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  • Cantù, ufficiale il divorzio da  Tony Mitchell. L’americano ha già firmato con Pistoia

    Cantù, ufficiale il divorzio da Tony Mitchell. L’americano ha già firmato con Pistoia

    L’americano Tony Mitchell si è accasato a Pistoia. Questa mattina, nel giro di pochi minuti, gli annunci di Pallacanestro Cantù e della società toscana. Come annunciato da giorni, il club brianzolo ha deciso di tagliare lo statunitense, i cui atteggiamenti fuori dal campo – in particolare la reiterata assenza dagli allenamenti dopo l’acquisizione della società da parte di Tutti insieme Cantù – non sono stati graditi.Nella conferenza stampa di ieri in sede, coach Nicola Brienza aveva spiegato che l’americano non avrebbe più indossato la casacca dell’Acqua S.Bernardo. Poche ore fa l’ufficializzazione del divorzio e, praticamente in contemporanea, l’annuncio dell’avvenuto ingaggio da parte di Pistoia, fanalino di coda nella classifica di serie A, con cui Mitchell si è già allenato questa mattina.

  • Cantù: Udanoh verso l’addio Jefferson e Mitchell, sanzioni in arrivo

    Cantù: Udanoh verso l’addio Jefferson e Mitchell, sanzioni in arrivo

    Non una questione di soldi. Nella nuova dirigenza non piace l’idea di ritrovarsi con un elemento demotivato in vista del rush finale di campionato, con una squadra in serie positiva e che ha dimostrato di essere in grado di lottare per i playoff.E con il vento nuovo che soffia in Brianza, ora deve cambiare qualcosa sul fronte degli allenamenti. Ieri, ancora una volta, non si sono presentati gli americani Davon Jefferson e Tony Mitchell. Non una novità. Anzi, in questa stagione è stata una scelta abituale dei due statunitensi, che comunque si sono mossi nel rispetto del contratto, visti gli atavici problemi legati all’erogazione degli emolumenti.Una situazione che è stata accettata sia dal precedente coach Evgeny Pashutin, sia dal suo successore Nicola Brienza e coperta dal fatto che spesso sia Mitchell sia Jefferson, pur con queste premesse, sono stati tra i migliori non solo della Pallacanestro Cantù, ma a livello assoluto rispetto ai cestisti di tutte le squadre.Sull’assenza dei due alla ripresa degli allenamenti di martedì è stato chiuso un occhio, anche se non è mancata una certa irritazione, considerando che era il primo allenamento con la gestione “Tutti insieme Cantù”. Ma la defezione di ieri potrebbe precludere ad una presa di posizione severa della nuova società, con provvedimenti nei confronti dei due atleti.Dalla nuova gestione trapela anche la notizia che sono stati effettuati i pagamenti legati alla ComTec, la commissione che tiene monitorati i bilanci e la situazione finanziaria dei club. Un passo importante per garantire la continuità del progetto. Una scadenza che era temuta quando Gerasimenko pareva intenzionato a non cedere la società. Il giorno limite era lunedì 18; poi, per il ritardo, ci sarà qualche multa. Ma il passo principale è stato compiuto, con sollievo dell’ambiente e di tutte le persone che hanno seguito con apprensione le ultime vicende della società.

  • Cantù patria del design

    Cantù patria del design

    Cantù e il mobile. Dal gusto classico al designlibro dell’architetto Tiziano Casartelli  edito da Canturium sarà presentato il 28 marzo alle 21 nella Sala Convegni “Giovanni Zampese” della Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù. Insieme all’autore Tiziano Casartelli intervengono Antonio Citterio, architetto e designer, Francesco Pavesi, storico dell’arte  e Roberto Rizzi. docente al Politecnico di Milano. Il libro racconta la storia della filiera del legno arredo a Cantù dalle origini ai giorni nostri. «La storia del design italiano non sarebbe la stessa se i protagonisti del progetto industriale non avessero potuto fare affidamento sui centri produttivi briantei» dice Casartelli.

