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  • Ecomobility lancia la sfida per un mondo sostenibile

    Ecomobility lancia la sfida per un mondo sostenibile

    Ecomobility, domani è il giorno del grande evento dedicato alla mobilità alternativa e sostenibile.L’appuntamento è a partire dalle 10 nell’auditorium di via Sant’Abbondio 4 a Como. Obiettivo della manifestazione – organizzata da Espansione Tv, LifeGate e Corriere di Como – è raccontare i cambiamenti dell’automobile.Il viaggio in quest’affascinate mondo tutto proiettato verso il futuro inizierà al mattino con dibattiti e il convegno guidati da esperti relatori.Apriranno i lavori Simona Roveda, direttore editoriale di LifeGate e Mario Rapisarda, direttore responsabile di del Corriere di Como ed Espansione Tv.Idee e contributi, oltre che della stessa Simona Roveda, saranno di Tiziana Benassi e Marco Granelli, rispettivamente assessore ad Ambiente e politiche energetiche del Comune di Parma e assessore a Mobilità e ambiente del Comune di Milano, Frank Raes, climatologo di fama internazionale, Edoardo Croci, docente dell’Università Bocconi e coordinatore dell’Osservatorio Green Economy, e Nicola Ventura, campione del mondo Fia Energie Alternative. Volto noto, quest’ultimo, agli appassionati di motori lariani: alla fine dello scorso mese di aprile, infatti, il pilota meratese, classe 1975, è stato il primo vincitore della gara Ecogreen Aci Como. Di fatto la prima competizione di regolarità riservata alle auto ad energia alternativa – per rimanere in argomento – proposta sul territorio.Non mancheranno anche interventi di esponenti di aziende che sono impegnate in prima linea sul fronte della mobilità sostenibile e dell’utilizzo delle energie alternative: Gabriele Aimone Cat (Bosch), Daniele Invernizzi (Tesla Owners Italia), Andrea Incondi (Flixbus), Andrea Durante (Eldor). Con la guida dei giornalisti Andrea Bambace e Roberto Sposini, porteranno la loro testimonianza anche Vincenzo Bella, assessore alla Viabilità del Comune di Como e Stefano Poliani (Confindustria).Il programma del mattino prevede alle 9.30 la registrazione degli ospiti e alle 10 l’inizio dei lavori, con il dibattito conclusivo alle 12.45.Al pomeriggio, dopo un veloce rinfresco offerto a tutti i presenti, dalle ore 14 gli ospiti potranno invece passare dalla teoria alla pratica, provando auto elettriche e ibride. Insomma chi vorrà potrà provare un’esperienza di guida sostenibile al fianco degli addetti ai lavori. Contemporaneamente per i bambini sono previsti i laboratori “Percorso Arcobaleno” e “Apriti cielo”, perché sin da piccoli è importante conoscere l’ambiente in cui viviamo e capire le conseguenze delle azioni che mettiamo in campo.L’evento è gratuito e aperto a tutti; è gradita una conferma di partecipazione all’indirizzo mail ecomobility@espansionetv.it.L’iniziativa si svolge con il patrocinio di Fondazione Volta, Automobile Club di Como, Università dell’Insubria e Comune di Como.

  • Docenti, il tacito baratto tra prestigio e sicurezza

    Docenti, il tacito baratto tra prestigio e sicurezza

    di Adria Bartolich

    La Varkey Foundation è un istituto internazionale di ricerca  sui sistemi d’istruzione che pubblica periodicamente  studi sul tema prendendo in esame come campione 35 Paesi rappresentativi di tutto il mondo.

    Dall’ultimo rapporto pubblicato è emerso un dato significativo e al contempo sconcertante per il nostro Paese, anche se abbastanza allineato alle diverse rilevazioni che vengono effettuate a proposito dei diversi aspetti dei vari sistemi scolastici: lo status sociale degli insegnanti italiani è il peggiore in Europa  collocandosi al 33° posto sui 35 Paesi esaminati nel mondo.

    Il Global Teacher Status Index  è lo studio più completo sugli insegnanti di tutto il mondo e perciò particolarmente significativo per una comparazione tra i sistemi scolastici degli Stati.

    Dallo studio emerge la convinzione degli italiani che la considerazione   nei confronti degli insegnanti sia molto  diminuita negli ultimi anni: solo il 16% ritiene che gli alunni li rispettino, dato in decremento in confronto all’ultima  rilevazione risalente a quasi sei anni fa, quando il risultato era già basso visto che si era espresso positivamente solo il 20% degli intervistati. Nonostante ciò, oltre il 30% del campione  consiglierebbe al proprio figlio di diventare insegnante.

