Categoria: Cultura e spettacoli

  • I detenuti del Bassone s’innamorano di Platone

    I detenuti del Bassone s’innamorano di Platone

    I commenti al “Simposio” letti alla Feltrinelli domani pomeriggio

    “Amore” è il più antico o il più giovane tra gli Dèi? Ha sempre una doppia faccia (divina e volgare)? Riguarda tutti gli esseri viventi e non solo l’uomo? Sono alcuni temi che il filosofo Platone tratta nel “Simposio”, il suo dialogo più noto oltre che, letterariamente, più bello. Un capolavoro della filosofia che ha posto le basi di tutti i discorsi sull’amore dal V secolo a.C. a quelli a seguire. Questo immortale saggio della classicità è un tentativo di definire l’amore in tutte le sue accezioni e al di là dei pregiudizi; i miti raccontati, le opinioni dei dialoganti e quella di Platone sono ancora oggi uno spunto di riflessione e una sfida a una comprensione non superficiale dell’amore. Una sfida in cui si sono cimentati anche alcuni detenuti della Casa circondariale di Como, nell’ambito dell’iniziativa “I classici dentro e fuori”, organizzata dall’associazione Bottega Volante.

    I loro commenti al “Simposio” verranno letti alla libreria Feltrinelli domani alle 18, nel corso di una pubblica “chiacchierata filosofica” sull’amore a partire dal “Simposio”. Dopo la pausa di agosto le “impressioni di lettura tra liberi e reclusi” torneranno il 10 settembre con Björn Larsson e il suo “La vera storia del pirata Long John Silver”.

  • I fratelli Taviani nel ricordo di Gavino Ledda

    I fratelli Taviani nel ricordo di Gavino Ledda

    «I primi dieci minuti del film, quando mio padre Abramo mi strappa dalla scuola elementare per impormi un destino da pastore analfabeta, sono quelli in cui mi riconosco. I registi mi hanno voluto come personaggio in carne ed ossa nel film per dare più realismo alla storia».Così nella sua casa di Siligo in Sardegna, a pochi metri da quella in cui è nato, Gavino Ledda, 80 anni a dicembre, ricorda il film dei Taviani Padre padrone, tratto dal suo libro omonimo e autobiografico del 1975. Sino ai 20 anni faceva il pastore, poi il riscatto: diede forma a questo capolavoro della letteratura mondiale tradotto in 47 lingue.

    Domani alle 21.30 Paolo Taviani è a Locarno, dove riceve un riconoscimento nell’ambito della 71° festival del cinemanella sezione “Histoire(s) du cinéma”. E il 9 agosto ci sarà la proiezione, domani alle 16.30, del film Good Morning Babilonia (1987, versione restaurata dalla Cineteca nazionale e dall’Istituto Luce), interpretato fra gli altri dall’attrice di radici comasche Greta Scacchi. Ledda così rende omaggio, dalla sua Sardegna, ai Taviani e ricorda con affetto il fratello di Paolo, Vittorio, scomparso lo scorso aprile. «Del film mi ha sempre convinto molto l’interpretazione di Omero Antonutti nel ruolo del mio genitore, “padre padrone” appunto. I Taviani mi vennero a trovare a Firenze, durante una delle presentazioni del romanzo, e da lì iniziò il lavoro sulla sceneggiatura. Ma oggi vorrei riscriverlo totalmente, il libro. Gli editori avrebbero voluto intervenirvi non poco, ma all’epoca mi ribellai. E oggi userei proprio quella nuova parola, che chiamo “pluripatente” o “totipatente” o “elettromagnetica” e cioè capace di parlare a 360 gradi e di comunicare anche il linguaggio della scienza, a cui lavoro da quarant’anni. Avrei potuto laurearmi anche in fisica, dato che i miei interessi andavano da quella parte e non si fermavano alla lingua “euclidea” con cui ho scritto il libro la prima volta. Aspiro a una parola capace di dire fino in fondo lo spirito del creato, il soffio vitale che lo genera».Ledda ha impiegato i risparmi – oggi vive con la legge Bacchelli – per dar vita a un orto botanico con querce da sughero, lecci, corbezzoli, lentischi, a pochi chilometri da Siligo – dove ora si appresta a riacquistare di fronte al notaio la casa dove è nato ed è nata la storia di Padre padrone. Nel podere dove fu pastore, ora tiene lezioni per spiegare come nasce la sua nuova lingua “elettromagnetica”. Ospite nel 2012 del liceo Volta di Como lanciò ai lariani la proposta di adottare questo parco. E l’articolo del “Corriere di Como” che documentò l’offerta è ancora sul suo sito Internet.Lorenzo Morandotti

