«Un risultato insopportabile». Mister Giacomo Gattuso definisce così lo stop di ieri del Como sul campo dell’Olbia. Nel recupero giocato in Sardegna, i lariani sono stati superati con un secco 3-0. Le reti dei padroni di casa sono giunte nel secondo tempo, dopo che nel primo gli ospiti avevano comunque dato l’impressione di poter dire la loro. Invece i sogni degli azzurri sono stati frantumati dall’1-2 di Nunzio Lella al 57’ e al 63’. Poi a rendere ancora più rotonda l’affermazione dei “Guardiani del faro”, la realizzazione di King Udoh al 72’, con la palla insaccata alle spalle del portiere Davide Facchin, recuperato in extremis dopo l’infortunio rimediato domenica scorsa contro il Grosseto.Un Como che a tre giornate dalla fine mantiene il comando della classifica del girone A con soltanto un punto di vantaggio sull’Alessandria. L’obiettivo della trasferta era aumentare il solco con i grigi. Invece è giunta una staffilata che influirà non poco sul morale e che mette in apprensione in vista dello scontro del 25 aprile, quando proprio i “grigi” saranno ospiti allo stadio Sinigaglia. Prima i lariani saranno impegnati a Livorno, domenica 18, mentre i piemontesi riceveranno la Pergolettese. E la paura è che già domenica si possa verificare il sorpasso.Dietro, peraltro, c’è una Pro Vercelli (a -5 della vetta) con una partita in meno – deve recuperare il match con il Lecco bloccato per Covid – ed eventualmente pronta ad approfittare di passi falsi delle avversarie.«Non è una partita facile da commentare – ha detto al termine Giacomo Gattuso – Abbiamo preso gol strani e dopo aver subìto la rete dell’1-0 abbiamo iniziato a disunirci. La nostra volontà era di reagire, ma aspetti fisici, tecnici e mentali hanno condizionato il tentativo di rimonta».«Al posto del pari è arrivato subito il 2-0 per l’Olbia: tutto è successo troppo in fretta – aggiunge – Sono stato anche io giocatore e so cosa si prova in quei momenti: una serie di valutazioni affollano la mente, inizi a pensare che non ce la fai e subentrano tanti aspetti. Vorresti reagire, ma non ci riesci. Conoscevamo le qualità dell’Olbia; con il loro 1-2 tutto è stato più complicato. Anche i cambi non hanno fatto la differenza: volevamo ribaltare il match e invece abbiamo lasciato grandi spazi, che hanno portato a un risultato insopportabile».Alla fine del campionato mancano tre giornate, ma il Como continua a mantenere la prima posizione. Una magra consolazione, ma anche un punto da cui ripartire. «Sicuramente sono dispiaciuto – afferma ancora il tecnico – ma posso garantire, anche dopo una sconfitta così, che tutti stiamo dando il massimo. La fase è delicata: è necessario riunire tutte le nostre forze e trovare il mondo di venirne fuori».«Non mi va di fare troppi proclami – conclude Gattuso – Il gruppo in queste situazioni ha sempre cercato di resettare; ai ragazzi non ho nulla da rimproverare. Nel mirino c’è un obiettivo che fino a qualche tempo fa sembrava insperato: dobbiamo lavorare per raggiungerlo, poi alla fine il responso toccherà come sempre al campo».
