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  • Canton Ticino a Statuto speciale. Richiesta di Verdi e Comunisti: «L’economia è in difficoltà»

    Canton Ticino a Statuto speciale. Richiesta di Verdi e Comunisti: «L’economia è in difficoltà»

    Lo statuto speciale come mezzo per disporre di strumenti utili a contrastare il peggioramento delle condizioni di lavoro. Non si parla di una regione italiana ma della vicina Svizzera dove molto di rado, almeno nell’immaginario collettivo, si pensa a stipendi bassi o addirittura a mancanza di occupazione. Eppure non la vedono così i Verdi ticinesi che insieme al Partito comunista hanno presentato un’iniziativa parlamentare affinchè il Ticino venga riconosciuto come un “Cantone a statuto speciale”. In una recente intervista rilasciata al quotidiano La Regione da Franco Cavalli (candidato al Consiglio Nazionale nelle lista Verdi e Sinistra Alternativa), e in una nota stampa congiunta da parte dei due partiti vengono forniti dati e numeri a sostegno della richiesta. Ecco allora che la domanda si base su cifre ben precise e anche su considerazioni legate ai tanti frontalieri in ingresso ogni giorno nel cantone.«Il Ticino è la regione del Paese che presenta i livelli salariali più bassi, del 14.4% inferiori rispetto alla media nazionale, come rilevato dall’Ufficio federale di statistica – scrivono i proponenti – E si registrano complessivamente solo il 4.1% dei posti di lavoro presenti in Svizzera, ma purtroppo ben il 9.9% di quelli a basso salario. Oltre a ciò, la percentuale di impieghi a basso salario si situa al 24.7%, il doppio rispetto alla media svizzera. Inoltre si ha il maggior tasso di sottoccupazione. Secondo l’Ustat (ufficio statistica del Cantone), i sottoccupati registrati in Ticino nel 2015 erano ben 17mila: un fenomeno pericolosamente in crescita visto che il loro numero è più che raddoppiato tra il 2004 ed il 2015». Cifre che ben sintetizzano la situazione e che non nascondono anche un riferimento evidente ai problemi esistenti con le regioni confinanti, a partire ovviamente dalla Lombardia e dalla provincia di Como con i tanti frontalieri in transito ogni giorno dalla dogana. Nella nota del partito Comunista infatti si legge proprio come «il quadro della situazione è allarmante. Le cause sono essenzialmente riconducibili a decenni di politiche liberiste, alla pressione esercitata dalle migliaia di persone che nelle vicine regioni italiane sono rimaste senza lavoro. Il Ticino ormai è una specie di zona franca nel panorama nazionale dove vigono condizioni di impiego per nulla dignitose e al contempo sconosciute al resto del Paese».Un insieme di motivazioni e di numeri che dunque hanno spinto su questa strada. «Chiediamo che il Ticino venga riconosciuto come una regione a statuto speciale, dove realizzare contromisure che permettano di contrastare il progressivo degrado delle condizioni di vita e di lavoro della popolazione residente. In caso di nomina di un rappresentante alle prossime elezioni per il Parlamento federale, la lista “Verdi e Sinistra alternativa” chiederà un incontro urgente alla direzione della Segreteria di Stato dell’economia», si chiude così il denso comunicato delle due compagini politiche.

  • Assaggi d’autunno a Cernobbio: il  21 e 22 settembre per “Qui c’è campo”

    Assaggi d’autunno a Cernobbio: il 21 e 22 settembre per “Qui c’è campo”

    “Assaggi d’autunno” a Cernobbio. Sabato 21 e domenica 22 settembre la cittadina ospiterà prodotti a chilometro zero e degustazioni di olio e di vino per “Qui c’è campo”, il progetto nato per rendere Cernobbio il centro di riferimento di un’agricoltura moderna.I temi della due giorni di settembre saranno legati all’agricoltura biologica e sostenibile, con riflessioni sul paesaggio montano e collinare, il lago e la sua vocazione turistica.In programma anche una caccia al tartufo nero del Lago di Como, una caccia al tesoro dedicata al tema dell’orto e del giardino e assaggi di local food stellato con lo chef Davide Caranchini. L’evento è organizzato dal Comune di Cernobbio con la collaborazione di Fondazione Minoprio, Slow Food condotta di Como, Coldiretti Como Lecco, Società Ortofloricola Comense e altre associazioni del territorio. Info: www.comune.cernobbio.co.it.

