«Il dottor Brivio è innocente, si è sempre professato tale e non ritiene di avere qualcosa da nascondere». L’omicidio dell’architetto Alfio Molteni sarebbe frutto solo ed esclusivamente di «atti concordati» tra la moglie della vittima, Daniela Rho, e Luigi Rugolo, uomo assoldato dalla donna per effettuare i «singoli atti intimidatori sino alla gambizzazione» che poi – per errore – divenne letale.Per questo motivo le dichiarazioni sia della Rho, sia di Rugolo, sono «assolutamente inattendibili» in quanto nate con il solo scopo di «calunniare per vantaggi personale quello che doveva essere l’uomo dei sogni (della Rho, ndr)» e che invece le aveva dimostrato solo «una attrazione sessuale».Sono queste, in estrema sintesi, le motivazioni contenute nelle 198 pagine con cui il legale di Alberto Brivio, l’avvocato Aldo Turconi, ha presentato ricorso in Appello contro la sentenza all’ergastolo per il proprio assistito. Le udienze sono state fissate per l’8 e il 10 gennaio e per il 7 febbraio del 2019. Alberto Brivio, commercialista brianzolo, è accusato dalla Procura di essere il mandante degli atti intimidatori sfociati nell’agguato mortale la sera del 14 ottobre 2015.Brivio, secondo l’accusa, era l’amante di Daniela Rho, la moglie della vittima che però ha seguito una via processuale diversa avendo scelto fin dal primo grado il rito Abbreviato. Brivio e la Rho avrebbero progettato e commissionato insieme gli atti intimidatori e l’agguato mortale con l’obiettivo di screditare Alfio Molteni, che si stava separando dalla Rho, e fare in modo che gli fosse vietato di vedere le figlie. Carcere a vita (davanti alla Corte d’Assise di Como) anche per Vincenzo Scovazzo, ritenuto uno degli esecutori materiali del delitto insieme con altri presunti complici, già condannati in precedenti procedimenti. Era stato condannato infine a cinque anni Giovanni Terenghi, l’investigatore privato accusato non del delitto ma di un ruolo negli atti intimidatori.La ricostruzione di Brivio è però all’opposto: gli atti sarebbero maturati dall’accordo della Rho con Rugolo, motivo per cui la difesa del commercialista è tornata ad invocare per l’Appello il «confronto in aula tra Brivio, Daniela Rho e Luigi Rugolo».Nel suo atto d’Appello la difesa contesta tutta la ricostruzione dell’accusa: dal movente («non c’era alcun astio tra Brivio e Molteni, e lo riconosce anche la Corte lariana») alla natura del rapporto con la Rho («squisitamente sessuale»), dalla concessione dei domiciliari alla Rho e non a Brivio («con gravi limitazioni del diritto alla difesa») fino alla presunta circolarità dei contatti e dei messaggi tra le parti nei giorni degli atti intimidatori: «Sono messaggi pressoché privi di testo, “muti e invisibili”, a cui è impossibile attribuire senso e significato».«Episodi e atti intimidatori – è la chiosa – che hanno come unico riscontro le calunniose dichiarazioni di Rugolo», che sono però «confuse e generiche».
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Lombardia Tennis Tour, bene i comaschi nella tappa di San Fermo
È stato il caldo il protagonista delle finali del Lombardia Tennis Tour che sono andate in scena domenica sui campi in terra rossa dell’Eracle di San Fermo della Battaglia. Una tappa – la nona del circuito regionale di Terza categoria – che è stata organizzata dal Team Veneri.
Buone notizie per i giocatori della nostra provincia, che hanno monopolizzato il doppio e portato a casa anche il titolo del singolare maschile. Vittoria “straniera” invece nel femminile: Enrica Dedè (Tc Tosi Legnano) ha infatti superato per 6-3 6-1 Lara Brambilla (Bagnatica) al termine di un match interminabile durato due ore e mezza.
Decisamente più veloce la finale maschile che ha visto sorridere Simone Donegà (Tc Rovellasca) su Paolo Minazzi dello Sporting Saronno. Un 6-1 6-1 che ha premiato la capacità di Donegà di giocare meglio dell’avversario nei momenti importanti. Il tennista di Rovellasca si è aggiudicato il torneo di San Fermo senza perdere nemmeno un set.
