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  • Delitto di Tavernola, il corpo potrebbe essere di un giovane del Gambia

    Delitto di Tavernola, il corpo potrebbe essere di un giovane del Gambia

    Sarebbe di un giovane del Gambia che aveva iniziato (o forse appena concluso) un percorso di richiesta di asilo politico, il corpo rinvenuto nella mattinata di giovedì in un’area boschiva alle spalle dei Salesiani di Tavernola.

    È questa l’ipotesi cui stanno lavorando gli uomini della squadra Mobile di Como (coordinati dal pm Antonio Nalesso) per risalire all’identità dell’uomo – il cui corpo era in avanzato stato di decomposizione – ucciso con un violento colpo alla testa che gli ha fracassato il cranio.

    Prima di tentare di dare la caccia al colpevole del delitto, serve però l’identificazione della vittima e gli inquirenti avrebbero intrapreso una strada ben precisa che conduce al ragazzo del Gambia che non viveva nel centro dei Salesiani di Tavernola ma per strada. Come il suo corpo sia poi arrivato nel bosco sarà poi argomento su cui indagare.

    Altri dettagli sulCorriere di Comoin edicola domani, sabato 13 ottobre.

  • Delitto di Carugo, arrivano le prime condanne

    Delitto di Carugo, arrivano le prime condanne

    Poco meno di 45 anni di carcere, 19 a Luigi Rugolo (44enne di Seveso), 18 anni e 8 mesi a Michele Crisopulli (45enne residente a Cesano Maderno), 7 a Giuseppe De Martino (60enne di Cesano Maderno). Quest’ultimo chiamato a rispondere non dell’omicidio (per cui è comunque ancora indagato), ma dello stalking e dell’incendio dell’autovettura di Alfio Molteni.Prime sentenze, questa  mattina, per il delitto di Carugo, in cui perse la vita l’architetto brianzolo, freddato da un colpo di pistola (che doveva essere un avvertimento) mentre alla sera si stava recando in stazione a prendere il figlio. Pene scontate di un terzo grazie alla scelta del rito Abbreviato.L’approfondimento sul Corriere di Como in edicola sabato 14 aprile

  • Delitto al Don Guanella: «Non l’ho soffocata, le ho solo pulito la bocca»

    Delitto al Don Guanella: «Non l’ho soffocata, le ho solo pulito la bocca»

    «Quell’atto lì io non l’ho fatto e la colpa non la voglio». Si è difesa, ieri mattina, l’80enne accusata dalla Procura di Como (pm Simona De Salvo) della morte di un’ospite 91enne della casa di riposo Don Guanella, trovata soffocata da due guanti in lattice. Delitto, quello di Dolores De Bernardi, che risale al 24 settembre 2017.L’imputata, Antonietta Pellegrini, non si è sottratta all’esame della pubblica accusa rispondendo alle contestazioni che le venivano rivolte. Il suo racconto si è aggrappato ad alcuni assunti fondamentali, che partono dal fatto che quella sera – prima delle 18.30 – entrò effettivamente nella stanza della vittima e che quei guanti li toccò davvero, ma solo per pulirle la bocca e non per soffocarla spingendoli nel cavo orale. L’anziana fu poi trovata dal personale della casa di riposo priva di vita e con due guanti – uno azzurro e uno bianco trasparente – dentro la bocca.«Ma non li ho spinti dentro io – ha detto la donna – erano lì sul letto, le ho pulito la bocca e poi li ho lasciati sul suo stomaco».Il pm ha però incalzato l’imputata, sottolineando come in realtà fosse stata ripresa dalle telecamere installate dalla squadra Mobile mentre nascondeva guanti simili a quelli usati per soffocare la vittima in cassetti, nella borsa e nel letto della compagna di stanza per – ritiene l’accusa – far cadere su di lei la colpa. «Li ho presi ma non per me – ha confermato l’imputata – Me li chiedeva la signora compagna di stanza di Dolores, e io li prendevo e glieli davo. Mi diceva dove metterli e io li nascondevo».Il pm ha però iniziato a leggere tutta una serie di intercettazioni ambientali, dove la signora Pellegrini, pregando ad alta voce, diceva: «Signore, fammi questa grazia che tutto si accomodi», «cos’è che ho fatto? Non l’ho fatto per male ma per non sentirla più», «San Luigi vorrei la grazia, perdona quello che ho fatto». L’imputata ha però negato di essere lei ad aver spinto i guanti nel cavo orale della vittima.«Se avessi fatto una cosa così sarei morta io e non lei – ha replicato – Ho curato gli anziani per una vita perché avrei dovuto fare una cosa del genere? Sono entrata un attimo nella stanza per pulirle la bocca. C’era un fagottino di guanti e ho detto: “Non gridare”, Poi ho pulito due goccine e me ne sono andata appoggiandoli sul petto». C’è però – a carico della signora – anche una intercettazione mentre parla con una parente: «Dopo che ho pulito, il grido e il fiato le sono andati giù».In aula sono poi sfilati i consulenti, tra cui il biologi che effettuò le ricerche di Dna sui guanti.Tracce di Dna dell’imputata e della compagna di stanza della vittima sono stati trovati su tutti i guanti nascosti dopo l’omicidio, mentre nei due guanti usati per soffocare l’anziana compare solo il Dna della vittima. Cosa non anomala, come sottolineato dal consulente (il dottor Pasquale Linarello) vista la quantità di saliva assorbita nel cavo orale della donna che ha cancellato ogni altro tipo di traccia. Si torna in aula il 13 luglio per le conclusioni delle parti e la richieste di accusa e difesa.Mauro Peverelli

