La Medicina Generale dell’ospedale Sant’Anna diventa reparto universitario. La direzione dell’unità operativa è stata affidata ad Alessandro Squizzato, professore associato di Medicina Interna del Dipartimento di medicina e chirurgia e direttore della Scuola di specializzazione in medicina interna dell’Ateneo dell’Insubria. Il professore prenderà servizio il 15 aprile. È quanto previsto dalla convenzione stipulata dall’Asst Lariana e dall’Università degli Studi dell’Insubria presentata ieri da Fabio Banfi, direttore generale dell’Asst Lariana. Il documento rende operativo il Protocollo preliminare d’intesa del 27 dicembre 2017 tra azienda e università che aveva sancito l’individuazione dell’Asst Lariana come polo ospedaliero universitario. Il professor Squizzato succede al primario Giorgio Aristide Bellati, andato in pensione alla fine del 2018.Squizzato, nato a Tradate (Varese) nel 1975, è anche medico internista nel reparto di Medicina Interna dell’ospedale di Varese.
Categoria: Cronaca
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L’annuncio del ministro Salvini. Perquisizione della Finanza in una cooperativa sociale della provincia di Como
«Da stamattina la guardia di finanza sta perquisendo la più grande cooperativa sociale della provincia di Como che si occupa della gestione dei migranti».A parlare, ieri, non è stato un magistrato a conclusione delle indagini, bensì il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che, nel corso di un convegno sulla cooperazione, ha dato la notizia su quanto stava avvenendo.«Poi per carità in Italia si è colpevoli solo alla fine del percorso giudiziario» ha chiosato il titolare del Viminale.La bomba – rilanciata dalle agenzie di stampa – è deflagrata nel pomeriggio di ieri. La guardia di finanza di Como avrebbe effettuato le perquisizioni nel corso della giornata, a partire dalla mattinata quando i militari delle fiamme gialle lariane avrebbero raggiunto la sede della cooperativa finita nel mirino dell’indagine.La conferma arriva direttamente dal presidente di Confcooperative Insubria, Mauro Frangi, che precisa: «La prima ad essere danneggiata, se fosse confermata l’ipotesi investigativa, sarebbe proprio la cooperativa stessa – ha commentato Frangi – Interessata alla perquisizione è la Cooperativa Intesa Sociale. L’ipotesi avanzata, infatti, è che una persona interna alla cooperativa abbia approfittato del suo ruolo per un arricchimento personale. I fatti sono riferiti ad un periodo antecedente al 30 aprile 2017. Alcune risorse della cooperativa sarebbero state dirottate su una società terza, un fornitore della stessa».Le fiamme gialle hanno perquisito la sede e acquisito la documentazione amministrativa relativa alla contabilità.
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Maltempo sul Lario, nuovi problemi creati dal vento: raffiche fino a 111 chilometri orari
Danni nel Comasco per l’ondata di maltempo con forte vento e pioggia intensa che ha colpito il territorio la scorsa notte. Sono stati una decina gli interventi dei vigili del fuoco, soprattutto per piante pericolanti o sradicate dalle forti raffiche di vento e pali della luce danneggiati. Le zone più colpite sono quelle di Como e Cantù, ma i pompieri sono intervenuti anche a Lomazzo e Cernobbio. Fortunatamente non si sono registrati feriti. In mattinata in viale Lecco si è resa necessaria un’operazione di messa in sicurezza di un tetto (nella foto). Un intervento che ha creato disagi al traffico cittadino.
Le raffiche di vento hanno raggiunto i 111 chilometri orari, registrati dalla centralina di Como Sagnino poco dopo le 7 del mattino. La media sul territorio è oscillata tra i 50 e i 60 chilometri orari. Su Lario e Prealpi occidentali, la protezione civile di Regione Lombardia ha emesso allerta con codice arancione, criticità moderata, dalla mezzanotte di ieri fino a prossimo aggiornamento. Il maltempo interesserà il territorio ancora fino alla serata di oggi e – come annuncia 3Bmeteo – sono previsti 53 millimetri di pioggia. Domani dovrebbe tornare il sereno, ma la tregua potrebbe durare poco. Secondo i meteorologi, la pioggia è attesa di nuovo da domenica e per buona parte della prossima settimana.
