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  • ’Ndrangheta, scontro tra Lega e Cinquestelle. I pentastellati: «Il municipio doveva essere parte civile»

    ’Ndrangheta, scontro tra Lega e Cinquestelle. I pentastellati: «Il municipio doveva essere parte civile»

    Il processo con nove imputati per il presunto controllo della ’ndrangheta sui locali di Cantù continua a far discutere anche la politica.Il Comune della Città del Mobile non si è costituito parte civile, una scelta contestata da più parti, a partire dalla stessa direzione distrettuale antimafia. Venerdì, in Prefettura, è intervenuto sul tema il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni.«Io mi sarei costituito parte civile – aveva detto l’esponente canturino della Lega al governo – ma comunque non averlo fatto non significa essere complici della criminalità organizzata. L’attenzione delle istituzioni è altissima. Serve sinergia e collaborazione tra tutte le forze dell’ordine e le istituzioni – aveva aggiunto l’onorevole Molteni – Il nostro rimane un territorio sano, quella canturina è una comunità laboriosa, ma il tema delle infiltrazioni mafiose c’è e va contrastato controllando il territorio, facendo prevenzione e investendo in educazione al senso civico, soprattutto nelle scuole e con i giovani».Parole alle quali ha risposto subito il Movimento 5 Stelle regionale. «Siamo felici che il sottosegretario all’Interno ci abbia dato ragione sulla necessità che il Comune di Cantù avrebbe dovuto costituirsi parte civile nel processo sulla ’ndrangheta – sottolineano i pentastellati in una nota – Il Comune, invece, non si è mai costituito parte civile. Una necessità, questa, sottolineata anche dal pubblico ministero Alessandra Dolci della Direzione Distrettuale Antimafia».«Qualche mese fa – aggiungono – il Movimento 5 Stelle aveva chiesto al Comune di partecipare al processo attraverso una mozione depositata dal capogruppo Gianpaolo Tagliabue il 19 ottobre 2018. Chiedevamo che il Comune avanzasse subito una richiesta di risarcimento dei danni per i fatti avvenuti in piazza Garibaldi. Se l’appello fosse stato accolto, probabilmente avrebbe dato una maggiore sicurezza ai testimoni evitando ritrattazioni sulle precedenti dichiarazioni».

  • Nasconde la droga negli slip. Arrestato 29enne di Cantù

    Nasconde la droga negli slip. Arrestato 29enne di Cantù

    Un 29enne nigeriano residente a Cantù è stato arrestato dalla polizia in un bar di Monza. Negli slip nascondeva 200 grammi di marijuana mentre in tasca aveva circa 600 euro. Denunciata anche una giovane connazionale dell’arrestato: nella sua borsetta le è stata trovata altra sostanza stupefacente.

