Luoghi di ricordo di momenti importanti, di eventi e strade entrate nella storia del ciclismo. Il punto di riferimento può essere il Muro di Sormano, che qualche anno fa è stato oggetto di un importante restauro. Sulla strada, utilizzata sabato scorso dal Giro di Lombardia, sono stati messi una serie di riferimenti: la lunghezza del percorso, l’altitudine, le frasi dei ciclisti più famosi riferiti allo stesso Muro, i loro riscontri cronometrici. Non mancano anche le indicazioni sui monti della zona che si vedono dalla ripida strada (che ha una pendenza massima di circa il 25%).Alla conferenza stampa di presentazione del “Lombardia” a Como, il giornalista Dino Merio ha proposto di intitolare la discesa del Colle di Civiglio a Vincenzo Nibali, che su quel tratto ha costruito le sue vittorie in solitaria nella “classica” nel 2015 e nel 2017.A questa idea se ne potrebbero aggiungere altre. Per esempio un riferimento allo stadio Sinigaglia sui fasti dell’impianto quando ospitava la pista di ciclismo. Sul quel velodromo hanno vinto personaggi del calibro di Eddy Merckx, Fausto Coppi e Felice Gimondi. Perché non trovare un modo per ricordare quell’epoca? Anche una semplice targa, compatibilmente con quelli che sono i progetti del futuro che riguardano la completa ristrutturazione dello stadio.Lo stesso Como 1907 non è insensibile all’argomento. In molti ricordano che la scorsa estate, quando furono proposti ai tifosi i kit delle nuove maglie per la stagione 2019-2020, una prevedeva elementi di colore rosa, in omaggio al Giro d’Italia e alla storia ciclistica vissuta al Sinigaglia, prima che venisse dismessa negli anni ’70.C’è anche una ulteriore proposta che a più voci è stata avanzata e che presto potrebbe diventare concreta grazie all’interessamento delle istituzioni locali. L’ipotesi da portare avanti si ispira a quanto avviene sulle ascese in Francia. Verso l’Alpe d’Huez ogni tornante viene dedicato ad un campione.In altri luoghi sono state poste una serie di pietre miliari con una serie di riferimenti sia sulla strada sia dedicate corridori che lì hanno scritto imprese epiche.L’idea, dunque, è di fare la stessa cosa sulla salita che porta al Ghisallo, sia con indicazioni per gli amatori, sia nel ricordo di grandi del passato, lontano e recente, che proprio partendo da quel tratto sono poi andati a vincere il Giro di Lombardia. Due nomi su tutti, Fausto Coppi, nella foto, e, più recentemente, Paolo Bettini.
Categoria: Sport
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Bertoli, trasferta in Colombia per insegnare il calcio italiano
Trasferta in Colombia, a fianco dell’ex tecnico del Como Ernestino Ramella, per l’allenatore lariano Moreno Bertoli, 57 anni. Nella città di Medellin, Bertoli e Ramella hanno insegnato calcio, con metodi italiani, ai giovani atleti della Soccer Academy.Una trasferta di una settimana che il comasco ha decisamente apprezzato: «Una bella esperienza – commenta – un’occasione per fare nuove conoscenze nel mondo dello sport a livello internazionale. Ho trovato grande fame di calcio e ragazzi con cui bisognerebbe proseguire il lavoro di formazione. Positivo anche il confronto in un torneo di calcio con altre realtà del Sud America».Originario di Bizzarone, Bertoli qualche anno fa era salito agli onori delle cronache sportive per un gesto di fair play – segnalato dal nostro giornale – che poi fu premiato dal Panathlon di Como, all’epoca presieduto da Patrizio Pintus. L’allora allenatore dei Giovanissimi del Varese durante una partita a Bizzarone fece sbagliare un rigore a un suo giocatore per tutelare l’arbitro.Il direttore di gara, Alessandro Galparoli, classe 1995, era infatti al suo esordio e dopo la concessione del penalty la tensione, sugli spalti era salita alle stelle. Con quell’errore voluto gli animi si calmarono.Da sempre interista, Moreno Bertoli si tolse la soddisfazione di essere premiato assieme a Javier Zanetti, storico capitano dell’Inter, che quel giorno aveva ricevuto un riconoscimento alla carriera.