  • I produttori di Netflix: “Grazie ai comaschi”

    I produttori di Netflix: “Grazie ai comaschi”

    «Grazie per questa bella iniziativa a nome della città e anche di tutto il territorio lariano, mi si è aperto un mondo entusiasmante e fantastico, che non conoscevo».Così oggi all’una durante una pausa del set del film di NetflixMurder Mysteryil sindaco di Como Mario Landriscina ha voluto ringraziare la produzione per avere scelto il Lario e il suo capoluogo.«È stata un’avventura fantastica – ha detto – Grazie agli uffici dei vari settori di Palazzo Cernezzi che si sono prodigati per supportare la produzione affinché questa iniziativa stupenda fosse realizzata». Un grazie anche a nome degli altri comuni visto che si è girato anche sulla sponda occidentale del Lario fino ad Argegno: «Abbiamo indubbiamente vissuto giorni complessi ma anche molto coinvolgenti».Il film sarà pronto per il pubblico a fine primavera o estate del 2019. «Questa iniziativa – ha sottolineato i8l sindaco – ha portato molto lavoro e molti investimenti sul territorio».

    «Grazie a Como – hanno risposto i tre produttori di Netflix Allen Covert, Kevin Grady e Barry Bernardi, un team che lavora insieme da trent’anni – La vostra città l’abbiamo scoperta grazie al suggerimento dell’attore protagonista del film Adam Sandler, è una città che ci ha dato una grossa mano anche se in questo periodo dell’anno è molto affollata dai turisti. Grazie di cuore ai comaschi per l’accoglienza che ci hanno riservato. È bello lasciare la città più contenti di quanto eravamo all’arrivo e speriamo valga anche per voi comaschi. Parleremo molto di Como e della sua accoglienza. La cooperazione e la sinergia che si sono create hanno permesso di portare Hollywood in riva al lago, è stato come sentirci a casa. Tutti ci hanno messo in condizioni di lavorare in modo ottimale.»

    Jennifer Aniston e Adam Sandler, i divi protagonisti anche ieri sul set in città murata, sono una coppia affiatata,«È raro trovarne così – hanno detto i produttori a Palazzo Cernezzi durante l’incontro con il sindaco, accompagnato dagli assessori Elena Negretti (Polizia locale) e Simona Rossotti (Turismo e Cultura) e dal presidente della commissione Cultura Franco Brenna – hanno dato una grossa mano alla produzione e alla sceneggiatura del film, non sono solo attori famosi. Per un ottimo script e un ottimo cast avevamo bisogno di una location perfetta e a Como l’abbiamo trovata: dovevamo ambientarvi una storia di mistero, con ville splendide come villa erba e strade strette per i nostri inseguimenti – In moltissimi ci hanno consigliato Como e avevano ragione, è un luogo speciale».

    Nella foto, il mercatino tipico allestito per il set in piazza Medaglie d’Oro tra sabato e domenica scorsi.