  • Nasce la nuova Camera di Commercio: Galimberti si insedia in via Parini

    Nasce la nuova Camera di Commercio: Galimberti si insedia in via Parini

    Marco Galimberti è il nuovo presidente della Camera di Commercio di Como e di Lecco. Galimberti è stato eletto ieri pomeriggio dal consiglio camerale che si è insediato in via Parini.Il nuovo presidente ha ottenuto 25 voti, 6 sono state le schede bianche, 2 le nulle. Nel breve discorso tenuto dopo la proclamazione, Galimberti ha chiesto al consiglio di lavorare in modo partecipativo e unitario, E ha messo in risalto la necessità di tenere uniti i territori che, non per loro scelta, si sono ritrovati attorno allo stesso tavolo dopo la riforma degli enti camerali.I lavori della prima assemblea della rinata Camera di Commercio di Como e di Lecco sono stati diretti, in qualità di consigliere anziano, da Giovanni Pontiggia, presidente della Banca di Credito Cooperativo Brianza e Laghi e rappresentante in seno al consiglio camerale del settore credito e assicurazioni.Quando la maggioranza del nuovo consiglio aveva proposto la candidatura di Galimberti, Pontiggia si era espresso in modo critico soprattutto sul metodo scelto dalle maggiori associazioni di categoria apparentate tra loro.«In questo momento – ha detto ieri Pontiggia dopo l’elezione del nuovo presidente – parlare di maggioranze e minoranze non sarebbe corretto. È vero che il dissenso sul nome di Galimberti è stato più ampio rispetto a quanto accaduto con altri presidenti, ma si è trattato, io credo, non di un dissenso sulla persona quanto piuttosto sul modo in cui si è giunti alla sua indicazione». Anche se tardivo, ha aggiunto Pontiggia, «un documento programmatico della maggioranza è arrivato e ne discuteremo. Riteniamo che il presidente debba rappresentare tutta l’economia dei due territori e non soltanto le istanze di alcune associazioni. Il vero passaggio sarà un altro, ovvero rendere concreta nelle prossime settimane l’apertura mostrata da Galimberti».Il riferimento, chiaro, è all’elezione dell’esecutivo della nuova Camera di Commercio, in programma tra due settimane.«Mi auguro che in giunta non emerga un rapporto muscolare – ha detto ancora Pontiggia – prima di ogni altra cosa viene l’economia del territorio, con le sue 74mila imprese registrate e le centinaia di migliaia di lavoratori».

  • Mozione di sfiducia respinta, si salva l’assessore Negretti. Svolta Civica esce dall’aula e aiuta la maggioranza

    Mozione di sfiducia respinta, si salva l’assessore Negretti. Svolta Civica esce dall’aula e aiuta la maggioranza

    «Ero serena perchè convinta di aver operato bene. La mia coscienza era a posto. Certo, in simili contesti, non si può mai sapere cosa può accadere ma devo dire che ero convinta di aver operato bene per il Comune e questo è ciò che conta». Mostra una ferma tranquillità l’assessore Elena Negretti nel commentare la votazione andata in scena lunedì sera, a scrutinio segreto, in consiglio comunale. La mozione, presentata dalla lista Rapinese sindaco (consiglieri Rapinese, Mantovani e Anzaldo) non ha infatti trovato il sostegno che forse i proponenti si aspettavano dall’opposizione. Anzi. Se da una parte il Pd ha votato a favore della mozione, quindi contro l’assessore Negretti, il gruppo di Svolta Civica ha deciso di uscire dall’aula prima della votazione, evitando quindi di appoggiare la sfiducia. «Prendo atto di questa decisione singolare – ha detto il consigliere Rapinese – Dico che era un’opportunità per mandare a casa il sindaco che evidentemente Svolta Civica ha voluto ignorare. Non si spiega altrimenti la loro uscita dall’aula prima della decisione». Il voto è arrivato solamente dopo la mezzanotte: diciassette contrari, due astenuti e otto favorevoli, ossia il gruppo di Pd, Rapinese e Magatti. «È del tutto evidente che questo per Svolta Civica sarà l’ultimo mandato e per tale motivo stanno cercando di allungarlo il più possibile», aggiunge Rapinese. Nessun colpo di testa quindi tra le fila di Forza Italia, ma una spaccatura all’interno dell’opposizione, con il Pd che vota contro l’assessore Negretti e Svolta Civica che invece non appoggia la sfiducia. «Il nostro voto è politico – spiega Stefano Fanetti, capogruppo del Pd in consiglio comunale – ci si chiedeva un giudizio sull’operato dell’assessore Negretti e più in generale su questa amministrazione, e la nostra opinione è fortemente negativa. Nessi di Svolta Civica ha espresso una dura critica nei confronti di Rapinese che in parte condivido, ma la motivazione politica doveva prevalere. Su una questione simile il centrosinistra deve essere compatto. Si è persa un’occasione».

  • Montano Lucino: uomo di 69 anni cade dal tetto e perde la vita

    Montano Lucino: uomo di 69 anni cade dal tetto e perde la vita

    Tragico incidente nel tardo pomeriggio di ieri a Montano Lucino. Un uomo di 69 anni, Attilio Ferrari, residente in Svizzera, titolare di un maneggio in via Cantalupo è precipitato dal tetto della stalla, riportando ferite e traumi risultati purtroppo fatali.