Equilibrio assoluto nella bellissima finale di doppio tra la coppia di casa, formata da Pietro Marcon e Jonathan Rotteglia (Team Veneri) e quella sempre di Rovellasca composta da Nicolò Giacchi e Giacomo Colombo.Il punteggio finale è stato di 7-6 6-4.
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“Lombardia”, istruzioni per l’uso Definiti la chiusura delle strade e le iniziative collaterali
Il consiglio? Non venire nella convalle con la propria auto se non strettamente necessario e utilizzare i mezzi pubblici». Parole di Luciano Campagnoli, della Polizia locale di Como.Si avvicina il Giro di Lombardia 2018: un grande evento, vista che quella in calendario il prossimo 13 ottobre è una delle più importanti corse del calendario mondiale. Ma allo stesso tempo è una manifestazione che andrà a bloccare la città.Serviranno dunque buonsenso e organizzazione per cercare di sopperire agli inevitabili disagi per quella che comunque è una grande opportunità, un evento che darà forte visibilità a tutto il territorio.Questa mattina in città, con gli organizzatori locali, capitanati da Paolo Frigerio di CentoCantù, la presentazione degli eventi collaterali e delle “istruzioni per l’uso” in vista della corsa.Il consiglio prioritario è quello iniziale: di non raggiungere Como se non necessario con la propria auto o comunque di utilizzare i mezzi pubblici (autobus, treni, scafi della Navigazione).In conferenza stampa si è parlato soprattutto di questo, con un accorato invito ai cittadini; sono state anche anticipate le misure di chiusura. Venerdì 12 dal primo pomeriggio sarà chiusa la corsia dei bus sul lungolago, con transito comunque garantito fino alle 22; poi sarà chiusura totale per installare le strutture, non oltre le 7 del mattino di sabato, quando la circolazione sarà ammessa, soprattutto per chi dovrà andare a scuola. Poi, alle 13.30, chiusura del lungolago totale fino a sera.La gara toccherà tutto il centro città con arrivo previsto verso le 16 dalla Lariana, con la salita verso Civiglio e passaggio dalla frazione verso le 16.20. Poi la discesa in città, con viale Innocenzo, via Bixio, la scalata a Monte Olimpino e la discesa verso piazza Cavour, dove ci sarà l’arrivo (a seconda dell’andatura fra 16.35 e 17.20).In tutte le strade la chiusura sarà, a seconda delle esigenze, fra i 30 e i 45 minuti prima del passaggio della corsa.Un discorso che vale anche per due punti molto gettonati come il Colle del Ghisallo a Magreglio (transito tra ipotizzato le 15 e le 15.30) e il Muro di Sormano (tra le 15.21 e le 15.55). Meglio muoversi con largo anticipo – si parla di qualche ora – per non rimanere imbottigliati nel traffico.Istruzioni che possono sembrare pesanti ma, conoscendo con anticipo la situazione, ci si può organizzare per vivere al meglio una tra le più importanti corse del mondo.Un “Lombardia” che sarà caratterizzato da una serie di eventi collaterali. Due sono previsti domenica prossima, 7 ottobre. Alle 10 ci sarà una cronoscalata del Muro del Ghisallo riservata agli Amatori. Alla sera, invece, ci sarà un concerto lirico benefico (ore 21) nella chiesa di Sant’Antonio ad Albate.Il giorno della gara, Davide Van De Sfroos (ieri presente alla conferenza stampa) sarà al traguardo del Lombardia per incontrare il pubblico e proporre qualche suo successo prima dell’arrivo dei concorrenti.Alle 18.30, dopo l’arrivo, allo Yacht Club Como ci sarà la consegna del Premio Vincenzo Torriani che andrà all’ex corridore spagnolo Alberto Contador, al professionista Alfredo Ambrosetti (che organizza l’omonimo famoso meeting a Villa d’Este) e al giornalista Gianni Mura. Lo speciale “Cuore d’argento” è stato assegnato al commentatore Riccardo Magrini.Da segnalare, infine, che venerdì 12 alle 18.30 al Museo del ciclismo del Ghisallo sarà ospite per incontrare gli appassionati Johan Museeuw, belga, campione del mondo a Lugano 1996.
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“Lombardia Giovani”, tutte le categorie in gara a Costa Masnaga nel weekend
È un weekend decisamente interessante quello che viene offerto dal calendario lariano del ciclismo giovanile.
