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  • I ladri non vanno in vacanza: gli utili suggerimenti delle forze dell’ordine

    I ladri non vanno in vacanza: gli utili suggerimenti delle forze dell’ordine

    In vista della vacanze, la Polizia cantonale ticinese  ha proposto un documento con una serie di consigli e accorgimenti che, ovviamente possono essere presi in considerazione da tutti i cittadini anche da questa parte del confine.

    Rinnoviamo l’invito alla popolazione a mettere in pratica semplici accorgimenti – è scritto nel documento –  a vigilare sulleproprietà dei vicini e a comunicare tempestivamente movimenti sospetti alla Centrale operativa (in Italia il numero per le emergenze è il 112) per lottare ancor più efficacemente contro il fenomeno dei furti con scasso.Oltre ad aver controllato tutti i dettagli del viaggio ed in particolare la validità dei documenti,in occasione delle vacanzeè buona cosa affidare l’incarico a vicini/parenti/conoscenti di svuotare periodicamente la cassetta delle lettere, di aprire e chiudere le tapparelle o persiane, di accendere alla sera la luce per non dare l’impressione che l’abitazione sia abbandonata. Se non avete nessuno che possa svolgere l’attività di controllo dell’abitazione: sospendete la consegna della posta; installate un timer per l’illuminazione interna, la radio o la Tv; avvisate i vicini o una persona di fiducia della vostra assenzaImmediatamente prima della partenza: depositate gli oggetti di valore e documenti in cassaforte o nella cassetta di sicurezza inbanca; chiudete finestre, box, cantina e porte finestra del balcone; chiudete il cancello del giardino con il chiavistello, mettete in luogo sicuro gli attrezzi da giardino; controllate che i lucernari siano chiusi e i tendoni arrotolati.Quando lasciate la vostra abitazione ricordatevi di: chiudere tutte le porte e mettere in funzione l‘allarme.Cose da non fare assolutamente:non inserite il messaggio sulla segreteria telefonica per informare della vostra assenza; non postate la vostra assenza su Facebook o altri social network.Durante il viaggio vi sono ulteriori accorgimenti da mettere in pratica.Ad esempio negli Internet Cafè e reti  WiFi pubbliche non protette, non effettuate mai operazioni bancarie e non digitate mai i dati delle vostre carte di credito.  I luoghi turistici affollati sono inoltre tra i punti preferiti dai  borseggiatori che operano spesso in gruppo. In particolare le signore devono stringere la borsa saldamente sottobraccio o tenerla sotto un indumento mentre per gli uomini è consigliabile tenere il portafogli in una tasca anteriore dei pantaloni. Meglio portare lo zaino contenente valori davanti a sé e non sulla schiena (pericolo di furto col taglierino). Spintoni o goffe manovre di distrazione dovrebbero alletarvi.

  • I commercianti: “Quanto si accendono le luci possiamo chiudere i negozi”

    I commercianti: “Quanto si accendono le luci possiamo chiudere i negozi”

    Commercio e Città dei Balocchi, un connubio difficile. Se infatti è vero che la manifestazione natalizia attira in città migliaia di visitatori e potenziali acquirenti è altrettanto vero che non sempre queste persone entrano nei negozi del centro. Anzi. «Dipende molto dalla tipologia di negozio – dice Marco Cassina, commerciante di piazza Duomo e presidente di Federmoda di Confcommercio Como – Per gli esercenti più “tradizionali” devo dire che all’accensione delle luci si potrebbero tirare giù le serrande. Non è una critica alla kermesse che ha indubbi meriti, ma è un fatto incontrovertibile. Potremmo infatti tranquillamente chiudere i negozi intorno alle 17. Da quel momento in poi nessuno si interessa più alle vetrine e men che meno pensa di entrare a fare acquisti».

