Da Pechino a Parigi in Ferrari. Dalla Grande Muraglia a Place Vendome: scatta domenica il viaggio di Giorgio Schön e del comasco Enrico Guggiari dal 2 giugno. Schön (classe 1946) e Guggiari (1947) saranno infatti al via del raid Pechino-Parigi – che ufficialmente si chiama “Peking to Paris Motor Challenge” – con una Ferrari 308 Gt4 preparata da Rossocorsa. La conclusione della competizione il 7 luglio.La gara, che si disputa ogni tre anni, sarà un mix di rally e durata, con vere e proprie prove speciali e controlli orari. La corsa è aperta a tutte le auto prodotte prima del 1976, divise in due categorie: 1907-1941 e 1942-1976. I concorrenti troveranno tutte le condizioni: caldo, freddo, piogge torrenziali, piste, sterrati, strade che attraverseranno deserti. Le distanze medie da percorrere saranno di 400 chilometri, ma raggiungeranno anche i 650.Il comasco Guggiari ha accettato la sfida. Nato nel 1947, è stato prima di tutto campione di sci nautico. Poi a metà degli anni ’70 ha iniziato a correre in auto con ottimi risultati non solo in Italia, ma anche in importanti gare mondiali. In questa avventura alla Pechino-Parigi sarà a fianco di Giorgio Schön, titolare di Rossocorsa e figlio di Mila Schön, icona della moda italiana.La Ferrari, un modello del 1975, è stata ovviamente riadattata per le condizioni di un evento massacrante, che prevede un tracciato di 14mila chilometri in 11 differenti Paesi, 36 giorni di corsa (e soltanto 4 di riposo). Per il “Cavallino Rampante” sarà la prima volta al raid.Nell’auto sono stati eliminati elementi considerati non utili con un risparmio di 200 chili. Negli spazi ricavati saranno messi ricambi ed effetti personali dei piloti. Nell’abitacolo è stato inserito un roll-bar, mentre l’assetto è stato adeguato alle tante buche e asperità del terreno che saranno trovare lungo il percorso. Sul tetto ci sarà una seconda gomma di scorta: le forature, infatti, sono frequenti.
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Omaggio all’Argentina tra poesia e musica a Brunate
Domani alle 21 va in scena nell’auditorium della biblioteca di Brunate il recitalArgentina ida y vuelta (Argentina andata e ritorno)che vede protagonisti l’attore Marco Ballerini e la pianista Alessandra Gelfini. La musica e i poeti argentini riempiono l’aria di amori struggenti e spesso non corrisposti, di una dolce malinconia, del senso della
mancanza, della
lontananza, della metropoli, di spazi sconfinati edi un’ineffabile tragicità.Argentina Ida y Vueltaè un viaggio immaginario dall’altra parte del mondo vissuto col cuore, col ricordo e con quel senso di appartenenza che tanto lega noi Italiani ai nostri cugini d’oltreoceano. Nel recital grandi poeti come Jorge Luis Borges, Julio Cortázar, Rodolfo Wilcock, Alejandra Pizarnik, Juan Gelman, Silvina Ocampo, Hugo Mujica, Roberto
Juarroz, Alfonsina
Storni dialogano con la musica di Astor Piazzolla, Horacio Salgán,
Carlos Gardel, Juan Rivero e della stessa Alessandra Gelfini.
