Categoria: Cronaca

  • Campione d’Italia, droga nascosta nel bosco: arrestati due albanesi

    Campione d’Italia, droga nascosta nel bosco: arrestati due albanesi

    Centocinquanta dosi di droga nascoste in due vasi di vetro sistemati in una buca, coperta di terra nei boschi di Campione d’Italia. La droga, cocaina, è stata scoperta e sequestrata nel tardo pomeriggio di ieri dai carabinieri del nucleo dell’enclave, che hanno arrestato in flagranza di reato due giovani albanesi residenti nel varesotto.

    I militari dell’Arma avevano notato nei giorni scorsi un via vai sospetto di persone che, con più auto, raggiungevano la zona boschiva di confine del paese. Dopo i primi accertamenti per monitorare la situazione, ieri pomeriggio i carabinieri, dopo aver visto due sospetti addentrarsi nel bosco, sono intervenuti.I carabinieri hanno bloccato i due giovani e hanno avviato i controlli nella zona boschiva. Interrati vicino a un grosso albero, i militari dell’Arma hanno scoperto due vasetti in vetro contenenti un totale di quindici sacchettini in plastica, ciascuno con dieci dosi di cocaina, per un totale di oltre 120 grammi di droga confezionati e pronti per essere venduti.

    I due giovani, albanesi di 22 e 29 anni residenti a Varese sono stati arrestati e rinchiusi in carcere al Bassone con l’accusa di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti e psicotrope. La cocaina era probabilmente destinata alla zona di Campione d’Italia e del Canton Ticino.

  • Campione d’Italia e la crisi infinita. Currò (M5S) in visita nell’enclave

    Campione d’Italia e la crisi infinita. Currò (M5S) in visita nell’enclave

    «Ho trovato una situazione più grave di quella che mi era stata descritta». Così Giovanni Currò parlamentare lariano del Movimento 5 Stelle parla di Campione d’Italia dove si è recato nelle ultime ore.Una visita fortemente voluta per portare solidarietà e cercare di capire come tappare il buco nero che ha inghiottito, in una crisi economica all’apparenza inarrestabile, il Comune, i dipendenti, il Casinò e quanti vivono nell’enclave italiana in terra elvetica. «Ho avuto modo di parlare con i lavoratori comunali senza stipendio da febbraio, con i commercianti al collasso e con i pensionati che a stento riescono a sostenere il costo della vita in Svizzera», spiega Currò. «Ho poi ascoltato l’attuale sindaco, il vicesindaco, un assessore e 2 consiglieri comunali e a loro non ho lesinato commenti anche molto critici sulla situazione attuale, sia come politico che come professionista». La realtà che si sta vivendo negli ultimi mesi è presto sintetizzata. Il territorio che ruota attorno a Campione d’Italia è da anni nella morsa della crisi economica. Il Casino di Campione, in crisi profonda, subisce da tempo la concorrenza da un lato dei rivali sorti a Lugano e Mendrisio e dall’altro del concorrente più insidioso, il gioco online. E così la casa da gioco si è trovata a fare i conti con un dissesto economico ingestibile che ha portato all’estenuante trattativa degli ultimi mesi per cercare di salvare o limitare gli esuberi previsti in origine.Di pari passo con la crisi del Casinò procede quella del Comune di Campione d’Italia, socio unico del casinò e ormai con i conti in rosso e in aperto dissesto finanziario. «Ho avuto modo di parlare veramente con tante persone e ne ho apprezzato il contegno e la disponibilità a darsi da fare nei limiti del possibile per riuscire a venire fuori da questo stato di cose», aggiunge Currò che guarda anche al futuro. «In attesa di capire cosa accadrà in Tribunale a Como (dove un’istanza di fallimento ancora pende sul capo del Casinò di Campione), il mio impegno è chiaro. Ed è quello di spiegare a Roma, nel dettaglio, cosa sta accadendo qui. Per non far prevalere una visione sbagliata che molto spesso passa su Campione d’Italia, ovvero quella di un comune ricco, con dei dipendenti che percepiscono stipendi da favola. Senza conoscere la crisi attuale e senza rendersi conto, ad esempio, che la vita in Svizzera ha dei costi molto più elevati che in Italia», chiude il parlamentare del Movimeto 5 Stelle.

