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  • Cantù da urlo: netta vittoria sul campo di Cremona

    Cantù da urlo: netta vittoria sul campo di Cremona

    Una gara praticamente perfetta, condotta dall’inizio alla fine. Nell’anticipo del terzo turno di campionato, la Pallacanestro Cantù si è imposta sul campo di Cremona. Una netta affermazione, con i brianzoli che hanno chiuso dopo i primi 10′ avanti per 21-30 e poi nella seconda frazione hanno chiuso con un netto 8-21 a loro favore. Vantaggio consolidato nella terza parte (19-23) e poi controllo fino al termine.

    “Siamo sulla strada giusta – ha dichiarato coach Evgeny Pashutin al termine della partita di Cremona – Mi hanno soddisfatto sia la difesa che l’attacco della mia squadra, soprattutto quando Cremona stava dando tutto per riagganciarci. Cantù è sempre stata concentrata e ha imposto il suo ritmo. C’è ancora da lavorare ma sono soddisfatto”.

    In attesa degli altri match della terza giornata di serie A Cantù, con una gara in più, è in testa alla classifica di campionato a quota 4 unti con la stessa Cremona, Venezia e Milano”.

    Il tabellino:Vanoli Cremona- Pallacanestro Cantù 79-86 (21-30, 8-21; 19-23, 31-22)

    Vanoli Cremona: Saunders 7, Gazzotti 5, Diener 5, Ricci 20, Demps 7, Ruzzier, Portannese, Mathiang 8, Boccasaiva n.e., Crawford 21, Aldridge 6. Allenatore Romeo Sacchetti

    Pallacanestro Cantù: Gaines 22, Mitchell 12, Blakes 9, Udanoh 6, Baparapè n.e., Parrillo 3, Davis 9, Tassone n.e., Pappalardo n.e., Quaglia n.e., Jefferson 25, Tavernari 10. Allenatore Evgeny Pashutin

  • Cantù, cordata abruzzese per squadra e palasport

    Cantù, cordata abruzzese per squadra e palasport

    Trattativa a buon punto. Ma non giungono segnali da Dmitry Gerasimenko

    Una classifica che inizia ad essere deficitaria, con uno spiraglio importante che riguarda il futuro del club.Si è ribaltata la situazione in casa della Pallacanestro Cantù che poche settimane fa era la rivelazione del campionato, ma con la spada di Damocle dell’annunciata impossibilità di Dmitry Gerasimenko di andare avanti.Ora la squadra è reduce da cinque sconfitte consecutive, ma ci sono spiragli importanti che riguardano il futuro. C’è infatti una trattativa avanzata (anche se non è l’unica in corso da parte degli attuali vertici) con una cordata abruzzese – terra che vanta una lunga e solida tradizione a livello cestistico – che fa capo a Gabriele Marchesani, proprietario del Teate Chieti e alla società pescarese Proger Costruzioni, fortemente interessata al discorso del palazzetto.Marchesani, imprenditore nel settore dell’industria alimentare, è a capo di una cordata che comprende diverse aziende del territorio. L’attuale presidente di Chieti si occuperebbe del discorso sportivo, mentre la Proger porterebbe avanti il discorso del nuovo palasport Pianella. In queste settimane non sono mancati gli incontri con gli attuali vertici societari, Roman Popov e Andrea Mauri. Il tutto è in fase di valutazione. Per utilizzare una espressione del mondo dei motori, si potrebbe dire che la cordata abruzzese in questo momento sia in pole position e l’eventuale ingresso andrebbe ad integrarsi con il progetto di consorzio portato avanti dall’associazione Tutti Insieme Cantù.Mauri e Popov sono comunque in contatto anche con altre persone che si sono fatte avanti e hanno manifestato interesse per la gloriosa società brianzola.Il problema è che in questa fase non giungono segnali da Dmitry Gerasimenko, il patron del club che aveva dato la disponibilità, per i suoi problemi personali, a cedere gratuitamente le sue quote. Popov e Mauri lo hanno ripetutamente contattato senza ottenere risposte.C’è anche una ipotesi di fantabasket: Gerasimenko continuerebbe a tenere al progetto Cantù e si starebbe muovendo per trovare il modo di proseguire.Situazione che si evolve di giorno in giorno e che lascia presagire spiragli positivi. Il problema maggiore, in questo momento, è la squadra. Domenica scorsa contro Milano è arrivata la quinta sconfitta consecutiva dei brianzoli (74-101 il finale). Uno stop atteso – l’Olimpia quest’anno ha sempre vinto – che però ha acceso più di una spia d’allarme.In classifica ora Cantù, ora targata Acqua San Bernardo, è penultima a 6 punti in un gruppone che comprende Pistoia, Brescia (prossimo avversario), Torino e Reggio Emilia.Coach Evgeny Pashutin, dopo la gara persa con Milano, non le ha mandate a dire. «Nella squadra ci sono troppe individualità, bisogna anche difendere. Il gruppo ha bisogno di più disciplina. Questi alti e bassi non vanno bene – sono state le sue parole – Ogni volta che si perde poi, bisogna essere in grado di reagire. Senza dubbio la prossima volta dobbiamo cercare di risollevarci. Bisogna giocare da squadra».«La difesa non è stata accettabile – ha detto ancora il tecnico russo – È una mia responsabilità far capire questo alla squadra. Abbiamo giocato male, soprattutto nel finale del match».Pashutin chiede una reazione. «Così non va. Dobbiamo ringraziare i tifosi per il supporto e perché sono sempre qui per proteggerci. Però i nostri fan hanno bisogno di vedere in campo dei guerrieri, dei giocatori che reagiscono, ma noi nella gara con Milano non lo abbiamo fatto».

