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  • «A maggio riapriremo il lido di Villa Olmo». La rassicurazione dell’assessore Pettignano a comaschi e turisti

    «A maggio riapriremo il lido di Villa Olmo». La rassicurazione dell’assessore Pettignano a comaschi e turisti

    Sono i giorni della merla, per tradizione i più freddi dell’anno, ma è già tempo di pensare a lidi e piscine. Pensiero che dovrebbe trasformarsi in azione soprattutto per il Comune di Como, per non correre il rischio di lasciare a secco sia i comaschi che i turisti per un’altra estate.L’amministrazione comunale lo scorso anno non è riuscita a riaprire il lido di Villa Olmo per la stagione turistica. I motivi: burocrazia, importanti lavori di manutenzione e non da ultimo il divieto di balneazione nelle acque davanti al Lido. Gli stessi che potrebbero ripresentarsi anche quest’anno e riguardare non soltanto il lido di Villa Olmo ma purtroppo anche la struttura di viale Geno.A rassicurare l’opinione pubblica è l’assessore al Patrimonio Francesco Pettignano: «L’obiettivo è riaprire le piscine di Villa Olmo a maggio. Non possiamo rischiare un’altra estate senza lido a Como» spiega l’esponente della giunta di Palazzo Cernezzi. Il passaggio da completare prima della firma del contratto per l’affidamento dell’impianto agli ex gestori Giorgio Porta e Maurizio Locatelli, è calcolare a quanto ammonti la stima dei danni. Attualmente si conosce però soltanto una proiezione parziale, pari a 25mila euro.Passando al lido di viale Geno, l’assessore sintetizza alcuni dei criteri che saranno parte del bando, ancora in preparazione. «Dobbiamo assolutamente salvaguardare il solarium, inoltre mi piacerebbe vedere dei progetti che “svecchiassero” la struttura così da riqualificarla e renderla più attrattiva anche per il pubblico giovane – conclude Pettignano – La struttura ha un enorme potenziale, i futuri gestori dovranno valorizzarlo».

  • 3bMeteo compie 20 anni: ecco come nascono le previsioni del tempo

    3bMeteo compie 20 anni: ecco come nascono le previsioni del tempo

    Il meteo influenza la nostra routine quotidiana e i nostri programmi. Perciò siamo sempre più attenti a controllare le previsioni del tempo e ci aspettiamo indicazioni sempre più precise.

    Dietro la schermata dell’app sul cellulare o i pochi secondi del meteorologo durante il telegiornale, si nasconde un lungo lavoro di specialisti.

    Un processo diviso in quattro fasi, raccontato ieri da 3B Meteo in una serata organizzata per celebrare i vent’anni di attività dell’azienda, nel quartier generale di Ponte San Pietro, sulle rive del fiume Brembo.

    La prima fase è la raccolta di dati, in base a complessi ed evoluti modelli matematici. La seconda è l’analisi, passaggio che differenzia le previsioni automatizzate da quelle invece più curate e precise: qui, infatti, interviene il meteorologo, che interpreta, incrocia e se necessario corregge i modelli matematici per elaborare indicazioni molto accurate.

    La terza fase è la diffusione delle previsioni sui stampa, radio e tv e la quarta è il passaggio digitale, ovvero la diramazione delle indicazioni meteo su app e sito.