  • Il Cinema Gloria di Camerlata in vendita. La stagione del 70° parte con tante novità, ma si guarda al futuro

    Il Cinema Gloria di Camerlata in vendita. La stagione del 70° parte con tante novità, ma si guarda al futuro

    Compie settant’anni il Cinema Gloria, o Spazio Gloria, come si chiama da 2007. È rimasta, con l’Astra di viale Giulio Cesare, l’unica sala per il cinema d’autore di Como, oltre a ospitare spettacoli, concerti e dibattiti. Un traguardo importante per la struttura di via Varesina, rimessa in piedi dodici anni fa dal Circolo Arci Xanadù, dopo la chiusura decretata dall’arrivo dei vicini multisala. Proprio nell’anno dei festeggiamenti, Xanadù è costretto a progettare il futuro dello Spazio Gloria. Sembrerebbe ormai infatti più che probabile la volontà della proprietà dell’immobile di mettere il Gloria in vendita. Lo spazio ha un valore di mercato di circa un milione di euro. Il contratto con l’attuale gestione scade nel maggio del 2020. Nessun rischio quindi sia per la stagione che partirà a giorni, sia per la prossima. E poi? Enzo D’Antuono, presidente del Circolo sta lavorando a un’idea, che non vuole però ancora svelare. «È prematuro, non fatemi dire niente», spiega al telefono. «Ecco, se volete una mia battuta, si può dire che visto che la città ha dimostrato in questi ultimi dodici anni di riconoscersi nel Gloria, a breve, grazie a una nuova esperienza, avrà modo di dimostrare ancora di più questo suo attaccamento» conclude D’Antuono.I fautori di Xanadù insomma non hanno alcuna intenzione di far calare il sipario per sempre al Gloria da maggio 2020.Questo apre la strada a un ventaglio di ipotesi sul futuro della sala di via Varesina. La prima potrebbe essere la strada dell’acquisto dello stabile, naturalmente, con un investimento importante. Un’iniziativa non nuova nell’ambiente.In alternativa, Xanadù potrebbe trovare un accordo con gli acquirenti del cinema, per proseguire nell’attività. Di certo, in via Varesina, al posto del cinema non verrà realizzato un condominio o un parcheggio multipiano, come si è visto negli ultimi trent’anni in città sulle ceneri di altri cinema.La destinazione del Gloria, struttura realizzata prima degli anni Ottanta, dovrà rimanere, per legge, culturale.Il Circolo Xanadù intanto ha la stagione del 70° compleanno da avviare. Il 15 settembre si parte con il “Como Lake Burlesque Festival” come accade ormai da alcuni anni. Confermate le rassegne “storiche” come il lunedì del cinema, le serate con le cosiddette “seconde visioni”, i film in lingua del giovedì, le pellicole d’arte con le produzioni su Salvador Dalí e Klimt, e ancora, le pellicole da cineteca, con la prima proiezione dedicata a “Toro scatenato”.«Abbiamo un calendario di sei spettacoli a settimana, a volte siamo aperti anche il martedì – dice ancora il presidente Enzo D’Antuono – che sarebbe il nostro giorno di chiusura».

  • “Il colore della viola” a Villa Carlotta

    “Il colore della viola” a Villa Carlotta

    Venerdì 24 agosto, alle 17.30, a Villa Carlotta si terrà il concerto “Il colore della viola”, con Silvestro Favero (viola) e Valter Favero (pianoforte), organizzato nell’ambito della rassegna Lake Como Festival in collaborazione con Amadeus Arte.

    In programma Kol Nidrei op 47 di Max Bruch, Sonata per la Gran Viola di Niccolò Paganini e Sonata in LA Maggiore, Allegretto moderato, Allegro, Recitativo fantasia, Allegretto poco mosso di César Frank. Biglietti suwww.lakecomofestival.com.

