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  • Riparte il dialogo tra Comune e Demanio per la “Cittadella dei servizi” nella caserma

    Riparte il dialogo tra Comune e Demanio per la “Cittadella dei servizi” nella caserma

    Il contatto tanto atteso c’è stato e ha avuto esito positivo. Il Comune di Como ha infatti riallacciato i rapporti con l’Agenzia del Demanio per tornare a parlare del futuro della caserma De Cristoforis. Un futuro che si traduce nella volontà, espressa da entrambi gli attori, di creare all’interno dell’immensa struttura – “casa” per migliaia di soldati negli anni passati e ormai praticamente inutilizzata – una Cittadella dei servizi.Sul finire della scorsa settimana infatti l’assessore alla partita, Vincenzo Bella, si è confrontato con l’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’area «avendo rassicurazioni – spiega lo stesso assessore – sul fatto che il piano di cui abbiamo già parlato in passato e sul quale abbiamo grande sintonia, al netto ovviamente di osservazioni che il Comune dovrà presentare, è sul tavolo. E dovrebbe quindi avere un futuro su quale noi contiamo».Il condizionale è d’obbligo in questi casi perché si dovranno prevedere una serie nutrita di approfondimenti e di valutazioni da entrambe le parti, per rendere innanzitutto compatibile una simile rivoluzione con il tessuto urbano della città. Va ricordato che a oggi sul tavolo ci sarebbe la volontà di accorpare nell’ex caserma le sedi di Agenzia delle entrate (oggi in viale Cavallotti), Prefettura (in via Volta, all’interno di locali di proprietà della Provincia di Como), Archivio di Stato (via Briantea) e Direzione del lavoro (via Bellinzona), per citarne alcuni.C’è però un piccolo intoppo di natura temporale. Nulla di insuperabile, visto che le tempistiche, in simili operazioni, si dilatano inevitabilmente. La Caserma infatti è stata in passato assegnata alla funzione militare e adesso è necessario che dall’Esercito la struttura venga formalmente fatta tornare nella disponibilità del Demanio. Si tratta solo di un passaggio burocratico ma che potrebbe richiedere un paio di mesi per essere realizzato. «Noi siamo innanzitutto soddisfatti di aver riaperto il canale della discussione e della condivisione sull’idea di Cittadella dei servizi. Naturalmente la strada è ancora lunga anche perché ci saranno alcuni passaggi sui quali il Comune non potrà transigere e che hanno a che fare con un ridisegno della viabilità», sottolinea l’assessore Bella.Questo perché inevitabilmente accorpare in un unico luogo «così tanti uffici aumenterebbe il flusso viabilistico nella zona rendendo indispensabile un ridisegno del traffico. Si dovrà pensare alla pista ciclopedonale e naturalmente anche al trasporto pubblico», dice Bella. Oggi nella zona di piazzale Monte Santo dove si trova la Caserma passano le linee dei bus 6 e 11 e nelle vicinanze la linea 7. Asf si è già detta disponibile, al momento debito, a sedersi a un tavolo per discutere del progetto. Va infine ricordato come la Caserma “Carlo De Cristoforis” sia un’area di 9mila metri quadrati di spazi chiusi, senza contare gli immensi piazzali interni. E qui potrebbero arrivare i circa 400 dipendenti che oggi lavorano nelle varie sedi degli enti che verrebbero coinvolti nel progetto.

