Sono stati dissequestrati nei giorni scorsi i due treni protagonisti dell’incidente ferroviario avvenuto nei pressi della stazione di Inverigo nel mese di marzo del 2019. I convogli, una volta riparati, potranno tornare a essere utilizzati lungo la linea. Sul fronte dell’inchiesta si attende l’esito degli esami effettuati sul macchinista e sull’apprendista che erano a bordo del treno che, secondo quanto ricostruito dalla Polfer, avrebbe lasciato la stazione con il semaforo rosso.Al momento, anche se non sarebbero arrivati tutti i riscontri chiesti dalla Procura, non sarebbero emerse particolari problematiche.I due (apprendista e tutor) sono stati iscritti sul registro degli indagati in merito proprio all’incidente ferroviario di Inverigo.Le ipotesi di reato avanzate dalla Procura di Como erano di disastro ferroviario colposo e lesioni colpose.L’impatto tra i due treni era stato frontale, nel punto in cui i binari – lasciata la stazione di Inverigo – da due diventano uno solo. Coinvolti un convoglio partito da Milano Cadorna e diretto ad Asso e uno che viaggiava in direzione opposta. Su uno dei due locomotori protagonisti dell’incidente, come aveva confermato la stessa Trenord, era presente anche un allievo della scuola macchinisti.Erano stati una cinquantina i passeggeri rimasti contusi. Sette invece i feriti trasportati in ospedale, sei dei quali in codice giallo. La persona in condizioni più serie era una 25enne di Melegnano, con un trauma addominale.Da quel giorno i due convogli erano stati posti sotto sequestro per poter essere passati al setaccio alla ricerca di eventuali anomalie che potessero aver influito su quanto avvenuto. Ora, a un mese mezzo di distanza, la notizia del dissequestro.
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In casa droga e una pistola: 39enne di Bregnano patteggia
Ha scelto di patteggiare una pena di 3 anni. Si tratta di un 39enne di Bregnano che nello scorso mese di gennaio era stato sorpreso, nel corso di un controllo nella propria abitazione da parte delle forze dell’ordine, non solo con dello stupefacente – per la precisione 16 grammi di cocaina – ma anche con una pistola calibro 22 detenuta abusivamente. Arma che era stata posta sotto sequestro. L’operazione era stata condotta dai carabinieri di Cermenate.In casa, come detto, c’erano 33 involucri contenenti cocaina, una pistola semiautomatica Beretta calibro 22 rubata nel 2015 a Casatenovo (Lecco), contanti per 1.120 euro, un bilancino di precisione e altro materiale per il confezionamento delle dosi di stupefacente.L’uomo era stato trasferito nel carcere del Bassone di Como e la Procura lo aveva accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di arma comune da sparo e infine ricettazione. La vicenda ieri è approdata davanti al giudice Francesco Angiolini che ha ratificato il patteggiamento della pena a 3 anni.
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Il neopresidente di Confindustria Aram Manoukian: «Usciamo dal provincialismo»
«Aprire» le imprese verso il territorio e, nello stesso tempo, «volare alto», rompendo «qualsiasi barriera, qualsiasi orticello, campanile, provincialismo».Aram Manoukian inizia il suo mandato di presidente di Confindustria Como con un appello agli associati che tanto somiglia a una tirata d’orecchi alle istituzioni comasche.Ieri mattina, presentando in conferenza stampa la sua “squadra” e le linee programmatiche del quadriennio di presidenza, Manoukian ha sunteggiato in «quattro parole chiave» gli obiettivi che intende raggiungere: «collaborazione, visione, anima e fiducia».Secondo il patron della Lechler – colosso industriale nel campo delle vernici e dei prodotti chimici – «coinvolgere gli altri e lavorare assieme» sono i punti di partenza di ogni iniziativa che vuole avere successo. Per questo Manoukian immagina di muoversi in un «territorio senza confini», un luogo «aperto» dal quale partire alla conquista di nuovi traguardi.«Dentro questo territorio noi dobbiamo rompere qualsiasi barriera, qualsiasi orto, campanile, provincialismo. Dobbiamo allenarci, nel nostro territorio ad avere una visione internazionale – ha aggiunto il neopresidente di Confindustria Como ai microfoni di Etv – quello che si dice “local” e “global”. Siamo abituati ad avere radici locali importanti ma ci serve nello stesso tempo una visione sempre aperta, internazionale».Una quinta parola chiave è risuonata di continuo nelle considerazioni di Aram Manoukian: «cultura». Cultura d’impresa, cultura della sostenibilità – non solo ambientale. Cultura, in senso generale, come strumento per dare nuovo impulso alla società nel suo insieme ed evitare ciò che il numero uno di via Raimondi ha detto di aver notato già nei primi contatti avuti in questi primi giorni da presidente di Confindustria: ruggini, resistenze, parrocchie o cortili da difendere a tutti i costi.
