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  • Il festival musicale di Bellagio è aperto per Ferragosto

    Il festival musicale di Bellagio è aperto per Ferragosto

    Aperto per Ferragosto, quest’anno ilFestival di Bellagio e del lago di Comooffre agli appassionati di musica di qualità sette giorni di emozione con una serie di concerti che toccano i monti e il lago.Al giro di boa dell’estate il Festival arriva con una grande energia costruita dalle due orchestre, I Pomeriggi musicali e la Bellagio Festival Orchestra, che stabilmente hanno riempito, da giugno, e riempiranno l’agenda degli appuntamenti. Un calendario tutto gratuito di emozioni in musica che quest’anno si allunga fino al 6 ottobre con nuove date anche a Tremezzina a dare il benvenuto all’autunno. Ma intanto, avanti, andante e con brio, con la seconda parte dell’estate ed una serie di altri 10 concerti fra Bellagio e “quel ramo del lago”, ma non solo.

    Domani alle 21 sarà Ferragosto ai piedi della Grignetta con un’intera orchestra, l’”Estudiantina vogherese”che, compiuti 101 anni di attività, arriva dall’Oltrepò, per portare ai piedi delle Prealpi più famose di Lombardia il ritmo deimandolini elachitarradi Federico Lisandria che spaziano dal repertorio classico, a quello lirico, a quello etnico. Accanto a pezzi strumentali di grande impatto come l’IntermezzodiCavalleria Rusticanadi Pietro Mascagni o ilPreludioall’atto primo diLa Traviatadi Giuseppe Verdi, ecco le più celebri arie daDon Giovannidi Wolfang Amadeus Mozart eGianni Schicchi.Ed ancora il grande “pop” made in Napoli con canzoni, fra le altre, comeO surdato nnamurato,I te vurriaeTorna a surriento, accompagnati dal baritonoMarco Raimondie dal sopranoElisabeth Nosotti.

    Programma completo suwww.bellagiofestival.com.

  • Il fascino dell’eclissi di luna incanta i comaschi

    Il fascino dell’eclissi di luna incanta i comaschi

    Uno spettacolo della natura che ha coinvolto anche i comaschi e i tanti turisti in questi giorni sul Lario, tutti rivolti verso il cielo per assistere all’eclissi di luna più lunga del secolo. Sono stati molti quelli che hanno scelto luoghi lontani dalla luci della città per osservare meglio il fenomeno. Dal Bolettone all’osservatorio di Sormano, dalla Sighignola in Valle Intelvi alle romantiche rive del lago. Ma c’è anche ci si è seduto in relax sul balcone di casa e  si è goduto un momento indimenticabile, una serata che rimarrà unica nei ricordi di chi l’ha vissuta.

    Nella gallery, l’eclissi di luna ritratta dal nostro fotografo Antonio Nassa.

  • Il  Fai lariano cresce con nuovi Comuni

    Il Fai lariano cresce con nuovi Comuni

    Venerdì 14 settembre ci sarà un evento speciale organizzato con la delegazione del Fondo Ambiente Italiano di Como. Un  aperitivo presso Villa Parravicino Sosnovsky (foto) di Erba dove, a partire dalle 18.30, si  festeggerà il passaggio di  Asso, Barni, Caglio, Canzo, Eupilio, Lasnigo, Longone al Segrino, Magreglio, Pusiano e Valbrona nella delegazione lariana. L’evento è aperto sia a iscritti che a non iscritti. Cambia solo la tariffa di ingresso, 30 e 35 euro. Info suwww.faiprenotazioni.it.

  • Il drammatico schianto di Parè. Scuola di Grandate in lutto  «Lassù serviva un’artista»

    Il drammatico schianto di Parè. Scuola di Grandate in lutto «Lassù serviva un’artista»

