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  • Processo paratie: oggi in aula i consulenti, dopo l’estate la parola all’accusa

    Il maxi processo per presunte irregolarità nella gestione del cantiere delle paratie sul lungolago di Como  e di altre opere pubbliche entra nella fase conclusiva. Oggi, in Corte d’Assise è andata in scena l’ultima udienza riservata ai consulenti delle parti. In aula, gli esperti hanno sostenuto la tesi dell’esistenza «dell’imprevisto geologico», che avrebbe costretto l’amministrazione guidata dal sindaco Mario Lucini a rivedere in corsa il progetto e a varare la variante che avrebbe dovuto far ripartire i lavori.Una tesi opposta a quella sostenuta da Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che ha bocciato la variante messa a punto dalla precedente giunta e condivisa anche dal consulente del pubblico ministero Pasquale Addesso, che a sua volta ha negato l’imprevisto geologico. Consulenti e periti che, per le difese, «non avrebbero mai analizzato lo stato dei luoghi» da un punto di vista tecnico e strutturale.Il pubblico ministero Pasquale Addesso ha però scoccato l’ultima freccia, chiedendo che sia ulteriormente aggravato uno dei capi di imputazione, quello della truffa.Dopo l’udienza di oggi, il processo si ferma per la pausa estiva. Si torna in aula a settembre, quando è in programma l’avvio della requisitoria dell’accusa, con le eventuali richieste di condanna per gli imputati del maxi processo.

  • Processo paratie, la solidarietà all’ex sindaco Mario Lucini

    Solidarietà all’ex sindaco Mario Lucini, dopo la condanna in primo grado a un anno e sei mesi per il processo paratie, ma anche l’invito ai giovani a non disamorarsi della politica. Questa la sintesi di una lettera inviata ieri in redazione dall’ufficio stampa delle Acli e che porta la firma di 39 autorevoli rappresentati del terzo settore e del mondo culturale lariano e nazionale. Hanno sottoscritto il messaggio, tra gli altri, il giornalista Paolo Bustaffa, Mauro Magatti sociologo ed economista, docente alla Cattolica di Milano e firma del “Corriere della Sera”, il sociologo ed ex presidente della Provincia di Como, Beppe Livio, l’attuale presidente delle Acli, Emanuele Cantaluppi e la past president, Luisa Seveso, il direttore della Caritas Diocesana, Roberto Bernasconi e l’ex segretario generale della Cisl dei Laghi, già parlamentare del Pds, Adria Bartolich.«La sentenza è arrivata – attacca la lettera – La sentenza va rispettata. Già annunciato il ricorso al grado superiore della magistratura. A noi sta a cuore sottolineare ancora una volta la dimensione umana, culturale e politica di Mario Lucini con il quale abbiamo vissuto una importante e feconda stagione culturale e politica».«In questo percorso di coerenza e trasparenza per Mario Lucini sono intervenuti elementi sui quali la magistratura con sentenza di primo grado si è espressa ma che nulla tolgono alla onestà intellettuale, morale e politica di una persona alla quale rinnoviamo la nostra stima e la nostra gratitudine» si legge ancora.«A conclusione di questa prima fase processuale ci sentiamo chiamati, proprio per la testimonianza di un uomo che si è speso per la crescita della città, a rendere ancor più motivato, convinto e competente il nostro pensare e agire in politica» aggiungono. Per poi evidenziare «la necessità e l’urgenza di promuovere e condividere con i giovani percorsi di formazione all’impegno politico».Lucini, concludono, «ha sempre avuto a cuore la dignità dell’essere umano, la convivenza delle differenze, la concretezza del bene comune, l’interesse dei cittadini, a partire dai più deboli, e mai il proprio tornaconto».

  • Processo paratie, ecco le sette condanne. Un anno e mezzo a Lucini, reato prescritto per Bruni

    Processo paratie, ecco le sette condanne. Un anno e mezzo a Lucini, reato prescritto per Bruni

    Pene nel complesso ridotte a un quarto rispetto alle richieste dell’accusa

    La lettura della sentenza avviene alle 13.48. Il collegio
    giudicante composto dai magistrati Costi, Mariani e Lietti ha deciso sul
    processo delle paratie antiesondazione di Como.