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Il questore: «Una apertura di credito verso i tifosi»
Massima allerta delle forze dell’ordine per oggi in occasione della partita tra Como e Alessandria, in programma alle 15 allo stadio Sinigaglia. Una sfida che potrebbe determinare il passaggio in serie B della squadra lariana, con i conseguenti festeggiamenti. «Ogni aspetto è stato monitorato – sottolinea Giuseppe De Angelis. questore di Como – Sono stati predisposti una serie di servizi, che prima di tutto serviranno a consentire il corretto svolgimento della manifestazione».«Da parte dei tifosi è stata annunciata l’accoglienza del pullman del Como al suo arrivo allo stadio – aggiunge il questore – Ci saranno delle indicazioni da rispettare, ma abbiamo consentito questa presenza e la considero una apertura di credito nei loro confronti, perché sono convinto che rispetteranno le prescrizioni».I fan ammessi davanti allo stadio Sinigaglia sono circa un centinaio.La raccomandazione del questore, Giuseppe De Angelis, è quella che gli eventuali festeggiamenti post-partita siano comunque rispettosi verso la città e tutti i comaschi. «Mi rendo conto che si possa raggiungere l’obiettivo rispetto allo sforzo messo dalla squadra e dalla società in un intero anno – spiega ancora – Sono sicuro che nel caso i sostenitori saranno rispettosi verso i loro concittadini; tutti i servizi sono stati comunque predisposti per ogni evenienza».Intanto fa discutere il divieto di vendita di alcol a Como imposto per oggi. «Una cautela per fare in modo che nessuno perda il lume della ragione, per non rovinare la festa», conclude De Angelis.ViabilitàIn occasione della partita, a partire dalle ore 11 e sino al termine dell’evento viene istituito il divieto di circolazione e di sosta con rimozione forzata per tutte le categorie di veicoli in viale Vittorio Veneto, largo Borgonovo, viale Puecher (tratto tra viale Vittorio Veneto e piazzale Somaini), piazzale Somaini, viale Masia (tratto da piazzale Somaini a viale Rosselli), via Sinigaglia (tratto tra via Masia e largo Borgonovo). L’accesso da via Campo Garibaldi sarà consentito solo a residenti e autorizzati.
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Il popolo dei giardini a lago adesso ha paura
Reportage – Dopo l’episodio di violenza che ha visto protagonisti due filippini«Ci sono problemi di sicurezza. Veniamo qui sempre più raramente»La colonna sonora è tra le più rasserenanti, le voci dei bambini, che si inseguono, giocano, ridono, chiamano la mamma e il papà con il loro timbro squillante. I genitori osservano dalle panchine, armati di borse con merendine, bottigliette d’acqua, salviettine umidificate e tutto ciò che possa servire per un pomeriggio al parco. Le carrozzine e i passeggini sono tranquillamente parcheggiati all’ombra di un albero, accanto alle giostre.È un sabato pomeriggio di relax in riva al Lario. Il sole aiuta a non pensare al lavoro che ricomincia, il lago allevia i primi morsi dello stress da rientro. I giardini sembrano una cartolina. O quasi. In tanta tranquillità, molti non riescono ad abbassare la guardia. Ogni tanto si guardano intorno. Controllano che non si aggirino malintenzionati nei paraggi.Perché le notizie volano. Corrono di bocca in bocca. Specialmente se riguardano la sicurezza, l’incolumità di piccoli innocenti. Venerdì sera, poco distante dal Tempio Voltiano, l’ultima rissa. Due uomini di origine filippina sono stati arrestati per atti osceni e discriminazione razziale. Avevano aggredito due donne, una delle quali era incinta: uno schiaffo aveva raggiunto perfino una bimba di due anni. Nella rissa sono stati coinvolti anche due marocchini, intervenuti per difendere le proprie mogli.«Non ho mai avuto la sensazione che esistessero questi problemi – afferma Egidio Cirilliano, papà di Lainate – L’impatto con questo angolo di Como è sempre stato positivo. Ma le persone che frequentano abitualmente questo parco sono più coinvolte».E infatti una giovane mamma è pronta a sfogarsi. «Questo è uno dei posti più squallidi della città – dice Sabrina Cappiello, di Como – Da 10 anni, ormai, nessuno interviene. Sette anni fa hanno tolto le altalene, ma hanno lasciato oggetti di cemento. Alcune zone, vicino alla fontana, si trasformano in covi di tossici. Da sempre esistono problemi di sicurezza, veniamo qui sempre più raramente. È uno scempio».