Sosta a Lugano per Greta Thunberg, la 16enne attivista svedese che si batte per lo sviluppo sostenibile e ispiratrice del movimento giovanile contro il riscaldamento globale. Reduce dal viaggio a Roma, in cui ha incontrato Papa Francesco, Greta si è fermata a Lugano per un cambio di treno, prima di ripartire per Londra. La giovane ha pubblicato una foto sul suo profilo Instagram con alle spalle la città ticinese e il messaggio “Buona Pasqua dalla Svizzera”.
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“Fuorisalone” lariano: difficile ma possibile
di Giorgio Civati
In tema di fiere ed esposizioni tessili, i pareri sono molto diversi. Spesso contrastanti. Lo sappiamo bene noi comaschi, che abbiamo prima creato e poi lasciato morire una rassegna, Ideacomo, che per decenni è stata un vanto del distretto. E ora, con ormai da anni in calendario una sola fiera italiana (Milano Unica) che però non soddisfa tutti e un appuntamento europeo (Premiere Vision, a Parigi) che, nonostante le affluenze record, pare non essere più il momento ideale per fare business, proprio a Como si torna a mormorare della possibilità di una fiera tutta lariana. Sarà un problema di date, come qualcuno sostiene, perché le rassegne milanesi e parigine anche se di richiamo non permettono di presentare le collezioni complete e a punto. Sarà che, nel marasma di centinaia di espositori, l’immagine di alto livello di certe produzioni tessili risulta appannata. Ovviamente ricette precise non esistono. Una strada, comunque, può essere quella di fare “sistema” e cioè di offrire insieme alla manifestazione espositiva vera e propria tutta una serie di eventi e iniziative collaterali, un po’ sulla falsariga del Salone del Mobile di Milano che è cresciuto per importanza e rilievo anche grazie al “fuorisalone”.
Como potrebbe tentare una avventura del genere? Con molta difficoltà, probabilmente sì. Insieme ai tessuti andrebbero proposte le bellezze naturali, il lago e il territorio, magari con qualche aggancio al legno/arredo che comunque delle stoffe comasche è “vicino di casa”. Difficile, ma possibile. E, soprattutto, in caso di successo, di grande valenza economica. Di certo appare evidente che una simile strategia dovrebbe coinvolgere non solo le aziende ma anche le istituzioni. Probabilmente con molti sforzi iniziali e impegni prolungati nel tempo, con investimenti anche di denaro. Sforzi di tutti: il Comune di Como e la Camera di Commercio, le associazioni di categoria e le scuole, le strutture ricettive e quella stessa Villa Erba che in passato era sede proprio delle iniziative del tessile locale. Guardare a una promozione più ampia che coinvolga business e territorio è quindi complesso.
Per cercare di farlo con un po’ di buon senso, magari si potrebbe fare riferimento a Proposte. Con i suoi 27 anni di successi, la rassegna dei tessuti dell’arredamento che si è svolta proprio a Villa Erba da lunedì a mercoledì è infatti un caso da manuale. Ha saputo crescere nel tempo mantenendo comunque un carattere elitario; ha combattuto e poi in qualche modo gestito il “fuorisalone” e cioè le manifestazioni alternative e concorrenti, trovando per quest’ultima edizione nel Comune di Cernobbio un prezioso alleato per razionalizzare tempi e orari. Una “vetrina” d’eccezione e di rilievo mondiale insomma è possibile, anche qui, sul Lario. Tutta la Como delle stoffe, ma non solo, avrebbe il dovere di pensarci.
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Due uomini arrestati a Cantù, avevano un mitragliatore da guerra in auto
Arrestati due brianzoli. Nel bagagliaio della macchina avevano un mitragliatore da guerra. L’episodio risale ai giorni scorsi. I carabinieri del Radiomobile di Cantù hanno notato quattro persone nel posteggio di un supermercato della città. Il gruppetto chiacchierava con fare sospetto: avvicinati dai militari, gli uomini hanno detto che stavano discutendo per questioni sentimentali legati a una donna. Una banale scusa, che i carabinieri ovviamente hanno ignorato. E quando i militari hanno iniziato un controllo più approfondito, hanno notato che un uomo del gruppo stava cercando di disfarsi di un oggetto contenuto nel bagagliaio.L’oggetto in questione era un’arma molto potente: un mitragliatore calibro 5,50 della ditta elvetica Sig, un fucile d’assalto utilizzato in passato dall’esercito svizzero, completo di caricatore e 19 munizioni.L’arma, risultata rubata in Svizzera, stata sequestrata, mentre due uomini, di 45 e 50 anni entrambi residenti in provincia di Monza e Brianza, sono stato arrestati e portati al carcere Bassone con l’accusa di porto illegale e detenzione di arma da guerra.