Attivo nel Teatro dal 1984, Marco Ballerini ha recitato nel teatro
classico, nel teatro sperimentale, nel teatro ragazzi e in quello
dialettale. Collabora da molti anni con scuole elementari, medie e
superiori come esperto della parola, e con alcune biblioteche per
corsi di lettura teatrale. Alessandra Gelfini si è diplomata con il
massimo dei voti sotto la guida di Cristina Carini al Conservatorio
A. Boito di Parma e in composizione tradizionale al Conservatorio G.
Verdi di Como. L’auditorium è in via Funicolare 16, ingresso
libero. -
Nasce sotto il Baradello l’oro blu dei comaschi
Tocca anche Como il progettoMonumenti apertimesso in campo dall’associazione Iubilantes. “Acsm Agam reti gas acqua” ha messo a disposizione stamattina (come fa regolarmente ogni mese per gruppi, scuole e associazioni) una visita guidate all’impianto di potabilizzazione di Como, insediato nella caverna sotto il Baradello. L’iniziativa era in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e con il coinvolgimento degli studenti del liceo classico Volta di Como.«Il territorio è uno dei valori chiave del nostro progetto di aggregazione» ha sottolineato Marco Rezzonico, vicepresidente di Acsm Agam. «La cosa più bella è che la tutela del patrimonio – ha detto Ambra Garancini, presidente di Iubilantes – passi dalle scuole: senza i giovani la memoria non ha futuro. Prossima tappa sarà ampliare la rete dei sentieri dolci “Camminacittà” nel capoluogo».L’impianto sorge in una caverna che ha richiesto lo scavo di 35mila metri cubi di roccia con riuso “ecologico” dell’antico rifugio antiaereo dell’ospedale Sant’Anna.Utilizza sabbia e pomice (che viene dalla Turchia) per depurare l’acqua che poi viene ossidata con ozono prodotto in sito con generatori ad alta tensione. Ad impatto urbanistico zero, l’impianto completamente automatizzato tratta circa 450 litri d’acqua al secondo e serve non solo i 360 chilometri di tubazioni del capoluogo lariano ma anche le comunità di Brunate e Cernobbio. L’acqua viene prelevata dal lago in località Villa Geno ad una profondità di circa 45 metri e convogliata alla centrale che dopo la pulizia alimenta le reti di distribuzione (circa 11 milioni di metri cubi l’anno).Inaugurata nel 2001, l’infrastruttura è stata realizzata in un tunnel lungo 150 metri, profondo 40 e fra i 10 e i 18 metri di altezza.Il progetto “Monumenti aperti”, capofila l’associazione Iubilantes, ha poi fatto tappa nella redazione di “Corriere di Como” ed Espansione Tv, che ha sede in un edificio della cittadella industriale tessile accanto all’ex Ticosa.Domani e domenica i monumenti valorizzati saranno il Museo “Paolo Giovio” la cui sezione romana sarà oggetto di speciali visite tattili “al buio” curate da guide non vedenti, e le due basiliche di S. Carpoforo e S. Abbondio collocate sull’asse della via Regina, tratto della più ampia via Francigena Renana.Ingresso libero con prenotazione obbligatoria, i numeri da chiamare sono lo 031.57.05.65 (Unione Ciechi e Ipovedenti) e 031.27.96.84 (Iubilantes). Info anche su Iubilantes.it.
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Montanari festeggia un quarto di secolo di successi a “LarioBook”
Il nostro festival letterarioLarioBooknell’auditorium di “Corriere di Como” ed Espansione Tv in via Sant’Abbondio 4 a Como ospita domani sera alle 20.30 Raul Montanari, maestro della narrativa italiana, «scrittore mistico» secondo Andrea Camilleri, che presenta la riedizione per Baldini+Castoldi del suo primo romanzo del 1994La perfezione. Un libro in cui restituisce il clima feroce e geometrico di Dürrenmatt e del grande noir americano immergendoli nel contesto della provincia italiana, fino a creare un contrasto sorprendente e irresistibile. Nell’incontro a ingresso libero che inizia alle 20.30 dialoga con la giornalista del “Corriere di Como” Katia Trinca Colonel.Come è cambiato il mondo della letteratura e della scrittura dal suo esordio a oggi? «Negli anni Ottanta – dice lo scrittore – lo scrittore aveva ancora un’idea alta della letteratura che oggi si è ridimensionata. Intendiamoci, non è detto che sia un male. Però noi ci ostinavamo (e ci ostiniamo) a pensare che la letteratura potesse cambiare il mondo, fosse qualcosa verso cui ci sentivamo umili, piccoli… Che fosse arte. Oggi vedo autori considerare la scrittura una specie di gioco, o uno dei tanti modi per sbarcare il lunario e, se va bene, finire in tv o diventare degli “influencer” in rete. La proliferazione della narrativa di genere ne è una prova, perché questo tipo di narratore spesso si limita a fornire un buon prodotto, da bravo professionista. Naturalmente anche fra loro ci sono eccezioni».