    L’uomo era salito sul tetto per sistemarlo dopo i danni causati dal vento forte dei giorni scorsi. Ancora da chiarire la dinamica di quanto avvenuto. Il 69enne potrebbe aver perso l’equilibrio oppure potrebbe essere stato colto da malore prima della caduta fatale.

  • Monito del sindaco Landriscina in diretta Tv. «Basta con i veleni o me ne vado»

    Monito del sindaco Landriscina in diretta Tv. «Basta con i veleni o me ne vado»

    «Non ho intenzione di rinunciare al mio impegno, se però ne vale la pena per la città». A ora di cena, in diretta tv, il sindaco di Como Mario Landriscina lancia un avvertimento che rischia di scuotere le fondamenta della politica cittadina. La sostanza è chiara: basta «polemiche», basta «veleni e insulti». Perché diversamente, sono pronto ad andarmene.Le parole del sindaco sono arrivate in risposta a una sollecitazione del giornalista di Etv Andrea Bambace sul possibile scenario del dopo Rossotti.L’assessore alla Cultura e al Turismo è in procinto di andarsene, almeno così sembra. E a uno spazio che si svuota deve necessariamente, prima o poi, corrispondere un tassello che lo riempie. «Nel momento in cui Simona Rossotti confermasse la sua decisione, volentieri mi siederò a un tavolo per discutere con le forze politiche e decidere il da farsi».A quel tavolo il convitato di pietra, al momento, è Forza Italia, partito che è uscito dalla giunta di centrodestra alcuni mesi fa. «Non escludo nulla – ha detto ancora Landriscina, facendo capire chiaramente di essere pronto a discutere anche con gli azzurri – si tratta però di capire se Forza Italia sia disponibile e quali siano le sue richieste». Perché, ha aggiunto il sindaco, «vorrei dire la mia sulle persone, sulle deleghe, sulle posizioni da assumere e sui numeri».In altre parole: se trattativa dev’esserci, allora bisogna parlare di tutto. Del nome che si vuole proporre, della delega che viene chiesta, dei motivi che dovrebbero portare a un eventuale rimpasto. Fermo restando, ha detto sempre Landriscina, «che non sono avvezzo a cambiare le persone così facilmente. E non sono nemmeno disponibile a farmi tirare da una parte all’altra».Alle forze politiche, ha aggiunto il sindaco, «chiedo di individuare una figura che sia rappresentativa. Ma non posso negare di vivere una situazione di sofferenza. Gli attacchi alle persone sono stati deplorevoli. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma non così. Non con questi insulti, con questi veleni».Già altre volte Landriscina è sembrato stanco e disilluso, ma le parole di ieri sera sono forse state per la prima volta più dure ed esplicite. Il livello di sopportazione del primo cittadino pare essere giunto a un punto limite.Il gelo di Forza ItaliaIl rientro di Forza Italia in giunta a Palazzo Cernezzi, però, non sembra così ravvicinato. Tutt’altro. Il coordinamento provinciale del partito si è riunito ieri sera a Como per discutere – almeno formalmente – di elezioni provinciali e di elezioni amministrative. Inevitabilmente, però, il gruppo dirigente azzurro ha trattato anche l’argomento esecutivo.Se è vero che l’imminente uscita di scena di Simona Rossotti ha riaperto concretamente i giochi su un possibile ritorno dei forzisti nell’esecutivo, è altrettanto vero che questa ipotesi non è gradita a tutti dentro Forza Italia. E in particolare non sarebbe gradita a chi ricopre incarichi di vertice.Stando a quanto è stato possibile apprendere, la risposta più probabile al sindaco sarà quella attendista. Non c’è alcuna fretta, lasciano trapelare da Forza Italia. Facendo capire che un rientro in giunta sarebbe comunque subordinato a una trattativa di tipo politico. La stessa trattativa su cui Landriscina, in tv, ha posto condizioni precise.Le distanze dalla LegaNiente scambi, insomma. E discussione che si annuncia comunque complicata. Lo strappo di qualche mese fa ha sancito una certa distanza soprattutto tra la Lega e Forza Italia. Uno strappo che si è ripetuto ancora in queste ore, dopo che il Carroccio ha deciso di andare da solo alle provinciali.Il clima interno al centrodestra è pesante. E di questo si è reso conto perfettamente proprio Landriscina, che non volendo rimanere ostaggio dei veti contrapposti ha deciso di uscire allo scoperto. E ha fatto capire che è pronto ad andarsene.

