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  • Banche: Abi, prolungare di 12 mesi garanzie Gacs sui crediti

    Banche: Abi, prolungare di 12 mesi garanzie Gacs sui crediti

    (ANSA) – ROMA, 23 MAR – Il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli e il Direttore Generale, Giovanni Sabatini, hanno inviato oggi una lettera alle istituzioni italiane per chiedere di prolungare per altri 12 mesi le garanzie pubbliche sulla cessione dei crediti deteriorati (Gacs), misura che scadrà a maggio. Nella lettera l’Abi sottolinea come “tale strumento finanziario si sia rilevato utilissimo per ridurre il peso dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche e liberare risorse per poter erogare nuovo credito. A tal fine sarebbe opportuno estendere la misura anche ai portafogli di crediti classificati come inadempienze probabili”. Nella missiva inviata alle istituzioni italiane l’Abi chiede quindi un “intervento urgente” con un Decreto Ministeriale, come previsto dalla legge, “per estendere di ulteriori dodici mesi l’operatività delle Gacs che scadranno a maggio. L’associazione sottolinea infatti come la misura servirebbe “per dare prospettive ulteriori alle banche al fine di ridurre i crediti deteriorati e dare anche un importante segnale ai mercati nell’attuale eccezionale situazione”. “Le banche hanno bisogno di certezza per poter programmare le operazioni e continuare, senza interruzioni, il proficuo processo in atto di riduzione dello stock di crediti deteriorati con evidenti risvolti positivi anche per l’economia del Paese” affermano. (ANSA).

  • Laglio regala ulivi a chi vuole piantarli nella terra di Clooney

    Laglio regala ulivi a chi vuole piantarli nella terra di Clooney

    “A quanti vorranno piantare un ulivo nel nostro splendido territorio il Comune metterà a disposizione, gratuitamente, nuove piante di ulivo”, lo annuncia il sindaco di Laglio Roberto Pozzi.

    Proseguendo nel progetto, avviato 4 anni orsono, di riqualificazione del territorio e riscoperta delle antiche colture, dice il primo cittadino della località lariana dove ha scelto di villeggiare (a Villa Oleandra) il divo George Clooney, “abbiamo ordinato altre 120 piante. Sommate alle precedenti saranno oltre 500 le piante di ulivo messe a dimora. Senza contare i gelsi distribuiti gli scorsi anni. A regime anche queste nuove essenze contribuiranno a ad alimentare la produzione di quell’ “oli de Lai” magicamente prodotto dal nostro frantoio comunale. In questo periodo bruttissimo che stiamo attraversando l’ulivo rappresenterà, anche, la nostra voglia di continuare a sperare in un mondo che può e deve riscoprire le ragioni di un vivere rispettoso del nostro prossimo, della natura e dell’ambiente”.

    Per le richieste basterà compilare e inviare il modulo che potrete scaricare dal sito www.comune.laglio.co.it o ritirare direttamente in municipio.

  • Jennifer Amore danza con J.Lo

    Jennifer Amore danza con J.Lo

    Un talent mondiale per un talento lariano che si fa strada con tenacia. Ha la danza nel cuore, in particolare i ritmi dell’hip hop e del reggaeton, e di danza è anche insegnante. Si chiama Jennifer Amore, ha 21 anni e ha spopolato con un video girato a Como per celebrarne i luoghi storici nello show tv prodotto da un’altra Jennifer, la celebre star della musica e del ballo “J.Lo” Jennifer Lopez. Il sogno della comasca Jennifer Amore è diventato realtà quando la giovane danzatrice di Appiano è salita sul podio mondiale della “global dance visual competition” intitolata “World of Dance”, popolare programma tv americano dove è arrivata al secondo posto come solista. Lo show californiano quest’anno è andato in onda solo online.

