Categoria: Notizie locali

  • Anziani, giornata di festa

    Anziani, giornata di festa

    Domani, dalle 15.30, alla Casa Albergo di Lomazzo (nella foto) è in programma la tradizionale “Castagnata” a cura degli Alpini di Lomazzo che, in questa occasione, offriranno castagne e vin brulé. Il pomeriggio sarà allietato dalla presenza del Coro degli Alpini “Sandro Marelli” di Fino Mornasco che farà riscoprire i canti popolari e folcloristici senza tralasciare quelli legati alla memoria del Corpo degli Alpini. Durante l’intera giornata sarà possibile giocare con la Pesca di Beneficenza

    organizzata dal servizio animazione con il Gruppo Volontari della Casa. «Una realtà, quella del volontariato, che costituisce una ricchezza indispensabile e contribuisce a rendere sempre più piacevole e familiare la vita in Casa Albergo», spiegano i responsabili della struttura, che aggiungono: «L’invito a partecipare è aperto a tutta la comunità lomazzese e ai paesi limitrofi».

  • Arriva “Altrifiori” a San Pietro in Atrio

    Arriva “Altrifiori” a San Pietro in Atrio

    ESPOSIZIONINell’ex chiesa di San Pietro in Atrio a Como, in via Odescalchi 3, patrocinata dal Comune di Como, andrà in scena dal 1° all’8 settembre la mostra “Altrifiori” di Barbara Valli. Il 5 settembre, dalle ore 19.30, la compagnia di danza “New Company Movimentodanza” di Eva Tosca interpreterà i disegni e le sete dell’artista con la performance di danza “Fiorilegio”. Orario: dalle 15 alle 19.30. Entrata libera. Info: 348.78.10.328 e 031.64.24.82; www.altrifiori.it www.movimentodanza.com.

  • Assalto al distributore sventato dai carabinieri

    Assalto al distributore sventato dai carabinieri

    A ERBA NELLA NOTTEI carabinieri della stazione di Erba, nella notte tra domenica e lunedì, hanno sventato un furto ai danni di un distributore di carburante. Alle 4.30 circa, una pattuglia impegnata in un servizio notturno è intervenuta dopo aver notato degli sconosciuti che si erano collegati di nascosto alla linea elettrica di un vicino palo dell’Enel. I malviventi infatti, con un flessibile stavano tentando di danneggiare una colonnina del rifornimento automatico, quella contenente i contanti. All’arrivo dei militari, i due ladri hanno preferito scappare lungo l’alveo del fiume Lambro abbandonando il flessibile sul posto. I militari dell’arma hanno sequestrato il flessibile e circa 10 metri di cavi elettrici usati dai malviventi per collegarsi alla corrente. Attrezzi che saranno ora sottoposti ai rilievi nella speranza di ottenere tracce poi utili al prosieguo delle indagini.

  • Assalto nella notte a Mirabello. Esplosi quattro colpi di pistola

    Assalto nella notte a Mirabello. Esplosi quattro colpi di pistola

    Una banda di almeno otto uomini (forse di più) incappucciati e armati di mazze e picconi ha fatto irruzione la scorsa notte al centro commerciale di Mirabello devastando completamente due negozi, il Redoro e il MediaWorld. Un blitz in piena regola, concluso con una rocambolesca fuga con alle spalle le “gazzelle” da cui sono stati anche esplosi quattro colpi di pistola. I malviventi sono comunque riusciti a far perdere le proprie tracce. Notevoli i danni e anche il bottino del colpo, come conferma