A catalizzare l’attenzione sarà la prima edizione del “Lombardia Giovani”, una due giorni ciclistica allestita dall’Uc Costa Masnaga.L’evento scatterà sabato con la gara dei Giovanissimi per proseguire poi nella giornata di domenica con le prove di Esordienti e Allievi al mattino e la conclusione nel pomeriggio con la gara degli Juniores.
Il programma domenicale inizierà con gli Esordienti che saranno impegnati in una gara unica (primo e secondo anno ) valida per il Trofeo Mainetti.Tracciato di 33 chilometri con Gran premio della montagna in piazza Colombo a Costa Masnaga. Partenza alle ore 8.30 e arrivo verso le 9.30.A seguire toccherà agli Allievi che saranno invece impegnati nel Trofeo Gianni Limonta su un percorso di 72 chilometri decisamente interessante e tecnico attraverso la Brianza lecchese.
Decisiva potrebbe essere la scalata verso il Gran premio della montagna di Marcognaga prima di ritornare a Costa Masnaga, passando per Oggiono, Molteno e Rogeno. La partenza alle 10.30.
A chiudere il “Lombardia Giovani”, nel pomeriggio di domenica, sarà la prova riservata agli Juniores valevole per il Trofeo 2P Group-Memorial Gianni Pozzi.
Con partenza alle ore 15 il tracciato di 103 chilometri si snoderà in circuito attraverso Rogeno, Garbagnate, Sirone, Castello Brianza, Dolzago, Oggiono, prima di puntare verso Ello per poi rientrate a Costa Masnaga attraverso Castello Brianza e Rogeno. Arrivo previsto per le 17.45.Tiziano Giudici
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Lombardia e Gran fondo: giovedì mattina la presentazione a Villa Olmo
Domani mattina a Como la presentazione dell’edizione 2018 del “Lombardia” e dell’omonima “Gran fondo”, in programma, rispettivamente, il 13 e 14 ottobre. La conferenza stampa è fissata per le 11.30 a Villa Olmo, che sarà la base dell’evento: la storica dimora ospiterà infatti la direzione gara e la sala stampa della “classica” delle foglie morte.Attesi, oltre agli amministratori cittadini, i vertici di Rcs Sport, che organizza i due eventi, oltre al Giro d’Italia: Paolo Bellino (amministratore delegato e direttore generale) e Mauro Vegni (direttore ciclismo). Il comitato locale sarà rappresentato da Paolo Frigerio e dai suoi più stretti collaboratori.La curiosità maggiore riguarda la parte finale del “Lombardia”, che vedrà il traguardo in piazza Cavour, dove nel 2015 e nel 2017 si è imposto Vincenzo Nibali: oggi si saprà come è stata cambiata, dopo che c’è stata la rinuncia forzata alla “Valfresca”, a causa di una frana.
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Lombardia, conto alla rovescia: duello annunciato fra Nibali e l’iridato Valverde
Il Giro di Lombardia, che andrà in scena il prossimo 13 ottobre con conclusione a Como, sarà la prima uscita ufficiale del campione del mondo di ciclismo Alejandro Valverde. L’iridato di Innsbruck lo ha confermato subito dopo la vittoria iridata in conferenza stampa. La gara tra Bergamo e Como peraltro, con il suo finale, appare decisamente nelle corde dell’iberico.Ovviamente la certezza ci sarà solo con l’elenco iscritti definitivo, ma è facile pensare a un Valverde in corsa a battagliare con i grandi pedale, a partire da Vincenzo Nibali, vincitore a Como nel 2015 e nel 2017. Del resto da sempre il “Lombardia” è considerato la rivincita del Mondiale.Al via anche il Professionista comasco Davide Ballerini, portacolori del team Androni-Sidermec, che è in un ottimo momento di forma. Pochi giorni fa ha infatti vinto il Trofeo Pantani a Cesenatico e il Trofeo Matteotti. Nella prossima stagione Ballerini passerà in una squadra top come il Team Astana.Ma al “Lombardia” potrebbe essere un protagonista, come spiega il suo attuale team manager Gianni Savio. «Ballerini ha talento, per forza di cose conosce bene le strade del “Lombardia” ed è in grande forma – afferma – Tutti elementi che contano, soprattutto in una gara così difficile che arriva alla fine della stagione».Non mancheranno una serie di manifestazioni collaterali alla gara. La più importante sarà la consegna del Premio