«Durante il giorno non ci è mai accaduto nulla di grave – commenta Giorgio Pagani, di Appiano Gentile – Di certo, però, non rimaniamo qui la sera con i nostri bambini. Purtroppo, non ho mai notato la presenza di forze dell’ordine, che sono sempre un ottimo deterrente per i malintenzionati».Certi episodi, però, accadono anche in piena mattina. Protagonista di una vicenda che ha dell’incredibile è una giovane mamma di Como. Venerdì mattina passeggiava sul lungo lago, a Villa Olmo; nella carrozzina che spingeva riposava il suo piccolo di appena un anno. È stata fermata da un ragazzo di colore, ben vestito, che le ha chiesto in modo cortese indicazioni per il Tempio Voltiano. Lei gli ha risposto e il ragazzo si è allontanato. Dopo pochi istanti ha chiamato di nuovo la neomamma; la donna si è voltata. A quel punto, l’immigrato aveva già iniziato a compiere atti osceni. La donna è fuggita. Ieri mattina si è incamminata nuovamente sul lungolago, ma ha notato lo stesso ragazzo del giorno prima ed è scappata.«A volte venivo qui quand’ero bambino – ricorda intanto Luca Chiatti, di Luisago, che ha portato al parco la sua nipotina – Anche oggi non abbiamo avuto problemi. Certamente, una volta anche in questa zona si stava più tranquilli. Ora si nota un certo degrado. Tutto appare calmo, ma non dopo una certa ora».I bambini si arrampicano su una struttura che, nella loro fantasia, può diventare una fortezza, un castello, un avamposto da scoprire. «Abbiamo sempre raggiunto questo parco di domenica – sono le parole di Valentina Brioschi, mamma di Montorfano – È un peccato che abbiano tolto le altalene. Di giorno siamo abbastanza sicuri, anche perché possiamo contare sulla presenza di molti altri genitori. Non abbiamo la possibilità di rimanere anche la sera, ma certo non resteremmo comunque».Qualcuno esasperato, rinuncia alla diplomazia. Forse perché ha trascorso la sua infanzia tra queste giostre, all’ombra di questi alberi.«Devono mandare le guardie armate – taglia corto Cristina Diliberto, mamma comasca – I giardini sono abbandonati. Hanno effettuato alcuni interventi, ma soltanto per rendere alcuni angoli più graditi ai turisti. Qui, invece, niente. Dicono che fanno i controlli, ma non sono mai abbastanza. Gli amministratori cittadini avevano anche comunicato più volte che avrebbero rinnovato il parco giochi; poi non hanno trovato i soldi e tutto si è fermato. Conosciamo questo parco da quando eravamo piccoli. Adesso, dopo una certa ora, è terra di senzatetto e sbandati».Il pomeriggio prosegue. Tra un gioco e il piacevole schiamazzo dei piccoli. I ragazzi parlano tranquilli sulle panchine. Gli spiriti solitari si abbandonano sul prato, con le cuffie nelle orecchie. Insomma: una cartolina. O quasi.Marco Proserpio
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Hub di Villa Erba, al via la campagna di massa. Nella prima giornata vaccinati già 800 cittadini
L’hub vaccinale di Villa Erba a Cernobbio è da ieri una realtà operativa. L’obiettivo dichiarato per i primi giorni della campagna vaccinale di massa è raggiungere le 720 somministrazioni al giorno per arrivare in breve tempo a 10 linee e 1.440 vaccini, fino ad avere, a pieno regime, 24 linee in funzione e quasi 3.500 iniezioni. Si lavorerà dalle 8 alle 20 e sette giorni su sette.
Ieri sono state quasi ottocento le dosi somministrate, 768 per la precisione. La campagna di massa in questa fase interesserà le persone nella fascia d’età tra i 70 e i 79 anni. «Speriamo, mi sento più protetta e più sicura anche per i miei parenti, per i miei nipoti – ha detto ieri un’anziana – Certo, dovremo sempre attenerci alle disposizioni sanitarie vigenti».Ieri ha espresso soddisfazione per l’andamento della strategia vaccinale messa in atto nel centro espositivo cernobbiese Giuseppe Carcano, responsabile del Centro vaccinale: «Abbiamo aggiunto qualche linea rispetto a quelle previste inizialmente perché dovevamo testare il nuovo sistema di Poste Italiane, l’intenzione è di aumentarle arrivando a dieci linee nelle prossime settimane e poi a maggio altre dieci. Nel corso della prima giornata dell’hub di Cernobbio abbiamo avuto un afflusso regolare, gli ambulatori hanno lavorato bene e con regolarità e abbiamo avuto pochissimi casi di rifiuto del vaccino AstraZeneca, un paio al massimo. Uno su dieci è stato vaccinato con Pfizer nelle categorie vulnerabili».
