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  • Aifa, militare morto in Sicilia dopo dose con lotto ABV2856

    Aifa, militare morto in Sicilia dopo dose con lotto ABV2856

    (ANSA) – PALERMO, 11 MAR – Un caso sospetto, legato alla decisione dell’Aifa di vietare l’utilizzo sul territorio nazionale le dosi del lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca dopo la segnalazione di alcuni “eventi avversi gravi”, sarebbe stato registrato in Sicilia.Un militare in servizio ad Augusta (Sr), Stefano Paternò,43 anni, originario di Corleone, ma residente a Misterbianco (Ct) è morto ieri mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione.Il militare il giorno precedente si era sottoposto alla prima dose di vaccino dello stesso lotto a cui fa riferimento l’Aifa.Sul caso la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia. (ANSA).

  • Ippocastano,  nuovo blitz della polizia locale

    Ippocastano, nuovo blitz della polizia locale

    Spaccio, degrado sociale e rifiuti. Un cocktail esplosivo che rischia di far diventare l’area del parcheggio dell’Ippocastano a Como Borghi una terra di nessuno alle porte del centro, e in una zona strategica che comprende stazione ferroviaria e università. I cittadini protestano, in Comune le opposizioni attaccano. C’è chi chiede più telecamere, chi addirittura invoca il Daspo per allontanare i soggetti pericolosi.Il Comune ieri ha risposto con un altro blitz della polizia locale, con più mezzi e unità cinofile, che si è concluso nel pomeriggio, coordinato dal comandante della polizia locale Vincenzo Aiello e alla presenza dell’assessore alla Sicurezza di Palazzo Cernezzi Elena Negretti.«Non ci sono mai soluzioni immediate per problemi che sono obiettivamente complessi – ha commentato al termine dell’operazione il comandante Aiello – Ma va sottolineato con forza che la zona è e sarà presidiata come richiede la situazione».Il blitz di ieri ha fatto seguito – ha spiegato Aiello – a quello di sabato scorso in zona Ippocastano. «Abbiamo provveduto a identificare le persone presenti nell’area del parcheggio – ha detto il comandante della polizia locale di Como – E ricordo che sette giorni fa ne abbiamo accompagnate in comando due perché irregolari e abbiamo proceduto amministrativamente alla loro espulsione. Altre azioni sono in corso e tutto questo conferma e dimostra che la zona è sotto controllo e che non lasciamo nulla di intentato».

    L’articolo completo sul Corriere di Como in edicola oggi, domenica 14 marzo

  • Corona ancora ricoverato, ‘sciopero fame fino in fondo’

    Corona ancora ricoverato, ‘sciopero fame fino in fondo’

    (ANSA) – MILANO, 13 MAR – Fabrizio Corona “è in sciopero della fame” e vuole “andare fino in fondo”, non smetterà fino a che non avrà avuto “la possibilità di parlare con la presidente del Tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa”. Così l’avvocato Ivano Chiesa comunica le intenzioni dell’ex agente fotografico, ricoverato da giovedì scorso nel reparto di psichiatria dell’ ospedale Niguarda di Milano, dopo che si è ferito e ha avuto una reazione di rabbia, rompendo anche un vetro dell’ambulanza, quando ha saputo di dover tornare in carcere perché gli è stato revocato dai giudici il differimento pena in detenzione domiciliare che gli era stato concesso per una patologia psichiatrica nel dicembre del 2019. “Sono molto preoccupato – ha detto Chiesa – perché Fabrizio mi ha detto che vuole andare fino in fondo e quando dice una cosa di solito la fa, fino in fondo”. Il legale ha spiegato che Corona “sta male, gli sono stati messi 14 punti di sutura per un taglio molto profondo e non smetterà con lo sciopero della fame (iniziato ieri, ndr) fino a che non avrà parlato con Di Rosa, o con qualcuno delle istituzioni o non avrà avuto la possibilità di essere trasferito in un altra regione, perché il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha un evidente pregiudizio nei suoi confronti”. (ANSA).

