Un episodio inquietante. Un duplice rogo ha distrutto una macchina e una moto nei dintorni della stazione di Como Borghi. E mentre le forze dell’ordine indagano, Mario Landriscina, sindaco di Como e detentore della delega alla Sicurezza, interviene per commentare un fatto che getta un’ombra inquietante sulla tranquilla Como. Sempre nella stessa zona, inoltre, un mese fa, un’altra auto venne bruciata.Le prime parole del sindaco sono naturalmente per gli sfortunati possessore dei due mezzi dati alle fiamme. «Non posso che esprimere la mia solidarietà a chi si è ritrovato con l’auto e la moto completamente distrutte. È nostro dovere, insieme alle forze dell’ordine sempre in prima linea, cercare di rendere sempre più sicuro il luogo in cui viviamo», ha detto Mario Landriscina.Il tema sicurezza non è nuovo e già in passato, inevitabilmente, se ne è parlato. «Un mezzo fondamentale per rendere la città più sicura è ovviamente dotare il territorio di telecamere in grado di monitorare i luoghi in cui viviamo. Nel 2018 l’intenzione è quella di dotare la città di altri occhi elettronici. Sarà necessario fare un bando e, naturalmente, trovare le risorse finanziarie ma si tratta di un passaggio decisivo per la tranquillità della cittadinanza», spiega Landriscina che ricorda come, periodicamente, questo tema venga affrontato anche nelle riunioni del Coordinamento sulla sicurezza al quale siedono Questura e Prefettura.«In questo ambito è però decisivo anche un altro aspetto: la collaborazione dei cittadini. A loro spetta il compito di segnalare quanto di sospetto vedono o chiamare i numeri d’emergenza in casi come quello del rogo della notte scorsa. Grazie a un lavoro di squadra tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini si possono ottenere ottimi risultati», aggiunge il sindaco che cita un esempio. «I gruppi di controllo di vicinato, attivi anche in diversi quartieri di Como, dimostrano come la solidarietà e l’appoggio reciproco tra cittadini possano essere utili a garantire maggior tranquillità nella vita di tutti i giorni», spiega Landriscina.Nei giorni passati il sindaco ha inoltre incontrato questore e prefetto proprio per discutere, tra i vari temi, anche di sicurezza e anche in futuro ci saranno ulteriori riunioni per confrontarsi periodicamente.
Categoria: Cronaca
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Argegno, per due settimane stop ai veicoli. Al via diversi cantieri sulla Regina
Il luogo in cui si è staccata la frana ad Argegno
Quindici giorni di chiusura notturna della statale Regina. Dalle 20.30 alle 5.30 del mattino – nel periodo compreso tra il 21 maggio e il 4 giugno – verrà sospesa la circolazione dei veicoli nell’area di cantiere ad Argegno, per consentire la ricostruzione del muro franato lo scorso settembre e, nel caso specifico, per procedere con il fissaggio dei tiranti. Dopo mesi di polemiche e attese per la lentezza nell’avvio del cantiere, adesso con gli uomini al lavoro già da alcuni giorni arrivano anche i dettagli dell’operazione che dovrà concludersi tassativamente entro fine giugno. Questi lavori in ogni caso non potranno non creare dei disagi visto che – se è pur vero che durante la notte i passaggi lungo la statale non sono numerosi – far scattare il blocco dalle 20.30 in un periodo di alta stagione per il turismo sul lago non sarà ben accolto da tutti. In ogni caso i dettagli dell’operazione e di altri interventi sulle strade di diversi Comuni del lago sono stati discussi ieri mattina durante un vertice in Prefettura.Presenti, oltre ai funzionari dell’Anas, anche i rappresentanti della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio e della Comunità Montana Lario intelvese, oltre a rappresentanti dei Comuni di Argegno, Valle Intelvi, Cernobbio, Menaggio, Porlezza, Schignano e Tremezzina, le associazioni di categoria e le for dell’ordine. Tornando al cantiere di Argegno, è inoltre previsto «per favorire la circolazione nei fine settimana, resa difficile dal senso unico alternato, di rimuovere temporaneamente nelle giornate di sabato e domenica – a partire dal 4 giugno – l’area di cantiere, ripristinando la circolazione veicolare in entrambi i sensi di marcia», comunica la Prefettura. Ma si lavora anche in altri punti sensibili della viabilità lungo la Regina. Nelle prossime settimane Anas ha comunicato l’avvio di interventi di asfaltatura a Griante, Mezzegra, Lenno, Ossuccio, Sala Comacina, Argegno, Carate Urio e Cernobbio.