    Rispetto alle richieste che erano state formulate dalla pubblica accusa – pubblico ministero Pasquale Addesso – le pene sono state ridotte complessivamente a circa un quarto.Ecco di seguito le condanne: per Pietro Gilardoni, dirigente del settore Reti di Palazzo Cernezzi, 4 anni di reclusione. Per l’ex sindaco di Como, Mario Lucini 1 anno e 6 mesi, per Antonio Ferro, responsabile unico del procedimento, 1 anno e 3 mesi, per Antonella Petrocelli, segretario generale di Palazzo Cernezzi, 6 mesi, per Maria Antonietta Marciano, dirigente area legale del Comune di Como, 1 anno, per Antonio Viola, dirigente del Comune di Como e direttore dei lavori fino al 2013, 2 anni, per l’imprenditore edile Giovanni Foti, 1 anno e 8 mesi.

    Per l’ex sindaco di Como, Stefano Bruni è stato dichiarato il non doversi a procedere per estinzione del reato per prescrizione. Assolti gli altri imputati, Vigilio Anselmo, Graziano Maggio e Ciro Di Bartolo perché per loro “il fatto non sussiste”.Seguiranno aggiornamenti

  • Processo paratie, è il giorno del giudizio. Oggi parla Sacaim, poi camera di consiglio e sentenza

    Una sentenza attesa dall’intera città di Como. Dovrebbe arrivare oggi la decisione dei giudici di primo grado per il maxi processo nato dalle presunte irregolarità nella gestione del cantiere delle paratie e di altre opere pubbliche di Palazzo Cernezzi.L’ora della verità, salvo sorprese, sarà probabilmente nel pomeriggio. In Tribunale a Como si dovrebbe chiudere il primo atto di un complesso procedimento giudiziario che in aula era approdato per la prima volta nella primavera del 2017.Dopo l’unificazione di quelli che inizialmente erano due fascicoli diversi, entrambi legati all’eterno cantiere del lungolago e ad altre opere pubbliche, sono dodici gli imputati nel maxi procedimento. Il pubblico ministero Pasquale Addesso, titolare dell’inchiesta, ha chiesto condanne complessive per oltre quarant’anni, da un massimo di 9 anni e 6 mesi a un minimo di uno e mezzo. Tra le persone finite sotto accusa ci sono due ex sindaci, Stefano Bruni e Mario Lucini, e dirigenti ed ex dirigenti di Palazzo Cernezzi: Pietro Gilardoni – l’imputato per il quale è stata chiesta la condanna più pesante – Antonio Viola e Antonio Ferro, Antonella Petrocelli e Maria Antonietta Marciano.Gli altri imputati sono Virgilio Anselmo, l’imprenditore Giovanni Foti, Graziano Maggio di Sacaim, l’azienda che si era aggiudicata i lavori e Ciro Di Bartolo. Alle severe richieste di condanna dell’accusa, le difese hanno risposto respingendo gli addebiti e chiedendo l’assoluzione. La tesi dei legali che hanno assistito gli indagati in questo complicato processo, è che non ci fu alcun dolo ma la convinzione di agire nel giusto e, soprattutto, per il bene della città nel tentativo di concludere un’opera di cui ancora oggi non si conosce un futuro certo. Altro punto su cui le difese hanno a lungo battagliato, è stato quell’assenza – tra i banchi del tribunale di Como – della Regione Lombardia che pure avrebbe a lungo avallato l’iter intrapreso. Posizioni all’opposto, udienze spesso più che accese, scambi di battute tra pm e avvocati sono stati una costante in tutti questi mesi. Oggi la giornata si aprirà con l’ultimo dei legali chiamati a intervenire, quello di Sacaim. Poi, se non ci saranno repliche, il Collegio giudicante si chiuderà in camera di consiglio per uscire – verosimilmente prima della sera – con la sentenza. Ma possiamo dire fin da ora, qualsiasi sarà la decisione presa, che la vicenda paratie proseguirà tra qualche mese a Milano.