    La città in questi primi weekend natalizi – come noto – è stata letteralmente invasa da comaschi e visitatori in arrivo da fuori città che hanno preso d’assalto il centro. «Si tratta ovviamente di persone che hanno tutto il diritto di godersi la città illuminata, facendo magari piccoli acquisti di oggettistica a buon mercato tra i 5 e 10 euro. E sicuramente quella tipologia di negozi ha un deciso incremento nel giro d’affari. E si tratta di una situazione che si ripete immutata non solo nel periodo natalizio ma anche durante l’anno. Purtroppo però noi non abbiamo lo stesso ritorno positivo», aggiunge Cassina che spiega anche come ci sia un ulteriore effetto negativo derivante dall’invasione di strade e piazze cittadine.«Parlo per la mia esperienza personale, anche se diversi colleghi mi hanno segnalato lo stesso problema, ma in questi fine settimana, sempre all’approssimarsi dell’accensione delle luci, ci sono decine di persone che si appoggiano alle vetrine del negozio, che occupano lo spazio dell’ingresso con la schiena però rivolta a quanto esposto, per vedere le proiezioni e le luci sui monumenti. Impedendo di fatto l’accesso. Ecco perché dicevo che arrivata una certa ora per noi sarebbe identico se decidessimo di chiudere», spiega Cassina che sottolinea anche la necessità di rivedere alcune caratteristiche dell’evento. «Anche per quanto riguarda le casette che vendono prodotti, va detto che sempre più spesso gli oggetti e i cibi in commercio sono gli stessi che si ripetono più volte nei diversi spazi espositivi. Forse sarebbe ragionevole dare la priorità alle attività locali, del territorio», chiude il presidente di Federmoda di Confcommercio Como.Sul tema interviene anche Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como. «Paghiamo innanzitutto l’assenza del posteggio Ticosa. Poi, alcune strategie vanno assolutamente riviste: dalla cartellonistica che invita a lasciare l’auto nei posteggi di cintura, insufficiente, ai percorsi della navetta dall’autosilo Valmulini, che secondo noi dovrebbe passare da via Milano, anche per dare visibilità al quartiere. Il vero problema è riuscire a canalizzare chi arriva da fuori, rendere il trasporto pubblico più efficiente e spalmare gli eventi di Natale su una porzione più ampia della città. Dal punto di vista commerciale, l’anno prossimo chiederemo agli organizzatori della Città dei Balocchi di coinvolgere il commercio locale nel mercatino: vorremmo che fosse un veicolo di promozione dei prodotti esistenti sul nostro territorio».

  • I commercianti: «Piazza Roma, chiediamo un atto di coraggio»

    I commercianti: «Piazza Roma, chiediamo un atto di coraggio»

    Modifiche in corso d’opera a parte, il sopralluogo di ieri mattina in piazza Roma non ha certo convinto il rappresentante di Confcommercio Como, Paolo Piadeni e quelli di Confesercenti, Claudio Casartelli e Angelo Basilico. Per spiegare la situazione, Confcommercio va subito all’attacco.«Le pur comprensibili motivazioni che il Comune ha dettagliatamente illustrato per giungere alla conclusione che la piazza Roma resterà così come è oggi, sono, per Confcommercio Como, l’ennesima dimostrazione che i tecnicismi burocratici immobilizzano l’azione politica e contrastano con il buon senso e il pragmatismo». L’associazione chiede quindi al Comune un «atto di coraggio» per «porre la parola fine al questo fallimentare esperimento».«I passi da fare se si volesse fare di piazza Roma un parcheggio di servizio al centro storico per la sosta breve sono tanti, ma se questa fosse la volontà dell’amministrazione – ha commentato Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como – la strada sarebbe percorribile».Molto più positive le considerazioni riguardo le rassicurazioni date ieri mattina riguardo la possibile cancellazione di tutti i posti auto di via Mentana a servizio del mercato coperto.«La giunta ha bloccato l’originario progetto di pista ciclabile – spiega ancora il presidente Casartelli – E dato mandato ai tecnici di studiare percorsi e soluzioni tecniche alternativi».«Cancellare i posti – ha aggiunto – significherebbe ammazzare il mercato stesso e favorire solo grande distribuzione, che ha parcheggi gratuiti pertinenziali».Palazzo Cernezzi ha lanciato infine la proposta di modificare le regola della sosta lungo viale Lecco e viale Varese. Le aree potrebbero rimanere a pagamento, ma utilizzabili solo per la sosta breve, attraverso l’aggiornamento del sistema dei parcometri.

