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  • Recapito della posta al collasso sul Lario.  Il sindacato: «Manca il 25% del personale»

    Recapito della posta al collasso sul Lario. Il sindacato: «Manca il 25% del personale»

    A due anni, quasi, dall’introduzione del nuovo modello organizzativo e del recapito a giorni alterni, il sistema di distribuzione della corrispondenza in provincia di Como fa acqua da tutte le parti. Lo dicono i cittadini con le loro proteste, sempre più vivaci. Lo dicono gli addetti ai lavori e i diretti interessati – dipendenti, sindacalisti – che sfilano ogni giorno la corona di spine dalla testa del gigante malato.

    E lo dicono i politici, i quali agiscono pure di conseguenza come ha fatto ancora negli ultimi giorni il deputato leghista di CantùNicola Molteni, autore di un’interpellanza in cui chiede al governo come si «intenda intervenire per mettere fine» a una «insostenibile situazione» e per «garantire l’effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità, nel rispetto dell’accordo siglato fra Poste Italiane e lo Stato». Un servizio che superi, dice ancora Molteni, «un modello organizzativo sbagliato» e che «intervenga sui giorni di consegna e sul numero dei portalettere». Un modello veramente «alternativo a quello proposto dalla società negli ultimi anni che si è dimostrato assolutamente fallimentare».

    L’interrogazione del deputato del Carroccio ha come punto di partenza soprattutto la situazione canturina, ma è tutta la realtà comasca ad essere sostanzialmente al collasso. «In provincia manca almeno il 25% del personale addetto al recapito – diceStanislao Pisani, responsabile comasco per la Cisl Poste dei Laghi – le gravi carenze strutturali non vengono risolte. Si tenta di mettere qualche pezza assumendo giovani con contratti precari, ma il problema non si risolve». Anche la riforma immaginata dall’azienda non partirà sul Lario «se non dal 2019 – dice ancora Pisani – Rimaniamo in una situazione di stallo, di grande difficoltà e non basta certo lo sforzo di chi lavora per coprire le falle di un sistema al collasso».

    Giuseppe Incorvaia, segretario della Uil Poste di Como, la butta sull’ironia. «Siamo alla settima ristrutturazione – dice – passeremo dal postino “plus” che lavora 6 giorni al postino “business”, il quale opererà nel pomeriggio e persino nei festivi. Ma poi se qualcuno si ammala non viene sostituito, i mezzi sono obsoleti, le zone sempre più grandi. Le Poste hanno promesso investimenti mai realizzati». Il segretario generale della Uil di Como e Lecco, Salvatore Monteduro, racconta che a febbraio, «per smaltire gli arretrati, sono arrivate squadre persino da Bergamo. Negli uffici in giro per la provincia giacevano tonnellate di posta, a dimostrazione che il modello voluto nel 2015 dall’azienda, il modello dei giorni alterni, non funziona. Si sono voluti ridurre i costi del personale e basta. Una scelta che ha causato problemi di ogni genere e che in alcune zone sta producendo disservizi anche molto gravi».

    Il riferimento, chiaro, è al mancato recapito nei tempi giusti di bollette, avvisi e scadenze di vario genere.Marco Di Vico, componente della Rsu di Poste a Como e sindacalista della Cgil, parla di «una cinquantina almeno di lavoratori che hanno lasciato l’azienda da due anni a questa parte, da quando cioè è iniziato il recapito a giorni alterni. Tutta gente che non è stata mai rimpiazzata». La situazione, oggi, è particolarmente critica «a Cantù, nell’Olgiatese e in Altolago – dice ancora Di Vico – Nemmeno i sabati straordinari bastano a smaltire una quantità enorme di plichi e raccomandate». Perché un altro problema, conclude Di Vico, «è il cambiamento del tipo di corrispondenza. La posta normale ormai si incasella e viene recapitata quando l’accumulo è diventato insostenibile».

