Blog

  • Mister Banchini dopo la vittoria all’esordio: «Un Como con personalità e organizzazione»

    Mister Banchini dopo la vittoria all’esordio: «Un Como con personalità e organizzazione»

    «Volevo una squadra aggressiva e organizzata. I riscontri, in questo primo turno, sono stati positivi». Marco Banchini, allenatore del Como, non nasconde la sua soddisfazione. All’esordio in serie D i lariani si sono infatti imposti per 3-0 in trasferta sul campo dell’Ambrosiana, in Valpolicella. Una vittoria che regala agli azzurri il primo posto parziale in classifica assieme a Mantova, Caronnese, Caravaggio, Scanzorosciate, Villa d’Almè.

    Domenica, nel secondo turno, i lariani attendono i bergamaschi dello Scanzorosciate allo stadio Sinigaglia. «Cosa ho apprezzato di più con l’Ambrosiana? La personalità della mia squadra – aggiunge Banchini – contro un avversario determinato, che finora aveva messo in difficoltà tutti i suoi interlocutori. Hanno fatto bene sia i giocatori entrati in campo dal primo minuto, sia chi è stato inserito nel corso della partita».

    Non manca, ovviamente, qualcosa da rivedere: «C’è qualche meccanismo difensivo da sistemare – spiega ancora il tecnico del Como – E poi dobbiamo stare più attenti a non subire ripartenze: ricordo sempre che devono essere gli attaccanti i primi a dover difendere. Ma, come ho detto inizialmente, ai miei avevo chiedo aggressività e organizzazione: si sono viste». Un Como che è stato seguito da 200 tifosi che dal primo all’ultimo minuto hanno supportato la squadra. «Già prima dell’inizio – sottolinea il tecnico – l’urlo “Forza Como” si sentiva in tutta la valle. I nostri tifosi sono stati fantastici. Ho già detto in passato che mi dispiace per la situazione che si è creata: ma ora sta a noi convincere la piazza a suon di risultati».

    Tornando alla gara, Banchini ha visto di buon occhio la prestazione di due giovani cresciuti nel vivaio azzurro, che sono stati schierati in una posizione differente rispetto al passato. «Pietro Fusi, da attaccante a quinto di centrocampo ha risposto bene. Prestazione positiva anche per Manuel Cicconi, che invece è stato schierato più avanti: ha anche segnato il secondo gol». Un Como che però necessita di qualche ritocco sul mercato. «Lo sappiamo, ma non mi soffermerei più di tanto su questo discorso – conclude l’allenatore della squadra lariana – La società è al lavoro, non siamo completi, ma questa non è una scusa: dobbiamo fare di tutto per essere competitivi e creare quell’organizzazione che poi consentirà a chi arriverà più avanti di inserirsi al meglio in meccanismi già funzionanti. È necessaria l’ambizione di costruire qualcosa di importante per raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti, la promozione in serie C».

  • Minacciata con un sasso e rapinata alla stazione di Rovellasca

    Minacciata con un sasso e rapinata alla stazione di Rovellasca

    È caccia aperta all’uomo – pare straniero – che nella serata di mercoledì, alla stazione di Rovellasca delle Ferrovie Nord, ha avvicinato e rapinato una ragazza di 26anni che stava attendendo il treno. Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Cantù che hanno acquisito i video delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona nella speranza di poterne trarre elementi utili alle indagini.

    L’episodio violento è andato in scena alle 21.30 di mercoledì. Da quanto è stato possibile ricostruire, la ragazza, classe 1992 residente a Solaro – comune a sud-est di Saronno – sarebbe stata avvicinata da uno straniero mentre era in attesa del convoglio. L’uomo, brandendo un sasso, l’avrebbe minacciata chiedendo i contanti di cui però la vittima era sprovvista.

    Il rapinatore si sarebbe a questo punto accontentato del telefono cellulare per poi scappare nel buio della notte. La vittima, spaventata, ha poi raccontato l’accaduto ai militari dell’Arma. Non avrebbe subito lesioni e non sarebbe stata picchiata.