    la titolare della gioielleria colpita, la Redoro di Carola Redomi: «È da questa mattina che stiamo facendo l’inventario e non abbiamo ancora finito – ha detto ieri pomeriggio al Corriere di Como – Hanno fatto un disastro, sfondando la vetrina con un’auto ariete. Hanno fatto retromarcia almeno cinque volte prima di abbattere la saracinesca. Poi con delle mazze hanno distrutto le vetrine e hanno preso tutto quello che c’era. Ora ci hanno chiesto di quantificare il danno ma non è facile. I ladri hanno preso di tutto, dai gioielli all’oro alle pietre preziose». «Erano almeno in otto – ha continuato la titolare – Metà ha colpito il mio negozio, gli altri si sono rivolti al MediaWorld. Erano tutti incappucciati». Il blitz è andato in scena intorno alle 4 al centro commerciale di Mirabello. I malviventi hanno utilizzato un’auto ariete, pare che fosse una Ford, e sono entrati con il veicolo all’interno della galleria del centro, passando però non dall’ingresso principale ma da uno sul retro.Qui, come detto, si sarebbero divisi in due gruppi armati di spranghe, mazze e picconi per poi assaltare i due distinti negozi. Al MediaWorld la devastazione è stata paragonabile a quella del Redoro, anche se in questo caso il bottino è stato principalmente di telefonini, tablet e ogni genere di apparecchiatura elettronica.L’allarme è comunque scattato e in pochi minuti a Mirabello sono giunte le ”gazzelle” dei carabinieri che hanno tentato di fermare i malviventi. Ne è nato un rocambolesco inseguimento in cui sono stati esplosi anche quattro colpi di arma da fuoco. Alla fine comunque i fuggitivi sono riusciti a far perdere le proprie tracce.Non è la prima volta che i malviventi prendono di mira il centro commerciale di Mirabello con un’auto ariete. L’esatta dinamica di quanto avvenuto la scorsa notte era andata in scena a marzo sempre di questo anno. In quell’occasione i ladri si erano presentati all’ingresso principale – e non da quello secondario – con due auto, una Ford (anche in quella occasione) e una Opel, utilizzate come arieti. Obiettivo, anche nel mese di marzo, fu il MediaWorld ma i malviventi, che avevano preparato tutto (compresa la suddivisione dei ruoli per portare a termine l’azione) non avevano fatto i conti con la cosa più banale: le guardie e gli addetti alle pulizie che alle cinque della mattina erano già presenti a Mirabello. L’altra notte, invece, l’ora del blitz è stata anticipata alle quattro e il colpo è stato portato a termine anche se con una rocambolesca fuga.

    Mauro Peverelli

  • Auto si ribalta e finisce fuori strada. Un 23enne trasportato in ospedale

    Auto si ribalta e finisce fuori strada. Un 23enne trasportato in ospedale

    all’interno dell’abitacolo, per estrarlo è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Appiano Gentile e di Como. È stata poi l’équipe medico-sanitaria dell’Sos di Appiano a trasportare il 23enne all’ospedale di Tradate.

  • Autoritratti d’autore

    Autoritratti d’autore

    Maestri del Novecento – Anche un’opera del lariano Mario Radice nella collezione allestita dal grande Zavattini in scena a BreraPraticamente a tutti chiedeva un contributo. Alle pareti scopriamo il Gotha dell’arte lombarda del ’900: Enrico Baj, Aldo Carpi, Ennio Morlotti, Fausto Melotti, Bruno Munari, Arturo Tosi, Luigi Veronesi. E poi artisti che hanno toccato anche il Lario come Aligi Sassu (spesso in vacanza e in mostra in Valle Intelvi), Alberto Savinio (che negli anni Trenta diresse i primi numeri della rivista culturale comasca “Broletto”, tuttora viva) e Achille Funi (morto ad Appiano Gentile nel 1972). E poi

    un grande outsider che di pittura sapeva eccome, come Dino Buzzati. Così è nata una collezione “eccezionale” per formato e numero come quella del grande Cesare Zavattini. Sono circa 1.500 quadri piccolissimi, solo otto centimetri per dieci.Universalmente noto quale capofila del Neorealismo, autore di innumerevoli soggetti e sceneggiature di una delle migliori stagioni del cinema italiano (Ladri di biciclette, Sciuscià, La ciociara), Zavattini aveva una fantasia inesauribile che sfogava nella scrittura su vari fronti (dalla narrativa al giornalismo al fumetto) e anche nella pittura, come autore ma anche come accanito collezionista e amatore. Pur non ritenendosi all’altezza dei suoi contemporanei, li volle collezionare tutti. Purtroppo nel 1979 Zavattini è costretto, per ragioni economiche, a vendere la sua “Enciclopedia della pittura del Novecento”, che verrà quindi smembrata e in parte dispersa. Nel 2008 un consistente nucleo di ben 152 dipinti, tutti “autoritratti”, viene recuperato e acquisito al patrimonio pubblico nazionale, come proprietà della Pinacoteca di Brera. A questo sogno è dedicata la mostra A tutti i pittori ho chiesto l’autoritratto in corso alla Pinacoteca di Brera in via Brera 28 a Milano, fino all’8 settembre prossimo (orario 8.30-19.15 da martedì a domenica, ingresso 10/7 euro).Il percorso presenta 152 autoritratti appartenenti all’eccezionale collezione, iniziata nel 1941. E accanto a maestri come Lucio Fontana e Alberto Burri, Giorgio De Chirico e Mario Sironi, Ardengo Soffici e Fortunato Depero, c’è anche un autoritratto di un maestro dell’Astrattismo comasco come Mario Radice (1900-1987), autore fra l’altro con Cesare Cattaneo della fontana razionalista di Camerlata, uno dei simboli del capoluogo lariano. È un olio su cartone risalente al periodo che va tra gli anni Quaranta e Cinquanta, di 7,7×7 centimetri.A questo nucleo dei “minimi” vengono accostati tre dipinti realizzati dallo stesso Cesare Zavattini e un ricco corpus di testimonianze e documenti.Accompagna la mostra un ricco catalogo edito da Skira e curato da Marina Gargiulo, direttrice delle collezioni del XX secolo della Pinacoteca di Brera, con saggi di Sandrina Bandera, Marina Gargiulo, Renato Barilli, Giorgio Boccolari, Valentina Fortichiari, Silvana Cirillo, Mino Argentieri.Annota con penna felice, fra l’altro, Valentina Fortichiari, editor di Longanesi e scrittrice nonché principale studiosa dello scrittore varesino Guido Morselli, nel suo contributo su Zavattini che è una sintesi esatta dell’atmosfera di «festa cromatica» di questa «sinfonia di pareti dipinte da mani geniali»: «Cesare Zavattini, esperto affabulatore di sé, come solo un emiliano dalla vena leggera e sempre autoironica sa fare, ha certamente sorriso ogni volta che arrivavano nuovi doni (…). Ne andava fiero, come li avesse dipinti lui i quadretti minimi».