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Concerti di Pasqua, Lugano si accende di musica con l’Orchestra Mozart e Bernard Haitink
È all’insegna della musica la Pasqua a Lugano al centro Lac di piazza Luini. Grazie a LuganoMusica, dal 21 al 25 aprile la città torna al centro della scena internazionale con i concerti in residenza dell’Orchestra Mozart e la direzione di Bernard Haitink, uno dei più grandi direttori dell’ultimo secolo, i cui novanta appena compiuti sono testimonianza di classe e intelligenza inconfondibili e di una carriera impareggiabile. Un’occasione imperdibile di assistere ai concerti del direttore olandese che ha annunciato di voler limitare, dopo gli impegni con la Mozart, le sue apparizioni per la prossima stagione.
Per il terzo anno
la creatura musicale di Claudio Abbado, di cui Haitink ha raccolto
l’eredità dopo la scomparsa, torna nella casa che ha contribuito
alla sua rinascita. I suoi membri, tutti militanti nelle più
prestigiose formazioni d’Europa, sono tornati a esibirsi nel 2017
chiedendo a Bernard Haitink di guidarli. Da allora un progetto di
residenza musicale a Lugano e un ciclo di appuntamenti esclusivi sono
diventati il cuore pulsante di un’orchestra unica: «è
sorprendente, soprattutto pensando al panorama odierno, vedere come
questa orchestra sia riuscita e riesca sempre a mantenere una sua
identità precisa» ha detto Haitink in una recente intervista «il
Lac di Lugano è una sala perfetta per un’orchestra come la Mozart
e per il suo repertorio».Si comincia domenica di Pasqua, 21 aprile 2019 alle ore 17.00: Haitink dirige l’Ouverture daSogno di una notte di mezza estate op. 61di Mendelssohn, ilConcerto per pianoforte e orchestra n. 22in mi bemolle maggiore, KV 482 di Mozart, interpretato da Martin Helmchen, giovane astro del pianoforte classe 1982, e laSinfonia n. 5 in si bemolle maggiore, D 485di Franz Schubert.
A Pasquetta, lunedì 22 aprile alle
17.00, sono invece i Solisti dell’orchestra protagonisti di un
concerto da camera con musiche di Elliott Carter (Scrivo in vento per
flauto solo), Beethoven (Sestetto per fiati in mi bemolle maggiore,
op. 71) Mozart (Quintetto per archi n. 4 in Sol minore, K 516).Bernard Haitink torna sul podio
dell’orchestra e dei Solisti della Mozart mercoledì 24 aprile 2019
alle ore 20.30: in programma la Sinfonia concertante per oboe,
fagotto, violino, violoncello e orchestra in si bemolle maggiore,
Hob. I:105 di Haydn e la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55
Eroica di Beethoven.Giovedì 25 aprile 2019 alle ore
20.30 i Solisti dell’Orchestra si esibiscono ancora in un concerto
cameristico con musiche di Benjamin Britten (Sei metamorfosi da
Ovidio op. 49), Mozart (Quartetto per flauto e archi n. 1 in re
maggiore, KV 285), Mendelssohn (Quintetto per archi n. 2 in si
bemolle maggiore, op. 87).A corollario dei concerti torna la formula del “Caffèdegli Artisti”: uno spazio fisico e culturale allestito nella Hall del LAC che ospita quattro incontri, in dialogo con artisti ed esperti in occasione dei concerti con l’Orchestra Mozart e i Solisti. Il programma dettagliato su www.luganomusica.ch. Biglietti da 28,50 a 133,90 franchi.