La sua routine di scrittore: orari, riti e padri nobili.
«Ho la fortuna di essere veloce, per cui impiego un mese a preparare un romanzo (soggetto, personaggi, scaletta degli eventi, luoghi, tempi, documentazione…) e un altro mese a scrivere la prima stesura, un capitolo al giorno, perlopiù lavorando al mattino e primo pomeriggio. Poi seguono le revisioni, che possono essere più di una e prendono al massimo una settimana ciascuna. Non ho ritratti di ispiratori alle pareti, ma se ci fossero sarebbero Poe, Stevenson, Cechov, Kafka, Dürrenmatt. E Alessandro Manzoni».
Digitale e dintorni: il mercato editoriale è di fronte a una svolta o a un baratro?
«A nessuna delle due cose, e lasciami aggiungere: purtroppo. La svolta digitale sarebbe stata un modo per riproporre tutte le meraviglie della letteratura aggiornando solo il mezzo di trasporto, come una donna affascinante che invece di venire all’appuntamento con te in carrozza venisse in aereo. Invece sappiamo com’è andata: l’e-book occupa da anni una porzione di mercato inferiore al 5%, in Italia. Non decolla. Tutte le discussioni che abbiamo fatto quando sembrava che il futuro del libro fosse per forza digitale, dividendoci fra nostalgici e progressisti, sono state quantomeno affrettate. Il libro di carta è esso stesso un oggetto tecnologico, molto più resistente al cambiamento di quanto pensavamo. Questo sarebbe magnifico se il pubblico dei lettori non si riducesse sempre di più! L’e-book era una speranza di coinvolgere soprattutto lettori giovani, più abituati ad avere davanti uno schermo che una pagina. Invece curiosamente i giovani sembrano preferire, per lo spazio ormai angusto che dedicano alla lettura, proprio il libro tradizionale».
Lei usa molto Facebook. Influisce sul suo lavoro?
«Nel complesso in modo positivo. Anzitutto, è inutile negarlo, per chiunque scriva è un conforto leggere commenti affettuosi e incoraggianti. Poi devo confessarti che le mail che mi hanno mandato i miei lettori mi hanno insegnato una cosa: ho capito che per loro è sempre importante che un libro non si limiti a intrattenerli ma gli insegni qualcosa sull’uomo, sulla sua vita interiore, sulle sue relazioni con gli altri. Qualcosa che cambi, anche di poco, lo sguardo del lettore sul mondo. Questa è sempre stata una delle funzioni tradizionali della letteratura, ma mi ha colpito osservare quanto sia ancora viva e urgente dal punto di vista del lettore di oggi».
Maestri del passato che ci mancano, e promesse della narrativa d’oggi?
«Moravia, il narratore per eccellenza che ha sempre il passo del romanziere anche quando scrive racconti. Calvino, che ha avuto un’influenza incalcolabile sulla mia generazione perché ha rappresentato una concezione della letteratura come intelligenza, in tutti i sensi. E aggiungo un poeta: Montale. Mi preoccupa vedere che gli aspiranti poeti leggono più Alda Merini che Montale. Non perché nella Merini ci sia qualcosa che non va (tutt’altro), ma perché dalle sue opere e dalla sua storia personale un lettore disattento ricava facilmente un’idea banalizzata del rapporto fra vita e arte. Le promesse? Scommetto su Viola Di Grado, ha nella sua scrittura una potenza di fuoco spaventosa».