  • Baby spacciatore al Pessina. In classe con la dose negli slip

    Baby spacciatore al Pessina. In classe con la dose negli slip

    Caso inquietante – Tra i libri e il materiale scolastico, anche un bilancino di precisioneArrestato e condotto al Beccaria un 17enne dell’istituto comasco

    Qualche dose, pronta per essere venduta, l’aveva portata a scuola, nascosta negli slip. Gli agenti dell’antidroga della Questura di Como, arrivati al Pessina per un’operazione di prevenzione contro il consumo di stupefacenti, non si sono fatti ingannare. Smascherato, il baby spacciatore, 17 anni, comasco, dalla sua classe nell’istituto di via Milano è stato trasferito al Beccaria di Milano.L’operazione è stata portata a termine dai poliziotti venerdì mattina. Durante il normale orario

    di lezione, gli agenti della sezione antidroga della questura di Como sono arrivati all’istituto Pessina per un servizio di prevenzione e repressione dello spaccio di droga. Un’attività che le forze dell’ordine svolgono regolarmente, con l’obiettivo di arginare la piaga del consumo di stupefacenti tra i giovanissimi.Nell’ambito dell’intervento, in una delle classi, l’atteggiamento di uno dei ragazzi ha attirato l’attenzione dei poliziotti, esperti nell’individuare eventuali situazioni sospette. Il giovane in questione, un 17enne del territorio, è stato dunque invitato a seguire gli agenti per un controllo più accurato.La perquisizione ha permesso ai poliziotti di scoprire, negli slip del ragazzo, un borsellino nel quale il giovanissimo aveva sistemato alcune dosi di marijuana, già confezionate e pronte ad essere vendute. Tra i libri e il materiale scolastico, in classe il 17enne aveva portato anche un bilancino di precisione, utile per la preparazione delle dosi di droga.Alla luce dell’esito della perquisizione, gli agenti hanno ottenuto la possibilità di procedere anche con una perquisizione a casa del ragazzo. Nell’appartamento in cui il giovanissimo vive con la famiglia, i poliziotti hanno trovato 164 grammi di marijuana, illegalmente detenuti e subito sequestrati.Il ragazzo è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Come disposto dalla Procura di Como, il 17enne è stato subito trasferito nel centro di prima accoglienza per minorenni Beccaria di Milano, in attesa delle prossime decisioni dell’autorità giudiziaria. Sconcerto a scuola, tra i docenti e i compagni del ragazzo, che frequentava da tempo il Pessina. L’indagine delle forze dell’ordine prosegue per individuare eventuali ulteriori complici del baby-spacciatore e soprattutto per capire chi forniva la droga al giovanissimo perché la spacciasse tra i coetanei.