    Un lutto enorme, che la dirigente e gli insegnanti della scuola media di Grandate hanno dovuto spiegare ai ragazzi. La loro maestra di Arte non c’era più, portata via da un drammatico incidente stradale avvenuto nella serata di mercoledì a Parè.A perdere la vita Daniela Porta, 48enne di Cavallasca, che era in moto assieme al marito, 50enne. Quest’ultimo è ancora ricoverato all’ospedale Sant’Anna di San Fermo.Ieri è uscito dalla Rianimazione. In un primo momento si era temuto il peggio anche per lui.Niente da fare invece per la maestra Daniela, morta sul colpo dopo essere finita contro un camion. La ricostruzione dell’accaduto è affidata ai carabinieri di Faloppio. La Procura di Como ha intanto disposto l’autopsia e aperto un fascicolo per far luce sull’accaduto. Ma ieri, come detto, alla scuola di Grandate è stato il giorno del lutto. Gli alunni sono stati riuniti ed è stato loro spiegato cosa era avvenuto. La dirigente scolastica, Raffaella Piatti, ex compagna di classe della vittima, ha poi scritto un messaggio che è rimasto sulla bacheca del sito Internet dell’Istituto comprensivo Cucciago, Grandate, Casnate.«C’è chi penserà che Lassù ci fosse necessità di un’Artista…», è il titolo. «Ma oggi – prosegue la lettera – l’intera comunità scolastica del nostro Istituto è sgomenta perché la professoressa Daniela Porta ci ha lasciato».«Dispongo, in accordo con i docenti tutti, la possibilità di sospensione delle attività didattiche dell’Istituto: nel plesso di Grandate lo sforzo di tutti noi è teso a condividere e contenere il dolore».Il ricevimento dei docenti è stato sospeso per tutta la settimana. «Sin d’ora stiamo operando per consentire a tutti di partecipare alla cerimonia funebre. Da parte mia un abbraccio materno a tutti gli studenti di Daniela, mia compagna di liceo, ai docenti e ai collaboratori, per lo sforzo che stanno umanamente compiendo».

  • Il dramma di Nesso: il secondo sub ha lasciato la camera iperbarica

    Il dramma di Nesso: il secondo sub ha lasciato la camera iperbarica

    Buone notizie dal Niguarda di Milano. Il sub che domenica mattina è rimasto coinvolto – con l’amico poi deceduto – nella drammatica immersione di fronte a Nesso, è uscito dalla Terapia Iberbarica. Le sue condizioni sono dunque buone.

    Rimane l’osservazione da parte dei medici, ma già nelle prossime ore potrà essere sentito dai carabinieri di Pognana per raccontare quanto avvenuto a circa 60 metri di profondità quando erano iniziati i problemi all’amico poi deceduto.

    A nulla era valso infatti in disperato tentativo del compagno di immersione di riportare a galla il 47enne di Veleso. La Procura di Como ha aperto un fascicolo sull’accaduto. L’attrezzatura è stata posta sotto sequestro.

  • Il disco “Saudalgia” a Lanzo Intelvi

    Il disco “Saudalgia” a Lanzo Intelvi

    Sergio Fabian Lavia, musica in quadrifonia. Chitarrista, compositore, performer e sound designer nato a Buenos Aires, Sergio Fabian Lavia, di Menaggio, è un musicista poliedrico. I suoi interessi musicali spaziano principalmente dalla musica classica, contemporanea e le nuove tecnologie, alla musica popolare dell’Argentina e del Brasile. Ha pubblicato un nuovo dvd accompagnato da un cd e da un libro, “Saudalgia – classical guitar & electronics”. La musica è stata creata originariamente in quadrifonia e può essere ascoltata con il cd stereo o dvd con il sistema surround 5.1. I testi dell’argentino Fabián Beltramino illustrano l’ascolto delle opere. Il libro include testi, immagini e spartiti. Il disco verrà presentato in concerto il 1° agosto a Villa Turconi di Lanzo Intelvi in via Novi con doppio appuntamento, alle 18 e alle 19. Ingresso libero.

  • Il direttore generale dell’Asst Lariana: «Menaggio non sarà depotenziato»

    Il direttore generale dell’Asst Lariana: «Menaggio non sarà depotenziato»

    «L’ospedale di Menaggio resterà un presidio per acuti e manterrà il Pronto soccorso su 24 ore». È la linea d’azione annunciata dal nuovo direttore generale dell’Asst Lariana Fabio Banfi, ieri mattina a Menaggio per incontrare i sindaci Michele Spaggiari (Menaggio), Piera Antonella Mazza (Carlazzo) e Mario Pozzi di Centro Valle Intelvi, Lucas Maria Gutierrez, direttore generale dell’Ats Insubria, e i dipendenti del presidio. Il direttore generale ha poi visitato la struttura e le sedi dei servizi territoriali.Dal primo gennaio infatti sono tornati a far parte dell’Asst Lariana l’ospedale “Erba-Renaldi” di Menaggio e i servizi socio sanitari e psichiatrici del Medio Lario. L’obiettivo è arrivare a predisporre il piano di riorganizzazione nei prossimi tre mesi, dopo un’analisi delle criticità e dei punti di forza A breve intanto saranno avviati una serie di incontri nel presidio e sarà attivato un tavolo permanente con le rappresentanze politico-istituzionali del territorio, l’Ats e le altre strutture sanitarie della zona in un’ottica di rete.