Biglietteria
I biglietti da
Fr. 28.50 a 133.90 sono in vendita online suwww.luganomusica.ch,
oppure presso la biglietteria del LAC: Da martedi a domenica: 10.00 –
18.00Per telefono +41 (0)58 866 42 22 dal
martedi alla domenica dalle 12.00 alle 18.00Per informazioni +
41 (0)58 866 42 85info@luganomusica.chCalendario
Domenica 21 aprile, ore 17.00LAC
Sala TeatroOrchestra Mozart
Bernard Haitink direttoreMartin
Helmchen pianoforteFelix
Mendelssohn-BartholdySogno di una notte di mezza estate, op. 61Wolfgang Amadeus
MozartConcerto per pianoforte e orchestra n. 22 in mi bemolle
maggiore, KV 482Franz
SchubertSinfonia n. 5 in si bemolle maggiore, D. 485Lunedì 22 aprile, ore 17.00LAC
TeatrostudioSolisti dell’Orchestra Mozart
Elliott
CarterScrivo in vento per flauto soloLudwig van
BeethovenSestetto per fiati in mi bemolle maggiore, op. 71Wolfgang Amadeus
MozartQuintetto per archi n. 4 in Sol minore, K 516Mercoledì 24
Aprileore 19.00, LAC
Sala RefettorioIntroduzione al Concerto con Etienne Reymond ed
Enrico Parolaore 20.30, LAC
Sala TeatroConcertoOrchestra MozartBernard
Haitink direttoreSolisti dell’Orchestra MozartJoseph
HaydnSinfonia concertante per oboe, fagotto, violino,
violoncello e orchestra in si bemolle maggiore, Hob. I :105Ludwig van
BeethovenSinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55 EroicaLunedì 22 aprile, ore 17.00LAC
TeatrostudioSolisti dell’Orchestra Mozart
Benjamin
BrittenSei metamorfosi da Ovidio op.49Wolfgang Amadeus
MozartQuartetto per flauto e archi n. 1 in re maggiore, KV 285Felix
Mendelssohn-BartholdyQuintetto per archi n. 2 in si bemolle
maggiore, op. 87 -
Complotto pluto-giudaico e gerarchia dei saperi
di Adria Bartolich
La faccenda dell’Europa dei burocrati, francamente, incomincia a rasentare la fantascienza. Quando leggo titoli nei quali si dice che le politiche europee stanno distruggendo la scuola mi chiedo quali politiche e di chi, perché va bene procedere per frasi fatte, ma sacramentare contro il capitalismo e il complotto pluto-giudaico e massonico, mette insieme di tutto un po’ senza spiegare nulla. E l’Europa, oltre ai burocrati, ha anche un parlamento pluralista che discute e decide.
Inoltre le scuole europee funzionano in modo molto diverso tra loro. In comune c’è solo un sistema di monitoraggio e osservazione attivato dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che ha il compito di coordinare politiche economiche e di sviluppo, tra le quali la formazione e l’istruzione hanno certamente un ruolo centrale.
Inutile ripetere che all’innalzamento del livello d’istruzione di un Paese corrisponde anche una crescita del Pil e tra le due cose c’è interdipendenza, oltre alla banale considerazione che la gente non vive d’aria; vive di lavoro. È vero che l’istruzione non deve servire solo a trovare lavoro, ma anche ad averne uno certamente sì. Così come è auspicabile che sia salvaguardata l’autonomia della scuola ma non che la scuola sia fuori dal mondo e operi in una sorta di sistema isolato. Nè tanto meno convince la discrasia costante nel dibattito pedagogico nazionale, tra i fautori della cultura umanistica e i tecnocrati, o la divisione del tutto fittizia tra conoscenze e competenze che mette in ordine gerarchico i saperi e attribuisce alla cultura umanistica una interdisciplinarietà che, chissà perché, non avrebbe quella scientifica.
Occorre perciò ricordare che la pedagogia moderna sottolinea come la valutazione debba essere incentrata il più possibile su competenze misurabili, fermo restando che valutiamo persone e non oggetti, quindi con tutte le variabili del caso. E non è tecnocrazia ma obiettività, mentre il contrario ha derive come la discrezionalità, i giudizi sulle idee, se non addirittura la loro censura.
Ciò che rende una mente aperta non sono i contenuti ma l’approccio con cui si studiano e si affrontano; possono esistere un approccio umanistico chiuso, e uno scientifico o persino tecnico aperto (la Bauhaus ad esempio) perché anche la tecnica è un’attività culturale. E viceversa naturalmente.
Non mi convince l’impostazione per la quale alla scuola e alla cultura tocca occuparsi dell’anima lasciando ad altri di occuparsi della vita, perché occuparsi del pane e del lavoro è occuparsi dell’anima ma anche della persona nella sua interezza.
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Cinema Gloria, per l’acquisto servono 700mila euro
La campagna “Manchi tu nell’aria” per l’acquisto del Cinema Gloria di via Varesina a Como da parte del circolo Arci Xanadù e dei suoi simpatizzanti ha fruttato finora 36mila euro. Un obiettivo ambizioso, dato che l’immobile è in vendita ma la cifra da raggiungere è 700mila euro entro maggio 2020. Nell’assemblea di Arci Xanadu svoltasi giovedì scorso si è fissato come traguardo a giugno quello di superare i 100mila euro, attestandosi a quota 120mila. Sono allo studio iniziative straordinarie per coinvolgere il più possibile sul progetto la società civile. Prossima verifica alla metà di giugno.