  • Italiani e il viaggio a un anno dalla pandemia con Airbnb

    Italiani e il viaggio a un anno dalla pandemia con Airbnb

    (ANSA) – ROMA, 22 MAR – Un anno fa, il 9 marzo 2020 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciava il lockdown in Italia. Era l’inizio di un periodo che mai avremmo immaginato. Tra i provvedimenti restrittivi, il più significativo e “sentito” è stata subito la limitazione alla libertà di movimento. In senso ampio, il divieto a viaggiare. Oggi, che buona parte del paese continua a essere in zona rossa e anche per la Pasqua le restrizioni saranno rigorose, cosa ne pensano gli italiani? Quanta voglia hanno di andare altrove, in Italia o all’estero? Proprio il viaggio, tra bisogno e opportunità a un anno dalla pandemia, sarà al centro del nuovo Forum organizzato da ANSA Incontra con Airbnb dal titolo Gli italiani a un anno dalla pandemia: come cambierà il viaggio?, in streaming su Ansa.it, mercoledì 24 marzo alle 12. Al centro, il sondaggio commissionato dal colosso dell’ospitalità a OnePoll, per comprendere come la pandemia abbia fatto ripensare gli italiani sull’idea di muoversi e con essa quella di abitare. E che, anticipa l’ANSA, ha già rilevato come un italiano su due abbia sentito la mancanza di viaggiare più di ogni altra cosa e si stia già pensando alla prossima estate. Il Forum vedrà al tavolo Giacomo Trovato, country manager Airbnb Italia; Maurizio Rossini, amministratore Unico di Trentino Marketing; Augusto Congionti, presidente Agriturist; Annalisa Valsasina, psicologa e psicoterapeuta; Edoardo Colombo, esperto di innovazione e turismo, autore del libro Turismo Mega Trend. A moderare la caporedattrice della redazione Cultura dell’ANSA Elisabetta Stefanelli. (ANSA).

  • Insubria, nasce il laboratorio diffuso che lega ricerca e impresa

    Insubria, nasce il laboratorio diffuso che lega ricerca e impresa

    Il “Criett”, Centro di ricerca e trasferimento tecnologico, metterà a disposizione strumenti e macchinari innovativi

    Dalla teoria alla pratica. Nasce il “Criett”, Centro di ricerca e trasferimento tecnologico che legherà il mondo dell’Università dell’Insubria a quello delle imprese. Un laboratorio diffuso con attrezzature tecnologiche all’avanguardia, simbolicamente rappresentato da una stella a cinque punte. Una stella che rappresenta l’Università dell’Insubria quale centro di coordinamento della ricerca scientifica con cinque punte che si estendono sul territorio di Varese, Como e Busto Arsizio. Un progetto che vale 3 milioni e 697.395 euro per il quale l’Insubria di Varese e Como ha ottenuto da Regione Lombardia un finanziamento di un milione e 687.500 euro, pari al 45 per cento circa del totale.

    Di fatto, la comunità scientifica dell’Insubria avrà a disposizione strumenti e macchinari innovativi collocati in diversi laboratori ma gestiti da un unico polo multifunzionale che si occuperà di comunicare e promuovere i risultati della ricerca. Per realizzare questo nuovo modello di laboratorio diffuso, sono due le azioni messe in campo dall’Università dell’Insubria. La prima è l’acquisizione di quattro nuove grandi attrezzature: i banchi di simulazione odontoiatrica e il sequenziatore regolamentato Fda (che permette di effettuare sequenziamenti di Dna a prezzi contenuti e in tempi molto ristretti), che saranno collocati nella ex Colonia agricola a Varese, lo spettrometro di massa, posizionato nella palazzina dei chimici Cubo a Como (che avrà un grande impatto in molteplici aree di ricerca quali farmacologia, drug discovery, metabolomica, proteomica di base e scienze ambientali) e il cluster per i big data nel padiglione Bassani a Varese.