    «L’ospedale di Menaggio – ha dunque detto Banfi – manterrà la sua vocazione di presidio per acuti e non sarà derubricato o depotenziato. Manterrà anche il Ps operativo sulle 24 ore, alla luce anche degli oltre 10mila accessi registrati nel 2018».

  • Il delirio di onnipotenza generato da Internet

    Il delirio di onnipotenza generato da Internet

    di Adria Bartolich

    In un video reperibile in Rete, le Iene intervistano i terrapiattisti, cioè individui  con un livello d’istruzione limitato  che dissertano, senza averne la competenza, di scienze, fisica, astronomia.

    Sfatiamo qualche mito.  Non siamo tutti uguali. O meglio, lo siamo per i diritti umani, ma non sul resto.  C’è chi capisce e chi non capisce. C’è chi ha studiato , ha cercato di comprendere con applicazione fatti ed  eventi, di approfondire gli argomenti, e chi no.  Ed è  un dovere  sociale dirlo; non bisogna farsi prendere dalla pietà o dalla buona educazione. Nel  “Questo lo dice lei” dell’uomo qualunque , senza merito né conoscenze adeguate, che pretende di azzerare  anni di studio e applicazione  e decenni di storia dell’umanità, con una battuta,  c’è tutto  il delirio  di onnipotenza che l’accesso generalizzato al web stimola. A costoro bisogna dire  “Taci, non sei in grado”.

    Se una persona spara scemenze  è un dovere civico sottolinearlo e smontare le sue tesi folli. Sostenere  che a volte la scienza e le sue applicazioni abbiano  delle storture da correggere è di  buon senso, prendere la scienza a mazzate significa predicare il ritorno all’oscurantismo.

    E certamente non si correggono le esagerazioni con il ritorno alla cabala. Non si può assistere indifferenti al massacro  di  migliaia di anni di storia del pensiero scientifico,  azzerati in un secondo da una congrega di ignoranti i quali, alle prese con qualcosa che non capiscono (la formula complicata) concludono  che sia sbagliata la  formula . O come i bambini, filtrano tutto con la loro risibile esperienza personale: vanno sulla collina norvegese e vedono l’Australia.  Perciò la terra è piatta.

    Prendi un semianalfabeta, lascialo libero di scopiazzare qua e là su Internet, aprigli una pagina sui Social e costui elargirà perle di saggezza all’umanità. Dirgli che è ignorante non è maleducazione. È riportarlo alla realtà. Dobbiamo farlo. E poi c’è  l’onnipresente  e paranoico complotto massonico. Tutto trama contro di noi, tranne il web: sacralizzato,  luogo della purezza e della libertà. Sì , sempre quello, dove una bufala diventa una verità assoluta solo perchè ripetuta continuamente. Proprio perchè è così dobbiamo essere vigili, altro che rispetto delle sensibilità. Deve esserlo soprattutto  la scuola, in quanto comunità educante. “Questo lo dice lei”. Come se tutti fossero  sullo stesso piano solo perchè parlano a un pubblico qualsiasi. Non è così. Se vi siete fatti un mazzo tanto  nel tentativo di capire la geometria o la matematica o semplicemente avete dato per buono che la formula  E=mc² fosse corretta solo perchè enunciata da un genio, ribellatevi. Perchè passare dall’epoca dei lumi a quella dei lumini è un attimo.