  • Cantù, condannato dopo il blitz nella discoteca abusiva

    Cantù, condannato dopo il blitz nella discoteca abusiva

    Due mesi di condanna da parte del Tribunale di Como, con l’accusa di aver somministrato bevande alcoliche a minori di 16 anni e di aver aperto abusivamente, senza i dovuti permessi, un luogo di intrattenimento, per la precisione una discoteca. È quanto deciso dal giudice Nicoletta Cremona in merito a un blitz della polizia locale di Cantù che nell’aprile del 2015 chiuse una discoteca abusiva in via Cesare Cantù. La condanna ha colpito il proprietario del capannone dove si svolgeva la festa – un 77enne residente nella “Città del mobile” – mentre sono stati assolti tutti gli altri cinque imputati, difesi dall’avvocato Ivana Anomali.

    In aula sono in pratica finite tutte le persone che erano state trovate all’opera in quella serata di aprile. L’organizzatore della festa a base di musica e luci psichedeliche – un ragazzo di 17 anni, nipote del proprietario del capannone – era già stato scagionato in fase di indagine dal pm del Tribunale dei Minori di Milano che ne aveva chiesto il non luogo a procedere. Il giudice, accogliendo la richiesta della pubblica accusa, aveva sentenziato che il fatto era «una condotta tipicamente adolescenziale priva di significato criminoso» vista anche «l’occasionalità del comportamento». Decisione diversa, invece, per il proprietario del capannone che, come detto, è stato condannato a due mesi.Secondo quanto avevano rilevato i vigili nel capannone si svolgevano serate a tema e a pagamento – 5 euro senza consumazione, 10 euro con la consumazione – mettendo a disposizione dei clienti un menù per le bevande, un locale guardaroba, timbri all’ingresso e altro ancora proprio come in una discoteca senza tuttavia aver osservato le prescrizioni dell’Autorità a tutela della sicurezza pubblica.Le feste a tema venivano organizzate tramite passaparola su Facebook.

  • Cantù cala il tris. Dopo quelle con Trento e Cremona, è arrivata la vittoria con Reggio Emilia

    Cantù cala il tris. Dopo quelle con Trento e Cremona, è arrivata la vittoria con Reggio Emilia

    Cantù cala il tris. Davanti ad oltre 3000 spettatori del PalaDesio, la Pallacanestro Cantù  contro Reggio Emilia ha conquistato il suo terzo successo consecutivo nel torneo di serie A. I biancoblù hanno battuto  101 a 95 la Grissin Bon, confermandosi nelle prime posizioni di classifica dopo quattro giornate di campionato.

    Con 36 punti di uno scatenato Tony Mitchell – a referto con 7 falli subiti, 5 assist e 28 di valutazione – i brianzoli hanno regalato spettacolo; bene un sorprendente quanto decisivo Maurizio Tassone, utilissimo con triple (2/3 dall’arco), rimbalzi (3) e assist (2). Serata positiva anche di Frank Gaines (20 punti), Davon Jefferson (13) e Ike Udanoh (14), tutti in doppia cifra insieme a Mitchell. Alla Grissin Bon, invece, non bastano i 41 punti e 7 assist di Ricky Ledo.

