La Coppa Italia di basket in carrozzina resta a Cantù, nelle mani della Briantea 84 targata UnipolSai. Si tratta della sesta coppa nazionale da mettere in bacheca per il presidente Alfredo Marson, la quarta consecutiva. La formazione di coach Marco Bergna ha lottato ieri mattina (la partita si è giocata alle 11) per 40’ contro un avversario caparbio e determinato come Santo Stefano. Chiusura sull’82-73, ma a un minuto dalla fine il distacco era minimo, 4 punti, 74-70 per i brianzoli.Se in semifinale, il protagonista indiscusso era stato un Filippo Carossino con mano d’oro e grinta da vendere, la finale è stata molto di Adolfo Berdun, regista e cecchino come tutti lo conoscono, con 37 punti (63% dal campo) e 9 assist.Per la squadra un pronto riscatto dopo lo “schiaffo” europeo. «Una grandissima partita, giocata a ritmi infuocati – sono le prime parole di coach Marco Bergna – la nostra difesa ha limitato una squadra come Santo Stefano e il suo leader Sofyane Mehiaoui lasciato a 7 punti. Sapevamo che non sarebbe stata una gara facile ma è stata una vera e totale prova di carattere per noi».La finale si è giocata in Sardegna, sul parquet del PalaMura di Porto Torres (Sassari). Venerdì in semifinale, Cantù aveva avuto ragione proprio dei padroni di casa della Key Estate Porto Torres 86-55, mentre Santo Stefano Avis aveva battuto Giulianova 79-69.
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Briantea, derby prima della Champions. L’UnipolSai in trasferta a Bergamo
Briantea84 ancora imbattuta nel campionato di serie A di basket paralimpico. La formazione canturina è ben decisa a mantenere il record di vittorie e si prepara a scendere in campo oggi alle 18 alla palestra Italcementi contro Bergamo. Per l’UnipolSai è stata una settimana intensa, con allenamenti condivisi con la Nazionale inglese.«La partita contro Varese dello scorso sabato insegna che ogni avversario può darci del filo da torcere – commentato il coach della formazione brianzola Marco Bergna – a prescindere dal posizionamento in classifica».«Con questo approccio ci prepariamo alla sfida di oggi contro Bergamo, squadra dal potenziale interessante e rafforzata dall’innesto dell’argentino Joel Gabas».Bergna si sofferma sulle sedute di allenamento con i giocatori inglesi. «È stato importante confrontarsi con una selezione di altissimo livello capace di uno straordinario lavoro in difesa. Un’ottima opportunità di paragone, importante per alzare il ritmo e migliorare l’intensità di gioco in vista degli appuntamenti cruciali che ci aspettano, tra Europa e campionato».Per i canturini sono stati tre giorni di sfide con la squadra campione del mondo, dopo il trionfo estivo di Amburgo. Per il secondo anno consecutivo la formazione coach Haj Bhania ha scelto la Brianza come sede di raduno. La UnipolSai ha trionfato nei primi tre confronti, con una vittoria netta nel pomeriggio di lunedì (avanti di oltre 15 punti), en plein nella seconda giornata con due positivi 52-50 e 64-40 e si è dovuta arrendere solo mercoledì per un punto (67-68).«Tra una settimana siamo attesi dai quarti di finale di Champions League – sostiene ancora Bergna – Durante il campionato, nonostante abbiamo vinto tutte le partite fino a ora, non sempre la vittoria è equivalsa a un buon gioco come è accaduto nel derby contro Varese di sabato scorso».«Contro gli inglesi abbiamo disputato ottime prestazioni, giocando bene esprimendo al meglio il nostro basket. Abbiamo rialzato il ritmo e la testa, anche se sono consapevole che stiamo arrivando da un periodo di stanchezza fisica».«Ci sono tanti vantaggi nel venire in Brianza a fare il raduno – ha spiegato l’allenatore degli inglesi Bhania – I ragazzi sono bravi, il livello di competizione è molto alto ed è quello che ci spinge a raggiungere l’Italia per migliorarci sempre di più. Per noi sono allenamenti importanti e penso che lo stesso valga anche per l’UnipolSai».
