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  • Como, sera di follia per due fratelli: «Facciamo saltare la casa»

    Como, sera di follia per due fratelli: «Facciamo saltare la casa»

    Vicini e poliziotti minacciati con coltelli da cucina. Nei guai anche la madre

    Degenera con due arresti per minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e una denuncia alla madre per favoreggiamento la serata di follia di due fratelli di 31 e 37 anni residenti in città.Le volanti della Questura erano state chiamate dai vicini di casa per quella che pareva una lite di condominio. Vasi e ombrelli danneggiati, calci a una porta. I due fratelli avevano anche minacciato con un coltello gli altri condomini e minacciato di fare saltare in aria tutto il palazzo con il gas.All’arrivo degli agenti la situazione non è migliorata. I due, con l’aiuto della madre, si sono barricati nell’appartamento e hanno iniziato un lungo quanto folle duello contro i tutori dell’ordine.Hanno minacciato con un coltello un poliziotto che cercava di convincerli ad aprire la porta e cercato perfino di allontanare con forza la scala del vigili del fuoco, quando i pompieri l’hanno appoggiata al balcone per cercare di raggiungere l’abitazione.Gli stessi vigili del fuoco avevano prontamente chiuso il gas per scongiurare la folle minaccia dei due violenti fratelli. Uno dei due è però arrivato a lanciare un coltello da cucina verso un agente di polizia, minacciando di morte tutti gli intervenuti. La prontezza di riflessi dell’agente ha evitato probabilmente qualcosa di ben più grave. Soltanto grazie allo spray al peperoncino e dopo alcuni minuti di colluttazione gli uomini della polizia di Stato sono riusciti ad avere ragione del più violento dei fratelli.I due e la madre, sono stati portati in Questura dove sono stati formalizzati gli arresti e la denuncia per favoreggiamento della madre. La donna ha infatti ammesso di aver chiuso la porta a chiave per evitare l’ingresso della polizia.

  • Cronaca

    Cronaca

    I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Ponte Chiasso, in collaborazione con i funzionari doganali, nel corso di un controllo al valico Commerciale di Brogeda tra Italia e Svizzera, in ingresso nel territorio italiano, hanno scoperto un carico di giubbotti contraffatti che presentavano caratteristiche riconducibili a quelli di due notissimi marchi e che stavano per essere immessi sul mercato.

    La merce era stivata in un Tir proveniente dall’Ungheria e diretto a Napoli, uno degli oltre 3mila che quotidianamente varcano il confine a Como.Considerata la tipologia di merce e il rischio in materia di contraffazione, le fiamme gialle hanno deciso di procedere con un controllo sommario del carico.Nell’autoarticolato c’erano 317 cartoni per un totale di 12.970 capi di abbigliamento di cui 12.130 pezzi riconducibili a un noto brand italiano dalla sonorità finlandese e 840 pezzi che presentavano caratteristiche in termini di disegno, forma e colore, similari a quelle di un noto marchio statunitense.

    I periti dei rispettivi marchi hanno confermato i sospetti dei militari.L’ingente carico è stato così sottoposto a sequestro per i reati di “Contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni”; di “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” e di “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci”, il valore di mercato della merce è stato stimato in 1 milione 200mila euro, ovvero poco meno di 100 euro a pezzo. I giubbotti avrebbero potuto trarre in inganno i consumatori.Denunciato l’autista ucraino alla Procura della Repubblica di Como.

  • Como saluta lo Shanghai Team di nuoto

    Como saluta lo Shanghai Team di nuoto

    Stamattina i ragazzi dello Shanghai Team di nuoto che si stanno allenando in questi giorni con la Como Nuoto sono stati accolti in Comune dall’assessore allo sport Marco Galli e dalla presidente del consiglio comunale Anna Veronelli a nome dell’amministrazione cittadina, con la consegna di un omaggio ai giovani atleti.

  • Como, ruba in un negozio del centro. Arrestato dalla polizia

    Como, ruba in un negozio del centro. Arrestato dalla polizia

    Ruba in una bigiotteria in via Luini, in pieno centro città, poi infastidisce personale e clienti di un negozio di telefonia in piazza San Fedele.Intercettato e bloccato dagli agenti di polizia della questura di Como, un 21enne del Gambia è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato.Attorno alle 13 di lunedì, il 21enne ha rubato orecchini, collane e braccialetti per un valore di circa 80 euro in un negozio di via Luini, poi è fuggito e si è diretto verso piazza San Fedele.Il giovane, in evidente stato di ebbrezza, è entrato quindi in un negozio di telefonia, dove ha infastidito i presenti.Gli agenti di polizia, che già stavano intervenendo in via Luini per il furto, ricevuta la segnalazione da piazza San Fedele hanno capito che poteva trattarsi della stessa persona e sono andati immediatamente nel negozio di telefonia. Il 21enne, infatti, aveva ancora in mano la refurtiva del colpo nella bigiotteria.L’uomo è stato bloccato e portato in questura. Gli agenti hanno accertato che si trattava di un gambiano titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, già segnalato per precedenti reati.Rinchiuso in cella di sicurezza e processato ieri con rito direttissimo, è stato condannato a quattro mesi di reclusione, pena sospesa.