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Il ministro Marco Bussetti domani a Cantù e Mariano Comense. Il Pd: «Visita elettorale»
Entra nel vivo la campagna elettorale di Cantù. E non mancano le polemiche, legate soprattutto all’arrivo in città – domani – del ministro dell’Istruzione e dell’UniversitàMarco Busseti. Il Partito Democratico parla di «visita elettorale», mentre la Lega insiste sul tenore istituzionale dell’evento.
E in ogni caso, Bussetti sarà domani sia a Cantù sia a Mariano Comense. Il ministro visiterà prima il Campus Einap (alle 9.30) e subito dopo il Liceo artistico “Fausto Melotti” (alle 10.30) a Cantù. Di seguito, attorno alle 11.30, sarà all’Istituto superiore “Jean Monnet”, a Mariano Comense.
Bussetti sarà accompagnato daNicola Molteni, deputato canturino della Lega e sottosegretario all’Interno.
Il Pd, come detto, contesta l’iniziativa e parla in un comunicato di un «ministro che non viene a fare nulla, se non campagna elettorale».
Per rispondere a Bussetti, poi, i Dem hanno organizzato per mercoledì 22 maggio, a Cantù, alle 18, un incontro-dibattito con la senatriceSimona Malpezzi, relatrice dell’ultima riforma scolastica approvata durante il governo diMatteo Renzi.
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Giro d’Italia, in strada 90 agenti per la tappa. Sessanta da Como e trenta da altri comuni
Fervono i preparativi per l’arrivo del Giro d’Italia a Como. Il finale di tappa in riva al lago del prossimo 26 maggio sta impegnando la città nel garantire un’adeguata accoglienza alla carovana rosa e ai tanti tifosi attesi lungo le stra.E sul fronte viabilistico si stanno limando gli ultimi dettagli per garantire che tutto vada per il verso giusto. E così dal Comando di polizia locale arriva in tal senso la notizia del rafforzamento del numero di agenti che saranno presenti in strada. «Oltre a quelli del nostro comando ne arriveranno altri 30 “prestati” da altri comuni – spiega il comandante Donatello Ghezzo – Stiamo ancora lavorando, proprio in queste ore, per realizzare una simile collaborazione. Non è stato facile perché sempre il 26 maggio la concomitanza con le elezioni ha fatto si che molti sindaci mi abbiano giustamente detto di non poter cedere i loro uomini impegnati ai seggi. Ma comunque siamo arrivati a ottenere, complessivamente, una trentina di uomini in più». Dunque il 26 maggio in strada, oltre alle altre forze dell’ordine, ci saranno 60 agenti di Como e 30 in arrivo da altre amministrazioni. «Quindici arriveranno da Milano visto che ovviamente hanno certamente una disponibilità maggiore che nei centri della nostra provincia. Purtroppo Cantù non ci è potuta, ad esempio, essere stata d’aiuto per i motivi detti e così anche altri comuni della provincia», spiega Ghezzo che aggiunge come altri 10/15 uomini dovrebbero essere in arrivo da Saronno.
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Dibattito sul “Cenacolo” di Leonardo
Il Centro culturale Paolo VI di Como, in collaborazione con la Diocesi di Como, propone per il prossimo mese di maggio un percorso intitolato“Mai
a sé medesimo satisfatto”. Leonardo inquieto, a cinquecento anni dalla morte.Un tratto caratteristico del genio toscano, registrato sin dalle prime biografie, fu infatti la suainquietudine, che lo portò a una vitalità e a una curiosità proprie di tutta la sua vita.
Al contempo, Leonardo è ancorainquieto, perché – forse – non del tutto compreso. Il profluvio di eventi e celebrazioni, specialmente nel quinto centenario della morte, non sempre ha saputo focalizzarne con rigore il pensiero e la produzione.
