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  • “Ocean’s Eleven” lungo il confine: un tir aspettava a Como il bottino da 50 milioni

    Il buco tra Ronago e la Svizzera da dove la banda voleva scappare

    Si ispiravano alla banda di “Ocean’s Eleven”, film di cui spesso parlavano e che era citato nelle intercettazioni. Proprio come nella pellicola con George Clooney e Brad Pitt, avevano investito soldi –spendendo 40 mila euro– per una apposita apparecchiatura in grado di utilizzare impulsi potenti e sufficienti per mettere fuori uso i sistemi di allarme.

    In questo caso, rispetto al film, nel mirino non erano finiti gli hotel di Las Vegas ma una ditta di Chiasso attiva nel trasporto di valori. Un assalto che nelle intenzioni avrebbe dovuto fruttare unbottino da 50 milioni di euroma che invece ha portato all’arresto di dieci persone originarie della Puglia, tra Cerignola e Foggia.

    L’operazione, di cui abbiamo dato conto ieri, è andata in scena a cavallo del confine, tra Chiasso – dove le forze di polizia elvetiche hanno arrestato cinque persone – Abbiategrasso dove la banda aveva la base operativa in un Bed & Breakfast (qui sono avvenuti altri cinque arresti dei malviventi in fuga) e Como. Nella nostra città era stato parcheggiato – ed era pronto all’uso – un tir con a bordo due persone note alle forze dell’ordine le cui posizioni sono ora al vaglio.

    Secondo il piano la banda avrebbe dovuto scappare da un buco aperto nella ramina (la rete che divide l’Italia dalla Svizzera) aperto in quel di Ronago. Le forse di polizia sono però arrivate prima. In azione i carabinieri della Compagnia di Cerignola, della Compagnia di Abbiategrasso e di Como, la Polizia Cantonale, le Guardie di Confine e la polizia comunale di Chiasso.

  • Occupazione in calo nel Comasco, ma in Lombardia aumenta

    Occupazione in calo nel Comasco, ma in Lombardia aumenta

    Mercato del lavoro comasco in controtendenza rispetto all’andamento regionale: cala l’occupazione e a farne le spese sono soprattutto le donne. Nel rapporto sulle “Tendenze del mercato del lavoro a livello provinciale”, l’ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como ha tracciato il bilancio a fine 2017. Sul territorio lariano il tasso di occupazione è pari al 64,8% (contro il 67,3% regionale), in diminuzione di 1 punto percentuale rispetto al 2016 e in controtendenza rispetto all’aumento registrato invece su scala lombarda (+1%).

    La riduzione del tasso di occupazione riguarda principalmente le donne: la componente femminile, con una contrazione di -1,8%, registra un tasso di occupazione pari al 56,2% (59,3% su base regionale) mentre il tasso di occupazione maschile scende di -0,3 punti percentuali e si attesta al 73,3% (75,1% in Lombardia). Il numero medio di occupati nel 2017 è pari a circa 255mila lavoratori, l’1,2% in meno rispetto al 2016 mentre su scala regionale il dato è risultato in crescita dell’1,7%. La base occupazionale maschile, pari a 146mila lavoratori, è sostanzialmente stabile mentre quella femminile si riduce del 2,8% e conta 109mila lavoratrici.

    In parallelo, anche nel 2017 aumenta in riva al Lario il tasso di disoccupazione, che sale all’8,4% (+1% rispetto al 2016) e si conferma il più alto a livello regionale (6,4% il dato medio lombardo). Cresce soprattutto il tasso di disoccupazione femminile (+1,7%) che si attesta al 9,6% mentre è più contenuto l’incremento del tasso maschile che sale al 7,6% (contro il 7,1% del 2016). Il numero di disoccupati raggiunge quota 24mila unità, con un aumento del 13,2% rispetto al 2016 (-12,8% la media regionale): i disoccupati uomini sono 12mila (+ 6,9%) mentre le donne (12mila come gli uomini) sono aumentate del 20,8%.

  • Occupazione a Como, previsioni di crescita per il prossimo trimestre

    Occupazione a Como, previsioni di crescita per il prossimo trimestre

    Proiezioni positive per l’occupazione in provincia di Como.

    Lo dicono i dati diUnioncamere – progetto Excelsior: nel trimestre settembre-novembre 2018 la crescita della domanda di lavoro, rispetto allo stesso periododell’anno scorso (settembre-novembre 2017), sarà di 1.200 unità.

    Di queste, 230 nell’industria e 970 nei servizi.