    Potrebbe sembrare una contraddizione ma non lo è, e certifica l’esatta situazione della scuola italiana dove, storicamente, esiste un tacito accordo, quasi una sorta di baratto, tra basso livello salariale e profilo professionale incerto con scarse gratificazioni sia economiche che di carriera, e la certezza della condizione e della stabilità del posto di lavoro. Una  parziale rinuncia allo status in cambio di sicurezza.

    In sintesi, non avrai un ruolo prestigioso ma in compenso un lavoro per sempre.

    Questa condizione viene confermata nell’incrocio con un altro dato, quello riguardante la percezione del ruolo professionale dei docenti che vede gli italiani considerare l’insegnante come una figura simile a quella dell’assistente sociale.

    È un dato su cui riflettere. La scuola di massa mette  evidentemente a grande rischio la professionalità dei docenti impegnati a svolgere ruoli e funzioni che non sono loro proprie.

    Questo  spinge anche i genitori  a considerare il rapporto con gli insegnanti alla pari di una relazione d’aiuto, asimmetrica per definizione: se non mi aiuti e non aiuti mio figlio non svolgi la tua funzione,  se inoltre chiedi dei  risultati, ti contesto e faccio ricorso.

    Tutto ciò chiude il docente  in una specie  di assedio permanente che snatura l’insegnamento e la sua funzione primaria, che è quella di istruire ed educare.

  • Compie 200 numeri la rivista dell’Archeologica

    Compie 200 numeri la rivista dell’Archeologica

    Una mostra nella chiesa di San Cosma e Damiano per le festività di Sant’Abbondio e un convegno di studi programmato per ottobre presso l’Università dell’Insubria faranno da coronamento alle celebrazioni della imminente pubblicazione del numero 200 della “Rivista Archeologica”, il periodico della Società Archeologica Comense.«Ne saranno oggetto – dice il presidente emerito del sodalizio Cesare Piovan – grazie al contributo di archeologi e specialisti, lo studio dei recenti scavi di piazza Grimoldi e la chiesa di San Giacomo nonché le indagini per la ricostruzione della linea di costa e del porto di Como romana».L’origine della Rivista risale al dicembre del 1871 quando una Commissione Archeologica Provinciale allora esistente, presieduta dal canonico Vincenzo Barelli, ne deliberò la pubblicazione allo scopo di illustrare «i monumenti pubblici e privati, gli oggetti di archeologia e di arte bella e la raccolta di iscrizioni, di documenti, di tradizioni, di canzoni popolari, di voci vernacole e di nomi corografici».Il primo numero vide la luce l’anno successivo per i tipi dell’editore Carlo Franci.«Il successo della pubblicazione fu immediato tanto che il ministro della Istruzione pubblica Cesare Correnti – ricorda Piovan – ne chiese l’invio di settanta copie per farne dono a tutte le altre province del neonato Regno d’Italia. Furono gli stessi curatori della rivista a fondare, trent’anni dopo, nel 1902, la Società Archeologica Comense che, adottandola come proprio periodico, ne garantì la regolare continuità sino ai nostri giorni. Singolare l’interesse dei primi numeri. Fu il Barelli, grazie alle segnalazioni del notaio Giovanni Antonio Galli, che aveva poderi in Rondineto, a intuire (siamo nel 1877) che lungo il versante soleggiato del Monte Croce (nell’attuale Spina Verde) fosse la sede della “prima Como” come, un secolo più tardi, le ricerche hanno dimostrato».Alla direzione della Rivista gli succederà un altro dei pionieri dell’archeologia comasca, Alfonso Garovaglio, grande viaggiatore e collezionista, noto per aver lasciato le sue ricche collezioni ( tra cui la celebre mummia della sacerdotessa Isiuret) al Museo Civico.Tra gli estimatori della rivista, il grande storico ed epigrafista Teodoro Mommsen. Molti gli scambi con istituzioni italiane ed estere, tra cui il British Museum.«Ad Antonio Magni, medico e primo presidente della Società Archeologica – ricorda Piovan – si devono gli studi, con accurati grafici, sui massi avelli (tombe scavate in giganteschi pietroni) e sulle rocce con incisioni simboliche».Per un trentennio fu direttore Giorgio Luraschi, docente di Diritto romano all’Insubria e grande cultore della Romanità di Como. Oggi dirige il periodico la studiosa Fulvia Butti Ronchetti.