Il progetto di due incontri sul capolavoro milanese dell’Ultima cena e sull’epoca rinascimentale è finalizzato
a cercare di ricondurre la figura e l’opera nel corretto alveo della storia, dell’ambiente e del significato autentico.Il primo incontro –Il Cenacolo. Un’opera conosciuta? L’Ultima cena tra iconografia eucaristica e osservanza domenicana –si terrà venerdì 10 maggio, alle ore 21, presso l’Auditorium Don Guanella di Como (Via Tommaso Grossi 18) e avrà come relatori il prof. Alessandro Rovetta, storico della Critica d’arte presso l’Università Cattolica di Milano, e il prof. don Andrea Straffi, docente di Arte cristiana e direttore dell’Ufficio beni artistici della Diocesi di Como.
Verrà proposta, attraverso la proiezione di immagini, una lettura del contesto in cui si
trova l’Ultima cena e dell’iconografia del dipinto, il cui messaggio rimanda al dramma dell’uomo di tutti i tempi, dramma che trova una risposta nel dono di Cristo.Alessandro Rovettaè professore di Storia della critica d’arte presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università Cattolica di Milano.Dal 2009 dirige la rivista «Arte Lombarda».
È membro del direttivo della Società Italiana di Storia della critica d’arte e della Classe di Studi Borromaici della Biblioteca e Pinacoteca
Ambrosiana.Ha pubblicato volumi, saggi e articoli di storiografia artistica, collezionismo, museologia e storia dell’arte moderna ed è stato curatore di
mostre dedicate a Leonardo e a Michelangelo.Andrea Straffiè direttore dell’Ufficio
di Arte sacra della Diocesi di Como e responsabile del progetto di inventariazione dei beni culturali ecclesiastici diocesani.Insegna arte cristiana presso il Seminario vescovile di Como e iconografia presso l’Accademia Aldo Galli di Como.
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Canzoni che fanno la storia in scena a Cantù
Certe canzoni, oltre a veicolare sentimenti ed emozioni collettive,
sono anche un mezzo straordinario e potente per raccontare le
trasformazioni che investono la società di ieri e di oggi. Con due
iniziative editoriali, che la Squilibri editore ha promosso in
collaborazione con il Club Tenco e Cose di Amilcare, la costola
catalana della più prestigiosa rassegna europea sulla canzone
d’autore, si è voluto proprio raccontare questi cambiamenti sia
quando riguardano relazioni così prossime all’esperienza
quotidiana di ognuno, come quella tra padri e figli, sia quando
riguardano un’epoca storica e una temperie culturale libertaria,
come il ’68.Nascono così due volumi, il primo èMultifilter. Mito e memoria
del padre nella canzone, con due CD allegati a cura di
Sergio Secondiano Sacchi. Trentasei canzoni, molte delle quali
inedite, di alcuni dei più originali esponenti della scena musicale,
da Mauro Ermanno Giovanardi a David Riondino, da Mimmo
Locasciulli a Sergio Cammariere, dai Têtes de Bois a Peppe
Voltarelli, animano così, nei due CD, un affresco sonoro sulla
figura del padre, tra memoria personale, racconto generazionale e
trasfigurazione mitica, seminando spunti di riflessione raccolti nel
volume da altri autori ed artisti, da Francesco Guccini a Gianni
Mura, da Paolo Virzì a Carlo Petrini. “Una
circonvallazione cantata e ragionata intorno alla figura del padre”,
per dirla con le parole di Sergio Secondiano Sacchi, che non investe
quindi solo una sfera privata, emozionale e biografica ma mira anche
a definire i riferimenti culturali che le diverse rappresentazioni
paterne inevitabilmente implicano.Il secondo volume èVent’anni di
Sessantotto. Gli avvenimenti e le canzoni che raccontano
un’epocadove, attorno alle 45 canzoni raccolte nei due CD
allegati al volume, si leva una fascinosa rappresentazione –per
parole e immagini- di quel ramificato pensiero di libertà conosciuto
come Sessantotto, seguendone anticipazioni e riprese, dalle
contestazioni studentesche di Berkeley alla caduta del muro di
Berlino. Non “le canzoni e le musiche dell’anno 1968”, ma una
raccolta di brani che raccontano le vicissitudini del Sessantotto al
di là della loro data di pubblicazione, affidate alla viva voce di
interpreti di eccezione tra i quali Claudio Bisio, Cristiano