  • Campione d’Italia: incontro tra Currò e i dipendenti del Comune

    Campione d’Italia: incontro tra Currò e i dipendenti del Comune

    La vicenda di Campione d’Italia. Giovanni Currò, parlamentare comasco del Movimento 5 Stelle ha incontrato i dipendenti del municipio.  “Un Comune in dissesto finanziario che da diversi mesi non percepiscono lo stipendio – ha spiegato Currò – Nei prossimi giorni mi adoperò per approfondire le problematiche che ho ascoltato con molto interesse; nel frattempo è doveroso esprimere vicinanza a persone che stanno servendo la pubblica amministrazione con responsabilità, in situazioni difficili e oggi a costo zero”.

  • Campione d’Italia, la protesta a Roma. Ricevuti i dipendenti del Comune

    Campione d’Italia, la protesta a Roma. Ricevuti i dipendenti del Comune

    Presidio dei dipendenti del Comune di Campione d’Italia a Montecitorio. Ieri mattina una delegazione di una sessantina di lavoratori era infatti a Roma per manifestare e chiedere interventi urgenti nel tentativo di risolvere una situazione che si fa sempre più drammatica. Per 86 su 102 dei lavoratori del municipio dovrebbe scattare la procedura di mobilità, mentre c’è attesa per la decisione del Tar del Lazio sul ricorso presentato dagli stessi dipendenti. Decisione che dovrebbe arrivare il 4 dicembre, limite entro cui si sta cercando di ottenere un impegno del Governo. E un primo intervento «lo si attende già nei prossimi giorni, prima del 4 dicembre», fanno sapere i sindacati ieri a Roma.In tarda mattinata una delegazione dei dipendenti – accompagnati dalla Funzione pubblica della Cgil, dalla Cisl Fp e dalla Uil del Lario – è stata ricevuta. Presenti all’incontro i due parlamentari del Movimento 5 Stelle Niccolò Invidia e Giovanni Currò e la segretaria speciale del sottosegretario Sibilia che già da tempo si sta occupando del caso Campione.«Abbiamo nuovamente fatto presente quanto sta accadendo. A partire dal fatto che è necessario arrivare a una deroga da parte del Governo sul rapporto di lavoro tra i dipendenti comunali e gli enti dissestati come il nostro, altrimenti tra pochi giorni a Campione d’Italia rimarranno in pochissimi in Comune», dicono Giovanni Falanga (Uil) e Nunzio Praticò (Cisl). «La novità speriamo positiva sta nel fatto che già entro questa settimana verremo richiamati per avere una prima risposta su questo passaggio necessario, ovvero sulla possibilità della deroga. Anche perché, se si dovesse arrivare, come sembra e speriamo, a un rilancio dell’enclave non si può pensare di avere un Comune con poco più di 10 dipendenti», chiudono i sindacati.Come noto i 102 dipendenti del Comune di Campione d’Italia dovranno attendere fino al 4 dicembre per conoscere l’esito del ricorso contro gli esuberi che riguardano 86 lavoratori dell’organico. Solo in quella data si riunirà per esaminare l’istanza sul caso il Tar del Lazio, al quale i colleghi del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia hanno trasferito la pratica nei giorni scorsi. Intanto per oggi è in programma il secondo giorno di sciopero.

  • Campo profughi di via Regina, almeno un mese prima della chiusura

    Campo profughi di via Regina, almeno un mese prima della chiusura

    Le operazioni per smantellare il campo profughi di via Regina sono cominciate ormai già da alcuni giorni. «E proseguiranno ancora per parecchio. In base a una prima stima si può parlare ancora di circa un mese di tempo per arrivare alla chiusura definitiva del centro», spiega il vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli. Nel frattempo, da quando i migranti non possono più accedere alla struttura, sembra essersi aggrava l’emergenza. Proprio lunedì il presidente dell’Osservatorio giuridico dei migranti aveva sottolineato come fossero ormai oltre 200 gli stranieri senza più un luogo dove ripararsi di notte e pertanto in giro per Como.«Bisogna sgomberare l’area di via Regina da oltre 80 container e relativi materiali. Si tratta dunque di un’operazione lunga e complessa», spiega la Locatelli. E dopo? «Per quanto riguarda la destinazione di quell’area, ricordo che esiste il vincolo cimiteriale che impone che non possano essere adibite ad abitazioni le aree contigue a un cimitero. Il Comune, rientrando in possesso di quell’area, provvederà semplicemente al rispetto di quanto previsto dalla normativa».