  • Canyoning tragico  nel torrente Bares: un 60enne australiano ha perso la vita

    Canyoning tragico nel torrente Bares: un 60enne australiano ha perso la vita

    E’ stato trovato senza vita l’uomo di 60 anni, australiano, che ieri aveva deciso di praticare una discesa di canyoning nel torrente Bares, sopra Gravedona ed Uniti.  Con lui c’era una donna che però ha rinunciato a proseguire nell’escursione ed è rimasta fuori dall’acqua.

    Ma quando la donna ha visto lo zaino portato dall’acqua si è allarmata. In zona stava passando un gruppo di turisti tedeschi, che l’hanno supportata e hanno chiamato il 118. La Centrale ha immediatamente inviato l’elicottero; il mezzo, decollato da Caiolo, dopo un sorvolo per rilevare tracce della presenza dell’uomo, ha portato sul posto quattro tecnici del Soccorso alpino e speleologico.

    In un secondo tempo è intervenuto anche un elicottero da Como. I soccorritori sono arrivati dove erano ancorate le corde; il corpo dell’uomo era sott’acqua, nel primo tratto del torrente, senza vita. La salma è stata portata in superficie e poi issata a bordo dell’elicottero con il verricello, per il trasporto all’ospedale di Gravedona.

    L’intervento è finito in tarda serata. Impegnati in totale venti tecnici del Cnsas, delle stazioni di Dongo e Lario Occidentale, oltre alla squadra forre regionale lombarda. Sul posto anche i Vigili del fuoco.

    Il torrente Bares si trova in una zona a circa due ore e mezzo di cammino dal più vicino parcheggio ed è molto complesso, richiede competenze sia alpinistiche, sia di canyoning. In questi giorni la portata d’acqua è notevole, a causa delle ultime precipitazioni che hanno interessato l’arco alpino.

  • Cala lentamente il livello del Lago di Como. Anche oggi code e disagi

    Cala lentamente il livello del Lago di Como. Anche oggi code e disagi

    Cala lentamente il livello del  Lario. Il giorno dopo l’ondata di piena, dopo aver toccato quota massima di 139 centimetri, l’acqua in piazza Cavour si sta abbassando gradualmente. Secondo i dati diffusi da Laghi.net, Enti regolatori dei grandi laghi, il livello del Lago di Como  questa mattina ha raggiunto quota 129 centimetri sopra lo zero idrometrico mentre l’afflusso diminuisce rispetto al deflusso: 378 metri cubi al secondo contro 543. Rimane chiusa la diga foranea mentre si sta valutando l’ipotesi di riaprire una sola corsia del lungolago, ma sono in corso le valutazioni del caso.Intanto code e rallentamenti si sono verificate anche nella giornata di oggi.

    L’ingresso in città, causa esondazione, anche oggi è stato decisamente problematico. Nelle prime ore della mattinata si è registrato traffico intenso sulla Lariana in entrata in città. Rallentamenti anche in via Torno e sull’asse piazza Roma – via Cairoli.

    Il sindaco di Como, Mario Landriscina ha commentato la situazione. «Purtroppo per quanto riguarda i disagi alla circolazione lungo la Lariana noi ci siamo subito attivati per quanto possibile. Abbiamo infatti subito mandato comunicazione ai sindaci dei vari paesi per spiegare la realtà presente in città – ha detto il sindaco – Oltre non potevamo fare». E in effetti così è stato, anche se ciò non ha impedito i disagi.

    «Abbiamo ricevuto notizia dell’esondazione. E abbiamo fatto il possibile per informare, utilizzando ad esempio anche i pannelli luminosi a Torno. Ma chi si muove per lavoro purtroppo si è messo alla guida – dice il sindaco di Blevio Alberto Trabucchi – La chiusura del lungolago, sia per esondazione che per delle manifestazioni, come accaduto in passato, per i nostri comuni rappresenta un disastro». In passato si era cercato di «studiare un piano con la Navigazione per creare più corse dei battelli in casi particolari ma non si è mai riusciti a raggiungere un’intesa. Per noi è un problema reale», chiude il sindaco. Intanto in città il livello delle acque, dopo il picco massimo della piena raggiunto mercoledì notte, è iniziato lentamente a scendere.