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Carimate, posate le travi necessarie per riaprire il ponte
Sono state posate questa mattina le 13 travi precompresse necessarie alla riapertura del ponte di Carimate lungo la Novedratese, danneggiato e chiuso al traffico lo scorso 18 marzo. L’iter dei lavori prevede ora per venerdì 5 aprile il completamento dell’armatura per la soletta integrativa, per sabato 6 aprile la gettata di calcestruzzo a rapido indurimento e lunedì 8 aprile le opere di impermeabilizzazione. Seguiranno getto dei cordoli
laterali, posa del fondo granuloso e asfaltatura. Dovrebbe così essere
rispettata la data del 15 aprile per la riapertura al traffico del ponte. -
Controlli della polizia su un gruppo di immigrati: due espulsi e un arresto
Controlli della polizia a Como, in piazza Martinelli, per la segnalazione quasi quotidiana di gruppi di immigrati che affollano l’area, specialmente nella tarda mattinata.Gli agenti hanno individuato due stranieri irregolari, per i quali è stata immediatamente avviata la procedura di espulsione e hanno inoltre arrestato un pakistano destinatario di un ordine di carcerazione della Procura di Reggio Emilia per l’accusa di furto aggravato. Il giovane, 24 anni, è stato rinchiuso in carcere al Bassone per scontare una pena di 5 mesi e 28 giorni di reclusione. I due immigrati irregolari invece sono un gambiano di 32 anni e un russo di 18, che hanno ricevuto un ordine di allontanamento dall’Italia.
L’articolo completo sul Corriere di Como in edicola oggi, mercoledì 3 marzo
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Incidente ferroviario a Inverigo. Arrivano i primi due indagati
Ci sarebbero due nomi sul registro degli indagati della Procura di Como dopo l’incidente ferroviario della scorsa settimana a Inverigo. Si tratterebbe dell’apprendista macchinista e del suo tutor che si trovavano sul convoglio in partenza dalla stazione e che non avrebbe rispettato il semaforo rosso. La svolta – nel fascicolo che era stato aperto dal pm Daniela Moroni con le ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo e lesioni colpose.Il magistrato ha approfondito quelle che erano state le conclusioni della Polfer, che aveva ricostruito la dinamica dell’accaduto, e della polizia scientifica che aveva passato al setaccio le immagini delle telecamere che avevano ripreso l’accesso e l’uscita dei treni dalla stazione di Inverigo.L’impatto tra i due treni era stato frontale, nel punto in cui i binari – lasciata la stazione di Inverigo – da due diventano uno solo.Coinvolti un convoglio partito da Milano Cadorna e diretto ad Asso e uno che viaggiava in direzione opposta. Su uno dei due locomotori coinvolti nell’incidente, come aveva confermato la stessa Trenord, era presente anche un allievo della scuola macchinisti.Erano stati una cinquantina i passeggeri rimasti contusi. Sette invece i feriti trasportati in ospedale, sei dei quali in codice giallo. La persona in condizioni più serie era stata una 25enne di Melegnano, con un trauma addominale.
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Come all’hangar e al Tempio Voltiano: danni per il vento anche allo stadio Sinigaglia
Hangar e Tempio Voltiano chiusi per i danni causati dal vento che una settimana fa ha soffiato con violenza sul territorio lariano. Ma nella stessa zona si sono registrati problemi anche per lo stadio Sinigaglia. I danni si sono visti domenica scorsa in occasione della partita fra gli azzurri e il Darfo Boario: alcuni pannelli del soffitto dello spazio bar alle spalle della tribuna centrale si sono staccati a causa del maltempo, risultando pericolanti.
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Incidente ferroviario a Inverigo: accertamenti della Procura sui macchinisti
La Procura di Como, pm Daniela Moroni, prosegue nell’analisi delle carte e della ricostruzione effettuata dalla Polfer dopo l’incidente ferroviario della scorsa settimana a Inverigo. Il magistrato avrebbe chiesto verifiche e accertamenti sui macchinisti presenti alla guida dei due convogli: ore di lavoro, esperienza, eventuali criticità del passato. Tutto materiale che finirà nel fascicolo aperto con le ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo e lesioni colpose. Al momento, sul registro degli indagati non compare alcun nome. L’impatto tra i due treni era stato frontale, nel punto in cui i binari – lasciata la stazione di Inverigo – da due diventano uno solo. Coinvolti un convoglio partito da Milano Cadorna e diretto ad Asso e uno che viaggiava in direzione opposta. Su uno dei due locomotori coinvolti nell’incidente, come confermato da Trenord, era presente anche un allievo della scuola macchinisti. «Alla guida – hanno tuttavia precisato dalla società milanese – risultava comunque il macchinista, che in ogni caso ha la piena responsabilità di quello che accade all’interno della cabina».
