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  • Resa dei conti nel centrodestra a Como

    Resa dei conti nel centrodestra a Como

    Sono giorni di analisi del voto provinciale tra i partiti. La vittoria di Fiorenzo Bongiasca è stata determinata, oltre che dall’astensionismo di alcuni Comuni, dall’appoggio dei cosiddetti “centri medi” tra i 5mila e i 10mila abitanti. Decisiva anche la spaccatura in essere all’interno del centrodestra del Comune di Como. Il capoluogo ha sempre un peso determinante nelle sorti degli enti provinciali.La prima resa dei conti dopo la sconfitta del candidato appoggiato ufficialmente da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, potrebbe avvenire già lunedì, a Palazzo Cernezzi. In consiglio comunale è in calendario il voto per la commissione sicurezza.

    Si tratta di una proposta sostenuta dai consiglieri di Fratelli d’Italia Sergio De Santis, Patrizia Maesani, Matteo Ferretti e Lorenzo Cantaluppi, dal forzista Antonio Tufano, ma anche dall’opposizione con Fanetti, Magatti, Aleotti e Nessi. L’assessore alla Sicurezza, Elena Negretti e la vicesindaco Alessandra Locatelli hanno già bocciato la proposta, così la maggioranza ora si potrebbe spezzare al momento del suo voto all’interno dell’aula.

  • Reportage di Pifferi sulla Linea Cadorna

    Reportage di Pifferi sulla Linea Cadorna

    NELLA SEDE DEGLI ALPINISabato prossimo, 10 dicembre, si svolgerà il tradizionale incontro di fine anno con i volontari dell’Associazione Nazionale Alpini di Como impegnati nella Protezione Civile. L’incontro avverrà alla Caserma De Cristoforis di viale Montesanto a partire dalle 16.30. Dopo la messa, prevista alle 18.30, sarà proiettato un filmato sul 150° dell’Unità d’Italia. E martedì 13 dicembre, nella sede di via Zezio 53, alle 21, il fotografo lariano Enzo Pifferi presenterà il suo servizio dedicato alle trincee della “Linea Cadorna”, il cui recupero da anni impegna gli Alpini lariani.

  • Renzo Andreotti confermato alla segreteria della Fillea Cgil di Como

    Renzo Andreotti confermato alla segreteria della Fillea Cgil di Como

    Renzo Andreotti è stato confermato alla segreteria generale della Fillea Cgil di Como.

    Attivo prima nella categoria dei metalmeccanici e poi nel patronato Inca, Andreotti si è occupato anche del settore tessile.

    Da 20 anni, però, ricopre incarichi all’interno della Fillea, la categoria della Cgil che raggruppa i lavoratori del settore legno e affini.

    Dal luglio 2013 è stato segretario  della Fillea nel comprensorio del Ticino Olona e si è occupato in particolare della gestione e del coordinamento del gruppo di lavoro collegato alla realizzazione di Expo2015.

    A Como dalla primavera del 2017, ha preso il posto di Francesco De Luca alla guida della categoria.

  • Regione Lombardia, insediato il nuovo Consiglio per le Pari Opportunità

    Regione Lombardia, insediato il nuovo Consiglio per le Pari Opportunità

    Si è insediato questa mattina a Palazzo Pirelli, sede del consiglio regionale della Lombardia, ilConsiglio per le Pari Opportunità(Cpo), organo di garanzia istituito con legge regionale e il cui compito principale è valutare l’applicazione di norme antidiscriminatorie, verificare l’attuazione del principio di parità e operare per la diffusione della cultura della parità.

    Il presidente del consiglio regionaleAlessandro Fermi,ha ringraziato le componenti del precedente organismo per l’ottimo lavoro svolto e augurato buon lavoro alle nuove consigliere.

    Letizia Caccavaleè stata eletta presidente, sua vice saràFrancesca Zajczyk. Entrambe sono state indicate per acclamazione. Le altre componenti del Cpo sono:Donata Bertazzi,Paola Macchi,  Ilaria Nascimbene,  Anna Maria Laudomia Passaggio,  Camilla Anna Agnese Sartori.

