Categoria: News

  • In vetta confermati Bottone, Rapinese e Marzorati

    In vetta confermati Bottone, Rapinese e Marzorati

    Alle loro spalle spuntano i consiglieri Magatti, Mottola e AiroldiLe percentuali cambiano di poco; il risultato, invece, resta invariato. Per il secondo giorno consecutivo il terzetto dei consiglieri comunali che il popolo di Internet non vorrebbe più rivedere tra i banchi di Palazzo Cernezzi è ancora costituito da Luigi Bottone (gruppo misto), che con il 25% dei voti ottenuti conserva il primo posto, seguito da Alessandro Rapinese, anch’egli confluito nel gruppo misto, con il 13,7% delle segnalazioni, e da Roberta Marzorati (lista Per Como), indicata dal 10

    ,6% dei votanti.È questo l’esito, aggiornato a ieri, del gioco lanciato dal “Corriere di Como” per chiedere ai comaschi quali consiglieri comunali preferirebbero che non venissero rieletti a Palazzo Cernezzi alle prossime elezioni amministrative, in programma nella primavera del 2012.La classifica, va però precisato, è suscettibile di continui cambiamenti, non soltanto perché si può votare on line fino alla mezzanotte di sabato 12 novembre, ma anche perché al termine del sondaggio, oltre ai voti espressi via Internet, verranno conteggiati anche i tagliandi pubblicati sul “Corriere di Como”, compilati e consegnati (in originale, non sono ammesse fotocopie) alla sede della nostra redazione, in via Sant’Abbondio 4, dove è stata preparata un’apposita urna.In attesa di conoscere anche le preferenze espresse attraverso i coupon, quelle indicate dagli internauti ieri, non sono mutate rispetto a lunedì. E così alla domanda “Chi non vorresti vedere rieletto a Palazzo Cernezzi tra gli attuali consiglieri comunali?”, i votanti hanno confermato sul podio la terna costituita da Bottone, Rapinese e Marzorati.Alle loro spalle figura Bruno Magatti (Paco), quarto con l’8,5% dei voti, tallonato da Vittorio Mottola (Pd) con l’ 8,3%. In sesta posizione Veronica Airoldi (Pdl), indicata dal 7,7% dei votanti.Ricordiamo che chiunque lo desideri può prendere parte al gioco “Chi non vorresti vedere rieletto a Palazzo Cernezzi tra gli attuali consiglieri comunali?” che, come detto, si concluderà sabato 12 novembre. È possibile votare sia on line, collegandosi al sito www.corrieredicomo.it e cliccando il link che apre la pagina del sondaggio, sia utilizzando il tagliando pubblicato in questa pagina.Come detto, i voti espressi attraverso i coupon verranno conteggiati solo al termine del sondaggio. I risultati di cui diamo conto giorno per giorno sono pertanto relativi ai voti espressi via Internet.