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Ciclismo Juniores: Coppa Città di Cantù, domani l’edizione numero 40
Il fine settimana pasquale proporrà agli appassionati delle due ruote il classico appuntamento di Cantù, domani, con la gara per Juniores valevole per l’edizione numero 40 della Coppa Città di Cantù. Una manifestazione organizzata dal locale Club Ciclistico, che assegnerà anche il titolo provinciale della categoria.Classico il percorso sull’impegnativo circuito che si svilupperà dapprima attraverso Casnate con Bernate, Navedano e Cucciago (quattro volte) e poi sull’asse Cantù-Cucciago (pure quattro volte) e che comprende il Gran premio della montagna della Valcolda. Entrambi i tracciati prevedono l’ascesa di via Manzoni , nel centro di Cantù, che verrà quindi ripetuta otto volte. La partenza della competizione è fissata alle ore 9 mentre la conclusione, dopo 98 chilometri, è prevista intorno alle 11.30. Al via ci saranno 190 atleti.Una gara che vanta tanti nomi importanti nel suo albo d’oro e che in passato ha visto tra i protagonisti corridori del calibro di Gianni Bugno, Claudio Chiappucci e il compianto Franco Ballerini.Lo scorso anno si piazzò al quarto posto Alessandro Fancellu che, come primo comasco in classifica, si laureò campione provinciale (nella foto, la premiazione); successivamente ai Mondiali di Innsbruck, in Austria, il giovane lariano avrebbe conquistato una storica medaglia di bronzo nella prova degli Juniores.Un evento già importante, ma che in prospettiva futura potrebbe avere una ulteriore crescita. Il Club Ciclistico Canturino, con il suo presidente Paolo Frigerio, ha infatti chiesto l’assegnazione del Campionato italiano di ciclismo per la categoria Juniores nel 2021.L’annuncio è stato dato qualche giorno fa alla conferenza stampa di presentazione della gara. I contatti sono già stati presi con il presidente della Federazione Ciclistica Renato Di Rocco e con la “benedizione” di quello provinciale Franco Bettoni. La manifestazione andrebbe ad aprire la stagione di festeggiamenti per i 120 anni del Canturino, fondato nel 1902.«La città lo merita – ha detto Frigerio – e siamo al lavoro per raggiungere l’obiettivo. Un impegno importante; non è un caso che ci si stia muovendo un anno e mezzo prima, per non lasciare nulla all’improvvisazione».Nel caso, la competizione sarà spostata dalla domenica di Pasqua a metà giugno.
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Cibo e curiosità in 166 bancarelle. Folla alla fiera lungo le mura del capoluogo lariano
Abbigliamento, tecnologia, curiosità, oggetti d’artigianato, casalinghi e leccornie. Prosegue in città la Fiera di Pasqua: la lunghissima fila di bancarelle lungo le mura cittadine presa d’assalto da una folla di curiosi e di turisti parte da piazza Cacciatori delle Alpi, va avanti lungo viale Varese e si snoda a ridosso delle mura della città storica, fino all’incrocio con viale Lecco.Una tradizione per i comaschi, il lato “profano” della Pasqua lariana, e un’abitudine piacevole per molti la passeggiata tra le bancarelle per curiosare tra questa o quella occasione o assistere alle dimostrazioni di prodotti e apparecchiature utili per la casa o per l’ufficio.Quest’anno alla fiera pasquale lariana si contano in tutto 166 bancarelle che resteranno aperte tutti i giorni dalle 8 alle 19, fino a lunedì di Pasquetta incluso.La viabilità ha subito modifiche come di consueto. Fino a lunedì 22 aprile sarà quindi vietata la sosta dei mezzi in viale Varese da piazza Cacciatori delle Alpi a viale Cattaneo.