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    Ultima modifica: 24 Maggio 2018

  • Primo giorno di saldi ed è già boom. Oggi è atteso il pienone in città

    Primo giorno di saldi ed è già boom. Oggi è atteso il pienone in città

    Una mattinata un po’ in sordina, poca gente nelle vie del centro e molte di più nei centri commerciali e nei grandi spazi outlet.Poi, dal primo pomeriggio, la folla delle grandi occasioni. Strade pedonali affollatissime e negozi pieni, anche oltre il normale orario di chiusura.Il primo giorno dei saldi 2019 ha funzionato. Parola degli addetti ai lavori, che fino a tardi hanno dovuto fronteggiare l’assalto di chi ha scelto di comprare risparmiando qualcosa.Marco Cassina, presidente di Federmoda Como, non ha dubbi: «I saldi sono iniziati bene – dice al telefono – nonostante il traffico legato ad altri eventi, la gente è arrivata».La partenza, come detto, è stata lenta. «Più deboli le presenze dei clienti al mattino», dice ancora Cassina. Ma poi, nel pomeriggio, la musica è decisamente migliorata. «Fare un bilancio adesso sarebbe però inutile – aggiunge il presidente di Federmoda Como – i conti si chiudono alla fine. Oltretutto, i consumatori sanno bene che non ha più senso affrettarsi come una volta, i negozi hanno tanta merce e difficilmente si corre il rischio di non trovare quello che si cerca».Oggi nel centro storico di Como è atteso un nuovo boom di presenze. «Sarà caotico – immagina Cassina – anche perché è l’ultimo giorno di festa».Di «sensazione buona», a proposito dei saldi, parla anche Giansilvio Primavesi, ex presidente di Confcommercio. «Ho visto tanta gente nei negozi – dice – e per quanto il primo giorno non faccia testo, è del tutto chiaro che la data se l’erano segnata sul calendario». In ogni caso, insiste Primavesi, «i segnali sono stati buoni. Per quanto il mercato stia cambiando rapidamente, soprattutto grazie agli acquisti online, i saldi evidentemente hanno ancora un loro fascino». A Como l’attesa era anche per i clienti svizzeri. «Sono stati abbastanza presenti – dice Primavesi – sebbene da tempo mi sembra che siano più attendisti di una volta. Vogliono vedere, capire di più e confrontare i prezzi».

  • Primaria di Prestino al freddo, bambini trasferiti

    Guasto all’impianto di riscaldamento, anche oggi lezioni alle medie

    Guasto all’impianto di riscaldamento della scuola di via Isonzo, a Como, ieri mattina. Gli alunni sono stati trasferiti in blocco – cinque classi con una terza divisa in due sezioni – alla secondaria “Moro” di via Picchi. Ancora guai quindi per le scuole comunali comasche.Dopo il crollo di una parte di intonaco dal soffitto nell’istituto Marconi di Albate lo scorso 17 dicembre, ieri è stata la volta della primaria “Bianchi” di via Isonzo nel quartiere di Prestino. A causa del blocco della caldaia, i bambini sono stati trasferiti alla secondaria di via Picchi, scortati dalla polizia locale, e lo saranno anche nella giornata di oggi.«I tecnici sono intervenuti subito in mattinata – fanno sapere dal Comune – Sono stati riscontrati un guasto alla linea principale del riscaldamento e uno a quella dell’acqua calda dei bagni».Si conta di riparare i danni entro oggi. E per sicurezza, contrariamente a quanto si pensava in un primo momento, anche nella giornata odierna gli alunni non possono tornare sui loro banchi. Infatti la scuola e poi il Comune hanno fatto sapere che anche oggi i bambini saranno ospiti della scuola secondaria “Moro” di via Picchi 6. L’orario scolastico resta invariato: l’ingresso si svolgerà alle ore 8.05 presso la scuola primaria di via Isonzo e successivamente i bambini saranno accompagnati dai docenti alla scuola secondaria di via Picchi, a piedi. Il servizio mensa è stato garantito regolarmente. Ieri e oggi anche le attività extrascolastiche (ad esempio il corso di Chitarra) si sono trasferiti alla “Moro”, dove ha sede il plesso di cui fa parte anche la “Bianchi”Nel vespaio della primaria di Prestino, che la precedente giunta aveva individuato come sede del centro unico di cottura per le mense (progetto poi accantonato per mancanza di fondi), è stata rilevata, fa sapere il Comune, «un’estesa perdita sull’impianto dell’acqua sanitaria».Una perdita nell’impianto di adduzione principale si era verificata nella scuola di via Isonzo lo scorso settembre.Il cantiere aveva comportato, per varie settimane, la chiusura del cancello principale dell’istituto.