    Il contratto a tempo determinato è quello maggiormente prediletto dalle aziende: a Como è in aumento del 5%. Nella provincia lariana sono previste assunzioni con contratti a tempo indeterminato (27%), a tempo determinato (61%), di apprendistato (5%) e con altre formule (4%).

    Il maggior numero di assunzioni a tempo indeterminato si avrà nel settore industriale (36% in provincia di Como).

    Tuttavia, le figure professionali più ricercate in valore assoluto nel mese di settembre 2018 in provincia di Como sono state cuochi, camerieri e altremansioni dei servizi turistici (460 unità).

    Significativo anche il dato previsionale delle assunzioni nel mese di settembre per gli specialisti della formazione e insegnanti (300 a Como).

    SecondoSalvatore Monteduro, segretario generale della Uil di Como e di Lecco, «i  dati sulla domanda di lavoro delle imprese evidenziano da un lato la crescita dell’occupazione complessiva, dato questo positivo, ma dall’altro lato il problema legato all’aumento dei rapporti di lavoro di tipo precario. Ed è soprattutto negativo il dato che riguarda l’utilizzo del contratto di apprendistato, una modalità di assunzione rivolta ai giovani (5% a Como, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017). L’indagine dello studio Exclesior – aggiunge Monteduro – dimostra che il cosiddettodecreto dignitànon ha prodotto una riduzione della domanda occupazionale complessiva come qualcuno temeva. Anche se è prematuro valutare quale siano gli effetti delle modifiche introdotte dalla norma, visto che è previsto un periodo transitorio fino al 31 ottobre per l’applicazione delle nuove norme sui contratti a termine già in corso».

  • Occasioni mancate, ovvietà e degrado

    Occasioni mancate, ovvietà e degrado

    di Lorenzo Morandotti

    Anche la roboante festa di fidanzamento indiana a Villa Olmo è andata in archivio. Costituirà un precedente? In attesa che la storica dimora a lago del capoluogo torni a esprimere chiaramente la propria vocazione pubblica, dobbiamo aspettarci altri eventi simili, con bagaglio al seguito di restrizioni all’accesso e al traffico e conseguenti  polemiche? La politica dovrebbe interrogarsi su questo e prendere  atto che il Lario ha qualche problema a coordinarsi con se stesso, per far leva sui tesori che ha. Vedi, ad esempio, le “Giornate Europee del Patrimonio” sostanzialmente passate in sordina.

    Per carità, niente di nuovo sotto il sole. Ci si muove come sempre in ordine sparso, ognuno cerca legittimamente di far fruttare eredità  ed energie, ci sono eccellenze che brillano di luce propria (ad esempio le storiche ville Carlotta,  Balbianello,  Melzi), altrove a volte arriva il colpo di fortuna (l’evento Dolce&Gabbana, i promessi sposi indiani), la vetrina importante che porta denaro e successo, ma quello di cui si sente sempre la mancanza, con il suo assordante silenzio, è  una visione d’insieme, una regia unitaria che  progetti soprattutto nell’interesse collettivo.

    In assenza della quale non si giustifica ma certo si  comprende  meglio la pervicacia con cui manteniamo aree vaste di degrado che smorzano le luci accese, mortificano la qualità della vita di chi di le abita e sono un pessimo biglietto da visita per ci regala tempo e denaro decidendo di venire a trovarci, magari da molto lontano, magari ammaliato dalla fama che ammanta questi luoghi.

    Ad esempio è mancato qualcuno che dicesse, prima dell’evento e non dopo, che la festa di fidanzamento in stile Bollywood data la presenza  di centinaia di invitati non poteva certo essere a costo zero sulla bilancia dei decibel  e che quindi sarebbe stata conseguenza necessaria, per i non invitati, sopportare un po’ di baccano e di giochi pirotecnici. D’altra parte, provate a dormire in albergo sul lungomare a Rimini d’estate, senza tappi nelle orecchie: il modello di sviluppo lariano a cui si guarda sarà sicuramente altro, vero?

