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  • Il premio “Pascoli” al comasco Di Santo

    Il premio “Pascoli” al comasco Di Santo

    A Villa Torlonia di San Mauro Pascoli mercoledì sera il premio dedicato alla scrittura in musica e  intitolato al poeta Giovanni Pascoli ha premiato il cantautore comasco Gianluca Di Santo (nella foto) a pari merito con Rita Zingariello. I due hanno eseguito dei brani ispirati ai versi dell’autore diMyricaee deiCanti di Castelvecchioalla cui memoria l’iniziativa è dedicata.

    Al cantautore Eugenio Finardi è andato il premio alla carriera, in occasione dei suoi quarant’anni di attività.  La giuria era coordinatada Giordano Sangiorgi del Mei, il meeting delle etichette musicali indipendenti, e formata da Miro Gori,  Marcello Balestra,  Fabio Bertozzi e Daniela Esposito.

  • Il portavoce dei pendolari: «Purtroppo non esiste un piano per il futuro»

    Il portavoce dei pendolari: «Purtroppo non esiste un piano per il futuro»

    «Certo, quanto accaduto a Carimate ha inevitabilmente influito sui collegamenti. Ha però anche accentuato una situazione di per sé disastrosa e senza prospettive future».Non usa messi termini Ettore Maroni, portavoce dei pendolari comaschi, dopo l’ennesima giornata vissuta tra ritardi, cancellazioni di treni e la vana speranza di non incappare in qualche disservizio. «Faccio un banalissimo esempio. Questa mattina ho preso il treno delle 7.13 da Como che è arrivato già con più di 10 minuti di ritardo. Se fosse stato in orario avremmo saltato l’intoppo di Carimate. Alla fine siamo arrivati a Milano con circa 40 minuti di ritardo», dice Maroni. «Davanti a fatti come quello di ieri sono inevitabili i ritardi conseguenti, però va sottolineano un fattore molto importante. Ovvero che non esiste un piano “b” capace di arginare o limitare i disservizi.

    Ieri i treni, dopo l’incidente, si sono messi in fila e hanno accumulato ritardi. Questo perché le infrastrutture sono inadeguate, così come la gestione è approssimativa e discutibile». Critiche che si ripetono nel corso del tempo, visti i pressoché continui disservizi. «Tutto ciò nonostante Trenord dica che sono in diminuzione i reclami presentati dai viaggiatori. Ma questo accade non perché sia effettivamente così ma perché ormai i pendolari hanno purtroppo capito che non servono assolutamente a nulla», prosegue il portavoce dei pendolari di Como.«Non vedo un futuro. Non vedo possibili miglioramenti fino a quando non decideranno che è fondamentale investire innanzitutto sulle infrastrutture, nodo decisivo», chiude Maroni.

  • Il pittore Nigel Joyce espone a Torno fino al 31 agosto

    Il pittore Nigel Joyce espone a Torno fino al 31 agosto

    In mostra a Torno i quadri di Nigel Joyce. Nella sede dell’associazione culturale “Via De Benzi 17”, nell’omonima via sarà possibile ammirare le opere dell’artista fino al 31 agosto dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 22. La mostra si chiama “Wild light” e consiste in una serie di opere di grandi dimensioni create con vernici acriliche che rappresentano paesaggi, animali e il corpo maschile legati tra loro da un sapiente studio di chiaroscuri monocromatici con protagonista la luce.