Anas “consulta” soltanto sé stessa. Da oggi Regina chiusa dalle 20.30
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Autista di Asf aggredito con un pugno: denunciato il responsabile
Le volanti della questura di Como, nella serata di mercoledì (tra le 19.30 e le 20), hanno identificato e denunciato a piede libero con le ipotesi di reato di minacce a pubblico ufficiale, lesioni personali e interruzione di pubblico servizio, un cittadino italiano di origine egiziana che si era reso protagonista dell’aggressione di un autista di Asf lungo la linea 11 che dal Bassone porta a Ponte Chiasso.
Da quanto è stato possibile verificare, il fatto (avvenuto tra Largo Spallino e viale Cesare Battisti) si sarebbe diviso in due parti. Una prima, con un iniziale litigio successivo a motivi viabilistici, ed un secondo scontro verbale che sarebbe culminato con un pugno al volto sferrato mentre l’autista si era affacciato al finestrino del posto di guida.
Maggiori dettagli sul Corriere di Como di venerdì 8 novembre
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Il patteggiamento dei due Pennestrì: accordo ratificato davanti al giudice
Si è tenuta ieri mattina, di fronte al giudice dell’udienza preliminare Carlo Cecchetti, la ratifica dell’accordo sul patteggiamento che nelle scorse settimane era stato raggiunto dai commercialisti Antonio e Stefano Pennestrì, padre e figlio, con la Procura di Como.L’istanza che era stata messa nero su bianco, parlava di un accordo sulla pena raggiunto a 4 anni e 6 mesi per il padre e 3 anni per il figlio. Nell’atto – redatto dal legale dei due commercialisti, Giuseppe Botta – era stato inserito anche un risarcimento del danno quantificato in 120mila euro.Nove i capi di imputazione contestati ai noti professionisti comaschi, per reati che vanno dalla corruzione alla rivelazione del segreto d’ufficio, alla frode fiscale.La vicenda – conosciuta – è quella che la scorsa estate aveva scosso l’Agenzia delle Entrate di Como e lo studio dei due commercialisti lariani, collocato a pochi passi dal tribunale cittadino.Il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Como aveva portato a termine un blitz che aveva suscitato clamore in città e che riguardò un presunto giro di tangenti che ruotavano attorno all’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate di Como, a un funzionario e ai due noti commercialisti della città, Stefano e Antonio Pennestrì, poi portati in carcere. Serie di arresti che erano stati accompagnati da una lunga fila di perquisizioni in tutta la provincia. In questi mesi i due Pennestrì hanno risposto alle domande del pubblico ministero in interrogatori fiume che hanno aperto ulteriori scenari nella già voluminosa inchiesta.Nelle scorse ore, dopo mesi di silenzio, anche l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Roberto Leoni, aveva chiesto di essere sentito dal pubblico ministero titolare del fascicolo, il pm Pasquale Addesso. Era l’ultimo tra gli indagati della prima ora – quelli colpiti dalle ordinanze di custodia cautelare – che ancora non aveva fornito la propria versione su quello che era stato soprannominato “Sistema Pennestrì”, ovvero la soluzione di problemi legati al fisco grazie al pagamento di tangenti. Anche il funzionario starebbe valutando con i propri legali un eventuale patteggiamento.
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La dipendenza dal web e le ludopatie, nuovo incontro di “Como in Salute”
Mercoledì 13 novembrenuovo appuntamento con “Como in Salute”, la rassegna di incontri di carattere sanitario organizzati dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Como e dal Comune di Como, rivolti alla popolazione comasca in chiave divulgativa e guidati da medici e personale sanitario su argomenti di medicina generale e specialistica.
Alle 17.00 al Liceo Volta di Como si parlerà di “Dipendenza dal web e ludopatie”.
Interverranno il dr. Edoardo Colombo (Medico esperto in tecnodipendenze), Nicola Pagani (Ispettore superiore Polizia Postale) e la dott.ssa Laura Romano (Pedagogista); moderatore sarà la dr.ssa Maria Novella Del Sordo (Medico di famiglia).
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Arriva da Milano il gestore dell’Ostello della gioventù di Como
E’ la New Generation Hostel Impresa sociale srl di Milano il soggetto che si occuperà per i prossimi nove anni della gestione dell’Ostello della Gioventù di Villa Olmo. L’offerta presentata ha superato di poco i 31 mila euro. E così dopo due anni di chiusura e ben quattro bandi andati deserti, questa mattina a Palazzo Cernezzi sono state aperte le buste contenenti le proposte economiche. «Dopo le ulteriori verifiche si procederà a breve con l’affidamento della struttura alla ditta vincitrice dell’asta in maniera tale che l’ostello possa riaprire in tempo per la stagione estiva», dice l’assessore al Patrimonio Francesco Pettignano.