  • Campo profughi in via Regina, almeno un mese prima della chiusura definitiva

    Campo profughi in via Regina, almeno un mese prima della chiusura definitiva

    Le operazioni per smantellare il campo profughi di via Regina sono cominciate ormai già da alcuni giorni. «E proseguiranno ancora per parecchio. In base a una prima stima si può parlare ancora di circa un mese di tempo per arrivare alla chiusura definitiva del centro», spiega il vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli. Nel frattempo da quando i migranti non possono più accedere alla struttura sembra essersi aggrava l’emergenza. Proprio lunedì il presidente dell’Osservatorio giuridico dei migranti aveva sottolineato come fossero ormai più di 200 gli stranieri senza più un luogo dove ripararsi di notte ma ormai in giro per Como. «Bisogna sgomberare l’area da oltre 80 container e relativi materiali. Si tratta dunque di un’operazione lunga e complessa», spiega la Locatelli. E dopo? «Per quanto riguarda la destinazione di quell’area, ricordo che esiste il vincolo cimiteriale che impone che non possano essere adibite ad abitazioni le aree contigue a un cimitero. Il Comune, rientrando in possesso di quell’area, provvederà semplicemente al rispetto di quanto disposto dalla normativa».

  • Cantieri in città, tutte le limitazioni al traffico

    Cantieri in città, tutte le limitazioni al traffico

    A Como per potature e pulizia della scarpata in via Zampiero, all’altezza del palo Enel 2352, da venerdì 2 a lunedì 5 novembre dalle 9 alle 16.30 sarà istituito il senso unico alternato di circolazione regolato da movieri. Lungo via Regina nel tratto compreso tra piazza san Rocco e via Maddalena Albricci, lunedì 5 novembre, o in alternativa il 12 novembre in caso di maltempo nella giornata del 5, nella fascia oraria dalle ore 9 alle ore 12 e comunque limitatamente al tempo necessario alle operazioni, sarà sospesa la circolazione veicolare per lo smontaggio dei container del centro profughi, eccetto per i veicoli in uso ai residenti, alle forze dell’ordine, al soccorso sanitario e tecnico urgente. Nel medesimo tratto e periodo è vietata la sosta con rimozione forzata per tutte le categorie di veicoli.

    Dal 5 al 9 novembre nella fascia oraria dalle 9 alle 18 in via Rovelli, nel tratto da via Diaz a via Volta, sarà sospesa la circolazione per tutte le categorie di veicoli (velocipedi compresi) per posa acquedotto, eccetto per i veicoli in uso ai residenti, alle forze dell’ordine, al soccorso sanitario e tecnico urgente. Il tratto di via Diaz da via Rovelli a via Giovio sarà regolato a doppio senso di circolazione con ausilio di movieri. Nei medesimi tratti e periodo è vietata la sosta con rimozione forzata dei veicoli.

    Dal 5 al 30 novembre è sospesa la circolazione in via Tagliamento nel tratto da via Canturina a via Druso, e dal 30 novembre 2018 al 31 gennaio 2019 è sospesa la circolazione in via Tagliamento nel tratto da via Caduti Albatesi a via Frisia, per intervento sulla rete del gas.