  • Regione: Fermi incontra il comandante del carabinieri

    Regione: Fermi incontra il comandante del carabinieri

    Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il comasco Alessandro Fermi ha ricevuto oggi a Palazzo Pirelli il comandante della Legione Carabinieri Lombardia, il generale Teo Luzi.

    La visita è stata occasione utile per fare il punto sulla sicurezza e sugli interventi di contrasto alla criminalità nel territorio regionale, con attenzione particolare al problema dell’immigrazione e al pericolo di attentati terroristici. “In particolare grande evidenza–ha detto il Alessandro Fermi-è stata data alla necessità di consolidare quel modello di grande collaborazione tra tutte le forze dell’ordine e le istituzioni che in Lombardia da diversi anni sta dimostrando di funzionare in modo efficiente e puntuale, rappresentando un esempio significativo per il Paese. Ho sottolineato la necessità di potenziare i presidi anche e soprattutto sui territori provinciali della nostra regione, coinvolgendo direttamente i Comuni e estendendo i protocolli d’intesa già esistenti tra sindaci e comandanti delle caserme locali anche in quei territori dove ve ne è necessità e non sono stati ancora sottoscritti”.

  • Regina riaperta. Festa in Svizzera: giornata di caos sulle strade del Comasco

    Regina riaperta. Festa in Svizzera: giornata di caos sulle strade del Comasco

    Via libera alle auto sulla Regina a partire dalle 19 di ieri sera. Si sono concluse le operazioni di messa in sicurezza della strada di Argegno al confine con Colonno dopo la frana caduta la scorsa domenica. A darne conferma è il comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli, che fa sapere come nella giornata di ieri siano stati eseguiti gli ultimi lavori di pulizia della strada dopo le operazioni di messa in sicurezza.

    La riapertura della Regina è stata più volte posticipata. Troppi i massi e il materiale roccioso che rischiava di precipitare sulla carreggiata, reti paramassi da sostituire e non da ultimo l’occlusione di un canale per lo scorrimento dell’acqua piovana. A metterci lo zampino anche il maltempo che ha rallentato le operazioni e fatto cadere altro materiale roccioso dalla parete. In quattro giorni sono stati rimossi oltre 200 metri cubi di detriti e materiale franoso. Ora, finalmente, residenti e turisti non saranno più costretti a deviare sul percorso alternativo attraverso la Valle Intelvi e la Svizzera, dove si sono verificate lunghe code a causa di altri piccoli cantieri. Tanta la rabbia degli automobilisti per la concomitanza dei lavori nella zona. Nei giorni scorsi traffico in tilt tra Porlezza e Carlazzo per lavori di asfaltatura. La situazione ora tornerà a normalizzarsi anche se la Regina non sarà ancora totalmente libera dai cantieri. Continuano i lavori sul versante opposto per la frana caduta lo scorso settembre.

    Mattinata di passione per gli automobilisti comaschi. Il traffico durante il ponte per la festa dell’Ascensione in Svizzera non è una novità, e puntualmente a risentirne sono i vicini di casa italiani. Traffico congestionato a Chiasso-Brogeda; automobilisti in coda in entrata alla barriera di Como-Grandate e traffico in tilt tra Chiasso centro e la frontiera. Lunghe code anche sulla Napoleona e centro città bloccato, con parcheggi già al completo dalle prime ore della mattina.

  • Regina, le proteste non servono, l’Anas chiude da lunedì

    Regina, le proteste non servono, l’Anas chiude da lunedì

    A poco sono valse le proteste e le preoccupazioni espresse sia da parte degli operatori turistici sia dai frontalieri, che per raggiungere il posto di lavoro percorrono la Regina anche all’alba. La strada della sponda occidentale del Lago di Como tornerà a spezzarsi in due.

    Scatteranno dopo il weekend le chiusure notturne sulla Regina all’altezza di Argegno. Il provvedimento è stato confermato dall’Anas ieri mattina con un comunicato ufficiale che non lascia spazio a possibili ripensamenti.La chiusura è prevista da lunedì 21 maggio, a sabato 2 giugno.