  • Il peso delle critiche e il megafono del web

    Il peso delle critiche e il megafono del web

    di Giorgio Civati

    Partendo dalla festa promozionale di  Dolce & Gabbana, passando per il film Netflix “Murder Mystery” con Jennifer Aniston e Adam Sandler, fino ad arrivare alla celebrazione del fidanzamento della figlia del magnate indiano Mukesh Ambani, questa estate è stata per Como e dintorni qualcosa di unico. In bene o in male, ciascuno la pensi come vuole; quel che appare evidente è comunque la risonanza per il territorio e la promozione in tutto il mondo del Lario grazie alle tre iniziative citate.  Che, va detto, hanno raccolto anche tante critiche. E di questo forse è il caso di ragionare. Tralasciamo bilanci e conti, meriti e colpe.  A quelli si sono dedicati in molti e molti altri lo faranno ancora. Quel che ci appare ancora una volta evidente è invece che, oggi, esternare opinioni e pareri è ormai facilissimo. Addirittura troppo facile: un click, e un pensiero qualunque è in Rete. Ufficializzato, distribuito, sparato nel web. Semplice e veloce, senza filtri, spesso senza nemmeno il tempo per una rilettura o una riflessione. Troppo facile, appunto, perché anni addietro per dire la propria opinione serviva quantomeno alzare il telefono e trovare dall’altra parte del filo qualcuno disposto ad ascoltare, o magari scrivere una lettera a un giornale o all’amministratore pubblico di turno. Oggi no, non si fa  (quasi) più così:  commenti, post, blog sono diventati la finestra affacciata sulla piazza di Internet. Sempre aperta, senza limiti e, aggiungeremmo, senza ritegno. Internet è sempre di più un “luogo” dove le regole civili e un minimo di educazione paiono non essere valide. È così anche qui, a Como e dintorni, e per questi eventi recenti ci pare che il web abbia assunto il ruolo di megafono del malcontento. Un megafono facile da utilizzare e per di più impiegato quasi sempre da chi è “contro”. Villa Olmo a Dolce & Gabbana? Uno scempio. La città murata bloccata per un film? Assurdo. I fuochi artificiali fino alle 5 di mattina per la bella figlia del ricco magnate indiano? Uno schiaffo a chi vuole dormire. E via di questo passo. Intendiamoci, ogni critica è lecita, nessuno invoca censure e certamente qualcosa per regolamenti e concessioni sugli spazi pubblici della città e sui beni cui i comaschi sono affezionati può essere migliorato. Però guardare alle sole critiche è limitativo. A fronte di molte bocciature, quanti avranno invece apprezzato? E quanti, apprezzando o comunque tollerando in nome di interessi superiori di promozione e di guadagni, non hanno spedito una mail, postato un parere, comunicato a mezzo social? Personalmente siamo convinti che anche di questi tempi esista un numero molto elevato di persone che probabilmente non usa o utilizza poco il web per far valere le proprie ragioni. Quindi anche dare troppa importanza alle critiche senza “pesarle” rispetto all’intera comunità può essere un errore.

  • Il Pd sceglie Broggi, sconfitta la corrente renziana

    Il Pd sceglie Broggi, sconfitta la corrente renziana

    Il Partito Democratico ha scelto il suo nuovo segretario provinciale. Federico Broggi, 30 anni, sindaco di Solbiate, stravince contro Filippo Di Gregorio, con 480 voti, pari a circa il 75% dei consensi.Di Gregorio rappresentava l’area renziana del partito, sostenuta in provincia in particolare dal sindaco di Albese, Alberto Gaffuri. Broggi, già vice del segretario uscente, il consigliere regionale Angelo Orsenigo, era sostenuto dall’altro Gaffuri, Luca, con altri esponenti di spicco del partito, come la deputata Chiara Braga.A livello regionale vittoria di Vinicio Peluffo, che passa quota 60%, mentre la sfidante Eugenio Comincini si ferma al 40%. In provincia Peluffo ha superato il 67%.«Il nostro obiettivo era avvicinarsi ai 500 voti e ci siamo praticamente arrivati – spiega il vincitore – Dopo le due settimane di sfida congressuale non posso che esprimere soddisfazione. Anche a nome del gruppo che ha lavorato con me. Al termine della competizione, lo sfidante, Filippo Di Gregorio è stato il primo a complimentarsi».«Proprio con Di Gregorio avevamo condiviso la necessità per il partito di una nuova fase di confronto, allargamento e condivisione – ha aggiunto Broggi – Credo che tutti abbiano strapiene le scatole delle nostre beghe interne. Sono stufi del dualismo tra Chiara Braga, Luca Gaffuri. Delle critiche della terza corrente. Torniamo ad occuparci del mondo reale. Quando prima questo passaggio avverrà, meglio sarà per tutti».Broggi, non nega che sull’empasse del Pd a livello locale pesi la situazione nazionale. «Nonostante questo, noi dobbiamo riaggregare. Oggi ci rivolgiamo all’esterno soltanto quando c’è da chiedere un voto – dice il neosegretario – Siamo poco credibili e riconoscibili. Io sono anche un sindaco. Tutti i giorni cerco di parlare, anche con mezzi diversi, con più persone possibili. Vorrei portare avanti questo stile di lavoro anche nella segreteria. Un gruppo di persone che andrò a formare nei prossimi quindici giorni. Chiederò disponibilità, farò incontri, cercando di creare la migliore squadra possibile».«Certo i cambiamenti non si fanno dall’oggi al domani – dice ancora Broggi – ma il messaggio che voglio dare subito è di apertura. Anche il concetto di leadership è superato. Dobbiamo iniziare a lavorare pancia a terra con concretezza e senza ipocrisia. Gli spazi per fare politica e per fare ascolto ci sono».Soddisfazione per lo svolgimento della fase congressuale e per il risultato, è stata espressa dall’ uscente segretario, Angelo Orsenigo.«Domenica a livello territoriale abbiamo dimostrato come tanti iscritti credano ancora nel Pd – ha detto Orsenigo – Sono orgoglioso per il risultato di Federico, che ora, con la sua voglia di cambiamento e innovazione, anche in discontinuità con il mio operato, potrà solo fare il bene del Pd. Io naturalmente sarò sempre pronto a dare il mio contributo».