  • Raccolta rifiuti, cambiano gli orari. In giugno parte la sperimentazione

    Raccolta rifiuti, cambiano gli orari. In giugno parte la sperimentazione

    Cambia la raccolta differenziata dei rifiuti a Como. La sperimentazione, voluta per evitare a residenti e turisti di fare l’aperitivo o cenare tra la spazzatura, prevede la modifica degli orari a partire dal mese di giugno fino a dicembre e coinvolgerà 20mila cittadini comaschi.Oggi la presentazione del piano alla Commissione II a Palazzo Cernezzi. Ne hanno parlato l’assessore competente, Simona Rossotti, e Roberto Martinelli, di Aprica Como. Per i residenti e i titolari dei bar il ritiro sarà al martedì e al venerdì alla mattina fra le 6 e mezzogiorno. «Il martedì ci sarà la raccolta di indifferenziato, organico, plastica e vetro – ha specificato Martinelli – al venerdì indifferenziato, organico e carta». Resta il vincolo di esporre bidoni e sacchi la sera precedente tra le 22 e le 6 del mattino.Per i commercianti sarà invece mantenuta la stessa modalità di raccolta: la carta il martedì, il giovedì e il sabato sera dalle 19.30, stessi orari per la plastica che sarà raccolta il martedì e il giovedì.L’area di Borgovico sarà accorpata alla zona Valduce, dove la raccolta resterà la sera ma cambieranno i giorni: il lunedì e il venerdì. A Rebbio e Camerlata i rifiuti saranno raccolti la sera per non creare ulteriori disagi al traffico su via Pasquale Paoli e via Varesina.L’approfondimento sul Corriere di Como in edicola mercoledì 30 maggio

  • Pronta la rivoluzione viabilistica a Ponte Chiasso

    Pronta la rivoluzione viabilistica a Ponte Chiasso

    Parcheggi gratuiti per la prima mezz’ora e nuovi posti auto nella aree dismesse per chi deve sostare a lungo. Si tratta di una mini rivoluzione in fase di studio a Ponte Chiasso. Più precisamente l’attenzione è rivolta al tratto conclusivo di via Bellinzona, a ridosso della dogana, a via Catenazzi e, come detto, alle aree abbandonate del quartiere. Ad annunciarla è l’assessore alla Mobilità di Palazzo Cernezzi, Vincenzo Bella.La necessità di avere degli stalli per i clienti degli esercizi commerciali della zona e per chi è di passaggio era stata segnalata proprio dai commercianti che, nei giorni passati, avevano raccolto delle firme a corredo di una petizione. I firmatari chiedevano l’eliminazione della corsia dei bus in via Bellinzona, in discesa verso la dogana, che intralciava – con una fermata a ridosso di alcuni negozi – le attività commerciali e si opponevano allo spostamento del capolinea in piazzale Anna Frank.Richieste non recepite dall’amministrazione cittadina ma dalle quali è emersa la volontà di intervenire in altro modo.«Purtroppo non possiamo decidere noi per la cancellazione di una corsia preferenziale o per il collocamento delle fermate. I soggetti da coinvolgere sono diversi e non si riesce a fare un simile operazione», precisa l’assessore, che però spiega come si stia già lavorando su altri fronti.«Innanzitutto ho già dato mandato ufficiale a Csu di verificare la possibilità di installare nel tratto iniziale di via Bellinzona e in via Catenazzi – per chi entra in Italia – dei parcometri capaci di emettere tagliandi per la sosta gratuita nei primi 30 minuti. Così da facilitare l’alternarsi dei clienti», spiega Bella.Ovviamente, però, «bisognerà intervenire al rialzo sulle tariffe per le ore successive».Si lavora, inoltre, anche sulla sosta lunga. «L’idea, per chi deve parcheggiare per diverse ore è creare degli stalli nelle zone dismesse. Dall’area Albarelli alla Lechler – ovviamente d’intesa con i proprietari – in attesa di una riqualificazione più ampia e definitiva delle aree in questione. Si tratta di progetti temporanei, studiati per le emergenze», conclude l’assessore.

  • Politeama, liquidatore cercasi

    Politeama, liquidatore cercasi

    Avvocato o commercialista cercasi per l’ex Politeama di Como (foto). Il Comune procedere alla nomina del liquidatore della società proprietaria, di cui detiene l’81,6325% delle quote. Palazzo Cernezzi ha invitato con apposito avviso pubblico alla presentazione di candidature per il ruolo di liquidatore, da sottoporre a una apposita commissione. Al sindaco spetterà la scelta definitiva del candidato, da nominare poi con apposita assemblea dei soci. L’incarico durerà 2 anni dalla nomina, con possibili proroghe per un totale di sei anni. Di recente il Conservatorio si è fatto avanti per recuperare l’ex cineteatro: si è dato due anni di tempo per trovare i 4 milioni necessari.

  • Piazza Roma, un altro anno di sconto per il suolo pubblico

    La giunta di Como ha deciso di prorogare lo sconto sull’occupazione del suolo pubblico in piazza Roma, area che dopo la pedonalizzazione voluta dal centrosinistra si è progressivamente “svuotata”. In campagna elettorale (e anche dopo) il centrodestra aveva promesso di mettere mano alla piazza e annunciato di volerla escludere dalla zona traffico limitato. Operazione che si è rivelata complessa e più lunga del previsto. Per questo, come forma di incentivo agli esercenti della piazza, la giunta comunale ha prorogato per un altro anno lo sconto sull’occupazione del suolo pubblico.