  • Protesta dei pescatori sulla diga foranea. Appuntamento oggi alle 19.30 per dire no all’ipotesi divieti

    Protesta dei pescatori sulla diga foranea. Appuntamento oggi alle 19.30 per dire no all’ipotesi divieti

    Nuova protesta questa sera sulla diga foranea intitolata al fisico Piero Caldirola da parte dei pescatori di Como contro il divieto di pesca nel primo bacino del lago, proposta contenuta nel nuovo regolamento di polizia urbana in discussione in consiglio comunale.Un provvedimento che sta suscitando un acceso dibattito politico in città.«Pescheremo ed esporremo degli striscioni con la scritta “giù le mani dai pescatori di Como” – dice uno degli organizzatori, William Cavadini – In Comune vogliono approvare un regolamento che applica la norma regionale sulla base della quale verrebbe bandita la pesca nei porti e visto che il primo bacino del lago è considerato tutto un porto la pesca verrebbe bandita, e ci toccherebbe migrare altrove o pescare dalla barca».La pesca nel primo bacino, spiega Cavadini, «è per noi un’attività ludica e ricreativa, che coinvolge sia gli anziani che i bambini. Sarebbe un peccato limitarla. Non infastidiamo i turisti, come si è detto nei giorni scorsi, e sfidiamo a trovare nelle cronache degli ultimi cinquant’anni episodi in cui i pescatori sarebbero stati causa di fastidi per il turismo.In attesa che la bozza di regolamento di polizia urbana, in discussione in Consiglio Comunale, sia modificata, i pescatori si troveranno quindi domani sera dalle 19.30-20 alla diga foranea per manifestare.«Sarà un presidio pacifico – dice William Cavadini – senza alcuna forma di acredine o di violenza, abbiamo invitato le autorità locali e i consiglieri comunali e abbiamo chiesto regolare autorizzazione alla Questura che ci ha dato il via libera. Sarà una manifestazione pacifica e senza megafoni. vogliamo solo comunicare le nostre ragioni. Io ho 50 anni e pratico la pesca amatoriale da quando ero un ragazzino. Non ho mai fatto male a nessuno».

  • Poey Romero, un cubano alla Libertas Cantù

    Un grande dello sport cubano, che fu al centro di una controversia internazionale con il suo Paese al Pool Libertas Cantù.Per il prossimo campionato di serie A2 di volley maschile, la società brianzola ha infatti annunciato l’ingaggio di Raydel Poey Romero. L’opposto classe 1982, alto 197 centimetri, fu uno degli atleti nel 2007 che decisero di lasciare la Nazionale e il loro Paese fuggendo da un ritiro e rifugiandosi in Italia.Dopo lo stop di due anni imposto dalla Federazione internazionale di volley, in attesa dell’ottenimento dei documenti necessari per poter giocare, nel 2009 per Poey iniziò una nuova fase della sua carriera con la maglia di Roma tra serie A2 e A1.Finita l’esperienza nella capitale, si sono aperte per il giocatore le porte dei campionati esteri, con le stagioni in Russia, Indonesia, Cina, Turchia e Francia, per terminare con due campionati in Qatar, dove ha vinto tutto.Lo scorso anno per problemi di tesseramento non ha potuto mettere piede in campo, continuando però ad allenarsi regolarmente con la Videx Grottazzolina. Ora l’ingaggio con il Pool Libertas Cantù: Raydel Poey Romero è il primo cubano che approda nella formazione del presidente Ambrogio Molteni.«L’arrivo di Poey a Cantù è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione – sostiene lo stesso Molteni – Si tratta di un giocatore di grande talento che verrà inserito in un gruppo giovane, che sono convinto farà molto bene sotto la guida dei nostri allenatori, Luciano Cominetti e Max Redaelli».«Il nostro obiettivo è di creare come sempre una squadra competitiva, che possa attirare nuovi appassionati e pubblico alle gare – aggiunge il presidente – Sarà un campionato molto duro, quello di A2 prossimo, con 12 squadre tutte di ottimo livello, con 2 retrocessioni e 8 team che poi parteciperanno ai playoff: ci sarà da divertirsi, in ogni gara lo spettacolo sarà assicurato».«Sono molto contento di restare a giocare qui in Italia – sostiene Raydel Poey Romero – Il Pool Libertas Cantù mi ha aperto le sue porte, e io farò del mio meglio per la squadra che mi ha scelto».