    Silvestro Favero ha conseguito il diploma in viola presso il Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova sotto la guida del Maestri Fabrizio Scalabrin e Dino Asciolla con il quale ha studiato dal 1991. Nel 1994 e nel 1995 si è perfezionato presso l’Accademia W. Stauffer di Cremona sotto la guida del M° Bruno Giuranna ed ha partecipato ai corsi di perfezionamento tenuti dai Maestri Fedor Drhzinin e Wolfram Christ. Nel 1997 si è ulteriormente perfezionato ottenendo il Master Degree a Sydney nel 1997 sotto la guida del M° Wolfram Christ, di Ester van Strallen e di Susan Blake presso il Sydney Conservatorium. Si è inoltre perfezionato con i M. Piero Farulli, Milan Skampa, Dario de Rosa e Alexander Lonquic e Pier Narciso Masi. Si aggiudica il I premio nel Concorso Nazionale Strumenti ad Arco “Città di Genova” nel 1990 e consegue il I premio – categoria Viola, nelle edizioni del Concorso Città di Vittorio del 1988 e nel 1994. Nel 1998 è stato scelto dal M° Claudio Abbado per ricoprire il ruolo di Prima Viola della Gustav Mahler Jungendorchester. Ha collaborato con artisti quali L. Spierer, M. Brunello, K. Bogino, D. Bogdanovic, M. Palumbo, S. Mullai, S. Zumbrosky, Piero Toso, E.van Strallen, G. Carmiglnola, Pavel Vernikov, Dejan Bogdanovich,. In qualità di Prima Viola ha collaborato con orchestre nazionali e internazionali tre le quali Orchestra della Fondazione Gran Teatro La Fenice, Orchestra della Fondazione Arena di Verona, Gustav Mahler Jungendorchester, Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia, Orchestra Verdi di Milano, United Europe Chamber Orchestra, Orquestre Sinfonica della Galicia, Orchestra della Fondazione Teatro Comunale di Bologna. Dal 1998 collabora stabilmente con l’Orchestra “I Solisti Veneti” diretti dal M° Claudio Scimone.

    Valter Favero ha conseguito il diploma in pianoforte presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto, sotto la guida del M° Massimo Somenzi, con il massimo dei voti e la lode, ottenendo un diploma di merito e borsa di studio. Allievo del violoncellista Mario Brunello per la musica da camera, ha frequentato i Master Classes condotti dai pianisti Lev Vlasenko, Michail Voskresensky e Anatolj Vedernikov, docenti presso il Conservatorio Superiore di Mosca. Ha studiato con il M° Pier Narciso Masi per il pianoforte e frequentato inoltre il corso di musica da camera istituito dall’Accademia Pianistica di Imola e tenuto dai pianisti Dario De Rosa e Mauren Jones. Determinante, per la sua formazione artistica, l’incontro con il grande pianista e didatta Aldo Ciccolini. Svolge attività concertistica sia come solista che in formazioni cameristiche, invitato da prestigiose Associazioni ed Enti concertistici di Milano, Venezia, Torino, Firenze, Padova, Bergamo, Genova, Bari, Messina, Bologna, si è esibito in prestigiose sale da concerto quali la Town Hall di Sydney, “Chapelle Historique du Bon-Pasteur” di Montreal, Centrepoint di Ottawa, Casa della Cultura di Sofia, Hardotèneti Muzeum di Budapest, Wagner Zale di Riga, Monestier De Sant Pere a Camprodon in Spagna per il XXII Festival Isaac Albèniz, Biblioteca de Catalunya a Barcellona, Teatro Laz Rosas de Madrid, Französische Kirche di Potsdam, Rocca Sforzesca di Imola, Ateneo Veneto di Venezia, Teatro degli Industri di Grosseto, Palazzo Siotto di Cagliari, Teatro Alighieri di Ravenna, Sala dei Giganti di Palazzo Liviano di Padova, Teatro Kursaal di Bari, Teatro Bibiena di Mantova. Al suo attivo numerose registrazioni per la RAI, per Mediaset, per la Radio Televisione Bulgara, per l’emittente canadese “Tele 30” e la Latvia Television. Ha diretto e suonato come solista con numerose orchestre ed è attualmente direttore dell’Asolo Chamber Orchestra. E’ direttore dell’Istituto Musicale G.F. Malipiero di Asolo dal 1992, direttore artistico del Festival Internazionale di Musica Classica “Malipieroconcerti” ed è docente presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto. Viene regolarmente invitato in Giurie di Concorsi Pianistici Nazionali e Internazionali.

