Blog

  • A piedi dalla Brianza alla Nuova Zelanda. Iniziato il viaggio di Claudio Moja. Le foto della partenza

    A piedi dalla Brianza alla Nuova Zelanda. Iniziato il viaggio di Claudio Moja. Le foto della partenza

    Tre anni di viaggio per un totale di circa 30mila chilometri. Partenza da Anzano del Parco e arrivo ad Auckland, in Nuova Zelanda. Un’esperienza unica per Claudio Moja, classe 1993, che questa mattina verso le 9.30 è partito dalla Brianza: a piedi – con un carrello dove ha lo stretto necessario, compresa una tenda in cui dormire – attraverserà l’Europa dell’Est, scenderà verso la Turchia attraverso i Balcani poi farà tappa in Iran. Seguirà il passaggio in India e nei paesi del Sud-Est asiatico. Dopo il viaggio in nave Claudio farà l’attraversata del  deserto australiano per poi chiudere con un ultimo trasferimento verso la Nuova Zelanda appunto.

    I compaesani di Anzano del Parco non hanno voluto lasciare soli Claudio Moja e questa mattina lo hanno salutato numerosi, e non sono mancate lacrime di commozione. Tra loro anche il sindaco Rinaldo Meroni e l’assessore allo sport Marco Frigerio. Un sorriso, una pacca sulle spalle, un “in bocca al lupo” sono arrivati al giovane, che conta di percorrere 30-40 chilometri al giorno. Dopo il via, la tappa odierna si concluderà nella zona di Bergamo.

    LA GALLERY CON LE FOTO DELLA PARTENZA DA ANZANO DEL PARCO

  • I sindacati di polizia: «Contro i ladri più agenti e certezza delle pene»

    (m.d.)Emergenza furti a Como e a Lecco, territori tra i più martoriati d’Italia. Lo certificano i dati sulla qualità della vita pubblicati lunedì dal “Sole 24 Ore”. Numeri impietosi che relegano il Lario in fondo alla classifica, come avviene da diversi anni: su 110 province, Como è al 104° posto, Lecco un gradino più in basso, al 105°. Soltanto ad Asti, Forlì-Cesena, Lucca, Savona e Ravenna svaligiano più case che in riva al Lario.Como e Lecco sono aree ricche, facilmente raggiungibili dalle periferie milanesi da dove spesso partono i raid dei predatori. E poi i lariani sono forse più ligi di altri a denunciare i furti in casa.Secondo il “Sole 24 Ore”, in provincia di Como ogni 100mila abitanti ben 625 hanno subìto un furto (dati relativi al 2015), mentre nel Lecchese gli appartamenti svaligiati sono stati 629, sempre ogni 100mila abitanti. In cima alla classifica vi è Potenza con appena 113 furti ogni 100mila abitanti.Ricchezza, pendolarismo criminale, questi i guai del Lario? «Il nostro territorio è bersagliato dai furti – afferma Ernesto Molteni, segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia (Sap) – Non solo siamo una provincia ricca e appetibile, ma soprattutto manca un adeguato controllo del territorio. Noi siamo in pochi e gli organici sono carenti per tutte le forze dell’ordine. Nonostante gli sforzi nostri, dei carabinieri e di tutti gli altri colleghi, non si riesce a garantire un controllo sufficiente. La verità è che siamo in pochi. E questi dati sono uno schiaffo in faccia a tutti quei burocrati che vanno dicendo che non c’è alcuna emergenza, probabilmente vivono su un altro pianeta».Le bande di malviventi che partono dal Milanese per colpire sul Lario e dileguarsi sfruttando l’ampia rete stradale sono un fenomeno sempre più diffuso. «Il pendolarismo da Milano in buona parte esiste, sanno che qui il territorio è meno presidiato e più ricco e poi le abitazioni sono spesso più isolate rispetto ai palazzi di città – aggiunge Molteni – Senza dimenticare l’impunità, sanno che non rischiano niente nemmeno se vengono fermati, chi rischia è il povero cittadino se tenta di reagire e finisce per trovarsi magari dalla parte del torto. Lo Stato deve cambiare registro: servono più agenti e norme più severe».Concorda sull’analisi Paolo Tabbacco, segretario provinciale del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp). «Como e Lecco sono province ricche, i collegamenti stradali con Milano sono facili e si tratta di territori molto estesi, difficili da presidiare, per quanti sforzi la Questura faccia – spiega Tabbacco – Le forze dell’ordine, polizia e carabinieri, non riescono a coprire l’intera provincia, la rete è a maglie troppo larghe, noi per esempio non abbiamo commissariati sul territorio. E poi ci sono gli altri servizi di ordine pubblico, per esempio la gestione dei migranti, che distolgono agenti».Anche la tipologia di urbanizzazione incide nel primato negativo del Lario. «Nella nostra provincia molte abitazioni sono villette isolate, più facili da colpire – sottolinea il segretario del Siulp – Noi, come tutti gli altri colleghi, facciamo i salti mortali per cercare di prevenire e reprimere i furti, il questore è molto impegnato su questo tema: spesso chiede l’ausilio del reparto prevenzione crimine di Milano che viene ad aiutarci nel controllo del territorio. Poi però si apre il capitolo della certezza della pena: chi svaligia le case sa di rischiare poco o nulla. Eppure si tratta di reati traumatici per chi li subisce».Il pendolarismo dei furti? «Esiste eccome – conclude Tabbacco – Noi abbiamo arrestato malviventi che provenivano dal Milanese e che erano prevalentemente albanesi, anche se va precisato che a rubare non sono soltanto gli stranieri».

