Un passato nel mondo scintillante della tv più popolare, e un presente nella scrittura. «L’essere letta da chi ammiri da sempre è un dono perfetto». Così Miriana Trevisan, icona degli anni Novanta, volto noto del piccolo schermo dai tempi diNon è la Rai, ha di recente commentato su Twitter gli elogi ricevuti per il suo primo libro da un’autrice che da tempo stima, Michela Murgia.Un esordio letterario che convince, quello della attrice, che firma per Baldini+Castoldi il romanzoLa donna bonsai. Un inno alla condivisione, al dialogo, dalla parte delle donne. E anche un elogio della parola sulla scia degli autori amati come Erri De Luca, Isabel Allende e Clarissa Pinkola Estes, la poetessa e psicanalista americana autrice di Donne che corrono coi lupi.«Scrittura e lettura fanno parte da sempre di me, della mia vita. Sto male se non leggo. E in effetti non mi sono mai separata dai libri – rivela Miriana che martedì alle 18 aprirà il festivalLarioBooka Como – sono stati e sono ovunque con me. Adoro il suono e il profumo della carta, anche se ora per motivi di praticità sfrutto molto i libri digitali. E scrivo praticamente da sempre».«Però – prosegue – entro in punta di piedi nel mondo della letteratura. Con estremo rispetto, per chi mi legge e per gli altri autori. Il che significa però anche rispetto per me stessa, per ciò che scopro giorno per giorno di valere. Il lavoro di scrittura è una continua esplorazione. Ho dato voce a una parte di me che era chiusa, e non intendo certo fermarmi».Il libro è dedicato al figlio Nicola, «perché sia testimone di una nuova cultura dei sentimenti». E a lettura conclusa si capisce perché questo libro è soprattutto un atto d’amore, nato nella consapevolezza. Uno sguardo positivo e pieno di speranza verso il futuro, nato però da una difficile esplorazione del passato, quel falò di vanità, vessazioni e sete di potere cui spesso si riduce l’apparentemente dorato mondo dello spettacolo.Di cui esplorano luci e ombre le donne protagoniste di questo libro, in cui la vicenda umana e professionale di Miriana si specchia senza filtri. Una testimonianza di grande attualità, nata nel contesto di quel movimento globale chiamato “Me too” che ha riacceso i riflettori sulle violenze e le discriminazioni subite dalle donne soprattutto nel mondo del lavoro.«I tre capitoli iniziali del romanzo li ho scritti di getto, in breve tempo. Poi mi sono fermata. Ho avuto uno stop – dice Miriana – Mi accetteranno, mi capiranno, mi vedranno per come sono, o come uno stereotipo? Conviene adottare un ghost writer per dire quello che voglio raccontare ? Questo mi sono chiesta quando ho iniziato a scrivere questo libro. Ho avuto paura, in sostanza, ma tante persone accanto a me, dal mio compagno alla mia casa editrice, hanno creduto in me e mi hanno aiutato a capire che potevo farcela da sola e così ho potuto realizzare il sogno che per troppo tempo, da brava “donna bonsai” con le ali tarpate, ho chiuso nel cassetto: scrivere. E i complimenti che ricevo hanno il sapore di un riscatto meritato».Un “dietro le quinte” del mondo dello spettacolo, insomma, ma anche uno spaccato senza sconti della società contemporanea, con i suoi tic e le sue idiosincrasie. Con la donna prepotentemente al centro, con le vicende delle quattro protagoniste a simboleggiare, come dice Miriana, «quella cicatrice che ci portiamo dentro da millenni e che finalmente bussa alla porta della nostra vita e poi esplode: una rabbia che trova un esito felice, perché non viene repressa. Condividendo le nostre esperienze, non siamo più vittime ma persone, una moltitudine inarrestabile in grado di difendere i propri diritti».E il futuro? «Ho due idee: un libro metafisico, sempre legato al femminile, e uno più radicale, dove reinterpreto la voce di donne che hanno scardinato sistemi repressivi con la forza della loro ribellione. Grazie al libro, sto imparando ad avere coraggio».
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Folla per Sgarbi a Mariano
Ha avuto successo la “Lectio magistralis” sul quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ospite sabato sera a Mariano Comense invitato dall’associazione “Artelario.it” (la sede era l’istituto “Jean Monnet” di via Santa Caterina da Siena 3). «Leonardo ingegnere, pittore, scienziato, talento universale dal Rinascimento giunto a noi, ha lasciato un corpus infinito di opere da studiare, ammirare, e su cui tornare a riflettere ed emozionarsi», così recita la presentazione ufficiale degli eventi leonardeschi di Vittorio Sgarbi in tournée in tutta Italia per parlare del genio vinciano.