  • Ribot, mito a Lugano

    Marc Ribot negli anni ’80 ha fatto parte dei leggendari Lounge Lizards di John Lurie. Ha poi lavorato a lungo con Tom Waits, partecipando ad album comeRain Dogs,Mule Variationse diversi altri. Ha collaborato anche con Elvis Costello, Laurie Anderson, Vinicio Capossela e soprattutto John Zorn, che l’ha eletto suo chitarrista feticcio.«Ceramic Dog non è un progetto, ma una vera band!» dice Ribot di quella che negli ultimi tempi è la sua formazione preferita.Il nuovo lavoro del veterano chitarrista americano è più che uno sfogo in musica contro la corruzione, la tirannia, la vita in generale e nulla in particolare.L’esplosivo cocktail rock dei Ceramic Dog è più di un canto di libertà, un disprezzo camaleontico per i vincoli imposti dagli stili di vita, insomma una scossa incredibile di energia.In effetti, il nuovo album dei Ceramic Dog – il cui titolo YRU Still Here? è diretto in parti uguali a se stessi, al comandante in capo e al pubblico in ascolto – arriva giusto in tempo per ricordarci che questo è un momento in cui la rabbia non è solo necessaria, e inevitabile, ma anche buona per le piante d’appartamento.Dal punk al funk al flamenco passando per il rock ’n’ roll – tutto il genio di Marc Ribot confluisce in questa nuova dimensione che il 21 febbraio, alle 21.30, trova nuovo sfogo nell’atteso concerto allo Studio Foce di Lugano all’interno della rassegna liveRaclette. Già ospite in passato, ad esempio al Festival Jazz di Chiasso, in questa furiosa dimensione con cui si presenta nuovamente in Canton Ticino, Marc Ribot e la sua fulminante chitarra elettrica sono assolutamente da riscoprire.

  • Regina e “girone”, replica di Guerra

    Regina e “girone”, replica di Guerra

    l sindaco di Tremezzina Mauro Guerra ieri ha risposto alle accuse di chi definisce “irrealizzabile” la sua proposta di un “girone” lungo la Regina con senso unico per i mezzi pesanti. Chi lo critica, ha sottolineato, «non comprende bene il livello di criticità raggiunto dalla circolazione stradale nel centro lago. Ho fatto, a nome di tutti i sindaci interessati dalle strettoie della Regina, proposte per ridurre il più possibile una condizione di disagi costanti che tutti ben conoscono e vivono, compresi naturalmente anche camionisti ed autotrasportatori».«Tra queste proposte – spiega – ho chiesto di sottoporre ad una seria verifica tecnica di fattibilità e sostenibilità, per la nostra economia locale, per le imprese interessate, per gli autotrasportatori, quella del cosiddetto girone a senso unico». Alcune alternative al provvedimento drastico del girone come «movieri, semaforizzazione, e qualche limitazione nei momenti caldi» sottolinea Guerra «sono le cose che non solo abbiamo già proposto ma anche realizzato e continuiamo a proporre e realizzare».

  • Reddito pro capite, Como ventunesima in Italia (la mappa interattiva)

    Reddito pro capite, Como ventunesima in Italia (la mappa interattiva)

    Como è al 21° posto in Italia per quanto riguarda il reddito. Questa la fotografia diffusa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze Mef sui redditi del 2017, che evidenzia come in Italia il reddito imponibile pro capite (al netto delle eventuali detrazioni) sia di circa 19.500 euro, sostanzialmente identico a quello rilevato nel 2016 (-0,06%).Il reddito complessivo ha un dato medio di circa 20.670 euro in calo dell’1,3% rispetto al 2016. La città di Como supera la media nazionale e pure quella lombarda (23.170 euro) con i suoi 23.451 euro calcolati su oltre 63mila contribuenti.

    Nel territorio provinciale, il Comune più ricco è Campione d’Italia con 31.387 euro che vale la top 10 dei Comuni più ricchi d’Italia. Lo scettro di Comune più ricco d’Italia torna, dopo un anno, a Basiglio (Milano), seguito da Cusago (Milano) e da Lajatico (Pisa), che perde 2 posizioni. Si ferma ai piedi del podio Pieve Ligure (Genova), che recupera 8 posizioni passando dal 12° al 4° posto. Fa capolino in top 10, recuperando 7 posizioni, proprio l’enclave lariana in territorio svizzero.

    Alto anche il reddito pro capite a Carimate, 30.392 euro su 3.122 contribuenti. Montorfano, altro comune con ville e un golf, che è attrattore di residenze di lusso, si ferma a 24,741 euro, in linea con un altro territorio sede di un noto green, ovvero Cassina Rizzardi 24,715, ma meno che a Cernobbio (25,418) e poco più che a Casnate con Bernate (24,166). Tornando sul Lago di Como, Blevio con 27.153 batte tutti, mentre il “balcone di Como”, Brunate è a 26,737. I redditi più bassi sono invece nei paesi con un alto numero di frontalieri, ovvero che pagano le tasse in Svizzera. Cavargna si ferma a 6,214 euro (119 contribuenti), San Bartolomeo Val Cavargna a 8.632 euro (527 contribuenti).