  • Asf, sulle strade dodici nuovi autobus. Si abbassa a 9 anni l’età media della flotta

    Asf, sulle strade dodici nuovi autobus. Si abbassa a 9 anni l’età media della flotta

    Si abbassa l’età media della flotta azienda di Asf Autolinee. Con la presentazione di 12 nuovi autobus di ultima generazione – ieri mattina sei facevano bella mostra di sé al Tempio Voltiano – adesso il parco mezzi scende sotto i 9 anni di anzianità media. L’investimento è stato di 2,5 milioni di euro, di cui 1,54 milioni stanziati da Asf Autolinee e 960 mila euro da fondi pubblici (Regione Lombardia). Ieri la presentazione dei bus che prenderanno servizio sulle linee C10 (Como – Menaggio – Colico), C45 (Como – Inverigo – Cantù), C46 (Como – Merate – Bergamo) e C47 (Como – Merate). «Procediamo con il piano di rinnovo. Questi ultimi autobus – ha detto Valentina Astori, amministratore delegato di Asf – sono una ulteriore dimostrazione dell’impegno dell’azienda nell’offrire un servizio sempre migliore. Insieme al nostro personale, i mezzi sono il legame tra noi e la clientela e ciò che ci rappresenta agli occhi dei cittadini». I veicoli sono dotati di motorizzazione diesel Euro 6 per garantire le migliori prestazioni in termini di emissioni e dei livelli di particolato nell’aria. Su tutti i nuovi bus è inoltre installato il sistema DST (Driving Style Tools), l’impianto tecnologicamente avanzato per favorire una guida ecologica contribuendo a ridurre il consumo di carburante e le emissioni di inquinanti nell’aria. L’azienda ha poi investito 3.500 ore di formazione sulla sicurezza per gli autisti in collaborazione con i City Angels per prevenire e contrastare episodi di violenza nei confronti del personale di bordo. Presenti al taglio del nastro anche il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca e il sindaco Mario Landriscina, che ha sottolineato l’importanza di avere mezzi circolanti sempre più green. Infine ha preso la parola il presidente di Asf, Guido Martinelli. «Stiamo investendo su più fronti – dice Martinelli – Siamo intervenuti sull’autostazione di Menaggio, sui depositi di Lazzago e di Tavernola. Con il Comune vogliamo migliorare la sicurezza nell’autostazione di piazza Matteotti».