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Campionato sociale Aci. Questa sera la consegna dei riconoscimenti agli sportivi
Appuntamento questa sera a Como per le tradizionali premiazioni dei soci sportivi dell’Aci. Un evento che ormai si svolge da due decenni e in cui l’ente di viale Masia consegna i riconoscimenti ai piloti che si sono distinti nelle più importanti competizioni nazionali e internazionali.Nel 1999, nella prima edizione della festa dedicata agli sportivi, vinse il rallista Maurizio Mauri. Lo scorso anno si impose un altro attore delle corse su strada, Kevin Gilardoni.L’occasione sarà propizia per ringraziare anche personaggi e associazioni che hanno operato in maniera costruttiva per lo sport automobilistico. Ci sarà dunque spazio per scuderie, ufficiali di gara, sponsor e per chi ha lavorato nei servizi di sicurezza, soprattutto al Rally Aci Como- Etv corsa che quest’anno è in calendario per il 25 e 26 ottobre.
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Cantù, dopo l’entusiasmo, la freddezza del gruppo americano. Incertezza sull’ingresso nel consorzio
L’iniziale entusiasmo e la voglia di credere nel progetto di costruzione della nuova Pallacanestro Cantù hanno lasciato spazio ad una sorta di demotivazione per quella che doveva essere la parte americana della nuova società.Fino a pochi giorni fa Ylenja Lucaselli – parlamentare di Fratelli d’Italia, avvocato e Global Advisor di Southern Glazer’s Wine & Spirits, marchio leader mondiale nella distribuzione di vini e alcolici – era ben determinata.Al Corriere di Como aveva dichiarato di essere intenzionata a far parte della cordata di imprenditori che si sarebbe formata dopo l’acquisizione del club da Dmitry Gerasimenko.«Noi ci siamo – aveva detto – e con l’imprenditoria locale siamo pronti a supportare il progetto, sia sul fronte della squadra, sia per quanto riguarda il palasport. Il territorio sta rispondendo molto bene e ci sono tutte le basi per creare una cordata solida e ben motivata».Poi qualcosa è cambiato. Sicuramente, a Ylenja Lucaselli non è piaciuto il dover continuare a inseguire a suon di smentite titoli di giornali che attribuivano a lei e alla sua azienda la volontà di acquisire da Tic- Tutti insieme Cantù, il 100% del club mentre la sua volontà era, come dichiarato al nostro giornale, di far parte di una squadra di investitori.Fin da subito Lucaselli ha chiesto un basso profilo e anche di non essere coinvolta come esponente politico, ma come rappresentante della sua azienda.Le voci che ci sono state in questi giorni e certi titoli “sparati” (soprattutto non è stata apprezzata l’espressione «nuovi acquirenti») l’hanno probabilmente convinta a fare un passo indietro.Se prima la versione “ufficiale” era quella della possibilità di valutare un possibile ingresso nella compagine societaria, attualmente, a meno di clamorosi ribaltoni, non ci sarebbe da parte della rappresentante del gruppo americano nemmeno la volontà di pensare se aderire o meno.Questa la situazione attuale anche se la recente vicenda della Pallacanestro Cantù ha abituato a colpi di scena in un senso o nell’altro. Magari più avanti nel tempo, in una fase più tranquilla, ci potrà essere da parte del gruppo americano una rivalutazione rispetto alla situazione e all’opportunità di supportare il progetto.
