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  • Baby gang: ecco come agiva la banda. Ed emerge anche il ruolo di alcune madri

    Baby gang: ecco come agiva la banda. Ed emerge anche il ruolo di alcune madri

    Scene di vita quotidiana, nelle giornate della baby gang comasca sgominata dal blitz congiunto della squadra Mobile di Como e dei carabinieri.Sono le ore 18 del 18 settembre. Due ragazzi sono in un fast food del centro. Tre componenti della gang li avvicinano con fare minaccioso.Le due vittime si allontanano, raggiungono piazza Cavour. Vengono però inseguite e accerchiate da almeno otto minorenni, tra cui pure un 13enne. Minacciano di avere coltelli e lame nelle tasche. Riescono ad impossessarsi di 10 euro, ma le vittime fuggono ancora in via Macchi, poi in piazza Grimoldi e raggiungono la fermata dell’autobus che li “salva”.Quello citato è solo uno dei tantissimi episodi – nemmeno il più grave – contestato a vario titolo ai 17 ragazzi minorenni residenti tra Como (la maggior parte, 11), Montano Lucino (due), Lipomo, Capiago, Cantù e Cernobbio, colpiti dalle misure restrittive eseguite nella mattina di mercoledì.Un fatto che però racconta bene il modo di agire della banda: sempre in più persone, mai meno di quattro o cinque, individuavano la vittima, la circondavano, le strappavano ciò di cui riuscivano a impossessarsi minacciando di avere coltelli, intimavano di non chiamare le forze dell’ordine e poi fuggivano. Tutto in pochi minuti. E chi non soggiaceva alle richieste, veniva avvertito: «Qui finisce male… sai cosa vuol dire».Quando invece ad essere preso di mira era un negozio, le modalità cambiavano. Il gruppo entrava in forze, creando confusione: qualcuno distraeva il titolare mentre gli altri della banda si intascavano quello che volevano o che potevano tra la merce esposta .In almeno due casi emerge poi il ruolo dei genitori, in particolar modo delle madri. Il primo – che ha un risvolto positivo, perché se non altro ha permesso di risalire al responsabile di un furto – è del 26 luglio all’Esselunga di Camerlata. Un ragazzo viene fermato dopo un colpo da pochi euro, con la merce nascosta dentro lo zaino. Il giovane fugge lasciando sul posto la sacca. All’interno c’è però la tessera sanitaria della madre del ragazzo che viene contattata. Sentita dalle forze di polizia, ammette di aver lasciato lei la tessera al figlio per permettergli l’acquisto delle sigarette nonostante non avesse l’età minima richiesta.Il secondo episodio che riguarda una madre è relativo a un furto di accessori di marca in un negozio del centro città. A un amico di un componente della banda viene proposto di acquistare a 50 euro uno dei borselli rubati. La madre di uno dei ragazzi della baby gang – dichiarerà l’amico – lo contattò telefonicamente e pretese un incontro non per chiedere spiegazioni sul furto, bensì per rinfacciargli di aver pagato poco un oggetto di valore molto più elevato. Storie in alcuni casi davvero surreali, che passeranno ora al vaglio del giudice delle indagini preliminari che ha firmato l’ordinanza.Interrogatori che dovrebbero partire dalla giornata di domani.

  • Due giorni di sciopero, domani e dopodomani si fermano gli agenti di vigilanza privata

    Due giorni di sciopero, domani e dopodomani si fermano gli agenti di vigilanza privata

    A Como e nel resto d’Italia sarà sciopero, domani e dopodomani, nel settore della vigilanza privata.

    Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato due giornate di stop con manifestazioni a Milano (domani 1° febbraio) e Napoli (dopodomani 2 febbraio).

    A Como hanno sede  istituti di Vigilanza tra i più importanti del Paese: Sicuritalia e Vedetta 2 Mondialpol, oltre a Vedetta Lombarda.