  • Apre la fiera secolare di Alzate Brianza

    Apre la fiera secolare di Alzate Brianza

    La “Fiera secolare di settembre della Madonna di Rogoredo” animerà come da tradizione Alzate Brianza da oggi al 9 settembre. Da secoli è una delle più importanti vetrine della zootecnia della Regione Lombardia e anche quest’anno è confermata la presenza di numerosi capi di bestiame. Grandi e piccoli potranno avvicinarsi ai vari box per osservare oltre ai bovini, capre, pecore, suini e animali da cortile. Intorno alla mostra, in programma numerose manifestazioni collaterali che spaziano dalla musica all’artigianato, dal folklore allo sport.Non mancheranno gli stand gastronomici dove gustare le tipicità del territorio come la trippa e i Carugnit d’Alzaa, dolcetti ottenuti impastando albumi, zucchero e pregiate mandorle macinate. La manifestazione si apre alle 19.30 del 6 settembre con la processione del Cero Votivo. Per quanto riguarda la rassegna zootecnica domenica 8 settembre, dalle ore 9.30, si svolgerà l’ottava edizione del “Premio Brianza”, in collaborazione con la fiera zootecnica detta “di San Gaetano di Casatenovo” e con l’associazione “Per Cantù”.Lunedì 9 settembre, alle ore 9.30, viene inaugurata la 40esima “Mostra provinciale dei suini” in collaborazione con l’Associazione Provinciale Allevatori; alle 10.30, presentazione dei capi e, dalle 15.30 circa, proclamazione delle aziende vincitrici del Concorso Zootecnico. In contemporanea si svolgono la mostra/concorso per bovini da ingrasso e da macello e la mostra delle macchine agricole e da giardino. Info: www.fieradialzate.it.Dal 7 al 9 settembre, si potranno fare acquisti alle bancarelle della fiera merceologica, lungo via del Santuario, via per Cantù e via del Lavatoio. La tradizionale “Fiera merceologica” allestita per la Fiera di Alzate Brianza, è attualmente costituita da più di 120 banchi vendita di generi vari: abbigliamento, prodotti artigianali, alimentari e molto altro. Domenica 8 e lunedì 9 settembre, inoltre, nell’area della fiera zootecnica, si svolgerà il mercato degli agricoltori locali “Dalla Terra alla Tavola”, in collaborazione con Coldiretti Como-Lecco.Per quanto riguarda il divertimento, domenica 8 settembre, dalle 9 alle ore 18.30, nell’Area fiera zootecnica, i bambini potranno cavalcare un pony e assistere a dimostrazioni con gli allievi della scuderia. Sempre l’8 settembre, alle 17, dimostrazione gratuita di kangoo jumps, e dalle 18.30, sfide a colpi d’ascia per il campionato italiano di “Stihl Timbersports”, avvincente disciplina in cui gli atleti si sfidano a colpi di ascia, sega e motosega, secondo le tecniche dei boscaioli americani. Per l’intera durata della Fiera sarà in funzione il Luna Park e il 9 settembre, in chiusura della manifestazione, grande spettacolo con i fuochi d’artificio. Info:www.fieradialzate.it

  • Annullato per il maltempo l’evento contro la Sla in piazza Volta

    Annullato per il maltempo l’evento contro la Sla in piazza Volta

    Palazzo Cernezzi ha comunicato che è stato annullata a causa del maltempo la manifestazione Cartellino Rosso alla Sla prevista per questa sera. La manifestazione è stata rimandata a data da destomarsi.

    L’iniziativa, nata dagli amici di Fabrizio Del Sante, vittima della Sla, è organizzata da Fondazione Paola Giancola, Comune di Como, Provincia di Como, Sant’Anna e Asst lariana. Testimonial dell’iniziativa il musicista americano Arthur Miles e l’ex calciatore Pietro Vierchowod.