    Anna Campaniello

  • Banchini nel mirino dopo lo stop con la Giana: «Sono tranquillo, penso solo al lavoro sul campo»

    Banchini nel mirino dopo lo stop con la Giana: «Sono tranquillo, penso solo al lavoro sul campo»

    «L’allenatore è sempre il primo a finire sul banco degli imputati. Ma sono sereno e devo pensare a concentrarmi sul campo e basta». Mister Marco Banchini, tecnico del Como, è finito nel mirino dei tifosi e della critica dopo lo stop di domenica scorsa, il secondo stagionale, in trasferta a Gorgonzola con la Giana Erminio (2-1 con rete decisiva dei biancoazzurri al 91’).Le sue parole, alla vigilia del match di domani con la Juve Under 23, sono chiare: «Siamo a sette partite; devo far parlare i risultati e ci manca un incontro da recuperare – aggiunge – Il mio compito è sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori, farle fruttare. Siamo all’inizio e se dovessimo vincere domani ci ritroveremmo al secondo posto; è necessario lavorare sulle nostre lacune in un percorso di crescita e miglioramento».«Dobbiamo farlo tutti assieme – spiega ancora Banchini – tenendo conto del fatto che nel gruppo vi sono tanti giocatori nuovi, altri che sono arrivati dopo l’inizio della preparazione e un folto gruppo di stranieri».La sconfitta con la Giana domenica scorsa ha lasciato il segno, ma ora incombe già un nuovo match. Il Como dunque scende in campo di mercoledì ad Alessandria (ore 17.30) per la sfida con l’Under 23 bianconera, che qualche settimana fa non è stata disputata per l’alto numero di giocatori della Juventus convocati nelle rispettive Nazionali.Nei padroni di casa mancherà una delle stelle, Feliz Correia, squalificato per due turni “per atto di violenza verso un avversario a gioco fermo” come dice il dispositivo del giudice sportivo. Arbitrerà Giuseppe Emanuele Repace di Perugia.Una partita, quella di domani ad Alessandria, che per mister Banchini vale molto. La società gli ha rinnovato la fiducia, ma ora si attende un immediato riscatto.«Inutile negare che vi siano cose da sistemare – afferma ancora l’allenatore – a partire dalle troppe reti subite da cross. In vista di questo incontro infrasettimanale non c’è troppo tempo per lavorare, ma è logico che serva un cambio di marcia. Due sconfitte ogni sei partite non sono in linea con il campionato che questo Como vuole fare. Abbiamo la possibilità di raggiungere i piani alti della classifica e lì vogliamo rimanere». A proposito di graduatoria, in testa c’è la Pro Vercelli, a quota 14. La squadra piemontese non è andata oltre lo 0-0 in un turno dove le formazioni più accreditate hanno fatto fatica. A una lunghezza di distanza Novara, Grosseto e Carrarese, a due Pro Patria, Renate e Carrarese. Il Como è nono a 10 punti, alla pari con Juve e Pro Sesto.Massimo Moscardi

  • Bar e ristoranti alla prova decisiva: rischio sopravvivenza

    Bar e ristoranti alla prova decisiva: rischio sopravvivenza

    Il consiglio direttivo di Confcommercio ieri mattina si è riunito per diverse ore di seguito. A inizio pomeriggio, in una fase di pausa, il presidente di Confcommercio, Giovanni Ciceri è stato lapidario anche se indirettamente molto esplicito nel commentare le nuove direttive studiate dal Governo per il settore di bar e ristoranti. «Siamo in riunione per analizzare nel dettaglio quanto contenuto nel Dpcm – ha detto il presidente Ciceri – Si tratta di una situazione molto delicata che necessita della maggior prudenza possibile prima di decidere come muoversi. Ecco perché ci siamo presi tempo fino a domani (oggi, ndr) per far sapere la nostra posizione e le nostre intenzioni».

    Il tono e l’aria che si respiravano non erano ovviamente delle migliori ma se Confcommercio ha voluto prendere tempo per valutare la situazione non facile, chi invece è immediatamente intervenuto per criticare la decisione di chiudere alle 18 bar e ristoranti è stata Confesercenti. «Il continuo valzer di norme crea confusione e l’obbligo di chiusura alle ore 18 per bar e ristoranti – afferma il presidente di Confesercenti Claudio Casartelli – rischia di essere il colpo di grazia per tutte le imprese della filiera produttiva che ruota attorno a queste attività. Molti avevano appena iniziato a mettere fuori il naso e con questi provvedimenti vengono ricacciati violentemente sott’acqua».

