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  • Briantea, esordio autorevole   e messaggio agli avversari

    Briantea, esordio autorevole e messaggio agli avversari

    Calcio Como sconfitto nella trasferta di Novara; Pallacanestro Cantù battuta di un soffio in casa. A mitigare la situazione di un fine settimana da dimenticare ci ha pensato la Briantea 84 di basket in carrozzina, da decenni una eccellenza nel panorama sportivo lariano.La UnipolSai Briantea ha offerto una prestazione convincente nella prima giornata di serie A. Al PalaMeda – sugli spalti oltre 1000 spettatori – gli uomini di coach Marco Bergna che si sono imposti 83-50 sulla Dinamo Lab Banco di Sardegna«Ho chiesto ai ragazzi di andare subito a canestro – commenta coach Marco Bergna – e siamo partiti all’attacco. La Dinamo Lab ha dei buoni tiratori e il break iniziato da Fabio Raimondi ha messo in evidenza le loro qualità».«A noi è mancato un po’ il ritmo partita, ma quando abbiamo iniziato a macinare gioco non ci siamo più fermati – aggiunge l’allenatore dei brianzoli – È quello che avevo chiesto: corsa e contropiede, sfruttando soprattutto le armi di Adolfo Damian Berdun e Marcos Sanchez. Un grande supporto è arrivato anche dalla panchina, chi è uscito non è mai calato mentalmente. Sono contento per il debutto di Lorenzo Bassoli e Nicolas De Prisco».Il bilancio, e non potrebbe essere altrimenti, è complessivamente positivo. «Questa è stata la prima partita in casa nostra con la presentazione della Supercoppa: tanti fattori. Dovevamo partire da noi, dal nostro lavoro, e ci siamo riusciti. È stata una grande vittoria di squadra» conclude il coach.«Il PalaMeda era bellissimo, una grande motivazione vedere tutto questo pubblico – ha commentato Simone De Maggi, miglior realizzatore della UnipolSai con 20 punti – Ringrazio i tifosi per il loro supporto durante la gara. Non era facile iniziare in un nuovo palazzetto, ma volevamo questa vittoria a tutti i costi. Il spirito di quest’anno è di non abbassare mai il ritmo: già in occasione della Supercoppa Italiana lo abbiamo dimostrato e contro Sassari abbiamo replicato. Siamo soddisfatti per questo inizio stagionale».Oltre che per la formazione canturina, il nuovo campionato di basket in carrozzina è partito nel migliore dei modi anche per la squadra che nel 2019 ha conteso lo scudetto ai brianzoli. I campioni d’Italia del Santo Stefano Avis hanno vinto largamente contro Sbs Montello.Positivo anche l’esordio della Deco Group Amicacci Giulianova, che si è imposta sul campo della neopromossa 3A Millennium Basket, mentre Porto Torres è scivolata in casa contro il Santa Lucia Roma.La serie A tornerà in campo sabato prossimo per la seconda giornata di stagione regolare: la Briantea84 giocherà in trasferta, ospite del Porto Torres.

  • Biblioteca di Como, l’ingresso è al buio: si rischia di cadere e fioccano le proteste

    Biblioteca di Como, l’ingresso è al buio: si rischia di cadere e fioccano le proteste

    Nella città di Alessandro Volta, inventore della pila, sembra difficile reperire una lampadina per rendere sicuro l’accesso a una struttura pubblica molto frequentata. È a rischio all’imbrunire l’ingresso della biblioteca civica “Paolo Borsellino” di Como in piazzetta Lucati.L’illuminazione esterna nella principale sede libraria pubblica della provincia è talmente carente che numerosi utenti, specie anziani e con difficoltà visive, lamentano cadute e contusioni a causa della scarsa visibilità.Complice della pericolosità dell’attuale situazione è anche un piccolo gradino, quasi invisibile al buio, che delimita la rampa di accesso all’atrio con porta girevole. Numerosi i visitatori della biblioteca si lamentano della scarsa illuminazione esterna con gli addetti della biblioteca. Martedì scorso nel tardo pomeriggio, con la biblioteca affollata per la presentazione del “tesoro di Como”, il ritrovamento di mille monete d’oro l’estate scorsa in un cantiere di via Diaz, due persone anziane nel salone della biblioteca si sono lamentate per la caduta causata dal buio, mentre un anziano è uscito dall’atrio ed è caduto al suolo dopo essere inciampato nel suddetto gradino, picchiando il viso e rimediando una ferita. Una ulteriore pecca di una struttura frequentatissima per motivi di studio da giovani e meno giovani oltre che per attività culturali e anche come posto caldo dove riposarsi da parte di chi non ha dimora, e dove i bagni lasciano spesso a desiderare e dove si è spesso alle prese con umidità e infiltrazioni oltre che con la cronica carenza di spazio per le collezioni librarie. Ma almeno per le luci esterne la soluzione pare in dirittura d’arrivo. La direttrice amministrativa della biblioteca, Licia Viganò, ieri da noi sollecitata, ha riferito di avere «scritto all’ufficio tecnico segnalando il problema e chiedendo l’installazione urgente di un punto luce esterno».«Mi spiace molto per quanto accaduto, credo che la questione come da prassi in questi casi sia già in mano agli uffici – conferma l’assessore all’Edilizia pubblica del Comune di Como, Vincenzo Bella – Solleciterò ulteriormente e cercheremo di intervenire nel più breve tempo possibile».