    «Il provvedimento, le cui modalità sono state oggetto della riunione in Prefettura a Como il 15 maggio – spiegano dall’Anas – sarà in vigore nel solo orario notturno compreso fra le ore 20.30 e le ore 5.30 del giorno successivo e consentirà di eseguire in piena sicurezza specifiche lavorazioni necessarie alla ricostruzione del muro». Si è salvato soltanto il weekend, visto che per mitigare il più possibile i disagi al traffico, tra le ore 20.30 di sabato 26 e le ore 5.30 di lunedì 28 maggio non sarà istituita la chiusura e durante tale periodo sarà ripristinato il senso unico alternato.

    I percorsi alternativi. Chi proviene da Como ed è diretto a Menaggio, sarà deviato sulle provinciali 15, in direzione Castiglione di Intelvi e quindi in direzione Argegno.La viabilità proveniente da Menaggio e diretta a Como sarà invece deviata sulla provinciale 13, in direzione Castiglione di Intelvi, e successivamente sulla provinciale 15, in direzione Argegno.

  • Regina intasata, Laglio lancia il “pulmino a chiamata”

    Regina intasata, Laglio lancia il “pulmino a chiamata”

    “Un pulmino a chiamata, gratis, per lagliesi e ospiti”. Così su Facebook il sindaco di Laglio Roberto Pozzi lancia il nuovo servizio che da metà giugno a metà settembre, dal prossimo anno, “grazie ai proventi della Tassa di soggiorno”, il Comune di Laglio metterà a disposizione, allo scopo scrive il primo cittadino di “supplire la carenza “storica” di servizi di mobilità del nostro, come di altri paesi del lago”. “Mettiamo a disposizione il nostro Scudo da 8 posti per un primo anno di prova – scrive il sindaco sul social network – l’obiettivo è quello, se il progetto riscuoterà consensi, dicondividerlo con gli altri paesi della Riva Romantica.E non solo per il periodo estivo.  Garantendo agli ospiti delle strutture ricettive quella mobilità a corto raggio, della quale oggi, difficilmente, possono usufruire. Godere al mattino di uno degli affacci più belli al mondo non dovrà più sottostare al contrappasso della scomodità perpetua di una viabilità pubblica vieppiù carente. O almeno ci proviamo…”.

  • Regina chiusa di notte, scoppia la protesta

    Regina chiusa di notte, scoppia la protesta

    Il “caso frana” sul lago fa di nuovo tremare il turismo. È rivolta ad Argegno per l’annuncio della chiusura della statale Regina dalle 20.30 alle 5.30 a partire dalla prossima settimana, a causa dei lavori per il ripristino dello smottamento avvenuto nel settembre scorso.Il traffico sarà interrotto completamente e l’annuncio ha scatenato nelle scorse ore un mare di polemiche. Sul piede di guerra sono innanzitutto ristoratori e albergatori, ma anche i frontalieri che all’alba vanno a lavorare in Svizzera.«Il malcontento è fortissimo, ci mettono in ginocchio – ha detto ieri Roberto De Angeli, sindaco di Argegno – La chiusura al traffico della statale in un orario così ampio creerà gravi disagi soprattutto per attività commerciali, alberghi e ristoranti ma anche per chi lavora. Durante la riunione in Prefettura ho fatto presente questa situazione e ho chiesto di ridurre la fascia di chiusura, ma la risposta è stata negativa».Il primo cittadino di Argegno chiedeva una soluzione diversa.«Tutti vogliamo che i lavori vengano fatti – ha precisato De Angeli – ma il buon senso direbbe di chiudere qualche notte in più ma per meno ore. Fino alle 23 sulla Regina c’è un traffico importante e dalle 5 il flusso di mezzi riprende per il passaggio dei frontalieri. Chiudere alle 20.30 non può che creare disagi. Abbiamo sopportato per ben otto mesi una situazione difficile, con il ritardo nell’avvio del cantiere. Ora che finalmente i lavori sono partiti sarebbe più corretto tenere conto delle esigenze di tutti e fare qualche sforzo in più».L’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia Francesco Dotti, già sindaco di Argegno, non esclude prossime azioni di protesta.«Il malumore è davvero tanto – dice l’ex primo cittadino – Sono pronto a promuovere una manifestazione di protesta. Anas non può mettere in ginocchio un intero territorio, rischiamo un danno economico fortissimo».Al momento, salvo novità, a partire da lunedì 21 maggio e fino al 4 giugno, la circolazione sulla Regina verrà completamente sospesa nel tratto interessato dai lavori ad Argegno dalle 20.30 alle 5.30, ad eccezione delle giornate di sabato e domenica.