  • Intrecci cosmopoliti

    Intrecci cosmopoliti

    Esposizioni – Fino al 18 novembre a Villa Olmo (con appendice a Villa Carlotta) la collettiva internazionale “Miniartextil”Se vale il principio per cui il buongiorno si vede fin dal mattino, la folla di collezionisti, critici, artisti e appassionati che ha assiepato ieri Villa Olmo in via Cantoni per l’inaugurazione della mostra internazionale d’arte “Miniartextil”, curata da Luciano Caramel e proposta da “Arte&Arte” di Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro, fa ben sperare.L’iniziativa era nata nell’angusto chiostrino di Sant’Eufemia nel 1991, ed è stata spostata da San Francesco (dove abitava da anni) a Villa Olmo mesi fa, per iniziativadell’allora assessore alla Cultura Sergio Gaddi. Variazione entusiasticamente condotta in porto dall’attuale assessore Luigi Cavadini. L’evento edizione 2012 ha come titolo tematico “Agorà” e mai come in questo caso l’accordo con il contenuto è totale: artisti per lo più giovani e giovanissimi di 46 Paesi che dialogano, spesso in modo dialettico per scelte estetiche e tecniche, dando vita a un organismo sempre unitario, pulsante, in cui ogni parte è essenziale al tutto pur mantenendo la propria autonomia e la propria forza. Ma soprattutto è il pubblico a essere chiamato a godere dello spettacolo in prima persona, ad “abitare” le opere, a entrare in qualche caso fisicamente in esse, ad abitarle con i sensi. Non solo la vista, che peraltro può spaziare dalla cinquantina di “minitessili” selezionati tra le centinaia in concorso fino alle grandi installazioni visibili solo per questa volta (molte saranno distrutte) nelle nove sale al pianterreno e in quella piccola bomboniera di delizie che è l’ex teatrino, dove speriamo tornino sistematicamente eventi di prosa e musica come un tempo. Giuseppe Coco, storico direttore artistico e curatore degli allestimenti, è andato a nozze superando se stesso, grazie al dialogo che moltiplica sensi e stupori tra le suggestioni dell’arte contemporanea e dei suoi materiali e lo sfondo di cornici, stucchi, ori e specchi che sono il lessico visivo proprio della storica dimora.Non solo vista, si diceva, dato che lo spunto di partenza, l’arte tessile, è diventata a pieno titolo una delle facce di quel prisma che è l’arte contemporanea: anche il tatto e l’odorato e l’udito sono chiamati in causa. Basti pensare alla megainstallazione geniale e inquietante, tutta da scoprire, di Federico Errante, selezionato lo scorso anno da Vittorio Sgarbi per la Biennale numero 54 e presente a Villa Olmo con Soft bubble room, una stanza fatta di forme naturali (alberi ma anche teschi), tutte in guaina molle. E si pensi ancora alla aerea installazione che si gode con il naso all’insù nell’atrio di Villa Olmo, quella del texano Gabriel Dawe, Plexus n.19, un implicito omaggio alla città di Alessandro Volta, padre della pila e dell’elettricità, che celebra la luce e la sua scomposizione con archi di fili colorati da un capo all’altro della balconata neoclassica. Da visitare più e più volte, fino al 18 novembre, comprese l’appendice di Villa Carlotta a Tremezzo (anche questa è una delle tante novità di quest’anno) e la ricca programmazione di eventi culturali tra cinema, musica e architettura (www.miniartextil.it). Ingresso 7-5 euro.

    Lorenzo Morandotti

  • La Como Nuoto prepara il riscatto. Stasera a Muggiò c’è la Florentia

    La Como Nuoto prepara il riscatto. Stasera a Muggiò c’è la Florentia

    Pallanuoto – In acqua dopo la battuta d’arresto con Savona

    Una Como Nuoto che ha una gran voglia di riscatto dopo la sconfitta interna con il Savona (7-13) di sabato scorso, nella seconda giornata del girone di ritorno del torneo di serie A1 di pallanuoto.Una gara in cui l’assenza per squalifica di coach Stefano Piccardo, come si temeva, si è fatta sentire nella testa dei lariani, mai veramente lucidi e incapaci di avvicinare nel punteggio gli ospiti. «Non siamo stati i soliti – spiega Stefano “Tete” Pozzi, sabato sulla panchina al posto di

    Piccardo – L’assenza di Stefano si è sentita perché conosce bene la squadra e in partite di questa intensità nessuno come lui è in grado di farsi capire dai ragazzi».Sempre costretta ad inseguire gli avversari nel risultato, la Como Nuoto, nel terzo periodo e sotto di tre reti (4-7), ha dato l’impressione di poter ricucire lo svantaggio. Ma l’espulsione definitiva e senza sostituzione comminata a Emilio Pagani, per gioco violento, ha condannato i comaschi alla sconfitta.«Va detto che Savona ha giocato meglio e ha meritato i tre punti – conclude “Tete” – Quanto all’episodio contestato, non l’ho visto ma certamente l’esclusione di Emilio, in una situazione già pesante, non ci ha più dato modo di rientrare nel match».La prima agognata vittoria, nel girone di ritorno della serie A1, sembrerebbe però essere rimandata solo di pochi giorni.Infatti, i biancoazzurri, che attualmente occupano la settima posizione della classifica provvisoria, potranno rifarsi già questa sera, mercoledì (ore 19.30). Quando, per la terza giornata del girone di ritorno, ospiteranno a Muggiò la Florentia.Anche il precedente è favorevole alla squadra del presidente Alessandro Dalle Donne, visto che, all’andata, i lariani si imposero alla piscina Nannini, seppur di misura (6-7).«Con Savona abbiamo mancato di aggressività in difesa, concedendo troppi passaggi facili al loro centroboa – dice il difensore croato Marko Jelaca, tornando sulla sconfitta di sabato – Anche in attacco non abbiamo preparato buoni tiri, sbagliando poi troppi passaggi. Errori che hanno favorito le fulminee ripartenze dei nostri avversari».Ma c’è subito una occasione per riscattarsi. «Ora sarà importante recuperare psicologicamente, perché Firenze è squadra forte – aggiunge – ma sono convinto che noi lo siamo di più e dovremo dimostrarlo nuovamente».Anche il direttore sportivo Marco Flutti utilizza il duro stop di tre giorni fa come viatico per guardare avanti e proiettarsi immediatamente al prossimo delicato impegno casalingo. «Sabato siamo stati molli e poco concentrati – dice il dirigente, senza mezze misure – Però la costernazione per la sconfitta subita con una squadra del calibro del Savona testimonia la bontà fin qui del nostro cammino in serie A1».«Stasera, contro Firenze, nostra diretta contendente per la salvezza, conto in un pronto riscatto della squadra – conclude – Anche considerando il ritorno in panchina di coach Stefano Piccardo».