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Cantù, ecco l’acquirente “americano”: «In prima fila con il consorzio brianzolo». Intervista a Ylenja Lucaselli
«Siamo tutti in attesa di notizie. Ma posso dare una certezza: quando ci sarà il passaggio di consegne da Dmitry Gerasimenko a Tic e verrà costituita la cordata per la Pallacanestro Cantù e il palazzetto noi saremo in prima fila». Le parole sono di Ylenja Lucaselli, avvocato, parlamentare di Fratelli d’Italia e Global Advisor di Southern Glazer’s Wine & Spirits, marchio leader mondiale nella distribuzione di vini e alcolici, con sede a Miami e in Texas.Di fatto, nella cordata che è stata definita brianzolo -americana, Ylenja Lucaselli rappresenta la parte statunitense, anche se lei è italianissima; è deputata e amica del comasco Alessio Butti, che pure in prima persona sta seguendo la vicenda della (attesa) vendita della Pallacanestro Cantù.«Il primo passo deve essere il passaggio delle quote da Dmitry Gerasimenko a Tic – spiega Lucaselli – e quando ci sarà la formalizzazione siamo pronti ad intervenire».«Non siamo di Cantù e non abbiamo particolari vincoli con il territorio, anche se il collega Nicola Molteni mi ha molto parlato di questa realtà – dice ancora – ma allo stesso tempo ci affascina la storia della società (che è tra le più vincenti nella storia del basket), il legame che ha con la gente con i suoi tifosi; è uno dei simboli della laboriosa Brianza. Un patrimonio che non può andare disperso».Ylenja Lucaselli fa un riferimento agli imprenditori che si sono mossi per sostenere il club e che andranno a creare un consorzio con Tic-Tutti insieme Cantù. «Ho visto da parte di ognuno impegno e voglia di portare avanti una tradizione che viene da lontano – afferma – Questa società è nata negli anni ‘30 ed è un riferimento del basket non soltanto italiano, ma anche a livello internazionale. Ecco perché siamo interessati a sostenerla: non mi piace l’idea che non possa avere un futuro».«Noi ci siamo – sostiene ancora Lucaselli – e con l’imprenditoria locale siamo pronti a supportare il progetto, sia sul fronte della squadra, sia per quanto riguarda il palasport. Il territorio sta rispondendo molto bene e le basi per creare una cordata solida e motivata ci sono tutte; ora non rimane che aspettare che Dmitry Gerasimenko, con cui ho peraltro avuto occasione di confrontarmi, trovi l’accordo con Tutti insieme Cantù».Dallo staff del club brianzolo trapela un certo ottimismo su questo fronte, anche se bisogna sempre tenere conto dell’imprevedibilità del patron della società e del fatto che comunque vi sono particolari ancora da discutere sulla cessione delle quote del club (a costo zero) e sulla vendita del palazzetto di Cucciago (da remunerare).L’accordo è da formalizzare tra Gerasimenko e l’associazione Tutti insieme Cantù, che poi procederà nell’immediato con la costituzione di un consorzio di cui farà parte anche Southern Glazer’s Wine & Spirits. «Speriamo davvero che tutto vada a buon fine» conclude speranzosa Ylenja Lucaselli.
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Cantù, il rilancio dopo l’intervista a Gerasimenko. Bocche cucite e soldi sul tavolo, ma il tempo stringe
Più che una partita giocata su un campo da basket, sembra una partita di poker, giocata a distanza. Da una parte il proprietario della Pallacanestro Cantù, l’ex magnate russo dell’acciaio, dall’altra i potenziali acquirenti. Un gruppo in particolare, ovvero quello degli “americani”, ma forse è meglio definirlo il gruppo di “Tic” Tutti insieme Cantù, rinforzati dall’attuale sponsor, Antonio Biella di Acqua S.Bernardo. La lunga intervista esclusiva pubblicata ieri su queste colonne da Massimo Moscardi, potrebbe essere l’ennesima mossa di Gerasimenko. Un ultimo messaggio, nella settimana decisiva. Dopo la partenza di coach Pashutin, dopo il possibile addio di capitan Udanoh, durato lo spazio di una mattina, o le insistenti sirene che richiamano Frank Gaines verso il campionato francese.Ieri, dalla parte del tavolo di “Tic” nessuno parla, o meglio vuole parlare. Tutti hanno letto e vivisezionato le parole di Dmitry. Ci sarebbe stato anche un rilancio. Nessuno dà le cifre ufficialmente, le carte sono coperte, ma si parla di molto più di quei 400mila euro in otto anni rivelati dal russo. Si parla di aver promesso tutto quello che Gerasimenko ha chiesto. Le fiches sono sul tavolo, ma le «capacità» richieste da Gerasimenko? Sono sufficienti? Nel suo dialogo, il proprietario ha spiegato che vuole «necessarie garanzie per il futuro e per la continuità». Mr Red October dovrà valutare in fretta il team messo in piedi da Angelo Passeri di Tic, da Andrea Mauri e dagli “americani”. Lo sapremo a breve. Probabilmente a brevissimo.