  • Il Pd: «La Regione accrediti la Rosa Blu di Grandola ed Uniti»

    Il Pd: «La Regione accrediti la Rosa Blu di Grandola ed Uniti»

    «La Regione Lombardia sostenga con specifici finanziamenti la contrattualizzazione dellaRosa Bludi Grandola ed Uniti». Lo chiedeAngelo Orsenigo, consigliere regionale del Partito Democratico, con un ordine del giorno all’assestamento di bilancio che verrà discusso al Pirellone lunedì 30 e martedì 31 luglio.

    Orsenigo spiega il motivo della richiesta: «Il polo unico integrato per la fragilità e la disabilità di Grandola ed Uniti rappresenta un progetto innovativo e sperimentale di gestione pubblico-privato ed è regolato da una convenzione sottoscritta tra Anffas Onlus Centro Lario e Valli e le Comunità montane del territorio. L’obiettivo del polo unico è offrire alle persone fragili una struttura polifunzionale capace di rispondere in modo appropriato ai diversi gradi di protezione richiesti, mettendo in comune i servizi sociosanitari offerti dalla Residenza sanitaria disabili (Rsd) di Grandola ed Uniti con quelli a disposizione dellaRosa Blusecondo un’ottica di massimizzazione delle possibili risposte diurne, ambulatoriali, domiciliari e residenziali, prevedendo un’offerta territoriale flessibile e diversificata».

    Secondo Orsenigo «il territorio non offre nulla del genere per i disabili o per le persone con necessità di riabilitazione post-traumatica e post-ospedaliera. Perciò, chi si trova ad aver necessità di questo tipo di servizio ha nella struttura una risposta che permette di non doversi spostare. Quando venne istituita l’Ats della Montagna si erano assicurate maggiori risorse a disposizione del territorio».

  • Il parlamentare leghista Zoffili: «Il centro migranti  va chiuso, andiamo avanti»

    Il parlamentare leghista Zoffili: «Il centro migranti va chiuso, andiamo avanti»