  • Mister Banchini e la vittoria con la Pro Sesto. “Premiati carattere e solidità del gruppo”

    Mister Banchini e la vittoria con la Pro Sesto. “Premiati carattere e solidità del gruppo”

    Mister Marco Banchini, tecnico del Como, non nasconde la sua soddisfazione per la quinta vittoria consecutiva della sua squadra. “Sapevamo che quella con la Pro Sesto sarebbe stata una gara difficile – sostiene – Detto questo, fin dall’inizio ho visto grande determinazione fra i miei ragazzi. Il gol subito a freddo ha complicato le cose, poi abbiamo visto uno dei migliori primi tempi al Sinigaglia. Abbiamo espresso una grande molte di gioco che ha portato a due soli tiri in posta”.

    “Nel primo tempo la Pro Sesto non è praticamente mai uscita dalla metacampo, non ha fatto tre passaggi di fila – aggiunge Banchini – ma non siamo riusciti a segnare l’1-1. E’ stata una grande delusione che però dimostra quanto questi ragazzi meritino di stare in vetta alla classifica. Perché a livello caratteriale andare negli spogliatoi sotto per 0-1 poteva essere una mazzata incredibile. Invece siamo stati bravi a reagire; a livello nervoso abbiamo trovato la carica per lasciarci tutto alle spalle e continuare a giocare e muovere palla. Ci siamo guadagnati la rete del pari e quella del 2-1 in maniera strameritata.Questo è un successo che la squadra si deve ricordare. Noi abbiamo gestito completamente il gioco e abbiamo trovato sicurezza nelle giocate, anche quando stavamo perdendo. I tre punti alla fine hanno premiato la solidità di questo gruppo”.

  • Migranti, sul confine pattuglie miste italo-svizzere. L’accordo operativo dal 13 marzo

    Migranti, sul confine pattuglie miste italo-svizzere. L’accordo operativo dal 13 marzo

    Poliziotti comaschi e guardie di confine elvetiche fianco a fianco, sugli stessi mezzi, con pattuglie congiunte italo-svizzere al lavoro nella fascia di confine per gestire insieme i flussi migratori e contrastare il traffico illegale di esseri umani. È il risultato di un accordo tra Italia e Svizzera siglato ieri mattina, che diventerà effettivo dal 13 di marzo, quando entreranno ufficialmente in servizio le prime pattuglie.Gli agenti coinvolti, 28 complessivamente in questa prima fase, hanno seguito un percorso di formazione mirato. Il protocollo d’intesa è stato firmato dal Massimo Bontempi, direttore della direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere e dal Direttore dell’Amministrazione Federale delle Dogane Christian Bock per la Confederazione Elvetica. «Era necessario avere un linguaggio comune, poter disporre di procedure operative comuni e di lavorare in sinergia con una visione unitaria del compito da sostenere – ha detto Bontempi – Si tratta di uno passaggio molto importante nella collaborazione tra Italia e Svizzera. E perchè no speriamo magari in futuro di poter allargare la collaborazione di simili pattuglie miste anche ad altri settori». Una novità assoluta dunque sulla fascia di confine. «Il focus di queste nuove pattuglie sarà sul controllo dei flussi migratori. Nostra intenzione non è quella di sostituirci alle forze di polizia territoriali sia italiane che svizzere, impegnate a eseguire le abituali operazioni di controllo. Noi controlliamo i flussi migratori irregolari e i reati connessi», aggiunge sempre Bontempi. «Le pattuglie lavoreranno nella fascia di confine, nelle province di Como e Varese. Gli agenti italiani che lavoreranno in Svizzera saranno di ausilio e supporto ai colleghi elvetici e viceversa», conclude Bontempi. Le pattuglie, dal 13 marzo in poi, saranno attive lungo tutta la fascia di confine, lavorando indistintamente sul versante italiano e su quello svizzero.