Vincenzo Torriani, che sarà alle 18.30 del 13 ottobre allo Yacht Club di Como.Come da tradizione i riconoscimenti – i nomi saranno comunicati domani in una conferenza stampa – andranno a un campione del pedale, a un imprenditore vicino al ciclismo e a un giornalista.Una cerimonia che ricorda lo storico patròn del Giro d’Italia e delle più importanti corse italiane, compreso lo stesso “Lombardia”: fu proprio Torriani a decidere di far passare la corsa dal terribile Muro di Sormano all’inizio degli anni ‘60.Il grande evento ciclistico si avvicina e sarà uno dei grandi eventi di un autunno caldissimo, per gli appassionati di sport comaschi. Il giorno dopo la gara dei professionisti ci sarà l’omonima Gran Fondo, mentre la settimana successiva andranno in scena il Rally Aci Como-Etv (19 e 20 ottobre) e la Centomiglia del Lario di motonautica (20 e 21 ottobre).Anche il prossimo weekend presenta momenti di sport importanti: sabato nel primo bacino del lago si svolge il Trofeo Villa d’Este di canottaggio (stamattina la presentazione alla Lario), mentre domenica, per tornare al ciclismo, ci sarà il Piccolo Giro di Lombardia per la categoria Elite-Under 23, con partenza e arrivo ad Oggiono.In totale i concorrenti dovranno percorrere 174,7 chilometri, disegnati tra le province di Lecco, Como, Monza Brianza e Bergamo.I protagonisti del “Lombardia baby” affronteranno le salite di Bevera, Sirtori, Madonna del Ghisallo (quota 754, tetto della competizione). Nel finale saranno decisivi i passaggi sul Colle Brianza (si salirà fino a quota 588) e a Marconaga di Ello. L’arrivo è previsto attorno alle 16.
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L’omaggio del Como di ieri a Clemente Porro
Il Calcio Como di ieri si è riunito per l’ultimo saluto a Clemente Porro, imprenditore del settore dei trasporti e storico dirigente della società lariana, scomparso domenica all’età di 90 anni. Ex dirigenti, collaboratori e giocatori della società lariana hanno partecipato alla cerimonia nella basilica del Crocifisso e si sono stretti ai figli, tra cui Pietro, presidente della società lariana in anni recenti.Clemente Porro ha legato la sua storia di dirigente sportivo agli anni più belli del Como. Fu infatti a fianco di Benito Gattei negli anni ’80, quando gli azzurri disputarono ben cinque stagioni in serie A e per il Sinigaglia passarono giocatori del calibro di Diego Armando Maradona, Michel Platini e Zico. La sua entrata nel consiglio fu nella stagione 1983-1984.Ma non solo. Dopo la scelta di Benito Gattei di passare la mano, lo stesso Porro decise di rimanere nel club e supportò Mario Beretta: assieme nel 1997 festeggiarono la vittoria della Coppa Italia di serie C prima dell’avvento di Enrico Preziosi. Di fatto il più importante successo del club lariano della sua storia sportiva.Clemente Porro è sempre rimasto un tifoso e appassionato del Como, prima della lunga malattia che l’ha colpito. «Spero che, se esiste, trovi in un altro mondo la serenità che negli ultimi anni gli è mancata per la sua infermità», ha scritto il figlio Pietro nel dare la notizia della scomparsa del padre.Alla cerimonia funebre il Como 1907 era rappresentato da Livio Prada con il gonfalone della società listato a lutto. Poi, come detto, c’erano alcuni giocatori, a partire da Giancarlo Centi, capitano degli azzurri nella serie A degli anni ’80, oltre a Roberto Galia e a Silvano Fontolan.Numerosi anche gli ex dirigenti, come Fabio Ferretti – che con Porro collaborò nella fase di Mario Beretta – il vicepresidente dell’epoca Eugenio Roncoroni; e poi Mario Priante, Aldo Lupi, Paolo Zerboni, Sergio Sallusti, Renato Pozzi, il medico Francesco Floris, i collaboratori del club come Emanuela Aliverti, Claudio Maspero e Carlo Corti.Nato a Como il 15 ottobre del 1928, Clemente Porro, oltre a essere stato un dirigente azzurro in anni importanti del club, è stato anche un apprezzato imprenditore nel settore dei trasporti. negli anni ’80 fu anche presidente dell’Alsea, Associazione lombarda spedizionieri e autotrasportatori.