  • Ecco come è costituita la compagine societaria di Asf

    Ecco come è costituita la compagine societaria di Asf

    Sono 14 i milioni di utili distribuiti ai soci.  Somme così ripartite: 3 milioni nel 2014 e altrettanti nel 2015, per passare infine alla cifra di 4 milioni assegnata rispettivamente negli anni 2016 e nel 2017.Ma, oltre a questi numeri, è necessario illustrare nel dettaglio come è costituita la compagine societaria di Asf Autolinee srl. Per farlo è utile ricavare le informazioni dal sito stesso dell’azienda.Asf Autolinee, come detto, è una società che svolge servizio di trasporto pubblico passeggeri a Como e Provincia. Seppur con denominazioni e proprietà societarie differenti, Asf è da anni un punto di riferimento per il trasporto pubblico locale nel comasco. Il capitale della società è detenuto al 51% da Spt Holding Spa, mentre il 49% è della Omnibus Partecipazioni. L’azionariato di Spt Holding spa è costituito da Comune e Provincia di Como, Provincia di Lecco e Consorzio pubblico trasporti (Cpt). Gli azionisti privati di Omnibus Partecipazioni sono invece Arriva Italia ed il Gruppo Ferrovie Nord.

    Scendendo nello specifico va detto come in Spt Holding Spa, il Comune di Como detenga il 36,60% delle quote, pari a 726.116 azioni per un controvalore di 3.746.758 euro. A seguire il Consorzio pubblico dei Trasporti (Cpt), con il 28,56% delle quote e 566.593 azioni che portano a un valore di 2.923.619 euro.Infine le due province: quella di Como con il 22,61%, 448.472 azioni e 2.314.115 euro e la provincia di Lecco con il 12,23%. Ovvero 242.644 azioni per un corrispettivo di 1.252.043 euro. In totale dunque Spt Holding S.p.A ha un capitale sociale formato da 10.236.537 euro (per un numero complessivo di azioni di 1.983.825).È questa la percentuale detenuta in Spt Holding da parte del Comune di Como. Le azioni sono 726.116mila e il capitale ammonta a una cifra di 3.746.758 euro. È il socio con la percentuale maggioreLa provincia di Como, con questa percentuale ha 448.472 azioni per un ammontare pari a 2.314.115 euro. Si colloca al terzo posto tra gli azionisti di Spt Holding dopo il Comune di Como e Cpt

  • Domani si fermerà per un’ora la funicolare Como-Brunate

    Domani si fermerà per un’ora la funicolare Como-Brunate

    Il servizio della funicolare sarà sospeso dalle ore 23 alle ore 24 di martedì 21 agosto per attività di manutenzione. L’ultima corsa sarà alle 22,30, mentre le corse delle 23, 23,30 e 24 saranno sostituite dal servizio bus.

  • Derubava i bagnanti, 22enne lariano arrestato a Ceriale

    Derubava i bagnanti, 22enne lariano arrestato a Ceriale

    Comasco maggiorenne coinvolto in una banda specializzata in furti in un parco acquatico di Ceriale, sulla Riviera Ligure. I carabinieri di Albenga hanno denunciato alla Procura dei minori due ragazzi di 17 anni di Pietra Ligure e Finale Ligure, mentre un 22enne comasco è stato arrestato. Il trio avrebbe messo a segno 15 colpi sottraendo cellulari, portafogli, soldi, occhiali e gioielli, per un bottino stimato in circa 10 mila euro. I tre, secondo quanto ricostruito dall’Arma, erano riusciti a derubare anche una infermiera che, all’uscita del parco, prima di andare al lavoro, aveva appoggiato il portafoglio sopra il tettuccio della macchina. I carabinieri, grazie anche all’aiuto dei bagnini, sono riusciti a individuare i nascondigli dove i giovani celavano la refurtiva. Il trio si sarebbe formato durante una vacanza.

  • Da domani a Castellabate ci sarà via Andrea Fortunato

    Da domani a Castellabate ci sarà via Andrea Fortunato

    Da domani una strada di Castellabate, in provincia di Salerno, sarà dedicata ad Andrea Fortunato. Il Comune del paese campano ha infatti deciso di intitolargli la via che porta al Museo del Calcio, esposizione che già porta il nome dell’ex giocatore del Como. Classe 1971, Andrea Fortunato è scomparso all’età di 24 anni per una grave forma di leucemia. La sua carriera era iniziata nel Como. Nella città lariana era arrivato giovanissimo, proprio da Castellabate, preso in cura da un vivaio che all’epoca era tra i migliori in Italia. Fortunato aveva fatto tutta la trafila delle giovanili azzurre ed esordì in prima squadra nel 1989, in serie B. Poi le esperienze con Genoa, Pisa, Juventus e Nazionale (una presenza contro l’Estonia nel settembre 1993) fino alla prematura scomparsa, il 25 aprile del 1995.