  • Minaccia la moglie con il coltello: arrestato, patteggia nove mesi

    Minaccia la moglie con il coltello: arrestato, patteggia nove mesi

    La lite pare sia esplosa per motivi definiti futili. Il marito, un 54enne di Carbonate, davanti anche alle figlie grandi, avrebbe impugnato un coltello minacciando la moglie. Disarmato proprio dalle figlie, avrebbe comunque aggredito la donna tanto che quest’ultima avrebbe poi richiesto le cure del pronto soccorso che hanno poi portato ad una dimissione con tre giorni di prognosi. I carabinieri della stazione di Mozzate, allertati dalla famiglia, sono intervenuti, cercando di riportare la calma.

    Ma l’uomo si sarebbe agitato ulteriormente cercando di colpire uno dei militari intervenuti con una testata. Insomma, l’epilogo inevitabile della serata è stato quello dell’arresto e del processo con rito direttissimo che si è tenuto questa mattina in Tribunale a Como.

    Le accuse formulate dalla procura sono state di lesioni e minacce aggravate dall’uso del coltello (nei confronti della moglie), ma anche di resistenza a pubblico ufficiale. L’arrestato ha scelto di patteggiare la pena raggiungendo un accordo – poi ratificato dal giudice – quantificato in nove mesi. Il marito non aveva precedenti ed è stato rimesso in libertà.

  • Minaccia e picchia l’ex moglie, 34enne moldavo allontanato da casa

    Minaccia e picchia l’ex moglie, 34enne moldavo allontanato da casa

    Un 34enne di nazionalità moldava, residente in un comune della cintura urbana di Como, è stato allontanato dalla casa familiare dai carabinieri perché minacciava e picchiava l’ex moglie.Il provvedimento di allontanamento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Como, è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Fino Mornasco giovedì scorso.L’autorità giudiziaria è intervenuta in seguito ad alcuni episodi di violenza – dalle minacce alle lesioni personali – che l’uomo avrebbe commesso contro la sua ex coniuge. La donna, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, per mesi ha sopportato i comportamenti violenti del marito. A un certo punto, però, ha trovato la forza di denunciare quanto stava accadendo e si è rivolta ai militari della stazione di Fino Mornasco.I carabinieri hanno subito avviato tutti gli accertamenti necessari per trovare riscontri alle parole della donna, ricostruendo in breve tempo ogni singolo episodio di violenza.Il gip di Como ha di conseguenza deciso di intervenire, disponendo l’allontanamento del 34enne e ponendo fine a una situazione divenuta insostenibile.

  • Minacce per il capannone all’asta, indagine a Porlezza

    Minacce per il capannone all’asta, indagine a Porlezza

    È un problema che si sta diffondendo, e di cui spesso si sente parlare nei palazzi di giustizia. Una conferma arriva anche da Porlezza, dove un 48enne nato a Como, titolare di una attività che era stata dichiarata fallita dal Tribunale, ha contattato gli acquirenti interessati a rilevare all’asta i lotti del proprio capannone per intimargli di desistere: «Questo capannone è roba mia», sarebbero state le parole dell’uomo rivolte a più persone, alcune delle quali avvicinate dopo un sopralluogo voluto dal curatore fallimentare per mostrare agli interessati i lotti che sarebbero andati all’asta. Sopralluogo avvenuto nel mese di maggio del 2018.«In Albania ho cento operai, non mi costa nulla portarne qui cinque…», avrebbe poi aggiunto paventando il peggio per gli eventuali acquirenti.Sulla vicenda hanno indagato la guardia di finanza, il nucleo di polizia giudiziaria e il procuratore capo Nicola Piacente. Il gip ha accolto le richieste e nelle scorse ore ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’accusa è turbativa d’asta.

  • Minacce e lesioni all’ex amica, stalker arrestata

    Minacce e lesioni all’ex amica, stalker arrestata

    Ai domiciliari una 27enne di Turate

    Oltre un anno di minacce e lesioni all’amica con la quale aveva tagliato i ponti. Un’escalation di violenza iniziato nel maggio dello scorso anno che ha convinto la vittima a denunciare la situazione ai carabinieri. I militari dell’Arma della stazione di Turate, al termine delle indagini hanno arrestato domenica per una donna di 27 anni, accusata di atti persecutori e lesioni personali.