    La seconda azione è la ristrutturazione funzionale di alcune sedi del polo varesino, con lavori di completamento delle infrastrutture impiantistiche che sono necessari per l’utilizzo e la valorizzazione delle grandi attrezzature. Le “punte operative” della stella Criett coinvolgono l’attività di ricerca svolta intutti i laboratori dell’ateneo, ovvero: il Campus di Bizzozero, a Varese, con Dunant, padiglioni ex Colonia agricola e Bassani; il polo di ricerca scientifico-tecnologica di via Valleggio 9-11 a Como, composto da Torre, Anello e Cubo; Tecnocity a Villa Manara a Busto Arsizio.

    «Valorizzare i risultati della ricerca, con particolare attenzione a quelli trasferibili al mondo delle imprese, incentivare il dialogo con il tessuto economico vivace di Varese, Como e Busto Arsizio, coordinare nel modo migliore le attività multidisciplinari dei nostri laboratori fornendo attrezzature all’avanguardia: quello che stiamo facendo oggi è un investimento per il nostro futuro» è il commento del rettoreAngelo Tagliabue.

    «Una efficace struttura di facility management al servizio della ricerca scientifica permetterà all’Insubria di qualificarsi sempre di più come partner di eccellenza della piccola e media impresa locale in ambiti di ricerca sperimentale, offrendo risorse al sistema produttivo territoriale», aggiunge il direttore generaleMarco Cavallotti.

  • Il passo lento delle somministrazioni

    Il passo lento delle somministrazioni

    di Marco Guggiari

    La questione che tiene sempre banco è la vaccinazione contro il Covid-19, che va a rilento e che ha dovuto fare i conti con lo stop temporaneo di AstraZeneca. A oggi, meno del 7% dei comaschi ha già ricevuto la prima dose di un siero. E nella nostra provincia 38mila anziani e grandi vecchi, le due categorie degli over 80, aspettano ancora l’inoculazione. Gli sms ripetutamente promessi dalla Regione Lombardia non arrivano a oltre un mese dalla prenotazione sul portale online. Si salvano invece l’efficienza e la gentilezza dei volontari e di medici e infermieri all’opera, come ha potuto toccare con mano ogni anziano che è stato chiamato. Ats Insubria, a cui fa capo anche Como, rassicura sulla vaccinazione degli ultra 80enni entro la prima parte del prossimo mese di aprile. Vedremo.

    In questa situazione di incertezza e in un generale crescendo di dubbi, da lunedì pomeriggio e fino a giovedì è stato bloccato l’utilizzo di AstraZeneca nel timore che alcune morti dovute a trombosi, in Italia e in Europa, fossero riconducibili a reazioni avverse dopo quel vaccino. L’Ema (Agenzia europea per i medicinali) ha poi dato via libera e così ha fatto in Italia l’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco. Gli eventi segnalati sono meno numerosi di quelli che si verificano nella popolazione non vaccinata e, ciò che davvero conta, non risulta un nesso di causalità tra vaccino e trombosi, anche se non può del tutto essere escluso.

    La vicenda segnala alcune cose. La prima è l’ordine sparso in cui si è mossa l’Europa. Non all’unisono e dopo consultazioni e decisioni comuni, ma con una scelta unilaterale della Germania a cui si sono subito accodati altri Paesi, tra i quali il nostro. Il governo tedesco si è mosso da solo e per primo, dopo un altolà chiesto dal suo ente regolatore. Per Roma, Parigi, Madrid, Lisbona e così via era a quel punto difficile non fare lo stesso, ma la sequenza la dice lunga sul fatto che l’Europa sia incapace di muoversi concordemente in modo simultaneo, in questa come in tante altre situazioni, e abbia una locomotiva di nome Germania a cui, volente o nolente, si conforma e si accoda. Un’altra occasione persa.

    Secondo punto. Occorre un modo diverso di comunicare, di informare, di approfondire, se si vuole contrastare l’ideologia no-vax. Come si ricostituisce la fiducia tra i cittadini? Il rapporto tra informazione ed epidemia, la cosiddetta infodemia, si innesta nel clima di diffidenza alimentato per anni sui social da molte bufale, dissolto solo in parte dalla pandemia e dal conseguente affidarsi a scienza e medicina. Se nel Comasco e in Italia la risposta organizzativa alla battaglia contro il virus diventasse finalmente adeguata, anche in termini di risorse e tempistica, la rimonta sullo scetticismo e sui timori che si sono diffusi sarebbe più agevole. È stato promesso, speriamo che avvenga presto.