    Unica nota negativa della giornata, l’infortunio rimediato in allenamento prima del match a Salvatore Parrillo. Un serio problema alla caviglia destra che lo potrebbe tenere a lungo lontano dai campi. Si parla di una prognosi che potrebbe andare dai 30 ai 90 giorni.

    «Congratulazioni alla nostra squadra – ha detto alla fine  coach Evgeny Pashutin, allenatore di Cantù  – ed un grande ringraziamento ai tifosi presenti, l’atmosfera era davvero incredibile. Ci aspettavamo una partita difficile, contro avversari molto duri fisicamente come Elonu, Cervi e Griffin ma anche per i loro tiratori micidiali come Ledo e Butterfield. La chiave della serata non è stata di certo la difesa ma la voglia di sacrificarci per il compagno, questa è la cosa che mi è piaciuta di più. Ottime sicuramente le prove di Tony Mitchell, Frank Gaines, Davon Jefferson e Ike Udanoh ma non solo…».

    «Anche la prestazione di Maurizio Tassone è stata incredibile: ha giocato con tanto cuore, lottando a rimbalzo oltre che a segnare due triple pesanti. Non giocava da due partite, dunque, non era facile. Eppure, si è fatto trovare pronto, rivelandosi un’aggiunta importantissima. So che l’anno scorso giocava davvero poco, adesso però sta dimostrando di potersi meritare il campo e di essere schierato anche in partite così combattute come questa».

    Cantù è ora attesa da due trasferte consecutive. Domenica prossima sarà ospite di Brindisi; il successivo 11 novembre scenderà in campo a Bologna contro la Virtus. Il ritorno a Desio il 19 novembre per il match con Pesaro. In classifica i brianzoli sono terzi alla spalle di Milano e Venezia, che guidano con 8 punti; Cantù è a 6 alla pari con Sassari, Cremona e Varese.

  • Cantù attende Reggio Emilia. Coach Pashutin:  «Nessuna concessione»

    Cantù attende Reggio Emilia. Coach Pashutin: «Nessuna concessione»

    Obiettivo tris. La sorprendente Pallacanestro Cantù di questo inizio di campionato, dopo le vittorie con Trento e a Cremona, punta a un nuovo exploit. Oggi alle 17 al PalaDesio è ospite Reggio Emilia (un successo su tre incontri finora disputati).«Ci aspetta una partita dura – spiega coach Evgeny Pashutin, allenatore della Pallacanestro Cantù – Dovremo farci trovare pronti a contrastare fin da subito i loro contropiede, limitandoli il più possibile. Potrà sembrare scontato, ma ai nostri avversari non dovremo concedere punti facili: è fondamentale».«Contro Reggio Emilia sarà una sfida molto importante per noi, in casa nostra. Dovremo continuare a giocare con una buona difesa – ha aggiunto l’allenatore di Sochi, in Russia – I nostri avversari hanno una rosa molto buona e provano a giocare un basket ad alta intensità. Per noi sarà importante controllare il ritmo partita ed i rimbalzi. Sarà importante trovare dei vantaggi e sfruttarli, condividere la palla, giocare come una vera squadra di basket e dare il nostro massimo per vincere».«Nell’ultimo turno a Cremona – spiega Tony Mitchell – siamo scesi in campo mettendo in pratica il piano partita che ci aveva dato coach Pashutin. Noi, sul parquet, abbiamo mostrato una bella pallacanestro, giocando duro dall’inizio alla fine e giocando bene sia in difesa che in attacco. Questo, insieme al’aver coperto tutto il campo, ci ha permesso di fermare molto presto l’impeto dei nostri avversari, vincendo e controllando la partita nel secondo tempo».«Reggio Emilia ha un buon roster – aggiunge l’americano – formato da alcuni ottimi giocatori. Per noi sarà un altro test molto importante».Anche Maurizio Tassone interviene e parla della gara: «Siamo sicuramente consci del fatto di aver giocato molto bene contro Cremona – afferma – Sappiamo benissimo che la sfida contro Reggio Emilia sarà da prendere con le pinze: di fronte ci sarà una formazione ben organizzata, come ha dimostrato nei primi tre incontri di campionato. È vero, ha perso gli ultimi due ma Reggio è sempre stata in partita fino all’ultimo secondo. Non va sottovalutata».