  • Canton Ticino, scontri fra tifosi di hockey  per la gara Ambrì-Losanna: decreto d’accusa per 39 persone

    Canton Ticino, scontri fra tifosi di hockey per la gara Ambrì-Losanna: decreto d’accusa per 39 persone

    Scontri fra tifosi di hockey in Canton Ticino, 39 decreti d’accusa. Per i disordini scoppiati a margine dell’incontro di disco su ghiaccio Ambrì Piotta-Losanna del 14 gennaio scorso, la Polizia cantonale e il pubblico ministero comunicano che  sono giunti a conclusione gli accertamenti di natura penale. Il sostituto procuratore generale Nicola Respini ha in particolare emanato 39 decreti di accusa  nei confronti di coloro che hanno partecipato a vario titolo e con varie responsabilità ai fatti. Si tratta di 18 persone domiciliate in Ticino, 13 nel canton Vaud, 6 in altri cantoni e 2 in Germania. Le principali ipotesi di reato – spiega la Polizia cantonale in un comunicato – sono quelle di sommossa, violenza contro funzionari, danneggiamento e l’aver nascosto il volto.

  • Cantù, 200mila euro dalla Regione per la caserma dei carabinieri

    Cantù, 200mila euro dalla Regione per la caserma dei carabinieri

    Vialibera dalla giunta regionale per l’annunciato finanziamento di 200mila euro a favore della caserma dei carabinieri di Cantù. È stato lo stesso governatore lombardo, Attilio Fontana, ad rendere pubblico il passaggio dall’esecutivo.

    «Confermiamo grande attenzione per il territorio e in particolare per la sicurezza – ha detto – L’intervento darà anche la possibilità alle donne e agli uomini dell’Arma che operano a Cantù di contare su una struttura moderna che renderà più confortevole il lavoro». I lavori previsti nei locali di via Manzoni costeranno 400mila euro. La Regione coprirà la metà dei costi.«L’accordo – ha spiegato l’assessore con delega alla Programmazione Negoziata, Massimo Sertori – contribuisce infatti a perseguire uno degli obiettivi prioritari dell’azione regionale, permettendo di andare a realizzare nuove sedi dei reparti dell’Arma e intensificando il presidio delle forze dell’ordine soprattutto a livello locale».«Sul tema sicurezza stiamo procedendo speditamente» ha fatto eco l’assessore competente, Riccardo De Corato – Stiamo anche potenziando le dotazioni della polizia locale con le body cam e finanziando acquisti di videosorveglianza».Soddisfazione è stata espressa dal sottosegretario comasco alla presidenza con delega ai Rapporti con il Consiglio Fabrizio Turba.

  • Cantù, condannato dopo il blitz nella discoteca abusiva

    Cantù, condannato dopo il blitz nella discoteca abusiva

    Due mesi di condanna da parte del Tribunale di Como, con l’accusa di aver somministrato bevande alcoliche a minori di 16 anni e di aver aperto abusivamente, senza i dovuti permessi, un luogo di intrattenimento, per la precisione una discoteca. È quanto deciso dal giudice Nicoletta Cremona in merito a un blitz della polizia locale di Cantù che nell’aprile del 2015 chiuse una discoteca abusiva in via Cesare Cantù. La condanna ha colpito il proprietario del capannone dove si svolgeva la festa – un 77enne residente nella “Città del mobile” – mentre sono stati assolti tutti gli altri cinque imputati, difesi dall’avvocato Ivana Anomali.

    In aula sono in pratica finite tutte le persone che erano state trovate all’opera in quella serata di aprile. L’organizzatore della festa a base di musica e luci psichedeliche – un ragazzo di 17 anni, nipote del proprietario del capannone – era già stato scagionato in fase di indagine dal pm del Tribunale dei Minori di Milano che ne aveva chiesto il non luogo a procedere. Il giudice, accogliendo la richiesta della pubblica accusa, aveva sentenziato che il fatto era «una condotta tipicamente adolescenziale priva di significato criminoso» vista anche «l’occasionalità del comportamento». Decisione diversa, invece, per il proprietario del capannone che, come detto, è stato condannato a due mesi.Secondo quanto avevano rilevato i vigili nel capannone si svolgevano serate a tema e a pagamento – 5 euro senza consumazione, 10 euro con la consumazione – mettendo a disposizione dei clienti un menù per le bevande, un locale guardaroba, timbri all’ingresso e altro ancora proprio come in una discoteca senza tuttavia aver osservato le prescrizioni dell’Autorità a tutela della sicurezza pubblica.Le feste a tema venivano organizzate tramite passaparola su Facebook.