De André, Petra Magoni, Alessandro D’Alessandro, Paolo
Pietrangeli, Alessio Lega, Max Manfredi, e molti altri
artisti della scena europea. Il lavoro vuole animare un
grandioso affresco su un’epoca di contestazione e rivolta con
l’intrigante e mai banale ricostruzione di Sergio Secondiano
Sacchi, il puntuale controcanto dei disegni e dei fumetti
di Sergio Staino, la vivace analisi storica di Steven
Forti.I due volumi saranno presentati sabato
11 maggio, alle 17 presso gli spazi dell’associazione Spazio
Libri La Cornice, in viale Ospedale 8 a Cantù. Intervengono Antonio
Silva e Andrea Parodi, alla presenza degli autori: Sergio
Secondiano Sacchi, Sergio Staino, Steven Forti.Architetto con la passione per la
musica, Sergio Secondiano Sacchi ha scritto libri sulla
canzone d’autore e curato dischi collettivi, presentando in Italia
autori come Vladimir Vysotskij, Pablo Milanés, Lluís Llach, Pi de
La Serra e Joaquín Sabina.Disegnatore, scrittore, regista,
operatore culturale e vignettista “storico” de l’Unità,
di cui è stato anche direttore, Sergio Staino collabora
tuttora con alcuni dei più importanti quotidiani e periodici
italianiProfessore di Storia Contemporanea
presso l’Università Autonoma di Barcellona e ricercatore presso
l’Università Nova di Lisbona, Steven Forti collabora con
molte riviste tra Italia, Spagna e Grecia. Ingresso libero. -
Basket, ultimo turno ad alta tensione. Cantù in corsa per i playoff: in teoria potrebbe chiudere quinta
Vincere per essere sicuri di andare ai playoff. In teoria, con una serie di combinazioni favorevoli, l’Acqua S.Bernardo Cantù potrebbe entrare negli spareggi per lo scudetto anche da quinta classificata (per esempio imponendosi e arrivando alla pari di Sassari e Trento).Anche in caso di una sconfitta nell’ultimo turno della regular season, i brianzoli potrebbe essere ammessi ai playoff, ma il loro destino dipenderà anche dai risultati delle altre contendenti. Con questa opzione, però, c’è anche il rischio di chiudere in decima posizione, tagliati fuori dagli spareggi.È stata la Lega Basket a presentare un tabellone con tutte le possibilità in vista di un’ultima giornata di campionato che si annuncia decisamente appassionante.Nell’ultimo turno la Pallacanestro Cantù si è imposta nella gara interna contro Torino con il punteggio di 86-76 e ora è attesa dalla trasferta in Sardegna (domenica alle ore 20.45) sul campo della Dinamo Sassari allenata da Gianmarco Pozzecco e che ha come team manager Luca Rossini, per anni collaboratore della società canturina.La classifica di serie A offre come unica certezza il podio della regular season, con Milano prima, Cremona seconda e Venezia terza, oltre alla retrocessione di Pistoia.Ancora da definire le rimanenti cinque formazioni che parteciperanno ai playoff. Per la zona retrocessione bisognerà però vedere come andrà a finire la vicenda di Torino, che rischia una penalizzazione di 6 punti ed è già stata esclusa dalla Lega Basket, decisione che in teoria potrebbe comportare la mancata ammissione al prossimo campionato. Il club piemontese con una nota ha peraltro comunicato che intende affidare, su ogni fronte, ogni questione ai suoi legali.Di fatto domenica ci sarà una Dinamo Sassari che punterà al successo per agganciare al quarto posto Brindisi, sperando allo stesso tempo in uno stop dei pugliesi nella gara interna con il Trento. Cantù in questo momento è all’ottavo posto con Varese, Trento e Trieste.Le combinazioni sono numerose e, come detto, soltanto nella tarda serata di domenica (tutti i match saranno disputati in contemporanea) si potrà capire il destino di questo campionato e della formazione allenata da coach Nicola Brienza.«Al momento siamo dentro ai playoff – ha detto il tecnico al termine della sfida interna con Torino – Ora prepariamoci a una partita difficile come quella con Sassari, sapendo andiamo ad incontrare una squadra molto carica, probabilmente quella che in questo momento ha maggiore fiducia nei suoi mezzi. Ma lo stesso vale anche per noi, quindi ci prepariamo ad affrontare la trasferta in Sardegna per giocare le nostre chances».