  • Acqua S.Bernardo Cantù, tante curiosità nei numeri di maglia

    Acqua S.Bernardo Cantù, tante curiosità nei numeri di maglia

    Nello sport la scelta dei numeri di maglia rappresenta sempre un momento molto significativo per gli atleti, spesso legati a un numero rispetto che a un altro per ragioni a volte bizzarre o, al contrario, per ragioni di natura personale, magari un legame profondo con un familiare, la fortuna o un idolo di infanzia.Ironia della sorte, il primo della lista (in termini di numerazione) è l’ultimo arrivato in casa Acqua S.Bernardo Cantù, Cameron Young, il quale ha scelto di indossare la canotta numero uno proprio come le ultime due stagioni al college.A seguire c’è un altro esterno, Corban Collins: «Ho scelto il sette perché è il numero preferito di mio fratello, Caleb; lo indossava quando giocava a baseball, adesso ha smesso. È la prima volta in carriera che lo indosso, dunque vorrei onorarlo, disputando una buona stagione. Inoltre, forse in pochi lo sanno ma il sette simboleggia la completezza».Dal 7 di Collins al 9 del giovane Gabriele Procida, promettente guardia classe 2002 proveniente dal vivaio canturino, passando al numero dieci di Wes Clark: «Il mio numero preferito in realtà è il cinque – ha spiegato l’ex Brindisi – ma ho sempre giocato con multipli di questo numero. Ad essere onesti, ormai mi sono abituato al 10, divenendo uno dei miei numeri preferiti».Dal 10 di Clark nato quasi per caso, al 13 di Kevarrius Hayes cui, invece, l’ex Florida University è molto legato. Il rookie statunitense ha scelto, infatti, la medesima numerazione utilizzata in NCAA, adottata sin dal primo anno di college per emulare le gesta di grandi giocatori usciti dai Gators come Mike Miller e Joakim Noah.Si passa, poi, al numero 19 scelto da Jeremiah Wilson: «Il numero preferito di mio padre era il dieci – ha raccontato l’ala di passaporto portoghese -, è mancato qualche anno fa. In passato ho sempre indossato il numero nove ma, quando è venuto a mancare, ho deciso di unire i due numeri e di scegliere, dunque, il diciannove. Da allora è sempre stato il mio numero e sempre lo sarà».Per Jason Burnell, invece, la scelta è ricaduta sul numero 22: «È il primissimo numero che ho portato quando ho iniziato a giocare a basket. Essendo alla mia prima stagione in Europa e nei professionisti, mi sembrava giusto tornare ad indossarlo anche a Cantù» ha spiegato il prodotto di Jacksonville State.Decisamente simpatico e per nulla banale, il racconto di Alessandro Simioni che, sulla scelta del numero 27, si è così espresso: «Un mio caro amico mi spinse a scegliere questo numero perché il suo idolo era, ed è tuttora, Claudio Coralli, calciatore che detiene il maggior numero di gol con la maglia del Cittadella, la squadra di dove vivo e per la quale ho sempre fatto il tifo. Il 27 – ha spiegato il pivot di origini venete – lo indossano anche tanti altri calciatori più famosi, mi vengono in mente talenti come Lucas Moura, Moise Kean, Divock Origi e l’eterno Fabio Quagliarella. È un numero pazzesco, ne sono innamorato».Un altro giocatore, un altro numero: sotto con Yancarlos Rodriguez, play-guardia italo-domenicano che ha così motivato la scelta del 28: «Agli inizi della mia carriera ho sempre usato il 33 o il numero 8. Quando sono tornato alla Stella Azzurra, però, mi è stato assegnato il 28 e per me è stato il numero del cambiamento, quindi spero che mi porti fortuna anche a Cantù».Per Andrea Pecchia, guardia-ala classe 1997, la scelta è stata tutto sommato facile, dovendo optare per forza su un numero diverso da sei: «A quel numero sono molto affezionato ma, essendo stato ritirato da Cantù per una valida causa (in onore del compianto “Chicco” Ravaglia), ho deciso di puntare sul 32 che, oltre a piacermi, mi ricorda molto anche il 6. Prese le due cifre e moltiplicate tra di loro, infatti, il risultato fa sei».Per quanto riguarda i due giocatori reduci dalla stagione 2018-’19, se Andrea La Torre ha scelto di confermare il suo numero 11, Biram Baparapè ha invece optato per il cambio di maglia. Il giovane esterno nativo di Desio passa dal numero 7 dello scorso anno (ereditato da Collins) al numero 25. «La mia prima stagione alla Pallacanestro Cantù – ha raccontato Baparapè – è stata caratterizzata dal bel rapporto instauratosi con JaJuan Johnson, il quale mi prese un po’ sotto la sua ala protettrice. In biancoblù, “Jay-Jay”, giocava con il 25. Dunque, questo cambio di numero è una dedica rivolta a un amico e a un grande campione».

  • Politeama al bivio, prima sfida d’autunno

    Politeama al bivio, prima sfida d’autunno

    di Lorenzo Morandotti

    Al pettine prima o dopo i nodi arrivano. Sempre. Eccone uno. Ingegneri, architetti, geometri e periti industriali al capezzale di un malato illustre,  l’ex cineteatro di piazza Cacciatori delle Alpi, il glorioso Politeama inaugurato nel  1910 e fermo dal 2005.