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L’omaggio a Donzelli, il marianese che disegnò la “Graziella”
Presentato a Palazzo Pirelli il progetto ‘Rinaldo Donzelli: il Design Made in Italy’ che propone una serie di iniziative finalizzate a far conoscere e valorizzare le opere dell’artista che invento’ nel 1964 la bicicletta ‘Graziella’.
Progettata da Donzelli nella ‘sua’ Mariano Comense (Co), la venne assemblata nelle officine della Teodoro Carnielli di Vittorio Veneto e rivoluziono’ il mondo delle due ruote. Alla conferenza stampa sono intervenuti il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala, Eleonora Frigerio, presidente del Parco Regionale della Valle del Lambro, Giovanni Marchisio, sindaco di Mariano Comense, la figlia del designer, Elena Donzelli, Massimo Farinatti, Vice Presidente ADI Lombardia, Luciano Galimberti, Presidente ADI e Alessia Galimberti, Art Director Progetto ‘Rinaldo Donzelli: il Design Made in Italy’.
SIMBOLO DEGLI ANNI SESSANTA –“La ‘Graziella’ – ha commentato il vicepresidente Sala evoca la bellezza dei momenti dell’infanzia e dell’adolescenza, e’ un oggetto di alto design, attualissimo anche ora, e rappresenta una delle icone del ‘boom economico’ italiano degli Anni Sessanta”.
IMPRESE LOMBARDE E CREATIVITA’-“La capacita’ di inventare, la creatività – ha chiosato il vicepresidente Sala – e’ nel Dna degli imprenditori lombardi: nella nostra regione su 10 milioni di abitanti contiamo più di 800.000 imprese di piccole e medie dimensioni che, proprio per questo, sono molto agili nell’adeguarsi ai mutamenti del mercato mantenendo alta la loro competitività”.
“Abbiamo bisogno di aprirci al mondo – ha continuato Fabrizio Sala – e per questo abbiamo investito sulla internazionalizzazione oltre 40 milioni di euro e nel prossimo anno e mezzo accompagneremo le imprese in giro per il mondo”.
LA MOSTRA RETROSPETTIVA A MARIANO COMENSE –Tra gli eventi che caratterizzano il progetto anche una mostra retrospettiva su Donzelli che sara’ ospitata dal 1 dicembre a Villa Sormani, in via Montebello a Mariano Comense. L’itinerario propone pittura, grafica, design e tecnologia Made in Italy, in un percorso tra le creazioni del marianese che si sono distinte in un panorama internazionale.
IL ‘GRAZIELLA DAY’ –Il 28 ottobre e’ in programma il ‘Graziella Day’, un raduno non competitivo tra le vie della Brianza, che sara’ percorso in bicicletta attraversando il Parco della Valle del Lambro, partendo dal Comune di Mariano Comense per arrivare al Parco di Monza. “Un evento che fonde design, storia e cultura ma anche natura e sport” ha commentato Eleonora Frigerio, che oltre ad essere presidente del Parco Valle Lambro e’ anche assessore al bilancio e alle attività produttive del comune di Carate Brianza.
“La ‘Graziella’ – ha proseguito la presidente – era la bicicletta con cui si diventava grandi. Oggi, grazie anche a iniziative come questa, riaffermiamo il concetto di mobilita’
dolce che consente di apprezzare il fascino e la bellezza dei nostri territori”.
Nel corso dell’evento e’ stato promosso da Adi, l’Associazione per il disegno industriale, un concorso rivolto ad architetti emergenti per ridisegnare la bicicletta del futuro.
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L’Olimpia Milano vince il derby: per Cantù è il quinto stop consecutivo
Pronostico rispettato a Desio. Per la Pallacanestro Cantù, per la prima volta in versione Acqua S.Bernardo, è arrivata la sconfitta interna con l’Olimpia Milano, formazione che finora ha conquistato tutti gli incontri disputati. I brianzoli sono stati in partita per tre quarti di gioco, poi nell’ultima frazione sono caduti sotto i colpi di Milano. Per gli uomini di coach Evgeny Pashutin è la quinta sconfitta consecutiva: 74-101 il finale per gli ospiti di coach Simone Pianigiani.