  • Cantù, addio a suor Angela Colombo

    Cantù, addio a suor Angela Colombo

    Si è spenta a 95 anni suor Angela Colombo, al secolo Anna, sorella di padre Augusto, il missionario canturino del Pime che ha trascorso gran parte della propria vita in India, dove era arrivato nel 1952 e dove è morto nel 2009. Anna, nata a Cantù nel 1923, iniziò il noviziato nel 1946 nella congregazione delle Suore di Maria Bambina e assunse il nome di Angela nel ricordo della sorella maggiore, anch’ella suora, morta a soli 25 anni. Suor Angela si occupò di istruzione, guidò il Collegio San Giorgio a Pavia, fu segretaria di Usmi Lombardia (Unione delle Superiore Maggiori d’Italia) e contribuì alla nascita dell’Università della Terza età voluta dal cardinale Giovanni Colombo, arcivescovo emerito di Milano.

  • Cantù a picco. Coach Pashutin a muso duro con la squadra

    Cantù a picco. Coach Pashutin a muso duro con la squadra

    Una serata da ricordare solo per il bel tributo alla memoria di Enrico “Chicco” Ravaglia, giocatore di Cantù scomparso il 23 dicembre del 1999. Sotto gli occhi dei genitori dello sfortunato cestista, la Cantù vista ieri sera contro la Reyer Venezia non ha certo mostrato la determinazione che caratterizzo Ravaglia nella sua purtroppo breve esperienza in Brianza. Anzi, contro Venezia si è visto l’esatto contrario. Una squadra abulica, demotivata e deconcentrata. La sconfitta contro la Reyer – seconda forza del campionato – era attesa (71-93 il finale), ma il problema è stata l’assoluta mancanza di carattere dei giocatori dell’Acqua S.Bernardo, che sono stati fischiati (e non succedeva da tempo) dai loro tifosi. A fine partita coach Evgeny Pashutin è stato molto duro nei confronti dei giocatori e ha anche ammesso che vi siano problemi nel lavoro settimanale.«Tony Mitchell ha saltato una serie di allenamenti» ha spiegato il tecnico, facendo capire che il giocatore – tra i più beccati dal pubblico – si presenti quando lo ritiene opportuno nei limiti imposti dal contratto.

    «Ho parlato ai giocatori negli spogliatoi a fine partita, devono capire che si difende in cinque, tutti. Non devono farlo soltanto in due o tre. In questo momento non siamo uniti, non giochiamo come una squadra dovrebbe fare. Questo è il problema – ha spiegato il tecnico – Bisogna mettere l’ego da parte, dimenticarsi delle individualità e iniziare a giocare. Troppi giocatori giocano per se stessi, solamente per le proprie statistiche. Bisogna, invece, giocare per la squadra, per Cantù, per la società. Dobbiamo imparare a rimanere concentrati per tutti i 40 minuti».

    «Le vicende extracampo non devono più essere delle scusanti, questo non è più il punto – ha detto ancora Pashutin – Io tengo molto a questa società e a questa squadra, sono uno che non molla. Non dormo la notte per cercare di risolvere questa situazione. Purtroppo è complicato, anche il linguaggio del corpo dei giocatori lo dimostra ma bisogna andare avanti, anche se i risultati non arrivano. Ho grande rispetto per l’onestà di Jonathan Tavernari che, non contento della situazione, ha chiesto e ottenuto di essere ceduto. Ma gli altri hanno invece garantito di aver voglia di lottare. Allora che si comportino da uomini, da guerrieri».

    Nessun riposo per la formazione brianzola, che domani, giorno di Natale, scende in campo alle 17 nel turno natalizio contro Varese in una trasferta peraltro vietata ai tifosi canturini.

  • Cantù, 200mila euro dalla Regione per la caserma dei carabinieri

    Cantù, 200mila euro dalla Regione per la caserma dei carabinieri

    Vialibera dalla giunta regionale per l’annunciato finanziamento di 200mila euro a favore della caserma dei carabinieri di Cantù. È stato lo stesso governatore lombardo, Attilio Fontana, ad rendere pubblico il passaggio dall’esecutivo.

