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  • “Frontaliers”, boom su Espansione Tv

    “Frontaliers”, boom su Espansione Tv

    Il buon Roberto Bussenghi, frontaliere di Usmate Carate impiegato in una ditta di Lugano, all’inizio di aprile ha varcato il confine – questa volta senza le resistenze dell’inflessibile doganiere Loris Bernasconi – ed è sbarcato sulla tv italiana: Espansione Tv infatti per un mese ha trasmesso, ogni giorno, quattro appuntamenti di Frontaliers.In attesa che sugli schermi di Etv tornino, a breve, i nuovi sketch del duo comico, domenica scorsa, sempre su Etv, la maratona dedicata agli episodi di Bussenghi e Bernasconi ha tenuto incollato alla tv migliaia di telespettatori comaschi e lombardi. In base ai dati Auditel sono circa 200mila i telespettatori che domenica sera hanno visto la “maratona Frontaliers”.A riprova del fatto che la produzione comica svizzera è ormai diventata una serie di culto anche dal lato italiano della dogana.I cortometraggi della fortunata serie Frontaliers, prodotta dalla Rete 3 della Televisione Svizzera, vedono protagonisti, come detto, un frontaliere italiano, Roberto Bussenghi (interpretato da Flavio Sala), proveniente dall’improbabile cittadina italiana di Usmate Carate, e il doganiere svizzero Loris Bernasconi (impersonato dall’attore Paolo Guglielmoni), in servizio come guardia di confine al valico in quel di Bizzarone. Il suo zelo – accompagnato dal suo motto preferito che ripete come un mantra («Le regole sono le regole!») – rende la vita impossibile al frontaliere che, puntualmente, ritarda sul lavoro. La saga ha preso il via nel 2006 come serie radiofonica, poi è sbarcata in tv e lo scorso inverno anche al cinema con il film Frontaliers Disaster.

  • Frontalieri, primo atto per l’Osservatorio permanente

    Frontalieri, primo atto per l’Osservatorio permanente

    Approvato dal consiglio provinciale di Como il primo atto per la costituzione dell’osservatorio permanente sul fenomeno del frontalierato  nelle province di Como e Varese, che introduce un importante strumento di consultazione tra i principali soggetti operanti sul tema del lavoro transfrontaliero. L’atto, che avrà piena efficacia non appena il consiglio provinciale di Varese approverà analoga delibera, rivolge un invito alla Camera di commercio, alle organizzazioni sindacali sotto l’organismo del CsirTicino Lombardia e Piemonte (organismo transfrontaliero costituito tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e quelle svizzere di Unia e Ocst), gli enti locali in relazione alla presenza nei territori di quota parte dei 65mila lavoratori frontalieri lombardi e piemontesi che si recano ogni giorno in Ticino. Previsto anche un diritto di tribuna per Regione e Ticino, nonché garantita la partecipazione a quegli enti pubblici o privati che operano a vario titolo nel sistema del lavoro transfrontaliero, su richiesta qualificata degli aderenti.

    Soddisfazione è stata espressa dal Csirl per bocca del suo presidente Giuseppe Augurusa: “La delibera  è un atto di responsabilità nei confronti di quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori che quotidianamente attraversano il confine nazionale per lavorare in Ticino, certamente attratti da condizioni economiche di vantaggio e tuttavia alle prese con problemi di integrazione con le popolazioni autoctone, viabilità e mobilità non sempre adeguate, tentazioni di dumping salariale da parte di imprenditori spregiudicati, libera circolazione delle persone con provvedimenti “etnici” di dubbia efficacia. L’osservatorio può quindi divenire un luogo di autentico confronto sulle tante questioni aperte tra soggetti direttamente coinvolti nel complesso fenomeno”

  • Frontalieri e disoccupazione. Orsenigo (Pd): «Puntiamo a far pagare il sussidio alla Svizzera»

    Frontalieri e disoccupazione. Orsenigo (Pd): «Puntiamo a far pagare il sussidio alla Svizzera»

    «La partita che si sta giocando in questi giorni a Bruxelles è molto importante per i nostri lavoratori frontalieri. E tutti i rappresentanti politici italiani dovrebbero remare dalla stessa parte». Le parole sono di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica, a proposito della possibilità di veder attribuita la disoccupazione ai frontalieri dallo Stato in cui lavorano. Quindi, nel caso specifico, dalla Svizzera. «La Svizzera ha riconosciuto recentemente il diritto alla disoccupazione parziale per i frontalieri – prosegue Orsenigo –. Osteggia, invece, l’allargamento a tutta la platea sostenendo che sarebbe un costo eccessivo per le sue casse». A questo punto, all’esponente Pd non rimane che chiedere «ai consiglieri, parlamentari nazionali ed europei lombardi di fare fronte comune per il bene dei nostri 60mila cittadini che lavorano oltre frontiera sostenendo la novità proposta dal Consiglio europeo».