  • Delitto al Don Guanella:  riparte la Corte d’Assise

    Delitto al Don Guanella: riparte la Corte d’Assise

    Primi testimoni domani al processo in Corte d’Assise per il delitto avvenuto nella casa di riposo del Don Guanella. Una ospite 91enne della struttura, fu trovata soffocata da due guanti in lattice blu. Omicidio che risale al 24 settembre 2017 e che ha portato di fronte alla Corte come un’unica imputata 80enne, che all’epoca dei fatti viveva in una stanza a uso foresteria proprio all’interno della casa di riposo, per poter prestare le cure al marito degente che nel frattempo è deceduto.

    Saranno 21 i testimoni, 14 per la pubblica accusa e gli altri per la difesa. L’imputata ha chiesto di sottoporsi all’esame di fronte alla Corte d’Assise di Como. Il pm contesta l’omicidio e anche la calunnia ai danni della compagna di stanza della vittima, in quanto l’imputata avrebbe «occultato delle tracce per far ricadere su di lei la responsabilità dell’omicidio».

    Secondo la tesi dell’accusa l’imputata avrebbe agito per non sentire più i lamenti della degente, che aveva una camera proprio sotto alla sua. Nessuna parte civile si è costituita. Domani dunque si torna in aula dopo uno stop di due mesi per la trascrizione delle intercettazioni.

  • Degrado in Salita Cappuccini, proteste dei  residenti

    Degrado in Salita Cappuccini, proteste dei residenti

    Buche, asfalto rotto, crepe, strada e marciapiede dissestati. È lo scenario di salita Cappuccini a Como, dove i residenti lamentano da tempo una pessima condizione del manto stradale.

    I cittadini riferiscono di aver interpellato più volte l’amministrazione comunale, ma Palazzo Cernezzi non ha ancora assegnato l’asfaltatura della strada.

    Se il Comune non interverrà nel giro di poche settimane, la temperatura renderà impossibile nuove asfaltature e con il gelo e la pioggia della stagione invernale le condizioni della via, ad alto tasso residenziale, non potranno che peggiorare.

  • Degrado in piazza della Tessitrice, crescono le segnalazioni dei residenti

    Degrado in piazza della Tessitrice, crescono le segnalazioni dei residenti

    Degrado in piazza della Tessitrice a Como. Dopo le prime segnalazioni, altri cittadini si fanno avanti per rilanciare l’emergenza sicurezza. Una realtà che come spiega un altro residente risale a più di 5 anni fa. Secondo il cittadino si verificherebbero anche episodi di spaccio ed uso di droghe «dalla mattina alla sera sotto gli occhi di tutti. Il problema non sono un po’ di spazzatura e qualche buccia di banana – dice il residente – ma le decine e decine di bottiglie vuote di birra, vino e vodka disseminate per la piazza a ricoprire tutti i cestini dell’immondizia, fioriere e quanto altro venga usato come discarica». Così come per via Anzani, con le numerose richieste da parte dei cittadini per avere maggiore sicurezza, lo stesso avviene per piazza della Tessitrice. «Ogni giorno, la stessa gente, le stesse aberrazioni, stesse urla, stesse voci, stessi odori e malori, stesso spettacolo ripetuto quotidianamente da anni ed anni ed anni – conclude il residente – Ma ci viene chiesta pazienza per avere il tempo di identificare problemi e persone».

  • Decreto Sicurezza: il dibattito questa sera a “Nessun Dorma”, il talk show di Etv

    Decreto Sicurezza: il dibattito questa sera a “Nessun Dorma”, il talk show di Etv

    Torna di casa la politica a “Nessun Dorma”, il talk show di Etv in onda ogni venerdì alle 21.15. Stasera nello studio centrale di Espansione Tv si parla del decreto Sicurezza, provvedimento molto ampio ma che contiene anche nuove prescrizioni in materia di immigrazione e integrazione. In studio Patrizia Maesani di Fratelli d’Italia, Alessandra Locatelli della Lega, l’avvocato Alberto Guariso dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione e Fabrizio Baggi, del direttivo di Rifondazione Comunista. È possibile ancora prenotare gratuitamente un posto per assistere alla diretta nello studio di via Sant’Abbondio 4 a Como chiamando lo 031.33.00.61.