  • Cantù, il rilancio dopo l’intervista a Gerasimenko. Bocche cucite e soldi sul tavolo, ma il tempo stringe

    Cantù, il rilancio dopo l’intervista a Gerasimenko. Bocche cucite e soldi sul tavolo, ma il tempo stringe

    Più che una partita giocata su un campo da basket, sembra una partita di poker, giocata a distanza. Da una parte il proprietario della Pallacanestro Cantù, l’ex magnate russo dell’acciaio, dall’altra i potenziali acquirenti. Un gruppo in particolare, ovvero quello degli “americani”, ma forse è meglio definirlo il gruppo di “Tic” Tutti insieme Cantù, rinforzati dall’attuale sponsor, Antonio Biella di Acqua S.Bernardo. La lunga intervista esclusiva pubblicata ieri su queste colonne da Massimo Moscardi, potrebbe essere l’ennesima mossa di Gerasimenko. Un ultimo messaggio, nella settimana decisiva. Dopo la partenza di coach Pashutin, dopo il possibile addio di capitan Udanoh, durato lo spazio di una mattina, o le insistenti sirene che richiamano Frank Gaines verso il campionato francese.Ieri, dalla parte del tavolo di “Tic” nessuno parla, o meglio vuole parlare. Tutti hanno letto e vivisezionato le parole di Dmitry. Ci sarebbe stato anche un rilancio. Nessuno dà le cifre ufficialmente, le carte sono coperte, ma si parla di molto più di quei 400mila euro in otto anni rivelati dal russo. Si parla di aver promesso tutto quello che Gerasimenko ha chiesto. Le fiches sono sul tavolo, ma le «capacità» richieste da Gerasimenko? Sono sufficienti? Nel suo dialogo, il proprietario ha spiegato che vuole «necessarie garanzie per il futuro e per la continuità». Mr Red October dovrà valutare in fretta il team messo in piedi da Angelo Passeri di Tic, da Andrea Mauri e dagli “americani”. Lo sapremo a breve. Probabilmente a brevissimo.«Parleremo solo quando la trattativa sarà chiusa, in un modo o nell’altro», dice Passeri.Eppure non si può negare che, nonostante le parole di Gerasimenko, si respiri ancora aria positiva a Cantù. «Sono ore decisive per il futuro della squadra e in un momento così delicato credo sia meglio evitare dichiarazioni – spiega il vicesindaco di Cantù, Alice Galbiati – attendendo fiduciosi buone notizie».Si attendono buone notizie, mentre i giorni passano inesorabilmente. A Firenze ieri è partita la Final Eight di Coppa Italia, ma l’Acqua S.Bernardo Cantù più che altro guarda il calendario. Lunedì scattano i controlli della Comtec sui conti della società. Il fairplay finanziario è una cosa seria nel basket. Da questo campionato ancora di più. Cantù deve dimostrare di essere in regola con i pagamenti dei contributi di due stipendi e deve regolarizzare il contratto di coach Brienza. Cifre? Si parla di oltre 200mila euro. Non bruscolini, insomma.La squadra potrebbe “sopravvivere” senza la scure della Comtec per altri cinque giorni, con sanzioni di circa 2mila euro al giorno. Poi? A questo punto, se Gerasimenko non avesse ancora ceduto a una o l’altra cordata (gli imprenditori svizzeri di fatto non si sono ancora ritirati, anche se il magnate russo non sembra aver preso molto in considerazione l’offerta ndr) la Pallacanestro Cantù sarebbe costretta a vendere uno a uno i suoi “gioielli”. Molti dei quali, come detto, hanno mercato. Per Udanoh era stato fissato un buyout di 50mila euro, Gaines ne vale probabilmente altrettanti. Jefferson? Troverebbe spazi in qualsiasi top team. Ma questo è già fantabasket.