  • Frontaliere minaccia la polizia su Facebook, portato in gendarmeria

    Frontaliere minaccia la polizia su Facebook, portato in gendarmeria

    Dopo il caso dell’ingegnere italiana licenziata per un pesante post su Facebook contro i gendarmi ticinesi, dopo una multa presa per divieto di sosta, ecco un secondo caso che mette in relazione frontalierato, social network e forze dell’ordine d’oltreconfine.

    Un frontaliere italiano, a quanto pare non molto distante dalla pensione, ha postato sulla sua pagina Facebook minacce dirette alla polizia svizzera. Ha definito gli agenti “sbirri bastardi” arrivando a scrivere “Vi giuro che quando vado in pensione vi ammazzo tutti…” e ancora “dovete morire”.La notizia, riportata ieri dal portale ticinolibero.ch ha avuto un effetto immediato questa mattina, quando, come riferiscono i principali portati ticinesi di informazione online, l’uomo è stato prelevato sul suo posto di lavoro portato in gendarmeria per verbalizzare le sue dichiarazioni.Pare che abbia agito d’impulso dopo una multa comminatagli perché utilizzava il cellulare mentre era alla guida.

  • Frontale in A9 tra auto e tir: in ospedale una intera famiglia di Lucerna

    Frontale in A9 tra auto e tir: in ospedale una intera famiglia di Lucerna

    Schianto frontale in autostrada tra un’auto e in tir; una intera famiglia di Lucerna in ospedale; una bambina di 12 anni e un ragazzo di 20 in condizioni critiche. È il bilancio della drammatica carambola che si è verificata questa mattina a cavallo della barriera di Grandate. Una dinamica imprevedibile e sfortunata.

    Un’Alfa Romeo Giulia con a bordo papà e mamma di Lucerna, le due figlie di 12 e 16 anni e l’amico 20enne di quest’ultima, ha appena passato la barriera in direzione Milano. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, mentre si immetteva nella corsia la vettura si sarebbe scontrata con un furgone che stava facendo la stessa manovra.

    Il guidatore dell’auto avrebbe perso il controllo dirigendosi verso il centro della carreggiata in un punto dove non ci sono le barriere di cemento di protezione. Sempre secondo quanto è stato finora ricostruito dalle forze dell’ordine, l’Alfa Romeo sarebbe così finita nell’altra corsia, quella in direzione nord. Proprio in quel momento è sopraggiunto un tir carico di merce. L’impatto frontale è stato devastante.

    I rilievi dell’incidente sono stati effettuati dagli uomini della polizia stradale di Como. Sul posto anche i vigili del fuoco. Le code si sono inevitabilmente allungate da Grandate a Fino Mornasco, lungo la carreggiata Nord, quella interessata all’impatto.

  • Franco Gerosa presenta il suo libro a Cantù

    Franco Gerosa presenta il suo libro a Cantù

    Venerdì prossimo, 12 ottobre, alle ore 20.30, lo scrittore e poeta Bruno Perlasca presenterà a Cantù il nuovo libro di Franco Gerosa “Essere innamorati è bello, doloroso, necessario”. Ingresso libero.

    Tutti vorremmo conoscere le storie dei nostri genitori, quelle che non ci hanno mai raccontato e che noi non abbiamo mai chiesto. All’autore è capitato di ritrovare i diari che sua madre e suo padre hanno scritto negli anni 1942-43 mentre lavoravano nell’Ospedale Militare 48 di Spalato. Attraverso i loro scritti Franco Gerosa li ha riconosciuti, riamati e ha capito se stesso più di quanto avesse mai fatto. È la storia di una famiglia borghese come tante, nata nella tragedia della guerra, animata da grandi speranze, con la cieca fiducia che solo l’amore può dare. Ne è nato un libro che racconta i loro progetti, i loro sogni e, insieme, i ricordi e rimpianti di un figlio.