    «La chiusura del centro di accoglienza era nel nostro programma elettorale e stiamo rispettando gli impegni presi con i comaschi. Se qualcuno all’interno del centrodestra non è d’accordo, non è un nostro problema. Noi andiamo avanti».Prosegue in modo serrato il dibattito politico sulla chiusura del centro migranti di via Regina a Como: interviene Eugenio Zoffili, erbese, deputato leghista. Nelle scorse settimane il ministero dell’Interno, per voce del sottosegretario nonché parlamentare leghista comasco Nicola Molteni, ha annunciato che entro fine anno il centro governativo di via Regina a Como verrà chiuso.Il campo era stato aperto nel 2016 per fronteggiare un’emergenza che, evidentemente, ora il ministero dell’Interno ritiene superata.L’annuncio ha innescato polemiche. Le associazioni di volontariato che hanno contribuito alla gestione del centro – Caritas in testa – hanno lamentato di non essere state coinvolte nel processo decisionale.Le opposizioni in consiglio comunale hanno presentato una mozione per chiedere che il campo resti aperto.E anche all’interno del centrodestra c’è chi preferirebbe che il campo non venisse chiuso. Fratelli d’Italia, ad esempio, ritiene che il centro aperto possa fronteggiare un’eventuale nuova ondata migratoria e aiutare i senzatetto che vivono in città.«Noi stiamo con i comaschi, che mi sembra siano d’accordo con la nostra azione politica – dice Zoffili – quando ci siamo candidati abbiamo detto che uno dei nostri impegni, per Como, sarebbe stata la chiusura del centro migranti. Quindi stiamo semplicemente tenendo fede agli impegni presi prima del voto. Al di là dell’aspetto politici – dice il deputato leghista – dietro l’annuncio della chiusura del centro di via Regina c’è anche una riflessione tecnica del ministero dell’Interno che bisogna rispettare. Stupisce anche che all’interno del centrodestra alcune forze politiche, come Forza Italia o Fratelli d’Italia, siano contrarie alla chiusura del centro o nutrano perplessità. Noi non perdiamo tempo. Andiamo avanti, anche perché abbiamo la netta percezione che i comaschi condividano la nostra azione».

  • Palio del Baradello 2018:  torna la “corsa delle lavandaie”

    Palio del Baradello 2018: torna la “corsa delle lavandaie”

    Un impegno economico di 50/60mila euro coperto da sponsor privati e dall’aiuto comunale (14mila euro), mille persone che sfilano e partecipano ai vari eventi (tutti gratis) in cartellone nel corso di tre settimane e uno staff di un centinaio di volontari al lavoro tutto l’anno. Questa la carta d’identità numerica del Palio del Baradello, «contesa medievale tra borghi e comuni» giunta alla 38ª edizione e con notevoli ambizioni di espansione. «Ci siamo organizzati sempre meglio e vogliamo essere più internazionali con una festa che è anche un momento di cultura» annuncia la presidente Laura Bordoli.Saranno dieci i borghi e i comuni che si sfideranno per la conquista del Drappo, dipinto quest’anno dalla pittrice Nicoletta Brenna. Il palio inizierà il 30 agosto per concludersi il 22 settembre con il pomeriggio dedicato alle famiglie. Il 16 settembre ci sarà il grande corteo storico che secondo tradizione consolidata attraverserà le strade della città.Tra le novità di quest’anno, il ritorno dopo anni di assenza nel cartellone di una tradizione “rosa”, la “Corsa delle Lavandere” per riportare alla memoria la vita quotidiana del quartiere di Sant’Agostino e la sfilata storica con due famiglie nobili della città, i Rusca e i Del Pero. Ieri mattina in Comune la presentazione dell’evento è stata caratterizzata da una sorpresa: l’arrivo in Sala Stemmi dell’imperatore Barbarossa in persona, ruolo interpretato da un trentennio dall’ex bancario Fabio Facchinetti, in compagnia dell’imperatrice Beatrice di Borgogna: non c’era per impegni di lavoro l’interprete storica Silvia Venturi, sostituita dall’archeologa Mimosa Ravaglia.E si pensa già al futuro, come detto con la voglia di alzare l’asticella degli impegni: «Per il quarantennale nel 2020 vogliamo coinvolgere sempre più i bambini – ha detto ieri Laura Bordoli – Intendiamo chiedere fin dal prossimo anno scolastico la partecipazione di scuole e docenti, speriamo anche per organizzare gare specifiche per i piccoli. E dobbiamo coinvolgere i turisti che frequentano sempre più Como: vorremmo ospitare i palii medievali scozzesi, austriaci e tedeschi. Tutto dipenderà dal budget: non spendiamo un euro se non è in cassa. Oggi il turismo è alle stelle a Como, ma non dobbiamo dormire sugli allori».In ottobre per lanciare il “Baradello” Como sarà ospite della “Bit” dei palii medievali, il “Festival del turismo medievale” in Trentino. «Il turismo “esperienziale” è una carta vincente» ha detto l’assessore a Turismo e Cultura di Como Simona Rossotti, che durante il palio sfilerà in costume d’epoca.«Un plauso all’entusiasmo contagioso con cui i volontari danno vita al Palio – questo ieri il saluto in conferenza stampa del sindaco Mario Landriscina – Sono cittadini che ci invitano ad appartenere alla storia facendola rivivere, con fatica e impegno. Spero che questo entusiasmo contagi tutta la città, le farà bene e ne ha bisogno».Il Palio anche quest’anno sarà raccontato e presentato da un fascicolo illustrato in italiano e in inglese.

