Estate. Tempo di ferie e di vacanze. Quindi, anche di case vuote: un terreno perfetto, purtroppo, per i ladri d’appartamento.Ladri che, in una settimana, hanno colpito due volte a Montano Lucino, nello stesso condominio di via Bellini, una zona residenziale del paese.A confermare gli episodi alcuni condomini, che ora si dicono preoccupati per i due furti in rapida sequenza.Il primo colpo risale a giovedì scorso: i ladri si sono arrampicati fino al terzo piano, sono entrati in un appartamento e hanno rubato tutto ciò che sono riusciti a trovare, anche oggetti di valore. Era l’unico appartamento vuoto di tutto lo stabile.Il secondo colpo nella notte di lunedì scorso, al secondo piano. Anche in questo caso i ladri si sono arrampicati e sono entrati in un appartamento che probabilmente immaginavano o sapevano essere vuoto.Qualche danno agli infissi ma un bottino praticamente nullo.In entrambi i casi i ladri sono entrati in appartamenti vuoti, quindi non è escluso che stessero curando gli spostamenti dei proprietari di casa.I due episodi di Montano Lucino sono stati segnalati ai carabinieri.
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Menaggio, San Lorenzo senza fuochi
Notte di San Lorenzo senza fuochi a Menaggio. E scoppia la polemica, almeno a distanza. «È con immenso dispiacere che la Proloco Menaggio comunica l’annullamento del consueto spettacolo piromusicale previsto per il 10 agosto».Il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook della stessa Pro Loco all’inizio del mese ha suscitato notevoli malumori nella località lariana, alle prese per la prima volta da una decina d’anni con una lacuna non da poco per un territorio che vive di turismo.L’oggetto del contendere, si evince dai commenti al post sul social network, sarebbe il mancato contributo comunale per le attività della Pro Loco. Al danno si aggiungerebbe la beffa: altre località come Tremezzo e Dongo hanno in calendario eventi pirotecnici per sabato. E Menaggio rimane a bocca asciutta.Nessun commento da parte dei responsabili della Pro Loco a parte quanto si legge su Facebook. Da parte sua il sindaco di Menaggio, Michele Spaggiari, ricorda che «lo spettacolo piromusicale costa sui 20mila euro circa e il contributo da parte dell’amministrazione comunale è stato deliberato a luglio, quindi i margini per poter effettuare lo spettacolo c’erano. Ci siamo interessati come Comune per garantire lo spettacolo ma la Pro Loco ha preso la decisione di annullarlo. Ci sarà regolarmente l’evento “Menaggio Green” del 17-18 agosto. Ci stiamo già attivando – conclude il sindaco – per impiegare i fondi deliberati, li accantoneremo per realizzare la pista del ghiaccio per le festività invernali. La sosterremo come Comune e poi ben venga se ci saranno aiuti esterni».
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Lavori allo stadio, il sindaco apre al Como
Futuro dello stadio Sinigaglia, dopo gli annunci a distanza della società azzurra e l’apertura dimostrata dall’assessore al Patrimonio di Palazzo Cernezzi, Francesco Pettignano, ora parla il sindaco. Il primo cittadino ribadisce come per il Comune di Como sia prima di tutto necessario valutare i costi e i benefici di un eventuale progetto sullo stadio e di conseguenza su tutta l’area sportiva e monumentale di Como.«Sono contento quando qualcuno ha voglia di investire nella nostra città – ha spiegato il sindaco di Como, Mario Landriscina, ieri ai microfoni di Espansione Tv – Al momento è tutto in mano agli uffici competenti, Patrimonio e Opere pubbliche, che prima di recepire o meno un eventuale piano di riqualificazione dello stadio, devono effettuare una serie di valutazioni».«Si tratta innanzitutto di analisi sul percorso da intraprendere – ha aggiunto il sindaco del capoluogo – tenendo conto di alcuni fattori imprescindibili tra cui l’interesse pubblico».Fumata grigia, ma anche un chiaro segnale positivo su come stia continuando la trattativa tra il Como 1907 e Palazzo Cernezzi.Al centro della discussione, come detto, il futuro dello stadio realizzato negli anni Trenta a pochi passi dal lago. Non è più un segreto che la dirigenza del Como sia alla ricerca di nuovi spazi all’interno del Sinigaglia: locali da adibire a uffici, palestre e negozi ma non solo.Il progetto è ambizioso perché più lontano nel tempo porterebbe anche a una parziale ricostruzione dell’intero impianto sportivo, con possibili interventi “rivoluzionari” sulla viabilità e sulla sosta dell’intera zona.Al momento però, come dichiarato nei giorni scorsi dall’assessore al Patrimonio, Francesco Pettignano, ancora nessun progetto e piano di riqualificazione è stato presentato dalla società agli uffici di Palazzo Cernezzi, ma soltanto proposte su come migliorare l’area, oltre alla richiesta, da parte del Como 1907, di una concessione a lungo termine dell’impianto sportivo – l’ipotesi è di almeno sei anni rinnovabili per altrettanti sei – per poter progettare un rifacimento dello storico stadio affacciato sul lago.«Se il soggetto proponente ipotizza soluzioni che riguardano il miglioramento della stadio, queste devono passare al vaglio dei settori competenti chiamati poi ad esprimere un giudizio tecnico. La proposta è sul tavolo, ora bisogna valutare i costi e i benefici e capire se può essere recepita o meno», ha concluso il sindaco.Una trattativa che al momento appare lunga e complessa e che non si chiuderà di certo nel giro di pochi giorni. In settembre potrebbe esserci un incontro tra l’amministratore del Como 1907, Michael Gandler, e lo stesso sindaco. Impossibile infine dimenticare come lo stadio sia un monumento tutelato dalla Soprintendenza e ovviamente qualsiasi progetto di riqualificazione dovrà essere approvato dall’ente.Una storia già letta, insomma, con i tifosi da subito schierati con la proprietà della squadra di calcio e pronti a fare pressione sul Comune. Ma dall’altra parte con un’intera città che negli ultimi anni dal calcio ha avuto tanti problemi e ben poche soddisfazioni.