    «Confermiamo grande attenzione per il territorio e in particolare per la sicurezza – ha detto – L’intervento darà anche la possibilità alle donne e agli uomini dell’Arma che operano a Cantù di contare su una struttura moderna che renderà più confortevole il lavoro». I lavori previsti nei locali di via Manzoni costeranno 400mila euro. La Regione coprirà la metà dei costi.«L’accordo – ha spiegato l’assessore con delega alla Programmazione Negoziata, Massimo Sertori – contribuisce infatti a perseguire uno degli obiettivi prioritari dell’azione regionale, permettendo di andare a realizzare nuove sedi dei reparti dell’Arma e intensificando il presidio delle forze dell’ordine soprattutto a livello locale».«Sul tema sicurezza stiamo procedendo speditamente» ha fatto eco l’assessore competente, Riccardo De Corato – Stiamo anche potenziando le dotazioni della polizia locale con le body cam e finanziando acquisti di videosorveglianza».Soddisfazione è stata espressa dal sottosegretario comasco alla presidenza con delega ai Rapporti con il Consiglio Fabrizio Turba.

  • Canton Ticino, scontri fra tifosi di hockey  per la gara Ambrì-Losanna: decreto d’accusa per 39 persone

    Canton Ticino, scontri fra tifosi di hockey per la gara Ambrì-Losanna: decreto d’accusa per 39 persone

    Scontri fra tifosi di hockey in Canton Ticino, 39 decreti d’accusa. Per i disordini scoppiati a margine dell’incontro di disco su ghiaccio Ambrì Piotta-Losanna del 14 gennaio scorso, la Polizia cantonale e il pubblico ministero comunicano che  sono giunti a conclusione gli accertamenti di natura penale. Il sostituto procuratore generale Nicola Respini ha in particolare emanato 39 decreti di accusa  nei confronti di coloro che hanno partecipato a vario titolo e con varie responsabilità ai fatti. Si tratta di 18 persone domiciliate in Ticino, 13 nel canton Vaud, 6 in altri cantoni e 2 in Germania. Le principali ipotesi di reato – spiega la Polizia cantonale in un comunicato – sono quelle di sommossa, violenza contro funzionari, danneggiamento e l’aver nascosto il volto.

  • Cantieri infiniti e gravi pericoli tra via Badone e la Napoleona, passando da via per Cernobbio

    Cantieri infiniti e gravi pericoli tra via Badone e la Napoleona, passando da via per Cernobbio

    Una selva di ostacoli, di piccoli cantieri, o di segnaletica dormiente da settimane, se non da mesi, che rappresentano un pericolo soprattutto per gli utenti più fragili della strada: pedoni, ciclisti e motociclisti. Più volte su queste pagine ci siamo occupati dell’attraversamento pedonale di viale Masia, opera provvisoria di messa in sicurezza, peraltro efficace, visto che non vi sono stati più incidenti, ma che nei mesi provvisoria è rimasta. Dietro questo piccolo cantiere figlio della burocrazia e della difficoltà per il Comune di Como di mantenere tutta la rete stradale, ci sono almeno altri tre casi eclatanti.Il primo, di stretta emergenza, riguarda il guard-rail di via Napoleona, forse la strada più trafficata e pericolosa di Como, per via della sua pendenza, della doppia corsia di marcia in entrambe le direzioni e di due grandi curve, che se affrontate a velocità non adeguata, spingono verso l’esterno e l’interno della strada. Esattamente un mese fa, un’auto con tre ragazzi a bordo è uscita di strada e ha sfondato il guard-rail. Nessuno dei giovani ha riportato ferite gravi. Il guard-rail è ridotto a un insieme di lamiere storte e pericolose in caso di urto. Le uniche protezioni sono rappresentate da un cartello e da un paio di cavalletti.A causa di un incidente è stato abbattuto anche il semaforo tra via Badone e via Paoli. Altra strada trafficatissima. Il semaforo è indispensabile per i pedoni. Al momento giace a terra con un po’ di nastro biancorosso attorno. Infine, c’è il caso del cantiere “fantasma” di via Per Cernobbio. Un cartello indica un restringimento della strada all’altezza di Villa Del Grumello. Il motivo? Non è dato a sapersi, visto che nessuno sta lavorando.