    Paolo Contangelo

  • La giunta si taglia lo stipendio per i poveri

    La giunta si taglia lo stipendio per i poveri

    LOMAZZOParte dell’indennità della giunta di Lomazzo sarà destinata ai residenti senza lavoro. Il sindaco Giovanni Rusconi e i suoi assessori hanno ridotto del 50% il loro compenso mensile. Una decisione che ha permesso di raccogliere 30mila euro per un fondo che prevede l’erogazione di contributi a famiglie in difficoltà. I beneficiari saranno scelti con un apposito bando. «Non saranno contributi a pioggia, ma andremo incontro ai bisogni delle famiglie che hanno difficoltà – spiega il sindaco Rusconi – In particolare ai nuclei familiari che si sono trovati senza lavoro». Il contributo a fondo perso varierà da 250 a mille euro. «È un segno che spero possano seguire altre amministrazioni», conclude il sindaco di Lomazzo.

    Laura Omodei

  • La Provincia vende un autocarro del 1983: ha fatto 21 km al mese

    La Provincia vende un autocarro del 1983: ha fatto 21 km al mese

    È valutato 5mila euro ma su Internet costa 22.500Settecento metri al giorno, poco più di 21 km al mese. Meno di 8mila in 28 anni (quasi 29). Se non è un record, poco ci manca.La Provincia di Como ha messo in vendita, da qualche giorno, una parte del proprio parco macchine. Si dismettono 11 mezzi: 5 auto, perlopiù vecchie Panda con centinaia di migliaia di km sulle ruote, e 6 autocarri, anch’essi piuttosto usurati. Tutti tranne uno: un camioncino Unimog immatricolato nel gennaio 1983 e valutato 5mila euro. Un autocarro che in 28 anni ha percorso soltanto 7.439 km, vale a dire 716 metri al giorno, lo spazio di manovra per uscire dal garage di Villa Saporiti e mettersi in strada. Non è un caso, quindi, che l’Unimog messo in vendita dalla Provincia sia di gran lunga il veicolo con la maggiore valutazione. Chi volesse acquistare gli automezzi dismessi dalla Provincia dovrà farlo in blocco e dovrà spendere 12.700 euro, 5mila dei quali per il solo Unimog.Una Punto del ’94 vale 200 euro, una Panda 4×4, invece, 600 euro. Praticamente nemmeno il prezzo del ferro. Non così l’autocarro di produzione tedesca (è costruito da una divisione della Daimler Mercedes), praticamente nuovo anche se acquistato sei mesi dopo la vittoria dell’Italia di Bearzot ai Campionati del mondo di Spagna. Un autocarro che, almeno su Internet, ha comunque valutazioni ancora elevate. Sul sito agriaffaires.it, un Unimog del 1983 con 4.400 km nelle ruote è venduto a 22.500 euro, quasi cinque volte il prezzo deciso dalla Provincia di Como per il suo mezzo.