  • Como, rocambolesco pari a Seregno. In 9 contro 11 i lariani, sotto di due reti, recuperano e conquistano il 3-3 finale

    Como, rocambolesco pari a Seregno. In 9 contro 11 i lariani, sotto di due reti, recuperano e conquistano il 3-3 finale

    Una gara destinata ad entrare nella storia del Calcio Como. Questa sera  gli azzurri hanno pareggiato per 3-3 a Seregno contro la squadra di un grande ex come Andrea Ardito e con un presidente di Mariano Comense, Carmine Castella, che è pure tifoso del Como. Sotto per 3-1, con due uomini in meno per le espulsioni di Sbardella e Borghese, negli ultimi minuti il Como ha segnato le reti che hanno impattato il match con il capitano  Gentile, in gol al 37’ del secondo tempo e con Gobbi al 49’. Un pari che porta i lariani a -2 dalla capolista Mantova, che nel turno infrasettimanale ha perso per 4-3 sul terreno della Pro Sesto. Como raggiunto dal Rezzato, che ha superato per 2-0 il Legnago. E proprio il Rezzato domenica sarà ospite degli azzurri al Sinigaglia. Per Marco Banchini sarà difficile costruire la difesa per la squalifica dei tre titolari Anelli (somma di ammonizioni) e degli espulsi Sbardella e Borghese.

  • Como in ritiro. Mercato: trattativa per D’Agostino

    Como in ritiro. Mercato: trattativa per D’Agostino

    È iniziato ieri ad Arona il ritiro pre-campionato del Como 1907. Ratificata intanto l’iscrizione alla serie D. Giovedì è prevista invece la composizione dei gironi. Il prossimo colpo di mercato degli azzurri potrebbe essere Stefano D’Agostino. Classe 1992, punta-trequartista, il giocatore originario di Genova ha finora militato, fra le altre, con Sampdoria, Ternana, Triestina, Lupa Roma, Pontedera e Catanzaro.

  • Como, rimane l’apprensione. Il lampo nel buio: scudetto all’Under 17

    Como, rimane l’apprensione. Il lampo nel buio: scudetto all’Under 17

    Nella situazione di mistero e apprensione per le sorti del Football Club Como – anche oggi nessun bonifico da Akosua Puni Essien –  oggi c’è anche stato un lampo azzurro, con la conquista di quello che di fatto è uno dei trofei più importanti nella storia dell’ultracentenaria società cittadina. Superando per 3-0 il Padova nella finalissima tricolore sul campo di Cesena, la formazione Under 17 del Como ha infatti conquistato lo scudetto 2017 di categoria per la Lega Pro.Una grande soddisfazione per tutti, a partire dall’allenatore Massimo Cicconi, arrivato giovanissimo nel vivaio azzurro, cresciuto a Orsenigo come giocatore e ora tecnico vincente.

  • Como, prove tecniche per il “Centro”. Spunta all’orizzonte un nuovo soggetto politico

    Como, prove tecniche per il “Centro”. Spunta all’orizzonte un nuovo soggetto politico

    Intorno a una tavola imbandita possono sempre nascere delle nuove idee. E in politica, sia essa quella romana o locale, i ristoranti sono sempre stati luoghi più o meno carbonari dove sorseggiare un bicchiere e far nascere alleanze. E così sembra sia successo pochi giorni dopo l’elezione di Fiorenzo Bongiasca alla presidenza di Villa Saporiti, quando un gruppo di politici ed esponenti delle categorie economiche si sono ritrovati seduti allo stesso tavolo. E quella che doveva essere una cena di festeggiamenti sembra invece sia stata anche la prima puntata – o seconda o decima non si può sapere – della costruzione di quello che potrebbe essere un nuovo soggetto politico con la bussola orientata verso il centro. Un centro dove far confluire “uomini di buona volontà” a prescindere dallo schieramento politico. Lo stesso Bongiasca a più riprese ha parlato della validità di un «movimento dei sindaci e dei consiglieri utile a far sentire la voce di un territorio, quello comasco». E adesso, a distanza di qualche settimana da quella cena, il percorso intrapreso continua a riservare delle novità. «Esiste un gruppo nutrito, siamo già più di 40 soggetti, tra politici e rappresentanti dei vari settori – dice Umberto D’Alessandro (ex assessore dell’era Bruni e dirigente in diverse società) – che sono convinti sostenitori di una simile idea e del fatto di non dover guardare solo alla bandiera. Un buon amministratore ha ovviamente una sua bandiera ma è giusto che lavori per il bene di un territorio e nel fare questo può unire le forze anche con altri politici che la pensano allo stesso modo».Un superamento dunque delle rigidità del passato per dare vita a un grande centro. «E in tal senso perché non pensare anche a un gruppo che, crescendo, possa studiare un progetto di governo della città?», dice D’Alessandro. Visto come traballa la giunta Landriscina, il passo è breve. «Noi speriamo possa lavorare ma qualora così non fosse ci faremo sicuramente trovare pronti all’appello elettorale che potrebbe essere in concomitanza con le Europee», conclude D’Alessandro.