«Parleremo solo quando la trattativa sarà chiusa, in un modo o nell’altro», dice Passeri.Eppure non si può negare che, nonostante le parole di Gerasimenko, si respiri ancora aria positiva a Cantù. «Sono ore decisive per il futuro della squadra e in un momento così delicato credo sia meglio evitare dichiarazioni – spiega il vicesindaco di Cantù, Alice Galbiati – attendendo fiduciosi buone notizie».Si attendono buone notizie, mentre i giorni passano inesorabilmente. A Firenze ieri è partita la Final Eight di Coppa Italia, ma l’Acqua S.Bernardo Cantù più che altro guarda il calendario. Lunedì scattano i controlli della Comtec sui conti della società. Il fairplay finanziario è una cosa seria nel basket. Da questo campionato ancora di più. Cantù deve dimostrare di essere in regola con i pagamenti dei contributi di due stipendi e deve regolarizzare il contratto di coach Brienza. Cifre? Si parla di oltre 200mila euro. Non bruscolini, insomma.La squadra potrebbe “sopravvivere” senza la scure della Comtec per altri cinque giorni, con sanzioni di circa 2mila euro al giorno. Poi? A questo punto, se Gerasimenko non avesse ancora ceduto a una o l’altra cordata (gli imprenditori svizzeri di fatto non si sono ancora ritirati, anche se il magnate russo non sembra aver preso molto in considerazione l’offerta ndr) la Pallacanestro Cantù sarebbe costretta a vendere uno a uno i suoi “gioielli”. Molti dei quali, come detto, hanno mercato. Per Udanoh era stato fissato un buyout di 50mila euro, Gaines ne vale probabilmente altrettanti. Jefferson? Troverebbe spazi in qualsiasi top team. Ma questo è già fantabasket.
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Cantù: Udanoh verso l’addio Jefferson e Mitchell, sanzioni in arrivo
Non una questione di soldi. Nella nuova dirigenza non piace l’idea di ritrovarsi con un elemento demotivato in vista del rush finale di campionato, con una squadra in serie positiva e che ha dimostrato di essere in grado di lottare per i playoff.E con il vento nuovo che soffia in Brianza, ora deve cambiare qualcosa sul fronte degli allenamenti. Ieri, ancora una volta, non si sono presentati gli americani Davon Jefferson e Tony Mitchell. Non una novità. Anzi, in questa stagione è stata una scelta abituale dei due statunitensi, che comunque si sono mossi nel rispetto del contratto, visti gli atavici problemi legati all’erogazione degli emolumenti.Una situazione che è stata accettata sia dal precedente coach Evgeny Pashutin, sia dal suo successore Nicola Brienza e coperta dal fatto che spesso sia Mitchell sia Jefferson, pur con queste premesse, sono stati tra i migliori non solo della Pallacanestro Cantù, ma a livello assoluto rispetto ai cestisti di tutte le squadre.Sull’assenza dei due alla ripresa degli allenamenti di martedì è stato chiuso un occhio, anche se non è mancata una certa irritazione, considerando che era il primo allenamento con la gestione “Tutti insieme Cantù”. Ma la defezione di ieri potrebbe precludere ad una presa di posizione severa della nuova società, con provvedimenti nei confronti dei due atleti.Dalla nuova gestione trapela anche la notizia che sono stati effettuati i pagamenti legati alla ComTec, la commissione che tiene monitorati i bilanci e la situazione finanziaria dei club. Un passo importante per garantire la continuità del progetto. Una scadenza che era temuta quando Gerasimenko pareva intenzionato a non cedere la società. Il giorno limite era lunedì 18; poi, per il ritardo, ci sarà qualche multa. Ma il passo principale è stato compiuto, con sollievo dell’ambiente e di tutte le persone che hanno seguito con apprensione le ultime vicende della società.