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Como, tris di match in una settimana. Banchini: «Penso solo al Pontedera»
Un avversario tutt’altro che malleabile, al di là del nome che magari ai tradizionalisti del calcio non darà grandi emozioni.Domani alle 15 allo stadio Sinigaglia è atteso il Pontedera, formazione toscana che attualmente occupa la terza posizione in classifica alla pari con l’Alessandria e che è reduce dalla vittoria, nel posticipo di lunedì, nel derby contro la Pistoiese.I lariani, dal canto loro, domenica hanno pareggiato sul terreno dell’allora seconda in graduatoria, l’Alessandria, e arrivano carichi al match valido per il decimo turno in serie C, che apre un trittico intenso, che prevede mercoledì 23 la trasferta di Carrara e domenica 27 il derby lariano contro il Lecco allo stadio Sinigaglia, che è segnato in rosso sul calendario anche per ragioni di ordine pubblico.Ma mister Marco Banchini, che ieri ha presentato l’incontro, preferisce evitare discorsi a lungo raggio. «Non sono abituato a pensare a tre partite – ha detto – e così deve fare la squadra. Nella nostra mente c’è soltanto la gara di domani contro il Pontedera. Una squadra con molti giovani, ma che hanno buona esperienza in serie C e che sono abituati da anni a giocare insieme. Un interlocutore tutt’altro che semplice da affrontare, come dimostra la sua positiva classifica».«Il terzo posto dei toscani per quanto mi riguarda non è una sorpresa – ha aggiunto Banchini – proprio perché alle spalle di tutto c’è una società solida che ha puntato sulla programmazione».L’allenatore del Como è soddisfatto per l’atteggiamento che la sua squadra ha mostrato nella partita di Alessandria. «Per me era una prova importante perché dovevamo mostrare il nostro valore contro una squadra molto forte e su un campo caldo. La prestazione del Como mi ha sicuramente soddisfatto: alla fine avremmo anche potuto vincere».«Ovvio che dai miei continuo ad attendere di volta in volta miglioramenti – ha specificato l’allenatore del Como – Per esempio, quando le situazioni non cambiano, servirebbe più spesso uno spunto individuale per far girare la partita a nostro favore, quella qualità che può essere decisiva in determinati frangenti».Sul fronte degli infortuni ieri hanno ripreso ad allenarsi il difensore Luca Crescenzi e il centrocampista Francesco Marano, che però non partiranno nell’undici titolare, considerando le poche sedute che hanno svolto dopo il match di Alessandria. «Ma non mi va di parlare di questo argomento – ha concluso Banchini – perché non voglio scuse o alibi: chi scende in campo deve sentirsi responsabilizzato, chi c’è deve fare bene».
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Arrivo del Lombardia 2020, Frigerio rilancia: «Como è pronta a giocare le sue carte»
Bergamo chiama, Como risponde. Non si è ancora spento l’eco del successo di Giro di Lombardia e Gran Fondo sulle strade del Lario e già si parla dell’edizione 2020.La città orobica, appunto, ha già avanzato con decisione la sua candidatura ad ospitare l’arrivo dell’edizione del prossimo anno con Como che, nel caso, diventerebbe sede delle operazioni preliminari e della partenza. Ma dal Lario arrivano le parole ferme di Paolo Frigerio, il coordinatore del comitato locale. Lo spirito è quello di sempre, improntato alla collaborazione ed al dialogo con tutti gli attori, a partire da Rcs Sport. Ma l’intenzione è di continuare a proporre il traguardo in piazza Cavour per il quarto anno consecutivo. «Como è pronta a giocare le sue carte» spiega Frigerio. «Alla conferenza stampa a Bergamo – aggiunge – la stampa locale aveva chiesto al direttore ciclismo di Rcs Sport, Mauro Vegni, notizie sul futuro della corsa e la risposta era stata “ci ritroveremo presto dopo l’edizione 2010”».