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Arte ambientale, evento a Mariano
Gallery Sweet
Galleryoutdoorspegne
la sua terza candelina. La biennale di arte ambientaleopen
air,
nata nel 2015 a Mariano Comense, apre le sue porte con una nuova
edizione dall’11 maggio al 2 giugno. Le protagoniste sono ancora
una volta opere realizzate con materiali naturali o di recupero,
collocate nel terreno agricolo con accesso da
via Luini-via Segantini (accanto al civico 90) e frutto
della selezione di progetti pervenuti tramite bando emesso
in dicembre.Tra
le numerosissime proposte inviate, Peppo
Peduzzi, presidente dell’Associazione
Amici dei Musei della Città di Cantù e del suo Territorio, Laura
Marzorati, Giampaolo
Mascheroni, soci dell’Associazione, ed Elena Isella, curatrice
della mostra, hanno selezionato i lavori di: Luisella Abbondi, gli
allievi della Fondazione Minoprio, Valerio Anceschi, Francesco
Auciello, Rita Bagnoli, Alessandra Biagini, Vittorio Mario Bianchi,
Emanuela Bizzozero, Renato Calaj, Mauro Calvi, Aurelio Porro ed
Eleonora Pozzi, Angela Caremi, Anna Cassarino,
Centro Diurno di Seregno,
Dipartimento Salute Mentale – ASST Vimercate,
Fabio Ceschina, Fiorella Cicardi, Virginia Clericetti, Carla
Fumagalli, Daniela Gorla Fossa,
Milena Gullo, Pino Lia, Battista Luraschi, Elena Mambretti, Anaid
Manoukian, Alessandro Marelli, Marta Mariano, Jean Mégier,
Massimiliano Miazzo, Microcollection, Yari Miele, Eleonora Monguzzi,
Agostina Pallone, Angelo Reccagni, Filippo Sala, Maria Grazia Serina,
Sul filo dell’arte, Giordana Zuffardi.Come
da copione, la mostra è coronata dall’opera di un artista chiamato
a lavoraresite
specificnel parco. Quest’anno è stata invitata Antje Stehn (Friburgo,
1962) che attraverso l’operaIbridovuole riflettere sui concetti di ospitalità e di interculturalità,
mettendo in atto un dialogo tra mondi apparentemente lontani al fine
di creare
relazioni, risonanze e interferenze.Novità di quest’anno è la presenza in
piazza Roma a Mariano Comense di un’opera realizzata da Icio Borghi
perGallery Sweet Galleryoutdoor2019: un elemento di curiosità
e sorpresa che crea un legame tra il centro città e il terreno
agricolo dove è ospitata la mostra.Si è
inoltre voluto rinnovare la collaborazione con le scuole del
territorio e, grazie all’impegno degli insegnanti, espongono in
mostra gli
allievi della Fondazione Minoprio
e gli studenti della IV A e della IV B della Scuola Primaria Giovanni
Del Curto di Mariano Comense.Le opere presentate
in mostra sono sculture e installazioni realizzate prevalentemente
con materiali di origine naturale. Il progetto curatoriale ed
espositivo diGallery
Sweet Galleryoutdoorsi inserisce, infatti, nella scia di quelle tendenze artistiche
contemporanee note come Arte ecologica (Ecological Art), Arte nella
Natura (Art in Nature), Arte effimera (Ephemeral Art). I contenuti
cheGallery
Sweet Galleryoutdoorvuole indagare e comunicare si concentrano sul rapporto tra natura,
paesaggio e arti visive, nel quale grande rilevanza ha la relazione
personale e affettiva dell’artista, e poi del fruitore, nei
confronti della natura e del luogo specifico in cui l’opera viene
concepita e realizzata.Al fine di individuare la miglior opera
del concorso, i
lavori presenti in mostra verranno
valutati da una giuria composta da Elena
Isella, curatrice diGallery
Sweet Galleryoutdoor,
Antonella
Giovenzana (ARCgallery)
gallerista,
Laura Fattorini curatrice,
Antonio Colombo collezionista e
un cittadino marianese scelto per
sorteggio su autocandidatura.La
manifestazione è
organizzata e sostenuta dall’amministrazione comunale di Mariano
Comense e dall’Associazione Amici
dei Musei della Città di Cantù e del suo Territorio, con il
patrocinio di Regione Lombardia – Il Consiglio, della Fondazione
Minoprio e del Parco delle Groane, con la sponsorizzazione tecnica di
Fratelli Ronchetti (Cantù). Il
progetto è stato inoltre realizzato con il contributo di UniTre
Mariano Comense e di Fondazione Cariplo, realtà impegnata nel
sostegno e nella promozione di progetti di utilità sociale legati al
settore dell’arte e cultura, dell’ambiente, dei servizi alla
persona e della ricerca scientifica: Fondazione Cariplonon
è un semplice mecenate, ma il motore di idee. Ulteriori informazioni
sul sitowww.fondazionecariplo.itGallery Sweet
Galleryoutdoorha tra i suoi obiettivi fondanti la promozione dell’arte
contemporanea, la partecipazione attiva della comunità locale, la
sensibilizzazione sui temi della salvaguardia della natura. Nella
prospettiva di raggiungere tali scopi sono previsti nei fine
settimana visite guidate, attività e incontri.Si inizia domenica
12 maggio (ore 15.00) con la visita guidata riservata per UniTre
Mariano Comense, sponsor diGallery
Sweet Galleryoutdoor.