  • Palazzo Cernezzi: la Lega perde la battaglia del burqa: cancellata la “norma” anti-Islam

    Palazzo Cernezzi: la Lega perde la battaglia del burqa: cancellata la “norma” anti-Islam

    La Lega insiste nella sua battaglia contro l’Islam ma non trova alleati nemmeno nella maggioranza di centrodestra del Comune di Como.Martedì sera, il Carroccio lariano è rimasto solo a difendere la prima versione del testo del regolamento di polizia urbana in cui si vietava espressamente di indossare «qualunque indumento come burqa e niqab».Un riferimento esplicito e diretto alla cultura musulmana che, alla fine, è stato cancellato da un emendamento presentato dalla Lista Rapinese e votato da tutto il consiglio, Lega esclusa.Il richiamo ai veli islamici era contenuto nell’articolo relativo al divieto di coprirsi il volto in pubblico. La Lega, con un intervento di Ivan Noseda, ha ribadito di voler mantenere inalterato il testo e ha fatto riferimento a un Islam che «discrimina le donne».Una tesi non condivisa nemmeno dalla giunta, che ha dato parere positivo all’emendamento.Fulvio Anzaldo, avvocato e consigliere della Lista Rapinese, ha spiegato come «l’approccio a un testo qual è un regolamento dovrebbe sempre essere laico. L’indicazione degli indumenti di alcune donne musulmane sarebbe stata una forzatura, essa sì discriminatoria verso chi ha un credo religioso diverso dal nostro. Stiamo discutendo un regolamento di polizia urbana che ha come obiettivo la sicurezza ma anche la convivenza sociale», ha aggiunto il consigliere Anzaldo.Un ragionamento simile, in qualche modo, a quello fatto dal capogruppo del Partito Democratico, Stefano Fanetti, il quale è partito dalla necessaria «universalità e astrattezza della norma», che non deve indicare casi particolari proprio per evitare discriminazioni.Sul piano più strettamente politico, commentando la richiesta della Lega, Fanetti ha invece parlato della «stessa pagliacciata che viene messa in scena ogni anno contro il Ramadan. Il Carroccio ha ancora una volta voluto rimarcare i suoi sentimenti anti-islamici, ma è rimasto da solo».

  • Maxi giro di false fatture, il cuore era a Mariano: 35 cinesi a processo

    Maxi giro di false fatture, il cuore era a Mariano: 35 cinesi a processo

    Trentacinque cinesi, tutti commercianti e attivi in mezza Italia (soprattutto in Lombardia e a Prato), sono a processo di fronte al giudice dell’udienza preliminare di Como per una serie di contestazioni legate a presunte false fatture per operazioni ritenute inesistenti create «al solo fine di evadere le imposte sui redditi e l’Iva».L’imponibile non dichiarato sfiorerebbe i 2 milioni di euro. Sarebbero poco meno di 250 le false fatture emesse da una impresa individuale di Mariano Comense che sarebbero servite ad abbattere gli utili di tutte le altre attività commerciali, sparse tra le province di Milano, Roma, Firenze, Brescia, Padova, Cagliari, Frosinone, Mantova, Genova, Grosseto, Pistoia, Empoli, Treviso e Modena. L’indagine della guardia di Finanza di Erba (pm Mariano Fadda) è arrivata in aula nelle scorse ore con ben 35 imputati, tutti cinesi. L’udienza è stata poi riaggiornata al 22 novembre per un problema legato alle notifiche degli atti.

  • Limitazioni alla pesca, la protesta: «Chiediamo regole che considerino anche le nostre necessità»

    Limitazioni alla pesca, la protesta: «Chiediamo regole che considerino anche le nostre necessità»

    Una ipotesi di regolamento di polizia locale che i pescatori di Como non apprezzano. L’idea di Palazzo Cernezzi, infatti, è di attuare, di giorno, il divieto di pesca nel primo bacino su marciapiedi e strade attorno al lago, sulla diga foranea e al molo di Sant’Agostino. Di notte, invece, l’attività verrebbe consentita, dalle 21 (nei mesi invernali) o dalle 23 (nella stagione estiva).E così da questa sera alle 19 è partito un presidio dei pescatori comaschi nella zona della diga che con una manifestazione pacifica e apartitica (come chiaramente sottolineato) hanno voluto manifestare il loro dissenso. Pur comprendendo le ragioni della Como turistica, che ha nuove esigenze rispetto al passato e che comporta un sempre maggiore affollamento delle rive, la richiesta è che si possa trovare una soluzione che accontenti tutti.L’articolo completo sul Corriere di Como in edicola venerdì 14 giugno