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Cantù, ufficiale il divorzio da Tony Mitchell. L’americano ha già firmato con Pistoia
L’americano Tony Mitchell si è accasato a Pistoia. Questa mattina, nel giro di pochi minuti, gli annunci di Pallacanestro Cantù e della società toscana. Come annunciato da giorni, il club brianzolo ha deciso di tagliare lo statunitense, i cui atteggiamenti fuori dal campo – in particolare la reiterata assenza dagli allenamenti dopo l’acquisizione della società da parte di Tutti insieme Cantù – non sono stati graditi.Nella conferenza stampa di ieri in sede, coach Nicola Brienza aveva spiegato che l’americano non avrebbe più indossato la casacca dell’Acqua S.Bernardo. Poche ore fa l’ufficializzazione del divorzio e, praticamente in contemporanea, l’annuncio dell’avvenuto ingaggio da parte di Pistoia, fanalino di coda nella classifica di serie A, con cui Mitchell si è già allenato questa mattina.
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Como e Mantova ancora testa a testa. Domenica i lariani ospiti del Pontisola
Meno nove alla fine della regular season, con gli ostacoli sulla carta più forti che sono stati superati brillantemente. A due settimane di distanza dal successo con l’ex capolista Mantova, domenica scorsa il Como ha concesso il bis – contro la Pro Sesto, terza in graduatoria – nell’ennesima «finale di Champions» affrontata dalla squadra lariana nel suo cammino verso il primo posto finale del girone B e quindi la promozione in serie C.Nove gare alla fine, dunque, con il Mantova che certo non ha l’intenzione di mollare. Dopo lo stop al Sinigaglia con gli azzurri, i virgiliani hanno infatti ripreso il loro cammino, vincendo prima in casa con il Villa d’Almè, per poi concedere il bis sul terreno del Ciserano. Il testa a testa prosegue, dunque, con gli uomini di mister Marco Banchini avanti di un punto e con un unico obiettivo, vincere sempre, nel dubbio per non dover dipendere dai passi falsi altrui.Domenica scorsa, contro una agguerrita Pro Sesto, non è stata una vittoria semplice, con gli ospiti in vantaggio per 1-0 pochi istanti dopo il fischio d’inizio. Ma nella seconda parte i lariani hanno avuto il merito di crederci e di piazzare l’1-2 decisivo prima con Dell’Agnello su rigore e poi con il giovane Valsecchi.«Siamo stati bravi a reagire – ha detto alla fine l’allenatore del Como Marco Banchini – a livello nervoso abbiamo trovato la carica per lasciarci tutto alle spalle e continuare a giocare e muovere palla. Ci siamo guadagnati la rete del pari e quella del 2-1 in maniera strameritata. Questo è un successo che la squadra si deve ricordare. Noi abbiamo gestito completamente il gioco e abbiamo trovato sicurezza nelle giocate, anche quando stavamo perdendo. I tre punti alla fine hanno premiato la solidità di questo gruppo».Il campionato dei lariani riprende domenica prossima dalla trasferta con il Pontisola, reduce dal successo per 2-1 sul terreno del Legnago (che invece sarà ospite del Mantova). I bergamaschi sono sesti in classifica e stanno disputando un buon campionato.Poi, dopo una domenica di stop, il torneo del Como riprenderà il successivo 17 marzo con la sfida contro il Seregno. Una settimana dopo trasferta contro un Rezzato sempre più deluso. La formazione bresciana, infatti, era partita per giocare un campionato di vertice, alla pari con lariani e Mantova, e ora si ritrova al quinto posto in classifica. Gara che precede il confronto interno con il Darfo Boario (ora a metà graduatoria) e l’incontro interno con il Caravaggio.Serrato il finale: il 14 aprile appuntamento allo stadio Sinigaglia per il derby con il Sondrio, finito tra le polemiche all’andata e che vedrà gli ospiti presumibilmente agguerriti; quattro giorni dopo (il 18) turno infrasettimanale a Villafranca Veronese. La chiusura casalinga il 28 aprile con la Virtus Bergamo e l’ultima giornata di campionato sarà sul campo della Caronnese, una delle formazioni più forti del girone B.Poi, di giornata in giornata, molto dipenderà dalle motivazione di ogni avversario – discorso che vale sia per Como che per Mantova – a seconda di quelle che saranno le situazioni di classifica.La volata sarà comunque serrata e quel punticino di vantaggio degli azzurri alla fine potrebbe rivelarsi davvero decisivo.