    L’incontro sarà allo Spazio Libri La Cornice (foto) in viale Ospedale 8 a Cantù, laboratorio nato nel 1987.  Inizialmente l’attività si è basata essenzialmente sull’assemblaggio di cornici. Successivamente il laboratorio ha inaugurato una sua galleria  che ospita opere di vari artisti.  La Cornice organizza periodicamente mostre personali e collettive  degli artisti presenti nel suo catalogo.  Inoltre da alcuni anni è stato introdotto uno spazio libri  che ospita volumi di piccoli e micro editori, per lettori da 0 a 99 anni.  Info:031.70.05.71 e 342.18.90.448.

  • Francesco Pettignano torna in giunta. Nel pomeriggio la “rinomina” da parte del sindaco

    Francesco Pettignano torna in giunta. Nel pomeriggio la “rinomina” da parte del sindaco

    Francesco Pettignano è rientrato in giunta. Dimissioni lampo dunque per l’ex esponente di Forza Italia ormai parte di Fratelli d’Italia. Questo pomeriggio infatti il sindaco Landriscina, dopo giornate convulse di crisi politica, ha nominato nuovamente Pettignano con il medesimo incarico e deleghe.

    Questa la nota ufficiale del Comune: «Il sindaco informa che nelle more della conclusione del ridisegno della giunta comunale si è reso necessario provvedere alla nomina di un assessore a cui attribuire l’incarico in alcune materie che rivestono il carattere di strategicità e urgenza. A questo proposito è stato oggi individuato il sig. Francesco Pettignano a cui sono stati affidati i settori Patrimonio e Demanio, Servizi demografici ed Elettorali, Statistica, Servizi ed Edilizia cimiteriali, Archivio e Protocollo, Tempi e orari della città. Contestualmente, in attesa di procedere con l’affidamento di incarico ad un altro assessore, il sindaco assume a sé i settori delle Politiche educative e delle Politiche giovanili, Asili nido, Formazione, Rapporti con il Consiglio comunale, Assemblee di zona e Partecipazione, in aggiunta ai settori Affari istituzionali, Generali e Legali, Grandi opere, Università, che già deteneva».

  • Francesco Pettignano è il “nuovo” assessore. Rinominato ieri a poche ore dalle dimissioni

    Francesco Pettignano è il “nuovo” assessore. Rinominato ieri a poche ore dalle dimissioni

    A Como forse si è stabilito un record assoluto, quello delle dimissioni più brevi nella storia della politica. A poche ore dall’ingresso di Francesco Pettignano nell’ufficio protocollo di Palazzo Cernezzi per ufficializzare la sua uscita dalla giunta – ore 10 di ieri mattina – ecco che nel pomeriggio – ore 18.10 – nella casella di posta elettronica si è materializzato un nuovo messaggio. Oggetto: nota da parte del sindaco. Contenuto: la nomina del sostituto di Pettignano che sarà – colpo di scena – lo stesso Pettignano. Ebbene sì, da ieri sera il “nuovo” assessore al quale Mario Landriscina ha affidato i settori Patrimonio e Demanio, Servizi demografici ed elettorali, Statistica, Servizi ed edilizia cimiteriali, Archivio e protocollo, Tempi e orari della città (gli stessi che già deteneva), sarà proprio lui, l’ex esponente di Forza Italia, da alcuni giorni passato a Fratelli d’Italia.Si è così arrivati all’epilogo di una crisi politica dai risvolti farseschi che ha inchiodato per giorni la città di Como, facendo saltare diverse sedute di consiglio comunale, per poi riproporre praticamente la stessa formazione pre crisi. Se infatti è vero che nello stesso comunicato si specifica come le deleghe di Amelia Locatelli – assessore di Forza Italia dimissionaria – siano pro tempore in mano al sindaco, sembra altrettanto probabile anche un ritorno in giunta della stessa Locatelli. Che questa soluzione fosse nell’aria lo si intuiva già da giorni. Inoltre, sempre ieri mattina il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Stefano Molinari, aveva incontrato il sindaco di Como proprio per rivendicare un assessore in quota Fratelli d’Italia, indicando Francesco Pettignano quale candidato. E così è stato.E il primo contraccolpo di questa “rinomina” lo si è avuto un’ora dopo la notizia. Il capogruppo di Forza Italia, Enrico Cenetiempo, ha infatti annunciato, senza mezzi termini, l’assenza dai banchi del consiglio comunale, andata in scena ieri sera, dei rappresentanti di Forza Italia.«Lo ripeto ancora una volta – ha detto Cenetiempo – non stiamo parlando o giudicando le persone ma il metodo. Pettignano è di nuovo assessore? Sono molto contento per lui. Ma ciò che proprio non è possibile accettare è il modo di comportarsi che è stato adottato. Dopo quanto successo in questi giorni era necessaria una verifica di maggioranza con il sindaco. Le segreterie dovevano parlarsi e così non è stato. Impossibile per noi partecipare al consiglio comunale senza una verifica preventiva».E sempre ieri sera è emerso un altro dato politico interessante ovvero il fatto che Antonella Patera, da tempo uscita da Forza Italia e confluita nel gruppo misto, ha ufficializzato anche lei il suo ingresso in Fratelli d’Italia che infoltisce le proprie file.