  • L’altra poetica realtà nei dipinti di Virgilio Vairo

    L’altra poetica realtà nei dipinti di Virgilio Vairo

    È una poetica sintesi di formale e astratto, di luce e di materia, di geometria e di colore l’opera di Virgilio Vairo, pittore d’origini pugliesi ma comasco d’adozione che porta una sua ricca antologica nelle sale di Villa Carlotta a Tremezzo.Forme organiche, statiche e alcune variazioni dedicate a scorci di lago, più la sezione delle cattedrali e dei poetici “Trabucchi”. Questa in sintesi la personale dal titolo “L’altra realtà” che, dopo i “Luoghi dell’anima” – come l’artista

    ha intitolato una sua mostra comasca del 2006 nell’ex chiesa di San Pietro in Atrio (poi passata anche da San Benedetto del Tronto e da Padova) – torna a immergersi nella natura e nell’artificio. Sempre, infatti, lo sguardo di Vairo si sposta dall’oggetto naturale – e in particolare all’Ulivo – alle città e ai monumenti. Nel caso della mostra lariana la serie delle cattedrali in cui spiccano quella di Trani e la Basilica di Sant’Abbondio. Non banali riletture, ma composizioni in cui i volumi degli edifici si trasfigurano in visioni quasi estatiche.Spicca poi, quasi come un microcosmo a sé, la serie dei Trabucchi dell’Adriatico, immagini di un passato marinaro destinato a scomparire. Sono i tipici capanni a palafitte dei pescatori che puntellano il litorale adriatico tra Abruzzo e Puglia, antiche costruzioni, care anche a Gabriele D’Annunzio, che vengono rappresentate nella loro geometrica semplicità, stagliate con le loro vele e reti tra l’azzurro del cielo e del mare.L’esposizione di Villa Carlotta presenta, infine, un’inedita serie di dipinti dedicati al Lago di Como. In uno degli ambienti del museo vengono infatti presentati lavori di recente produzione dell’artista, che per la prima volta interpreta l’atmosfera poetica del lago in “Immagini Lariane” e in “Variazioni di Nesso Balbianello”. Lo stesso tema, ripreso in più declinazioni, ogni volta assume un nuovo personale significato.

    Katia Trinca Colonel

  • L’appello di Magatti: «Svuotate il sacco». Troppi rifiuti riciclabili vengono buttati

    L’appello di Magatti: «Svuotate il sacco». Troppi rifiuti riciclabili vengono buttati

    Lo smaltimento a ComoIn primavera il prossimo rifornimento di contenitori. Sanzioni in arrivo“Comaschi, svuotate il sacco». Sei mesi dopo l’avvio della rivoluzione dei rifiuti, l’assessore all’Ambiente di Palazzo Cernezzi, Bruno Magatti, si affida a uno slogan – il copyright è suo – per invitare i cittadini del capoluogo a fare ancora di più per la raccolta differenziata. «La quota della differenziata è salita dal 35 al 65% ed è un ottimo risultato – dice l’esponente della giunta – ma c’è ancora molta strada da fare e dobbiamo ridurre ulteriormente l’indifferenziato”. Nel mese di gennaio del 2014, in città venivano raccolte ogni mese circa 2mila tonnellate di rifiuti indifferenziati, il classico sacco nero destinato al forno inceneritore.