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Istanza respinta: i Pennestrì restano in carcere. Al vaglio sponsorizzazioni per centinaia di migliaia di euro
Niente scarcerazione. Secondo il giudice per le indagini preliminari di Como, Maria Luisa Lo Gatto, Stefano e Antonio Pennestrì devono rimanere in cella. È stata infatti respinta, ieri, la richiesta che era stata avanzata dal legale dei due commercialisti, l’avvocato Giuseppe Botta. Una istanza che era stata presentata all’indomani delle ampie ammissioni che erano state fatte, in due interrogatori fiume, di fronte al pubblico ministero titolare del fascicolo, Pasquale Addesso. Lo stesso pm e il procuratore Nicola Piacente avevano dato parere favorevole alla concessione dei “domiciliari”. Eppure, nonostante questa apertura da parte della Procura, il Gip – che era stato anche il firmatario dell’ordinanza che aveva portato in carcere i due commercialisti – ha ritenuto che le esigenze cautelari fossero ancora sussistenti e garantite solo dalla detenzione in carcere.
Il giudice delle indagini preliminari ha invece accolto l’ultima istanza di domiciliari che era pendente, quella che era stata presentata dal legale di Stefano La Verde, funzionario della stessa Agenzia delle Entrate di Como che era stato ripreso durante lo scambio di una presunta “mazzetta” data da Stefano Pennestrì. Anche quest’ultimo era stato interrogato a lungo, per due giorni, ma evidentemente il contributo fornito è stato considerato più esaustivo visto che per lui le porte del carcere si sono aperte. Andrà ai domiciliari, con in più l’accorgimento del braccialetto elettronico per monitorarne gli spostamenti.
L’inchiesta della Procura, come è noto, si è ampliata ed è aperta su più fronti, ognuno in ulteriore espansione. C’è il filone principale, quello delle presunte tangenti pagate all’Agenzia delle Entrate per ottenere favori e sconti fiscali ai clienti dello studio Pennestrì, con molte imprese del Comasco sotto la lente d’ingrandimento. E poi c’è il fronte altrettanto ampio del “sistema Pennestrì”, ovvero presunte false fatturazioni – con società sportive di diversa natura e genere, anche della città di Como – da mettere sul piatto degli imprenditori per abbattere gli utili delle loro attività.
La guardia di finanza avrebbe anche documentato la «restituzione» delle somme di denaro in contante che venivano date direttamente nelle mani dei Pennestrì. Al centro dell’attenzione sono finiti ovviamente anche i contratti di sponsorizzazione di importanti aziende del territorio a società sportive. Basti pensare, ad esempio, che a una società calcistica dilettantistica – nel biennio 2017/2018 – erano state pagate fatture per cartellonistica, maglie da gioco e messaggi augurali di Natale, quantificate in oltre 170mila euro, cifra degna di club professionistici. A un’altra società sportiva dilettantistica della provincia era andata un po’ meno bene, avendo ricevuto – sempre in due anni e sempre per sponsorizzazioni – “appena” 100mila euro.