  • Sabato biciclettata di protesta a Como a favore della pista ciclopedonale EuroVelo 5

    Sabato biciclettata di protesta a Como a favore della pista ciclopedonale EuroVelo 5

    Una biciclettata di protesta, per chiedere a Palazzo
    Cernezzi la realizzazione del tratto comasco della pista ciclopedonale EuroVelo
    5, e una domenica dedicata all’approfondimento dei temi ambientali. Sono le due
    iniziative illustrate oggi dal movimento “Fridays for future” di Como.

    La biciclettata si svolgerà sabato 20 luglio lungo le vie
    della città. Il ritrovo è fissato alle 15.30 al Monumento ai Caduti, in viale
    Puecher, a ridosso dei giardini a lago, dove è prevista la conclusione.

    Il 21 luglio si terrà invece la manifestazione “Un venerdì
    di domenica!”, dalle 10 alle 22 in piazza Cavour, con le associazioni
    ambientaliste comasche, musica e laboratori per bambini e adulti.

    La pista ciclopedonale EuroVelo 5 è un percorso ciclabile destinato a collegare Londra con Brindisi,  passando per Roma, sul tracciato della “Via Romea Francigena”. Lunga 3.900 chilometri, interessa la Lombardia, da Ponte Chiasso (Como) a San Rocco al Porto (Lodi), attraversando anche le province di Monza e Brianza, Milano e Pavia.

  • Rissa fuori da un bar in piena notte. A Erba cinque denunciati e due feriti

    Rissa fuori da un bar in piena notte. A Erba cinque denunciati e due feriti

    Rissa in piena notte tra sabato e domenica all’esterno di un bar di Erba. Cinque persone – tra cui anche una donna – di età compresa tra i 28 anni e i 43 (l’età, quest’ultima, proprio della donna) sono venute alle mani per motivi “accentuati” dall’alcol e comunque considerati dai carabinieri come «futili». La rissa sarebbe scoppiata incontro alle 2.30. Protagonisti un 31enne di Erba, un 35enne di Lambrugo, la donna 43enne di Erba, un 28enne sempre della cittadina brianzola e, da ultimo, un albanese 35enne residente pure lui a Erba. Sul posto sono arrivati i militari dell’Arma della locale stazione, con in supporto carabinieri da Como. I cinque identificati sono stati denunciati a piede libero – a vario titolo – per rissa e lesioni personali. Due dei partecipanti allo scontro sono stati medicati dal pronto soccorso dell’ospedale di Erba: la donna ha rimediato una prognosi di 10 giorni, mentre all’albanese è andata peggio con ben 30 giorni di prognosi e la frattura di una spalla.