    Negli ultimi giorni si stanno effettuando le assemblee sindacali con i lavoratori per illustrare le motivazioni. Vista la condivisione fra i lavoratori, i sindacati si aspettano un’adesione molto alta.

    A Milano la manifestazione si terrà in forma di presidio sotto la Prefettura (corso Monforte) a partire dalle ore 10.

    L’ultimo incontro per il rinnovo del contratto dei lavoraori della vigilanza privata si è rivelato completamente improduttivo. Sul salario le distanze restano notevoli.

    Il contratto nazionale del settore è scaduto da oltre tre anni (il 31 dicembre 2015).

  • Dopo la serata al pub la rissa in piazza a Carbonate. Cinque giovani davanti al giudice

    Dopo la serata al pub la rissa in piazza a Carbonate. Cinque giovani davanti al giudice

    Una serata al pub. Poi, verso la mezzanotte, l’uscita dal locale per dirigersi alle macchine parcheggiate poco lontano. «Dovevamo andare a ballare», ha detto ieri un ragazzo al giudice monocratico nel corso dell’udienza. Qui però, nel parcheggio, nasce un litigio tra due gruppi di ragazzi, probabilmente “aiutato” da quanto bevuto poco prima. Urla, schiamazzi, battute fraintese e i due gruppi che – secondo la tesi dell’accusa – si avvicinano, iniziano a litigare. Dalle parole si passa alle mani.Per quell’episodio di violenza, che risale al 15 maggio del 2016, cinque ragazzi sono finiti a processo con l’accusa di rissa.Uno di loro rimase a terra ferito, dopo aver ricevuto un brutto colpo ad un occhio, e fu soccorso dal 118. Un secondo giovane si fece medicare senza prognosi.L’episodio accadde a Carbonate, in piazzale Gianfranco Miglio.Nell’ampio parcheggio arrivarono i carabinieri di Mozzate, quando tuttavia tre dei cinque oggi imputati si erano allontanati in macchina in direzione di Turate, da dove provenivano. Le indagini – che iniziarono con l’ascolto dei presenti – permisero di risalire prima al modello e alla targa della vettura, poi a tutti i presenti nel piazzale.Ragazzi che all’epoca dei fatti avevano tra i 23 anni (l’età del ferito, residente a Mozzate) e i 28 anni, uno dei tre che si allontanarono in direzione di Turate.Ieri – in aula – sono stati ascoltati il carabiniere che intervenne con i colleghi sul luogo dello scontro, e uno degli imputati.Quest’ultimo ha sostenuto di essere intervenuto «solo per dividere i contendenti» ma di non aver visto chi sferrò il pugno o i pugni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Fabrizio Natalizi, Dino Moralli, Paolo Riva, Erika Muschetto e Francesco Tornatora.L’udienza è stata poi rinviata al 15 aprile per sentire due ragazze che erano presenti quella sera in piazzale Miglio.Uno dei punti da dirimere in aula – oltre a chi litigò e con chi – è anche se vi fu effettivamente una rissa con più persone coinvolte, oppure se si trattò di un litigio tra due dei cinque ragazzi, con gli altri o estranei oppure intervenuti per sedare il litigio.