    L’analisi del reddito pro capite evidenzia che il Nord è sempre più ricco e il Sud sempre più povero.Il reddito imponibile pro capite, a livello regionale non ha registrato grandi scostamenti rispetto allo scorso anno: infatti si confermano le posizioni delle tre Regioni “più ricche” (Lombardia, Emilia Romagna e Lazio) e delle tre Regioni al fondo della classifica (Basilicata, Molise, Calabria). Ai piedi del podio il Trentino Alto Adige che supera il Piemonte. Balzo indietro della Liguria che in un anno perde 3 posizioni a favore di Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Veneto.

    Per
    chi si volesse “divertire” un po’ con la mappa interattiva
    della Lombardia e dell’Italia realizzata a cura
    di TWIG Srl, data management company, la
    pubblichiamo qui sotto.

    Come lo scorso anno, la Regione che registra lamaggior crescitadel reddito medio risulta essere il Trentino Alto Adige (+407) seguito dalla Lombardia (+104). Solo altre 3 Regioni hanno migliorato il reddito medio (Valle d’Aosta (+44), Emilia Romagna (+14) e Veneto (+6)), mentre le restanti 15 hanno visto peggiorare il loro dato. La peggiore performance in termini di variazione del dato 2016/2017, la fanno registrare Liguria (-192), Basilicata (-183) e Sardegna (-176).

  • Reddito di cittadinanza, già 400 le richieste

    Reddito di cittadinanza, già 400 le richieste

    Reddito di cittadinanza, sono già in 400 a sperare. Dopo settimane di attesa, la partenza per la misura anti-povertà promessa già in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle, con la possibilità di presentare le domanda online, agli sportelli degli uffici postali e nei Caf. «Alla chiusura degli sportelli abbiamo stampato 53 pratiche in provincia, la maggior parte su Como, dove a fine mattinata abbiamo superato quota 40» ha spiegato il responsabile Mauro Pellicciari. Su scala regionale le pratiche del primo giorno censite dalla Cisl sono state 287. Il “quasi” 400 complessivo comprende invece anche le rilevazioni nei Caf delle Acli, della Cgil e della Uil. Alle 53 domande della Cisl si aggiungono le 10 persone che hanno avviato l’iter al centro di assistenza fiscale dell’Acli di Como. Ci sono poi i 320 appuntamenti fissati in due giorni dai colleghi della Cgil. La distribuzione sul territorio è più omogenea in questo caso, visto che 120 sono in città (si parte oggi con i primi) e 200 circa sul resto del territorio lariano.Il personale della Uil di Como venerdì effettuerà il corso di formazione, ma sono state numerose le telefonate, per informazioni e consulenze, e i primi appuntamenti sono stati fissati.Situazione più tranquilla negli uffici postali anche se al momento non è disponibile un dato scorporato per città e provincia, ma soltanto nazionale (alle 14 di ieri si parlava di 29.147 richieste in tutta Italia).Italiani e stranieri, più uomini che donne, ecco chi sta presentando le carte al Caf Cisl Como.Per tutti gli operatori del settore lo sforzo è notevole: tra formazione e organizzazione interna, come hanno confermato ai microfoni di Etv sia Donatella Romanò, responsabile del Caf Cgil di Como, sia Silvia Camporini, direttore provinciale del Caf Acli di Como.Alla prima giornata di accesso al reddito di cittadinanza non sono mancati problemi con il sistema online, anche sul Lario ci sono stati casi in cui non è stato possibile completare la domanda autonomamente.Il governo Conte ha attivato un sito Internet dedicato www.redditodicittadinanza.gov.it dove è possibile conoscere i requisiti necessari per ottenere la misura.I principali sono la residenza italiano o europea e l’avere un Isee (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) aggiornato inferiore a 9.360 euro annui.