  • Prosciutto di Parma, investimenti e nuovi posti di lavoro alla Fumagalli di Tavernerio

    Prosciutto di Parma, investimenti e nuovi posti di lavoro alla Fumagalli di Tavernerio

    Nuovi posti di lavoro all’insegna delle produzioni hi-tech alla Fumagalli Industria Alimentari di Tavernerio. Il Prosciutto di Parma scommette infatti sulla tecnologia: Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia – e il gruppo Fumagalli hanno firmato un contratto di sviluppo da 12 milioni di euro, di cui 4,2 concessi dall’Agenzia nazionale. L’investimento trasformerà radicalmente gli stabilimenti di Tavernerio e Langhirano (Parma), che saranno ampliati e dotati di nuovi impianti di macinatura, pelatura, porzionatura, affettatura, confezionamento ed etichettatura per la produzione del Prosciutto di Parma, oltre a sistemi informatici per l’ottimizzazione della capacità produttiva. Il piano di sviluppo porterà alla creazione di 15 nuovi posti di lavoro, 9 a Tavernerio e 6 a Langhirano.

    «Questo finanziamento – afferma Domenico Arcuri,
    amministratore delegato di Invitalia – conferma il nostro impegno al fianco
    delle imprese che investono per essere più competitive». «Questo progetto –
    dichiara Cesare Fumagalli, presidente di Fumagalli Industria Alimentari – nasce
    dalla collaborazione con Invitalia ed è un esempio virtuoso di sinergia tra
    pubblico e privato che consente anche alle piccole e medie imprese di
    valorizzare il proprio patrimonio di storia ed essere, allo stesso tempo, all’avanguardia
    nei confronti delle evoluzioni che avvengono all’interno dei mercati».

  • Omicidio stradale: 8 anni a un infermiere in servizio a Gravedona

    Omicidio stradale: 8 anni a un infermiere in servizio a Gravedona

    Otto anni di condanna (nonostante lo sconto per il rito Abbreviato) per omicidio stradale aggravato. È la pena inflitta a un infermiere bosniaco di 39 anni che, finito il turno all’ospedale di Gravedona, nel rincasare aveva travolto e ucciso con la propria auto un 18enne di Buglio in Monte (Sondrio). La sentenza è stata letta ieri dal Tribunale di Sondrio. Lo schianto il 19 ottobre a Castione. Gli esami avevano permesso di appurare che il 39enne, che viaggiava a 122 km/h in un tratto con limite a 50 km/h, non solo aveva bevuto ma aveva anche assunto della cocaina. La famiglia della vittima verrà risarcita con una iniziale provvisionale quantificata in 460mila euro.

  • Musso: trenta coltellate alla madre. «A processo per tentato omicidio»

    Musso: trenta coltellate alla madre. «A processo per tentato omicidio»

    A processo con il rito Immediato con l’accusa di tentato omicidio della madre. È la via intrapresa dalla Procura di Como (pm Antonio Nalesso) nel fascicolo a carico di Julian Volskaia, 32 anni, originario di San Pietroburgo e chiamato a rispondere delle oltre 30 coltellate inferte alla madre, una 58enne anche lei di origine russa, la sera del 9 maggio in una casa di Musso. Ora toccherà ai legali della difesa valutare eventuali riti alternativi.In un primo momento si pensava che l’aggressore si chiamasse Petru e fosse un rumeno. Questo, almeno, era stato trovato scritto sui documenti rinvenuti dai carabinieri della compagnia di Menaggio nel luogo dell’aggressione. Poi però la madre, con un filo di voce mentre era ricoverata in gravi condizioni a Gravedona, aveva svelato il segreto: «È stato mio figlio». Non Petru, quindi, ma Julian. Le coltellate erano state inferte in più parti del corpo.L’aggressore non si era nemmeno premurato di nascondere il coltello usato: l’aveva lasciato in un bicchiere in casa, era salito in sella a una bicicletta e, ancora sporco del sangue della madre, era andato in paese in un bar. Qui l’avevano trovato e arrestato i carabinieri.Nel rispondere alle domande del giudice delle indagini preliminari di Como, nelle ore successive, l’indagato aveva ammesso quello che gli veniva contestato. Sia sull’identità – «sì, sono il figlio» – sia sull’accaduto, ovvero le coltellate alla donna residente nel territorio del comune di Musso. All’epoca, al gip non aveva spiegato il movente e la causa scatenante di quella furia cieca contro la madre: «Ero ubriaco», si era limitato ad aggiungere.L’aggressione era avvenuta intorno alle 22.30. Il figlio aveva colpito la madre sull’uscio di casa ed erano stati i vicini – all’udire le urla – a chiedere l’intervento dei soccorsi.