«Io sono ben disponibile e sedermi subito al tavolo e a pianificare il futuro anche con l’appoggio delle forze economiche locali che da sempre ci sono vicine – spiega ancora Paolo Frigerio – Dalla nostra abbiamo il successo dello scorso weekend, che riguarda sia il Giro di Lombardia dei Professionisti, sia la Gran Fondo».L’organizzatore comasco si sofferma sui singoli eventi. «Como e il suo territorio sono stati uno scenario magnifico per ospitare la gara di sabato, come hanno testimoniato le immagini televisive che hanno fatto il giro del mondo. Il finale con Ghisallo, Muro di Sormano, Valfresca e l’arrivo in piazza Cavour è unico. E non è una frase mia, ma del direttore di gara Stefano Allocchio in occasione della conferenza stampa che si è svolta al Ghisallo».«In città c’era una folla di appassionati e lo stesso sul Ghisallo e sul Muro di Sormano, dove sono stati gli stessi tifosi di ciclismo a pulire volontariamente la strada dalle foglie per evitare che i corridori scivolassero o si trovassero in difficoltà: un segno importante del cuore delle persone che amano lo sport del ciclismo».Frigerio parla anche del risultato della classica, conquistata dall’olandese Bauke Mollema. «La sua è stata una grande azione – dice -È partito sul colle di Civiglio e non è stato più raggiunto. Segno che Como premia sempre una impresa di rilievo; sul gradino più alto del podio nella nostra città non c’è mai un vincitore casuale».Anche la Gran Fondo “Il Lombardia” (che aveva come base Cantù), si è rivelata un successo. «Si è registrato il “tutto esaurito” di partecipanti – afferma Frigerio – e il percorso innovativo è stato apprezzato. Oltre a Muro di Sormano e Ghisallo, anche le strade delle Brianza sono state impegnative per tutti i concorrenti; posso citare ad esempio il tratto tra Alzate Brianza e Brenna, una pendenza che poteva erroneamente essere considerata semplice. Anche l’arrivo è stato spettacolare, con l’ascesa da via Manzoni e la conclusione in centro in piazza Garibaldi».Il promoter dell’organizzazione locale in conclusione fa un ragionamento più generale. «La considerazione è che tutta la provincia di Como ha risposto alla grande per l’evento nella sua totalità – sono le parole di Frigerio – Più che ragionare sulle singole località a me piace pensare a un distretto territoriale sportivo come il nostro che nel fine settimana è stato il palcoscenico ideale per ospitare manifestazioni di livello mondiale. Eventi che, dal canto loro, hanno portato enormi benefici ad esercenti, alberghi e ristoratori e, più in generale, a tutto il tessuto economico. Sono davvero contento perché è stata una vittoria di tutti».
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Girone A, testa e coda per le lombarde. Prime Monza e Renate, in fondo Lecco, Giana e Pergolettese
Curioso testa-coda fra formazioni lombarde nella classifica del girone A di serie C, quello in cui milita il Como, reduce dal pareggio (1-1) nella trasferta di domenica ad Alessandria e atteso, domenica prossima, dal confronto interno con il Pontedera, reduce dalla vittoria per 2-1 nel derby con la Pistoiese e terzo in classifica.La vetta è ad appannaggio di due squadre brianzole, il Monza (24 punti) e il Renate (20). Per i biancorossi del patron Silvio Berlusconi il bilancio è di otto vittorie ed un pareggio. Difficile pensare che questo cammino si possa fermare anche se la categoria si è sempre prestata a molte sorprese.Anche il secondo posto del Renate è tutto sommato atteso, considerato il potenziale espresso fin dall’inizio dalla formazione di mister Aimo Diana.Tre lombarde sono in posizioni più o meno centrali, con la Pro Patria sesta a 15 punti, il Como nono a 13 e l’AlbinoLeffe tredicesimo a 9.Male le altre tre squadre della nostra regione, che fanno da contraltare alle brianzole di vetta: le ultimo sono infatti il Lecco, la Giana Erminio e la Pergolettese.I blucelesti lariani sono terzultimi (6 punti con due vittorie e sette stop) e continuano a deludere tra contestazioni e la dirigenza che intenderebbe lasciare. Domenica scorsa la sconfitta interna per 3-1 con la Pianese.Ha invece rialzato la testa la Giana Erminio, penultima, che dopo aver messo in difficoltà il Como (pur perdendo) è reduce dal successo per 2-1 con il Novara. Il cambio di allenatore, con l’arrivo di Cesare Albè al posto di Riccardo Maspero, sta dando i suoi frutti.Nessuna vittoria e solo quattro pari per il fanalino di coda Pergolettese, che ha appena perso per 3-0 a Carrara. In bilico il tecnico Matteo Contini.
