Un tris di match in fila, uno dietro l’altro, e una classifica che fa sempre più paura. Dove è finita la Pallacanestro Cantù che all’inizio della stagione si era proposta come la rivelazione del campionato, vincendo tre gare sulle prime quattro disputate? Sei sconfitte consecutive non solo hanno spento i sogni di gloria, ma hanno spedito i brianzoli all’ultimo posto in classifica.E il calendario certo non aiuta la squadra di coach Evgeny Pashutin, alla prese anche con le inquietudini legate al non facile momento societario e a una serie di voci di mercato con giocatori dati sul piede di partenza e altri teoricamente in arrivo.Il tutto, in attesa dell’incontro delle prossime ore fra Gabriele Marchesani, guida delle cordata abruzzese interessata al club e il vertici del club brianzolo. Una riunione decisiva visto che saranno analizzati in maniera approfondita i conti della società.In questo calderone, si diceva, il calendario certo non aiuta la squadra brianzola. Domenica prossima a Desio (ore 20.45) è infatti ospite la Reyer Venezia, seconda forza del campionato, una delle poche squadre che pare in grado di contrastare la capolista, la corazzata Milano.Poi, il giorno di Natale alle 17 – un orario deciso dalla Lega Basket, che ai più è parso inappropriato – la trasferta a Varese, contro una delle squadre più in forma del campionato.Il trittico di fuoco si chiude poi il giorno 30 a mezzogiorno con la delicatissima gara interna con Pistoia, uno dei club che in questo momento condividono l’ultimo posto in classifica con i brianzoli.Una situazione non facile su ogni fronte, anche se alla cena di Natale del club un po’ tutti hanno preferito dispensare ottimismo.«Stiamo facendo di tutto per far proseguire l’importante storia della Pallacanestro Cantù – ha detto nel suo discorso di saluto l’amministratore unico del club Roman Popov – e per mettere i nostri ragazzi nella condizione di giocare tranquillamente».Accorate le parole del coach, Evgeny Pashutin. «Noi dobbiamo pensare soltanto a giocare; andiamo in campo e lasciamo fuori i problemi – ha affermato l’allenatore russo – credendo nel lavoro dei nostri dirigenti. Voglio una squadra già concentrata sulla partita con Venezia: dovremo giocare con il cuore».«Il carattere e la personalità delle persone si vedono nelle difficoltà: i giocatori lotteranno per la maglia e tutti usciremo da questo difficile momento» ha concluso l’allenatore.
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Coach Pashutin striglia i suoi giocatori: «Voglio una squadra concentrata per 40 minuti»
Coach Evgeny Pashutin striglia la sua squadra. Il tecnico della Pallacanestro Cantù non ha digerito lo stop di domenica scorsa a Bologna (91-80 per la Virtus). L’allenatore russo si sofferma sull’atteggiamento dei suoi giocatori.«Abbiamo avuto troppi “sali e scendi” – spiega Pashutin – Non possiamo giocare bene per sette minuti e poi male per altri sette-otto. Dobbiamo essere più continui. Abbiamo concesso 90 punti agli avversari, troppi».«A Bologna abbiamo segnato di più rispetto a quanto fatto a Brindisi – aggiunge – ma almeno in quella situazione siamo riusciti a tenere gli avversari a quota 76. I motivi della nostra sconfitta in Emilia credo siano legati principalmente alla battaglia a rimbalzo, persa di poco ma comunque persa».Il coach entra nei particolari: «Difensivamente non siamo riusciti a tenere Kravic e Aradori, spesso i primi ad andare a rimbalzo sui tiri sbagliati dalla Virtus. Così facendo abbiamo concesso agli avversari tanti secondi tiri, tanti secondi possessi».Poi il tecnico suona la carica. «Per la prossima partita non chiedo un basket perfetto o delle performance incredibili, l’importante è che la squadra resti concentrata sulla gara per tutti i quaranta minuti. Dobbiamo tornare ad avere una mentalità forte, di squadra, perché non basta vincere tre partite di fila se poi abbiamo dei cali come successo a Brindisi e Bologna. Adesso guardiamo avanti e pensiamo soltanto a lavorare duramente e al prossimo incontro contro Pesaro».Eppure la sfida di Bologna contro la squadra dell’ex Stefano Sacripanti era stata preparata in ogni particolare. «Abbiamo lavorato duramente per tutta la scorsa settimana, al fine di prepararci al meglio per un impegno così arduo come quello con la Virtus , in un campo difficile, contro una grande squadra» specifica Pashutin.