  • Prima sfida di playoff: Cantù sconfitta nettamente a Milano

    Esordio da dimenticare per la Pallacanestro Cantù nei playoff 2018: nella prima gara dei quarti contro Milano è arrivata una netta sconfitta per la formazione di coach Marco Sodini. L’Armani si è infatti imposta con il punteggio di 105-73 dopo essere stata sempre avanti nel match disputato al Forum. L’impianto di Assago, sempre alle 20.30, ospiterà lunedì gara 2, mentre la terza sfida sarà a Desio, in casa dei canturini, mercoledì 16 maggio.

  • Prima finale Challenger dopo sedici tentativi: Arnaboldi a caccia del titolo a Portorose

    Dopo sedici semifinali perse, prima finale in carriera per il canturino Andrea Arnaboldi nel circuito internazionale Challenger Atp di tennis. Il mancino 31enne questa sera alle 20 andrà a caccia del titolo contro il francese Constant Lestienne.

    Teatro della sfida sarà il campo centrale del Challenger di Portorose, in Slovenia. Arnaboldi ha rotto il tabu ieri sera, battendo al termine di tre ore di lotta (un’infinità sul cemento, visto che il match si è concluso in due set) lo spagnolo Adrian Menendez-Maceiras che era favorito in quanto testa di serie numero 3.

    I due si erano affrontati anche la scorsa settimana al Challenger di Segovia, ma a vincere era stato l’iberico per 7-6 7-6. Questa volta invece – al termine di un’altra equilibratissima lotta – a prevalere è stato il tennista brianzolo che si è imposto per 7-6 7-5. Era la sedicesima semifinale della carriera di Arnaboldi, la prima a Genova nel lontano 2007.

  • Prezzi benzina, il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo chiede un monitoraggio per controllare le differenze

    Un monitoraggio sui dati ufficiali e con gli elementi raccolti dalle associazioni consumatori – ma anche dai singoli consiglieri regionali – che aiuti a verificare se e quanto c’è una discrepanza di prezzo della benzina nei comuni limitrofi alle zone di confine con la Svizzera. È quanto è emerso dall’audizione fatta questo pomeriggio, in IV Commissione Attività produttive del consiglio regionale, con l’Assopetroli. «In una scorsa audizione erano state ascoltate le associazioni dei consumatori che ci avevano segnalato la differenza di prezzo nella fascia di confine – fa sapere Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd –. Una differenza tale da inficiare lo sconto della carta carburante e azzerare il vantaggio rispetto al pieno fatto oltre confine». Orsenigo ricorda come da tempo sia evidente una difformità nei prezzi applicati al litro soprattutto a Como: «Vediamo che addirittura nel lecchese i prezzi sono più bassi che da noi con la carta sconto». Dal canto suo, Assopetroli «ha assicurato che i prezzi variano a seconda del marchio, del fatto che le stazioni siano self service o meno, ma che non c’è una reale e sostanziale diversità. A questo punto, è nostro dovere fare una verifica ad ampio raggio che ci dica come stanno davvero le cose – conclude il consigliere Pd –. Inoltre, come Commissione speciale per i rapporti con la Confederazione elvetica abbiamo deciso di approfondire la questione proprio per le implicazioni che comporta con il limitrofo Canton Ticino».