    Si è insediata in luglio la commissione di esperti composta da rappresentanti degli ordini professionali citati,   voluta dal liquidatore della Società Politeama Francesco Nessi al preciso scopo di verificare lo stato dell’immobile.

    Si è già svolto un sopralluogo ed è stata presa visione della documentazione tecnica, dove però mancherebbero i disegni originali. Poco male, le competenze per ottenere un rilievo a regola d’arte ci sono tutte. Ma qui non c’è né drone né programma Autocad che tenga. I disegni originali di Federico Frigerio sono chissà dove, è un peccato (ricordiamo però che nella mostra del 1962 di Villa Olmo su Antonio Sant’Elia ne sparirono alcuni dell’architetto futurista, chiaro furto su ordinazione). Ma la questione è d’altro genere. Il nodo è capire se vale la pena andare avanti. E come. Da metà settembre si entrerà nel vivo. Il malato Politeama va radiografato da capo a piedi fino all’ultima piastrella, non solo dal punto di vista edilizio ma anche per quanto riguarda la situazione degli impianti elettrico e idraulico, dato che è inattivo dal 2005, e  privo di adeguamenti. Cosa si scoprirà alla fine della  revisione della stima?

    La struttura, una volta fissato il prezzo, attende compratori. Ma è anche vincolata in gran parte a scopi culturali, e  con infiltrazioni e ammaloramenti. E qui c’è il primo ostacolo. Se gli esperti stabiliranno che le malattie sono tanto evolute  da precludere ogni potenzialità commerciale, chi mai si farà avanti? Secondo ostacolo. In attesa della perizia, rimangono sul tavolo le proposte di acquisto e gestione su più fronti. Lo scorso giugno si era fatto avanti il cantante lirico comasco Marco Berti, che nel frattempo è stato osannato in Cina a Pechino nella Fanciulla del West. Ha messo in contatto il Politeama con potenziali investitori. Da parte sua il Comune che detiene l’82% delle quote del Politeama non intende versare un euro per avere il 100% delle stesse in assenza di un progetto di restauro e soprattutto di gestione. Ma se poniamo il caso attendesse alla finestra un solido investitore e ponesse sul piatto una cifra consistente, diciamo risolutiva, a patto però di avere come interlocutore unico a mo’ di garanzia seria un Comune proprietario in modo totale, la giunta Landriscina che posizione prenderebbe? Sarebbe disposta a versare il necessario per avere la totalità delle quote? E poi c’è il Conservatorio Verdi, che pure è alla finestra e ha sete di spazi  e si è impegnato a trovare i milioni necessari a un restauro minimale della struttura, quanto basta per gli scopi dell’istituto musicale. Comunque lo si guardi, è insomma  un’eredità scomoda. Non è l’unica  di pregio in città, ma almeno è di proporzioni ridotte. Per farsi venire mal di pancia seri c’è l’imbarazzo della scelta: vogliamo parlare dell’ex opp San Martino?

  • Nuovo presidente. Le scelte dei Vip

    Nuovo presidente. Le scelte dei Vip

    I tre parlamentari in carica chiamati a votare non esprimono alcuna preferenza né fanno nomi

    C’è chi provocatoriamente propone Vasco Rossi e Lorenzo Jovanotti, chi spera in una donna, chi resta legato alle indiscrezioni che stanno circolando in questi giorni. E poi c’è chi vorrebbe vedere in carica ancora Giorgio Napolitano e chi preferisce non fare nomi. A meno di due settimane dall’elezione del nuovo presidente della Repubblica (il Parlamento sarà convocato in seduta comune il prossimo 18 aprile) anche sul Lario ci si