  • Il disco “Saudalgia” a Lanzo Intelvi

    Il disco “Saudalgia” a Lanzo Intelvi

    Sergio Fabian Lavia, musica in quadrifonia. Chitarrista, compositore, performer e sound designer nato a Buenos Aires, Sergio Fabian Lavia, di Menaggio, è un musicista poliedrico. I suoi interessi musicali spaziano principalmente dalla musica classica, contemporanea e le nuove tecnologie, alla musica popolare dell’Argentina e del Brasile. Ha pubblicato un nuovo dvd accompagnato da un cd e da un libro, “Saudalgia – classical guitar & electronics”. La musica è stata creata originariamente in quadrifonia e può essere ascoltata con il cd stereo o dvd con il sistema surround 5.1. I testi dell’argentino Fabián Beltramino illustrano l’ascolto delle opere. Il libro include testi, immagini e spartiti. Il disco verrà presentato in concerto il 1° agosto a Villa Turconi di Lanzo Intelvi in via Novi con doppio appuntamento, alle 18 e alle 19. Ingresso libero.

  • Il  Fai lariano cresce con nuovi Comuni

    Il Fai lariano cresce con nuovi Comuni

    Venerdì 14 settembre ci sarà un evento speciale organizzato con la delegazione del Fondo Ambiente Italiano di Como. Un  aperitivo presso Villa Parravicino Sosnovsky (foto) di Erba dove, a partire dalle 18.30, si  festeggerà il passaggio di  Asso, Barni, Caglio, Canzo, Eupilio, Lasnigo, Longone al Segrino, Magreglio, Pusiano e Valbrona nella delegazione lariana. L’evento è aperto sia a iscritti che a non iscritti. Cambia solo la tariffa di ingresso, 30 e 35 euro. Info suwww.faiprenotazioni.it.

  • Il festival musicale di Bellagio è aperto per Ferragosto

    Il festival musicale di Bellagio è aperto per Ferragosto

    Aperto per Ferragosto, quest’anno ilFestival di Bellagio e del lago di Comooffre agli appassionati di musica di qualità sette giorni di emozione con una serie di concerti che toccano i monti e il lago.Al giro di boa dell’estate il Festival arriva con una grande energia costruita dalle due orchestre, I Pomeriggi musicali e la Bellagio Festival Orchestra, che stabilmente hanno riempito, da giugno, e riempiranno l’agenda degli appuntamenti. Un calendario tutto gratuito di emozioni in musica che quest’anno si allunga fino al 6 ottobre con nuove date anche a Tremezzina a dare il benvenuto all’autunno. Ma intanto, avanti, andante e con brio, con la seconda parte dell’estate ed una serie di altri 10 concerti fra Bellagio e “quel ramo del lago”, ma non solo.

    Domani alle 21 sarà Ferragosto ai piedi della Grignetta con un’intera orchestra, l’”Estudiantina vogherese”che, compiuti 101 anni di attività, arriva dall’Oltrepò, per portare ai piedi delle Prealpi più famose di Lombardia il ritmo deimandolini elachitarradi Federico Lisandria che spaziano dal repertorio classico, a quello lirico, a quello etnico. Accanto a pezzi strumentali di grande impatto come l’IntermezzodiCavalleria Rusticanadi Pietro Mascagni o ilPreludioall’atto primo diLa Traviatadi Giuseppe Verdi, ecco le più celebri arie daDon Giovannidi Wolfang Amadeus Mozart eGianni Schicchi.Ed ancora il grande “pop” made in Napoli con canzoni, fra le altre, comeO surdato nnamurato,I te vurriaeTorna a surriento, accompagnati dal baritonoMarco Raimondie dal sopranoElisabeth Nosotti.