  • Mendrisio tra mare e cielo,  la primavera punta su Guccione

    Mendrisio tra mare e cielo, la primavera punta su Guccione

    La mostra Piero Guccione. La pittura come il mare terrà banco al Museo d’arte Mendrisio dal 7 aprile al 30 giugno prossimi. Pittore antico, arcaico, di potenza primitiva Guccione, capace come pochi di dare voce all’energia della natura.Nato nel 1935 a Scicli, ultima propaggine meridionale della Sicilia e recentemente scomparso, per oltre quaranta anni, ogni mattina, Guccione ha guardato il mare cercando di coglierne le vibrazioni.«Mi attira l’assoluta immobilità del mare, che però è costantemente in movimento». È questa la grande impresa, «quasi ossessiva» – annoterà il critico Michael Peppiatt – che Guccione ha affrontato quotidianamente. Il rischio sarebbe stato l’astrazione, ma mediante i suoi oli l’artista siciliano recupera la strada della figuratività contemplando la natura.Nel dipingere il mare e il cielo, Guccione è stato attratto, come forza e come colore dall’impercettibile differenza che c’è tra la parte alta dei suoi dipinti dove c’è il cielo e la parte bassa dove c’è il mare al limite della terra. Ne coglieva bene l’essenza già lo scrittore Alberto Moravia che scriveva: «Guccione non illustra figure e situazioni ma cerca anzi di ridurre il più possibile il riferimento illustrativo…si è messo fuori dalla storia, si è tenuto alla passione che è di tutti i tempi e di tutti i luoghi e a quella soltanto».Il Museo d’arte di Mendrisio celebrerà Guccione esponendo circa 60 opere tra oli e pastelli che hanno per tema il mare e la natura arida dell’estremo lembo della Sicilia orientale a partire dai primi anni settanta fino al 2012. La scelta delle opere è curata da Simone Soldini, direttore Museo d’arte Mendrisio, e dall’Archivio Piero Guccione. Un catalogo di circa 130 pagine, edito dal Museo d’arte Mendrisio, documenterà con fotografie e schede tutte le opere in mostra, introdotte dai contributi di studiosi e curatori.

  • Medici di base, altri tre cambi. Lascia Frusciante

    Medici di base, altri tre cambi. Lascia Frusciante

    Proseguono i tanti cambi sul fronte dei medici di base sul territorio lariano. Dal 1° febbraio è andato in pensione il dottor Luigi Frusciante che operava tra Como, Brunate e Senna Comasco, i suoi assistiti dovranno rivolgersi al medico con incarico provvisorio Pasquale di Paola e non dovranno effettuare nessuna operazione agli sportelli degli Uffici Scelta e Revoca di Asst Lariana.

    E’ stato invece trasferito il dottor Lillo Foti, medico di medicina generale, e dopo il periodo di assistenza garantita con incarico temporaneo dalla dottoressa Chantal Caprani, tra i Comuni di Bene Lario, Colonno, Grandola e Uniti, Griante, Menaggio, Plesio, Sala Comacina, San Siro e Tremezzina prenderà servizio dal 1° marzo il nuovo medico, Andrea Guffanti. Gli assistiti dovranno presentare domanda (anche online) per la scelta del nuovo medico.

    Dal 1° marzo lascia il suo ambulatorio di medicina generale anche la dottoressa Cristina Peverelli che opera tra i Comuni di Como, Brunate e Senna Comasco. Tutti gli assistiti della dottoressa dovranno effettuare la scelta del nuovo medico.