Da parte sua il sindaco di Cernobbio Matteo Monti ha rimarcato l’efficienza della macchina organizzativa sul fronte della logistica e della sicurezza: «Abbiamo garantito la presenza di 4 operatori di polizia locale per turno in collaborazione con Provincia e Comune di Como e siamo pronti se aumentassero le presenze a garantire ancora più posti nei parcheggi».L’ingresso all’hub avviene da via Regina con un percorso segnalato per raggiungere i 10 sportelli di accettazione posizionati nell’ala Cernobbio. Dall’accettazione i cittadini si spostano nelle postazioni vaccinali per poi sostare, per i 15 minuti di osservazione dopo la vaccinazione, nel padiglione Centrale. L’uscita avviene ancora dall’ala Regina. A disposizione, ci sono oltre 650 posti auto tra autosilo e galoppatoio, aperti dalle 7.30 alle 21, al costo di 1 euro per le prime due ore di sosta.
Il caso CantùNon soddisfa invece la situazione in Brianza. Ieri il sindaco di Cantù, Alice Galbiati, ha scritto al direttore generale di Ats Insubria, Lucas Maria Gutierrez, e al direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi, per chiedere spiegazioni circa la politica vaccinale adottata nel Canturino e nel Marianese.«Ho appreso – scrive tra l’altro Galbiati – che il punto vaccinale presso l’ospedale Sant’Antonio Abate terminerà il proprio servizio alla cittadinanza, proseguendo per i soli pazienti fragili già in carico al servizio sanitario. Dopo settimane di contatti, manifestazioni di disponibilità e rassicurazioni circa il mantenimento del punto vaccinale, non posso nascondere incredulità e delusione. Sembra oramai pacifica l’equazione tale per cui se si vuole ottenere qualcosa l’unica via è quella delle alzate di scudi, così come accaduto per il punto presso l’ospedale di Menaggio, destinato alla chiusura e, oggi, restituito alla sua funzione. Sono sinceramente felice per i cittadini della Tremezzina, che non dovranno arrivare fino a Como per vaccinarsi».«È tuttavia mio preciso dovere difendere gli interessi, non della politica locale, ma delle migliaia di persone afferenti al territorio canturino – dice il sindaco – I fatti ci dicono che il punto di Cantù (forse) chiuderà, quello di Mariano Comense non è ancora attivo. A fare da contraltare i dati, soprattutto nel Canturino, che evidenziano elevate incidenze di contagio. Il Canturino e il Marianese sono un bacino d’utenza di oltre 100mila persone attualmente dirottate su Erba, Lurate Caccivio o Cernobbio».
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“Guerre Stellari”, tributo incessante dei fan sul Lario
PROMOZIONE GRATUITA – Domani su Italia 1 il film girato a Villa BalbianelloAl Lario, per stare sul mercato del turismo in modo serio, occorrerebbe un senso diverso delle priorità. Un’utile indicazione di percorso viene da un caso particolare, tra i più celebri, di quel fenomeno ancora poco sondato che si chiama “Lariowood”. Sono passati otto anni dall’uscita del film Episodio II – L’attacco dei cloni, secondo in ordine cronologico della saga in sei tempi di Guerre Stellari, che George Lucas ha ambientato a Villa Balbianello. Lo si potrà ripassare domani alle21.10 su Italia 1. Nessun dépliant, sito web o cartello ufficiale guida verso il lago gli appassionati sulle tracce di Anakin Skywalker e della senatrice Padmé Amidala in amore sulla punta di Lenno. Con lo stile discreto e rispettoso della privacy che li contraddistingue (ma il lato oscuro della medaglia potrebbe significare anche “braccini corti” e scarsa capacità imprenditoriale), in tutti questi anni i lariani hanno preferito non cogliere al volo l’opportunità data dal volano virtuoso del film in tutto il mondo. Eppure il meccanismo, grazie a un naturale quanto ovvio tam tam, ha dato comunque buoni frutti. A Villa Balbianello, dal 2002 in poi, è stata una processione di fan di Star Wars, singoli o organizzati in gruppi, come spiega il “property manager” della storica dimora del Fai, Giuliano Galli. Il complesso, voluto dal cardinale Angelo Maria Durini a fine ’700, ogni anno ospita 30mila visitatori, di cui il 65% stranieri. E nel 2010 tale media – che di fatto rasenta il limite fisiologico della capienza – sarà ampiamente battuta. Morale: sul Lario la fiction dà risultati concreti e tangibili, mentre la promozione turistica è ancora fantascienza.