  • La “piramide” di Laglio, manutenzione su Facebook

    La “piramide” di Laglio, manutenzione su Facebook

    “A latere del cimitero di Laglio erge puntuto e fiero un curioso monumento a forma di Piramide: La tomba di Joseph Frank”. Inizia così il lungo post su Facebook del sindaco di Laglio Roberto Pozzi che racconta la storia di questo monumento storico della località lariana amata da George Clooney. “Joseph Frank nacque il 22 ottobre 1771 a Rastadt nel granducato di Baden, da Elisabetta Willingsbak e Johann Peter Frank. Il padre, medico prestigioso, fondatore della moderna medicina universalistica, fu professore a Gottinga, Pavia, Vienna, coevo e grande amico di Alessandro Volta – scrive Pozzi – Joseph, studiò fisica e medicina a Pavia, dove fu allievo del Volta, dopo la laurea insegnò in Polonia, nominato medico della Casa Imperiale ed insignito degli ordini di S. Vladimiro e di S. Anna. A fine carriera nel 1829 si ritirò sulle rive del Lario, a Como, dove acquistò villa Gallietta in Borgo Vico. A Como scrisse la sua maggiore opera “Praxeos medicina universae praecepta””. “Joseph Frank – continua Pozzi su Facebook – era uomo vivace e buongustaio, negli anni vissuti a Como, animò la vita culturale e mondana della città. Famosi i suoi ricevimenti ai quali invitava tutta la “creme” comasca. Ma era anche uomo magnanimo e generoso. Prestava le sue cure gratuitamente e offriva, anche, le medicine agli ammalati indigenti. Morì il 17 ottobre 1842 nella sua villa comasca. Innamoratosi di Laglio, scelse le sue sponde per l’eterna dimora e a dieci dalla morte, nel 1852 fu sepolto nella grande piramide, alta 20 m. e larga 13 m., per la costruzione della quale aveva lasciato nel testamento la somma di 25 mila franchi. Egli stesso disegnò il monumento che volle posto sulla riva di quel Lago di Como, che tanto amava”.

    Sulla lapide all’interno della tomba la dedica recita: “Voi che ponete il piede in questa soglia, augurate pace a un uomo che fu veramente fra gli uomini umanissimo”.“Dopo tanti anni – conclude Pozzi – urgeva dare corso alle opere di manutenzione. Nel 2012 si procedette alla pulizia della parte esterna, secondo le indicazioni della Soprintendenza ai Beni Archeologi, Belle Arti e Paesaggio, di Milano. Due anni orsono l’adeguamento del verde col taglio degli arbusti indebitamente cresciuti, al fine di ripristinare l’originale visibilità. E’di questi giorni, invece, la piantumazione dell’intera superficie alla base della Piramide e dell’adiacente area cimiteriale. La Piramide è un monumento simbolo del nostro paese, troppo spesso sottovalutato. Proprio in fianco alla Piramide affondano a lago le radici del Cantiere Ernesto Riva, datato 1771.Un compendio, dunque, di grande interesse storico. Era doveroso rendere omaggio a questa “Vecchia Signora” ripristinando l’originario splendore. Insomma, le abbiamo fatto il lifting…”.

  • La nutria dell’hangar è diventata una “star”. Ma si teme la proliferazione

    La nutria dell’hangar è diventata una “star”. Ma si teme la proliferazione

    Non sembra voler abbandonare il Lago di Como, dove pare abbia trovato un ambiente dove muoversi indisturbata. La nutria, di grosse dimensioni, avvistata tempo fa nei pressi dell’hangar, è ancora in città. Lo dimostrano i video e le foto che continuano ad arrivare in redazione a Espansione Tv o che si vedono sui social. L’animale – nella foto sopra in un “dialogo” con un cigno – è diventato una attrazione, anche si tratta di una presenza che va comunque monitorata.