  • Cure palliative, corso al “Cardinal Ferrari”

    Cure palliative, corso al “Cardinal Ferrari”

    A Como si formano volontari per le cure palliative

    Martedì 27 febbraio alle 21, al centro “Cardinal Ferrari” di viale Battisti 8 a Como, nuovo appuntamento organizzato nell’ambito del corso di formazione per volontari in cure palliative promosso dall’associazione Accanto che opera nel campo dell’assistenza ai malati in fase terminale. Durante l’incontro si parlerà di “Curare senza poter guarire: le consapevolezze e le scelte necessarie”. Interverrà il dottor Luigi Valera del reparto di oncoematologia dell’ospedale Valduce. Introduce la dottoressa Elisa Rava, psicologa dell’équipe cure domiciliari di Accanto.

    Il corso di formazione per volontari in cure palliative si propone di formare volontari in grado di creare relazioni d’aiuto consapevoli ed efficaci con gli ammalati e i loro familiari, attraverso la comprensione dei loro bisogni e il sostegno nella ricerca delle soluzioni possibili, e di fornire loro la consapevolezza delle proprie qualità personali e capacità di relazione e di ascolto.

    Ingresso libero, info allo 031.30.91.35.

  • Crisi Canepa, tra i politici prevale la cautela. Nessuno si sbilancia sull’esito della vicenda

    «Le notizie positive giunte ieri da Roma non devono far dimenticare il momento difficile che vive il settore tessile. Anche per questo il sindacato, in modo unitario, ha chiesto che il Tavolo della competitività dia vita a un osservatorio che sia in grado di monitorare in modo costante il comparto manifatturiero lariano storicamente più importante».Il giorno dopo la riunione al ministero dello Sviluppo economico in cui sembra essere emersa una possibile via d’uscita alla crisi della Canepa di San Fermo, il segretario generale della Cgil di Como, Giacomo Licata, richiama tutti a un maggiore realismo.«L’impegno del governo era un segnale necessario anche per ciò che rappresenta la Canepa. Ma qui non c’è in gioco soltanto una singola azienda, quanto piuttosto il distretto tessile nel suo complesso. Canepa è un simbolo del made in Como e di fronte alla sua crisi i clienti esteri potrebbero diversificare e orientarsi verso altri fornitori. Per questo crediamo che sia indispensabile tenere alta l’attenzione a tutti i livelli. E per questo il sindacato ha proposto di istituire un osservatorio che aiuti in questa fase tutti gli attori in campo».Una situazione in chiaroscuro, quella descritta dal segretario della Cgil, nella quale prevale la cautela.Atteggiamento condiviso da molti altri. Ad esempio, il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti: «Il mio auspicio è che vi sia davvero un compratore seriamente interessato a rilevare la Canepa – dice Butti – Da lì in avanti si può ripartire con l’obiettivo di salvare il lavoro e di consolidare brand e prodotto. La Canepa è sempre stata un punto di riferimento per il distretto tessile e credo che continuerà a esserlo».Anche il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo, sottolinea l’importanza di «mantenere alta l’attenzione sul caso Canepa. Il nuovo amministratore delegato è parso molto determinato a trovare una soluzione ed è bene che vi siano proposte reali di acquisto dell’azienda. Ciò che conta, però, è il mantenimento dei livelli occupazionali e del cosiddetto perimetro aziendale: sarebbe grave che l’impresa venisse “spacchettata” prima di essere ceduta».Sulla stessa linea il commento di Giovanni Currò, deputato del Movimento 5 Stelle presente mercoledì al tavolo ministeriale. «La fase in corso è delicata. Occorre porre attenzione al piano industriale di rilancio dell’azionista che subentrerà. È necessario che il piano industriale illustri con chiarezza come riposizionare una azienda come Canepa nel mercato tessile. Le priorità devono essere la tutela occupazionale e la prosecuzione della produzione», ha detto Currò.Il presidente del consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Fermi (Forza Italia) sottolinea infine il «segnale positivo che si intravvede all’interno di una situazione che resta difficile. Non è sicuramente il momento di cantare vittoria ma non era scontato che accadesse. Certamente ha fatto premio la qualità del lavoro sempre espressa dalla Canepa e dalle sue maestranze. La scelta della Regione di chiedere la mediazione del ministero si è rivelata giusta».