    Altre ovvietà sarebbero da rimarcare, ad esempio che sulle sponde  di un lago visitato e abitato da vip forse non starebbe male una fiera nautica. Cosa facilissima da dire ma complicata da attuare, ne convengo (meglio orientarsi sul lusso o sui mercati popolari? Tecnologia o tradizione?), ma  guarda caso l’ultimo ad aver sollevato il tema è il Museo della Barca Lariana di Pianello, tornato a navigare dopo 18 anni di stop. Altra ovvietà. Giorni fa ho fatto osservare  alla presidente del Palio del Baradello Laura Bordoli che avendo pressoché in contemporanea due manifestazioni legate al passato, ossia  il Palio del Baradello e la fiera patronale di Sant’Abbondio  (quindi non  epoche distanti fra loro come il Pleistocene e Risorgimento), la città  di Como forse potrebbe unire i due cartelloni, mantenendone naturalmente le identità, in un unico pacchetto promozionale. Di fatto il  contenuto  è rivolto allo stesso pubblico che in questi tempi decreta sempre più favori alle manifestazioni che rievocano storia e radici. La presidente ha convenuto che sarebbe proprio ora.

  • Obblighi e vantaggi del Natale in città

    Obblighi e vantaggi del Natale in città

    di Giorgio Civati

    A chi giova? Chi trae vantaggio da una Como invasa da auto e persone per le feste natalizie? La Città dei Balocchi, le casette di prodotti più o meno tipici, l’illuminazione e tutto il contorno che da decenni caratterizzano il capoluogo lariano da inizio dicembre all’Epifania sembrano sempre più un obbligo che un vantaggio, una promozione dell’immagine della città.

    È proprio così? O, quanto meno, è un vantaggio con questi numeri di presenze e questo caos? Ovviamente è difficile dare una risposta, ma una riflessione va almeno tentata. Specie in questi giorni in cui il territorio sta evidenziando criticità forse impreviste ma non imprevedibili.

    L’idea di bloccare gli accessi alla convalle, o quanto meno di regolamentarli, per esempio, ha una sua logica. Ma altrettanto logico ed evidente è il diritto di muoversi, anche in auto, per quanti dei balocchi e delle luci si interessano poco. Così come doveroso è considerare anche, per esempio, le emergenze prima di bloccare una città. Illogica ci appare invece la presunzione di “insegnare” a posteggiare e a muoversi con i mezzi pubblici, in una manciata di giorni, alla gente.

    Non è però questa la riflessione di base che ci sembra importante: ci penseranno gli amministratori pubblici, forse, chissà.

    Sempre a loro, però, toccherebbe anche chiedersi, appunto, se la Città dei Balocchi non è anche un po’ “scappata di mano” anno dopo anno. E se serve davvero alla città, così com’è diventata. Serve ai commercianti? Forse, ma nemmeno troppo: una massa di persone che gironzolano con il naso all’insù, a guardare luci e luminarie, rappresenta davvero business e potenziali vendite?

    E, ancora, auto in colonna – lente, non ferme, spiegavano qualche giorno fa dal Comune, come a dire che al peggio non c’è mai fine – senza possibilità di sosta sono potenziali clienti dei negozi cittadini?

    Se, probabilmente, in qualche maniera gli esercizi pubblici traggono vantaggio da questa invasione dicembrina, la città nel suo complesso ci guadagna? Immagine, risonanza, fascino?

    Può essere, ma  in maniera inferiore al matrimonio di un magnate indiano o a un evento di Dolce & Gabbana che portano il nome di Como nel mondo intero. Anche perché la famigliola che arriva a rimirare le luci magari acquisterà qualche regalo, probabilmente berrà un paio di cioccolate, forse si fermerà per una pizza, ma volete mettere con l’indotto di una festa da favola messa in piedi dal magnate internazionale?

    Ovviamente gli organizzatori sono entusiasti delle presenze sempre in crescita. Ma loro non sono la città.  Ripensare alla Como natalizia, insomma, forse si può fare. Anzi, è doveroso. La Città dei Balocchi si è sempre fatta, si dovrà fare anche l’anno venturo e quell’altro ancora. Ma come?

  • Obbliga la figlia a mettere il velo e a non vestirsi all’occidentale: il padre in aula

    Obbliga la figlia a mettere il velo e a non vestirsi all’occidentale: il padre in aula

    Obbligava la figlia a indossare il velo. Non accettava che si mostrasse con le foto su Facebook, oppure che indossasse gonne o si vestisse troppo all’occidentale. Anni di minacce e violenze che una giovane del Canturino, di origine marocchina, ha denunciato con una mail ai servizi sociali chiedendo aiuto. Fatti che risalgono al novembre 2013, che hanno poi portato all’apertura di una inchiesta per maltrattamenti in famiglia a carico del genitore ora finito a processo di fronte al giudice monocratico di Como, Nicoletta Cremona. La prima udienza si è tenuta ieri mattina in Tribunale. La ragazza – che all’epoca della mail di richiesta di aiuto ai servizi sociali aveva 14 anni – si trova ora in una struttura protetta in compagnia della madre. Una volta sentita dai servizi sociali, la giovane aveva sminuito le sue disavventure parlando invece delle vessazioni subìte a sua volta dalla madre. Tutto materiale poi confluito nel capo di imputazione che la Procura di Como ha formalizzato a carico del padre, ora a processo per i maltrattamenti in famiglia.