  • Como presa d’assalto nel weekend. L’ex assessore Spallino:  «Si devono studiare diversi modi di accesso alla città»

    Como presa d’assalto nel weekend. L’ex assessore Spallino: «Si devono studiare diversi modi di accesso alla città»

    Como presa d’assalto nel weekend, in particolare sabato pomeriggio e sera, con code infinite, automobilisti disperati che invertivano la marcia in via Napoleona, ambulanze bloccate nel traffico.  «Ero  in bicicletta su via Nino Bixio, tra le auto ferme – dice Lorenzo Spallino, ex assessore all’Urbanistica del Comune di Como – Ricordo che nell’ultimo anno della nostra amministrazione vi fu un picco di 80mila accessi in piazza Duomo nella domenica del ponte dell’Immacolata. Lo studio dei flussi delle auto e delle persone è fondamentale. La scelta della giunta Landriscina è stata invece di smantellare la tecnologia che consentiva di avere dati in tempo reale. Credo sia una visione miope della città. Un pericoloso passo indietro». Spallino ricorda i progetti attivati con il Politecnico e con Tim per monitorare ogni spostamento grazie ai cellulari. «Mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto tutti quegli studi» dice. Riguardo al grande richiamo del Natale a Como, Spallino è chiaro. «Impossibile tornare indietro – dice – Però si deve capire la dimensione di un evento. Si è scelto di aumentare ancora le casette del mercatino, per farlo diventare forse il più grande del Nord Italia. Nella convalle i parcheggi sono quelli che sono. Si devono studiare diversi modi di accesso alla città».«Il treno rimane il mezzo migliore, visto che arriva fino al lungolago. Però, ripeto – conclude Spallino – un piano serio sull’accesso a Como parte da dei dati certi. I primi due atti della giunta Landriscina sono stati invece smantellare l’infopoint, con il suo sistema di Wi-fi che serviva tutta piazza Duomo, e la tutta la rete per contare gli accessi in città. C’erano voluti mesi per mettere in piedi un sistema virtuoso, che è stato poi smontato in una settimana».

  • Como-Pontisola, la parola ai mister: le valutazioni di Banchini e l’amarcord di Curioni

    Como-Pontisola, la parola ai mister: le valutazioni di Banchini e l’amarcord di Curioni

    “Guai a pensare di essere troppo bravi, ma allo stesso tempo non va fatta troppa autocritica”. MisterMarco Banchini, allenatore del Como, punta sull’equilibrio nel commentare la vittoria della sua squadra contro il Pontisola. Un secco 4-1 che garantisce ai lariani il secondo posto solitario in classifica alle spalle del Mantova. “Dobbiamo essere contenti per quello che abbiamo fatto, ad esempio l’essere riusciti a chiudere il primi tempo in parità dopo che i nostri avversari erano andati in vantaggio. Ma allo stesso tempo dobbiamo lavorare su quello che è andato meno bene come l’esserci esposti alle ripartenze del Pontisola o aver fatto qualche concessione di troppo: nei primi minuti ci sono state cinque nostre azioni da gol che non siamo riusciti a concretizzare”.

    Dal canto suo,Giacomo Curioni, mister della squadra bergamasca sottolinea: “Ci sono mancati furbizia ed esperienza soprattutto nel primo tempo, quando, in vantaggio per 1-0, ci siamo fatti raggiungere a pochi istanti dal fischio finale. Magari, iniziando la seconda parte in vantaggio, avremmo  potuto sfruttare gli spazi.  Detto questo, il Como è una squadra forte e completa, e fino al termine se la giocherà con il Mantova e il Rezzato per il primo posto”.

    Con Curioni, comasco e tifoso degli azzurri, nonché giocatore della Canzese che nel 2005 conquistò la promozione in C (poi vanificata dalla mancanza di un impianto adeguato ai regolamenti dell’epoca) non è mancato, in sala stampa,  un momento amarcord. “Beh, entrare in questo stadio è stato per me emozionante – ha detto – anche se poi mi sono concentrato sulla mia squadra. La Canzese? Un bellissimo ricordo. Per tanti di noi quella promozione poteva segnare una svolta nella carriera. Chissà come sarebbero andate le cose… Sicuramente quella mancata serie C segnò un bivio per la carriera di tanti giocatori che facevano parte di quella rosa”. Una Canzese che in teoria avrebbe potuto giocare al Sinigaglia: l’allora sindaco Stefano Bruni aveva dato la sua disponibilità, ma dalla Lega giunse comunque una risposta negativa. Merita un ricordo anche Silvio Cuoco, scomparso nel 2015 in un incidente stradale, che di quella Canzese era direttore sportivo. Due settimane fa suo figlio Andrea ha difeso i pali del Legnago proprio contro i lariani.