    «Non si tratta del primo esemplare segnalato in zona – ha spiegato Marco Testa, comandante della polizia provinciale di Como, che comprende anche la vigilanza ittico-venatoria – Le nutrie provengono dal bacino di Lecco e quelle che risalgono la sponda occidentale possono arrivare fino a Como».

    Le nutrie possono causare danni alle sponde perché hanno l’istinto di scavare, si riproducono in tana e possono portare alla scomparsa di specie vegetali. In alcuni casi hanno provocato anche crolli. Un problema molto sentito nelle zone di pianura lombarde e anche nella città metropolitana di Milano. L’animale è stato introdotto in Italia un secolo fa dall’Argentina per la produzione di pellicce. Poi, dall’inizio degli anni ’70, è iniziato il loro rilascio. «A Como al momento non dovrebbe portare problemi. Quando si creano delle colonie, si procede al piano di controllo numerico», ha chiuso Testa.

    Sull’argomento interviene Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco. «Il problema, prima assente sul territorio, sta iniziando a investire areali sempre più consistenti, soprattutto nell’alta Brianza lecchese, ed è quindi opportuno correre ai ripari. Anche perché la questione rischia, nel giro di pochissimo tempo, di assumere proporzioni preoccupanti anche da noi».«Di recente, il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore a welfare Letizia Moratti ha proposto di istituire un tavolo tra gli assessorati interessati – aggiunge – e i rappresentanti degli agricoltori, un proposito che condividiamo».

    In agricoltura i danni provocati dalle nutrie, laddove presenti, sono molteplici. «Oltre a distruggere le coltivazioni – spiega il presidente – scavano le loro tane lungo l’argine dei fossi creando dei veri e propri tunnel che minano la tenuta del terreno, con il rischio di incidenti per chi è al lavoro nelle campagne vicine. Si nutrono di una grande varietà di vegetazione, hanno un impatto negativo anche su altre specie animali e possono costituire un veicolo di trasmissione di malattie come la leptospirosi. La loro proliferazione incontrollata, inoltre, spinge sempre più questi roditori anche nei pressi dei centri abitati. Si aggiungano poi i pericoli sulle strade: le nutrie invadono le carreggiate, provocando incidenti e mettendo in pericolo la sicurezza delle persone. Non è un caso quindi che la nutria sia stata inserita tra le 100 specie più dannose del mondo».«Non si tratta solo di una questione agricola – continua Trezzi – Purtroppo siamo di fronte a un problema che riguarda anche la salute pubblica, la tutela ambientale e la tenuta idraulica. Per questo serve un’azione comune e condivisa, che tenga conto di tutti questi aspetti. Finora Regione Lombardia ha fatto sforzi importanti per arginare il problema e garantire in parte il contenimento di questi maxi topi. Adesso, con il rinnovo del piano di contenimento, è sempre più pressante l’esigenza di coordinare a livello centrale i singoli territori provinciali che allo stato attuale si stanno muovendo in autonomia».Fortunato Trezzi conclude: «Un proliferare delle nutrie sul territorio lariano sarebbe deleterio: serve quindi un piano di intervento incisivo, con nuove risorse da mettere in campo anche a livello nazionale».