  • Aveva fumato ma non lo dimostrava: assolto. Il gip: «Tracce di cannabis non sono per forza indice di alterazione»

    Aveva fumato ma non lo dimostrava: assolto. Il gip: «Tracce di cannabis non sono per forza indice di alterazione»

    Quando avvenne l’incidente, l’automobilista fu «perfettamente in grado di rispondere alle domande e di relazionarsi con gli operanti» intervenuti sul posto, aiutando i carabinieri di Tremezzina a ricostruire la dinamica dell’accaduto. Solo in seguito, in esami clinici chiesti appositamente in ospedale, emersero nel sangue tracce di cannabinoidi che portarono all’imputazione di essersi messo alla guida del veicolo in uno stato da alterazione psicofisica successiva.Questo tuttavia, per il giudice delle indagini preliminari di Como, non è sufficiente per condannare il giovane automobilista «perché il fatto a lui ascritto non sussiste».Decisione che ha portato anche al dissequestro e alla restituzione dell’autovettura, nonché alla restituzione della patente di guida. Le motivazioni della decisione sono già state depositate e fanno riferimento ad un fatto avvenuto a Tremezzina. I carabinieri erano intervenuti in seguito ad un incidente stradale tra due veicoli che si era concluso senza feriti. Una volta sul posto, gli automobilisti coinvolti spiegarono quello che era avvenuto e non chiesero alcun intervento sanitario. Nessuno dei militari – scrive il giudice – «rilevò in quella occasione che l’imputato si trovasse in uno stato di alterazione psicofisica».L’accusa di essersi messo alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti arrivò solo in seguito, grazie a tracce di cannabinoidi trovate nel sangue. Ma questo, per il gip di Como, non può bastare per arrivare ad una accusa. Gli esiti degli esami, infatti, «testimoniano unicamente la pregressa assunzione di cannabinoidi ma non sono tali da consentire di concludere che al momento della guida l’imputato fosse ancora effettivamente in stato di alterazione».Tracce di cannabinoidi, infatti, «possono restare nel sangue anche a distanza di giorni dall’assunzione e quindi, in assenza di altri elementi indiziari (nessuno si accorse di una eventuale alterazione psicofisica, ndr) non è consentito concludere che quando si è messo alla guida l’imputato fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti».Insomma, per il giudice «il dato clinico relativo all’assunzione di stupefacenti non è necessariamente correlato allo stato di alterazione psicofisica». Motivo che ha portato il giovane ad essere assolto da ogni contestazione.