  • Frana in Valfresca, dal Comune “dieci giorni per intervenire”

    Frana in Valfresca, dal Comune “dieci giorni per intervenire”

    In seguito alla chiusura di via XXVII maggio (la Valfresca) per il cedimento del terreno e il trascinamento a valle di alcuni alberi – smottamento che ha fatto seguito alle precipitazioni dei giorni scorsi – è stata emessa una ordinanza indirizzata ai proprietari del terreno.

    Lo comunica il Comune di Como segnalando che gli stessi proprietari, entro 10 giorni dalla notifica, dovranno procedere alla messa in sicurezza dell’area e all’accertamento geotecnico.

  • Frana di Argegno, la statale Regina chiude di notte. Inutili le proteste

    Frana di Argegno, la statale Regina chiude di notte. Inutili le proteste

    Statale Regina chiusa e inizio trivellazioni nel punto della frana

    La prima nottata è trascorsa senza intoppi. La chiusura della Regina ad Argegno, da lunedi sera, è dunque una realtà. Polemiche, appelli e proteste di chi vive e lavora nella zona non sono servite a far rimodulare gli orari del cantiere che dalle 20.30 alle 5.30 del mattino, per le prossime due settimane impedirà l’accesso ai mezzi e limiterà dunque anche le attività e il turismo di questa zona del lago. Un momento di sorpresa si è vissuto quando, sempre lunedì sera, i passeggeri della linea C10 Como-Colico, 40 pendolari, sono stati fatti scendere e accompagnati attraverso l’area di cantiere, dal personale Anas e dal comandante della polizia locale di Tremezzina Massimo Castelli nella piazza di Argegno, dove ad attenderli c’era un bus Asf. Si tratta però di un accordo siglato tra Anas e Asf che prevede ogni sera per l’ultima corsa della C10 – ovvero quella delle 20.30 – di arrivare fino al cantiere, far scendere i passeggeri e scortarli nella piazza del paese per farli risalire poi su un altro mezzo. Ritornando ai lavori va detto come lo stop ai veicoli sia arrivato poco dopo le 21. E immediatamente i mezzi e gli uomini impegnati nelle opere di ripristino si sono messi all’opera. La trivella di Adrenalina, la ditta che si è aggiudicata l’appalto per i lavori, è entrata in azione: 20 fori da circa venti metri l’uno per posizionare i tiranti con cui sarà ancorato il nuovo muro.«Fortunatamente non si sono verificati grandi disagi – spiega il sindaco di Argegno, Roberto De Angeli – Qualche automobilista non sapeva della chiusura notturna ma tutto sommato non si sono registrate situazioni di emergenza. Nessun intoppo neanche lungo la sp15 che rappresenta un dei percorsi alternativi e lungo la quale i giorni scorsi si era staccata una piccola frana». La speranza dunque è che ora i lavori procedano spediti. «Questa mattina ho parlato con il titolare dell’azienda che si occupa del cantiere della frana e mi ha fatto sapere che i lavori si sono svolti come da programma. Speriamo – conclude il primo cittadino – che i lavori procedano spediti così che vengano ridotte le notti di chiusura completa al traffico». Lungo la stessa statale 340, a Cernobbio, è stata data informazione della chiusura notturna tramite un pannello a messaggio variabile. Inoltre, in prossimità dell’area di cantiere è stata installata la segnaletica relativa alla chiusura del tratto.