  • Nuovo parcheggio nell’ex Stecav. La proposta bocciata dal consiglio

    Nuovo parcheggio nell’ex Stecav. La proposta bocciata dal consiglio

    Bocciata la proposta di realizzare un nuovo parcheggio nell’area ex Stecav, in viale Innocenzo a Como. I consiglieri comunali della lista Rapinese Sindaco avevano presentato una mozione per chiedere la sistemazione dell’area, attualmente occupata da un numero ridotto di posti auto a pagamento, in modo da poterla trasformare in un’area di sosta più capiente, al servizio dei cittadini che necessitano di raggiungere il centro città. La proposta è approdata ieri sera sui banchi di Palazzo Cernezzi per la discussione, con esito finale negativo nonostante il voto a favore dei diversi gruppi dell’opposizione.Almeno in teoria inoltre, anche la stessa maggioranza sarebbe favorevole all’idea dell’area di sosta nella ex Stecav, un tema già affrontato in particolare dopo lo stop al progetto del parcheggio a ridosso delle mura di viale Varese. In aula però, ieri sera, l’assessore ai lavori Pubblici Vincenzo Bella è intervenuto per confermare il parere favorevole all’idea dell’area di sosta in viale Innocenzo, ma subordinando il progetto all’approvazione del piano del traffico, documento il cui iter non si è ancora completato.Il voto della maggioranza sulla mozione della lista Rapinese Sindaco è stato dunque negativo.«Una motivazione che non ci ha affatto convinti – hanno sottolineato i consiglieri che hanno presentato la proposta – Se la maggioranza fosse stata favorevole al parcheggio avrebbe dovuto votare il documento che poi sarebbe stato recepito nel piano del traffico». La ex Stecav è attualmente occupata come detto da alcuni parcheggi e da un magazzino della Croce Rossa, ma gran parte dell’area è inutilizzata.«È uno spazio ampio, in una posizione strategica a ridosso del centro che sarebbe giusto utilizzare come parcheggio», era stata l’idea dei firmatari della mozione uscita dal consiglio comunale con servito un due di picche. Tradotto: bisognerà attendere.

  • Nuovo medico di base a Maslianico e Cernobbio

    Nuovo medico di base a Maslianico e Cernobbio

    Da domani, 1° aprile prende servizio un nuovo medico di medicina generale tra Maslianico e Cernobbio, si tratta della dottoressa Maria Colavita. La nomina segue le dimissioni del dottor Giovanni Fasola.Tutti gli assistiti del dottor Fasola dovranno effettuare la scelta di un nuovo medico tra quelli non massimalisti operanti nel medesimo ambito territoriale.

    I moduli per la richiesta si possono scaricare anche online collegandosi al sitowww.asst-lariana.itseguendo il percorso: Servizi Territoriali -> Sede ed orari dei Servizi -> Como-> Ufficio Scelta e Revoca -> Modulistica.

    Altrimenti all’ufficio scelta e revoca dell’Asst Lariana di Como, Via Croce Rossa 1 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8:15 alle ore 12:30, mercoledì dalle ore 8:15 alle ore 15:30).I moduli dovranno pervenire alla Segreteria dell’Area Territoriale Lariana Ovest, mediante una delle seguenti modalità :• via e-mail all’indirizzocureprimarie.como@asst-lariana.it;• via fax componendo il numero telefonico 031 370702;• posta ordinaria indirizzata a Ufficio Scelta e Revoca via Croce Rossa, 1 – 22100 Como;• consegna presso Asst Lariana sede di Como, Via Croce Rossa 1

  • Nuovo lungolago, i lavori saranno senza impatto per comaschi  e turisti.  La  carreggiata non si restringerà

    Nuovo lungolago, i lavori saranno senza impatto per comaschi e turisti. La carreggiata non si restringerà