    Nell’agosto scorso, terzo mese del nuovo sistema di raccolta (partito il 3 giugno), il dato dei rifiuti indifferenziati era sceso a 822 tonnellate, salite poi a 860 a settembre e a quota 958 a ottobre. «La percentuale di rifiuti destinati a essere riciclati è rimasta attorno al 65% – dice Magatti – ma c’è il rischio che, dopo la fase di massima attenzione iniziale, la quantità di pattume che finisce al forno inceneritore torni ad aumentare. Dobbiamo assolutamente evitarlo».L’obiettivo del Comune è esattamente l’opposto. «La raccolta indifferenziata può e deve calare ancora in modo significativo – sottolinea l’assessore – Ci sono città in cui la quota destinata al riciclo supera l’80%. Il nostro obiettivo è di puntare più in alto rispetto al 65% raggiunto attualmente. Per questo, ovviamente, serve la collaborazione di tutti». Da qui l’invito a «svuotare il sacco».«Dal sacco dell’indifferenziata si può ancora togliere molto – spiega Magatti – In molti casi, se hanno qualche dubbio i cittadini buttano i rifiuti nell’ex sacco nero. Bisogna invece fare il possibile perché i materiali riciclabili non finiscano nell’inceneritore. Faccio un esempio concreto, i bicchieri o i piatti di plastica usati, anche se sono sporchi, usati appunto, devono essere gettati nel sacco giallo. Lo stesso dicasi per il cartone della pizza, che è destinato al contenitore per la carta e il cartone, naturalmente senza resti di cibo. Non è necessario lavare i contenitori di plastica e di vetro prima di depositarli negli appositi bidoni. Ciò che bisogna evitare è buttare materiale riciclabile, ad esempio la carta, racchiuso in un contenitore diverso, per esempio un sacchetto di plastica. Meglio, piuttosto, rovesciare nel bidone condominiale la carta senza alcun contenitore».Capitolo rifiuti organici. «Nell’ultimo mese, i rifiuti biodegradabili raccolti nelle cucine e nelle mense sono stati pari a 711 tonnellate – dice Magatti – Per quanto riguarda la componente organica, c’è da affrontare anche il grande tema degli sprechi alimentari. Sono convinto che vi siano realtà in cui si butta tanto, troppo. Sul comparto delle utenze pubbliche possiamo e dobbiamo intervenire e stiamo pensando, per esempio, a un’ipotesi di recupero del fresco nelle mense scolastiche, in accordo con il Banco Alimentare».I SACCHILa nuova fornitura di sacchi per tutti i cittadini è prevista tra marzo e aprile. «Il rifornimento sarà gratuito e avverrà la primavera prossima – conferma Magatti – Chi avesse necessità di altri contenitori prima di questa consegna può rivolgersi ad Aprica e acquistare i sacchi. In questo caso il costo è a carico dell’utente. È possibile anche comprare direttamente in una qualsiasi rivendita i sacchi, purché siano idonei a quanto previsto per la raccolta differenziata».LE SANZIONIA sei mesi dall’introduzione del nuovo sistema di raccolta, il rodaggio può considerarsi archiviato e il Comune è pronto a procedere con le sanzioni per chi non rispetta le regole. «In accordo con la polizia locale, stiamo lavorando per riorganizzare l’attività di controllo e repressione – dice Magatti – Finora c’erano due agenti dedicati al settore ambiente, ora faremo in modo che tutti i vigili siano preparati e formati in modo da poter intervenire in caso di problemi legati all’abbandono di rifiuti o al mancato rispetto delle regole. La piaga degli abbandoni è ancora purtroppo diffusa, soprattutto in alcuni punti della città. Su questo dobbiamo trovare le modalità per essere più incisivi».

    Anna Campaniello

  • L’arte vola in hangar

    L’arte vola in hangar

    Esposizioni – Marco Brenna si ispira a Mario Sironi per celebrare l’Aero Club e la sua flotta di idrovolantiNon è la prima volta che l’arte contemporanea “invade” l’hangar dell’Aero Club di Como in viale Puecher, uno dei punti fermi dell’itinerario dell’architettura razionalista in città e storico tempio del volo idro (e non solo) di caratura internazionale.In passato si contano almeno la personale di Nicola Salvatore e la performance di danza e “concerto per idrovolanti” promosso dall’Autunno Musicale.Ora però con la personale del pittore Marco Brenna Idrovolanti inaugurataieri pomeriggio si può dire che l’arte ha letteralmente preso il volo. Quello che nei precedenti lavori del maestro lariano consacrati al patrimonio architettonico razionalista era solo un dettaglio ambientale – i velivoli idro singoli o in coppia o stormo – ora chiede udienza in modo potente sulla scena dell’opera pittorica. La mostra di Brenna è aperta fino al 21 ottobre (orario tutti i giorni 9-18).In alcuni lavori di Brenna ospitati nell’hangar, specie quelli più grandi, gli idrovolanti sono presentati con forza monumentale e hanno la stessa dignità plastica dei monumenti storici come il Palazzo del Fascio e la Fontana di Piazza Camerlata. Altrove, sono presenze più discrete, per quanto evidenti sulla scena. Siamo comunque di fronte a un percorso complesso, solo in apparenza lineare, che pone interrogativi forti sullo scorrere del tempo, sulla presenza umana nel paesaggio, sulla capacità della pittura di combattere ad armi pari con il cinema.«Con i monumenti storici e con gli aerei ho lo stesso atteggiamento – dice Brenna – Qui la mia arte si specchia nel lago in un gioco di riflessi multiformi: le mie opere sul tema del volo collocate nell’hangar dell’Aero Club sprigionano in effetti un notevole magnetismo. E rimangono ribadite, intatte, le mie costanti: mi cimento con il lago e le montagne, l’azzurro del cielo lariano e le macchine volanti che lo abitano. Per me è però anche una sfida nuova, che in questo caso mi ha permesso di aggiungere colore alla mia tradizionale tavolozza. Una bella sfida da cui ho imparato molto».Per Brenna il punto di riferimento costante è il Novecento, e in particolare la pittura di Mario Sironi.«È sempre presente idealmente nel mio atelier, quando dipingo. Mi piacciono le atmosfere novecentiste; le forme e i colori rarefatti di certe atmosfere urbane sironiane per me sono il massimo. Lo sposalizio con il volo anche in chiave di omaggio al Futurismo è arrivato come logica e normale conseguenza».