  • Corsa in montagna, la sfida tra i soci della Canottieri Lario

    Corsa in montagna, la sfida tra i soci della Canottieri Lario

    Tradizionale appuntamento natalizio alla Canottieri Lario con l’Assalto alla Croce dell’Uomo, una gara podistica con partenza dalla sede di viale Puecher e traguardo alla chiesetta posta a metà strada tra Cernobbio e la vetta del Monte Bisbino. La vittoria finale è andata a Marco Frigerio, con il tempo di 53’33’’, che ha preceduto Davide Zamperoni (54’22’’) e Serena Mossi (55’49’’). Una Lario che proprio in questi giorni sta organizzando una serie di corsi di canottaggio. Info al numero 031.57.47.20.

  • Coordinamento, questo sconosciuto

    di Lorenzo Morandotti

    Sinergia, lavoro di squadra, parola d’ordine mettersi in rete, coordinare gli eventi in un unico cartellone, sfruttare al meglio le occasioni, il motto sia “l’unione fa la forza”. Quanti slogan di questo genere sentite ripetere  da troppo tempo? Nell’ambito culturale sono ritornelli che circolano da anni. Quanto ci vorrà a capire che occorre  senso della responsabilità, prima di  spendere parole tanto impegnative? Prima di vederne svanire il senso, nel repertorio della retorica e delle frasi fatte di circostanza?

    Eventi che garantiscono al Lario sul fronte culturale e anche turistico visibilità anche oltre i confini nazionali  si stanno moltiplicando, dal cinema allo sport alla moda, ma non si va mai oltre il generico appello alla comunità d’intenti. Di conseguenza, i passi concreti che si vedono sono sporadici e evidenziano l’assenza di un programmazione a monte. Il tanto atteso cartellone degli eventi coordinato da una pubblica amministrazione, cittadina o provinciale, è ad esempio ancora un sogno. E quel che si fa di buono spesso ha strani intoppi. Lo segnalammo in estate e torniamo a farlo ora: la “pagina ufficiale della Città di Como” ossia il sito istituzionale visitcomo.eu non pubblica  più messaggi su Twitter da marzo, dopo aver lanciato nella rete oltre 3.200 “cinguettii”. La città si è cioè giocata l’opportunità di comunicare agli oltre 3mila follower eventi clou di quest’anno come il set di Jennifer Aniston per Netflix, l’evento di moda targato Dolce & Gabbana, il Giro di Lombardia di ciclismo. Altro esempio, meno lampante ma significativo. Il pubblico che il 6 ottobre  ha visitato l’inaugurazione della mostra “Cinque scultori comacini raccontano”  in  S. Pietro in Atrio,  non ha saputo se non in extremis che a poca distanza apriva un’altra mostra, in uno spazio privato in viale Lecco, con altri quattro scultori internazionali e un comasco. Si sa, il privato è ritenuto sinonimo di “a scopo di lucro”: guai combinare sacro e profano. Ma allora come mai mostre in spazi pubblici della  città sono spesso promosse  da gallerie private? C’è una logica o è far west?