L’articolo completo sul Corriere di Como di mercoledì 7 agosto
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Il centro di Como è invaso dai turisti. Ma i negozi storici chiudono le serrande
Ciceri: «Un Circolo per salvaguardarli». Casartelli: «Le locazioni alte incidono»
Nel decennio record per il turismo per la città di Como, i negozi dentro le mura, un centro commerciale a cielo aperto, continuano a cambiare insegne in modo frenetico. Fin qui non c’è la notizia, visto che accade in tutti i centri storici italiani, città d’arte comprese. Ma a Como, chi sembra soffrire maggiormente sono proprio i negozi storici, attività che hanno superato anche gli anni della crisi più nera e ora calano le serrande. È accaduto a una storica cremeria del centro e, l’altro giorno, a un negozio di scarpe di via Cesare Cantù, con oltre 50 anni di attività.Perché il commercio a Como continua a vivere sull’ottovolante? Lo abbiamo chiesto a tre autorevoli rappresentanti di categoria.«Le ragioni delle chiusure sono molteplici – spiega Giovanni Ciceri, presidente di Confcommercio Como – C’è la questione del passaggio generazionale, quella dell’aumento degli affitti e il calo della redditività. Anche per questo abbiamo creato in Confcommercio “Il Circolo delle Storiche Attività Lariane”, un club dei negozi storici, per cercare di sostenerli anche negli adeguamenti normativi del commercio».«I pubblici esercizi per proseguire l’attività si devono rinnovare periodicamente – aggiunge l’avvocato Ciceri, di recente nominato anche nel cda di Fondazione Fiera Milano – Anche la Regione aiuta in tal senso. La presenza di turisti, poi, non è così una manna per tutti i tipi di commercio».«Ogni volta che chiude un negozio storico è come se morisse con lui un pezzo di Como – spiega il direttore di Confcommercio Como, Graziano Monetti – Oltre alle motivazioni indicate dal presidente, per una categoria di commercio, come può essere la calzatura o l’accessorio, la concorrenza con l’online è fortissima. Si entra nei negozi a provare le scarpe e poi si ordinano su Internet. Per il centro di Como il tema dei costi è poi nodale. Affitti, tassazione, burocrazia, costi del personale incidono sulla gestione delle attività e favoriscono le grandi catene e i franchising».«Se si parla di negozi storici, il passaggio generazionale è spesso una delle cause principali delle chiusure. Non sempre le nuove generazioni sono disposte a lavorare così tante ore senza conoscere sabato e domenica – dice Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como – Su alcuni articoli, poi, le grandi catene hanno prezzi imbattibili per i negozi storici. Purtroppo, così, il centro si svuota di un certo tipo di negozi. Rimangono quelli per i turisti, ma non più quelli per i comaschi, che fanno shopping solo in periferia. Già i comaschi che abitano in centro sono rimasti pochissimi. È un tema che abbiamo sollevato anche in Comune e che un’amministrazione deve monitorare. I canoni di locazione in centro storico, poi, riducono i margini delle attività» conclude Casartelli.
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Giornata del Sacrificio del Lavoro, domani un minuto di silenzio in Comune a Como
Il Comune di Como ha deciso di aderire all’iniziativa della Prefettura in occasione della “Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo”. e lo farà chiedendo un minuto di silenzio ai dipendenti di tutti i settori alle ore 10 di domani, giovedì 8 agosto.
A partire dal 2001, l’8 agosto di ogni anno, nella ricorrenza della tragedia di Marcinelle in cui morirono 262 minatori dei quali 136 italiani, si ricorda il sacrificio dei lavoratori connazionali nel mondo, emigrati sperando in un futuro migliore ma lasciando la propria casa e le proprie famiglie, spesso senza conoscere nemmeno la lingua del paese di destinazione.
Sulla tragedia di Marcinelle ha scritto un libro fondamentale Paolo Di Stefano del “Corriere della Sera”, “La catastròfa” edito nel 2011 da Sellerio. Un romanzo-verità in cui il grande giornalista culturale del quotidiano di via Solferino, sensibile ai problemi dell’emigrazione anche per esperienza familiare, racconta i ricordi di vedove, orfani e anziani minatori per riportare a galla pagine di memoria.
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Colpito da una scarica di sassi dopo che aveva raggiunto la vetta. L’amico: “Non ho potuto fare niente”
Una scarica di rocce. È morto così Elia Baraldi, il 19enne scalatore e fotografo di Erba. Era sul Monte Bianco, lungo la Cresta del Brouillard. Era arrivato in vetta, aveva raggiunto il punto previsto ed era uscito dalla via. Attendeva l’arrivo di un’altra cordata con cui aveva affrontato la salita, seguendo due percorsi diversi. In questo secondo gruppo c’era anche un amico di Caslino d’Erba, 27 anni. In quel momento, quando non era più legato alla corda, Elia è stato colpito da una scarica di sassi che si è staccata poco sopra e che l’ha spinto verso il canalone facendolo precipitare.
Lo scalatore che era con lui – 40 anni, protetto da una sporgenza della montagna – ha evitato il peggio ma ha visto l’amico precipitare davanti a lui. «Non ho potuto fare niente per salvarlo», avrebbe raccontato agli uomini della guardia di finanza di Entrèves che l’hanno sentito dopo la tragedia per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Il 19enne di Erba sarebbe precipitato per circa 800 metri. Era domenica pomeriggio.