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“La spartizione” di Piero Chiara a Bulgarograsso
Nato nella ricorrenza del centenario dalla nascita di Piero Chiara, torna sul Lario uno spettacolo ormai collaudato. L’autore luinese fu un indimenticato narratore delle piccole storie della vita di provincia. Con arguzia e ironia, descrive personaggi di frontiera, spalloni e contrabbandieri, ma soprattutto piccoli borghesi e umili attori della quotidianità, i cui tratti psicologici non hanno perso, ancora oggi, smalto e credibilità. Lo celebra la commedia “La spartizione ovvero venga a prendere il caffè da noi”, tratta proprio da un celebre romanzo di Chiara. A raccontare la divertente avventura di Emerenziano Paronzini – funzionario statale di mezza età che, reduce dalla Prima Guerra Mondiale, decide di prendere moglie – saranno il 1° giugno nel tendone dell’area feste di via Cavallina a Bulgarograsso gli attori della compagnia “Teatro in mostra” Stefania Apuzzo, Alessandro Baito, Antonio Grazioli, Laura Negretti, Silvia Ripamonti ed Ermanno Stea.Adattamento e regia sono di Marco Filatori, le musiche originali sono di Carlo Boccadoro, le scenografie sono di Armando Vairo.Protagoniste della storia sono le tre sorelle Tettamanzi: Tarsilla, Fortunata e Camilla, vissute nel piccolo mondo di un paese (Luino), all’ombra di un padre padrone (Mansueto di nome ma non di fatto) e del prevosto, tutte casa e chiesa e piene dei timori e dei pudori di chi il mondo lo guarda da lontano. Dopo tanti anni di vita uguale, anche la novità può diventare una forma di felicità. In questo caso la novità si chiama Emerenziano Paronzini, un uomo mediocre e di magro sentire, un grigio burocrate. La corte inaspettata del Paronzini sconvolgerà l’equilibrio famigliare delle tre zitelle, giacché ciascuna è determinata a farlo innamorare. All’uomo non resterà che accettare la situazione e dividersi fra le tre.Lo spettacolo (ore 21) è a ingresso libero. Alle 19.30 apericena a offerta libera.
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La Canottieri Lario apre le porte: sabato l’open day
Open day domani, sabato 1° giugno alla Canottieri Lario, La società di viale Puecher apre le porte a tutte le persone che vorranno conoscere questa realtà, le iniziative, la vita sociale. Ci sarà anche la possibilità di remare. Nell’ambito di questa giornata, dalle ore 15 ci saranno le gare “Lui & lei” e “Genitori & figli”.Una iniziativa che arriva nel fine settimana in cui scattano gli Europei di canottaggio in Svizzera. Questa mattina sono in calendario a partire dalle 9 le eliminatorie. Alla competizione continentale la Lario schiera il suo consigliere Sara Bertolasi (ma come atleta tesserata per Milano), Aisha Rocek e Giorgia Pelacchi. Su tutte sono riposte le speranze per prestazioni di vertice nella stagione che culminerà con i Mondiali in Austria, che metteranno in palio per le Olimpiadi di Tokio 2020.
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Istituto Pessina, giovane minaccia gli agenti: ventenne indagato
Polizia in azione oggi a mezzogiorno nell’istituto “Pessina” di Como dove un ventenne aveva minacciato poco prima due dipendenti nel parcheggio della scuola. Gli agenti lo hanno rintracciato in via Scalabrini. Il giovane di nazionalità italiana ha dato in escandescenze e minacciato i poliziotti. Condotto in Questura per gli accertamenti di rito è stato poi indagato in stato di libertà per violenza, minaccia e ingiuria a pubblico ufficiale.