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Camion italiani usati per trasporti interni in Svizzera: tre persone sotto inchiesta
Camion italiani utilizzati per trasporti interni in Svizzera, violando le norme in vigore nella Confederazione Elvetica per i viaggi commerciali nel Paese. Al termine di un’inchiesta mirata, l’amministrazione federale delle dogane ha notificato tre atti d’accusa ad altrettante persone coinvolte nell’inchiesta. L’indagine è riferita a un’azienda di trasporti svizzera, con sede in Ticino e casa madre in Italia.
La ditta utilizzava veicoli esteri per effettuare trasporti interni in Svizzera, un’operazione vietata in quanto i trasporti interni sono consentiti solo se si utilizzano veicoli immatricolati in Svizzera. Le dogane hanno chiesto all’azienda tributi doganali per 50 mila franchi.
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Carugo, spari in strada nella notte: «È successo qualcosa di grave»
«Quella sera vidi Gianfranco Raffa (40enne di Carate Brianza, ndr) in un parco di Mariano Comense. Arrivò con su uno scooter con dietro Jesus Villar Ramer (26 anni dominicano, ndr). Uno aveva il casco, l’altro no. Raffa mi disse che aveva discusso con un marocchino e che si era fatto male». Per la Procura di Como tuttavia, pm Valentina Mondovì, quel “si era fatto male” corrisponderebbe in realtà a un agguato a colpi di arma da fuoco di cui il 25enne straniero (inseguito con uno scooter) era rimasto vittima. Per l’accusa, Raffa e Ramer devono rispondere di tentato omicidio.
Il processo è proseguito ieri di fronte al Collegio di Como. A parlare un ragazzo (assistito dall’avvocato Ivana Anomali) che era stato indagato (in quanto ritenuto essere colui che fornì la pistola) e poi prosciolto dalle accuse. Il giovane ha ripercorso quella sera, l’incontro nel parco a Mariano, poi il messaggio inviato al 40enne suo amico invitandolo ad andare via: «Devi andartene al più presto». Il fatto di sangue, che per la Procura fu un regolamento di conti nel mondo della droga, avvenne a Carugo nella notte tra il 28 e il 29 agosto 2017. Furono almeno due i bossoli repertati dai carabinieri sul posto.La vittima – secondo il suo racconto – fu anche fatta inginocchiare con la pistola puntata alla testa, prima di riuscire a scappare venendo comunque ferita a una gamba dopo essere stata inseguita da due uomini in moto. In aula è stata sentita anche una donna che aveva una relazione segreta con il 40enne poi arrestato, e che lo sentì nelle ore dopo l’agguato: «È successo qualcosa di grave?», gli chiese con una telefonata. «Abbastanza», fu la risposta. «Ma con questo non voleva mica dirmi che era stato lui a fare qualcosa», è stata però la piccata replica della donna. Si torna in aula la prossima settimana.
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Intervento dei vigili del fuoco per rimuovere un albero caduto in viale Geno
Vigili del fuoco al lavoro questa mattina in viale Geno a Como per mettere in sicurezza un grosso albero in parte caduto sulla sede stradale, probabilmente a causa delle forti piogge della notte precedente. I pompieri del comando di Como hanno tagliato e rimosso i rami pericolanti (nella foto) per evitare rischi di ulteriori cadute e rimettere in sicurezza la strada.
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Divieti a Como, ma in altri centri storici le norme sono anche più rigide. Ad Alba vietati trolley, droni e bastoni da selfie
Anche Monza sta pensando di applicare il regolamento di Como, con qualche correttivo. Ha parlato dei contatti tra le due città ieri l’assessore alla Sicurezza, Elena Negretti.Un giro di vite in corso in diverse città italiane. E se a Como c’è chi si lamenta per le norme troppo rigide, basta fare un giro in Piemonte per rendersi conto come altrove le regole siano molto più severe, alcune perfino bizzarre. In tutto il centro storico di Alba (Cuneo), nei quasi due mesi di Fiera del Tartufo bianco sono vietati anche i trolley, i bastoni da selfie, i droni, ma anche i caschi, le biciclette, le bottiglie di vetro e le lattine. Lo stesso avviene nel centro di Mondovì, durante gli eventi.