  • Autostrada Pedemontana, tutto tace. Tangenziale gratis, soltanto parole

    Autostrada Pedemontana, tutto tace. Tangenziale gratis, soltanto parole

    Tangenziale di Como gratis, missione praticamente impossibile; secondo lotto dell’opera ancora saldamente chiuso nel cassetto dei sogni. E sul resto della Pedemontana – l’autostrada che dovrebbe collegare Varese con Bergamo e attualmente ferma a Lentate sul Seveso – sembra essere calato il più assoluto silenzio. È riassumibile in questo desolante quadro la situazione delle arterie targate Pedemontana.Ieri l’obiettivo di rendere gratuita la tangenziale di Como è stato ribadito, nero su bianco, nell’aggiornamento della finanziaria regionale. E il Pd non ha perso l’occasione per richiamare la giunta regionale, a trazione Lega, affinché dia seguito agli impegni assunti.Sull’opera principale, ovvero l’autostrada Pedemontana, sono attualmente in corso solo alcune opere accessorie, attese dal 2017, nel territorio al confine tra i comuni di Bregnano e Cermenate. «Sono in effetti in corso, dopo una lunga attesa, i lavori di realizzazione del cavalcavia su via Matteotti, opera complementare di Pedemontana, vitale per il traffico e per evitare il passaggio dei mezzi pesanti nel centro del paese – spiega il sindaco di Bregnano, Elena Daddi – In aggiunta si lavora anche sulla rotatoria in zona campo sportivo. Si tratta di opere che si dovrebbero concludere per febbraio o marzo del 2020». Si sta inoltre intervenendo anche su un’altra rotatoria al confine con il comune di Rovellasca «concordata con la Provincia di Como e sempre compresa tra gli interventi accessori. Ma non abbiamo notizie sulla prosecuzione della Pedemontana», chiude il sindaco Daddi.Opere accessorie dunque, e a lungo attese, ma sul fronte dell’infrastruttura principale, l’autostrada, «a noi non è giunta alcuna comunicazione», le fa eco il sindaco di Cermenate, Luciano Pizzutto, che sottolinea l’importanza dell’intervento in corso ma non segnala movimenti in previsione della prosecuzione di Pedemontana verso Bergamo. L’autostrada infatti dovrebbe in teoria riprendere ad avanzare con i cantieri, a partire da Lentate sul Seveso, al confine con i comuni della Bassa Comasca.E anche da Villa Saporiti per adesso non arriva alcuna notizia. «Tutto tace sul fronte Pedemontana – spiega il dirigente del settore Lavori pubblici della Provincia, Bruno Tarantola – Per il nostro territorio sarebbe molto importante avere invece notizie su un intervento strategico che rientra tra quelli di corollario a Pedemontana, ovvero la bretella lungo la Sp32 tra Arosio e Lentate e il ramo tra Cermenate e Lurago Marinone».Sul versante tangenziale di Como, invece, dopo l’annunciata cancellazione del pedaggio in base a quanto scritto nel Def regionale e dopo le successive polemiche che si sono scatenate, ecco la presa di posizione netta del Movimento 5 Stelle. «Si tratta soltanto di una dichiarazione d’intenti inserita nel libro dei sogni. Dalle tabelle di bilancio che abbiamo analizzato – dice il consigliere regionale pentastellato Raffaele Erba – non esiste alcuna voce dedicata alla gratuità del lotto 1 della Tangenziale di Como e di quella di Varese».Anche nel 2018 l’obiettivo della gratuità «era stato inserito nel piano regionale di sviluppo ma poi nulla è cambiato. La realtà è che fino a quando le cifre necessarie per rendere gratuita la tangenziale non verranno stanziate nel bilancio degli impegni economici non ci sarà la possibilità di non pagare il pedaggio. Queste sono solo promesse della maggioranza», chiude Erba.

  • Argegno, ex sindaco assolto: non “nascose” gli atti alla minoranza

    Argegno, ex sindaco assolto: non “nascose” gli atti alla minoranza

    Accusato da un consigliere comunale di omissione di atti d’ufficio, l’ex sindaco di Argegno Roberto De Angeli, nella foto, è stato assolto perché il fatto non sussiste. La sentenza è stata pronunciata ieri mattina in Tribunale. Il pubblico ministero Simona De Salvo aveva chiesto per De Angeli una condanna a sei mesi. La vicenda era legata alle carte sul Lido di Argegno. Secondo l’accusa, l’ex primo cittadino si sarebbe rifiutato di fornire la documentazione richiesta dal consigliere di minoranza Renato Acquistapace nel termine di 30 giorni fissato dalle norme. Per la Procura, De Angeli non avrebbe consegnato i documenti sul Lido per nascondere gli atti. L’ex sindaco, assistito dall’avvocato Walter Gatti, ha respinto fin dall’inizio le accuse che gli erano state rivolte, precisando che gli atti richiesti – in particolare quelli relativi alle autorizzazioni paesaggistiche – non erano stati consegnati nei tempi previsti per problemi tecnici e organizzativi, legati anche all’organico ridotto del Comune. Ieri mattina, come detto, la sentenza, con l’assoluzione perché il fatto non sussiste. «Siamo naturalmente soddisfatti – ha detto il legale dell’ex sindaco di Argegno – Il dibattimento ha consentito di dimostrare che non c’era assolutamente la volontà di non consegnare gli atti al consigliere Acquistapace. Il ritardo è stato dettato solo da problemi organizzativi che pesano sul Comune di Argegno, così come su tutti i piccoli Comuni. Basti dire che l’ente può contare soltanto su due impiegati e su un tecnico comunale una volta alla settimana. La sentenza conferma che non c’è stata alcuna volontà di nascondere gli atti».