  • I City Angels: «Dai giardini a lago l’emergenza si è spostata in via Anzani»

    I City Angels: «Dai giardini a lago l’emergenza si è spostata in via Anzani»

    Degrado, scarsa sicurezze e timore a camminare nel quartiere soprattutto nelle ore serali: tutto questo è oggi l’area con epicentro in via Anzani. Qui, di recente, si sono moltiplicati episodi di inciviltà e atti di microcriminalità. E chi le strade di Como le percorre senza sosta, cercando di fornire assistenza ai più bisognosi e provando a infondere sicurezza ai residenti, sono i City Angels, operativi anche in città ormai da diversi anni. E proprio il loro responsabile Gianfranco Moretti segnala un cambiamento in corso nell’ultimo periodo.«In effetti abbiamo notato come la situazione emergenziale che prima era concentrata ai giardini a lago si è lentamente spostata altrove, andando a trovare un punto nevralgico in via Anzani», dice Moretti, confermando quanto sta accadendo in questa parte di città. «Da tempo ormai monitoriamo le strade e, ad oggi, via Anzani ha preso il posto dei giardini a lago dove di recente la situazione è decisamente migliorata. Purtroppo adesso è qui che si avverte il maggior senso di timore. Noi facciamo il possibile. Parliamo con la gente, ci facciamo vedere e ovviamente segnaliamo immediatamente alle forze dell’ordine se notiamo qualcosa di sospetto. Sono ovviamente loro il nostro punto di riferimento, non potendo e non volendo noi intervenire laddove competenti sono le forze dell’ordine», afferma Moretti.«Anche in altre aree, come per esempio in via Milano, dove prima c’era più movimento, ora la situazione è tranquilla. Ma non in via Anzani», dice il responsabile dei City Angels, i quali ogni settimana compiono due uscite serali facendo un giro di perlustrazione in tutte le aree più a rischio della città.E su quanto sta accadendo in vai Anzani, a partire dall’ordinanza emessa dal sindaco Landriscina che ha imposto la chiusura alle 18 per tre esercizi commerciali della via per 40 giorni, interviene anche il comandate della polizia locale di Como, Donatello Ghezzo.«Un miglioramento, grazie anche all’ordinanza, c’è stato – sottolinea il comandante Ghezzo – I residenti lamentavano situazioni di degrado urbano, legate all’utilizzo di sostanze stupefacenti e bevande alcoliche, che in alcuni casi sono sfociate in risse. Si tratta di eventi che pregiudicano la qualità della vita degli abitanti. Le pattuglie della polizia locale transitano diverse volte al giorno».

  • I cinghiali hanno compromesso i raccolti

    I cinghiali hanno compromesso i raccolti

    I cinghiali d’inverno hanno devastato cereali e campi a fieno, con danni che in alcuni casi, nelle due province lariane, toccano la metà dell’estensione dei campi.“Una situazione insostenibile, in ampie aree l’agricoltura rischia di scomparire perché le imprese non sono più messe nelle condizioni di poter lavorare” ribadisce Coldiretti Como Lecco che si schiera a fianco dei produttori, mai così preoccupati alla vigilia di un periodo di semine che – quanto a invasione di ungulati e selvatici – si annuncia ancora una volta da bollettino di guerra.

    Troppi cinghiali nel Comasco

    La stagione di semina segna infatti, su questo fronte, l’inizio della fase più delicata. “Già troppe volte i nostri produttori hanno dovuto riseminare più e più volte, vedendo vanificato il proprio lavoro e accumulando danno su danno. Sono esasperati, e ne hanno ben ragione, perché negli ultimi anni la nostra agricoltura ha pagato un conto da centinaia di migliaia di euro” rileva il presidente della Coldiretti lariana, Fortunato Trezzi.

    Per gli imprenditori agricoli si tratta di un autentico incubo, che comporta perdite notevoli sotto il profilo economico e un aggravio di incombenze burocratiche, che partono dalla denuncia dei danni, all’uscita degli incaricati per l’ispezione, all’erogazione effettiva della somma. Va sottolineato che il ristorno dei danni è legato al criterio definito in delibera, con una franchigia di 100 euro e, in ogni caso, subordinato alla stima peritale.

    “E’ necessario dar seguito agli abbattimenti in deroga, oltreché da parte delle guardie venatorie, anche ripristinando l’intervento autorizzato degli agricoltori in possesso dei requisiti” conclude Trezzi.