«Rispetto alla partita di Brindisi abbiamo sicuramente fatto meglio, riuscendo a correggere gli errori commessi nel turno precedente. Per questo motivo siamo partiti molto bene, approcciando la gara nel modo giusto. Siamo andati sopra di dieci punti nel giro di pochissimi minuti, tenendo un bel ritmo». Poi, però, Cantù non ha avuto continuità. «Non siamo riusciti a tenere lo stesso ritmo nel corso del secondo quarto, quando abbiamo cominciato a commettere qualche errore di troppo che ci ha portato a subire un canestro dietro l’altro».«Bologna ha incominciato a crederci e noi abbiamo iniziato a perdere il controllo, non giocando da squadra, specialmente in difesa – aggiunge il tecnico – Nel terzo quarto abbiamo cercato di tornare ad esprimere il nostro stile, condividendo il pallone molto bene. Poi, però, siamo tornati nuovamente a giocare come non dovrebbe fare una vera squadra, affidandoci troppe volte ad azioni puramente individuali. Nel frattempo la Virtus ha aumentato l’energia, giocando con passione».E a Cantù l’aggancio non è riuscito: «Bologna è riuscita a stare sopra di dieci punti per diversi minuti, dimezzando le nostre chances di rimonta – conclude il coach – Abbiamo cercato poi di stare vicini nel risultato, cercando di accorciare le distanze il più possibile. In più situazioni siamo andati sotto di cinque ma, ogni volta, la Virtus riusciva ad allungare. Era un continuo provare a recuperarli ma non c’è stato nulla da fare».
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Coach Pashutin: «Orgoglioso dei miei ragazzi, ma la gara è stata decisa da un errore arbitrale»
CoachEvgeny Pashutinin sala stampa fa un lungo discorso che chiude con un piccato riferimento all’arbitraggio della gara fra la sua Cantù e Pesaro. Il coach parla in inglese, ma le sue parole sono chiare. All’addetto stampa Alessandro Palermo chiede di non fare la traduzione ma ormai… aveva parlato, tra l’altro in diretta sulle pagine social del club brianzolo.
«Shame situation» ha detto Pashutin, che significa «Situazione vergognosa». Il coach si riferiva ad un fischio nel finale in cui è stato sanzionato un presunto fallo ad un giocatore canturino, con conseguenti tre tiri liberi per la squadra avversaria, che ha scavato il definitivo solco verso la vittoria. «E’ stato complessivamente un buon arbitraggio – ha aggiunto l’allenatore – ma la scelta che ha deciso la gara è stata completamente sbagliata. Sono lieto per la presenza a bordo campo del presidente della Lega Basket: spero faccia qualcosa per evitare che queste situazioni si ripetano».
Per quanto riguarda la partita, coach Pashutin ha specificato: «Un grande grazie ai tifosi ed ai giocatori. Come avevo già detto negli scorsi giorni, per noi è un momento difficile. Sono soddisfatto dei miei giocatori, tutti hanno combattuto con il cuore, sacrificandosi per il nome della società che portano sulla maglia: sono orgoglioso di loro. Abbiamo giocato come una squadra, con una grande mentalità, da veri uomini».
«Nel primo quarto siamo partiti con un ritmo lento – ha proseguito il tecnico russo – andando sotto nel punteggio. Nel secondo quarto, invece, siamo riusciti a fermare i loro contropiedi ed a fermare i loro tiratori. Nel terzo abbiamo dominato, mentre nel quarto la squadra è stata poco lucida. Avremmo dovuto giocare con maggiore calma, portando fuori la palla, senza prendere tiri affrettati. Abbiamo concesso a Pesaro troppi regali, perdendo molti palloni e lasciando la metà campo difensiva completamente scoperta quando attaccavamo, favorendo i loro contropiedi, lasciando anche molto spazio per tiri da tre punti».