  • Emergenza Covid, giornata complicata al Sant’Anna

    Emergenza Covid, giornata complicata al Sant’Anna

    Giornata di caos all’ospedale Sant’Anna nella fase di accoglienza delle persone convocate ieri per la vaccinazione. La necessità di predisporre ulteriori posti letto per l’emergenza Covid, ha causato ritardi e affollamenti.«La pressione critica sui Pronto Soccorso e la conseguente necessità di aprire ulteriori posti letto per rispondere all’emergenza – fanno sapere da Asst Lariana – hanno comportato ieri mattina lo spostamento, per un’ora, di tre ambulatori nell’area del Poliambulatorio 1 dove vengono effettuate le vaccinazioni e di conseguenza l’apertura di sette ambulatori invece dei dieci previsti».Asst Lariana ha parlato di «alcuni disagi», per i quali si è scusata.«Risolta la criticità degli ambulatori, il processo vaccinale ha ripreso a funzionare in tutti e dieci gli ambulatori e i disagi si sono risolti», ha concluso.Una volontaria di un’associazione comasca convocata proprio ieri per la vaccinazione ha raccontato di una situazione parecchio caotica e di un’attesa di due ore. «Il mio orario di convocazione era alle 11.48 – ha spiegato – e sono entrata in Poliambulatorio per l’iniezione alle 13 e 20 – nella hall del Sant’Anna dove ci hanno radunato c’erano decine di persone disabili, anche molto giovani, che attendevano il loro turno con i rispettivi accompagnatori, più gli ultra 80enni, ovviamente era difficile mantenere il corretto distanziamento e i volontari che gestivano l’accesso erano visibilmente in difficoltà».I posti occupati in rianimazione da pazienti Covid in Regione Lombardia hanno abbondantemente superato quella soglia del 30% indicata dal ministero della Salute come soglia critica oltre la quale si vede rallentare l’assistenza degli altri pazienti ricoverati.Anche l’ospedale Sant’Anna ha subito la pressione e ha dovuto far fronte a una riconversione dei reparti: «I nuovi posti letto, che dovranno essere riconvertiti entro oggi in mattinata sono nel reparto di Psichiatria – precisa Asst Lariana – Attualmente in tale reparto era stata trasferita la Neurologia che sarà a sua volta spostata entro questa mattina, mantenendo 16 posti letto nella Week-Day Surgery. Da tale reparto è stato quindi necessario spostare gli ambulatori che erano stati qui trasferiti per consentire le vaccinazioni nel Poliambulatorio 1».Insomma a disagio si somma disagio e a tutte queste difficoltà, con una campagna vaccinale che fatica a ingranare, si aggiunge anche l’allarme sugli effetti del vaccino AstraZeneca. In una nota Regione Lombardia ha fatto sapere ieri che «la Direzione Generale Welfare ha ritirato a scopo precauzionale il lotto di vaccini AstraZeneca ABV2856 segnalato dall’Aifa».La campagna sul LarioIeri i sindaci del medio Lario si sono incontrati a Menaggio per discutere dell’organizzazione delle vaccinazioni per gli over 80.Il fatto che nei paesi del medio Lario la programmazione delle sedute vaccinali per le persone over 80 non fosse gestita direttamente da Asst Lariana ha comportato la convocazione dei cittadini in sedi diverse rispetto alla residenza. Dalla conferenza dei sindaci è perciò arrivato il via libera alla sperimentazione sul territorio del medio Lario di una nuova modalità operativa che prevede che Asst Lariana riceva da Aria, la piattaforma regionale che gestisce le presentazioni, gli elenchi delle persone residenti in quei comuni che hanno presentato la manifestazione d’interesse attraverso il portale regionale. Il Centro vaccinale sarà l’ospedale di Menaggio cui nelle fasi successive potrà affiancarsi l’oratorio di Centro Valle Intelvi dove opereranno i medici di medicina generale. Sarà quindi Asst Lariana a contattare tutte le persone over 80 del medio Lario e a fissare direttamente con loro l’appuntamento.

  • Covid, la provincia di Como ancora nell’occhio del ciclone

    Covid, la provincia di Como ancora nell’occhio del ciclone

    Forte pressione sugli ospedali anche nella giornata di oggi. I morti oltre i 1.800

    Altra giornata di numeri, ieri, appesi alla speranza di poter intravvedere qualche segnale positivo dopo una settimana davvero molto dura, sia sul fronte dei carichi ospedalieri, sia delle pressioni sul pronto soccorso, sia su quello delle chiamate ai 118. Sono stati giorni bruttissimi, quelli alle spalle, che hanno ulteriormente provato un sistema già fortemente sotto stress. Eppure cerchiamo di essere fiduciosi. Perché quantomeno la curva – in ripida salita fino a pochi giorni fa – sembra essersi assestata. Non sta ancora scendendo, purtroppo, ma quantomeno non sale più con la stessa intensità.