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Carlo Recalcati e il derby Cantù-Varese. «Sarà una partita molto aperta Impossibile fare un pronostico»
Allenatore, giocatore, cittadino onorario di Cantù. A Varese, da coach, conquistò uno storico scudetto.Il derby di oggi è anche la partita di Carlo Recalcati, che però non potrà essere a Desio, visto che sarà a Bologna per i festeggiamenti per la promozione in A della Fortitudo, altra formazione che in passato ha guidato con successo.E a Desio saranno assenti anche i tifosi di Varese, ai quali le autorità competenti hanno vietato la trasferta per ragioni di ordine pubblico, come era del resto successo all’andata per i sostenitori brianzoli.«Spiace per l’assenza dei tifosi di Varese – dice Recalcati – Rispetto la decisione che è stata presa, ma viene a mancare una componente importante, quella delle persone che più percepiscono il derby, forse anche più degli stessi giocatori, che sono per la maggior parte stranieri e magari meno sensibili rispetto a certe tradizioni».Passando a un discorso agonistico, che partita sarà quella fra brianzoli e biancorossi? «Si confrontano due formazioni che sono in lotta per entrare nei playoff – spiega ancora Recalcati – anche se attualmente sono fuori dal tabellone post season. Varese ha vinto di 18 punti all’andata ed è comunque avvantaggiata in un eventuale arrivo alla pari con l’Acqua S.Bernardo».«Si vanno a sfidare due compagini in salute – aggiunge – Nell’ultimo weekend hanno entrambe perso, ma avrebbero meritato di vincere, soprattutto Cantù a Venezia».Recalcati analizza le due contendenti: «Cantù è molto legata alle capacità individuali dei suoi giocatori, soprattutto Gaines, Jefferson e Blakes. Varese punta più sull’organizzazione. Ho visto l’Acqua S.Bernardo a Venezia: ho notato che sta migliorando dal punto di vista difensivo anche se non ha una continuità per i 40 minuti; però si vede che c’è un atteggiamento che prima mancava. Il lavoro che lo staff sta svolgendo sta dando frutti. Stasera sarà una partita molto aperta, veramente senza pronostico».Da Recalcati arriva infine una valutazione generale su Cantù e sui nuovi scenari che si sono aperti dopo l’addio di Dmitry Gerasimenko e l’arrivo del nuovo gruppo dirigenziale capitanato da Tic. «Arrivare ad oggi a fare queste valutazioni è una cosa positiva considerati i momenti che si sono vissuti. Da un punto di vista tecnico tutto procede per il meglio, visto che la squadra è nella condizione di aspirare ad un risultato importante».«Per quanto riguarda la società si percepiscono entusiasmo, voglia di fare, legame al territorio. Ottime premesse per il presente e soprattutto per il futuro» conclude Recalcati.
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Cantù, stasera il derby. Tradizione sfavorevole con Varese. Brienza: «È il momento di invertire la rotta»
Derby numero 143, una “classica” per il campionato italiano. La sfida tra Cantù e Varese conserva intatta il suo fascino. E in questo campionato, a quattro turni dalla fine, assume valore fondamentale, visto che entrambe le contendenti sono in lotta per un posto nei playoff. L’appuntamento è fissato per oggi alle 19.05 al palazzetto di Desio.«La partita con Varese ha un doppio risvolto – spiega coach Nicola Brienza – Emotivo perché è il derby e tra i tifosi c’è grande attesa per questa partita. Da un punto di vista strettamente agonistico, si tratta di un match che ha grande importanza anche in ottica post season; di fatto è una sfida decisiva per le nostre ambizioni di proseguire e di lottare fino all’ultimo per entrare nei playoff».Ma l’avversario è tutt’altro che malleabile. Nei precedenti è avanti Varese con 87 vittorie, contro le 55 di Cantù.Nella gara di andata, giocata il giorno di Natale, Varese si impose in casa con un convincente 89 a 71 finale. «Giochiamo contro una formazione che è molto ben allenata, che ha principi offensivi e difensivi abbastanza chiari; Varese cerca di sfruttare al massimo il loro sistema per ottenere risultati. Nell’ultimo periodo ha avuto qualche sconfitta di troppo a causa degli acciacchi di giocatori importanti, ma rimane in ogni caso eccellente il lavoro svolto da coach Attilio Caja e da tutta la società».Cantù è nona, a due punti dalla zona playoff e dall’ottava posizione, dove si trova proprio il Varese, alla pari con Avellino e Sassari. Nell’ultimo turno l’Acqua S.Bernardo ha perso a Venezia dopo un tempo supplementare in un match in cui è stata davvero ad un passo dal successo. «Ci siamo scrollati di dosso la scoppola rimediata domenica scorsa nella trasferta di Venezia – spiega ancora il tecnico di Cantù – Una batosta per come è andata a finire la partita. Ma rianalizzandola abbiamo visto che c’è tanto di positivo ed è da questo che dobbiamo partire. Adesso l’obiettivo è di andare a togliere o limare errori stupidi per poi finalmente gioire e non solo pensare che abbiamo fatto qualcosa di buono, ma senza conquistare la vittoria».«È arrivato il momento di invertire la rotta, vista la serie di sconfitte rimediata nelle ultime uscite con Varese; c’è anche questa tradizione da sfatare – spiega ancora Nicola Brienza – Siamo carichi e pronti, vogliamo regalare a noi stessi una grande partita, che ci meritiamo, e allo stesso tempo la vogliamo regalate ai nostri tifosi. Siamo pronti a dare il massimo per raggiungere l’obiettivo».