  • Dopo il tempo dei set  ecco quello delle sale

    Dopo il tempo dei set  ecco quello delle sale

    di Marco Guggiari

    Sono i giorni del cinema a Como, non più delle riprese di Netflix girate in città e sul lago nel mese di agosto. In questo inizio di settembre prevale l’altra faccia della medaglia: le sale cinematografiche. Dal Gloria di Rebbio, presto in vendita; al Teatro Cressoni (poi Odeon e infine Centrale) di via Diaz, dove durante i lavori per costruire appartamenti e box è stata trovata un’anfora colma di monete d’oro. Parafrasando il vecchio film di Totò “Miseria e nobiltà”, si potrebbe dire al riguardo “Demolizione e tesoro”. Nel giro di vent’anni hanno chiuso in città tutti i luoghi storici dov’erano proiettate le pellicole, eccezion fatta proprio per il Gloria di via Varesina e per l’Astra di viale Giulio Cesare, entrambi finora faticosamente sopravvissuti e rilanciati con progetti intelligenti di nicchia. La contraddizione tra questa morìa e il “lago di Clooney”, appetibile a tanti set, per cui si discute periodicamente di Film Commission, vale a dire di un’autorità in grado di attrarre produzioni, è solo apparente. «È l’evoluzione, bellezza, e tu non puoi farci niente», direbbe forse (per restare in tema) Humprey Bogart. L’avvento dei multisala, delle visioni “fai da te”, l’ampliamento d’offerta di tutte le piattaforme tv, ha prodotto il grande cambiamento. Qualcosa di simile è avvenuto con le modalità di riproduzione della musica, o con i negozi di vicinato. Le offerte innovative e le mutate abitudini generano questi fenomeni. Nella stessa Como, in cui oggi enumeriamo la fine di tante sale storiche, oltre cento anni fa, agli albori della settima arte, ve n’erano molte di più, quasi una in ogni quartiere della città. I luoghi della magia cinematografica che sono fisicamente scomparsi, o che hanno perso le loro funzioni e ne hanno acquisite altre, pongono però una domanda di rimpiazzo culturale e ricreativo, pur nella metamorfosi dei tempi. E qui veniamo al dunque. Si è detto di Cressoni, Gloria, Astra. Ricordiamo anche l’Astoria di via XX Settembre (diventato multisala e poi condominio, dopo l’ultima proiezione nel 2009); il Plinio di viale Lecco, chiuso nel 2001 e i cui spazi sono oggi occupati da un ristorante; il Volta di via Dante, abbattuto negli anni ottanta per fare spazio a un parcheggio. Archiviamo tutto. Ma il punto è che sul Politeama di via Gallio non ci si deve rassegnare a una Ticosa che campeggia in centro ormai dal 2005. Il Comune l’ha ereditato, idee e progetti se ne sono affacciati tanti anche di recente. La realtà, per ora, è quella sotto gli occhi di tutti. Occorrono risorse che Palazzo Cernezzi non ha, ma una spinta più convinta, una partecipazione attiva per il recupero a nuove funzioni è un investimento possibile e necessario anche da parte del pubblico.

  • Dopo Borghese tocca a Cannavacciuolo. Attesa per la puntata comasca di “Cucine da incubo”

    Dopo Borghese tocca a Cannavacciuolo. Attesa per la puntata comasca di “Cucine da incubo”

    La data non è stata ancora definita, ma dovrebbe essere tra circa un mese. Secondo appuntamento sul Lario per il programma “Cucine da incubo” con lo chef Antonino Cannavacciuolo. Nelle scorse settimane la trasmissione è stata girata a San Fermo della Battaglia all’Agriturismo El Paso Ranch. Ora si attende la messa in onda sul canale FoxLife. “Non sappiamo il giorno esatto – dicono da El Paso – ma la produzione ci ha detto che la puntata dovrebbe essere trasmessa tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo”.

    Come detto, è la seconda volta che Antonino Cannavacciuolo approda sul Lario con la sua popolare trasmissione. Alla prima occasione fu operativo in una pizzeria di Albese con Cassano(nella foto). Era l’aprile del 2016.

    Lo scorso anno, invece, a Como scoppio l’Alessandro Borghese-mania per il programma “4 Ristoranti”, girato nel centro di Como, all’Aeroclub, e poi nei locali coinvolti di Lora, Griante, Argegno e Moltrasio.

  • Domani alla Feltrinelli Giovannini, Braga e Roveda

    Domani alla Feltrinelli Giovannini, Braga e Roveda

    Domani (giovedì 31 gennaio) alle 18 è in programma alla Feltrinelli di Como la presentazione del libro del professor Enrico Giovannini “L’utopia sostenibile” edito da Laterza.