  • L’atto d’accusa: gli episodi di violenza si potevano prevedere

    L’atto d’accusa: gli episodi di violenza si potevano prevedere

    Parla il direttore del Centro Studi sulla Sicurezza pubblicaSono una decina le persone già identificate attraverso i filmati della Digos come i responsabili degli scontri che hanno preceduto e seguito la sfida Como-Inter di martedì scorso. Le questure di Como, Varese e Milano stanno lavorando insieme per chiudere al più presto questa brutta pagina di calcio.Maurizio Marinelli, direttore del Centro studi sulla Sicurezza pubblica di Brescia, oltre che docente di Sociologia, è forse il massimo esperto italiano di problematiche legate ai tifosi. «La prima questione – dice Marinelli – riguarda i gemellaggi più o meno saldati negli anni. Ancora una volta i tifosi di Varesesono andati contro quelli del Como. Si doveva tenere conto che non c’erano altre partite martedì e così tutti sono confluiti sul Lario».«Poi purtroppo c’è l’atteggiamento di scontro e di ostilità che la gente ha nei confronti delle forze dell’ordine – aggiunge il direttore del Centro Studi – I feriti oltre che tra i tifosi del Como sono tra i poliziotti. Gli agenti rappresentano ancora lo Stato di diritto, l’avversario».«E infine c’è il discorso del Sinigaglia – dice Marinelli – Lo stadio di Como sarà anche un monumento in un luogo incantevole, ma è da rivedere completamente. Anche in passato vi sono stati disastri».Ma la violenza per una gara amichevole era davvero preventivabile?«Purtroppo l’esperienza ci dice che gli incidenti ci possono essere, anche gravi, pure nel precampionato. L’Inter – aggiunge – ha una nutrita tifoseria che si sposta in tutta Italia. Come si faceva a pensare che non venissero a Como?».Con l’inasprimento delle pene e la tessera del tifoso la situazione della violenza negli stadi è migliorata?«I responsabili dei fatti di Como avranno un Daspo dai 3 ai 5 anni. Daspo, tessera del tifoso e steward hanno portato un atteggiamento nuovo. La situazione si è alleggerita, ma non nelle serie minori. Si deve lavorare tanto sull’educazione e la formazione, dalla famiglia alle scuole, agli oratori.«Il luccichio delle lame e delle spranghe, le camionette che si muovono. Martedì sera le forze dell’ordine hanno vissuto una situazione di guerriglia urbana da G8. Potevano esserci danni incredibili»: Sergio Iaccino, vicesegretario provinciale del Sap, sindacato di polizia, torna su quei momenti che hanno preceduto e seguito il match amichevole tra il Como e l’Inter. «Spiace dirlo, ma queste partite non si possono organizzare, non si può rischiare la pelle per novanta minuti di amichevole. Ma invece gli errori si ripetono».Qual è la vostra proposta per migliorare la sicurezza?«Si tratta di cose trite e ritrite, potremmo scrivere un decalogo. Lo stadio lì non va bene. Cosa doveva fare la polizia per difendere i tifosi tranquilli? Forse caricare, lanciare lacrimogeni? Stiamo parlando del centro città. È la società civile che si deve muovere e fare qualcosa. Non vogliamo e non possiamo più vivere queste situazioni a rischio».

    Paolo Annoni

  • L’attore Toni Servillo ospite della “Cometa”

    L’attore Toni Servillo ospite della “Cometa”

    PersonaggiIl grande attore teatrale e cinematografico Toni Servillo, classe 1959 (nella foto, nel film premiato con l’Oscar “La grande bellezza”) sarà ospite la prossima primavera – la data è ancora da fissare – del centro di formazione professionale e di sostegno alle famiglie “Cometa” di via Madruzza a Como. I ragazzi della struttura lariana hanno già incontrato in passato varie personalità dello spettacolo, come il celebre direttore d’orchestra Riccardo Muti.