  • Il debito pubblico e il concorso di colpa

    di Giorgio Civati

    Ma cos’è il debito pubblico? La cifra la sappiamo più o meno tutti, 2mila e 300 miliardi di euro, 2.342 a luglio scorso, per l’esattezza. Una cifra mostruosa, che qualcuno si diverte a dividere per il numero degli italiani attribuendone a ciascuno una parte, che molti nemmeno riescono a immaginare e che altri proprio non considerano, o meglio considerano problema “altrui”. Ma la domanda è un’altra: cos’è questo debito? Tecnicamente rappresenta la differenza tra entrate e uscite dello Stato, più alte queste ultime, e quindi i soldi presi a prestito dall’Italia per “funzionare”, e cioè pagare stipendi dei dipendenti pubblici, aggiustare strade (quando lo fanno, ma questo è un altro discorso…), garantire sicurezza e investimenti, infrastrutture e via di questo passo. Come per una qualsiasi azienda o famiglia, indebitarsi in sé non è un male: capita, lo si fa piuttosto spesso. Entro certi limiti. I problemi però sono almeno un paio. Il primo riguarda i livelli di debito, le cifre, i relativi interessi. Qualunque piccolo imprenditore sa bene che se chiede ventimila euro a una banca per cambiare il furgone deve essere in grado di restituirli, deve cioè “valere” come debitore, e poi dovrà pagare gli interessi: saranno più alti meno è solida la sua attività e i suoi conti. Ecco, di questi tempi l’Italia appare sempre di più come un imprenditore malmesso e malandato. Non è una novità, nei decenni è accaduto spesso, ma questo non toglie che la situazione potrebbe diventare ancora più difficile. Perché, se cala la voglia di acquistare Bot, Btp e Cct, all’Italia – cioè a noi tutti – tocca pagare interessi più alti. Togliendo risorse ad altre iniziative, investimenti, assistenza alle fasce più deboli. Altro problema: non è proprio vero che l’Italia si è indebitata “solo” per far funzionare la macchina pubblica. Lo ha fatto, nei decenni, anche per guadagnare consensi e per ingraziarsi l’elettorato. Lo hanno fatto tutti da più di quarant’anni: le statistiche sul debito pubblico evidenziano infatti governi di tutti i colori e gli schieramenti, politici di ogni genere e ideologia. Così fan tutti, verrebbe da dire. È vero, ma occorre non dimenticare che in quel “tutti” ci siamo anche noi. Che l’abbiamo lasciato fare, che non ci siamo preoccupati né indignati, anzi magari ne abbiamo goduto contenti nel nostro piccolo. In un concorso di colpe che ci ha portato alla situazione attuale.

  • Il Conservatorio senza spazi costretto a rinunciare agli studenti. Il direttore: «Dateci un teatro»

    Il Conservatorio senza spazi costretto a rinunciare agli studenti. Il direttore: «Dateci un teatro»

    Il Conservatorio di Como – presto avrà accreditato nuovo corso di audiovisivi e sound design in convenzione con l’Università dell’Insubria – scoppia di salute e chiede spazio. Di recente, è stato costretto a dire no a 135 cantanti quest’anno, proprio per mancanza di spazi. «Abbiamo bisogno di un teatro, dateci un teatro» è l’appello alla città lanciato  durante la conferenza stampa di presentazione delle attività autunnali dal direttore Carlo Balzaretti.Il riferimento esplicito era al destino dell’ex Politeama, cineteatro che il Comune ha ereditato tredici anni fa. C’è un accordo tra Comune e Conservatorio siglato quest’anno per salvare la struttura dal degrado; il presidente dell’istituto musicale di via Cadorna Enzo Fiano spera di raccogliere entro due anni e mezzo i 4 milioni di euro necessari al restauro.«Il presidente si dice ottimista, è in anticipo sulla tabella di marcia nel reperimento fondi. Quest’estate – dice il direttore Balzaretti – ci sono state notizie non confermate di un destino del Politeama legato al mondo della moda, ma Comune e governance del Conservatorio confermano la volontà di dare la struttura al Conservatorio proprio per valorizzare la sua offerta formativa e i tanti spettacoli che riusciamo a produrre e a proporre alla città. Basti dire che il 20 ottobre riusciamo a proporre per la prima volta nella nostra storia due opere, ma in forma cameristica perché nel nostro auditorium in via Cadorna lo spazio posti è limitato. Sono due prove finali, da noi la produzione è sempre intimamente connessa con la didattica, è la concretizzazione di quello che si fa in classe».«Vi sono ipotesi di lavoro che prevedono un anno per la ricerca dei fondi», aveva sostenuto in aprile Fiano.«Gli spazi attuali della nostra struttura sono troppo piccoli. Svolgiamo molte attività, anche innovative; con la possibilità di poter utilizzare il Politeama potremmo attrarre più studenti, non soltanto del nostro Paese, ma anche stranieri. Penso in particolare alla Cina. Sarebbe un trampolino di lancio internazionale per Como e darebbe la possibilità di potenziare notevolmente la nostra offerta e di fare nuove produzioni e composizioni».