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Cantù domenica ritrova l’ex Nicola Brienza. In vendita i biglietti per la sfida con Trento
Cantù chiamata a rialzare la testa contro l’ex Nicola Brienza (nella foto). Nel quarto turno di campionato, domenica alle 18.30 a Desio arriva infatti Trento, guidata dall’allenatore che lo scorso anno guidò l’Acqua S.Bernardo dopo le improvvise dimissioni di Evgeny Pashutin. Biglietti già in vendita nei consueti punti. Brianzoli che sono reduci da una brutta sconfitta sul campo della Reyer Venezia. I campioni d’Italia si sono infatti imposti con un netto 76-46.
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Cantù, pesante sconfitta nella trasferta di Venezia
L’Acqua S.Bernardo certo non era favorita nella trasferta con i campioni d’Italia della Reyer Venezia. I padroni di casa hanno vinto, come da pronostico, infliggendo a Cantù una delle sconfitte più pesanti della sua storia: 76-46 il finale.
«Siamo stati in difficoltà tutta la partita – sono state le parole di coach Cesare Pancotto a fine gara, riportate sul sito del club brianzolo – pmAbbiamo giocato male tutti, io per primo mi metto davanti per aiutare questa squadra a crescere e a capire ciò che dobbiamo migliorare. Questa sera non siamo riusciti a fare neppure le cose più semplici. A questo proposito, vi assicuro che durante la settimana questa squadra lavora con grande dedizione, senza riuscire però a mettere in campo ciò che ha preparato».
«Credo che solo chi lavora possa ottenere dei risultati e noi siamo convinti e determinati a seguitare per raggiungere i nostri obiettivi. Quello che dobbiamo fare è focalizzare meglio, fare chiarezza su quello che siamo in questo momento e su quello che vogliamo realizzare alla fine del campionato, ossia la permanenza in Serie A. A tal fine dobbiamo imparare a difendere meglio perché mentalizzando la difesa, la facciamo diventare un baluardo».
«Non traggano in inganno i 76 punti che sembrerebbero opera, ma alta è stata la percentuale che abbiamo concesso agli avversari, ad esempio nel tiro da due e negli uno contro uno. Quindi è necessario metallizzare la difesa perché diventi un baluardo e, in quanto baluardo, diventi fiducia».
«Quanto all’attacco, ognuno di noi deve togliersi qualcosa per far crescere la squadra. La prima cosa che dobbiamo fare è sprintare perché in Serie A, con questo atletismo e questi fisici, se non sprinti non vai da nessuna parte. La seconda cosa è la troppa palla in mano, per questo dico che ognuno deve togliersi qualcosa per aggiungere qualche cos’altro. Non voglio demonizzare e cambiare le abitudini, però voglio aiutare i miei giocatori a migliorarsi. Per cui se l’abitudine è quella di palleggiare, adesso dobbiamo fare uno o due palleggi in meno, per aiutare la squadra a essere migliore. Ci dobbiamo rimboccare le maniche perché, che fosse difficile era una considerazione che facevamo, considerazione che oggi è una realtà di cui ci siamo resi conto affrontando nel campionato squadre con queste carature. Il percorso è diventato più difficile ma, per quello che ci riguarda, la consapevolezza deve diventare una forza e una determinazione per centrare il nostro obiettivo».
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All’olandese Bauke Mollema il Lombardia 2019. Secondo Valverde, terzo Bernal
In migliaia per la consueta festa del mondo del pedale hanno accolto oggi a Como l’arrivo di Bauke Mollema (Trek-Segafredo), che ha vinto la sua prima Classica delle Foglie morte con un attacco sulla salita del Civiglio quando mancavano 18,5 chilometri dall’arrivo, per poi tagliare in solitaria il traguardo di Como. Nel finale l’olandese ha respinto i tentativi di Alejandro Valverde (Movistar Team) e Egan Bernal (Team INEOS) che hanno completato il podio del 113^ Il Lombardia NamedSport.