    La giovane donna, ora ai domiciliari, ha problemi di dipendenza con alcol. Causa che aveva portato alla rottura di un’amicizia. Una donna, vessata, che ha iniziato a vivere in uno stato di ansia e a temere per la propria incolumità, al punto da cambiare le sue abitudini di vita. Esasperata e spaventata, l’ex amica, ha trovato il coraggio di entrare nella caserma dei carabinieri di Turate per sporgere denuncia contro la 27enne.

    Le prime indagini dei militari dell’Arma sono sfociate in un divieto di avvicinamento alla vittima, ignorato però dalla stalker, che ha proseguito nei suoi atteggiamenti vessatori.

    L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della donna è stata la conseguenza di ulteriori accertamenti dei carabinieri, che hanno sentito numerosi testimoni dei fatti. Tutti hanno confermato come il comportamento della stalker fosse anche una conseguenza dell’assunzione di alcool. La 27enne si trova attualmente agli arresti domiciliari.

  • Milano-Como, disastro treni: passeggeri stipati in quattro carrozze. «Una situazione indecente. Siamo stanchi di essere maltrattati».

    Milano-Como, disastro treni: passeggeri stipati in quattro carrozze. «Una situazione indecente. Siamo stanchi di essere maltrattati».

    Settembre nero per i pendolari comaschi. Ennesimo intoppo infatti, lo scorso venerdì, per i viaggiatori che utilizzano i treni Trenord tra Como e Milano. E i toni della protesta sono accesi. «Una situazione indecente. Siamo stanchi di essere maltrattati».Questi i primi commenti di Ettore Maroni, portavoce del comitato Pendolari Como che denuncia come centinaia di passeggeri siano stati ammassati in un treno di quattro carrozze. In ritardo, ovviamente. «Ci risiamo – scrive Ettore Maroni – Come già accaduto giovedì, anche venerdì il treno Tilo 25528 delle 18:10 da Milano centrale diretto a Lugano è previsto in partenza con la sezione di coda chiusa per mancanza di personale. La solita cronaca: il treno da Chiasso arriva in ritardo di 10 minuti (questa volta con sole 8 carrozze quindi già insufficiente). Manca personale, il capotreno fa scendere le centinaia di passeggeri che si sono sedute nella sezione di coda e li invita ad ammassarsi sulle sole 4 carrozze di testa (o in alternativa a prendere il treno successivo)». E’ il caos: il capotreno, raccontano i pendolari, chiama Polfer ed esercito per farsi autorizzare la partenza. Decine di persone restano a terra, il treno parte con 21 minuti di ritardo e i passeggeri sono ammassati nelle uniche carrozze aperte.Oltre al danno, aggiunge Maroni, una comunicazione ufficiale che suona come una beffa. «La app di Trenord pubblica che il ritardo è dovuto a passeggeri non in regola con il biglietto. È indecente. Meriteremmo delle scuse invece che bugie. Si presentano con un treno di quattro carrozze il venerdì sera alle 18.10 sapendo benissimo che è gravemente insufficiente per trasportare migliaia di pendolari e turisti, non danno nessuna assistenza alla clientela e la accusano ingiustamente di essere la causa del problema? Vergogna».