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Landriscina risponde al collega Galimberti: «I turisti scelgono Como e non Varese»
Non ci sta il sindaco di Mario Landriscina a fare recitare a Como un ruolo di “Cenerentola” del Nord Lombardia, in particolare se paragonata a Lecco e a Varese.Il sindaco reagisce con decisione al duro paragone tra la città di Volta e la vicina Varese.Un parallelo che ha evidenziato – in particolare su alcuni temi – tante criticità in riva al lago. Una doppia velocità che il collega di Varese, Davide Galimberti, non ha certo nascosto, in una lunga intervista, parte di due pagine di Focus pubblicate domenica su queste colonne.«Stiamo lavorando e molto e non accetto che questo non sia riconosciuto – attacca Mario Landriscina – Sulla Caserma De Cristoforis ad esempio (messa a confronto con l’ex caserma Garibaldi a Varese, dove verrà creata una polo culturale), abbiamo avviato colloqui con il Demanio per creare una cittadella dei servizi».«Abbiamo analizzato anche le possibili ricadute su traffico e viabilità nell’area. Ovviamente la struttura è del Demanio e ci vorrà del tempo», spiega il sindaco che, commentando l’arrivo a Varese dell’archivio del Moderno di Mendrisio, è ancora più chiaro: «Non siamo riusciti in quel caso a ottenere il risultato, ma stiamo lavorando per altri obiettivi culturali altrettanto di prestigio», spiega Landriscina, che rivendica la spinta inarrestabile del turismo in città, ben più forte che a Varese.«Como nel fine settimana era piena – dice sempre il sindaco – Vorrà pur dire qualcosa. E oltre al settore turismo stiamo lavorando molto per la città. Per il recupero delle aree dismesse, passando per la Ticosa».«Stiamo lavorando al sistema di illuminazione pubblica (a Varese è in corso la sostituzione di tutti i punti luce) che verrà sistemato il prima possibile», chiude il sindaco che difende i punti di forza di Como e assicura il massimo impegno sul resto delle criticità.Sulla stessa linea difensiva anche il presidente della Fondazione Volta, Luca Levrini.«Prima di tutto si deve uscire da questa logica di campanile – dice Levrini – Se dei vicini di casa sono in grado di fare meglio di noi in qual cosa io credo che possa soltanto essere un bene per Como. Dobbiamo iniziare a pensare a un territorio integrato, con un asse orizzontale tra Varese-Como e Lecco. Il nostro territorio vive su due grandi assi, uno, quello orizzontale con le due città vicine e l’altro è verticale e passa dalla metropoli e arriva in Svizzera, quindi nel resto d’Europa».«Posso comprendere un paragone tra Como e Zurigo – aggiunge il presidente della Fondazione Volta – ma non con Varese». Levrini entra poi nel merito dell’immobilismo denunciato sulle aree dismesse.«Riguardo al fatto che vi sia a Varese una maggiore rigenerazione urbana non si tratta di paragoni semplici – dice ancora Levrini – Posso anzi dire che la politica dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Como, Marco Butti, sta andando proprio nella direzione di sbloccare alcune zone della città e della periferia che sono rimaste nell’oblio per anni».«Si stanno muovendo i primi passi per la Ticosa – dice Levrini – Oggi si devono aumentare la qualità dei servizi per rendere migliore l’abitare. Questa è la scommessa per le città del futuro. Abbiamo chiesto ai comaschi la loro idea di sviluppo della Ticosa. Personalmente la vedo come uno spazio di accesso a Porta Torre, al Tempio Voltiano e alla Spina Verde con il Castello Baradello. Un luogo di cultura e di testimonianza della Como della seta, con la Santarella, ma legato anche a Sant’Abbondio».
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Bosco di Casnate, bivacco della droga smantellato dai carabinieri
I carabinieri di Fino Mornasco hanno scoperto e smantellato un bivacco nel bosco di Casnate con Bernate dove si spacciava droga. Nella tenda sono stati trovati più involucri per un totale di 1,2 grammi di hashish e 18,6 grammi di eroina. Il bivacco è stato rimosso.