  • Realismo magico in Biblioteca, grande convegno su Bontempelli

    Realismo magico in Biblioteca, grande convegno su Bontempelli

    Si intitolaIl Realismo magico e la guerra. Le carte private del fondo Della Pergola-Bontempelliil convegno del 16 marzo in Biblioteca a Como in piazzetta Lucati .Il convegno, organizzato dal Comune di Como, Assessorato Cultura – Biblioteca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, intende incentivare lo studio di Amelia Della Pergola e Massimo Bontempelli alla luce delle carte inedite del Fondo d’archivio che rappresenta il nucleo di carte bontempelliane più omogeneo presente in Italia. Le carte che costituiscono il Fondo sono state donate sigillate da Amelia Della Pergola tra il 1962 e il 1965 e aperte nel 2000 per volontà della donatrice.Il recente riordino ha permesso le prime ricerche delle quali il convegno, integrando i recenti studi su Massimo Bontempelli e Amelia Della Pergola, dà conto dei primi risultati e spunti di approfondimento che promettono di colmare lacune nella formazione della poetica bontempelliana degli esordi, riflettere sul significato del sodalizio artistico della coppia di scrittori nell’ambito di una storiografica intesa a valorizzare la professionalità femminile.

    Ecco il programma del convegno

    PRIMA
    SESSIONE, 10.00 – 13.00

    Presiede
    Cristiana Lardo,

    Università
    degli Studi di Roma Tor Vergata

    10.15Marta
    Sironi,

    curatrice
    Archivio Alessandro Bortone

    Alessandro
    Bortone e la donazione

    alla
    Biblioteca di Como

    10.30Giovanni
    La Rosa,

    Ludwig
    Maximilians Universität München

    Presentazione
    docufilm

    La
    storia della nostra vita

    10.50Chiara
    Milani, Biblioteca comunale di Como

    Scrivere
    per la parità:

    Amelia
    Della Pergola – Meletta-Diotima

    11.10Caterina
    Lidano, ricercatrice

    Lettere
    familiari in grigioverde.

    Le
    carte del Fondo Della Pergola-Bontempelli

    nella
    ricerca archivistica e nella Didattica

    della
    Letteratura italiana.

    11.30Giovanni
    Antonucci, Storico del Teatro

    La
    drammaturgia di guerra

    di
    Massimo Bontempelli:

    da
    La guardia alla luna a Siepe a nord-ovest.

    11.50Alberto
    Longatti, giornalista culturale

    Bontempelli,
    l’architettura e la naturalezza

    della
    primordialità.

    12.10Orchestra
    della Scuola secondaria

    di
    primo grado Giuseppe Parini di Como

    Esecuzione
    dimusiche
    di Bontempelli e Farkas,

    da
    spartiti inediti dal Fondo

    Della
    Pergola – Bontempelli

    SECONDA
    SESSIONE, 14.30 – 16.00

    14.30Presiede
    Rino Caputo,

    Università
    Tor Vergata Roma

    14.45Alberto
    Comparini, Freie Universität Berlino

    Massimo
    Bontempelli e il libero arbitrio.

    Note
    sulla tesi di laurea in filosofia

    15.10Giovanni
    La Rosa,

    Ludwig
    Maximilians Universität München

    Sul
    filo della memoria:Eva
    ultima

    vsCenerentola.Marionette,
    fantocci

    e
    uomini sul palcoscenico dell’apocalisse

    della
    contemporaneità.

    15.30Marco
    Sirtori, Università degli Studi di Bergamo

    Bontempelli
    e la metrica barbara:

    primi
    risultati di indagine.