    La soddisfazione è grande. Gli anni interminabili che hanno caratterizzato le vicissitudini del lungolago sembrerebbero ormai alle spalle, almeno nelle parole dei politici protagonisti della presentazione della nuova passeggiata. L’intervento, come specificato, si concluderà nell’aprile del 2022, in concomitanza con le nuove elezioni comunali, elemento da non trascurare. «Offriremo una soluzione definitiva al problema delle esondazioni del lago, riducendo al minimo l’impatto su tutta l’area di cantiere durante il quale il flusso viabilistico resterà immutato, quello pedonale sarà messo in assoluta sicurezza e non verrà ridotta l’attività della Navigazione», ha detto Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia con delega agli Accordi di programma.E subito si scende nei dettagli. «Il piano di cantierizzazione redatto – ha spiegato Sertori – verrà suddiviso in fasi al fine di garantire ai cittadini la massima fruizione pedonale delle aree del lungolago e una invariata viabilità stradale. Di fatto l’intero marciapiede di Lungo Lario Trieste e Lungo Lario Trento sarà utilizzabile e non vi sarà nessun restringimento della carreggiata. Sono soddisfatto del progetto, frutto di un lavoro sinergico e continuo tra Regione, Infrastrutture Lombarde e Comune di Como. Sono assolutamente certo che i cittadini comaschi, e non solo, sapranno apprezzare il loro nuovo lungolago».Grande soddisfazione anche del sindaco di Como, Mario Landriscina, accompagnato durante la presentazione dall’assessore Vincenzo Bella (Lavori pubblici). «È stato un lavoro di squadra entusiasmante. La nostra volontà da subito è stata quella di restituire il lungolago ai comaschi. Ci saranno, come ovvio, delle critiche. Sono abituato ma non mi tirerò indietro. In ogni caso oggi stiamo illustrando un qualcosa che finalmente potrà restituire ai comaschi la loro passeggiate», ha detto il sindaco. E sull’arredo urbano è intervenuto l’assessore Bella. «Sul fronte di ciò che andrà giustamente ad abbellire la passeggiata stiamo già lavorando. Ovviamente è ancora presto per dire cosa sarà realizzato ma le idee ci sono e le stiamo valutando. Utilizzeremo delle finiture architettoniche semplici che rispettino la bellezza dei luoghi. La passeggiata sarà una lavagna bianca su cui andare a disegnare la nuova città. E per limitare i disagi futuri alla viabilità abbiamo previsto in ogni caso che i materiali, una volta selezionati, arriveranno sulla passeggiate via lago», ha detto sempre l’assessore Bella.

  • Nuovo Infopoint turistico: Verdi, Pd e Svolta Civica all’attacco

    Nuovo Infopoint turistico: Verdi, Pd e Svolta Civica all’attacco

    Appena inaugurato e presentato alle guide del territorio e già diventa un caso politico. I rappresentanti in Comune di “Ecologisti reti civiche”, Partito Democratico e Svolta Civica ieri sono partiti all’attacco con un comunicato unitario del neonato Infopoint turistico comunale di via Albertolli angolo piazza Gobetti. «Con i cartelli abbiamo toccato il fondo» commentano i consiglieri comunali Elisabetta Patelli, Stefano Fanetti e Maurizio Traglio«Hanno voluto a tutti i costi mortificare un Info Point che funzionava, realizzato con la dovuta cura estetica e architettonica e posizionato al Broletto, nel cuore pulsante del centro storico – si legge nel documento – Dopo aver eliminato l’insegna frettolosamente, hanno impiegato mesi per aprirne uno nuovo, nella ben poco visibile via Albertolli. L’apertura è arrivata a ridosso di Ferragosto, quando la stagione turistica comasca inizia, come tutti sanno, a Pasqua. Un ritardo che sarebbe ridicolo se non fosse una mancanza gravissima».E poi la stoccata finale. «Pensavamo di aver toccato il fondo, ma quando abbiamo visto la cartellonistica che dovrebbe segnalare l’Info Point abbiamo capito che non c’è fine al peggio. Simili fogli di carta scocciati alle pareti alla bell’e meglio non si vedono più nemmeno nella più modesta delle festicciole di campagna». E ancora: «Sarebbe questa la Como turistica che ha in mente l’amministrazione Landriscina? Alla faccia del l’eccellenza, della qualità e persino del semplice buon gusto. Qui, purtroppo, abbiamo a che fare soltanto con pressapochismo e improvvisazione».L’assessore al Turismo e alla Cultura Simona Rossotti, interpellata per una replica, ha preferito non commentare.Non è ancora stata decisa, da parte della giunta, la funzione del precedente sportello di piazza Grimoldi inaugurato tre anni fa sotto il Broletto: tra le ipotesi c’è una funzione culturale, legata appunto alla struttura comunale accanto al Duomo.