  • Il Palaghiaccio riapre al pubblico: pista disponibile per il pattinaggio

    Il Palaghiaccio riapre al pubblico: pista disponibile per il pattinaggio

    Il Palaghiaccio di Casate apre al pubblico. La pista – dopo il via libera agli atleti delle società sportive – torna disponibile anche per gli appassionati e gli amanti del pattinaggio. Un impianto dove peraltro negli anni sono cresciuti campioni della specialità, capitanati dall’iridata Anna Cappellini.Da oggi, dunque, lo stadio del ghiaccio sarà aperto al pubblico per la stagione sportiva 2018-2019 nella fascia oraria dalle 14.30 alle 18. I giorni di apertura sono il sabato, la domenica e il venerdì.Ma non soltanto. Al centro sportivo cittadino proseguono i lavori alla piscina. A inizio settembre è cominciato il cantiere per il rifacimento delle vasche dell’impianto che si trova all’interno della struttura di Casate, gestita da Como Servizi Urbani.Le opere in programma comprendono la demolizione e il rifacimento del solaio e del piano vasca, con sostituzione di una parte dei sottoservizi e in particolare delle tubazioni per la distribuzione del trattamento dell’aria.I lavori, da programma, dureranno 150 giorni. La riapertura non avverrà prima di febbraio.«Le opere procedono – spiega Marco Benzoni, direttore di Csu – la speranza è riuscire a terminare prima della scadenza per riuscire così a riaprire l’impianto. Ritardi si potrebbero accumulare solo per aspettare che il calcestruzzo si asciughi, ma al momento il cantiere va avanti: siamo sostanzialmente in linea con il cronoprogramma».

  • Il nuovo ospedale Sant’Anna compie otto anni. Oggi i festeggiamenti a San Fermo. Presentata anche una nuova training room

    Il nuovo ospedale Sant’Anna compie otto anni. Oggi i festeggiamenti a San Fermo. Presentata anche una nuova training room

    Una torta da 13 chili per festeggiare l’ottavo compleanno dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia.Le attività sono iniziate questa mattina con le dimostrazioni delle manovre di rianimazione cardiopolmonare con gli istruttori di Asst Lariana in cui sono state coinvolte oltre 50 persone. Poi è stata la volta della presentazione della Training Room della Formazione. Infine i festeggiamenti. Di sicuro interesse la nuova Training Room dove si svolgono corsi per personale interno ed esterno tenuti da istruttori dell’Asst Lariana durante i quali vengono utilizzati manichini e simulatori elettronici e telecamere per la videoregistrazione delle esercitazioni. Lo spazio, è stato presentato ieri mattina in occasione delle iniziative organizzate per l’ottavo compleanno della struttura di via Ravona alla presenza della Direzione e degli operatori. L’allestimento della Training Room e della sala per l’osservazione ha comportato un impegno economico di 20mila euro a cui si aggiungono 25mila euro per l’acquisto del simulatore per l’emergenza in sala parto dotato di modulo espulsivo e server per le registrazioni e di 20mila euro per l’acquisto del simulatore per la rianimazione dell’adulto.«Si tratta di un’area che crea le condizioni per una modalità formativa innovativa – ha sottolineato Marco Onofri, direttore generale dell’Asst Lariana – e consente una trasmissione del sapere moderna ed efficace. Il patrimonio di conoscenze dei nostri istruttori certificati potrà a breve essere messo a disposizione anche di altre aziende per formare anche i formatori». L’implementazione di questa attività di addestramento si è concretizzata grazie all’acquisizione di due simulatori computerizzati che consentono di apprendere specifiche competenze con la simulazione di scenari prossimi alla realtà. È anche previsto uno spazio dedicato agli osservatori che nella stanza attigua, tramite monitor possono seguire in tempo reale le diverse esercitazione.