  • Migranti, il Comune non vuole più gestire il Centro di accoglienza di Prestino

    Migranti, il Comune non vuole più gestire il Centro di accoglienza di Prestino

    Il Comune di Como si sfila dalla gestione del centro di accoglienza di Prestino.La struttura, in via Sacco e Vanzetti, secondo una proroga tecnica continuerà nel frattempo ad accogliere i richiedenti asilo fino al 30 dicembre 2018.Per gli uffici di Palazzo Cernezzi si tratta di un impegno troppo gravoso, in termini di tempo, uomini e mezzi. Risorse che il Comune vorrebbe concentrare su altre attività. È stata inviata al ministero dell’Interno la richiesta affinché sia la Prefettura a occuparsi della gestione e dell’organizzazione della struttura. Non solo. L’obiettivo del Comune è fare in modo che il centro di accoglienza per richiedenti asilo torni alla sua originaria funzione: quella di accogliere famiglie in difficoltà.«Abbiamo deciso, nel corso di questo mandato, di porre fine a questo nostro impegno perché riteniamo che sia direttamente la Prefettura a doversi occupare di questa struttura», dice il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali del Comune di Como, Alessandra Locatelli.Attualmente, infatti, nel centro di accoglienza sono presenti diversi richiedenti asilo arrivati in città.«Ho inoltrato una richiesta ufficiale alla Prefettura affinché si potesse passare al Ministero competente l’impegno a occuparsi direttamente della stesura del bando – spiega Alessandra Locatelli – Noi dunque ci sfiliamo dalla gestione del centro che vorremmo però destinare ad altro uso».Ormai da diversi anni la struttura di Prestino è utilizzata per l’accoglienza. E in diverse occasioni esponenti della Lega, in passato, chiesero di eseguire dei sopralluoghi negli edifici che ospitano i richiedenti asilo. Ora la strada intrapresa è quella di modificare la destinazione.

  • Migranti della Diciotti sul Lario la prossima settimana. Forse

    Migranti della Diciotti sul Lario la prossima settimana. Forse

    In questi giorni c’è anche un fronte che si può definire “caldo” relativamente all’accoglienza sul territorio lariano.

    Riguarda la disponibilità data dalla Diocesi di Como, attraverso la Caritas, ad ospitare tre degli sbarcati dalla nave Diciotti.

    Venerdì scorso sono stati assegnati i primi quaranta migranti (su cento) a sei diocesi, tra le quali l’arcidiocesi di Milano.

    Quella di Como fa parte del “secondo lotto” delle disponibilità fornite. L’assegnazione dei tre giovani somali o eritrei era attesa per la giornata di ieri. Invece ancora nulla.

    «Non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni – spiega il direttore della Caritas di Como, Roberto Bernasconi – aspettiamo lunedì. Sono una quarantina le diocesi che hanno aderito all’appello della Cei, quindi l’offerta supera la domanda. Se serve siamo a disposizione e tra giovedì e venerdì potremmo già andare a recuperare i ragazzi e portarli qui».

    I migranti potrebbero quindi anche non arrivare mai sul territorio diocesano.

  • Migranti della Diciotti accolti nella Diocesi di Como, la Lega dà l’ok

    Migranti della Diciotti accolti nella Diocesi di Como, la Lega dà l’ok

    Nonostante il tema caldissimo a livello politico, anche dalla Lega non vengono fatte barricate sull’arrivo dei migranti della Diciotti proprio sul Lario, terra di frontiera e già al centro di emergenze migranti.«Credo che l’accordo del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, con la Cei sia un passo in avanti notevole rispetto al passato», sottolinea la parlamentare leghista e vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli.

    «La Diocesi di Como è poi molto grande – aggiunge – comprende anche la provincia di Sondrio. Ricordiamoci che si parla di accogliere da 3 a 5 persone. Nulla a che vedere rispetto ai numeri del passato. Nulla a che vedere neppure rispetto alle modalità del passato. Vorrei infatti sottolineare – conclude Alessandra Locatelli – che l’accoglienza non sarà a carico dei cittadini, dello Stato o dei Comuni».

    Il parlamentare canturino Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, mette in evidenza i risultati del governo in tema di immigrazione.«Ho seguito passo dopo passo la vicenda – dice Molteni – Nell’agosto di quest’anno sono sbarcati 1.100 migranti in Italia, il numero più basso degli ultimi cinque anni».

    «Se parliamo dei dati degli ultimi tre mesi – aggiunge il sottosegretario – gli sbarchi sono stati 5.500 contro i 40mila dell’anno scorso. Si tratta di un calo dell’85%. La politica dell’accoglienza in Italia è già cambiata in positivo grazie al ministro Salvini. Ora il nostro obiettivo è arrivare a zero sbarchi».Commento positivo quello di Molteni anche sull’accordo con la Cei.

    «Credo che in queste situazioni sia giusto che si manifesti il sentimento di accoglienza cristiana – dice – E anche il ministro Salvini evidentemente non è Satana, visto che ha trovato una soluzione utile per tutti e contro il menefreghismo dell’Europa».