    interroga e si propongono candidature.I primi a essere interpellati sono stati i deputati comaschi, che parteciperanno all’elezione. Chiara Braga (Pd), Mauro Guerra (Pd) e Nicola Molteni (Lega Nord) non fanno nomi, ma indicano alcune caratteristiche indispensabili per il prossimo presidente. «Abbiamo bisogno di una figura autorevole e di esperienza – dice Chiara Braga – Uomo o donna non fa differenza, purché sia in grado di unire e di essere punto di riferimento a livello nazionale, europeo e internazionale».«Sono convinto che ci voglia una persona di estrema saggezza ed equilibrio – aggiunge Guerra – se fosse una donna sarebbe meglio».«Non citerò colleghi politici – dice Molteni – In questo momento mi auguro che venga eletta una figura imparziale e garante di tutti. Volendo immaginare un nome non politico – prosegue – l’unica proposta suggestiva che ho sentito è quella di Riccardo Muti».Hanno le idee chiare e fanno nomi e cognomi i sindaci di Como e Erba.«Ho in mente tre persone che per tre motivi diversi potrebbero ricoprire l’incarico al meglio – dice Mario Lucini – per ringiovanire e allo stesso tempo mantenere un alto profilo penso al sociologo ed economista comasco Mauro Magatti. Dovessi immaginare una donna come capo dello Stato proporrei l’ex parlamentare, Daniela Mazzucconi. Infine, tra le persone di consolidata esperienza penso al noto economista Stefano Zamagni».«Mi viene in mente subito Emma Bonino – aggiunge il primo cittadino di Erba, Marcella Tili – è una donna che ammiro da tempo e che ha sempre dimostrato un grande rispetto per le istituzioni». Dalla politica al mondo dell’economia e della imprenditoria.«Sarò tranciante – annuncia Giovanni Pontiggia, presidente della Bcc di Alzate Brianza – ora come ora qualsiasi persona rischia di complicare la situazione. Vale la pena che prosegua Giorgio Napolitano. So che si è già espresso sull’argomento – sottolinea – ma secondo me dovrebbe andare avanti lui».«Per questo incarico penso a Mario Draghi, presidente della Bce, per il suo equilibrio e per il suo rapporto con i partiti», dice invece Graziano Brenna, vicepresidente di Confindustria Como.«Serve una persona conosciuta, colta e autorevole in grado di rappresentarci al meglio nel mondo, per questo penso al maestro Riccardo Muti» dice Ornella Gambarotto, alla guida del comitato comasco per la promozione dell’imprenditoria femminile.Carlo Pagan, amministratore delegato del Casinò di Campione d’Italia non fa nomi, ma indica le competenze essenziali che dovrà avere il nuovo Presidente della Repubblica. «Ci vuole una doppia preparazione, tecnica e politica – dice – per individuare il successore di Napolitano bisogna basarsi su questi due criteri».«Il Paese ha bisogno di risposte certe e rapide e un nuovo insediamento potrebbe rallentare i tempi – afferma Andrea Camesasca, vicepresidente degli albergatori lariani – so che non è possibile ma avrei preferito una proroga straordinaria a Giorgio Napolitano».Il mondo della cultura lariano propone un panorama variegato.Lo scrittore Andrea Vitali suggerisce due nomi: Franco Battiato e Emma Bonino. «Il primo – dice il medico di Bellano – per il coraggio dimostrato nell’ultimo intervento (molto contestato) al Parlamento Europeo, la seconda perché ha condotto importanti battaglie». Barbara Minghetti, direttrice di Aslico-Teatro Sociale di Como risponde da Vienna dove è impegnata per lavoro. Non fa nomi ma vorrebbe sicuramente una donna quale futuro Capo dello Stato.«Come prossimo presidente della Repubblica indicherei la sociologa Chiara Saraceno – dice invece Maria Antonia Brovelli, prorettrice del Politecnico di Milano (sede di Como) – Ha ricoperto numerosi incarichi accademici e istituzionali, è una persona di notevole spessore».«A mio giudizio, indipendentemente dalla provenienza e dal colore politico, sarebbe necessaria una persona di esperienza e competente quale è stata Giorgio Napolitano» afferma Claudio Merletti, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Como.Arrivano dalla musica le proposte più sorprendenti.Il cantautore lariano Davide Van De Sfroos spiega di non aver individuato un nome specifico, ma vorrebbe come Capo dello Stato un esperto di fisica quantistica. «Così – afferma – saremo proiettati verso il futuro e meno legati al passato».«La mia vuole essere una provocazione – precisa subito il cantante Simone Tomassini – ma io proporrei Vasco Rossi. La politica non è più in grado di dare solidi punti di riferimento e lo abbiamo visto alle ultime elezioni con Beppe Grillo – chiarisce – Vasco lo conosco e ho lavorato con lui, sarebbe un buon presidente e potrebbe fare la differenza». Sulla stessa lunghezza d’onda la speaker radiofonica e conduttrice tv, Francesca Leto. «Chi proporrei? Lorenzo Jovanotti – rivela – È ancora giovane, ma segnerebbe una svolta perché è moderno, parla la lingua del popolo, è comunicativo e ha girato il mondo».Nella discussione intervengono anche gli sportivi comaschi. Cinque i volti noti interpellati.La campionessa olimpica di scherma Arianna Errigo non ha dubbi, vorrebbe un presidente legato al mondo dello sport. «Rimanendo al mio settore – spiega – pur sapendo che non ha ancora l’età per essere eletta, candiderei Giovanna Trillini, grande campionessa e donna di profondi valori».Niente nomi per il campione del mondo con l’Italia nell’82, Pietro Vierchowod che però, come la Errigo, auspica uno sportivo.Diverso il parere dell’ex campione di basket di Cantù e della Nazionale, Pierluigi Marzorati. «Data la situazione attuale non bisogna attingere da altri settori fuori della politica».«Serve carisma e grande competenza, mi piacerebbe poter vedere eletta una donna» risponde infine l’ex cestista della Comense, Viviana Ballabio.L’ultima riflessione è affidata allo storico opinionista di Etv, Nino Balducci.«Come prossimo presidente della Repubblica proporrei una grande donna del tennis ovvero Lea Pericoli – afferma – Penso che una donna del suo calibro potrebbe davvero condurre l’Italia a una rinascita».