  • Parcheggi in viale Varese a Como, lunedì svelato il secondo progetto

    Parcheggi in viale Varese a Como, lunedì svelato il secondo progetto

    Verrà svelata lunedì mattina, in una conferenza stampa convocata al Collegio Gallio, la proposta per la riqualificazione e l’ampliamento del parcheggio a raso di viale Varese alternativa a quella avanzata da Nessi & Majocchi.

    Il secondo progetto, firmato dagli ingegneri comaschiDavide ZizolfieGianmarco Tavola, secondo quanto sostenuto, attraverso un’interrogazione, dal gruppo consiliare di minoranzaSvolta Civica, «prevede nove posti in più rispetto al progetto Nessi & Majocchi e un costo inferiore di circa tre milioni e mezzo, oltre al mantenimento dell’attuale zona a verde».

    Nel corso del dibattito tra i favorevoli e i contrari al rinnovo dell’area era in realtà stata presentata dai Verdi, attraverso la portavoceElisabetta Patelli, anche un’ulteriore soluzione alternativa, ovvero la realizzazione di un autosilo nella zona della stazione San Giovanni.

    Il dibattito insomma è ancora completamente aperto. Il fronte del no ai nuovi posti auto sotto le mura ha intanto raccolto e presentato in Comune oltre mille firme contrarie alla realizzazione del progetto.

  • Paolo Bettini attende i suoi tifosi sabato al Ghisallo

    Paolo Bettini in una foto di Roberto Bettini per MuseoGhisallo

    Paolo Bettini torna al Ghisallo per inaugurare una mostra a lui dedicata, promossa e curata dalla Fondazione Museo del Ciclismo che vuole omaggiare il grande campione toscano, tra l’altro vincitore di due “Lombardia” in piazza Cavour, la corsa che ha tra i suoi momenti simbolici proprio il passaggio dal Colle di Magreglio.“Tutti i colori della vittoria” è il titolo della rassegna presentata a Milano, dedicata a Paolo Bettini, che sarà inaugurata sabato prossimo alle 17, alla presenza del due volte campione del mondo.Dopo il successo del NibaliDay che ha sancito la riapertura stagionale, il Museo propone questa rassegna come la più importante mostra temporanea dell’anno che raggiungerà il suo culmine con il passaggio del Giro di Lombardia 2018. Il 14 ottobre è peraltro annunciato al Ghisallo l’arrivo di un altro campione del passato: sarà infatti ospite il belga Johan Museeuw, campione del mondo di ciclismo a Lugano nel 1996.Paolo Bettini in conferenza stampa ha detto: «È bello ogni tanto tirare fuori i ricordi; mentre lo facevo per dare vita a questa rassegna concordata con gli amici del Museo del Ghisallo, mi sono reso conto di quanto materiale ci sia da mettere in mostra. Diciamo che ne vedrete tanto ma ce ne sarebbe anche di più».«Quello che mi fa particolarmente piacere è comunque aver messo in sequenza tutte le tappe della carriera e sorridere di tanti ricordi, delle corse vinte e anche di quelle perse», ha aggiunto Bettini.Il campione toscano si è lasciato andare a ricordi, aneddoti e battute sul suo ciclismo. «In questa esposizione ci saranno molti riferimenti alla maglia della Nazionale – ha spiegato ancora Bettini – che ho vestito e cercato di onorare sempre e che ha caratterizzato la mia carriera. Non è un caso che l’addio alla mia carriera di corridore sia arrivato proprio dopo aver indossato la maglia dell’Italia. Lo feci 10 anni fa e lo decisi in 10 minuti. Senza rimpianti».«Allo stesso modo in 10 minuti con Antonio Molteni, presidente della Fondazione Museo del Ghisallo, abbiamo deciso di allestire questo bel progetto – ha concluso Paolo Bettini – Invito tutti ad esserci sabato 28 per l’inaugurazione e poi fino a quando ci sarà la mostra. E magari anche per quella successiva…».M.Mos.

  • Orsenigo (Pd): “La Regione finanzi Lomazzo come ha fatto con Lodi”

    Orsenigo (Pd): “La Regione finanzi Lomazzo come ha fatto con Lodi”

    L’ex Cotonificio Somaini di Lomazzo cresce ancora: si è appena tenuta la cerimonia di inaugurazione del terzo lotto del Parco scientifico tecnologico ComoNext, ma di fatto per l’incubatore comasco non ci sono mai stati sostegni da parte della Regione. Lo denuncia Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, che ricorda come, in fase di bilancio, a dicembre scorso, “il Pd aveva chiesto un milione in più per il nostro parco tecnologico, ma la Giunta Maroni aveva detto no”.

    Il predecessore di Orsenigo, Luca Gaffuri, aveva presentato un emendamento al bilancio 2018. “Potevano benissimo recuperare le risorse dagli accantonamenti e destinarli alla missione ‘Sviluppo economico e competitività’, nel programma dedicato a Ricerca e innovazione – spiega ora Orsenigo –. Ma non c’è stato verso: Maroni e la sua maggioranza hanno bocciato l’emendamento”.

