e alla vigilia i padroni di casa, sconfitti per 3-1, erano quarti in classifica con tre punti di vantaggio sui comaschi.Ora, invece, la graduatoria sorride sempre di più ad un Pool Libertas, che, complice una lunga serie di infortuni, era partito male in questo campionato ed ha stazionato a lungo nella seconda colonna della classifica. Ma poi, con tutti gli uomini a disposizione, coach Luciano Cominetti e la sua truppa hanno dato il via a una progressione che li porta ora ad essere quinti alla pari proprio con il Catania, che ora è stato agganciato.«Continuiamo così con umiltà, senza mollare mai punto dopo punto» sostiene ancora il presidente Molteni, alla vigilia di una giornata che si prospetta sulla carta favorevole ai brianzoli, visto che domenica prossima sarà ospite al palasport Parini il Tuscania, ultimo nella classifica del girone blu di A2 e reduce dallo stop interno (1-3) rimediato con l’Ortona.Gara comunque da non sottovalutare, come insegnano i risultati di altri sport dello scorso fine settimana: nel calcio il Como non è andato oltre l’1-1 interno con il fanalino di coda Olginatese; nella pallanuoto la Como Nuoto ha perso nella piscina del Crocera, che alla vigilia del match era pure ultimo; nel basket la stessa Pallacanestro Cantù, che è in posizioni basse di classifica, ha avuto la meglio sulla seconda, Avellino.
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Processo paratie, ecco le sette condanne. Un anno e mezzo a Lucini, reato prescritto per Bruni
Pene nel complesso ridotte a un quarto rispetto alle richieste dell’accusa
La lettura della sentenza avviene alle 13.48. Il collegio
giudicante composto dai magistrati Costi, Mariani e Lietti ha deciso sul
processo delle paratie antiesondazione di Como.Rispetto alle richieste che erano state formulate dalla pubblica accusa – pubblico ministero Pasquale Addesso – le pene sono state ridotte complessivamente a circa un quarto.Ecco di seguito le condanne: per Pietro Gilardoni, dirigente del settore Reti di Palazzo Cernezzi, 4 anni di reclusione. Per l’ex sindaco di Como, Mario Lucini 1 anno e 6 mesi, per Antonio Ferro, responsabile unico del procedimento, 1 anno e 3 mesi, per Antonella Petrocelli, segretario generale di Palazzo Cernezzi, 6 mesi, per Maria Antonietta Marciano, dirigente area legale del Comune di Como, 1 anno, per Antonio Viola, dirigente del Comune di Como e direttore dei lavori fino al 2013, 2 anni, per l’imprenditore edile Giovanni Foti, 1 anno e 8 mesi.
Per l’ex sindaco di Como, Stefano Bruni è stato dichiarato il non doversi a procedere per estinzione del reato per prescrizione. Assolti gli altri imputati, Vigilio Anselmo, Graziano Maggio e Ciro Di Bartolo perché per loro “il fatto non sussiste”.Seguiranno aggiornamenti
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Processo “foreign fighters”: la difesa chiede due testimoni
Anche due agenti della Digos di Como potrebbero essere sentiti nel processo in corso a Milano a carico di un egiziano di Fenegrò, accusato di associazione con finalità di terrorismo. Accusa mossa anche nei confronti del figlio di 23 anni. I due poliziotti hanno condotto le indagini insieme ai colleghi milanesi, e la testimonianza è stata chiesta dalla difesa. L’ordinanza a carico del figlio non è stata mai eseguita, in quanto si troverebbe in Siria come foreign fighter. Il padre invece, 52enne ora detenuto a Nuoro, ha partecipato in video-conferenza all’udienza di ieri davanti al gup Stefania Pepe. Udienza poi rinviata al 5 febbraio, quando si deciderà sulla richiesta della difesa.
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Ozono, “codice rosso” in Lombardia, ma Como è tra le più virtuose
“Codice rosso” per l’aria della Lombardia in tutto il 2018, ma Como si scopre isola felice rispetto alle altre città capoluogo, almeno per quanto riguarda polveri sottili e ozono.Questo il risultato del dossier annuale sull’inquinamento atmosferico “Mal’aria 2019” diffuso ieri da Legambiente. La città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge è Brescia con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi con 149 (78 per il Pm10 e 71 per l’ozono), Monza (140), Milano (135), Bergamo e Cremona (127). Como si trova in penultima posizione con 43 giornate di superamento rivelate dalla centralina di viale Cattaneo, meglio del capoluogo lariano soltanto Sondrio con 35. A livello regionale, seppur la media annuale sia migliorata nell’ultimo decennio, restano elevati i picchi di concentrazioni di polveri sottili e ozono, che rendono l’aria irrespirabile nella maggior parte dei mesi invernali ed estivi. Tra le principali fonti di emissione figurano il traffico, con l’auto privata che continua ad essere di gran lunga il mezzo più utilizzato, il riscaldamento domestico, le industrie e le pratiche agricole.Legambiente indica l’urgenza di pianificare misure strutturali capaci di abbattere drasticamente le concentrazioni di inquinamento presenti e di riportare l’aria a livelli qualitativamente accettabili.