Lorenzo Morandotti
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Gravina, rinnovo Mancini investimento sul futuro
(ANSA) – ROMA, 17 MAG – “E’ un investimento della federazione per il futuro, e che dovevamo ai tifosi”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine del Consiglio federale dopo aver annunciando il prolungamento del contratto con il ct Roberto Mancini. “Sono molto contento, perché come Roberto sa, era un obiettivo della federazione per continuare un lavoro e dargli continuità anche in futuro”, ha sottolineato Gravina. (ANSA).
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Giro: maglia rosa Bernal trionfa nella tappa dolomitica
(ANSA) – ROMA, 24 MAG – Egan Bernal ha vinto per distacco la 16/a tappa del 104/o Giro d’Italia, da Sacile (Pordenone) a Cortina d’Ampezzo (Belluno), frazione accorciata a 153 chilometri a causa delle cattive condizioni del tempo. Bernal ha preceduto il francese Romain Bardet, secondo, e Damiano Caruso, terzo, entrambi a 27″. Quarto Giulio Ciccone a 1’17″, seguito dal britannico Hugh John Carthy, quinto, e dal portoghese Joao Almeida, sesto. Poi, il russo Aleksandr Vlasov, a 2’10″ da Bernal, mentre un Simon Yates molto provato ha tagliato il traguardo a 2’36″. Ridisegnata la classifica generale, con Caruso che adesso è secondo a 2’24″ da Bernal, sempre più maglia rosa. (ANSA).
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Giro: 17/ma tappa, arrivo in solitaria per Martin
(ANSA) – ROMA, 26 MAG – L’irlandese Daniel Martin ha vinto per distacco la 17/a tappa del Giro d’Italia da Canazei-Sega di Ala, di 193 km. Martin ha fatto la differenza sulla salita finale di Sega di Ala di 11,2 km con una pendenza media del 9,8% e con punte fino al 17%. (ANSA).
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Giornata nazionale del mare, 60 miliardi l’economia del Med
(ANSA) – ROMA, 10 APR – Nel 2017 il Mediterraneo ha prodotto 59,6 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, il 29% del totale a livello europeo, dopo l’Oceano Atlantico ((73,4 miliardi di euro) e il Mare del Nord (63 miliardi di euro). In Europa il 40% dell’occupazione dell’economia marittima si trova nel Mediterraneo (1,78 milioni di dipendenti), il 29% nell’Oceano Atlantico (1,29 milioni di dipendenti) e il 20% nel Mare del Nord (0,87 milioni di dipendenti). A ricordarlo, in occasione della Giornata Nazionale del Mare di domenica 11 aprile, è la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (IOC-UNESCO). (ANSA).
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Già effettuata l’autopsia sul corpo dell’uomo trovato morto in Spagna
All’internoSarebbe già stata effettuata l’autopsia sul corpo di Antonio Aceto, il 44enne di Vertemate che sarebbe stato ucciso nei pressi di Cartagena, in Spagna. Le indagini sono coperte da un segreto istruttorio che dura trenta giorni.Leggi l’articolo…Andrea Bambacein CRONACA