Un agriturismo da far ripartire con un rapporto fra padre e figlio da ricostruire. E’ stato questo il tema della puntata comasca di “Cucine da incubo”, la popolare trasmissione che vede protagonista chef Antonino Cannavacciuolo. Ieri sera la nuova serie sul canale Nove è stata inaugurata con la trasmissione girata mesi fa a San Fermo della Battaglia, nell’agriturismo El Paso Ranch.
Cannavacciuolo, ispirandosi al nome del locale che stava andando a salvare, è stato subito ironico. Inquadrato al volante con alle spalle il Lari, ha subito ironizzato: “Per trovare l’America dovevo venire sul Lago di Como” ha esordito. Poi l’arrivo a San Fermo e l’incontro con Tuccio, il proprietario, ex campione di arti marziali e il figlio Ruben. Subito sono emersi i pesanti contrasti fra i due, con ripercussioni su gestione e cucina.
Poi, dopo il dialogo, il tradizionale pranzo, con il pane congelato che si è sbriciolato malamente e un risotto immangiabile. Prime critiche al cuoco Gigi, che si è definito “addestratore di cavalli prestato alla cucina”. Poi è arrivato in tavola lo stracotto con una inquietante salsina verde che Cannavacciuolo si è rifiutato di mangiare. “Non voglio andare in ospedale” ha detto lo chef stellato. Il successivo stinco di maiale è giunto in tavola praticamente crudo. La successiva cena aperta al pubblico, come da tradizione del programma, è stata disastrosa.
Una situazione pessima su ogni fronte con i continui litigi tra padre e figlio che, come primo atto della ricostruzione, Cannavacciuolo ha pensato di sanare chiudendo entrambi in un bunker fino a che non si sono chiariti.
Successivamente lo chef ha ricostruito il menu e ha regalato qualche utile insegnamento al cuoco fino a giungere alla sistemazione completa del locale “che fino a prima sembrava una mensa” (parole del conduttore). Nella nuova lista – decisamente ristretta rispetto al passato – sono stati involtini di carne, crema di parmigiano, tartare manzo e carciofi, spaghetti all’anatra, tagliatelle al ragù, brasato, stinco, una terrina zucchina, provola e basilico e il dolce del giorno. Semplice e rustico, come è giusto per un posto che si chiama “Ranch”.
Poi il gran finale con la cena di riapertura in cui tutto è filato liscio con i complimenti alla proprietà da parte del pubblico.
Ora si tratta di vedere nel lungo periodo come andranno le cose, al di là dell’impulso immediato dato da un personaggio come Antonino Cannavacciuolo, che era alla sua seconda uscita lariana. Qualche anno fa aveva visitato per la sua trasmissione una pizzeria di Albese con Cassano.
Per vedere la puntata cliccare su:https://it.dplay.com/nove/cucine-da-incubo-italia/stagione-4-episodio-1-san-fermo-della-battaglia-como-antonino-cannavacciuolo/