  • Ristorni, sul territorio quasi 5 milioni di euro. «Soldi fondamentali per la nostra provincia»

    Ristorni, sul territorio quasi 5 milioni di euro. «Soldi fondamentali per la nostra provincia»

    Ristorni dei frontalieri, alla Provincia di Como arrivano 4milioni e 700mila euro. Quest’anno la somma attribuita a titolo di compensazione finanziaria per il 2017 a Regione Lombardia, definita in base al numero dei residenti frontalieri, ammonta a 12 milioni 517mila e 461 euro. Cifra che viene ripartita tra i diversi territori che ne hanno diritto, attraverso le amministrazioni provinciali che poi le destineranno ai Comuni interessati. Oltre a Como, alla Provincia di Varese vanno 7.668.510 euro, a Lecco 79.246 euro e a Sondrio 67.761. Detto dei numeri, è forte e chiara la presa di posizione di Alessandro Fermi, presidente del consiglio regionale. «L’attribuzione dei ristorni fiscali relativi al 2017 conferma la bontà dell’accordo del 1974 (l’intesa prevede come parte delle tasse pagate in Svizzera dai lavoratori frontalieri italiani ritornino agli enti locali), che resta più che mai valido e attuale, nonostante le dichiarazioni strumentali e propagandistiche dell’Udc ticinese (che più volte ne ha chiesto il blocco)», dice Fermi riferendosi a uno dei temi più caldi sulla linea di confine. «Spero – aggiunge – che oltre alla Regione, anche lo Stato italiano metta in campo ogni iniziativa utile nei confronti della Confederazione Elvetica a tutela dei nostri cittadini e dei comuni italiani per mantenere in vigore le condizioni contenute in tale accordo». Con queste risorse le varie realtà territoriali possono mettere mano a importanti «lavori infrastrutturali di manutenzione, riqualificazione e potenziamento del trasporto pubblico locale (come previsto nell’accordo e voluto per creare situazione viabilistiche migliori sul confine)», conclude Fermi. L’argomento ristorni da sempre accende il dibattito e non solo nella contrapposizione Italia-Svizzera, ma anche all’interno dei confini con posizioni politiche concordi seppur con dei distinguo. Il primo a intervenire è il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo. «Il tema dei ristorni e della difesa delle alte professionalità dei nostri lavoratori oltreconfine è fondamentale, strategico e da salvaguardare – afferma Orsenigo – Detto ciò però mi sembra che in Regione Lombardia, premesso che ogni intervento sull’accordo del 1974 non è di competenza regionale, ci sia della confusione. Le parole di Fermi sulla necessità dell’intesa, vecchia ormai più di 45 anni, contrasta ad esempio con le mosse dell’assessore competente, Massimo Sertori, che di recente è andato in Svizzera proprio per avviare un tavolo di confronto con oggetto l’accordo bilaterale. Insomma, si deve fare chiarezza pur ribadendo ovviamente la necessità di trovare un equilibrio tra la Svizzera, i frontalieri e gli enti che dai ristorni ottengono somme vitali per i rispettivi territori». Secondo il parlamentare del Movimento 5 Stelle Giovanni Currò, «bisogna innanzitutto mantenere saldi i principi dell’accordo anche qualora si dovesse arrivare a una revisione. E quindi non transigere assolutamente sull’aspetto fondamentale dei ristorni e anche sul fatto che i Comuni utilizzino le somme come era previsto in origine, essenzialmente per interventi infrastrutturali sul trasporto pubblico così da consentire ai frontalieri di avere mezzi adeguati per spostarsi e evitare code e incolonnamenti che sono ormai la regola per chi lavora oltre confine».