  • Mercato: Solini e Bellemo ultimi acquisti, in arrivo l’attaccante Peli

    Mercato: Solini e Bellemo ultimi acquisti, in arrivo l’attaccante Peli

    Secondo giorno di lavoro ieri per il Como di mister Marco Banchini, che domenica ha iniziato ufficialmente la stagione 2019-2020 con il raduno allo stadio Sinigaglia e la partenza per il ritiro, fra Arona e Dormelletto.Ieri mattina la seduta è stata imperniata sulla preparazione fisica (sotto la pioggia) mentre nel pomeriggio (con il sole) la concentrazione è stata sulla tattica. Nel gruppo anche gli ultimi due acquisti ufficializzati dal club lariano, Matteo Solini e Alessandro Bellemo.Solini (per lui un contratto biennale) è nato nel 1993, ed è cresciuto nel settore giovanile del Chievo Verona; ha poi giocato per Reggiana, Real Vicenza, Renate, Robur Siena ed Arezzo. Nella scorsa stagione ha collezionato 31 presenze in C con la Reggina, realizzando 2 gol.«Sono molto felice di essere arrivato in una società come questa – ha detto il nuovo giocatore – Appena ho saputo della possibilità di venire sul Lario non ci ho pensato due volte. Sono carico e motivato: Como è una grande piazza che merita tante cose belle. Darò tutto per la maglia e per raggiungere gli obiettivi che ci prefisseremo».Contratto triennale, invece, per Alessandro Bellemo. Centrocampista della classe 1995, nella scorsa stagione ha giocato alla Pro Vercelli, in prestito dalla Spal. «Siamo convinti che Alessandro con noi possa raggiungere il massimo della maturazione emotiva, tecnica e tattica – ha detto il direttore sportivo Carlalberto Ludi – Pensiamo che le sue qualità possano dare un grande apporto alla nostra causa e che insieme potremo lavorare per un futuro ambizioso».Sempre sul fronte del mercato, il prossimo ingaggio dovrebbe essere quello dell’attaccante Lorenzo Peli, un giovane del 2000 cresciuto nell’Atalanta.L’inizio della nuova stagione ha portato una serie di annunci. Il primo riguarda lo sponsor tecnico, con il ritorno alla Legea, dopo le annate con l’Hs Sport dell’ex giocatore azzurro Massimiliano Ferrigno.Mister Banchini ha invece ufficializzato il suo staff, composto dal vice Edoardo Chiarini, dal collaboratore Sergio Zanetti, dai preparatori atletici Andrea Bernasconi e Daniele Miraglia e dal preparatore dei portieri Alessandro Guarcilena.Ora si attende di conoscere il calendario delle amichevoli che porteranno fino all’esordio in Coppa Italia ai primi di agosto e poi al campionato di C, che prenderà il via domenica 25.

  • Mangiare i funghi raccolti, fino a novembre i controlli gratuiti di Ats Insubria

    Mangiare i funghi raccolti, fino a novembre i controlli gratuiti di Ats Insubria

    Funghi commestibili senza rischi. Fino
    a novembre sono attivi gli Sportelli micologici
    del Dipartimento di Igiene e
    Prevenzione sanitaria di Ats Insubria, in cui è possibile far valutare –
    gratuitamente – da personale specializzato i funghi raccolti nei boschi.

    Ispettori micologici, secondo un calendario predefinito,
    disponibile sul sito di Ats, effettueranno l’esame dei funghi consegnati per fornire la certificazione
    micologica prevista con il giudizio di commestibilità.

    Per quanto riguarda
    la provincia di Como, gli sportelli sono operativi nelle sedi territoriali di
    Como (in via Castelnuovo 1), Cantù (in via Cavour 10) e Menaggio (a Villa
    Govone, in via per Loveno). Per informazioni su orari e giorni di apertura,
    consultare il sito www.ats-insubria.it.