    Programma completo suwww.bellagiofestival.com.

  • Il formaggio della Valle di Livo al Circo Massimo di Roma

    Il formaggio della Valle di Livo al Circo Massimo di Roma

    Il formaggio prodotto con il latte dellacapra di Livo– razza autoctona della provincia di Como che viene allevata nella Valle del Livo e in tutto il Lario occidentale – e ilFioronelecchese, prodotto con il latte dell’Orobica: sono due dei “Sigilli” diCampagna Amicache Coldiretti espone per la prima volta a Roma in occasione del Villaggio Coldiretti#stocoicontadini, aperto da oggi al Circo Massimo e per tre giorni cuore pulsante di tutta l’agricoltura italiana.

    «Si tratta dei prodotti della biodiversità agricola del nostro Paese che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici, ai quali si aggiunge la lista delle razze animali che gli imprenditori agricoli diCampagna Amicaallevano con passione», diceFortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como e Lecco giunto oggi a Roma a capo di una delegazione di imprenditori agricoli dal Comasco e Lecchese.

    In Italia i “Sigilli” diCampagna Amicasono in totale 311. Si tratta di prodotti alimentari e di razze animali censiti dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico diCampagna Amica.

    I “Sigilli” di Campagna Amica sono stati raccontati in un apposito atlante grazie ai contributi di accademici e studiosi, una ricerca di carattere sociologico con la presentazione di ricette e storie di agricoltori custodi, per comprendere l’importanza della conservazione di un patrimonio unico al mondo.

  • Il giardino di Pupa Frati diventa un libro

    Il giardino di Pupa Frati diventa un libro

    Da discarica abusiva a parco di eccellenza. Un punto d’incontro per la comunità locale e per i molti turisti che visitano il Lago di Como. Un’oasi di pace, lungo il greto di un torrente e lungo la cinta di Villa d’Este. Che si dipinge di colori e odori fragranti in ogni stagione dell’anno e recentemente è diventata un vero e proprio percorso botanico. Che include piante ed essenze provenienti, originariamente, da luoghi lontani ed esotici, ma che con il tempo furono assimilate dall’habitat locale, diventando piante comuni. Il tutto arricchito da un rigoroso sistema di cartelli con etichette in porcellana a prova di intemperie. È la storia esemplare del “Giardino della Valle” di via Plinio a Cernobbio. E della sua artefice, Pupa Frati, donna discreta quanto caparbia, oggi 90enne. Per tutti è “Nonna Pupa”.  Il Giardino della Valle è in realtà un parco pubblico visitabile ogni giorno dell’anno e a ogni ora del giorno. Piccolo, se confrontato con l’attigua tenuta a cinque stelle del grand hotel Villa d’Este, ma comunque significativo proprio per la sua storia. Tenacemente strappato al degrado, e costantemente oggetto di cure amorevoli della sua principale salvatrice ma anche di tanti volontari che lo hanno, stagione dopo stagione, arricchito di tantissime essenze, dell’area mediterranea, ma anche di provenienza esotica. Ormai divenute “di casa”, a Cernobbio. E si tratta di un parco spesso animato da eventi culturali. All’inizio il “Giardino della Valle” ha dovuto soffrire qualche vandalismo. È stato preda di sbandati. Ma col tempo per fortuna l’incuria è stata man mano circoscritta.Pupa ha iniziato a lavorare al giardino cernobbiese 36 anni fa. Allora era un’impenetrabile giungla di frasche e immondizie.

    Ora questa storia è diventata un libro,Il giardino di Nonna Pupaedito da Carlo Pozzoni, sarà presentato venerdì 9 novembre alle ore 18.30 con l’autrice Manuela Moretti e Pupa Frati che  dialogheranno  con Pierluigi Ratti, paesaggista, presso “The Art Company” in via Borgovico 163 (cortile interno) a Como. Ingresso gratuito.