  • Turco di 22 anni arrestato per rapina aggravata. Vittima un 74enne derubato di 500 euro

    Turco di 22 anni arrestato per rapina aggravata. Vittima un 74enne derubato di 500 euro

    Carabinieri di Menaggio

    Arrestato dai Carabinieri di Menaggio un cittadino turco di 22 anni, con l’accusa di rapina aggravata. L’uomo è stato portato ieri al carcere del Bassone. I fatti risalgono allo scorso 23 aprile quando, verso le 18, in località Crotto Bertino (Menaggio), il 22enne turco aveva avvicinato un 74enne che si stava riparando dalla pioggia in un sottopassaggio, chiedendogli il portafogli. La vittima, dopo essersi opposta si stava allontanando ma il rapinatore lo ha bloccato facendolo cadere in terra e, approfittando dello stordimento del 74enne, gli ha sottratto 500 euro. La vittima è stata ricoverata all’ospedale “Moriggia Pelascini” di Gravedona ed Uniti per le lesioni riportate. Immediatamente sono scattate le indagini della compagnia Carabinieri di Menaggio che nel giro di pochi giorni hanno portato a rintracciare il colpevole. La Procura della repubblica di Como, valutati gli elementi raccolti dai Carabinieri ha chiesto al giudice per le indagini preliminari la misura degli arresti domiciliari in una struttura sanitaria della zona dove nel frattempo, per motivi non collegati al reato, era stato ricoverato il giovane turco che dunque non poteva essere subito tradotto in carcere. Una volta dimesso, l’uomo è però subito stato portato al Bassone.

  • I campi estivi in fattoria della Coldiretti

    I campi estivi in fattoria della Coldiretti

    Dalla cura degli animali e dell’orto ai laboratori di riciclo, ma anche percorsi di orientamento nel bosco e lezioni di inglese sulla vita in campagna: con la fine della scuola anche nelle due province lariane arrivano gli “agri-grest”, i campi estivi in fattoria per bambini e ragazzi. Un’opportunità per i più piccoli di stare a contatto con la natura – spiega Coldiretti Como-Lecco – e un servizio importante per quei genitori lavoratori che non sanno a chi lasciare i propri figli.

    E’ ormai iniziato anche il campus estivo de La Scuderia a Cantù, di Nadia Tagliabue: “E’ un progetto che promuoviamo da cinque anni, coinvolgendo bambini di 6,7,8 anni, fino ai 13. Grazie ai campus in azienda agricola hanno modo di conoscere gli animali, specialmente il cavallo. Inoltre, vengono svolti lavori didattici incentrati sulla campagna, dando modo ai piccoli di relazionarsi verso quanto è legato alla ruralità. Nel corso della stagione estiva, partecipano alle nostre iniziative circa 50-60 bambini: ormai da anni, il campus inizia subito dopo la chiusura delle scuole per protrarsi sino a fine luglio, poi riprende l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre”.

  • I 35 anni della società Briantea: domenica la festa a Villa Erba

    I 35 anni della società Briantea: domenica la festa a Villa Erba

    Villa Erba a Cernobbio domenica darà il benvenuto alla stagione che celebra i 35 anni di Briantea84 con l’evento Colazione sul Lago. Protagonisti assoluti di questa giornata di festa saranno gli oltre 180 atleti e tutto lo staff di Briantea84, linfa più di un progetto sportivo che – dal 1984 a oggi – ha saputo scrivere grandiose pagine di sport. L’ultima gioia lo scorso fine settimana, con la conquista della Supercoppa tricolore da parte della squadra giovanile di basket in carrozzina (la seconda consecutiva e la quinta nella storia del club canturino).A rallegrare la giornata sarà la musica di Marcello Cirillo e Demo Morselli, sul palco di Villa Erba con il loro Hit Parade Tour.