    Michela Vitale

  • Nessun comasco nell’esecutivo Fontana, il Pd: «Cittadini lariani presi in giro»

    Nessun comasco nell’esecutivo Fontana, il Pd: «Cittadini lariani presi in giro»

    Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd di Como (fotoAntonio Nassa)

    «È il quarto mandato consecutivo che Lega e Forza Italia impediscono a Como di avere una rappresentanza in Regione Lombardia. E questo nonostante il peso del numero di voti espresso dalla nostra provincia per l’elezione di Attilio Fontana».

    Il neoconsigliere regionale del Partito Democratico di Como,Angelo Orsenigo, commenta con parole molto dure le scelte fatte oggi dal nuovo governatore della Lombardia.

    «Fontana non ha ritenuto di rispondere alle legittime aspettative del territorio e ha nominato nella sua giunta solo un comasco in veste di sottosegretario con la delega minore dei Rapporti con il Consiglio regionale – ha scritto Orsenigo in una nota – Dopo 13 anni ci aspettavamo ben altro dalle forze politiche che governano da oltre due decenni questa Regione».

    «Quello che stupisce è che siano state disattese le promesse che Fontana aveva fatto a Como e non siano stati in alcun modo tenuti in considerazione 600mila cittadini comaschi, presi sonoramente in giro dal centrodestra – ha aggiunto Orsenigo – Evidentemente, le scelte vengono fatte su altri tavoli e tenendo conto di altri interessi, diversi da quelli di rappresentatività e di equità».

  • Multato e chiuso centro benessere in viale Masia

    Multato e chiuso centro benessere in viale Masia

    Ieri mattina sono stati eseguiti una serie di controlli nelle attività commerciali della città dagli uomini della Divisione amministrativa della Questura di Como, in collaborazione con il nucleo carabinieri dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Como-Lecco e la polizia locale di Como.

    La Questura di Como

    Verifiche che hanno portato a un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale verso un centro benessere di viale Masia, a Como, dove è stato trovato un lavoratore privo della relativa documentazione obbligatoria.Contestate sanzioni amministrative per un totale di 5mila euro e ammende per oltre 23mila euro per varie irregolarità amministrative.