    TAVOLA
    ROTONDA, 16.00 – 17.30

    Attualità
    e primi esiti di ricerca

    dall’Archivio
    Della Pergola Bontempelli

    Presiede

    Duccio
    Tongiorgi,

    Università
    degli Studi di Genova

    Intervengono:

    Francesca
    Bernardini,

    Università
    degli Studi di Roma La Sapienza

    Rino
    Caputo,

    Università
    degli Studi di Roma Tor Vergata

    Giovanni
    Antonucci,

    Storico
    del Teatro

    Per
    informazioni sugli eventi e per prenotare

    visite
    guidate alla mostra

    031.252.850

    biblioteca@comune.como.it

    Visite
    per le scuole:

    da
    lunedì 17 dicembre 2018

    a
    venerdì 17 maggio 2019

    Biblioteca
    comunale di Como

    piazzetta
    Venosto Lucati, 1

    Ingresso
    liberonei
    seguenti orari:

    da
    lunedì a venerdì: 9.30 – 19.00

    sabato:
    14.00 – 19.00

    Organizzazione

    Comune
    di Como

    Assessorato
    alla Cultura

    Università
    degli Studi di Roma Tor Vergata

    Coordinamento
    scientifico

    Chiara
    Milani

    Responsabile
    scientifico

    Biblioteca
    Comunale di Como

    Caterina
    Lidano

    Università
    degli Studi di Roma Tor Vergata

    Giovanni
    La Rosa

    Ludwig-Maximilians
    Universität München

  • Quota 100, a Como presentate 426 domande

    Quota 100, a Como presentate 426 domande

    I primi dati ufficiali parlano di quasi 70mila richieste in tutta Italia

    Molti? Troppi? oppure pochi, meno di quanto era stato previsto? I nuovi dati su “quota 100”, ovvero le richieste di pensionamento di chi ha raggiunto 62 anni di età e ha già accumulato 38 anni di contributi previdenziali, disegnano uno scenario incerto.

    In tutto il Paese, fino a ieri, le domande presentate ai Caf sindacali e agli sportelli Inps erano poco meno di 70mila. In Lombardia, quasi 8mila, più precisamente 7.951. Di queste, soltanto 426 nel Comasco. La provincia con il numero più alto è ovviamente Milano, con 2.710 richieste. Seguita da Brescia (994), Bergamo (906), Varese (636) e Pavia (522). Sondrio (157) e Lodi (143) chiudono la graduatoria regionale.

    Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, che aveva promesso in campagna elettorale la cancellazione della Legge Fornero per poi dover ripiegare su una modifica pure limitata nel tempo (la sperimentazione è infatti soltanto triennale), ieri ha rivendicato questi primi risultati dicendosi «orgoglioso» delle circa «70mila adesioni in tutta Italia di cui 7.951 in Lombardia. È un altro risultato di questo governo, per il quale mi sono speso con particolare impegno. Chi ha il sacrosanto diritto di smettere di lavorare può farlo, e lascia spazio a giovani in cerca di lavoro».

    In realtà, i numeri sembrano dire qualcosa di diverso, come spiegato peraltro in modo dettagliato dal Corriere della Sera ancora qualche giorno fa in una lunga inchiesta. Quota 100, infatti, sta interessando in modo particolare il pubblico impiego – oltre la metà delle domande – settore in cui il turnover è bloccato. Lo stesso governo giallo-verde ha confermato nella legge di Bilancio 2019 lo stop alle assunzioni negli uffici statali almeno sino alla fine di novembre. Cosa che, in parte, ha deciso pure il servizio sanitario della Regione Lombardia, che garantirà il turnover con percentuali tra il 90% (personale medico e paramedico) e il 70% (amministrativi).

    Secondo Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil dei Laghi ed esperto di politiche previdenziali, i numeri diffusi ieri «non testimonino una corsa alla pensione anticipata. Non c’è alcuna uscita di massa dai settori produttivi, tranne in parte dal pubblico impiego. La cosa che emerge con nettezza, però, è un’altra: i beneficiari di “quota 100” sono in grande maggioranza uomini, dato che per le donne è più difficile raggiungere la continuità lavorativa e i 38 anni di contributi».

    Secondo il segretario della Uil, poi, le nuove regole sembrano non aver risolto nemmeno il problema più sentito nel Nord produttivo, ovvero la possibilità di lasciare il lavoro usurante per chi non ha ancora compiuto 62 anni ma ha già accumulato molto più di 38 anni di contributi. «Chi è entrato giovane in fabbrica deve continuare a lavorare», conclude Monteduro.