Si prosegue domenica 19 maggio (ore 17.00 con partenza dalla Scuola
d’Arte di Cabiate, via Padulli 51, Cabiate) con la passeggiataTu
sei natura,organizzata dall’artista Filippo Borella, sulle orme di Hamish
Fulton. Sabato 25 maggio (ore 15.00) apre straordinariamente le sue
porte lo studio dell’artista marianese Lino Cappellini. Domenica 26
maggio sarà possibile partecipare alle lezioni di Qj Gong e di Tai
Chi, tenute dalla Scuola
Itcca Italia.
La mostra si conclude domenica 2 giugno (ore 15.00) con ilfinissagemusicaleI musicanti di
Brema(letture itineranti e
interventi musicali) a cura del collettivo di improvvisazione
Vladimir Majakovskij. -
Oggi a Lariobook “Di sangue e di ghiaccio” con Mattia Conti
Il romanzo ambientato nel manicomio del San Martino
Riaccendiamo i riflettori sul caso San Martino, a 40 anni dalla Legge Basaglia. È infatti ambientato nell’ex ospedale psichiatrico di Como, che fu uno dei principali manicomi italiani, il romanzo Di sangue e di ghiaccio edito da Solferino. Protagonista dell’incontro di oggi a LarioBook alle 18 è il suo autore, il giovane Mattia Conti, lecchese, classe 1989, che con questo libro si è aggiudicato il prestigioso “Campiello giovani”.Una storia di “vinti”, di personaggi tagliati fuori dalla storia, che riecheggia il mondo di Giovanni Verga, specie il suo racconto Rosso Malpelo. Ma ha anche ascendenze fuori dall’Italia.«Con questo libro ho voluto raccontare il Lario alla fine dell’Ottocento con lo stile del realismo magico di Gabriel Garcia Marquez – dice Conti – ripescando dal passato credenze popolari come la stregoneria, animali che diventano umanizzati, scene realistiche che diventano incubi. Una storia che ha molto a che fare con la graphic novel, perché io lavoro anche nel cinema oltre che nella scrittura, e creo storia pensandole già come immagini».Conti sta già lavorando al prossimo libro, è nella fase dello studio. «Sto facendo ricerche molto ampie in ambito storico e letterario, sto ancora andando a caccia della mia storia».Conti ha fatto il liceo artistico e studiato cinema e tv e fa parte della “film commission” lecchese. «Sviluppo nuovi format originali per una casa di produzione milanese dice – cerco storie nuove e quindi consulto tanto materiale video alla ricerca di nuovi spunti». Cosa pensa del fenomeno “Lariowood” che porta tanti produttori a scegliere il Lario come scenografia, tra un mese online ci sarà Murder Mystery di Netflix: «Arrivano prima gli stranieri a capire che viviamo, noi lariani, in un contesto splendido che il cinema può valorizzare enormemente. È un vero peccato non aver ancora capito che la filiera del cinema e della creatività, e parlo sia da scrittore che da uomo di cinema, può essere non solo un fiore all’occhiello ma anche un’occasione di sviluppo per il territorio».