La famiglia ha deciso di far cremare la salma ad Aosta, cui seguirà una cerimonia laica al cimitero di Erba. «È molto difficile dire qualcosa in momenti come questi – ha commentato ieri il sindaco Veronica Airoldi – Conoscevo Elia, faceva parte del Gruppo Vocale Città di Erba, un ragazzo bravo, educato e gentile. Si tratta di una perdita incolmabile per i suoi genitori. É una tragedia alla quale non siamo in grado di dare una spiegazione. Non esistono parole che possano alleviare il dolore della mamma e del papà, ma a loro voglio esprimere la vicinanza e l’affetto più sinceri da parte dell’intera amministrazione, dell’intera città».
L’articolo completo sul Corriere di Como di mercoledì 7 agosto
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Cocaina nel box, arrestato un 35enne
È stato fermato casualmente per un controllo ordinario. Verifiche che si sono poi estese – in seguito ad alcuni sospetti – anche all’abitazione e al box. Scrupolo investigativo azzeccato, quello degli uomini della guardia di finanza di Olgiate Comasco, che ha portato a ritrovare, all’interno di un unico contenitore, 54 grammi lordi di cocaina che dovranno ora essere analizzati.
Il sospettato, un albanese 35enne di Castelnuovo Bozzente, è stato così arrestato e condotto al Bassone in attesa di essere sentito dal giudice delle indagini preliminari di Como. La segnalazione dell’arresto e del sequestro di stupefacente è stata inoltrata al sostituto procuratore di turno Giuseppe Rose. L’operazione della finanza risale alla giornata di domenica.
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Boom di contratti part-time, il terziario vola sul Lario
Boom di contratti part-time sul Lario, che per la prima volta sfiorano la metà dei full-time (5.830 contro 11.937), bene il settore terziario, trainato dal turismo, ancora segno negativo invece per l’industria e per l’edilizia.La Uil del Lario ha diffuso i dati dello studio su avviamenti e cessazioni al lavoro nel secondo trimestre dell’anno, rapportato allo stesso periodo del 2018.«A fare una maggiore differenza in provincia di Como sono i contratti part-time – spiega il segretario generale della Uil del Lario, Salvatore Monteduro – il cui saldo tra avviamenti e cessazioni nel secondo trimestre 2019 cresce del 10%, mentre quelli a tempo pieno solo del 5%».«Altra nota da registrare, sempre per il territorio comasco – aggiunge il sindacalista – è il saldo positivo tra cessazioni e avviamenti per i contratti a tempo determinato, pari a +20,4%, mentre per quelli a tempo indeterminato si registra -20,1%».Il settore che trascina di più l’andamento del mercato del lavoro è quello del commercio e servizi con un saldo positivo tra avviamenti e cessazioni di 1.144 unità, +8,2%, un settore questo dove, però, i rapporti di lavoro precari sono la maggioranza.«Arranca invece il settore delle costruzioni che vede un saldo negativo di -7 unità, -0,8%», sottolinea Monteduro.Nel rapporto con la provincia di Lecco, la terra voltiana sembra vivere una situazione migliore rispetto a quella manzoniana. «I dati rilevano, anche se con sfumature differenti, un comune denominatore per le due province: continuano ad essere i rapporti di lavoro precari quelli prediletti dalle aziende e questo anche lì dove l’economia fa registrare una lieve ripresa come potrebbe far sembrare su Como, dove il settore del commercio e servizi fa la differenza, quest’ultimo fortemente influenzato dalla crescente domanda turistica. Viceversa, non decolla il settore del turismo a Lecco», conclude Monteduro.
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A lezione di tv con l’Università dell’Insubria
«Lavorare in Tv: addetto alla produzione, responsabile casting, redattore, autore televisivo»: è il nuovo corso di alta formazione tenuto all’Università dell’Insubria da Depsa, autore di programmi televisivi molto conosciuti, come «La Corrida» o «Scherzi a parte», e canzoni altrettanto celebri, per esempio «Champagne».
«Con questo corso – dice Depsa – voglio mettere a disposizione di chi verrà dopo di me il mio amore e la mia passione. Sarà un corso mai fatto prima, relativamente teorico e tanto pratico, proprio per il mio vissuto lavorativo. E sarà per me una grande gioia riuscire a sottoporre i nomi di qualcuno degli allievi più brillanti all’attenzione delle principali società di produzione televisiva».
Il corso è tra le iniziative del nuovo “Polo della Creattività” diretto da Giulio Facchetti, presidente di Scienze della comunicazione. Sono ancora disponibili alcuni posti, ci si può iscrivere entro il 30 settembre attraverso il sito web dell’Insubria.