  • Declino cognitivo: mercoledì un incontro pubblico per imparare a prevenirlo

    Declino cognitivo: mercoledì un incontro pubblico per imparare a prevenirlo

    “La prevenzione e diagnosi del declino cognitivo” è il tema dell’incontro pubblico, organizzato da “Alice” (Associazione per la lotta contro l’ictus cerebrale), che si terrà mercoledì prossimo, 13 giugno, alle 17 nell’auditorium del Corriere di Como e di Etv, in via Sant’Abbondio 4 a Como. Relatori saranno i neurologi Mario Guidotti (ospedale Valduce) e Marco Arnaboldi (“Alice” Lombardia), il neurochirurgo Silvio Bellocchi (ospedale Sant’Anna) e il neuropsicologo Luca Beretta (Valduce). Ingresso libero.

    L’obiettivo dell’incontro è far conoscere alle persone come far invecchiare bene il proprio sistema nervoso. Verrà presentato un vero e proprio “decalogo” contro il fenomeno della “demenza” sociale, alla base di un precoce declino cognitivo. Verrà inoltre sottolineato che tale condizione non è un processo ineluttabile ed inarrestabile al quale fatalmente arrendersi, bensì una realtà fortemente contrastabile. Verranno poi prese in considerazione altre malattie con analoghi aspetti e verranno date delle “dritte” non solo a chi ne è già affetto, ma anche a parenti, familiari e persone più vicine.

  • Decima tournée in Giappone per il pianista Leotta

    Decima tournée in Giappone per il pianista Leotta

    Decima tournée in Giappone per il pianista comasco Christian Leotta: partirà giovedì e tornerà in Italia a metà dicembre. “Con vera gioia sono in partenza per la mia decima tournée in Giappone, che questo novembre e dicembre mi darà nuovamente il privilegio di suonare per un pubblico così colto e sensibile come quello del Sol levante” scrive su Facebook l’interprete lariano. Che prosegue: “Sarà per me un momento davvero speciale: i quattro concerti dedicati a Franz Schubert che eseguirò nella bellissima Alti Hall di Kyoto portano a termine il mio primo ciclo di sette recital a lui interamente dedicati (è la più ampia serie di concerti schubertiani mai eseguita da un solo pianista!). Dopo aver suonato per 21 volte il ciclo delle 32 sonate di Beethoven, il mio sogno è quello di presentare in concerto l’opera pianistica di Schubert sotto una luce nuova: sono infatti convinto che la sua straordinaria bellezza, la sua profondità, la sua costante innovazione e la sua infinita ricchezza di contenuti, siano tali da poter senza difficoltà accostare questa nuova serie di sette concerti al leggendario ciclo delle 32 sonate di Beethoven, nonostante la poetica di questi due geni sia così differente. I programmi schubertiani di Kyoto comprendono l’esecuzione dell’integrale delle sonate compiute, le più significative sonate incompiute, laFantasia Wanderer, iMoments Musicaux, gliImpromptus D 899, gliImpromptus D 935, iDrei Klavierstücke D 946, leVariazioni Hüttenbrenner D 576e l’Allegretto in Do minore D 915.” La speranza è che a Como si possa sentire presto dal vivo Leotta, dove manca da anni. Si stanno profilando una serie di  recital nel capoluogo lariano, ne sapremo di più nelle prossime settimane. “Spero di poter presto annunciare il mio primo ciclo schubertiano in Italia – conclude su Facebook Leotta –  Senza dubbio vivremmo in un mondo migliore se si ascoltasse di più il sublime messaggio della sua musica”.

  • Davide Van De Sfroos riparte in tournée

    Davide Van De Sfroos riparte in tournée

    In attesa del lancio della nuova tournée che pare imminente, Davide Van De Sfroos sarà il 10 novembre alle 21 al Teatro Magnani di Fidenza (Pr) per lo show “Künta e Kanta”, dimensione intima con set acustico e il racconto delle sue canzoni di un repertorio ormai trentennale. Condurrà l’intervista musicale il critico Enzo Gentile. Ingresso libero. L’iniziativa è nell’ambito della terza edizione del festival “Mangiamusica”. De Sfroos ha appena pubblicato per i tipi dell’editrice “La Nave di Teseo” il suo secondo libro di narrativa “Ladri di foglie”, che fa seguito alla ristampa di un volume di racconti del 2003 sempre per la Nave di Teseo, “Le parole sognate dai pesci”.