  • Hockey: Giovanni Morini in Nazionale ai Mondiali in Polonia

    Hockey: Giovanni Morini in Nazionale ai Mondiali in Polonia

    Giovanni Morini con la maglia della Nazionale (foto dal sito della Federazione)

    Il comasco Giovanni Morini farà parte del gruppo della Nazionale di hockey su ghiaccio che parteciperà ai Mondiali di Divisione 1-Gruppo A in programma a Cracovia dal 19 al 25 aprile. Il 20enne comasco è stato selezionato dopo gli ultimi test prima della rassegna iridata. Suo fratello gemello Paolo  (i due sono nati nel febbraio del 1995), che pure era stato inizialmente convocato,  non è stato invece inserito nel roster definitivo. Nella prossima stagione Giovanni Morini giocherà da professionista nel Lugano nella massima serie svizzera. Paolo, invece, sarà sempre in Svizzera, ma all’Olten, in Lega Nazionale B.

    La prima sfida per gli azzurri sarà domenica 19 aprile contro i padroni di casa della Polonia. Seguiranno i match con Ucraina (lunedì 20), Ungheria (mercoledì 22), Giappone (giovedì 23), Kazakistan (25 aprile). Le prime due classificate del girone saranno promosse alla Top Division. L’ultima retocede in Divisione 1-gruppo B.

  • Hiv in provincia: 25 casi in 12 mesi. «Non bisogna abbassare la guardia»

    Hiv in provincia: 25 casi in 12 mesi. «Non bisogna abbassare la guardia»

    Nel 2018 in provincia di Como sono stati registrati 25 nuovi casi di Hiv, il virus che, se non curato, può causare l’Aids.L’Asst Lariana ha fatto il bilancio della diffusione della malattia in occasione della XXX Giornata Mondiale contro l’Aids presentando l’attività dell’unità operativa di Malattie Infettive dell’ospedale Sant’Anna e del Centro Ist (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) di via Napoleona a Como.L’andamento dell’infezione da Hiv resta stabile, dicono gli specialisti, ma non bisogna abbassare la guardia. «A livello nazionale i casi sono circa 3.500, con 1.000 casi di Aids conclamato. Nel 90% dei casi la trasmissione avviene per via sessuale – ha spiegato Luigi Pusterla, primario del reparto – La disponibilità di test di ultima generazione e di terapie sempre più efficaci e semplici ha portato a un incremento di aspettativa di vita di oltre 50 anni, ma bisogna raggiungere l’obiettivo 90-90-90: il 90% dei casi diagnosticati, il 90% dei casi in trattamento e il 90% dei casi con viremia soppressa».Purtroppo si sono verificati ancora decessi di pazienti che non hanno assunto correttamente i farmaci o che giungono alla diagnosi troppo tardi con le complicanze che l’infezione comporta.In questo caso si tratta dei cosiddetti “late presenters”, che rappresentano una percentuale molto alta, pari al 74%, di chi ha contratto l’infezione ed è senza diagnosi. «Bisogna sensibilizzare la popolazione a sottoporsi al test per Hiv – prosegue Pusterla – che viene eseguito solo nel 27% dei casi dopo comportamenti a rischio. Ricordiamo che l’esame è gratuito». L’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’ospedale Sant’Anna quest’anno ha effettuato circa 4.200 visite con 5.650 accessi di persone positive all’Hiv.L’ambulatorio di via Ravona ha seguito circa 800 pazienti con Hiv, di cui 145 con coinfezione da epatite C e circa 123 con coinfezione da epatite B. Il 92% dei pazienti in cura al Sant’Anna sono in trattamento antiretrovirale con risposta completa nel 90% dei casi, ovvero con il virus non più rilevabile. L’ambulatorio di Malattie Infettive per i pazienti che hanno bisogno di informazioni e delucidazioni sulla patologia è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle ore 15 (tel. 031 – 5859303 o 031 – 5859363). Inoltre, il sabato l’infettivologo è sempre disponibile dalle 8 alle 20 (tel. 031 – 5859990) e i giorni festivi dalla ore 8 alle 14 e dalle 14 alle 20. Ci si può sottoporre al test sierologico gratuito per la diagnosi dell’Hiv dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 10 senza appuntamento nell’ambulatorio di Malattie Infettive al piano 0 blu.La struttura da sempre lavora in stretta collaborazione con il Centro di Ist di via Napoleona coordinato da Amelia Locatelli (primario Paolo Beretta). Svolge attività di prevenzione, diagnosi e cura. Ogni anno, gli specialisti ricevono circa 800 pazienti. Quest’anno ha diagnosticato 4 dei 25 nuovi casi di Hiv, effettuato oltre 500 prelievi.