«Non voglio parlare della partita, voglio prima parlare della situazione di Cantù – ha commentato coachMassimo Galli, capo allenatore di Pesaro – Mi auguro davvero che risolva i problemi e che continui a far parte del campionato. Da varesino, Cantù è sempre stato un fiero avversario. Mi auguro quindi, con tutto il cuore, che continui a far parte della nostra serie A. Quanto alla gara, faccio i complimenti alla mia squadra. Abbiamo avuto qualche difficoltà ma poi siamo riusciti a tornare in partita ed a portare a casa la vittoria».
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Club Quasimodo, una succursale a Como nel ricordo del poeta Premio Nobel
È nata a Como una succursale del Club Salvatore Quasimodo. L’iniziativa è della regista Miriana Ronchetti ed è stata presentata giovedì sera nella sede dell’Associazione Giosue Carducci in viale Cavallotti alla presenza di un centinaio di persone.La stessa Ronchetti ne ha spiegato la genesi: «Quasimodo ha messo nella sua poetica e nei suoi scritti valori sociali che oggi devono essere perseguiti. Era contro il razzismo, per la giustizia, per la libertà».Il presidente dell’Associazione Carducci, Renato Papa, ha ricordato che il poeta Premio Nobel per la Letteratura tenne proprio a Como, nella sede del sodalizio, il 14 gennaio 1949, una conferenza sul tema “Dell’idea della poesia nel mondo contemporaneo”.L’attore Alessandro Quasimodo ha letto alcune liriche del padre, dopo aver spiegato che il Club esiste anche in altre località italiane e, tra queste, in Sicilia, a Modica dove si trova la casa natale del poeta e a Roccalumera, luogo d’origine della famiglia.La scintilla che ha dato origine ai club, poi, risale al 1961 quando, a Budapest, sulle rive del Lago Balaton, Quasimodo piantò un tiglio.Da allora, ogni anno, nella prima settimana di settembre, il Nobel italiano è ricordato con una cerimonia e con il Premio a lui intitolato. «E lì, passeggiando di notte, fu decisa l’istituzione del Club».Il poeta e saggista Vincenzo Guarracino ha brevemente tratteggiato la figura di Salvatore Quasimodo: «Da Milano – ha detto – veniva a Como e si fermava in un bar di piazza Cavour».Fu saggista, polemista e traduttore di lirici greci. Teneva rubriche sui giornali. «La sua attualità, cinquant’anni dopo la morte, è quella di un intellettuale che interveniva sui fatti ed ebbe il Nobel anche perché era il portavoce dell’Italia civile all’indomani della Seconda guerra mondiale» ha aggiunto Guarracino.Nel corso della serata all’Associazione Carducci è stato proiettato un brano del filmato girato a Stoccolma nel 1959 in occasione dell’assegnazione del Premio Nobel a Salvatore Quasimodo.
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Clima bizzarro, Coldiretti fa il conto dei danni
Nuova grandinata, nel tardo pomeriggio di mercoledì, nel Comasco e nella Bassa brianzola. E’ l’ennesimo colpo di coda delle repentine inversioni termiche che si abbattono sulle campagne e sull’agricoltura, in una primavera caratterizzata dall’incertezza. E che continua a provocare danni all’agricoltura lariana.
Chicchi di grandine caduti nel Triangolo Lariano
I ritardi sono pesanti: è di fatto saltata, su un’ampia fascia delle alture lariane, la raccolta del fieno maggengo, il primo “taglio” dell’anno: le ripercussioni incidono sull’intera filiera di latte e formaggi, posto che le imprese che non hanno potuto effettuare lo sfalcio dei propri prati sono, di fatto, costrette ad acquistare esternamente il prodotto.
Le piogge di questi giorni sono peraltro conseguenti alla grandinata della scorsa settimana che ha allettato il fieno su ampie aree, pregiudicando per molte imprese la possibilità di raccoglierlo o, nei casi migliori, costringendole a posticipare le operazioni di taglio di diverse settimane.