    Nel dettaglio il Governo ha previsto l’apertura dalle 5 del mattino alle 18, anche la domenica, diversamente da come era stato ipotizzato inizialmente. I tavoli saranno solo da 4 persone, eccezion fatta per i nuclei familiari, Dopo l’orario di chiusura sarà consentito il servizio a domicilio e fino alle 24 la ristorazione con asporto, ma non si potrà consumare il cibo acquistato nei luoghi pubblici. «Occorre capire che non ci sono risorse e che le riserve sono già state utilizzate per pagare i dipendenti – aggiunge Casartelli – L’obbligo di chiusura alle ore 18 è irragionevole perché colpisce bar e ristoranti che hanno adottato al loro interno scrupolosamente le precauzioni anticontagio. Come Confesercenti abbiamo attivato i nostri organismi a livello regionale e nazionale affinché il Governo stanzi immediatamente indennizzi a favore delle imprese costrette alla chiusura compensando i mancati incassi: le risorse avrebbero dovuto essere già stanziate contemporaneamente all’obbligo di chiusura, senza lasciare ristoratori e baristi nell’incertezza e nella giustificata rabbia».

    Decisamente preoccupato è anche Massimiliano Tansini, presidente dell’Associazione Cuochi Como. «Siamo molto in ansia. Ho già parlato con molti colleghi e sono tutti in agitazione. C’è chi mi ha già inviato delle foto dei locali che sono stati nuovamente predisposti per far fronte alle nuove disposizioni in vigore – dice Tansini – ma è innegabile che non si possa andare avanti ancora per molto in queste condizioni». Anche perché in molti, dopo le difficoltà del lockdown, con la parziale ripresa delle attività pensavano di essere riusciti a sopravvivere e «invece si ritrova nuovamente in un incubo. Ci sono molte aziende che non riescono a far fronte alle spese. Inevitabilmente in tanti, davanti a questa ennesima prospettiva di un calo degli affari, si ritroveranno a dover fare i conti con il futuro. In molti dovranno capire se andare avanti oppure se ormai è arrivato il momento di chiudere», aggiunge Tansini. «L’apertura domenicale fornisce un minimo di coraggio ma non è certo sufficiente. Mancano le cene, il momento per noi fondamentale anche perché in settimana il pranzo è qualcosa di rapido e per noi poco conveniente. In più con l’incremento dello smart working saranno sempre meno le persone in giro per lavoro», chiude il presidente dei cuochi. Anche Cna Lario e Brianza si è unita nel chiedere «ristori reali commisurati alle perdite subite, immediati e destinati a tutte le imprese interessate dal provvedimento in aggiunta alla sospensione delle cartelle esattoriali, alla cancellazione dell’Imu, ai crediti d’imposta per affitti e bollette, alla cassa integrazione per i dipendenti». Da parte suo Claudio Bizzozero, curatore del festival “Gastrolario” dedicato al pesce di lago lancia l’allarme sulla prossima manifestazione “Gusto Brianza”: «Molti ristoranti chiuderanno, speriamo ci salvino i pranzi di lavoro e quelli del fine settimana nei locali aderenti. È stata una decisione inopportuna e bizzarra. I contagi viaggiano con il trasporto pubblico, non con i ristoranti», ha detto Bizzozero.

  • Basket, oggi il raduno di Cantù

    Basket, oggi il raduno di Cantù

    Basket Oggi alle 18.30 il ritrovo della Pallacanestro Cantù di coach Sacripanti(a.p.) «La nuova squadra mi piace molto, è stata costruita bene e con grande intelligenza». Parole che suonano come garanzia quelle pronunciate da Anna Cremascoli presidente della Pallacanestro Cantù a poche ore dal raduno ufficiale del team biancoblù in programma stasera all’Ngc Arena ore 18.30.«Ammetto di essere sorpresa positivamente – dice – perché inizialmente non pensavo che, con il budget che avevamo a disposizione, saremmo riusciti a costruire una formazione così competitiva

    .Sono felice anche di aver potuto confermare alcuni giocatori che si sono rivelati importanti nel nostro recente passato».«È difficile prevedere che stagione sarà – dice ancora la presidente – perché ogni volta si corre il rischio di essere smentiti. Sicuramente Milano sembra un gradino sopra tutte.Poi come sempre sarà il campo a parlare e si sa che le sorprese non sono rare per cui non resta che attendere e vedere cosa succederà».Per la passerella odierna assenti giustificati gli azzurri Aradori e Cusin oltre al nazionale giamaicano Uter e all’americano Michael Jenkins che sbarcherà in Italia domani. I tifosi potranno però riabbracciare oltre allo staff di coach Stefano Sacripanti, i confermati Leunen, Ragland e Abass, ma anche portare il primo saluto ai nuovi arrivati Stefano Gentile e Roberto Rullo