  • Cantù,  ecco l’acquirente  “americano”:  «In prima fila con il consorzio brianzolo». Intervista a Ylenja Lucaselli

    Cantù, ecco l’acquirente “americano”: «In prima fila con il consorzio brianzolo». Intervista a Ylenja Lucaselli

    «Siamo tutti in attesa di notizie. Ma posso dare una certezza: quando ci sarà il passaggio di consegne da Dmitry Gerasimenko a Tic e verrà costituita la cordata per la Pallacanestro Cantù e il palazzetto noi saremo in prima fila». Le parole sono di Ylenja Lucaselli, avvocato, parlamentare di Fratelli d’Italia e Global Advisor di Southern Glazer’s Wine & Spirits, marchio leader mondiale nella distribuzione di vini e alcolici, con sede a Miami e in Texas.Di fatto, nella cordata che è stata definita brianzolo -americana, Ylenja Lucaselli rappresenta la parte statunitense, anche se lei è italianissima; è deputata e amica del comasco Alessio Butti, che pure in prima persona sta seguendo la vicenda della (attesa) vendita della Pallacanestro Cantù.«Il primo passo deve essere il passaggio delle quote da Dmitry Gerasimenko a Tic – spiega Lucaselli – e quando ci sarà la formalizzazione siamo pronti ad intervenire».«Non siamo di Cantù e non abbiamo particolari vincoli con il territorio, anche se il collega Nicola Molteni mi ha molto parlato di questa realtà – dice ancora – ma allo stesso tempo ci affascina la storia della società (che è tra le più vincenti nella storia del basket), il legame che ha con la gente con i suoi tifosi; è uno dei simboli della laboriosa Brianza. Un patrimonio che non può andare disperso».Ylenja Lucaselli fa un riferimento agli imprenditori che si sono mossi per sostenere il club e che andranno a creare un consorzio con Tic-Tutti insieme Cantù. «Ho visto da parte di ognuno impegno e voglia di portare avanti una tradizione che viene da lontano – afferma – Questa società è nata negli anni ‘30 ed è un riferimento del basket non soltanto italiano, ma anche a livello internazionale. Ecco perché siamo interessati a sostenerla: non mi piace l’idea che non possa avere un futuro».«Noi ci siamo – sostiene ancora Lucaselli – e con l’imprenditoria locale siamo pronti a supportare il progetto, sia sul fronte della squadra, sia per quanto riguarda il palasport. Il territorio sta rispondendo molto bene e le basi per creare una cordata solida e motivata ci sono tutte; ora non rimane che aspettare che Dmitry Gerasimenko, con cui ho peraltro avuto occasione di confrontarmi, trovi l’accordo con Tutti insieme Cantù».Dallo staff del club brianzolo trapela un certo ottimismo su questo fronte, anche se bisogna sempre tenere conto dell’imprevedibilità del patron della società e del fatto che comunque vi sono particolari ancora da discutere sulla cessione delle quote del club (a costo zero) e sulla vendita del palazzetto di Cucciago (da remunerare).L’accordo è da formalizzare tra Gerasimenko e l’associazione Tutti insieme Cantù, che poi procederà nell’immediato con la costituzione di un consorzio di cui farà parte anche Southern Glazer’s Wine & Spirits. «Speriamo davvero che tutto vada a buon fine» conclude speranzosa Ylenja Lucaselli.

  • Cantù, dopo l’entusiasmo, la freddezza del gruppo americano. Incertezza sull’ingresso nel consorzio

    Cantù, dopo l’entusiasmo, la freddezza del gruppo americano. Incertezza sull’ingresso nel consorzio