Alla fine Pashutin non ha nascosto la sua delusione. «Come contro Pesaro, nell’ultimo quarto ci siamo smarriti, subendo i canestri degli avversari senza reagire; non abbiamo più difeso. La riposta a questa partita sono proprio i 37 punti presi negli ultimi dieci minuti. La difesa non è stata accettabile. È una mia responsabilità far capire questo alla squadra. Abbiamo giocato male, sopratutto alla fine. Ho detto ai miei giocatori che devono reagire, così non va. Dobbiamo ringraziare i tifosi per il supporto e perché sono sempre qui per proteggerci. Ho visto l’arena piena e questo l’ho apprezzato davvero tanto. Però loro hanno bisogno di vedere in campo dei guerrieri, dei giocatori che reagiscono, e noi stasera non lo abbiamo fatto. Prima serve la testa e poi le gambe. Se non c’è la testa, è inutile avere il fisico, senza quella non si va da nessuna parte».
«Nella squadra ci sono troppe individualità, bisogna anche difendere – ha aggiunto il tecnico russo – Il gruppo ha bisogno di più disciplina. Questi “up and down” non vanno bene. Cosa che certo non manca a Milano, dove ognuno sa esattamente cosa deve fare. Quando si perde, si perde. Ma ogni volta che succede poi, bisogna essere in grado di reagire. Senza dubbio la prossima volta dobbiamo cercare di risollevarci. Bisogna giocare da squadra».
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Locatelli: «Ora linea dura su San Francesco. Parte l’igienizzazione»
Confesercenti aveva inviato una lettera-denuncia al sindaco e al prefetto
I senzatetto che dormono ormai da mesi sotto il portico dell’ex chiesa di San Francesco, ma pure davanti alla porta del Tribunale di Como, dovrebbero presto lasciare i loro giacigli improvvisati. Quantomeno nelle intenzioni del vicesindaco e parlamentare leghista, Alessandra Locatelli.
Ieri anche Confesercenti Como aveva inviato una lettera-denuncia al sindaco Mario Landriscina e al prefetto Ignazio Coccia per chiedere un intervento immediato su una situazione giudicata non più sostenibile per i residenti, per i commercianti e per i clienti del mercato, sia di quello coperto e sia di quello sotto le mura. Nell’ambito della Fiera di Sant’Abbondio, tra l’altro, una parte delle attrazioni è prevista proprio sotto le mura, a pochi metri da San Francesco e dal degrado.
Dopo la chiusura del servizio “Emergenza freddo” al Centro Cardinal Ferrari, lo scorso 28 aprile, gli ex ospiti avevano iniziato a dormire sotto il portico di San Francesco, chiesa sconsacrata oggi Spazio Antonio Ratti, un luogo dedicato al grande imprenditore serico, pensato per mostre ed eventi e non certo per diventare un dormitorio.
«Siamo per la linea rigida, anche rigidissima sul decoro urbano – spiega il vicesindaco Alessandra Locatelli – E posso garantire che la situazione verrà messa a posto».La parlamentare leghista spiega poi come la situazione sia sotto la lente del Comune da tempo.«Abbiamo cercato in ogni modo di evitare lo sgombero forzato per non creare un clima di tensione – aggiunge il vicesindaco – Da tempo abbiamo preso accordi con le associazioni che si occupano dell’accoglienza in città. I volontari si stanno adoperando per scoraggiare queste persone a rimanere. Lì comunque non possono stare».
No allo sgombero forzato, quindi, ma quali armi può mettere in campo dunque il Comune di Como per risolvere la situazione?«Innanzitutto abbiamo in programma una serie di interventi di igienizzazione dell’area – spiega Alessandra Locatelli – l’accordo con le forze dell’ordine è che vengano identificati ogni volta tutti i soggetti presenti. In caso si tratti di persone che hanno commesso reati l’intervento è immediato».
Tra San Francesco e il Tribunale vi sarebbe anche un’intera famiglia. Le aiuole fino a piazza Vittoria vengono utilizzate come latrine. Alcuni degli ospiti del dormitorio improvvisato fanno inoltre abuso di alcol.«Abbiamo ben presente la situazione – conclude il vicesindaco – a iniziare dalle carenze igieniche, e per questo stiamo intervenendo. Credo sia stato messo in campo ogni mezzo per risolvere la situazione nel modo più civile possibile, senza creare altre tensioni».