    Ieri la provincia di Como, che ha fatto registrare 272 nuovi contagi in 24 ore, è scesa a 334 nuovi positivi alla settimana sui centomila abitanti (in provincia di Como siamo in 600 mila) con un incremento – rispetto ai sette giorni precedenti – del 17,2%. Si sale sempre, come detto, ma non con balzi del 68% come era capitato solo pochi giorni fa. Anche le telefonate al 118 nella giornata del 9 marzo sono tornate a calare, anche se rimangono (pure questi) numeri molto alti da gestire: sono state 107, mentre solo 24 ore prima erano state 139 e il giorno precedente 118. Stiamo parlando, ovviamente, solo di chiamate per problemi respiratori.

    Sul fronte degli ospedali, come detto, la pressione rimane notevole. Ieri, nelle aziende che fanno capo all’Asst Lariana risultavano 296 ricoverati per Covid-19 (solo una decina di giorni fa i numeri erano abbondantemente sotto il 200), con un calo di quattro letti rispetto al giorno precedente. Al Sant’Anna i ricoverati sono 213 di cui 13 nel reparto di Rianimazione; a Cantù sono 42, di cui 4 in Rianimazione, a Mariano in 25. Ieri mattina al pronto soccorso del Sant’Anna erano ricoverate 7 persone, 9 a quello di Cantù.

    Rimanendo agli ospedali, ma allargando lo sguardo alla Regione Lombardia, nelle terapie intensive oggi si contano 617 pazienti (con un +6 rispetto a ieri) mentre negli altri reparti l’incremento dei ricoverati è stato di 168 persone, per un totale di 5.584 malati. Insomma, in appena 24 ore altri 174 pazienti sono stati ospedalizzati.Tornando al Comasco, oggi sono venute a mancare altre 4 persone, portando il totale dei decessi da Covid-19 a 1.802. La città di Como ha fatto registrare 23 nuovi positivi (6.058 il totale) mentre l’intera provincia ha sfondato la soglia dei 46 mila positivi, assestandosi sulla spaventosa cifra di 46.100 persone colpite dal coronavirus.

  • Como verso la sfida di Vercelli:  tutti i tamponi negativi

    Como verso la sfida di Vercelli: tutti i tamponi negativi

    Tamponi tutti negativi nel gruppo-squadra del Como che prepara la trasferta di domenica prossima allo stadio Piola, lo scontro di vertice con la Pro Vercelli (inizio alle 15). Oggi è previsto un nuovo giro di esami con il controllo pre-partita.

    L’attenzione di mister Giacomo Gattuso e della sua squadra è tutta sul confronto con la formazione seconda in classifica. I piemontesi inseguono i lariani a due punti di distanza (58 contro 56).Questo incontro sarà il più interessante del fine settimana del girone A e sarà uno snodo decisivo nella volata finale per la promozione diretta in serie B, anche se gli azzurri hanno una gara in meno degli avversari, quella saltata con l’Olbia, che sarà recuperata il 24.

    I sardi in questo fine settimana peraltro non scenderanno in campo, per la presenza di un focolaio Covid nella Pistoiese, la squadra che avrebbero dovuto affrontare. Stessa sorte per Juventus Under 23-Pergolettese.Per le formazioni della parte altra della classifica del girone A sarà un turno “spezzatino”. Domani tocca al Lecco (quarto a -8 dal Como) inaugurare la giornata, con la sfida interna delle ore 15 con il Grosseto. Lecco che è alla pari con l’Alessandria che sarà invece impegnato domenica dopo lariani e Pro Vercelli, esattamente alle 17.30, sul terreno del Piacenza.Rimane il Renate (terzo a -6 dagli azzurri) che chiuderà la serie di sfide lunedì alle 18 in posticipo sul campo amico contro il Novara.