    L’iniziale entusiasmo e la voglia di credere nel progetto di costruzione della nuova Pallacanestro Cantù hanno lasciato spazio ad una sorta di demotivazione per quella che doveva essere la parte americana della nuova società.Fino a pochi giorni fa Ylenja Lucaselli – parlamentare di Fratelli d’Italia, avvocato e Global Advisor di Southern Glazer’s Wine & Spirits, marchio leader mondiale nella distribuzione di vini e alcolici – era ben determinata.Al Corriere di Como aveva dichiarato di essere intenzionata a far parte della cordata di imprenditori che si sarebbe formata dopo l’acquisizione del club da Dmitry Gerasimenko.«Noi ci siamo – aveva detto – e con l’imprenditoria locale siamo pronti a supportare il progetto, sia sul fronte della squadra, sia per quanto riguarda il palasport. Il territorio sta rispondendo molto bene e ci sono tutte le basi per creare una cordata solida e ben motivata».Poi qualcosa è cambiato. Sicuramente, a Ylenja Lucaselli non è piaciuto il dover continuare a inseguire a suon di smentite titoli di giornali che attribuivano a lei e alla sua azienda la volontà di acquisire da Tic- Tutti insieme Cantù, il 100% del club mentre la sua volontà era, come dichiarato al nostro giornale, di far parte di una squadra di investitori.Fin da subito Lucaselli ha chiesto un basso profilo e anche di non essere coinvolta come esponente politico, ma come rappresentante della sua azienda.Le voci che ci sono state in questi giorni e certi titoli “sparati” (soprattutto non è stata apprezzata l’espressione «nuovi acquirenti») l’hanno probabilmente convinta a fare un passo indietro.Se prima la versione “ufficiale” era quella della possibilità di valutare un possibile ingresso nella compagine societaria, attualmente, a meno di clamorosi ribaltoni, non ci sarebbe da parte della rappresentante del gruppo americano nemmeno la volontà di pensare se aderire o meno.Questa la situazione attuale anche se la recente vicenda della Pallacanestro Cantù ha abituato a colpi di scena in un senso o nell’altro. Magari più avanti nel tempo, in una fase più tranquilla, ci potrà essere da parte del gruppo americano una rivalutazione rispetto alla situazione e all’opportunità di supportare il progetto.

  • Cantieri, interventi per 400mila euro. Si parte, dopo Pasqua, da via Bellinzona

    Cantieri, interventi per 400mila euro. Si parte, dopo Pasqua, da via Bellinzona

    Numerosi i cantieri che partiranno nei prossimi mesi sulle strade comasche: interventi di messa in sicurezza stradale e pedonale, ripristino dei marciapiedi e abbattimento delle barriere architettoniche per un investimento totale di 400mila euro, sono stati presentati questa mattina dall’assessore alla Mobilità e trasporti del Comune di Como, Vincenzo Bella.I primi lavori inizieranno a maggio e riguarderanno via Bellinzona, dove sarà messo in sicurezza il cuore del quartiere di Monte Olimpino, nel tratto tra le intersezioni con via Padula e via Amoretti.Gli altri lavori riguardano la via Canturina, in località Trecallo, dove verrà installato un semaforo a chiamata pedonale con scivoli e abbattimento delle barriere architettoniche sul marciapiede, la via Oltrecolle, dove saranno create due isole salvagente nei pressi dell’accesso al cimitero e di via Buozzi, e saranno messi in sicurezza l’attraversamento e il percorso pedonale laterale. Inoltre in via per Brunate, località Garzola superiore, verrà istituita una zona a 30 chilometri orari nei pressi della fermata dell’autobus per gli studenti e saranno create delle rampe rialzate per rallentare il traffico. Verrà poi disegnata la segnaletica per i percorsi pedonali.In via Pio XI e via Magnano sarà messo in sicurezza l’attraversamento pedonale che permette di accedere alla scuola, saranno rialzati i marciapiedi per evitare la sosta abusiva e sarà riqualificato il verde. In via Borgovico, nei pressi della chiesa di San Giorgio, verrà poi creata un’isola salvagente e verrà data continuità al percorso pedonale che porta all’oratorio e a piazzale Somaini.Sono previsti anche interventi di ripristino dei marciapiedi e abbattimento delle barriere architettoniche in piazzale Gerbetto, via Dottesio, via Mugiasca, via Morazzone, via Sinigaglia.«Gli uffici del settore viabilità hanno lavorato per poter offrire strade sicure. Sono tanti gli interventi previsti, molti dei quali mossi da segnalazioni dei cittadini. Risolveremo così diverse criticità», ha detto l’assessore.