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Como, l’ira di Corda: «Con il Seregno una prova inguardabile. Da qui alla fine l’atmosfera sarà pesante»
«Ora noi dobbiamo provare a vincere tutte le partite che mancano da qui alla fine, ma il destino non è più nelle nostre mani. Tutto dipende anche dai risultati del Mantova». Parole di Christian Anelli, difensore del Como, dopo il pari di domenica scorsa con il Seregno, che riassumono il malessere in casa azzurra.Alla fine del campionato mancano sette giornate e ora, dopo che il Mantova ha battuto la Pro Sesto, la situazione si è complicata. I virgiliani guidano il girone B con un punto di vantaggio sui lariani. Pochissimo di per sè; ma tantissimo se si considera che pensare ai biancorossi sempre vincenti da qui alla fine non è una ipotesi lontana dalla realtà. Un punto che potrebbe avere un altissimo peso specifico.Il giorno dopo il pari per 0-0 con il Seregno il direttore del club Ninni Corda non ha ancora digerito la prova degli azzurri. «Una prestazione inguardabile – sostiene – Non è stato il Como che eravamo abituati a vedere».«Ora siamo costretti a osservare i risultati del Mantova e a sperare in un exploit delle sue avversarie – aggiunge – Proprio l’ultima cosa che avremmo voluto».Oggi alla ripresa degli allenamenti l’atmosfera non sarà molto idilliaca. «Altro che, sarà molto pesante – conclude Corda – Da qui al 5 maggio bisognerà lavorare, stare zitti, impegnarsi e pensare a vincere tutte le partite. Non abbiamo alternative».Il calendario del Como e del Mantova, come noto, è lo stesso. I virgiliani da qui alla fine incontreranno esattamente nello stesso ordine le avversarie degli azzurri.Domenica, mentre i lariani andranno a Rezzato, il Mantova sarà ospite del Pontisola, che prima della pausa era stato sconfitto sul suo campo per 2-1 dagli uomini di mister Marco Banchini. Poi, il 31 marzo, allo stadio Martelli i biancorossi riceveranno il Seregno di mister Andrea Ardito, che nell’ultimo turno ha bloccato il Como.«Io ho fatto il mio dovere, come è giusto – ha detto Ardito a fine gara – Ovviamente la mia speranza è di ottenere un risultato positivo anche a Mantova, visto che non possiamo considerarci ancora salvi».E sicuramente il destino del campionato passerà anche dalle motivazioni delle avversarie delle due formazioni che si contendono il primato.In teoria il prossimo turno si presenta più agevole per la capoclassifica, che affronta la sesta forza del campionato, mentre gli azzurri sono ospiti della terza in graduatoria.Il Como 1907 ieri ha comunicato che i biglietti per la partita di Rezzato saranno in vendita anche in città. I biglietti costano 15 (tribuna centrale) e 10 euro (settore ospiti) e si potranno trovare in orari d’ufficio nella sede di via Sinigaglia.