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Domani al via “LarioBook”
Un mese di incontri e dibattiti nel nostro auditorium, al via il 7 maggio alle 18. È il festivalLarioBook: tanta letteratura, ma anche sport, spettacolo, fumetti, arte, storia e memoria, per un immersione nella cultura a 360 gradi. Con scrittori, giornalisti, critici, economisti, ma anche assi delle due ruote (come il grande Damiano Cunego che arriverà il 19 maggio, a pochi giorni dalla tappa comasca della corsa rosa ossia il Giro d’Italia) e maestri dell’illustrazione. Un mese di dibattiti e incontri da non mancare, in collaborazione con alcune delle maggiori case editrici nazionali.Il festival parte domani 7 maggio nell’auditorium di Espansione Tv e del “Corriere di Como” di via Sant’Abbondio 4, con ingresso libero.Curato da Lorenzo Morandotti – responsabile della pagine culturali del Corriere di Como – e nato da un’idea del direttore delle due testate, Mario Rapisarda, è un format tutto nuovo, un’agorà, una piazza aperta a tutti, ispirandosi alla stessa filosofia editoriale del quotidiano e dell’emittente. Una palestra di idee insomma, un luogo di dialogo e di confronto aperto alla discussione sui grandi temi dell’attualità e del dibattito culturale in corso nel nostro Paese. In questo salotto si partirà sempre da un libro, da un testo, da una storia raccontata in un volume. In un mondo che vede predominare il digitale e il virtuale riteniamo importante ribadire la centralità della parola, dell’autore e del lettore come triangolo inscindibile per un dialogo costruttivo. Il titolo, Lariobook, abbina il genius loci comacino, il Lario, con la parola “book”, libro, e allude sia al social network per eccellenza, Facebook, sia alla presenza ormai secolare del grande cinema sul Lago di Como, fenomeno noto come “Lariowood”. Significativo è anche il luogo, ossia la cornice fisica in cui l’evento è ospitato, l’auditorium del “Corriere di Como” e di Espansione Tv, esempio virtuoso di qualificazione architettonica di un’archeologia industriale memoria del glorioso passato tessile di Como, e in una zona “di frontiera” come l’area pubblica dell’ex tintostamperia Ticosa, punto di domanda aperto nella città da oltre trent’anni. I primi incontri del festival sono dedicati alla narrativa contemporanea: domani 7 maggio Miriana Trevisan conLa donna bonsaiedito da Baldini+Castoldi, l’8 maggio con il romanzo di Mattia ContiDi sangue e di ghiaccioedito da Solferino, il 9 maggio con Paolo Di Stefano, autorevole firma del “Corriere della Sera”, autore del romanzo edito da SolferinoSekù non ha paura.
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Controlli straordinari delle forze di polizia nel Comasco: espulsi otto stranieri
Otto espulsioni, 147 persone identificate, di queste 50 extracomunitari, tre denunce a piede libero, tre segnalazioni per possesso di sostanze stupefacenti per uso personale con contestuale sequestro di droga, tre esercizi pubblici controllati e nove clienti identificati, 35 posti di blocco effettuati, 1993 veicoli controllati e 14 contravvenzioni staccate: sono i questi risultati dei controlli straordinari del territorio coordinati tra tutte le forze di polizia, effettuati dal 27 aprile al 4 maggio. L’attività, predisposta dal prefetto di Como Ignazio Coccia a partire dallo scorso novembre, ha coinvolto 47 pattuglie e 115 agenti.
I servizi hanno interessato Canturino, Brianza e Bassa Comasca: le forze di polizia sono state impegnate nel pattugliamento delle principali arterie di collegamento e delle aree maggiormente interessate dalla criminalità. Particolare attenzione è stata rivolta al fenomeno della prostituzione e al controllo di cittadini stranieri irregolari sul territorio, con l’espulsione, come detto, di otto persone in una settimana. I controlli coordinati, rivolti a contrastare anche i furti in abitazione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, proseguiranno nelle prossime settimane.
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Comune di Como: gli orari dell’ufficio elettorale in occasione del voto
Per gli adempimenti relativi al rilascio delle tessere elettorali in occasione dell’elezione dei membri del Parlamento europeo di domenica 26 maggio, l’ufficio elettorale di Conmo sarà aperto nei seguenti orari: venerdì 24 maggio 2019 dalle ore 9 alle 18; sabato 25 maggio dalle ore 9 alle 18; domenica 26 maggio dalle ore 7 alle 23.