  • “Candidati civici”,  listone a Villa Saporiti. Presentate le candidature a sostegno del presidente Bongiasca

    “Candidati civici”, listone a Villa Saporiti. Presentate le candidature a sostegno del presidente Bongiasca

    Conto alla rovescia per definire il nuovo consiglio provinciale. L’aula di Villa Saporiti attende di conoscere i nuovi consiglieri.Il “listone del presidente”, costruito pazientemente da Fiorenzo Bongiasca in accordo con il segretario del Partito Democratico Federico Broggi, ieri è stato ufficialmente definito e come anticipato domenica scorsa dal “Corriere di Como”, spiccano due candidati molto forti di Fratelli d’Italia più un terzo d’area centrodestra, il sindaco di Brienno Francesco Cavadini.Il partito di Giorgia Meloni ha scelto di non presentare una sua lista ed è confluito nel raggruppamento che sostiene Bongiasca (nella foto) con l’ex vicesindaco di Erba Claudio Ghislanzoni e con la consigliera comunale di Palazzo Cernezzi Antonella Patera.Il Pd, da parte sua, candida l’ex sindaco di Cernobbio Paolo Furgoni, consigliere comunale nella località rivierasca, l’uscente Ferruccio Cotta, consigliere comunale di Bulgarograsso, e il sindaco di Lurago d’Erba Federico Bassani.A favorire questo accordo anomalo è stato anche il sistema elettorale.Com’è noto, per il rinnovo dei 12 seggi del consiglio provinciale – fissato per domenica 7 aprile proprio nella sede della Provincia di Como in via Borgo Vico – votano soltanto i consiglieri comunali e i sindaci. A ciascuno di loro è assegnato un pacchetto di voti in proporzione al numero di cittadini rappresentati.Completano il “listone” bipartisan Valeria Benzoni, sindaco di Lomazzo, consigliere provinciale uscente, Alberto Crippa, consigliere comunale di Mariano Comense, consigliere provinciale uscente, Maria De Giorgi, consigliere comunale di Blevio, Simone Moretti, sindaco di Olgiate Comasco, Paola Rossi, consigliere comunale di Bellagio, assessore alla Cultura e Cecilia Volontè, consigliere comunale di Cantù.

  • Campo di via Regina Teodolinda, per la Caritas è stata “La sfida dell’accoglienza”

    Campo di via Regina Teodolinda, per la Caritas è stata “La sfida dell’accoglienza”

    A quattro mesi dalla chiusura del campo di via Regina Teodolinda non si è certo chiusa a Como la questione dell’accoglienza dei migranti in provincia. A tenere vivo il ricordo di un periodo che non ha avuto precedenti in città, ma pure gli attriti generati dalla chiusura della struttura, è il rapporto redatto dalla Caritas Diocesana di Como con la cooperativa Symploké.Emblematico il titolo “La sfida dell’accoglienza” per rivivere l’attività svolta di ascolto e mediazione nel Centro di Permanenza Temporanea “Osvaldo Cappelletti” di via Regina, rimasto aperto dal 19 settembre 2016 al 31 ottobre 2018.Un report che, attraverso le voci degli operatori di Caritas e Symploké, ricostruisce la storia, gli eventi e i vissuti che hanno caratterizzato quell’esperienza forte e “pionieristica” di accoglienza.L’obiettivo, come spiegano dalla Diocesi di Como in una nota, è rendere pubblica la testimonianza del lavoro fatto, «oltre che un indiscutibile valore di memoria dei propri interventi».«Pur tuttavia, reputiamo possa essere estremamente interessante anche per chi, con uno sguardo esterno, tecnico, da operatore sociale, da interessato al tema, abbia interesse a conoscere meglio come, nei due anni di apertura “del Campo” – com’era comunemente detto in gergo – il fenomeno migratorio legato alla città di Como si sia espresso ed evoluto. E come si sia provato a dare risposte» prosegue la nota.Il report integrale è scaricabile dal sito Internet della Caritas diocesana e della cooperativa Symploké www.symplokecoop.itCompletano la documentazione la testimonianza di chi ha coordinato il lavoro di mediazione, le attività burocratiche in particolare relative ai tanti minori stranieri non accompagnati che erano presenti nella struttura. Struttura definita «un luogo dignitoso» rispetto ad altri centri di accoglienza italiani.Non manca nel documento la lettera appello che tutto il mondo cattolico lariano sottoscrisse il 15 settembre del 2018, per chiedere di non chiudere il Centro di via Regina.Sono state 7.019 le persone chiedenti asilo aiutate nei due anni e un mese di apertura. Nei cinquanta container di via Regina si è arrivati ad ospitare oltre 300 persone. Ogni giorno si riuscivano ad effettuare soltanto 10 colloqui di un’ora circa.Viene ricordato anche l’11 settembre 2018, quando gli ultimi 70 ospiti del Centro vennero trasferiti senza preavviso. Sarebbero finiti a Bologna e Settimo Torinese.Chiude il report un’intervista a Tapha, 30enne fuggito dal Gambia nel 2012 (dove racconta di aver lasciato la moglie e due figli piccoli), arrivato sul Lario nel 2014. Dopo aver ottenuto l’asilo politico e il permesso di soggiorno, Tapha ha iniziato a lavorare proprio nella Cooperativa Symploké. La sua opera nel campo si è rilevata molto importante, forte del suo vissuto e della sua esperienza nello spiegare anche gli adempimenti burocratici agli altri ospiti.P.An.