  • Reddito di cittadinanza, dopo il test parlamentari all’attacco e in difesa

    Reddito di cittadinanza, dopo il test parlamentari all’attacco e in difesa

    Reddito di cittadinanza. Raramente in passato c’è stata tanta attenzione sulla misura di un governo. Più che sulla tassa per entrare in Europa del governo Prodi, più del tormentone sull’abolizione dell’Ici sulla prima casa del governo Berlusconi. Come il mitologico vaso di Pandora, basta poi che qualcuno apra il coperchio per scatenare una ridda di commenti. Così è avvenuto anche con la pubblicazione del “Sole 24 Ore”, che ha simulato a quante famiglie potrebbe arrivare l’aiuto di Stato. A Como e provincia sarebbero soltanto il 4,3%, ovvero 11.200 famiglie. Molto meglio la situazione nel Sud Italia. Per Crotone, Napoli e Palermo si parla di oltre una famiglia su cinque.Quindi il reddito di cittadinanza non è cosa per comaschi? «Ora non ho modo di verificare i dati del Sole 24 Ore» risponde il parlamentare comasco del Movimento Cinque Stelle, Giovanni Currò via WhatsApp da Roma.«Anche perché manca la definizione del collegato – ovvero i paletti esatti, entro i quali si muoverà la misura – Dai nostri dati il 47% dei destinatari del reddito sono al Nord, quindi l’eventuale discrimine rispetto ad altre aree geografiche non ha modo di esistere. Con riferimento specifico alle famiglie, attendiamo dati ufficiali» conclude.Anche Alessandra Locatelli, parlamentare leghista, difende la misura del governo gialloverde.«Non è detto che la simulazione rispecchi la realtà – dice – D’altra parte sia il Rei (Reddito di inclusione) del passato governo, sia il futuro reddito di cittadinanza, vanno incontro a povertà e disoccupazione. E tutte le statistiche sul tema parlano si situazione più grave al Sud Italia. Si va ad aiutare dove ci sono difficoltà». Alessandra Locatelli spiega poi come la precedente misura avesse gravi lacune sui centri per l’impiego, che ora verranno risolte.«La misura conterrà tutti i mezzi necessari per la sua applicazione» conclude.Di parere ben diverso, Chiara Braga, parlamentare del Pd. «Sarebbe stato sufficiente mantenere e affinare il reddito di inclusione per aiutare migliaia di famiglie, invece si è voluto sottrarre risorse a reali amministratori per ricompensare quel territorio che ha sostenuto il Movimento Cinque Stelle nelle ultime elezioni», attacca duramente Chiara Braga.«Questo aiuto condanna le persone alla dipendenza economica», conclude.Ancora più duri i termini utilizzati dal deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti.«Si tratta di assistenzialismo verso il Sud Italia dal sapore truffaldino – dice Butti – Perlopiù sostenuto dalla Lega che fino a pochi mesi fa aveva nella denominazione dei gruppi parlamentare “Lega Nord per l’indipendenza della Padania”. Hanno rifatto la Cassa del mezzogiorno. Dove c’è povertà si deve dare lavoro, non la mancia».Butti fa anche una seconda riflessione.«Mi piacerebbe sapere quante delle 11mila famiglie della provincia interessate dal Reddito di cittadinanza sono comasche e quante sono quelle straniere. Sono convinto che avremmo delle belle sorprese», conclude.