    Per il consigliere Pd, “la nostra richiesta andava nella direzione di quanto già fatto altrove, in Lombardia: in analogia a quanto avvenuto con la legge regionale 22/2017 relativamente al Parco tecnologico Padano-Science park di Lodi, si poteva autorizzare un contributo straordinario per il Parco scientifico tecnologico ComoNext di Lomazzo. E le motivazioni erano chiare: l’alto valore strategico della struttura, quale motore dello sviluppo, del trasferimento dell’innovazione e della crescita della nuova imprenditoria avanzata sul territorio, anche nella prospettiva data dalla vicinanza del parco al territorio svizzero e al suo insistere in area di confine. Reitereremo la richiesta. Speriamo che questa volta il nuovo presidente la accolga”.

  • Operazione contro lo spaccio nei boschi di Turate: denunciato 25enne

    Operazione contro lo spaccio nei boschi di Turate: denunciato 25enne

    Blitz dei carabinieri di Turate nell’ambito di una operazione di controllo dei boschi del paese contro le attività di spaccio. Un 25enne marocchino (irregolare in Italia) è stato denunciato a piede libero con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio.

    Il giovane sarebbe stato indicato da alcuni acquirenti. Addosso aveva contanti che sono stati sequestrati: si sarebbe giustificato dicendo che gli servivano per andare con le prostitute. Il giovane è stato anche arrestato perché al momento del controllo da parte dei carabinieri del paese, ha tentato la fuga.

    Fermato poco dopo è finito in cella con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Questa mattina è stato processato per direttissima in tribunale a Como dove ha chiesto i termini a difesa. In attesa di tornare in aula, il giudice ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere al Bassone.

  • Nuovi orari per i rifiuti in città, comunicazioni al palo

    Nuovi orari per i rifiuti in città, comunicazioni al palo

    Quando partiranno i nuovi orari della raccolta rifiuti nella città turistica?La domanda rimbalza ormai da settimane di bar in bar, di ristorante in negozio, di casa in casa.La rivoluzione annunciata già il 10 ottobre 2017 nella Commissione competente a Palazzo Cernezzi e poi a fine maggio, sempre dall’assessore all’Ambiente del Comune di Como, la piemontese Simona Rossotti, con tanto di conferenza stampa, pare essersi persa un po’ per strada.Le regole sono note, almeno a chi si è preso la briga di leggere la delibera della giunta comunale dello scorso 4 giugno, votata all’unanimità. Si tratta di una vera e propria rivoluzione degli orari verso quella che viene chiamata “Vision Zero” dei rifiuti tra l’orario dell’aperitivo e quello della cena.Aprica, che è titolare dell’appalto per la raccolta dei rifiuti sino a fine 2020, ha già dato il suo parere favorevole, più di un mese fa, il 15 maggio. Per contratto il Comune doveva attendere 4 settimane dall’accettazione, per consentire ad Aprica di organizzarsi. Periodo quindi ampiamente trascorso. Il nodo ancora da sciogliere riguarda però la comunicazione, che non è ancora partita.In ben due passaggi delle delibera si sottolinea come «il piano di comunicazione con stampe e distribuzione è da intendersi quale elemento essenziale per la buona riuscita del progetto sperimentale». La sperimentazione, ricordiamo, avrà la durata di tre mesi, durante i quali verrà fatta anche una verifica, una “customer satisfaction”.Il messaggio sul sito di Internet di Aprica parla chiaro. Si spiega che «è allo studio una revisione dell’organizzazione della raccolta dei rifiuti per i quartieri del centro città (Borgo Vico/Città Murata – Camerlata/Rebbio – Geno/Valduce). Per questo motivo non sono disponibili i nuovi calendari di raccolta con decorrenza dal 1° giugno 2018».Fino alla pubblicazione e alla distribuzione dei calendari rimangono in vigore le vecchie regole.«Nelle prossime settimane – spiega sempre Aprica – provvederemo a informare tempestivamente gli utenti dei quartieri interessati sulle nuove modalità di raccolta».La stagione turistica intanto è partita, con buona pace degli operatori e dei residenti.«Si tratta di modifiche che le nostre categorie hanno ampiamente chiesto – dice il presidente di Confesercenti, Claudio Casartelli – Ma ora serve una capillare opera di informazione e sensibilizzazione, altrimenti si rischia il caos». Il pericolo, insomma, è che da luglio, quando si spera potrà partire la sperimentazione trimestrale, pubblici esercizi e residenti non abbiamo ancora chiari gli orari. Parliamo di circa 20mila cittadini, tra abitanti e utenze commerciali, tutti in attesa delle nuove regole.Paolo Annoni