  • Campione, oggi l’atteso presidio. Molti i politici al fianco dei cittadini

    Campione, oggi l’atteso presidio. Molti i politici al fianco dei cittadini

    Il presidio di questa sera a Campione d’Italia sarà l’ennesimo grido di aiuto lanciato da una comunità ormai allo stremo. L’appuntamento, organizzato nella piazza del Municipio dalle rappresentanze sindacali del Comune inizierà alle 19 e andrà avanti fino alle 21. In tanti, dai cittadini naturalmente, ai dipendenti di casa da gioco e Comune fino a politici di ogni schieramento hanno dato l’adesione. Il sindacato stesso nei giorni scorsi ha invitato la politica a «intervenire purché – si legge nella nota – non si utilizzi il disastro campionese per fare propaganda alla vigilia della pronuncia del giudice amministrativo». Il riferimento è al fatto che il presidio si svolgerà a poche ore dall’udienza del Tribunale amministrativo del Lazio che dovrebbe pronunciarsi sul ricorso contro gli esuberi presentati dagli stessi dipendenti del municipio di Campione. Lunedì, in ogni caso, saranno in tanti a manifestare. I cittadini e gli ex lavoratori sono ormai coinvolti da mesi in una crisi economica e sociale senza precedenti. E arriveranno tanti politici. A partire dal presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi. «Ci sarò. È giusto e doveroso essere al fianco di chi, ormai da mesi, non ha più uno stipendio e non ha per adesso grandi prospettive per il futuro – dice il presidente Fermi – Nostro compito è fare il possibile a livello delle istituzioni».Anche il Pd ha già annunciato la presenza. «I dipendenti del casinò sono stati praticamente abbandonati a se stessi. Chi lavora per il Comune non riceve lo stipendio da un anno. Lo stesso municipio, le scuole e le poste sono al freddo perché non è più possibile pagare il gasolio per il riscaldamento. Persino i pensionati sono in difficoltà perché non ricevono l’integrazione che permette loro di vivere in una realtà inserita sostanzialmente nel mercato della Svizzera italiana, con tutti i costi che questo comporta – questa la desolante fotografia fatta da Angelo Orsenigo, consigliere regionale Pd e dalla parlamentare comasca del Pd Chiara Braga che saranno domani a Campione – Non dobbiamo stare a guardare. Appoggiamo tutte le iniziative di Cgil, Cisl e Uil, a partire dal presidio, cui parteciperemo fino alle due giornate di sciopero proclamate per martedì 26 e mercoledì 27 febbraio. Concretamente, proseguiamo con gli impegni presi di interessare Regione Lombardia, dove abbiamo chiesto più volte alla Commissione speciale rapporti con la Svizzera di convocare una seduta ad hoc», dichiarano gli esponenti del Pd. Non sarà presente, perchè già impegnato, il parlamentare comasco Giovanni Currò.