    Per costruire un futuro migliore ci serve un’utopia sostenibile; è questa la via maestra che il libro di Enrico Giovannini economista, portavoce dell’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, già chief statistician dell’Ocse, presidente dell’Istat e ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Letta, indica per il raggiungimento, entro il 2030, degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu.

    Dialogheranno con l’autore, Simona Roveda, direttore editoriale e di comunicazione di LifeGate e la parlamentare comasca, capogruppo PD in Commissione Ambiente alla Camera, Chiara Braga.

  • De Sfroos in concerto a Gorgonzola

    De Sfroos in concerto a Gorgonzola

    La proverbiale corriera di Davide Van De Sfroos (foto) dalla fine di dicembre ha ripreso a macinare chilometri. Prosegue il Tour de nocc, il ciclo di concerti nei teatri del cantautore e anche scrittore della Tremezzina, e si arricchisce di due nuove date: il 30 marzo al Teatro Zenith di Casalmaggiore nel Cremonese e il 6 aprile al Teatro Sociale di Sondrio.L’artista con questo nuovo tour vuole dar vita ad un grande e unico spettacolo in grado di ricreare una suggestiva atmosfera teatrale notturna con sfumature swing e jazz. In scaletta, oltre ai brani più famosi del suo repertorio in veste totalmente rivisitata, alcune ballate inedite mai eseguite prima.Per l’occasione, Davide Van De Sfroos sarà accompagnato sul palco dai musicisti Angapiemage Galliano Persico (violino, tamburello, cori), Riccardo Luppi (sax tenore e soprano, flauto traverso), Paolo Cazzaniga (chitarra elettrica e acustica, cori) e Francesco D’Auria (batteria, percussioni, tamburi a cornice, hang). Queste le date del tour in continuo aggiornamento, con bis questo mese: domani 15 gennaio alle 21 Davide sarà al Teatro Argentia di via Matteotti 30 a Gorgonzola nel Milanese, martedì 29 gennaio lo si potrà applaudire al Teatro Cagnoni di Vigevano nel Pavese e venerdì 1° febbraio al Teatro Auditorio di Cassano Magnago nel Varesotto.Le prevendite del concerto del 6 aprile a Sondrio sono disponibili su Vivaticket. I biglietti delle altre date sono disponibili, invece, in prevendita su Ticketone e sui circuiti interni dei teatri.

    Davide ha pubblicato anche un nuovo libro di racconti per La Nave di Teseo. Un viaggio sulle tracce di un fantomatico “ladro di foglie”, inseguendo un improbabile lestofante che immagina di poter rubare la magia che si nasconde nelle nervature di una giornata qualunque. Ma chi può sottrarre impunemente alla terra e agli uomini figure e pensieri, colori e parole, forme e silenzi? Chi è il ladro di foglie? Il colpevole appartiene alla consorteria primordiale dei Quattro Elementi – Fuoco, Aria, Acqua e Terra – e il suo nome è Vento. Quel vento che soffia, spinge, sibila e batte; che gonfia i propri muscoli e cazzotta il mondo; che lustra il sole e sposta la notte; che impasta le nuvole, le stira, le annoda e le scaglia lontano – oppure le dissolve.Ladri di foglieverrà presentato all’Officina della Musica di via Giulini 14 a Como il 27 gennaio a partire dalle 18. Ingresso libero.

  • Dal 10 al 12 febbraio il Lario alla Borsa Internazionale del Turismo

    Il Lago di Como sarà presente alla Borsa Internazionale del Turismo (la Bit di Milano) con un banco allo stand della Regione Lombardia. La Bit si svolgerà dal 10 al 12 febbraio nel polo fieristico di Fieramilanocity. Oltre a distribuire materiale istituzionale e informativo sulle proposte culturali e museali, il nostro territorio sarà presentato nell’ambito del sistema del Lago di Como in uno dei più importanti appuntamenti di settore. Lo stand sarà nel padiglione 3, area Leisure Italia, ingresso da Porta Colleoni e Porta Teodorico. «Questo evento rappresenta per il nostro sistema territoriale – dichiara l’assessore al Turismo Simona Rossotti – un luogo ideale per l’incontro tra domanda e offerta del turismo internazionale».