  • Niccolò Fabi in aprile a Lugano

    Niccolò Fabi in aprile a Lugano

    Il 3 aprile a distanza di oltre tre anni dal suo ultimo concerto a Lugano, Niccolò Fabi torna in Ticino per un’unica data in occasione del nuovo tour europeo: appuntamento imperdibile allo Studio Foce di Lugano in via Foce. Niccolò Fabi nelle prossime settimane sarà in tour in Italia nei principali teatri italiani e presenterà al pubblico “Tradizione e Tradimento” è il nono disco in studio da solista. È un disco che parla di scelte. Un disco che in qualche modo rappresenta una scelta. La prima che ogni artista dovrebbe rinnovare dignitosamente ogni volta, cioè la scelta di fare arte perché mosso da un’ispirazione e da una necessità, e subito dopo la scelta di renderla pubblica. “Tradizione e Tradimento” è anche un disco sul conflitto, sulla ricerca di un equilibrio all’interno di un cambiamento tra la memoria e la prospettiva. La scelta difficile tra cosa conservare e cosa lasciare andare, come evolversi e trasformarsi rispettando la propria identità. Come trarre forza da ciò che ci è stato consegnato come tradizione e allo stesso tempo avere il coraggio di tradire quel percorso che a un certo punto sembra essere un binario, provando a rimettersi in discussione, distruggendo la consolatoria immagine che abbiamo costruito di noi stessi.

    A tratti è un disco dolente ma non
    statico, l’opera di un uomo in movimento, nel costante tentativo di
    essere all’altezza del proprio gusto. Anche musicalmente si
    percepisce il desiderio di provare a parlare un linguaggio diverso,
    meno caldo e analogico e più tagliente e digitale. In questo senso
    tradizione e tradimento, partito per voler essere un disco molto
    elettronico, è anche la cronaca di un fallimento e allo stesso
    tempo di una conferma di una identità forte.

    Nella sua versione finale l’utilizzo
    dell’elettronica non risulta una scelta stilistica di genere, ma un
    colore, una temperatura, una corrente fredda in un mare caldo.
    Simbolica forse in tutto questo è la canzone “Amori con le ali”,
    una piccola ode al movimento, ai mezzi, ai desideri, e alle persone

    che lo generano in cui una chitarra
    acustica dialoga con l’arpeggiatore di un synth a rappresentare,
    anche a livello sonoro, questo bilanciamento degli opposti, questo
    amore così conflittuale tra tradizione e tradimento. Scritto e
    registrato tra Roma e Ibiza, “Tradizione e Tradimento” è il
    risultato di un lavoro corale che vede alla produzione artistica
    Niccolò Fabi insieme a Roberto Angelini e Pier Cortese, storici
    amici e compagni di viaggio e di palco.

  • Muro di Berlino, il trentennale nelle foto di Bettina Musatti

    Muro di Berlino, il trentennale nelle foto di Bettina Musatti

    A 30 anni dalla caduta del muro di Berlino Luigi Cavadini, critico d’arte e assessore alla Cultura nella giunta Lucini a Como, propone nella vetrina del suo studio Uessearte, in via Natta 22 a Como, una piccola mostra-ricordo. Si intitola Immagini di libertà. Dal muro di Berlino, novembre 1989 e propone fotografie di Bettina Musatti, fotografa brasiliana da anni residente a Como. Le foto scattate da Bettina Musatti, allora inviata speciale del quotidiano “Folha de Sao Paulo” di San Paolo del Brasile, raccontano le giornate successive al 9 novembre 1989, data emblematica dei primi liberi passaggi tra le due Berlino, con la difficile gestione dei transiti dei cittadini che volevano conoscere la situazione dall’altra parte del muro e “respirare” la piena libertà. Parte di queste immagini, ora esposte nella vetrina di via Natta a Como, hanno poi accompagnato, nel 1990, un approfondito servizio su quelle giornate pubblicato sul periodico “Rinascita”. La mostra proseguirà nei prossimi giorni in occasione della ricorrenza del trentennale della caduta del muro.