    Nel 2018, agli sportelli dell’Agenzia di tutela della salute dell’Insubria
    sono stati esaminati 205,70 kg di funghi, 68 dei quali sono stati confiscati.

    «Ricordiamo ai
    cittadini che è necessario che i funghi,
    sottoposti al controllo, siano freschi,
    interi e con tutte le parti essenziali al riconoscimento – spiega Giovanni Redaelli, tecnico
    coordinatore micologo di Ats Insubria – Devono,
    inoltre, essere presentati in contenitori rigidi e forati, separando eventuali
    specie diverse. Tutto il raccolto deve essere sottoposto all’esame di
    commestibilità, in tempi molto ristretti».

    È bene precisare che,
    a tutela della salute delle persone, i funghi giudicati non mangerecci, deteriorati,
    velenosi o tossici (mortali) vengono confiscati e distrutti, mentre non vengono controllati funghi in fase di decomposizione
    o presentati in contenitori diversi da quelli consigliati.

    «Negli
    ultimi anni abbiamo rilevato un incremento
    di intossicazioni: 7 casi nel 2017 e 22 nel 2018, quindi sconsigliamo il consumo di funghi in caso di dubbi sulla loro commestibilità –
    sottolinea il micologo Redaelli – Colgo
    l’occasione anche per ribadire di limitare il consumo di funghi soprattutto in pasti consecutivi.
    Invito, infine, le persone intolleranti a particolari alimenti o farmaci e chi
    soffre di disturbi di stomaco, fegato, intestino, pancreas a evitare il consumo
    di funghi, sconsigliato anche a donne in gravidanza o allattamento e ai bambini
    nei primi anni di vita».

    La
    quasi totalità delle intossicazioni
    è, infatti, determinata da funghi non
    controllati e, per una piccola parte residua, da funghi in commercio ai
    quali i consumatori sono intolleranti.

    Se
    insorgono disturbi dopo il consumo di funghi è necessario recarsi
    immediatamente in ospedale portando, se disponibili, avanzi dei funghi
    consumati, residui della pulitura e tutti i funghi della stessa partita
    eventualmente conservati cotti, crudi o congelati.

    Ats
    Insubria precisa che agli sportelli micologici vengono
    fornite indicazioni anche rispetto al consumo sicuro dei funghi. Vanno inoltre
    rispettate alcune semplici indicazioni, come cogliere solo le parti
    fuori terra dall’alba al tramonto. Il quantitativo massimo consentito è di 3
    chilogrammi a persona, salvo esemplare unico di maggior peso o che si tratti di
    “chiodino” in un unico ceppo.

    «A
    tutti coloro che già raccolgono abitualmente funghi e ai principianti
    raccomandiamo prudenza, seguendo i consigli relativi alla sicurezza per chi si
    addentra nel bosco – concludono gli esperti di  Ats Insubria – Invitiamo infine tutti a
    seguire le indicazioni per la raccolta delle singole specie fungine nel
    rispetto dell’ambiente».

  • Lutto nello sport: è morto Domenico “Chico” Tagliabue, tecnico di canottaggio

    Lutto nello sport: è morto Domenico “Chico” Tagliabue, tecnico di canottaggio

    Lutto nello sport comasco e in particolare nel canottaggio: all’età di 71 anni è morto Domenico “Chicco” Tagliabue, tecnico ricordato dalla Federazione come “un pezzo di storia del canottaggio Italiano”. L’ultima società in cui è stato operativo la Canottieri Cernobbio, ma aveva lavorato anche con Plinio Torno, Carate e Moltrasio. Tra le sue maggiori soddisfazioni, l’avere portato alle Olimpiadi di Atlanta l’atleta Marianna Barelli. Tagliabue era stato anche nei quadri federali, dal 1998 al 2000 è stato presidente del Comitato Regionale della Federcanottaggio ed ha fatto parte del comitato organizzativo dei Mondiali di Milano del 2003, dove è stato responsabile del campo di gara all’Idroscalo. I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 17 luglio, alle 14.30 nella Chiesa Parrochiale di San Giovanni a Torno. L’ultimo saluto sarà preceduto dal Rosario che si svolgerà alle 14.