  • Progetto giardini a lago, ennesimo rinvio

    Il progetto definitivo per la riqualificazione dei giardini a lago stenta ad arrivare in giunta, o meglio arriva ma non viene discusso. Dopo lungaggini dovute a cavilli burocratici, oggi pomeriggio un altro, l’ennesimo rinvio. Un altro nulla di fatto sul progetto, che rischia di allungare i tempi anche per l’avvio dei cantieri. La delibera è stata rinviata alla prossima settimana. Il lungo restyling che cambierà il volto dei giardini a lago terminerà nel 2020, perché i lavori di riqualificazione, secondo cronoprogramma, dovrebbero iniziare ad ottobre del 2019 e durare al massimo cinque, sei mesi. La speranza è di avviare il cantiere al termine di quest’anno. In gioco infatti ci sono i finanziamenti di Regione Lombardia, la metà di quel milione e duecentomila euro previsti per l’opera.

  • Produzione industriale, Como arranca

    La Lombardia si conferma motore della macchina Italia, con una produzione industriale in crescita nonostante i venti di crisi. Como, però, arranca. E, soprattutto nel IV trimestre del 2018, la nostra è la provincia lombarda di gran lunga più in difficoltà. L’Osservatorio economico sulle imprese e per le imprese di Unioncamere ha pubblicato il report sull’andamento economico di industria e artigianato in Lombardia negli ultimi tre mesi dello scorso anno.I numeri dell’Osservatorio dicono che la variazione tendenziale della produzione industriale nella regione è cresciuta in media dell’1,9% ma che il Lario si è fermato a uno striminzito +0,3%. Nessun’altra provincia ha fatto segnare una cifra decimale. Da Mantova (+1,1%) a Varese (+1,2%) e a tutti gli altri territori, i dati indicano una distanza molto netta del Lario rispetto al resto della regione.

    Con distacchi che in alcuni casi diventano abissali: Lodi +3,3%, dieci volte quello registrato a Como, e Sondrio +3,7%. Anche la media delle variazioni tendenziali di tutto il 2018 vede la nostra provincia ultima in Lombardia (+1,9%), abbastanza lontana dalla linea mediana della regione (+3%) e lontanissima dalle performance di territori quali Cremona (+4,8%) e Sondrio (+4,9%).

  • Processo al vice della Stradale: Pisani condannato a due anni. Pene ridotte rispetto alle richieste dell’accusa

    Processo al vice della Stradale: Pisani condannato a due anni. Pene ridotte rispetto alle richieste dell’accusa

    Tre condanne in tribunale a Como in uno degli ultimi procedimenti giudiziari nati dall’operazione che, nel 2014, aveva portato alle accuse di abuso d’ufficio e falso per alcuni agenti della polizia stradale e per un vigile. Sul banco degli imputati – con le accuse, a vario titolo, di aver falsificato complessivamente un centinaio di atti legati in particolare a una serie di multe – l’ex vice comandante della stradale Gian Piero Pisani, il collega Lorenzo Falzetti e il vigile Davide Gaspa. La sentenza, pronunciata ieri, è stata per tutti di condanna, anche se le pene sono inferiori rispetto a quelle chieste dal pubblico ministero Massimo Astori, titolare dell’inchiesta.Pisani è stato condannato a 2 anni e 20 giorni, a fronte di una richiesta di 4 anni e 6 mesi. Per Falzetti, la pena prevista dalla sentenza è di 5 mesi e 20 giorni a fronte di una richiesta di un anno.«Aspettiamo le motivazioni – dice Vincenzo Montano, legale di entrambi i poliziotti – ma faremo sicuramente ricorso in appello perché siamo convinti dell’assoluta innocenza degli agenti».Il vigile Davide Gaspa è stato condannato a un anno con sospensione condizionale della pena e non menzione nel casellario. «L’accusa esce molto ridimensionata e siamo soddisfatti – dice l’avvocato difensore, Elisabetta Di Matteo – Quando leggeremo le motivazioni faremo comunque ricorso in appello».