Per di più, la carenza di prodotto sta portando i prezzi di fieno maggengo e di fieno di erba medica pressato a quotazioni particolarmente alte sul mercato, che nelle scorse settimane hanno toccato livelli record, superando i 200 euro alla tonnellata. Per il fieno maggengo era dal 2004 che non si toccavano prezzi così elevati, mentre per il fieno di medica era dal 2014 che i listini non avevano più superato la soglia psicologica dei 200 euro alla tonnellata.La raccolta del maggengo è particolarmente importante: si tratta del primo sfalcio dei prati stabili, effettuato nella prima metà di maggio, a cui seguono lo sfalcio agostano e il terzuolo. Il primo taglio costituisce, per una gran parte delle imprese, circa la metà della produzione dell’intera annata.
Oltre alla pioggia vi sono anche problematiche derivanti dalle basse temperature, che rallentano in modo molto evidente lo sviluppo delle piante in pieno campo (mais e ortaggi in modo particolare): in diversi terreni si notano ingiallimenti su queste colture.
Sono in particolare ritardo anche le semine, per l’impossibilità di avviare le lavorazioni in campo nell’alternanza continua di sole e pioggia.In ritardo anche lo sviluppo le coltivazioni orticole, dopo un inverno che si è protratto oltremisura e un clima incerto che – stando alle previsioni – darà anche nei prossimi giorni un’alternanza tra sole e pioggia: e all’agricoltura, purtroppo, non resta che sottostare alle bizze del clima, e pagarne le conseguenze.
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Città “green”, Como si piazza al 62° posto. Bene la raccolta differenziata, male lo smog
Città ecosostenibili, Como è in 62ª posizione, in salita di 4 gradini rispetto al passato. Una leggera crescita che però non serve a liberare il capoluogo dalle retrovie della graduatoria che analizza 104 realtà.Si tratta del 25° rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, su dati 2017, che si basa su 17 parametri raggruppati in 5 macro aree (aria, acqua, rifiuti, trasporti, ambiente, energia) utili a delineare una mappa delle città verdi e che è stata pubblica ieri sul quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”.A fronte di un ipotetico punteggio di 100 che spetterebbe a un capoluogo in grado di rispettare tutti i limiti di legge e di garantire una buona qualità ambientale per ognuno degli indicatori considerati, Como totalizza un punteggio di 50,08 che corrisponde, appunto, alla 62ª posizione davanti solo a Lecco (71ª) e Monza (98ª) in Lombardia. Il miglior piazzamento in regione spetta a Mantova che svetta in cima al podio seguita da Parma e Bolzano. E Como? Il capoluogo sfigura per quanto riguarda la concentrazione media di biossido di azoto (96ª posizione con una media di 49 microgrammi per metro cubo). In tema di Pm10 invece è 81esima (con una media di 34 microgrammi per metro cubo).Migliora la situazione quando si affronta il tema “acqua” visto che in materia di dispersione idrica Como è al 17° posto con un dato pari al 21,5% e un capacità di depurazione del 90% (66esima posizione).Sul fronte mobilità tra i parametri presi in considerazione c’è il tasso di motorizzazione che ci colloca a metà classifica al 47° posto con 63 auto ogni 100 abitanti. Se invece si guarda alla presenza di piste ciclabili ecco che Como scende al 61° posto.Altro tema curioso è quello che si concentra sulla presenza nelle città di isole pedonali. In questa fattispecie Como si colloca in 37ª posizione con 0,38 metri quadrati per ogni abitante. Una dato decisamente basso se paragonato, ad esempio, all’1,16 di Cremona, prima tra le realtà lombarde.Sul tema rifiuti invece, con il 72,1% di raccolta differenziata la città conquista un ottimo 14° posto. Per quanto riguarda la produzione di rifiuti pro capite a Como se ne contano 475 chilogrammi per abitante, cifra che equivale per la città ad occupare la 29ª posizione.Ultima categoria quella sull’ambiente urbano. Dove tra le vari voci spicca il decimo posto per l’uso di solare, termico e fotovoltaico sugli edifici pubblici con 11,77 chilowatt ogni abitante.Sono molti altri gli indici analizzati che alla fine compongono il quadro delle realtà più green che in fondo alla classifica vedono Massa al 102° posto, seguita da Agrigento al 103° posto e ultima in classifica assoluta è la città di Catania che ottiene invece un punteggio di 30,88 su 100 contro il 78,14 ottenuto invece dalla vincitrice Mantova.