Il vincitore Bauke Mollema, ha dichiarato in conferenza stampa: “Dopo il mio attacco il vantaggio è aumentato velocemente, forse dietro si sono guardati un po’ troppo. Sapevo che sarei passato per primo sul Civiglio poi quando ho sentito di avere ancora 20″ di vantaggio ho capito che avevo buone possibilità di vincere. Conoscevo bene la discesa e ho provato a spingere a tutta fino al traguardo. L’ultima salita non è stata troppo dura. A un certo punto ho intravisto Roglic ma era ancora lontano. Conquistare una Classica Monumento è un ottimo modo per finire la stagione. Inoltre i miei genitori erano qui a Como ed è stato ancora più speciale”.
RISULTATO FINALE1 – Bauke Mollema (Trek – Segafredo) – 243 km in 5h52’59” media 41,305 km/h2 – Alejandro Valverde (Movistar Team) a 16″3 – Egan Bernal (Team INEOS) a 16″4 – Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) a 16″5 – Michael Woods (EF Education First) a 34″
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Domani tocca agli Amatori, in 2.500 alla Gran Fondo. Partenza e arrivo a Cantù
È un fine settimana consacrato allo sport del pedale. Oggi sono di scena i Professionisti, con il Giro di Lombardia che parte da Bergamo e si conclude in piazza Cavour a Como, domani tocca agli Amatori che si sfideranno lungo il tracciato della Gran Fondo “Il Lombardia”, che pure prevede le scalate al Ghisallo e al Muro di Sormano, con il via e l’arrivo a Cantù. Già annunciata una partecipazione da record, con circa 2.500 corridori.Il percorso (nello schema a lato) ricalcherà parte del tracciato dei “Pro”. I primi 25 chilometri saranno tranquilli sulle strade della Brianza, poi, dopo Asso, il passaggio da Sormano, con il terribile Muro. Chi non se la sentirà potrà comunque transitare dalla strada che porta alla Colma, con un paio di chilometri in più. Seguirà la discesa su Nesso, con il transito verso Bellagio e la salita al Ghisallo, prima del rientro in Brianza, in centro a Cantù, dopo 109 chilometri e 1.700 metri di dislivello.La partenza della Gran Fondo “Il Lombardia” è prevista per domani alle 7.30 in corso Europa; la conclusione in piazza Garibaldi. Per consentire il passaggio dei corridori, nella Città del mobile saranno chiuse al traffico corso Europa, via Grandi, via Mazzini, via Como, via Vergani, via Brambilla e via per Alzate; al rientro il medesimo provvedimento sarà applicato in via Brianza, via Baracca, via Milano, piazza Volontari della Libertà, corso Unità d’Italia, via Giovanni da Cermenate, corso Europa e via Manzoni.
Le strade saranno chiuse per venti minuti a partire dal passaggio del primo corridore. Essendo una competizione per Amatori, inevitabilmente vi saranno ciclisti che resteranno indietro e dovranno convivere con il traffico lungo il percorso, adeguadosi al Codice della Strada. L’auspicio è che tutti gli utenti della strada, sia i ciclisti sia soprattutto i conducenti degli altri veicoli, rispettino le regole della viabilità così che la manifestazione possa svolgersi con tranquillità.
Oggi, infine, in corso Europa, verrà allestito un villaggio che sarà il punto di riferimento per tutti gli atleti in gara.
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Como femminile, domenica l’esordio casalingo a Mariano contro la Juventus
Dopo il buon esordio nel campionato di serie C femminile (4-0 in trasferta con il Canelli), domenica alle 15.30 l’Acf Como è atteso dal secondo turno. Sede del match spostata, da Cantù a Mariano, per evitare problemi in concomitanza con la presenza nella “città del mobile” della Gran Fondo “Il Lombardia”. Definiti, intanto, gli abbinamenti di Coppa Italia serie C: il 1° dicembre in gara unica le lariane affronteranno il Palermo (un sorteggio definirà la sede della partita).