    Da ultimo, c’è chi sostiene che a qualche livello sia in atto anche una sorta di guerra commerciale perché AstraZeneca costa infinitamente meno degli altri vaccini, soltanto 2,80 euro a dose in quanto la fornitura avviene senza profitto. E c’è anche il paradosso di un vecchio schema mentale, il riflesso condizionato secondo cui quanto è gratuito, o quasi, sarebbe per ciò stesso inevitabilmente meno efficace.

  • Hesse, Rilke e Dürrenmatt uniti dal vino

    Hesse, Rilke e Dürrenmatt uniti dal vino

    Riunire Rainer Maria Rilke (1875 – 1926), Hermann Hesse (1877 – 1962) e Friedrich Dürrenmatt (1921 – 1990) in una mostra sembra a prima vista un progetto inconsueto. Avverrà dal 28 marzo fino a novembre a Torre Camuzzi a Montagnola presso Lugano sede del Museo Hesse.

    A dispetto delle molte, evidenti differenze, c’è qualcosa che li accomuna.

    I tre autori di madrelingua tedesca scelgono di vivere in un luogo in cui si parla una lingua diversa dalla loro e in cui la viticoltura ricopre un ruolo importante: si tratta dei cantoni Vallese, Ticino e Neuchâtel. Presentare al pubblico questi artisti con le loro affinità e le loro differenze serve a trasmettere un’idea globale, a tutto tondo e foriera di ispirazione, in grado di illustrare in modo esemplare la grandezza e la varietà del patrimonio letterario svizzero.

    È il vino a unire Rilke, Hesse e Dürrenmatt. Caratterizza il luogo in cui vivono e fa parte del loro stile di vita anche quando scelgono consapevolmente l’astinenza. Ma soprattutto, il vino è un elemento importante della loro opera: contribuisce, come catalizzatore o come metafora, a rendere visibile il tema e il messaggio insito nel testo. Con l’ausilio di citazioni da lettere e opere letterarie, di fotografie, disegni e oggetti personali, la mostra intende illustrare il significato e l’importanza del vino nel contesto biografico e artistico dei tre autori.

    Il vino è solo uno dei molti aspetti che contraddistinguono Rilke, Hesse e Dürrenmatt ma, com’è noto, “in vino veritas”. Pur limitandosi ad affrontare questo tema, la mostra riesce a trasmettere un’immagine viva, caratteristica della personalità dei tre poeti, scrittori e pittori e della loro opera.

    La mostra è una collaborazione della Fondazione Hermann Hesse Montagnola, del Centre Dürrenmatt Neuchâtel e della Fondation Rilke (Sierre); con prestiti dell’Archivio svizzero di letteratura di Berna, della Fondazione Ursula & Gunter Böhmer Collina d’Oro e di Barbara Hugi-Schertenleib e Karin Widmer.

    Curatrici:Eva ZimmermanneRegina Bucher

    A causa delle regole vigenti non è previsto un vernissage. Tuttavia, si dovrebbe prendere nota del10 luglio 2021. Quel giorno, ci sarà una presentazione della mostra e una tavola rotonda con il Prof. Peter Nobel, Madeleine Betschart e Regina Bucher. La mostra sarà esposta al “Musée du Vin et de la Vigne” di Sierre da marzo a novembre 2023, dopo di che si sposterà nel cantone di Neuchâtel (luogo e date non ancora determinati).