  • Monete romane, confermata la mostra al Museo Giovio

    Monete romane, confermata la mostra al Museo Giovio

    L’obiettivo è esporre al pubblico il grande tesoro aureo nella sede originariamente individuata. Le monete d’oro di epoca romana scoperte in via Diaz l’anno scorso, ieri sono state per la prima volta raccontate in via ufficiale in una biblioteca “Paolo Borsellino” gremitissima.«Sono state compiute ricerche interessanti e scoperte sulla conformazione della città romana – ha detto l’assessore alla Cultura di Como, Carola Gentilini – Confermo la volontà di mettere in mostra il tesoro nella chiesa delle Orfanelle all’interno del Museo Giovio così come concordato con la Soprintendenza. Contiamo di risolvere gli attuali problemi di agibilità dell’edificio e dar via all’esposizione nel 2020».Il ritrovamento per Como è una pietra miliare. «È importante sia dal punto di vista scientifico sia come opportunità per il rilancio della città» ha detto l’assessore.Ieri in biblioteca la scena è stata tutta della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Como, che organizzava l’evento con la Società Archeologica Comense (che pubblica nel numero 200 del suo periodico una prima analisi del ritrovamento e annuncia grandi festeggiamenti per il 150° del periodico).Il ritrovamento è stato effettuato durante gli scavi per creare là dove sorgeva l’ex teatro Cressoni un condominio. Ne è venuto fuori un edificio monumentale di prima età imperiale affacciato su uno spazio aperto e lastricato e una costruzione di epoca tardoantica riconducibile a un complesso forse pubblico. E appunto in un vano dell’edificio tardoantico ecco un recipiente in pietra ollare con coperchio, probabilmente occultato fra il 472 e il 473, e all’interno un migliaio di monete e alcuni oggetti in oro. Le monete, prevalentemente a nome di imperatori d’Occidente, si scalano fra le emissioni di Onorio e Arcadio e quelle di Anicio Olibrio e Leone I.Ma oltre alla numismatica il tesoro è l’intero contesto archeologico. Gli studi sono in corso, come ha confermato l’archeologa della Soprintendenza Barbara Grassi: «Siamo in una zona centrale della prima Como romana, mai studiata prima. È un lavoro di analisi molto complesso che coinvolge una coralità di specialisti, ad esempio paleobotanici ed esperti in paleostratigrafia. Si stanno compiendo in museo studi sulle epigrafi rinvenute e anche il contenitore delle monete è molto raro e dalla forma molto particolare, sarà oggetto di studi specifici sia per la provenienza della pietra sia per la tecnica costruttiva e per le sue decorazioni. È una tipologia che trova riscontri solo nel Bresciano e presso il Monte Barro».

  • Max Zanotti, arriva il nuovo disco

    Max Zanotti, arriva il nuovo disco

    Speciale “release party” sabato 16 novembre all’Officina della Musica di Como dove sarà presentato in anteprima il nuovo album di MaxZanotti “A un passo”, il secondo lavoro solista per l’ex voce dei Deasonika ed attuale leader dei Casablanca. Una prima data zero con il pubblico di casa per Zanotti in attesa dell’uscita dell’uscita ufficiale del disco prevista per il prossimo 22 novembre su Cd, vinile e digitale su etichetta Vrec Music Label / Audioglobe. L’Officina della Musica è in via Giulini 14 a Como. Inizio ore 21, biglietto 10 euro.  Il cantautore comasco ha realizzato un album tra il blues ed il rock acustico con sonorità western e dark. I riferimenti sono verso il Chris Cornell più intimo, al Ben Harper più sperimentale, al Mark Lanegan più scuro o, per i cultori, quel Yelawolf  omaggiato nel disco con la cover di “Devil in my Veins”.

    Numerosi gli ospiti tra cui i duetti con GeorgeanneKalweit (Delta V), KaylaParr, giovane e affascinante nuova cantautrice italo inglese ed il cantautore Francesco Setta. Molti anche i musicisti amici coinvolti: Rosario Frank Lo Monaco al banjo (chitarrista di Max nei Casablanca), Paolo Pischedda al piano, DJ Myke agli scratch e sperimentazioni sonore. Dieci brani (undici nella versione vinile) dove spiccano i testi sempre profondi ed enigmatici di Max Zanotti.

    MaxZanotti, cantautore comasco, già voce e penna dei Deasonika (4 album tra il 2001 e il 2008) attualmente frontman della rock band Casablanca (2 album tra cui il recente “Pace, violenza o costume”), affianca anche alla carriera di produttore artistico la sua avventura solista. Dopo l’esordio con il disco “L’illusione” (Carosello, 2011) e numerose collaborazioni (come voce del collettivo Rezophonic, negli album di L’aura, Scary Allan Crow,DJMyke) arriva a fine 2019 il nuovo lavoro solista intitolato “A un passo” (Vrec Music Label /Audioglobe).

    “A un passo tour” porterà Max in giro per l’Italia per i prossimi mesi accompagnato dal chitarrista SilvioPirovano anche coautore di diversi brani del disco. Dopo la data zero all’Officina della Musica l’artista è atteso a Verona, Bologna, nelle province di Napoli, L’Aquila Frosinone, Milano, Ferrara, Parma, Perugia, Udine e molte altre in via di definizione.

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