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Figino celebra Van Zandt
Quella Brianza velenosa eppure tanto cara agli americani. Non c’è luogo in Italia dove la musica americana abbia trovato lo stesso sapore musicale del deserto come in quella striscia di terra che unisce Cantù a Figino Serenza.Una sorta di enclave texana dove trovano rifugio alcuni tra i più importanti songwriter d’oltreoceano. Momento clou, insieme alLight Of Day, è certamente ilTownes Van Zandt International Festival, promosso da Andrea Parodi, e arrivato in quel di Figino Serenza alla sua XV edizione al Teatro Sacro Cuore, ingresso 10 euro.Van Zandt è il cantautore che ha ispirato con le sue ballate un’intera generazione di musicisti, tanto da essere considerato allo stesso piano dei più grandi. Townes Van Zandt se ne è andato la notte di Capodanno del 1997 e le sue canzoni sono state rivisitate da artisti del calibro di Norah Jones, Robert Plant, Sonic Youth, Devendra Banhart, Willie Nelson e soprattutto da Bob Dylan. Anche quest’anno, domenica 2 giugno, alle 17, il cast sarà di altissimo livello. Arriveranno moltissimi ospiti dagli Stati Uniti a partire da Larry Campbell e Teresa Williams, marito e moglie, che canteranno la struggente If I needed you. Larry Campbell è stato per molti anni il chitarrista e band leader di Dylan e ha suonato la chitarra e il violino per i più grandi: Keith Richards, Jackson Browne, Levon Helm, Cyndi Lauper, Sheryl Crow, Van Morrison e moltissimi altri. Ma la lista di musicista attesi sul palco è lunghissima: da Austin arriveranno il chitarrista Andrew Hardin, specializzato in sonorità hawaiane e messicane, e il cantautore e produttore Gurf Morlix, per molti anni partner musicale di Lucinda Williams. Da Detroit è atteso un altro amico del Festival, il songwriter Chris Buhalis; dalla California, per la prima volta in Italia, Blackie Farrell che ha scritto alcune delle più belle canzoni western della musica americana; da Santa Fe ritorna Jono Manson insieme a una leggenda dell’armonica come John Popper, leader e frontman dei Blues Traveller. Buck Curran è l’ultimo dei tanti ospiti Usa in cartellone insieme all’istrionico Bocephus King, in Italia per un lungo tour.
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Decisa la nuova data della Regatalonga: recupero domenica 15 settembre
Gli organizzatori della Sportiva Lezzeno hanno deciso la data del recupero della 48ª Regatalonga-17° Memorial Bazzoni, gara remiera che doveva essere disputata lo scorso 19 maggio. I promotori furono costretti a rinviare l’evento per le cattive condizioni del tempo e del lago, che poteva teoricamente essere pericoloso anche per gli stessi partecipanti.Il presidente della Canottieri Sportiva Lezzeno, Mario Prevedoni e il consiglio della società, hanno cercato la giusta soluzione per non dover rinunciare a due regate che ormai rappresentano una tradizione sul Lago di Como. Dopo aver analizzato il calendario, la data scelta è stata quella di domenica 15 settembre.Per quanto riguarda le altre gare sul Lario di sedile fisso, il prossimo appuntamento è fissato per il 16 giugno, con una prova a Blevio per le categorie Jole ed Elba. Il 23 dello stesso mese, a Sala Comacina, ci sarà la prima prova stagionale riservata alle Lucie, un competizione sempre molto sentita fra le tipiche imbarcazioni del Lario. La settimana dopo, il 30, la stessa gara sarà riproposta ad Argegno e il 14 luglio a Bellagio.Il 21 luglio, invece, al centro remiero di Eupilio, sulle rive del lago di Pusiano, è stata assegnata la prova Nazionale Jole-Elba.
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“Dal buio alla luce” di De Carli presentato al Baradello
Oltre settanta persone hanno presenziato giovedì alla serata organizzata dal Club Amici del Baradello a sostegno dell’Unitalsi e del progetto “Un libro per costruire un sogno”.Nel ristorante ai piedi dell’omonimo Castello, il giornalista e scrittore comasco Vittore De Carli, presidente di Unitalsi Lombarda ha presentato il suo libro autobiografico “Dal buio alla luce con la forza della preghiera”, introdotto da Graziella Moschino vice presidente Unitalsi Lombarda.Vittore nel libro racconta uno spaccato di un periodo della sua vita dove una lunga malattia ha interrotto i suoi ritmi quotidiani lasciando segni ancora oggi visibili. I proventi del libro sono interamente destinati alla realizzazione di una Casa di accoglienza a Milano intitolata a Fabrizio Frizzi per ospitare i bambini malati oncologici con le loro famiglie giunti nel capoluogo milanese per le cure necessarie. Da un’esperienza difficile e triste di vita alla voglia di restituire la “grazia” ricevuta per regalare un sorriso alle famiglie provate dalla malattia.L’evento è stato organizzato da Costanzo Della Pietra, membro del club, insieme con il presidente Dino Pinna, il vice presidente Giancarlo Mantelli, e il consigliere Nello Maspero.