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Bocciofila e Trattoria dei Combattenti, novità in vista
Bocciofila e Trattoria dei Combattenti, novità all’orizzonte. Questi due luoghi di aggregazione comaschi, che negli anni passati hanno rappresentato dei punti di riferimento e di ritrovo per il capoluogo, hanno vissuto vicende alterne. Dal 2014 la trattoria è infatti chiusa e a nulla sono serviti i tentativi messi in atto, tra amministrazione comunale e gestori, per cercare di risolvere l’espo – sizione debitoria, a favore di Palazzo Cernezzi, di oltre 50mila euro. Intanto, per la bocciofila – il cui contratto di affitto per i locali di via Balestra, di proprietà del Comune, è scaduto da anni – potrebbe essere trovata una soluzione già nei prossimi giorni. Da un lato, Palazzo Cernezzi sta lavorando per riaprire in tempi rapidi il ristorante. «Come amministrazione comunale siamo tornati da poco in possesso dei locali. I materiali presenti, sottoposti a sequestro giudiziario per l’ina – dempienza dei passati gestori, sono stati spostati in un magazzino così da permetterci di predisporre un nuovo bando, che sarà già pronto nei prossimi giorni, per poter ridare in concessione la trattoria», spiega l’assessore al Patrimonio del Comune di Como, Marcello Iantorno. Nel bando è stato inserito, oltre ai locali del ristorante, anche uno spazio aggiuntivo ricavato da un’ex chiesa sconsacrata che comunica con la vecchia trattoria. «Sono già numerose le manifestazioni di interesse giunte in Comune», chiude Iantorno. Per quanto riguarda la bocciofila, va precisato che, nonostante il contratto di affitto sia scaduto da alcuni anni, l’attività non si è interrotta. E tutto è ormai pronto per arrivare a un rinnovo consensuale, anche se esiste un piccolo problema legato ad alcuni lavori necessari, relativi al tetto dell’impianto sportivo, che verranno eseguiti dal Comune. Un intervento che sarà presto oggetto di discussione in giunta
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Al via il “Mese egizio” del Museo Giovio
A partire da martedì 7 maggio al Museo Giovio verrà aperto
il sarcofago di Isiuret, la mummia esposta nella Sezione Egizia; sarà così
possibile osservarla da vicino per tutto il mese, fino al 9 giugno. Con quest’occasione
prendono il via le iniziative per ilMese Egizioal Museo
Giovio. Si tratta di un appuntamento annuale proposto dal Museo Archeologico di
Como per approfondire la conoscenza dei reperti egizi donati da un collezionista
dell’Ottocento, Alfonso Garovaglio. La collezione si compone di quasi mille
pezzi, tra i quali spicca per importanza e per eccezionalità un sarcofago in
cartonnage del IX secolo a.C., che conserva ancora al suo interno la mummia di
una sacerdotessa del dio Amon, Isiuret. Il sarcofago è costituito da vari
strati di tela stuccata e accuratamente dipinta con numerose immagini di
divinità, accompagnate da iscrizioni che invocano protezione, suddivise in
riquadri. Le iscrizioni più lunghe
riportano il nome, i titoli e la genealogia completa della defunta. Isiuret, il cui nome significa “Iside la
Grande”, era una sacerdotessa del dio Amon di Tebe. In particolare ricopriva
tre importanti cariche sacerdotali legate alla triade divina adorata a Tebe:
“suonatrice di sistro di Amon”, “cantatrice del coro di Mut” e “balia di Khonsu
fanciullo”. Il sarcofago fu tagliato orizzontalmente alla fine del secolo
scorso e aperto: al suo interno si trova la la mummia della defunta Isiuret
completamente fasciata e legata con un nastro di lino. Nel 1990 venne eseguita
una serie di analisi radiologiche sulla mummia della sacerdotessa presso
l’ospedale Sant’Anna di Como, tra cui anche una Tac (la prima effettuata in
Italia su una mummia), che ha permesso di conoscere alcuni dati della vita
della defunta che altrimenti non sarebbero noti. Sono in programma laboratori
per bambini e visite guidate organizzate per l’occasione dai Musei Civici e
dall’assessorato alla Cultura del Comune di Como.E infatti ai bambini piace molto la mummia di Isiuret e
anche andare alla scoperta di tutti gli altri reperti archeologici, sono molto
interessanti e istruttivi. Info: Museo Archeologico P. Giovio, piazza
Medaglie d’Oro 1. Orari: da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 18. -
Accordo sindacale per tutelare i frontalieri. L’intesa siglata tra Cgil Lombardia e Unia