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Città dei Balocchi, si parte sabato in attesa di un piano del traffico
Un centinaio di casette di legno disseminate in centro città. Le luci pronte ad accendersi sabato prossimo quando scatterà la 25ª edizione della Città dei Balocchi (si chiude il 6 gennaio). E prima del taglio del nastro ufficiale dovrebbe finalmente arrivare, nelle prossime ore, il tanto atteso piano del traffico studiato appositamente per limitare i disagi alla circolazione che ogni anno, inevitabilmente, accompagnano l’invasione di turisti e curiosi nel periodo natalizio. Un piano viabilistico che, a quanto accennato dal sindaco Mario Landriscina presente all’illustrazione dell’evento, dovrebbe prevedere alcune novità e non limitarsi come in passato a tariffe promozionali per chi lascia l’auto fuori dal centro.Comunque, in attesa delle indicazioni viabilistiche, ci si è concentrati sullo sforzo organizzativo dell’evento che ha fatto crescere numero e location delle tradizionali casette natalizie che compariranno da quest’anno anche in alcune vie nuove come via Pretorio e Boldoni. Collocazione che ha fatto storcere il naso alla lista Rapinese e che sta facendo sorgere interrogativi sull’opportunità dell’operazione.«Il nostro impegno è quello di diventare una città sempre più internazionale e ci stiamo riuscendo. Adesso sono gli altri che iniziano a imitarci. Inoltre è cresciuto anche il numero delle casette che ospitano associazioni di solidarietà», ha detto Daniele Brunati, patron della manifestazione. «Sulla collocazione delle casette va specificato che tutto è stato deciso in accordo con il Comune e con gli altri soggetti coinvolti», ha aggiunto Silvio Santambrogio, presidente dell’associazione “Amici di Como”.Tanti gli appuntamenti in calendario per la 25ª edizione della Città dei Balocchi che avrà come tema della manifestazione quella del dono. A partire dal Magic Light Festival che con le proiezioni architetturali dall’alto valore scenografico e simbolico, trasformeranno la città in una galleria en plein air dall’atmosfera fiabesca, replicata grazie agli scatti che quotidianamente viaggiano sul web e sui social.Poi, come detto, il mercatino di Natale con le sue tipiche casette, la pista del ghiaccio in piazza Cavour, le mostre e le animazioni per i bambini al Broletto, il Palio del Baradello, il Natale in divisa, il Progetto Scuola, gli spettacoli del mago Valery, il trofeo Città dei Balocchi, la musica nelle piazze, la Ruota panoramica ai giardini a lago. E i momenti clou con l’arrivo di Babbo Natale e della Befana con migliaia di doni per i bambini e i fuochi artificiali organizzati per il capodanno sul lago.«L’evento garantisce ampia visibilità alla nostra città e da sempre evidenza attenzione anche per il mondo della solidarietà», ha detto il sindaco.
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Città dei Balocchi, si farà un rendiconto analitico
Sotto osservazione la possibilità di generare utili e l’obbligo della solidarietà. Butti: «La novità servirà per garantire la massima trasparenza nelle cifre»
Massima trasparenza su conti, cifre ed eventuali utili. Li promette l’assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi, Marco Butti, che interviene, documenti alla mano, per ribattere alla richiesta di massima chiarezza avanzata da Alessandro Rapinese sui bilanci della manifestazione della Città dei Balocchi.
L’assessore infatti annuncia, rispondendo anche alle ripetute sollecitazioni sul tema da parte del Corriere di Como – una prima novità che potrà sicuramente evidenziare in maniera più netta di quanto accadeva in passato ogni singola voce di spesa o di entrata, tenendo conto che la Città dei Balocchi riceve cospicui finanziamenti pubblici. «Ho fatto personalmente inserire una nuova dicitura che prevede, entro il termine massimo di due mesi dalla fine dell’evento, che venga redatto e messo a disposizione un rendiconto dettagliato e analitico di quanto fatto. Ciò permetterà di dare spiegazioni su ogni singolo euro utilizzato o incamerato», spiega l’assessore Butti. Questo per rispondere alla richiesta di trasparenza.