  • Como, sosta breve, retromarcia sulla delibera delle polemiche

    Como, sosta breve, retromarcia sulla delibera delle polemiche

    Lo stop arriva in consiglio direttamente dall’assessore. I limiti orari erano stati approvati dalla giunta il 6 dicembre

    «Se si commette un errore è mia abitudine ammetterlo e tornare indietro. Senza nascondere cosa è accaduto». Si chiude così, almeno per ora, il pasticcio dei parcheggi a ridosso delle mura.A fare il mea culpa è l’assessore alla Mobilità di Como, Vincenzo Bella, dopo una settimana di polemiche su una delibera che avrebbe dovuto imporre – in 150 stalli blu a ridosso delle mura – l’obbligo di parcheggiare per non più di due ore e per una sola volta al giorno. Provvedimento studiato per facilitare la rotazione della sosta. E così lunedì sera in consiglio comunale è arrivata la retromarcia tanto attesa quanto clamorosa. La delibera del contendere era infatti stata approvata dalla giunta comasca lo scorso 6 dicembre. Lunedì, ovvero un mese e 22 giorni dopo, quella stessa delibera viene gettata nel cestino. «Ho avuto troppe aspettative su un tema che evidentemente non era ancora maturo per la città – spiega Bella – Ora lavoreremo per modificare il divieto di parcheggiare due volte nell’arco della stessa giornata e uniformare le tariffe in città. Nel giro di un mese chiariremo la questione».E puntuale, dopo una così inaspettata conclusione, arriva il commento del Pd. «Alla fine la Giunta comunale di Como ha trovato il suo capro espiatorio. Sempre lui: l’assessore alla Mobilità Bella. Si è preso tutte le colpe e ha fatto – in realtà ha fatto fare a tutti i suoi colleghi che avevano approvato la delibera – un passo indietro clamoroso, ammettendo l’errore: altro che fuga in avanti. Insomma, ha dimostrato una volta di più che le nostre critiche erano fondate», commentano Tommaso Legnani e Federico Broggi, segretari cittadino e provinciale del Pd.Proprio quest’ultimo, in particolare come ex sindaco, ha aggiunto un commento. «Ho fatto l’amministratore e mai mi sarei lontanamente sognato di mettere in scena il triste spettacolo di queste settimane, con l’epilogo di lunedì. Una squadra le decisioni le condivide e tutti sanno che la giunta ha votato compatta quel provvedimento. Quando ero sindaco mai mi sono permesso di scaricare tutte le colpe di una scelta fatta, buona o meno buona che fosse, su un unico componente della giunta, abbandonandolo a se stesso, come nel caso di Bella. Ma l’assessore alla Mobilità paga lo scotto di essere vittima delle faide dentro la maggioranza che governa Como, delle spaccature interne al centrodestra, di un sindaco che non ha il polso della situazione».

  • Como Nuoto femminile, a Bologna il primo stop della stagione

    Como Nuoto femminile, a Bologna il primo stop della stagione

    Primo stop stagionale per la formazione femminile della Como Nuoto, che partecipa al torneo di serie A2 nazionale di pallanuoto. A Bologna le “Rane Rosa” sono state sconfitte dalla locale formazione per 8-7. “Abbiamo disputato una bella partita – commenta l’allenatore, Stefano “Tete” Pozzi – anche se al tirar delle somme hanno meritato le nostre avversarie, visto che noi eravamo avanti nel terzo tempo e ci siamo fatti superare. Comunque, una gara di quelle che mi piacciono, equilibrate e combattute, anche se alla fine abbiamo rimediato una sconfitta”. Primo stop, come detto, per le lariane, che erano reduci dal pari di Sori e dal successo interno con il Lerici. Nel prossimo turno, domenica 3 febbraio, le lariane attendono a Muggiò il Locatelli Genova.