Funghi commestibili senza rischi. Fino
a novembre sono attivi gli Sportelli micologici
del Dipartimento di Igiene e
Prevenzione sanitaria di Ats Insubria, in cui è possibile far valutare –
gratuitamente – da personale specializzato i funghi raccolti nei boschi.
Ispettori micologici, secondo un calendario predefinito,
disponibile sul sito di Ats, effettueranno l’esame dei funghi consegnati per fornire la certificazione
micologica prevista con il giudizio di commestibilità.
Per quanto riguarda
la provincia di Como, gli sportelli sono operativi nelle sedi territoriali di
Como (in via Castelnuovo 1), Cantù (in via Cavour 10) e Menaggio (a Villa
Govone, in via per Loveno). Per informazioni su orari e giorni di apertura,
consultare il sito www.ats-insubria.it.
Nel 2018, agli sportelli dell’Agenzia di tutela della salute dell’Insubria
sono stati esaminati 205,70 kg di funghi, 68 dei quali sono stati confiscati.
«Ricordiamo ai
cittadini che è necessario che i funghi,
sottoposti al controllo, siano freschi,
interi e con tutte le parti essenziali al riconoscimento – spiega Giovanni Redaelli, tecnico
coordinatore micologo di Ats Insubria – Devono,
inoltre, essere presentati in contenitori rigidi e forati, separando eventuali
specie diverse. Tutto il raccolto deve essere sottoposto all’esame di
commestibilità, in tempi molto ristretti».
È bene precisare che,
a tutela della salute delle persone, i funghi giudicati non mangerecci, deteriorati,
velenosi o tossici (mortali) vengono confiscati e distrutti, mentre non vengono controllati funghi in fase di decomposizione
o presentati in contenitori diversi da quelli consigliati.
«Negli
ultimi anni abbiamo rilevato un incremento
di intossicazioni: 7 casi nel 2017 e 22 nel 2018, quindi sconsigliamo il consumo di funghi in caso di dubbi sulla loro commestibilità –
sottolinea il micologo Redaelli – Colgo
l’occasione anche per ribadire di limitare il consumo di funghi soprattutto in pasti consecutivi.
Invito, infine, le persone intolleranti a particolari alimenti o farmaci e chi
soffre di disturbi di stomaco, fegato, intestino, pancreas a evitare il consumo
di funghi, sconsigliato anche a donne in gravidanza o allattamento e ai bambini
nei primi anni di vita».
La
quasi totalità delle intossicazioni
è, infatti, determinata da funghi non
controllati e, per una piccola parte residua, da funghi in commercio ai
quali i consumatori sono intolleranti.
Se
insorgono disturbi dopo il consumo di funghi è necessario recarsi
immediatamente in ospedale portando, se disponibili, avanzi dei funghi
consumati, residui della pulitura e tutti i funghi della stessa partita
eventualmente conservati cotti, crudi o congelati.
Ats
Insubria precisa che agli sportelli micologici vengono
fornite indicazioni anche rispetto al consumo sicuro dei funghi. Vanno inoltre
rispettate alcune semplici indicazioni, come cogliere solo le parti
fuori terra dall’alba al tramonto. Il quantitativo massimo consentito è di 3
chilogrammi a persona, salvo esemplare unico di maggior peso o che si tratti di
“chiodino” in un unico ceppo.
«A
tutti coloro che già raccolgono abitualmente funghi e ai principianti
raccomandiamo prudenza, seguendo i consigli relativi alla sicurezza per chi si
addentra nel bosco – concludono gli esperti di Ats Insubria – Invitiamo infine tutti a
seguire le indicazioni per la raccolta delle singole specie fungine nel
rispetto dell’ambiente».