  • Como e la Lombardia in zona rossa da lunedì. Cosa si può fare

    Como e la Lombardia in zona rossa da lunedì. Cosa si può fare

    La conferma è arrivata poco fa dal presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi. La Lombardia è in zona rossa da lunedì.In un post sulla sua pagina Facebook, Fermi riassume anche le principali restrizioni. Rispetto all’arancione scuro attuale le principali modifiche riguardano gli spostamenti (tutti da giustificare con autocertificazione), l’attività sportiva e la chiusura di tutti i negozi.Ecco la scheda:

    LOMBARDIA IN ZONA ROSSA DA LUNEDÌ 15 MARZO.SPOSTAMENTI –Ogni spostamento dall’abitazione va giustificato attraverso un’autocertificazione, ed è possibile uscire di casa solo per motivi di salute, necessità e lavoro.Vietato andare nelle seconde case.Vietato andare da amici e parenti.CHIUSURE –Chiusi bar (asporto fino alle 18), ristoranti (asporto fino alle 22), negozi, parrucchieri, centri estetici e mercati.ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA –È consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

  • Cittadino-poliziotto fotografa lo spaccio: intervento delle volanti, due denunciati

    Cittadino-poliziotto fotografa lo spaccio: intervento delle volanti, due denunciati

    Ancora il parcheggio dell’Ippocastano al centro della cronaca cittadina.Il merito è di un cittadino che, dopo aver notato una attività di spaccio in corso nell’area di sosta, ha pensato bene di fare l’agente di polizia, fotografando quanto stava avvenendo e inviando l’immagine alla polizia di Stato tramite l’applicazione “YouPol”, strumento appositamente pensato per le segnalazioni di episodi di spaccio ma anche di bullismo e di violenza. La documentazione, inviata dall’uomo che stava passeggiando nella zona, è finita in pochi attimi nelle mani del personale della polizia di Stato che ha inviato sul posto più volanti che hanno accerchiato l’area. Come indicato dal cittadino, all’Ippocastano sono stati notati i due sospettati. Questi ultimi, alla vista degli agenti, hanno cercato di allontanarsi ma, come detto, l’area era stata circoscritta e poco dopo sono stati fermati e immobilizzati. Accompagnati in Questura per essere identificati, sono risultati essere un 26enne nigeriano (residente nel Lecchese, incensurato e regolare in Italia) e un 31enne tunisino, senza fissa dimora, irregolare e con precedenti specifici in materia di stupefacenti.La comunicazione dell’operazione è stata data ieri dalla Questura. Da un sommario controllo degli effetti personali, nascosto in uno zaino, gli agenti hanno rinvenuto un involucro in cellophane contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana, del peso complessivo di circa 30 grammi, oltre a due telefoni cellulari che sono stati sequestrati (al pari della droga) e che si sospetta potessero essere utilizzati per tenere i contatti con gli acquirenti. L’accaduto è finito sul tavolo del pubblico ministero di turno in Procura a Como, la dottoressa Simona De Salvo. I due sono stati denunciati a piede libero per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.«Visti gli incoraggianti risultati operativi – si legge nella nota giunta ieri in redazione – la Questura invita i cittadini a scaricare sui propri telefonini l’applicazione “YouPol” della polizia di Stato, una piattaforma ideata per consentire ai cittadini di segnalare, in tempo reale e con la possibilità di allegare immagini, episodi di spaccio di stupefacenti, bullismo e violenze domestiche». Per poi, come fatto dal cittadino nel pomeriggio di mercoledì, segnalare eventuali reati.