  • Gioco d’azzardo, incontro con i docenti dell’Insubria

    Gioco d’azzardo, incontro con i docenti dell’Insubria

    Il disturbo da gioco d’azzardo è una patologia che coinvolge un numero sempre più crescente di persone, un problema sottovalutato di cui si parla poco. Una nuova ricerca mette in evidenza il profilo del disturbo dagioco d’azzardo nelle donne e fornisce ai professionisti una comprensione condivisa del trattamento mirata alla guarigione riunendo esperienze e competenze di una serie di realtà accademiche internazionali coinvolte in gruppi di studio e di sostegno. Il libro “Donne e disturbo da gioco d’azzardo, una prospettiva internazionale al femminile su trattamento e ricerca” di Fulvia Prever e Henrietta Bowden-Jones scaturisce proprio da questo approccio. Il libro verrà presentato giovedì 25 marzo alle 18 sul canale Youtube di Alumni Insubria.

    Interverranno: Paola Biavaschi, giurista e storica del diritto dell’Università dell’Insubria; Rossella Dimaggio, assessora al sistema educativo e alle pari opportunità del Comune di Varese: Paolo Bozzato, docente di Psicologia sociale della comunicazione dell’Insubria; Savino Accetta, rappresentante dell’associazione La Banda degli Onesti Onlus e membro della rete Civica Noslot Milano città metropolitana; le autrici del libro Fulvia Prever, psicologa e psicoterapeuta nonché presidente della Fondazione Varenna, e Henrietta Bowden-Jones, fondatrice e direttrice della National Problem Gambling Clinic Uk. Questo il link per collegarsi all’incontro: all’incontro https://www.youtube.com/c/alumniinsubria.

  • Gb: Meghan contro Mail on Sunday, tabloid può fare appello

    Gb: Meghan contro Mail on Sunday, tabloid può fare appello

    (ANSA) – ROMA, 22 MAR – L’edizione domenicale del tabloid britannico Daily Mail, il Mail on Sunday, ha avuto il via libera per ricorrere in appello contro una sentenza che gli imponeva di pubblicare in prima pagina e a pagina 3 una dichiarazione sulla vittoria da parte di Meghan Markle di una causa contro il giornale. Lo riporta la Bbc. La Duchessa di Sussex aveva citato in giudizio il Mail on Sunday per la pubblicazione di una lettera a suo padre nell’agosto del 2018 e aveva vinto. Un giudice dell’Alta Corte aveva quindi stabilito che il tabloid rendesse pubblica la sua violazione della privacy ai danni della moglie del principe Harry e la pubblicasse per una settimana. Adesso la dichiarazione è in hold in attesa della decisione della Corte d’appello che dovrà avvenire entro il 6 aprile. Soltanto un mese fa un giudice aveva stabilito che la lettera a Thomas Markle era “personale e privata” e Meghan aveva “una ragionevole aspettativa che il contenuto sarebbe rimasto privato”. (ANSA).

  • Frontiera Italia-Svizzera: sono in ritardo i droni “silenziosi”

    Frontiera Italia-Svizzera: sono in ritardo i droni “silenziosi”

    Avrebbero dovuto iniziare a volare dalla scorsa estate i droni silenziosi svizzeri, aerei senza pilota impegnati a sorvegliare il confine. Invece, come scrive il portale “Ticinonline” riportando una notizia dell’Agenzia telegrafica svizzera (Ats), ritardo dopo ritardo degli apparecchi di fabbricazione israeliana si sono quasi perse le tracce.

    La consegna sarebbe addirittura slittata di tre anni, ovvero all’estate 2022. Nel frattempo la sorveglianza viene affidata soltanto agli elicotteri. I vecchi droni dell’esercito svizzero, decisamente rumorosi, sono entrati in pensione. A ritardare la consegna sarebbero anche le regole per chi vola in Svizzera. Droni così grandi come quelli israeliani potrebbero infatti volare solo insieme a un aereo con pilota.

    I sensori dei velivoli non rispondono infatti ancora alle normative rossocrociate in merito alla lettura degli ostacoli. La Svizzera – si legge su Ticinonline – ha inoltre ordinato i suoi droni con motori diesel; questi rendono i dispositivi più pesanti e richiedono modifiche alle ali. Per i nuovi velivoli sono stati investiti 250 milioni di franchi.