Frontalieri, i sindacati si alleano per garantire maggiori tutele ai lavoratori di confine. Verranno inoltre assicurati anche dei percorsi di formazione e riqualificazione professionale grazie alle strutture di formazione svizzera.Sono questi i contenuti principali di un importante accordo siglato da Cgil Lombardia e Piemonte con Unia Uss Ticino, alla presenza della responsabile del dipartimento internazionale della Cgil Susanna Camusso.L’intesa, sottoscritta a Milano, punta a rafforzare la collaborazione a livello politico e sindacale con l’intento di incentivare tutti quei servizi idonei ad assicurare maggiori tutele individuali ai lavoratori.Si vogliono inoltre intercettare nuove formule di tutela legale per i nuovi iscritti italiani all’organizzazione svizzera, legati da doppia affiliazione con la Cgil. Per esempio, i frontalieri italiani iscritti all’Unia Uss potranno anche appartenere alla Cgil e viceversa; in questo modo potranno usufruire dei servizi di entrambi i sindacati. Un accordo che nasce dall’osservazione dei numeri e dalla constatazione di come cresca il numero di questi lavoratori. Sono infatti più di 71mila i frontalieri che dall’Italia vanno in Svizzera nei cantoni del Ticino, Grigioni e Vallese. Di questi oltre 60.000 solo in Ticino a cui si aggiungono gli oltre 10mila lavoratori distaccati transnazionali. Le ultime cifre riguardanti la provincia di Como indicano in più di 20mila i frontalieri comaschi.
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A processo la “baby gang” di Como, in 10 scelgono l’Abbreviato. Prime sentenze attese per il 30 maggio
In dieci hanno chiesto il rito Abbreviato (con data che deve ancora essere fissata).Gli altri sei invece non hanno optato per vie alternative dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura presso il Tribunale dei Minori di Milano.Stiamo parlando della vicenda processuale che aveva riguardato la baby gang di Como, minorenni che a inizio anno erano finiti in una ordinanza di custodia cautelare che aveva fatto molto clamore in provincia e anche nel resto d’Italia proprio per l’elevato numero di ragazzini coinvolti. Il blitz della squadra Mobile e dei Carabinieri era avvenuto negli ultimi giorni di gennaio.Diciassette ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni (appena compiuti), per la stragrande maggioranza italiani (solo cinque gli stranieri) erano stati raggiungi da una misura restrittiva in cui venivano contestati (a vario titolo) ben 38 reati tra furti, ricettazioni, rapine, danneggiamenti, estorsioni e altro.Il tutto in quella che era stata definita come una «escalation criminale» partita nel luglio del 2018 e conclusa proprio a inizio 2019. Della baby gang facevano parte anche dei 13enni, età che li aveva resi non punibili dalla legge. Cinque ragazzi erano finiti in carcere, altri sette furono portati in una comunità, agli ultimi cinque era stata imposta la misura della permanenza nell’abitazione, una sorta di arresto domiciliare per chi non ha ancora 18 anni. La banda che terrorizzava il centro di Como era composta da residenti a Como (la maggioranza di loro), ma anche a Cantù-Vighizzolo, Lipomo, Cernobbio, Capiago Intimiano e Montano Lucino. Il punto di ritrovo del gruppo era all’esterno di una attività commerciale dei Portici Plinio in centro a Como. La procura dei Minori per 16 dei 17 giovani (uno era stato scagionato) aveva chiesto l’Immediato. Vicenda che ora è stata divisa in più parti. I dieci dell’Abbreviato attendono ancora la data per discutere la loro posizione.In cinque invece, “accettando” l’Immediato, hanno chiesto – tramite i rispettivi legali – di acquisire le informative della polizia giudiziaria e discuteranno il loro processo il 30 maggio, giorno in cui potrebbero dunque arrivare le prime sentenze. L’ultimo indagato – un 16enne di Como assistito dall’avvocato Alberto Minasi – ha infine chiesto di sentire i testimoni in una apposita udienza fissata il 23 maggio.
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Morto a 21 anni, ignote le cause: aperta l’indagine
Aveva appena 21 anni. È stato trovato senza vita nella casa di Como – in via Cecilio – dove viveva con i genitori. L’autopsia, disposta del pm, non è riuscita a sciogliere i dubbi sulle cause del decesso. È un mistero la morte di un ragazzo di origine turca. A trovarlo senza vita, nella sua camera da letto, è stata la madre la mattina del 1° maggio. Inutile l’intervento del 118. Nella casa sono arrivate le volanti. Il 21enne era stato visto per l’ultima volta la sera precedente. Stava bene. Era andato a letto a riposare. Poi, la mattina successiva, la drammatica scoperta.