«Inoltre si tratterà di un documento ufficiale asseverato da un commercialista, ulteriore garanzia», spiega Marco Butti. Un altro elemento di discussione riguarda inoltre gli utili derivanti da una simile manifestazione che «possono essere previsti», spiega l’assessore Butti, perché si «tratta di una concessione di valorizzazione che prevede appunto la possibilità di generare utili. E il rendiconto analitico previsto permetterà poi di dettagliare e osservarli accuratamente», ribadisce Marco Butti. Prime spiegazioni che però non fanno arretrare Alessandro Rapinese, che ha già annunciato di voler tornare a discutere in consiglio comunale proprio della destinazione degli utili e dell’obbligo di solidarietà che dovrebbe essere sempre mantenuto e che invece sarebbe sparito – sempre a detta di Rapinese.
«Non è così – conclude l’assessore al Commercio – Il bando prevede ben 32 associazioni di volontariato che poi si vedrà come integrare».
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Città dei Balocchi, partenza tra luci e shopping
Si è aperta ufficialmente nel pomeriggio di sabato la venticinquesima edizione della manifestazione natalizia Como Città dei Balocchi.Alle 17.30 si sono accese le consuete proiezioni su palazzi e monumenti del capoluogo, mentre già al mattino era entrate in attività le casette del “Mercatino di Natale” che si snoda quest’anno con ancor più metri quadrati occupati e offerta commerciale di prodotti artigianali ed enogastronomici tra il “salotto buono” cittadino di piazza Cavour e le via Plinio, Pretorio e Boldoni. Partite anche le Pista del Ghiaccio, la Giostra del Settecento e la Ruota Panoramica.La manifestazione, nata un quarto di secolo fa per i bambini e per le famiglie comasche, con il passare del tempo è diventata attrattiva che richiama a Como anche i turisti. Fra le attrazioni il citato festival di luci intitolato Magic Light Festival, che con le proiezioni cambia il volto di luoghi simbolici della città a partire da piazza Duomo, piazza Verdi e piazza Grimoldi, e poi piazza Roma, piazza San Fedele e il Lungolago Trieste, via Plinio e via Fontana e poi ancora via Garibaldi e piazza Volta. Nella storica piazza intitolata al grande fisico lariano dalla questa settimana, come omaggio alla candidatura di Como a “Creative City Network Unesco per la “Seta”, saranno installate due ulteriori proiezioni che vedranno protagonista proprio Alessandro Volta e la sua invenzione, la pila, legata a un altro simbolo di Como ossia la seta.La kermesse natalizia di Como proseguirà fino al 6 gennaio.
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Circolazione dei Diesel 3, una serie di deroghe approvate da Regione Lombardia
La Giunta regionale lombarda ha approvato ulteriori misure con nuove disposizioni temporanee e deroghe sulla circolazione dei veicoli euro 3 diesel che vanno ad integrare il piano approvato nel luglio scorso.
Per quanto riguarda i diesel Euro 3 sono state previste deroghe per:
– I veicoli per il trasporto di persone appartenenti a soggetti con Isee inferiore a 14mila euro (qualora non possessori di altro veicolo non soggetto a limitazioni)
– I veicoli di proprietà per il trasporto di persone e condotti da persone che abbiano compiuto il 70° anno di età (qualora non possessori di altro veicolo non soggetto a limitazioni)
– Autoveicoli per trasporti specifici e per uso speciale come previsto dell’articolo 54 del Codice della Strada (autoveicoli per il soccorso stradale, autospazzaneve, autoambulanze ad esempio)
– Veicoli i cui proprietari siano in attesa di consegna di un nuovo veicolo non sottoposto alle limitazioni regionali alla circolazione vigenti e in grado di esibire idonea documentazione che attesti l’avvenuto acquisto da parte dell’intestatario del mezzo stesso.
– Veicoli appartenenti alle associazioni o società sportive iscritte a federazioni affiliate al Coni o altre federazioni riconosciute ufficialmente, o veicoli privati utilizzati da iscritti alle stesse con dichiarazione del presidente indicante luogo e orario della manifestazione sportiva nella quale l’iscritto è direttamente impegnato e quelli utilizzati da arbitri o direttori di gara o cronometristi con dichiarazione del presidente della rispettiva federazione indicante luogo e orario della manifestazione sportiva nella quale l’iscritto è direttamente impegnato.
Le deroghe temporanee si applicano alla stagione invernale 2018/2019, con temine di applicazione al 31 marzo 2019.